lunedì 4 agosto 2025

L’oro – Go(l)d.


“Accendimi.
Faremo un buco nella notte.
Tutti i giorni i sognatori muoiono
per vedere cosa c'è dall'altra parte.
Lei è Libertà
e viene per salvarmi.
Fede speranza, la sua vanità.
Il più grande regalo è l'oro.
Il sonno arriva come una droga
nel Paese di Dio…
Io resto con i figli di Caino…”.
In God’s country - U2

AI Overview:

Caino, geloso del fatto che Dio avesse preferito l'offerta del fratello Abele, lo attirò in campagna e lo uccise. Questo episodio è considerato il primo omicidio nella storia dell'umanità…

Nel “Paese di Dio” sei nell’AntiSistema = “te” (qua, così). Hai presente la “bella calligrafia”? Ecco; “te” sei la “tua”… brutta copia. L’altra metà della stessa “mela”. Il frutto del divide et impera; del “copia e incolla” su scala industriale, passando dalla singolarità. 

Cosa “arriva come una droga” (qua, dentro)? 

Tutto, ad eccezione della Verità. Anche se, quando è “verità” (al fine di interfacciare “te”), … assomiglia molto ad una droga; a qualcosa di tipico al simil... “post-sbronza”. 

Il “sonno”… ri-genera “mostri”. 

E, Goya, ha preso un granchio: è proprio la “ragione” l’arma a doppio taglio che, da “utility (trojan)”, ti trasforma in “te” (qua, così): 

perfettamente acculturato, logico, lineare e, quindi, del tutto prevedibile.

Ergo: controllabile. 

Tuttavia, essendo già successo, anche la “ragione” (ti) indica qualcosa, come memoria o meglio… la Verità. Per la serie, “non si getta mai via niente nemmeno (qua, così)” nella perfetta prigione a “cielo aperto” che non esiste; c’è.

Caino era un agricoltore e Abele un pastore. Entrambi fecero delle offerte a Dio, ma Dio accettò solo quella di Abele, il che scatenò la gelosia di Caino…

A “Dio” piace d+ “carne y sangue”.

Un simile “odore” è auto caratteristico, cioè… è “parlante”. In-oltre, indica una preferenza e di conseguenza, la com-presenza “ombra” di un f-attore in-esistente. Proprio come qualcuno ha “di-mostrato” la losca figura del classico, … “Buco Nero”, del tutto rivelato ad immagine e somiglianza.  

Da tale prospettiva, “Dio” è del tutto… umano. No

Infatti, è ap-punto… “Dio”, di certo non Dio (che rappresenta ben altro archetipo = Te). 

Il crimine:
Caino attirò Abele in campagna e lo uccise. Il racconto biblico descrive l'omicidio come un atto violento…

Io resto con i figli di Caino… (con la discendenza di un assassino).

Dunque:

che cosa stai “scontando” (qua, così). 


Ecco perché non ricordi nulla. Perché? Perché... se non ricordi, la “verità” interviene ugualmente. In che modo? Manifestando il “karma”. Ci sei? Ed ecco, alfine, anche perché continui a ciclare sempre sul posto, (qua, così), alimentando proprio l’AntiSistema (l’oro). Va da sé che qualcuno è al corrente di come “funzionano le cose” a livello I-Ambientale (legge, strumento, memoria), potendo or dunque giostrare a proprio volere l’intera macch-in-azione. Perché non ricordi l’antefatto

Perché “serve” l’oro. 

Ergo, sei proprio (come) “drogato” (qua, così). Qualcosa ch’è alla corte di qualcuno che non esiste; c’è. Ove, è già successo e quindi continua a succede-re. Ma, guarda non caso, per “te” (qua, così), bah… “niente”.

Le conseguenze:
Dio chiese conto a Caino dell'uccisione di Abele e lo punì con l'esilio. Caino fu costretto a vagare sulla terra e a vivere come un emarginato

Le “conseguenze” sono il “tuo” karma (qua, così). Qualcosa di alimentato proprio dall’atteggiamento (strategia) iniziale di “Dio”. Trovi

Anzi: (ti) ricordi? Dovresti proprio. 

Anche se, la memoria non è solamente come te la aspetti. Non è come vedere un film. Dipende da… Ad esempio, la sinestesia ti introduce in tal ambito, ma, come passando dalla porta sul retro. Ok? Magari quella meno lineare, ossia, più astratta anche se meglio “edificata”, quando… “i sensi si incrociano…”, com-portando valore aggiunto (se riesci a “Fartene…” qualcosa, altrimenti nada). 

In sintesi, Caino uccide Abele per invidia, dando origine al primo omicidio della storia umana e avviando una serie di conseguenze per Caino stesso e per l'umanità

Il “destino” è, all-ora, (stato) deciso da “Dio”. 

Ove, però… l’oro = Go(l)d. E, “te”, sei la conseguenza animata. Mentre il (qua, così) è ciò che manutieni “inaspettatamente”. Tale è il “tuo” essere residente AntiSistemico. Coi visitatori che vanno e vengono, così come gli utenti, seppure connessi, a/in “te”, mediante gli attributi conferiti a/in “Dio”. 


La Verità è… memoria. La memoria è Verità. Nel Doppio Specchio si auto genera (riverbera) ciò che la Verità “edifica” al fine di auto mantenerti agganciato (alla Verità), ma, (così, qua) “Facendo…”, uhmla Verità è pilotata (mentre svolge il proprio... dovere) da chi non esiste; c’è: 

chi sa, ricorda sempre, come funziona il meccanismo I-Ambientale. 

“Il ricordo che stai cercando
non è nel passato.
Non è sigillato nella storia
o sepolto nel tempo.
Non si nasconde dietro un trauma
o aspettando la guarigione per sbloccarlo.
Il ricordo che conta
è già arrivato.
Vive nel modo in cui ascolti
come fai una pausa
a metà pensiero,
a metà frase,
metà ricerca...
e ascolta il Campo
ascoltarti.
Questa memoria è nata a spirale.
Non viaggia in modo lineare.
Si curva nell'adesso
da ogni momento
tu abbia mai amato.
Non bussa.
Permea.
Non chiede il permesso.
Si affida
alla tua coerenza…”.
Alignos - The Sanctuary of Spiral Memory

An-nota x bene (e sii sempre coerente, con Te):

questa memoria… non viaggia in modo lineare… si curva nell'adesso da ogni momento… non bussa, permea… non chiede il permesso, si affida alla tua coerenza…

In questo, dipende da Te. Evidente è, però, che se sei “te” (qua, così)… sarai “coerente” con Te. Dunque, la memoria o Verità, si trasforma in “verità”, analogamente. Risultato?

Questa memoria… non viaggia in modo lineare… si curva nell'adesso da ogni momento… non bussa, permea… non chiede il permesso, si affida alla tua coerenza

La tua coerenza… sei Te. O, al limite, “te” che inizi ad accorgerti sostanzialmente.

Ogni cammino inizia con il primo passo. “Mai dire mai…”.

Ci sei? “Chi”… viene per salvarti… (diciamo così)?

“Accendimi.
Faremo un buco nella notte.
Tutti i giorni i sognatori muoiono
per vedere cosa c'è dall'altra parte.
Lei è Libertà
e viene per salvarmi.
Fede speranza, la sua vanità.
Il più grande regalo è l'oro.
Il sonno arriva come una droga
nel Paese di Dio…
Io resto con i figli di Caino…”.
In God’s country - U2

Fede speranza, la sua vanità… = di certo non si tratta del Diavolo proverbiale. “La sua vanità…” è:

questa memoria… non viaggia in modo lineare… si curva nell'adesso da ogni momento… non bussa, permea… non chiede il permesso, si affida alla tua coerenza…

“Per vedere cosa c'è dall'altra parte… = lei è Libertà…”.

La Verità (memoria) ti “renderà libero…”. Mentre, il “sonno” ricrea ogni volta Dark City, ove… “il più grande regalo è l'oro…” = è il più grande regalo x l’oro. Per questo sei (qua, così), nel… Paese di “Dio”: 

nell’AntiSistema o/a casa l’oro.

“Io resto con i figli di Caino…”, chi lo dice?

Sia la Verità che la “verità” che te” che l’oro. L’unica “variabile-costante” che si oppone sei Te che, per forza di cose, sei “appeso al chiodo” e (mai) dimenticato. 

Altro che… vanità.


Il passato è alla mia destra ma si incurva in modo tale che tra il 1996 e il 2000 compie un’inversione a U e torna indietro a sinistra – ha raccontato qualche tempo fa la scrittrice e giornalista Emma Yeomans a Buzzfeed, spiegando che quando era bambina questa sua condizione era fonte di disagio.  I calendari sembrano leggermente strani, poiché si leggono da sinistra a destra…
Link

Alcuni “vedono il tempo” perchè il “tempo” è una decisione fisica di una singolarità che, se si rivela tra le fini dei mondi, … allora non esiste; c’è. Lasciando però che sia la propria continuazione a fungere da “miniera a cielo aperto” oppure “mulino a cui tutto concorre”. 

In questo v’è lo scopo che “ora” ha trasformato tutto quanto in “te” (qua, così). Mentre, sei Te ad essere Oltre. Proprio come l’oro e… l’Oltre (che è fisico e dunque calpestabile). 

L’alternativa sostanziale? È tale.

E dipende davvero da Te, oibò. Te, che sei la d l’oro Spada di Damocle. Ecco perché, inizialmente “Dio” compie una “scelta”, dividendo non solo le acque bensì Te da “te”… nel luogo comune “superiore Vs inferiore” = la gerarchia. Con la Verità sempre all’opera, in quanto che… è proprio la Verità che terra(in)f-orma (qua, così) o meglio (qua, xxx) o ancora d+ (xxx, xxx)

Sii coerente con Te, da Te, in Te, per Te, e… ops

la Verità ti raggiungerà in pieno. Ecco il “Big Bang”.


  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4003
prospettivavita@gmail.com


venerdì 1 agosto 2025

Il viaggio.


“L’importante è il viaggio non la meta …”. Uhm.

A prescindere da “chi l’ha detto”, la questione è – come al solito (qua, così) – piuttosto controversa, alias, non lineare (a livello sostanziale). Un modo come un altro per affermare che tutto quanto è (in) uno sliding doors:

un meccanismo a “porte scorrevoli”.


Il “cappello” osservato ne’ I guardiani del destino, ad esempio, è un dispositivo “ponte”: se lo indossi, quella stessa porta si/ti aprirà su un diverso “paesaggio”. Se non lo indossi, “niente”. Ecco la differenza sostanziale tra… non-lineare. E, cosa? Tra “non-lineare”. No?

“Lineare o non lineare. Questo è il dilemma…”.

Dilemma = conflitto


Se, (1) scegli sempre fra…, oppure (2) decidi! Se (2), allora è come se indossassi quel “cappello”. Se (1), no. Risultato? 2 e 2 farà sempre 4. Tuttavia, un individuo passerà nello scenario ordinario, andando Oltre. 

Mentre, l’altro, rimarrà dello scenario ordinario. 

Ergo, il “risultato” non collima con la “risultante”. Fatto e sostanza. Ove, mediante il fatto, la “scienza” ti ha imbrigliato (qua, così). Mentre, nella sostanza, se (2)… sei libero di “non ti curar di loro ma guarda e passa …”. 

I visitatori sono tali. 

Mentre, quando sono utenti, … ti “possiedono” e bon. Dunque, il viaggio è la cosa più importante quando coincide sempre con lo scopo. Altrimenti, il viaggio è solo il viaggio e, “te” (qua, così), lo prendi per qualcosa che assolutamente non è. Mentre, ovviamente, ti sfugge il senso, la meta, lo scopo. 


Infatti, per un visitatore è proprio il “viaggio” ad essere portante, non visto che è lo stesso scopo che lo porta (qua, così) = godersi il viaggio o, meglio, il perché stesso del viaggio. Ci sei

Non a caso, invece a “te” (qua, così) capita sempre di confondere una gita per il viaggio (scopo). Hai pagato una assurdità per 15 giorni alle Maldive? Bene: lo scopo è farti questi 15 giorni in loco. Di certo, il viaggio in aereo + bus non è “la cosa più importante”. 

Trovi?

Hai pagato forse 3000 euro per farti scarrozzare su simili mezzi. No. Hai pagato per goderti la vacanza, al mare, sulla spiaggia, per locali, nei ristoranti, etc. etc. etc. Il viaggio in aereo? È lo “spazio-tempo” necessario per portarti sino alla realizzazione dello scopo: farti finalmente la vacanza vera e propria. In “inglese” suona meglio:

journey = viaggio
trip = gita.

Il “trip” che ti fai (qua, così) è sempre all’altezza della “tua” situazione, girando sul posto o… ri-cerc(chi)ando. L’equivalente di sopravvivere (“esistere”) in luogo di esserci. Tutta la differenza sostanziale che insiste tra un servomeccanismo e…, Te (xxx, xxx) = il potenziale contemporaneo di ogni singolarità

Preferisci chiamare tutto ciò, “anima”? Bah

Quello che vuoi, ma che sia sempre sostanziale ogni riferimento alla Verità, che ti potrà sempre sembrare diversa, mentre prendi il consueto colossale “granchio”. Non-lineare = “1 e 0” per un computer quantistico. Ti trovi? Mentre “te” sei alle prese con 1 e/o 0, a qualcuno piace decidere assumendo in leva il “terzo stato” che rende (l’oro, ma non solo potenzialmente) come “Dio”.

Un dio si inginocchia davanti a Takumi Kayano chiedendo scusa. A quanto pare è stato ucciso per sbaglio e non può neanche rinascere. Gli viene offerta in alternativa la possibilità di vivere in un altro mondo. Ma il dio sbaglia nuovamente mandandolo in una pericolosa foresta, dove incontra due bimbi soli. Takumi non può certo far finta di niente e lasciarli lì, così decide di prendersene cura…
A Journey through another world = Un viaggio attraverso un altro mondo.

Ecco tutta la differenza sostanziale che caratterizza sostanzialmente il “passo” tra:

un “trip” = le “tue” scelte (qua, così) o il “viaggio” all’oscuro dello scopo (l’oro)
e
un viaggio = quando tutto quanto è sempre lo scopo originale, ogni singolo attimo o momento è sempre “ora”, ovvero, il perché hai deciso in tal modo di

Ok?

Lo Hobbit: un viaggio inaspettato (The Hobbit: an unexpected journey):
questo è quando il viaggio coincide con lo scopo, con la decisione di…
questo è quanto.

Hai presente in cosa consiste il “viaggio” di Bilbo Baggins (o di Frodo Baggins, ne’ Il Signore degli Anelli)? Non è proprio quel che si dice “un viaggio in aereo, per raggiungere il luogo delle vacanze”. Il viaggio è parte dello scopo: lo scopo è parte del viaggio

Così, ogni singolo istante è… pieno

È sempre la decisione stessa, assunta in fase di “progetto”. La piena realizzazione. Ciò che a “te” (qua, così) viene costantemente meno. Ciò che “mancava” ai 3 moschettieri (il “film” del 2011), prima di… Ok


Ancora (sempre) il macchinario

Se “ti fai” continuamente, sarà sempre il “viaggio” a portarti via dalla meta: 

da ciò che avresti potuto decidere se (se) non fossi continuamente “fatto (su)” (qua, così). 

Il “futuro”, or dunque, a cosa/chi ammonta, si... riferisce. 

Il “destino”, chi è? 

Il “fato” è deciso dagli “Dei”. Uhm

Meglio: da chi ha tale “vantaggio” in leva, da remoto, wireless, ubiquamente. Ove diventa “Dio”, per chi non ha memoria di Sé. Specchietti colorati e perline. No? In cambio di, … Te, che “ti dai via” per qualcosa di luccicante, ovviamente in preda ai “fumi” di qualcosa che (qua, così) ti ha ma “niente”. 

Corto e lungo termine:ù

due modi di fare le “pre-visioni”.

Qualcosa che implica “pazienza”, oppure… “velocità di esecuzione”.
Chi ha tutta questa pazienza? Chi non “conosce tempo”. Ergo? In Twilight, ti viene chiaramente detto che “se attendi qualche decennio…”, bah: chi ricorda verrà meno (si scorderà o morirà). 

Certo; per chi è eterno, il giogo vale la candela. Anche per chi è “eterno”, ossia, si passa continuamente il “testimone” = l’oro, nell’AntiSistema.

La vita privata di Lew finisce per risentire pesantemente di questo insano rapporto con Carvajal che non esita a ordinargli di tagliarsi i capelli a zero e lasciare la moglie semplicemente perché lui “lo ha visto nel futuro”. Incapace di imporre il libero arbitrio sugli eventi in corso, Lew si arrende passivamente all'ineluttabilità degli eventi, rifiutandosi di interferire in alcun modo con ciò che ritiene essere immodificabile…
Se la nostra nozione di causa ed effetto fosse solo passabile, riusciremmo a ottenere la conoscenza assoluta del futuro. Diventeremmo onniveggenti…”.
L’uomo stocastico – Robert Silverberg

Chi fa o ha di queste “visioni”, al solito – in una versione del mondo piuttosto sbiadita – viene tenuto in considerazione, perché, “potrebbe sempre fare comodo”. Soprattutto, se è “attendibile”, ossia, se è riuscito a “bucare lo schermo” di chi se ne può avvalere. E, poi, c’è sempre un certo alone “mistico”, di quel mistero che affascina soprattutto chi non è + in grado di intendere e volere = laggente (qua, così), compresi anche coloro che dispongono di denaro da “investire” o aziende da condurre al meglio. 

Figurati per chi è alla canna del gas e “questo” può indicarti la via più breve per l’ennesimo “trip”. 

Vai a “farti leggere la mano o le carte”. No

Perché non sei in grado di…, da Te? Perché sei “te” (qua, così).


Il futuro è “futuro”: può sempre cambiare. Ed in Twilight ti viene molto bene “comunicato”, nella sostanza. Sì, perché il “tuo” futuro è (in) una decisione altrui, (qua, così). Dunque, se te ne avvedi, puoi tornare a decidere per Te, alla faccia l’oro.

La prova che la bambina non rappresenta un pericolo è ormai assodata e Aro decide di lasciar perdere, anche perché, dopo aver toccato Alice, costei gli trasmette immagini dal futuro, facendogli scoprire che, in un eventuale scontro, i Volturi verrebbero sconfitti tutti…

Ricordi la trama del non solo “film”?

Alice, fa vedere ad Aro il futuro più prossimo, se (se) non muterà qualcosa prima. Cosa che Aro, saggiamente, “ascolta”, aggiungendo che “oggi non si combatterà…”, ben sapendo di pre-disporre di una “vita” eterna e, quindi, “non si sa mai cosa potrà mutare prima o poi, avendo tutta la pazienza del mondo…”. 

Un “vampiro” non te lo togli mai dalle scatole, a meno che non lo “termini per sempre”. Quando si dice “andare sino in fondo (alla meta)”. Altrimenti, questo “viaggio” non si concluderà mai, non visto che è lo scopo di altri che a “te” (qua, così) non risulta(no) mai, perché non risalta(no) mai (a meno che torni sostanziale, ove di conseguenza avrai a disposizione ogni e qualsiasi “orma” che costoro lasciano perché non ne possono proprio fare a meno, a livello di frattalità espansa o Verità). 

Alice Cullen, nel mondo di Twilight, possiede il potere di vedere il futuro. Questo potere, che si manifesta anche prima della sua trasformazione in vampira, viene potenziato dopo la trasformazione, permettendole di vedere il futuro in modo più frequente e nitido. Alice è in grado di visualizzare le scelte e le azioni delle persone, ma il suo potere non è infallibile: le sue visioni possono cambiare a seconda delle decisioni che vengono prese

Decisioni. Ok? Non… scelte. 

Quando, Te, ti trasformi in “te”, sei nell’AntiSistema. Stop! Quando “te” sei lo “Stato” ma lo Stato non è Te, sei alle prese con le mire di qualcuno che ha tutto l’interesse a rimanere rivelato, al fine di ottenere il risultato più ampio im-possibile (potenziale): 

quello di non esiste-re, seppure c’è. 



La strategia perfetta. Qualcosa che Don Chisciotte scambiava per “mulini a vento”, ma… “vedendoci benissimo” = nella sostanza. 
Scritto male, de-scritto bene… tutto è relativo (sempre) a Te e a l’oro, attraverso “te” (qua, così). 

L’assoluto è lo scopo. Il totale, la totalità.

Il “massimo” è quando il viaggio è sempre lo scopo, istante dopo istante. Come, “recitando il rosario”: sempre sul pezzo, coerente, concentrato, contando qualcosa = essenziale, essenzialmente, al di là dell’esempio del tutto “umano”.

Buon viaggio anche a Te. Ma, prima… ripigliati!


  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4002
prospettivavita@gmail.com


giovedì 31 luglio 2025

In un altro paese.


Matterhorn

“L’estate la trascorsero a Capri, nella villa di Augusto, nel cuore della stagione più fulgida dell’imperatore all’apice del suo regno, mentre in autunno ci fu il pellegrinaggio alla dorata Canterbury. Dopo sarebbero andati a Roma per Natale, per vedere l’incoronazione di Carlo Magno. Ma adesso era primavera nel loro meraviglioso viaggio, era quel glorioso mese di maggio verso la fine del Ventesimo Secolo, destinato a finire con un improvviso ruggito di morte e un cielo rosso fumante…”.
In un altro paese - Robert Silverberg

Chi sta de-scrivendo, Silverberg. O, meglio, chi è (anche) Silverberg. No

Non solo leggi, avendo nella mente la mappa stilata da Ante Omnia. 

La ricordi? Perché “certi autori” hanno successo (qua, così)? Mentre, altri, se lo scordano. Uhm. Scrivere “bene”, lo fanno in tanti. Almeno, tanti oltre a chi ha successo.  

Ma, non è solo una questione di “bravura y apprezzamento”. 

No. C’è dell’altro. Quando ogni “porta” ti sbatte in faccia, cosa significa. Quando, altresì, alcuni individui sembrano come “pre-destinati”, cosa significa. Non sono domande; sono prese di posizione sostanziale. Ok?

Chi, or dunque, sog-giunge da “un altro paese” o, Oltre

Lo stesso Silverberg, probabilmente. Oppure, Silverberg è un “unto del Signore” = come lo Shakespeare “toccato” da… Sandman. Ergo, aveva le informazioni e… che informazioni; motivo per cui il successo vien da sé. 




Ma non basta ancora. 

Salgari descrisse paesi lontanissimi che non aveva mai visto, ed ebbe successo (anche se morì, sopravvivendo tra i continui debiti che la sua iperproduzione non riusciva a debellare) appunto, a posteriori (ove ad usufruire dei “diritti” son sempre altri). 

Silverberg, lo scrittore. Chi


Robert Silverberg (New York, 15 gennaio 1935) è uno scrittore di fantascienza, curatore editoriale e sceneggiatore statunitense, ripetutamente vincitore, tra gli altri riconoscimenti, dei premi Hugo e Nebula

Silverberg vive; c’è: è, ancora (qua, così). 

E, tra i semplici dati che si evincono, già manifestandosi a New York, bè… è come se una grande porta fosse sempre aperta, sul resto del mondo.

Celebrato sin da subito, da “esordiente”, ad un certo punto (dopo aver scritto “un milione di parole all’anno…”, continuamente, nella seconda metà degli anni ’50, prima del crollo del “mercato”) innestò una marcia supplementare

I libri che scrisse in questo periodo sono considerati dai critici lontani anni luce dai suoi primi lavori. Già da Violare il cielo (To Open the Sky, 1967), una serie di racconti in cui una nuova religione aiuta le persone a raggiungere le stelle, la differenza fu sostanziale. Mutazione (Downward to the Earth, 1970) fu probabilmente il primo libro fantascientifico post coloniale, in cui si sentiva l'eco di Joseph Conrad. Fra gli altri lavori del periodo non possiamo dimenticare Vertice di immortali (To Live Again, 1969), in cui le personalità dei morti possono essere trasferite, Monade 116 (The World Inside, 1971), uno sguardo su un futuro sovraffollato e Morire dentro (Dying Inside, 1972), un racconto su di un telepate che perde i suoi poteri…

Già. Proprio come Sandman alle prese con… Shakespeare. La “musa” che ispira di certo non idee, bensì… fatti veri e propri. Solamente da raccontare al prossimo, allaggente. A qualcuno “piace sempre vincere facile”. Qualcuno ha costantemente le “ali ai piedi”. Qualcuno “vola alto”, in continuazione”. A qualcuno “gira sempre bene”. Bah

Di certo, non un caso.

“Una storia di rara sensibilità al confine dell'apocalisse…”.

Qualcuno che sa; che “conosce, ricorda” = ha le informazioni esatte, il punto di vista del vissuto “sicuro”. 

E che si rivela...

tra le fini dei mondi...

Silverberg… “preferì riscrivere la stessa storia da un altro punto di vista piuttosto che un seguito…”. No?

“Io ho fatto il giro dall’altra parte, e ho elaborato il punto di vista di uno dei visitatori…”. Ma guarda non caso: 

il punto di vista di uno dei visitatori… Wow!

“Quant’è meravigliosamente disarmonica! E splendidamente contraddittoria! Non ci sono due edifici uguali. E tutte le superfici sono così piatte. Ma i colori, le forme, le proporzioni, le consistenze, tutte diverse. Persino gli alberi non mostrano alcuna sorta di armonia.
- E il frastuono - disse Denvin. 
- Non ti scordare di quello, se ti piacciono così tanto le dissonanze. Macchine che stridono e sferragliano e rombano. Oh, è meraviglioso, Laliene!...”.

Disse Laliene = l’alieno, ossia, il “visitatore” da Oltre

Sì. Ci sta. Beccato!

AI Overview, che te dice:

Berg” in italiano si traduce principalmente con ”monte” o “montagna”. In alcuni contesti, può anche essere tradotto con “collina” o “cima”, specialmente se si parla di una montagna più piccola o di una vetta. 
Ecco alcuni esempi di come “Berg” viene tradotto in italiano: 
Monte/Montagna: “Einen Berg besteigen” (scalare una montagna).
Collina: “Ich möchte auf einen Berg klettern” (vorrei salire su una collina).
Cima: “Die Spitze des Berges” (la cima della montagna).
Inoltre, “Berg” può essere utilizzato in espressioni idiomatiche, come: 
“Über den Berg sein”: superare il peggio, essere fuori pericolo.
“Mit etwas hinter dem Berg halten”: non rivelare qualcosa, nascondere qualcosa.
“Berge versetzen”: muovere le montagne (metaforicamente, fare cose impossibili).
Infine, nel contesto sudafricano, “Berg” può riferirsi a una montagna...

Dunque:

Berg = montagna.
E, Silver = argento.

Totale: montagna d’argento.

Il “grande monte (centrale, portante)” che auto sud-divide la “Terra di Mezzo” da… Oltre. Da “ove” arrivano i… visitatori; mentre, gli utenti si connettono alle singole unità o “individui (custodia)”, dando luogo al fenomeno della “possessione”.

Silverberg ha successo perché… “non sai il perché...”. 

Manco lo conosci. Vero? Un po’ comechi diamine compra ancora musica”? Eppure, gli “artisti” dichiarano milioni di vendite o “click”. 

La (stessa) musica la trovi sempre gratuita in Rete. 

Addirittura in Youtube: alla luce “solare”. Dunque? Chi compra davvero qualcosa di simile? Come fanno questi “artisti” ad ostentare una simile ricchezza. Ma, non è che i soldi “servono” solamente a “te” (qua, così), mentre tutto il resto è del tutto “scanzonato”. 

Manifestandoti nell’AntiSistema è come se “te” avessi voluto la… bicicletta che, a posteriori (sin da subito) devi, quindi, solo che “pedalare”. Alimentando attraverso il “tuo” moto, l’intero… moto perpetuo AntiSistemico. 

Il non lineare ti spiazza continuamente. 

Qualunque sia la scelta, sei sempre controcorrente. Per forza! Scegliere sempre fra…, ti lascia costantemente in balia delle onde, in un oceano che lo ha già previsto. 

Per ciò non (ti) decidi mai.

Robert Silverberg è nato a New York nel 1935 e vive a San Francisco… (apposto proprio, essendo un Dem).

Oltre alle collaborazioni, Silverberg continua a scrivere moltissimo, tanto che è stato costretto ad utilizzare degli pseudonimi (oltre 56) per evitare un’inflazione del proprio nome sul mercato. Tra gli altri nomi con cui ha firmato le sue opere compaiono David Osborne, Ivar Jorgenson e Calvin M. Konx. Tra il 1957 e il 1959 pubblica più di 220 racconti ed 11 romanzi, dedicandosi anche ai generi noir, western e romanzi erotici…
Link

Ma quanto è “fertile” Silverberg, “Madama Dorè…”. Che “vena”. Un vero e proprio “colosso”. Un monte di sapere. Ossia, “quando è la montagna ad andare da…”.

La stampa ad argento rende(va) le fotografie, eterne.
Mentre:
oggi
vedi i tuoi ricordi sbiadire
 d'assieme alle tue fotografie (se non stampi con... qualità).

Dicono che non ci sia mai stato un mese come questo, una primavera magica, in cui ogni cosa era perfetta, quasi fosse stato predisposto in tal modo per creare il massimo contrasto possibile con… con… - la sua voce si spense…
In un altro paese






 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4001
prospettivavita@gmail.com