lunedì 20 ottobre 2025

Alter e®go.


“Senti ma…”, Tortona e Abbiategrasso sono gemellate? Bah.

Alter-ego = la locuzione latina alter ego (un altro io) indica un sostituto di una persona, autorizzato ad agire per conto e in rappresentanza di costei, facendone le veci… oppure un altro sé, una seconda personalità all'interno di una stessa persona, con caratteristiche nettamente distinte dalla prima

Ma pensa un po’, che “stranezza”. Che “caso”.
La copertura perfetta sia per un visitatore che per un utente.

Un vero e proprio casino, sì, ma organizzato, per la serie “tutto a posto e niente in ordine”, lato “tuo”. Mentre, all’opposto, funziona tutto come deve essere = da programm(azione). 

La fabbrica degli avatar:

copywriter, copri-water, capirai.

L'imitatore. Limitatore. 

Ce ne sono parecchi, di questi “gioghi di parole” nella lingua “italiana”. Quale tipo di “connessione” non esiste x “te” (qua, così) anche se c’è, nella medesima sostanza. Mumble. Mumble. Bla. Bla. Bla. Sì, proprio come quando “qualcuno ha tempo da perdere”. No

Oppure, quando “non sei mai cresciuto”. Bah.

Chi dorme non piglia pesci, non ti sembra narrare o meglio, rivelare, del/il cosiddetto “tempo”? Sì: chi dorme è fermo, motivo per cui non percorre alcuno spazio = nessun “tempo”. Eppure, il concetto, che hai nella “tua” mente, di tempo, anticipa che “anche se sei fermo, i minuti dell’orologio passano ugualmente”. Anche se dormi. Uhm:

i minuti nell’orologio, cosa sono, sostanzialmente.

Quando percorri dello spazio, lo misuri anche in “tempo”, ma è spazio quello che attraversi. Quando sei fermo nello spazio, lo misuri ancora in “tempo”, ma… è diverso dal passo precedente. Perché? Perché se non ti muovi, ciò che “si muove” è una struttura artificiale è-voluta, di certo non da “te” (qua, così) bensì per “te” (qua, così). 

Ciò che si muove sostanzialmente è l’AntiSistema che ruota sul posto grazie a “te”. Altro che la Terra a palla. Il concetto di “tempo” è un artifizio. Tanto è vero che non invecchi per via di ciò, ma per tutto quello che ti continua a succedere (qua, così). 

Stress test!

Inoltre, un programma ad interazione wireless ti ha ma “niente”: è “normale” perché vale per chiunque (qua, così). Ecco sfatato anche il concetto di “tempo” nel quale s’invecchia e si muore. L’individuo è un s-oggetto interfacciabile da remoto. Inoltre, l’individuo è “geneticamente predisposto a…”, mediante comandi che riceve dall’esterno, proprio come il “tuo” pc scarica “aggiornamenti on line, in automatico, al fine di non rimanere… indietro”. 

E sai benissimo che (qua, così)… “non lasciano indietro nessuno”. 

Chi? L’oro. Nessuno indietro = nessun testimone f-attivo che può rompere le uova nel paniere. Nessuna interferenza in tale “f-erma” auto interferenza AntiSistemica che se x “te” (qua, così) non esiste (anche se c’è) , di conseguenza? 

“Niente y Nessuno”! Wow: tombolone. 














Ecco che l’imitatore (“te”) ad immagine e somiglianza è un servomeccanismo auto programmato al fine di auto limitarsi da “sé”. Geniale. Una valvola di non ritorno. Un filtro passa non passa. Una vera e propria mer-d-aviglia, a cui non sai mai dire di “No”, una volta per tutte.

“L’ultima sigaretta”, ti dice qualcosa nella sostanza? No

Ecco: ap-punto. 

L’imitazione è limitazione. È “dentro”, motivo per cui non si vede = non esiste ma c’è. Vedi che sei proprio ed esattamente “te” a servire (qua, così), perché in qualsiasi altra f-orma, non funzionerebbe mai tale strategia non lineare ossia sostanziale: 

il tipo di “linguaggio” che davvero ignori del tutto

pur essendo magari un “appassionato di enigmi”. 

Sì, quanti ne hai visti “risolvere” alla Tv. Una marea. Ma, mai, che ti sei chiesto “cosa significa”. Trovi? Nella “tua” vita reale, è impresso il significato. Di cosa? Di tutto, anche quando “tutto”. E tutto ciò che non solo vedi, te lo di-segna (essendo sempre la Verità in azione). “Niente”. Eh?

Già. Che noia e che barba. 

Sempre “te” e AntiSistema. Sempre AntiSistema e “te”. Dove? Nella f-orma (qua, così), ove è previsto che serva ed or dunque “servi”. 

Ora, si compia questo non solo esercizio:

inizia a prendere visione di una strana anomalia di cui s-offri usualmente (attraverso detta “tua” mente AntiSistemica).

Dato che “sai” che l’energia non è né buona né cattiva, allora significa che è utilizzata per… Ci sei

Da chi? Non lo sai, perché ti fermi sempre a “Dio” oppure alla “scienza”, che ti “inducono in tentazione, amen”. Ma, Oltre a tale “gancio”, insiste la Verità, che è una forza tale e quale ma, contemporaneamente, anche ciò che ti continua a succedere. 

Come la decodifichi sostanzialmente? Uhm:
inizia a prendere coscienza che sei in un reame invertito essenzialmente
ossia
ad angolo giro
ergo
ad esempio ma causalmente
il bene è “bene”
mentre
il male è “male”.

Tutto quello che “ti viene da pensare” è sempre fra virgolette, poiché auto indotto I-Ambientalmente. Tutto quello che “sai” è per il “tuo” bene, oppure per il tuo “bene”. Nulla si discosta essenzialmente, essendo l’AntiSistema, totale. Ricordi? Niente e nessuno viene mai “lasciato indietro” = il Re-Seth continuo ha il compito di eliminare ogni “imperfezione” dalla prospettiva di chi non esiste; c’è.

Quando giri ad angolo giro la percezione, inizi a prendere atto della frattalità espansa, andando Oltre all’ac-con-sentito (qua, così). Ossia, inizi a vedere tutto quanto in altra maniera, per così dire, del tutto rovesciata rispetto alla “normale” che ti ha ma “niente”. 

La legge? È “legge”. I diritti? Sono “diritti”. La giustizia è “giustizia” o ingiustizia. Tutto ciò che ti è stato “riconosciuto” progressivamente è servito e serve per… passare da un problema all’altro, mediante il Modello Utility:

hai un problema? Che problema c’è!

Te lo risolviamo noi (l’oro). Così, ti abitui ad auto delimitarti all’interno dell’equazione artificiale… problema – attesa del “salvatore” – “soluzione”.

Ri-solve et coagula. Ce la fai a quagliare?

Qualcosa che funziona, perché quel primo “problema” ti viene risolto, indi, “te” maturi fiducia in…, per cui smetti di difenderti in toto, rimanendo aperto al “Cavallo di Troia” successivo; quello che si auto implementa proprio grazie a “te”, che tieni alzato il “ponte levatoio”, oppure, dichiari al firewall che ti protegge come un mastino che “niente, vedi che di quello ti devi fidare”. Risultato? L’AntiSistema rimane totale, mentre Te rimani sempre d+ “te” (qua, così)

Boom!

Tanto non ci credi. Faccia da serpente.

Bravo. No, aspetta: cos’hai capito. Non sei affatto bravo: sei uno dei tantissimi Bravi. Ok? Un sicario a pagamento in itinere, potenzialmente sempre tale. Cosa diamine credi che significhi la “storiella” dell’Agente Smith. 

La fiction è “fiction”. Ok

Un alter ego è dotato di un complesso di prerogative e poteri che discendono da una carica superiore e che gli sono conferiti attraverso un istituto giuridico di affidamento: si parla in questi casi di luogotenenza. L'istituto, che conta molti esempi in passato, poteva prevedere anche l'affidamento parziale o totale dei poteri del monarca in capo a una persona di fiducia... Tali poteri erano in genere da esercitarsi su un territorio circoscritto (alter ego del re). Se i poteri potevano essere esercitati sull'intero regno si parlava di luogotenenza del regno. Ad esempio, storicamente l'intendente di Capitanata aveva un alter-ego, chiamato proprio così, cioè un sottintendente per il Tavoliere di Puglia…
Il termine e il concetto compaiono frequentemente nei prodotti della cultura di massa (narrativa di genere e letteratura di consumo, ma anche fumetti e cartoni animati), per indicare l'identità segreta di un supereroe, o giustiziere. Sono inoltre molto diffusi nei manga giapponesi, nei quali sono rappresentati personaggi con due personalità contrarie definite con il termine yandere o tsundere…

Come puoi “vedere”, (qua, così) il bene è “bene” o male, ed il male è “male” o…? Male. Dai:

devi pur bucarlo questo “schermo”. No

E basta con il Nastro di Mobius. Il male è quello che non vorresti mai contro. Ci sei? Il male è tale dalla tua prospettiva, ove “te” sei però Te! Ergo, l’equazione lo lascia sempre “nudo”  = esposto. Questo, se sei sferico = ti sei accorto sostanzialmente di/che… Cioè, sei + prossimo a Te, seppure ancora “te” (qua, così). 

Perché Superman ha “necessità” di essere Clark Kent, usualmente? 


E se… Superman dovesse “perdere la memoria”? Rimarrebbe x sempre Kent. Gasp! Ecco quello che ti è già successo (qua, così). Ci sei? Ti auto ricordi di Te? No

Però, puoi avvicinarti al concetto, insistendo Oltre al lecito = al di là di ogni “terapia”. Logico. Quando ti distorcerai sbrigando la matassa “te” Vs Te, ritornerai a/in Te (qua, xxx) e poi (Te, Te) = “Dio”. Perché ancora tra virgolette? 

Perché, Dio è un essere supremo che ha debellato tutta la concorrenza del potenziale contemporaneo. Dio son l’oro (qua, così), ad esempio. Ma l’oro sono “Dio”, perché Te non esisti ma ci sei. Dunque, Dio c’è, ma non esiste. Proprio come il “tempo”

Mentre lo spazio è ciò che calpesti. 

Quando sei fermo e lavori, dunque il “tempo” non è altro che lo spreco del tuo potenziale contemporaneo, come se ti avessero messo “dentro” 3 fili colorati diversamente, mediante cui estrarre la “corrente elettrica dal generatore fisso”.

SPS ri-de-scrive tutto quanto, da Oltre, seppure (qua, così).


L'ordine del tempo

Il tempo, in questo contesto, assume un ritmo imprevedibile: si dilata e si contrae, scandendo gli ultimi momenti di un’umanità che si aggrappa agli affetti e ai ricordi in una “Apocalisse”, dove i personaggi oscillano tra la disperazione e la speranza, tra l’inevitabile fine e la voglia di vivere fino all’ultimo istante. In questo scenario, le coppie si formano, si rompono e si riformano, riflettendo sulla fragilità della vita e sull’importanza di ogni singolo momento…

In questo “film”, hai il punto di vista - “relativo alla probabile fine del mondo” - globalista. Le “coppie” sono mixate: non manca la consueta, oramai, “nuova normalità” Lgbtech. Qualcosa che “ti infilano dentro a secchiate”, anche sulla capi-Rai. Figurati cosa va in onda sulle reti Mediaset and Co. 

Qualcosa di strutturato, però.

C’è “in giro”, uno studio dell’Inps sul “modello pensionistico italiano” in modalità:

sugli effetti della transizione demografica…
e, … 
secondo l’Inps nei prossimi 40 anni la popolazione italiana è destinata a perdere circa 15 milioni di persone… sino ai 46 milioni nel 2080
in relazione al fatto che “non si fanno più figli” ma non solo.

Uhm: l’è-voluto non guarda in faccia a nessuno. Con una “politica”, tipica dei non solo “film/fiction”, che va in onda a livello nazionale, come diamine fa laggente a ritornare a “fare figli”? Tra mille mille paure ed egoismi vari, mascherati da “diritto, emancipazione, lotta a sto…, etc. etc. etc.”, nonché alle prese con gli effetti del “siero magico” e di tutto quello che passa per lo “con-vento”, bah15 milioni in meno sono il minimo, perché la “transizione demografica” parla chiaro, se ci sei:

di quei 46 milioni, quanti saranno ancora italiani (già italiani)
calcolando il flusso continuo, causale, di migranti?

In Inghilterra”, tanto per dirne una, si eleggono sindaci e primi ministri “inglesi”. Ora, ben sapendo che la Italia è “Italia”, va da sé che nel 2080 la “Italia” sarà sempre più “Italia”: 

la tendenza è questa! 

Questo “mischiare inclusivo” confonde soprattutto le idee alla popolazione locale, sempre più auto dis-persa tra mancanza di radici profonde autentiche Vs tutto ciò che arriva attraverso il megafono mass-mediatico, saldamente in mano al potere globalista (seppure sottodomino), alter e®go del potere eco-dominante (l’oro) che non esiste; c’è. 

Il “tempo” è lo spazio che intercorre fra “oggi (ora)” e “poi”. Con il teletrasporto il “tempo” si azzera o rimane pressoché trascurabile. Rimane il “tempo” statico: quello che “ti misura” quando sei fermo. Ok

Cioè?

Rimane il minimo spazio sul posto, molto simile alla Terra che ruota fissa(ta) ad un centro portante = il “tempo” è sempre lo spazio che deve percorrere al fine di completare un giro (anche se rimane sempre ancorata nello “spazio”). Sì, la galassia, l’universo, etc. si “muovono” a velocità assurde, motivo per cui non te ne accorgi: ecco il punto (di sospensione). Non ti accorgi sostanzialmente di quello che è già successo = ciò che continua a succedere ma “niente”.
Sei stato “sostituito”, alias, ti sei auto “trasformato” (qua, così), man-tendendo fisso il “tendone” del circo AntiSistemico: “tutto” quello in cui c®edi. 

Perciò continua a succeder(ti), semper (qua, così).
Non ti accorgi? Altro giro! Sempre il male: altro che.

Da questa prospettiva, il “tempo” è circolare (ritmato), e lo spazio è “curvo” = hai sempre l’impressione di…; quella che ti hanno caricato nella “tua” testa ad immagine e somiglianza.








  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4057
prospettivavita@gmail.com


venerdì 17 ottobre 2025

Di cos’hai bisogno.


Curiosa l’immagine che viaggia insieme ad una email di Guna. La medesima recita che “abbiamo bisogno di: relazioni sociali, tocco, abbraccio, baciarsi…”. Proprio quello che ti hanno levato di mezzo durante la “pandemia y lockdown”. Non è un dettaglio. Nemmeno “il caso”, né il “virus”. 

È chi ha architettato il tutto. 

Chi resta sempre “dietro”, Oltre: chi, sì; è nei “dettagli” = si rivela, in maniera tale che a “te” non resta che fartene una ragione. Quando? Ogni volta. 

Se non riesci + nemmeno ad immaginare la ragione fondamentale, … te la prendi, di volta in volta, con chi “sembra colpevole”. Le galere ne sono piene. E potrebbe anche toccare a “te”, prima o poi. Dunque, sai che fai

Ti adegui. 

Anticipi i potenziali guai. Risultato? Il servomeccanismo perfetto. Quello che si auto ritiene un gran figo e, invece, fa parte dellaggente e quindi “niente”. Ti sembra di “distinguerti” perché “te” vali; perché sei “speciale”. Unico. Dopo aver fatto “te” (qua, così), hanno buttato via lo stampino. Wow.

Di questo ti ammanti. E questo “sei”. 

Mentre, tutto quello che deve “passare (inosservato)” continua assolutamente, sostanzialmente = de che. Mentre hai il controllo della “tua” vita social-e, pagando regolarmente tutto quello che “devi a chicchessia”, oppure facendo il furbo di tre cotte, bahti sfugge che tutto questo è-voluto al fine di non averti tra i piedi h24, mediante tutto Te stesso che, infatti, è sacrificato strategicamente

lasciato “in croce” a fungere da monito, ammonizione, simbolo.

Certo, puoi vederci quello che più ti sembra, ma nella sostanza quello che è già successo è la Verità: non, quello che ti sembra e dunque “non sono d’accordo…”. 

Ci sei? No. Ti trovi? No. Ci fai? No. 

Ti viene proprio spontaneo sopravvivere auto ritenendoti persino “fortunato”. Di cosa hai bisogno, al solito, nell’AntiSistema? Uhm. A parte ogni ambito relativo alla “salute” che per paura di morire per un raffreddore non hai esitato a correre volontariamente a farti iniettare una sostanza misteriosa che “manco mio nonno”. 

, hai “bisogno” continuo - come il classico “tossico” – di… “soldi, denaro, pecunia, salario, grano, etc.”. Nota bene come “ritornando indietro”, i soldi erano il… grano. È chiaro che ti trovi in un ambiente radioattivo che ti ha caricato addosso (dentro) un programma auto è-voluto. 

Qualcosa di progressivo. Di poco appariscente. Di... asfissiante. Tipo? Niente. No?

Qualcosa di “utile”, dapprima. In maniera tale che ci sei scivolato dentro da “te”, in toto, essendo totale la strategia inerente allo scopo, a cui fa capo la Verità. Dunque: hai sempre “necessità” di… grano. Il “grano” che ti permette di comprarti il grano, che ti sfama, anche se dura sempre poco, tanto è vero che devi ritornare a ripetere ogni operazione, più volte al giorno, per sempre se vuoi continuare a sopravvivere (qua, così). 

In Minecraft, i “programmatori” hanno ricevuto l’ordine di simulare un ambiente digitale simile a quello che ritieni essere quello reale. Lì dentro ritrovi la pioggia, persino: bè, la “pioggia”. Però, chi ti dice che è la prima volta che avviene la simulazione

Quante ere glaciali conti? Ecco!


Te lo dice la “scienza”, che ha ogni ragione perCosa? Perché “ti viene sempre da af-fidarti della scienza?”. Perché, nel durante, ti sei impantanato in qualcosa di non ben definito, se non dalla medesima “scienza”, che pretende di s-piegarti tutto, dicendoti sempre “tutto”. Con la “massoneria” che attende che l’umanità sia pronta per… sapere. Ma, nell’attesa, “niente”. Ergo

Di tuo, che sai, “te” (qua, così)? 

Quello che ti dicono e allora “sai”. Quello che “vale” poiché versione ufficiale, tanto che se vai in Tv a rispondere alle domande, è proprio tale versione ufficiale che conta e che decreta se hai vinto oppure no. E che cosa vinci? Specchietti colorati e perline. Sempre quelli. Ossia, “gettoni d’oro” = denaro. Cioè? Pezzi di carta aventi la “tua” fiducia, altrimenti de che. 

Mentre, fra non molto, tale invenzione ritornerà da dove è venuta: dal mondo delle (l’oro) idee, al digitale. Ok? L’emersione nel fisico, nel “reale”… è servita per meglio auto intortarti. Per meglio prenderne atto, puoi sempre riferirti al testo “La moneta ed il meccanismo dello scambio - W. Stanley Jevons”. Testo universitario dell’epoca. Ovvio, “inglese”.

Un'opera… che analizza come la moneta funzioni come mezzo per facilitare gli scambi. La moneta permette di superare le limitazioni del baratto, agendo come unità di conto, mezzo di pagamento e riserva di valore…

Questo è il f-attore “utility”. 

Ciò che più appare, al momento migliore per affondare il colpo. Proprio mentre riscontri sul campo un “problema” che ti rende la vita difficile. Per questo motivo anche il “baratto” fa parte del medesimo giogo. Sempre quello. Sempre lo stesso. 

Amen-Ra. Amon-Re. Re-Seth. Qu’El Toth. 

Il “quanto basta” per averti ma “niente”. Qualcosa che (ti) succede quando qualcuno ti conosce meglio di quanto “te” c®edi di… Qualcuno che è molto simile, or dunque, al mito del “Cre-attore”. Chi ha concepito “tutto” in funzione dello scopo: il l’oro-scopo che diventa il “tuo” oroscopo o “cielo natale”. Una copertura artificiale dello spazio, che acquisisce la dimensione del “tempo”, al fine di poter far sincronizzare gli orologi dellaggente, rinchiudendo (qua, dentro) persino l’immaginazione più sospinta. 

La “volta celeste” che ti protegge. Sì, ma in che senso? Anche gli animali nella stalla sono “protetti”. Però, quando qualcuno decide, gli animali vengono “trasformati” in cibo in scatola, che finisce nei supermercati, ove “te” acquisti mediante denaro o carta o “gesto della mano”. 

Ti dovrebbe essere chiaro che “pagare wireless” è = a… potenzialmente mangiare la foglia, perché: cosa diamine stai facendo nella sostanza

Paghi con il “nulla” = mediante un modello organizzato gerarchicamente che si sorregge sulla “fiducia”, avendo gettato laggente nel medesimo calderone, anzitempo. Senza questo st®ato di fondo, che ha preparato il terreno a tale “utilità”, … la stessa non avrebbe mai potuto attecchire, in presenza di individui legati a ben altro:

dunque
l’AntiSistema che si trasforma in AntiSistema
attraverso l’auto convincimento di “te” (qua, così).

È proprio la condizione di (qua, così) che si perpetua, mentre “te” la dai per scontata poiché “riguarda tutti” e, come ben sai, “mal comune, mezzo gaudio”. Non riconoscere più l’inganno, poiché totale, è strategico

è-voluto. 

“Dio o Diavolo”? Bene o male? Nella dualità non trovi mai posto per chi è “sottile”. Infatti, la moneta può cadere anche di taglio. 

“Non è magia. Non è fortuna. È metodo…”.
Alfio Bardolla

Issoldi: questo ti interessa. E, mentre li usi, sei l’usato sicuro. Per questo ci sono i “tuoi” soldi. Cos’è un cancro? È solo una malattia? Cos’è lo “stress”? E cos’è la “inflazione”? E la… marea? Non ci trovi una strana inquietante similitudine? No? , logico. Sei la conferma della non solo “tesi” SPS. 

Sei fatto (su) come un salame. 

Alcaraz definisce il Six Kings Slam un sollievo dalla fatica del Tour: “qui ci divertiamo…”… Six Kings Slam, che offre un compenso di 1,5 milioni di dollari solo per la presenza e un assegno da 6 milioni per il vincitore… “Qui ci divertiamo per uno o due giorni, giochiamo un po’ a tennis ed è bello, ed è per questo che scegliamo le esibizioni…”…
Link

1,5 milioni di dollari “solo per esserci”. 

Pensa che “te” invece devi sempre pagare per partecipare (esistere, sopravvivere) = è con la “vita” che ripaghi il “Creatore”. Quando ti manifesti (qua, così) sei nudo. Ti viene “dato tutto”. Hai “tutto” come in prestito, in un luogo comune dove nessuno ti regala niente (perché qualcun altro deve essere pagato a peso d’oro, solo per continuare ad… esserci). 

“Non avrai nulla e sarai felice…”? Bah, è già (così, qua) dall’alba dei “tempi”. Il “baratto” ne è la prova, alla luce di quello che è venuto dopo. Cosa che a “te” non risulta affatto, perché ci sei talmente dentro che “niente”. 

Gravina: “Italia-Israele andava giocata, chi pensa il contrario ha detto un’idiozia… Facciamo calcio, non politica…”…
Link

Da quanto non si gioca “Italia Russia”? Perché sta passando tutto questo spazio? Il Calcio non è politica. No? Eppure. Il mestiere più in voga (qua, così), oltre a quello del boia, è quello del pagliaccio patentato. 

“La febbre mondiale c'è, ma è positiva, di quelle che dà stimolo ed entusiasmo. Non daremo la tachipirina ai nostri calciatori, vogliamo conservarla questa febbre…”.
Gabriele Gravina

La tachipirina! Corpo di mille balene. Sargassi! Persino la pubblicità si mette a fare questo tanghero. E, dopo quello che è successo, anzi che ha continuato a succedere, bon: si vede che te lo meriti proprio.

Del resto, chi dorme non piglia pesci. Dunque, te li devi andare a comprare. E cosa diamine ti serve per…? 

Il “grano”, senza grano salis. 





“Nonostante sia stato per un certo periodo il giocatore più pagato al mondo dopo aver firmato un contratto da 172 milioni di euro con il Real Madrid nel 2016, ha rivelato di aver temuto la bancarotta… Quando smetto, non vengo più pagato. Come si fa a riorganizzare la propria vita dopo?...”…
Link

Si parla di Gareth Bale. Poverino!

“Quando smetto, non vengo più pagato…”. Ti rendi conto di quanto laggente è “malata”, non disponendo che delle briciole del patrimonio di alcuni “campioni”? Infatti, sopravvivi (qua, così). E chi ha denaro in quantità? Pure, avendo paura di perderlo = tutti quanti “servi”, senza ma e senza se… 

Ricordi l’Apap? Vai a pungerti. Vai…

Sei un tossico a cui le dosi mancheranno sempre.










  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4056
prospettivavita@gmail.com


giovedì 16 ottobre 2025

Denominazione di Origine Controllata.


Nel Westworld tutto sotto controllo

E… garantita; come i “tuoi” diritti (qua, così).

Tutti “contro la guerra”. Risultato? … il riarmo. Ergo

La recita è totale.

La “Uè!” sta riorganizzando in toto l’area detta ex Europa, aderente a tale organizzazione. In che modo? Ad immagine e somiglianza. No

Niente di nuovo sul fronte occidentale:
il romanzo descrive le orribili esperienze dei soldati... in trincea e la loro perdita di innocenza e legame con la vita civile…

Uhm: una “perdita” di umanità = la “formazione” ideale per l’auto manutenzione dell’infrastruttura AntiSistema. 

Perché, tuttavia:
tutto questo è costantemente “in ritardo (seppure ti sembra sempre modernità)”?

Perché la diretta scorre non linearmente. Perché è già successo. E chi de-scrive la “tua” realtà, lo “Fa…” attraverso uno spirito del tutto particolare:

voler continuare a godere, alla faccia “tua”.


Ancora una non proprio minuzia:

chi “gode” e chi gode non son pari.

Chi “gode”, avendo una posizione privilegiata rispetto a “te” (qua, così), non è chi gode avendo concepito in toto l’intero progetto, avente lo scopo di… goderne unicamente. Ok? Dunque, tutti “servi” (qua, così), anche se un po’ a tutti non sembra affatto. Come quando si prende “troppo personalmente” la questione, evitando di prenderla seriamente = coerentemente dopo aver mangiato la foglia una volta per tutte. E, chi “Fa…” qualcosa di sostanzialmente diverso, “che peste lo colga!...”. 

Gli artisti incarnano davvero tale sostanza? No.

Son “solamente” sede della Verità, che fa surf mediante tutto e tutti anche se (qua, così). Risultato? La “verità”, che a “te” proprio non dice “niente”. In tal modo, la Verità viene im-piegata, agendo presso di “te” (qua, così). Sei “te”, infatti, il destinatario del “dato”. Ma, pur ricevendolo, tendi sempre come a…cosa?”. 

Il... (di)segno

Per illustrare la sua (di Charles Howard Hinton) curiosa tesi, che fu confutata, tra gli altri, da Gustav Spiller (The Mind of Man, Londra 1902), Hinton pubblicò diversi libri, tra cui uno di racconti fantastici, due dei quali sono offerti in queste pagine. Per aiutare la nostra immaginazione ad accettare un mondo a quattro dimensioni, nel primo racconto di questo volume Hinton propone un ambiente non meno fittizio, ma dall’accesso più possibile: un mondo a due dimensioni. Lo fa con una probità tanto minuziosa e tanto infaticabile che seguirlo suole essere arduo, malgrado gli scrupolosi diagrammi che integrano l’esposizione. Hinton non è un narratore, è un ragionatore solitario che istintivamente si rifugia in un mondo speculativo che mai lo delude, perché egli ne è il creatore e la fonte. Voleva, com’è naturale, condividerlo, e in forma astratta l’aveva già tentato in A New Era of Thought e in The Fourth Dimension; in queste pagine, che appartengono a Scientific Romances (1888) cercò la forma narrativa. Alla sua segreta geometria si univa in lui un grave senso morale…
Jorge Luis Borges – Racconti scientifici di Charles Howard Hinton

Hinton e la “sua segreta geometria…”, sono stati impediti (qua, così):

se non m’inganno, Edith Sitwell è autrice di un libro intitolato The English Eccentrics. Nessuno ha più diritto di figurare nelle sue ipotetiche pagine di Charles Howard Hinton. Altri cercano e ottengono non raramente la fama; Hinton ha quasi ottenuto le tenebre. Non è meno misterioso delle sue opere. I repertori biografici lo ignorano; non abbiamo trovato più di qualche fugace riferimento al suo nome nel Tertium Organum (1920) di Ouspensky e nella Geometry of Four Dimensions (1928) di Henry Parker Manning. Wells non lo cita, ma il primo capitolo del suo ammirevole incubo The Time Machine (1895) suggerisce invincibilmente che non solo lo conosceva, ma lo studiò per diletto suo e nostro
Jorge Luis Borges

Per “diletto”. Come no. 

Hinton “cadde nelle tenebre” per un determinato motivo:

un ragionatore solitario che istintivamente si rifugia in un mondo speculativo che mai lo delude, perché egli ne è il creatore e la fonte…

Questo, qua sopra riportato, ricorrendo persino al pensiero dello stesso Borges, che lo “fotografa, immortale, identifica” come “uno che se la suona e se la canta” = de che. Morale

Solo scienza y religione” può imporsi in tal modo.

Prima ti terminano e, poi, ti “onorano” sempre al d l’oro modo. Un po’ come il pensiero di Totò aveva ammesso, non essendo mai mutato essenzialmente il trattamento “speciale” riservato a chi intuisce l’Oltre, non importa in qual… modo.

“Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo Paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire…”.
Totò

Una citazione di Totò che esprime un commento amaro sulla scarsa valorizzazione del talento in vita. La citazione, spesso ricordata durante il suo funerale, suggerisce che solo la morte può portare a riconoscimenti e stime postumi, quando ormai è troppo tardi per goderne

Ritardo! Ok

Infatti, chi si gode i “diritti”? Chi muore, lasciando “tutto” permette a terzi di sfruttare indefinitamente l’attività altrui. Proprio come se l’individuo fosse una “miniera a cielo aperto”, senza alcuna necessità di essere definito tale. Ergo? Che cosa ne auto ricavi, deducendo a livello sostanziale? 

“Niente”. Vero

Non ti dice “niente”. Perché? Perché “non presti mai seria attenzione, ritenendo tutto quello che va Oltre, immaginazione troppo spinta, complottismo, pazzia, etc.”. Qualcosa che “non vale la pena di perderci la testa”. Sei “fatto su” (qua, dentro), come se fossi ancora in “posizione fetale” all’interno diCi sei?


Confutata = contestata, contraddetta, respinta, etc.

Chi confutò la “tesi” di Hinton?

Gustav Spiller (1864 - febbraio 1940) è stato uno scrittore etico e sociologico di origine ungherese che fu attivo nelle società etiche nel Regno Unito. Contribuì ad organizzare il primo congresso Universal Races nel 1911… Nato a Budapest da una famiglia ebrea

Se “nasci” nell’est europeo (e non solo), non sei ebreo ma “ebreo”, accon-discendendo da Aschenez (il capostipite degli uomini del nord…). Sei dunque un aschenazi(s)ta. 
Quando ritornano indicazioni tipo:

Londra, Regno Unito, etica, ebreo, etc.
son sempre dei loro = dei Bravi
parte della nave, parte dell’equipaggio…

Attenzione: volenti o nolenti = altri livelli del meccanismo, altre leve, altri servi, altro che; ossia, sempre sottoposti, inferiori, etc. del/nel Modello Eichmann. 

Son quelli che pre-tendono di “farti la morale, darti una morale”. Morale della favola? Sei in qualcosa di già ben definito, in grado di “attenderti ogni volta, dandoti il relativo benvenuto” = sei auto disinnescato dalla “nascita”, in ogni modo, essendocene solo uno: 

l’esse-re già successo che continua a succede-re. 




Sì: il solito “disco rotto” (qua, così). Del resto, la Verità è una. Ergo, che cosa ti si può continuare a “dire”, se non la Verità stessa. Cioè, mettila come meglio c®edi ma la narrazione ritorna sempre a bomba sulla Verità. 

Non, “quale verità?”.

La Verità è sempre la stessa, essendo univoca. Se hai l’impressione che insistano + verità, dipende dallo “errore di parallasse”. 

“Da che parte guardi il mondo, tutto dipende…”.

Di-pendi sempre in un piano inclinato (ove c'è il... rilievo).

Differenza di potenziale

Infatti, è proprio nell’AntiSistema che qualcuno ti dice qualcosa che “te”, poi, impari a memoria o a pappagallo, diventando la “verità” de noantri. 

Dopo il congresso, Dusé Mohamed Ali ha fondato l'African Times e Orient Review a Londra. Il suo primo numero proclamò che “il recente Congresso Universal Races, convocato nella metropoli del mondo anglosassone, dimostrò chiaramente che c'era un ampio bisogno di una rivista pan-orientale e pan-africana nella sede dell'Impero britannico…”…

Bah. Chi era questo Dusè? Meglio: dove si è “formato”? Al solito (avevi dubbi?):

completò… gli studi presso l'Università di Londra...

Come x i + recenti movimenti by Soros; ciò che ha sempre funzionato non viene mai dismesso, nella sostanza. 

Ali era nella compagnia teatrale di Herbert Beerbohm Tree e nella produzione di Antonio e Cleopatra di Lillie Langtry al Royal Princess Theatre di Londra

Dusè era, addirittura (stato) un attore. Molto, molto, “parlante”: sempre come il classico pappagallo. Non si s-muove mosca che/se… No? Persino per Mosca è la stessa cosa, essendo sempre AntiSistema il terreno che calpesti, l’aria che devi respirare, l’acqua che (ti) bevi continuamente (qua, così). 
Certo, non è nemmeno logico “sputare nel piatto dove mangi”. Non ti conviene nemmeno immaginarlo, perché poi ne potresti pagare lo scotto (la tentazione). Non a caso hai sempre la testa “impegnata”. Come una linea telefonica “occupata”. Fermo restando che anche nella condizione di stand-by, “niente di nuovo”:

continua a succede-re.

È il “risultato” quello che conta, proprio come nello Calcio. Vallo a dire al tifoso, all’allenatore, alla proprietà, etc. che “sì, abbiamo giocato benissimo, avendo perso la partita con onore”. Mentre, al giocatore può anche andare bene, anche quando va “male”. Il “calci-attore” prende uno stipendio senza paragoni. Anche se non riesce a mettere da parte la “fame di vittorie che contano”, ha risolto il problema numero uno per il 99% della popolazione terrestre: i soldi. Pensa

Dando dei calci ad una palla (gonfiata).

Cosa che fanno tutti sin da piccoli, non arrivando però da nessuna parte. Ancora una volta, a qualcuno sì: alla rimanenza, no. Certo, pensi sempre: “è una questione di bravura”. Uhm

Com’era?

Quando il pagliaccio “francese” s’espresse a proposito del “Mozart che c’è in ognuno di noi…”. No? Ognuno è sede di potenziale (contemporaneo). Perché, dunque, qualcuno riesce a consolidarlo fisicamente, mentre quasi tutti ne rimangono come “debitamente distanti” per tutta la “loro” vita (qua, così)? La forma gerarchica è parlante

Deve essere (così, qua). Perché

Per “mangiarti meglio…”. Sei un servo-meccanismo. Quale altro “destino”? Vedi che manco l’immagini qualcosa di sostanzialmente altro, Oltre. Il “lavoro” è venuto (l’oro) molto bene

la perfezione è realtà

È perfetto il modo in cui “ti va sempre tutto male, ad hoc (quando serve)”. Le Leggi di Murphy? Una constatazione nemmeno superficiale, che a “te” fa addirittura ridere, accondiscendendo tra le righe o sotto i baffi. Cioè, al solito, ti sfugge sempre il motivo portante, a livello sostanziale: cosa?

“Mi sarebbe piaciuto poter rimandare il lettore a quell’opera di genio intitolata Flatland. Tuttavia, risfogliando le pagine del libro, noto che l’autore ha usato il suo raro talento per uno scopo estraneo all’intento della nostra opera. È chiaro, infatti, che suo primo interesse non sono state le condizioni fisiche di vita sul piano. Le ha sfruttate come sfondo della sua satira e delle sue diatribe…”.
Charles Howard Hinton












  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4055
prospettivavita@gmail.com