venerdì 17 dicembre 2010

Il portatore "sano": l'invasione.





Nell’articolo di ieri  ho proposto un modello di consapevolezza, tramite il quale inquadrare il “senso” di questo scenario 3D. Non ci voglio tornare sopra, rimandando l’interessato lettore all’approfondimento consapevole. Riporto però il “testimone”, come se corressimo una staffetta a squadre, che è d’utilizzo per continuare nell’argomento:
  • questo scenario 3D è un supporto di energia densa, progettato appositamente per sostenere la co creazione delle individualità incarnate mentre fanno esperienza nella ruota delle reincarnazioni; esso può oscillare da un minimo ad un massimo e funge da terreno “scolastico” per noi tutti. L’Antisistema è l’Entità incaricata di fare da manutentore e insegnante indiretto o di riflesso del nostro “fare e sentire”.
Scrivevo, sempre ieri, nella risposta ad un intervento dell’amico Eremita.

La domanda, ora, è: una volta capito il senso di questo scenario,  è più facile "venire promossi"?
Sapere che sei a scuola, cambia i risultati dei tuoi esami?”.

Ecco; partiamo da qua.
Prendo spunto ancora dal libro di Deepak Chopra Guarire da dentro”:

“Migliaia di anni fa, gli antichi Rishi, o veggenti, che abitavano in India si chiedevano se la Natura sia in ultima istanza unificata… Furono loro a scrivere i più antichi testi dei Veda, o della verità rivelata, come il Rig Veda… Se chiedete ad un Indiano contemporaneo che cosa sia il Veda, vi indicherà i libri che contengono le parole dei Rishi, ma nel vero Veda quel che è vivo è il contenuto della consapevolezza dei Rishi. Un Rishi ha letto tanto in profondità nella Natura delle cose che persino Dio siede ai suoi piedi per imparare – basta infatti leggere lo Yoga Vasishtha, dove il giovane Rama, un’incarnazione divina, prega il saggio Vasishtha di consigliarlo”.

Primo spunto:

Non meravigliamoci di quello che trascrive Chopra del rapporto Rishi / Dio, perché quel Dio non è il Creatore, ma una o più Entità di cui Sitchin ha narrato “vita morte e miracoli”, ed in quanto Esseri in evoluzione, ancora desiderosi di apprendere ciò che non sapevano; nozioni che un Rishi poteva benissimo avere appreso nel proprio cammino spirituale cognitivo.

Nel passo relativo a quello che un Indiano sa in relazione al Veda, c’è già una prima risposta abbozzata “tra le righe”, alla domanda che ci siamo posti in precedenza. Tale “responso” afferma che non è sufficiente sapere di essere a scuola per migliorare il proprio curriculum scolastico. Non basta avere i libri e sapere anche di doverli usare, per condurre ad un buon corso di studi. Ciò che manca è sempre un ingrediente basilare, rappresentato dal coinvolgimento e dalla caratteristica vibratoria dell’Essere. Proprio come a scuola, molti allievi non riescono a giungere sino al naturale corso degli studi, pur sapendo di “essere in un luogo di studio” e pur sapendo che “altri”, i loro genitori, stanno facendo sacrifici per mantenerli in quel luogo. 

La responsabilità ed il coinvolgimento non possono essere rigettati interamente sul “corpo insegnanti” o sulla fatiscenza delle infrastrutture, perché quel “punto raggiunto” è la diretta summa vibratoria di tutti coloro che hanno “lavorato” su quel piano.

I Rishi erano capaci quanto noi di dividere la Natura in Tempo, Spazio, Materia ed Energia ma essi rifiutavano questo tipo d’approccio che asserva il nostro modo di pensare e di vedere il mondo. Essi scelsero invece di risolvere nel modo più pratico. Decisero di traversare il Vuoto ed entrare nella zona contrassegnata dal punto interrogativo, dove il pensiero non può andare. Effettuarono semplicemente una deviazione della loro consapevolezza, con conseguenze profonde – era come mettere sottosopra il mondo oggettivo. Per farlo, i Rishi dovevano analizzare la Natura in un modo inaspettato… Invece di considerare il Tempo, lo  Spazio, l’Energia e la Materia ‘esterne’, i Rishi notarono che la realtà inizia ‘interiormente’ con la nostra consapevolezza conscia. In qualunque momento, pensarono, la persona deve essere in uno degli stati di consapevolezza soggettiva – veglia, sonno o sogno

Quel che percepisce in questi stati costituisce la sua realtà”.

Esistono dunque diversi tipi di consapevolezza. Quella di sapere “che si è a scuola” giunge solo sino ad un certo punto, ma non va oltre se la caratteristica vibratoria complessiva dell’individuo non lo permette. Occorre allora iniziare ad osservare il mondo da un’altra quota, prospettiva, punto. Posso considerare il livello raggiunto da questa società globale proprio come un grande ribaltamento dello stato “paradisiaco” dell’Essere. Un girare a 180 gradi, però necessario, al solo fine di permettere di raggiungere un altro tipo di consapevolezza molto più profonda, perché ottenuto dopo una grande sofferenza: ed il mondo ha sofferto davvero così tanto sino ad oggi! 

Ci sono svariate strade per arrivare a… 

Abbiamo preso una delle più complesse. Probabilmente perché il livello base dell’apprendimento lo richiedeva.  I programmi che supportano lo scenario 3D sono mutevoli nel tempo e sono interattivi. Noi possiamo insegnare anche agli insegnanti, dare loro i voti, come fa Kiyosaki  nelle sue scuole.  

Dunque:
  • sappiamo di essere a scuola
  • ma non basta ai fini di dare un “buon esame”
  • necessitiamo di un'altra consapevolezza più profonda
  • necessitiamo di un nuovo modo di “osservare” e di pensare la realtà
I Rishi approfondirono il problema e individuarono tra questi stati uno spazio che fa da pivot quando si passa da una realtà all’altra. Poco prima di addormentarsi, per esempio, la mente lascia gradualmente lo stato di veglia, ritraendo i sensi, chiudendo fuori il mondo esterno, ma al punto di confine col sonno vero e proprio si apre un piccolo spazio, identico a quello che appare tra un pensiero e l’altro: è come una piccola finestra in una zona che è oltre il sonno e la veglia. Questa percezione aprì la possibilità di lasciarsi dietro i soliti confini dei cinque sensi per tuffarsi in quello spazio vuoto… 

Il loro approccio venne denominato Yoga, che in Sanscrito significa ‘unione’…

I Rishi, non essendo dei teorici, dichiaravano che il campo unificato esisteva nel mondo reale, si tratterebbe quindi di una esperienza e non soltanto di una costruzione mentale. Dal punto di vista dei Rishi, il campo unificato poteva essere solo un altro stato di coscienza”.

Un altro stato di coscienza. 

Ecco il punto. Quello stato “nuovo” dell’osservare è il conduttore della consapevolezza profonda di cui si necessita per essere “promossi” anche all’istante. Ecco il perché siamo qua, in una scuola mascherata, in un luogo divenuto “inospitale”, dove non ci sentiamo mai perfettamente a nostro agio senza rincorrere le sicurezze della concretezza, senza l’avere

Spaccati in due, comprendiamo principalmente di dover sopravvivere

Il programma di studio parte dagli albori della Vita, da quando non si aveva che  il cielo come tetto e una folgore intimoriva come un Dio da temere e adorare indistintamente.
Abbiamo fatto tanta strada e confuso parecchio le nostre “idee”. 

Le energie che si oppongono al nostro corso di studi, non sono una maledizione o un castigo divino. Sono una parte del senso dello studio

Sono la nostra parte negativa finalmente visibile.

Sono il tradimento ed il traditore, che fa parte del programma di studio. L’ostacolo che serve per rafforzare o semmai rimandare a “settembre” o, ancora,  respingere.

È del tutto verosimile che noi siamo immersi e circondati dal trascendente, ma non siamo sintonizzati su di esso. In questa ottica il Veda è come l’intera gamma di bande radio. Ma col tempo il suo significato venne distorto, mentre la gente perdeva contatto con la pura consapevolezza. La consapevolezza vedica scomparve e all’India restarono i libri vedici. I libri dichiaravano che Veda è supremo e universale, ma appare evidente, dallo stato in cui si trova l’India oggi, che del potere effettivo del Veda è rimasta solo la forma

È come sapere dell’esistenza del computer cosmico, possedere i manuali d’istruzione, ma dimenticare di inserire la spina”.

Il focus è finalmente giunto in questo passo: dobbiamo inserire la “spina”.

Cosa significa? Cambiare il modo di pensare la realtà.

Ecco perché l’Impero Britannico, un potere occidentale, ha invaso e “colonizzato” l’India.

Non per interessi economici, che sono sempre secondari in un certo contesto dell’amministrazione del potere, ma per il mantenimento stesso dell’esecuzione del potere. Mi riferisco all’Antisistema, a quell’energia che vincola il nostro cammino, che ci fa passare attraverso certe direzioni, se noi stessi dimostriamo di saper solo perderci nell’amministrazione del nostro “senso” o "potere"

Quel potere occidentale ha penetrato la consapevolezza vedica, che si stava spargendo in vaste zone, svuotandola del suo vero significato tramite le illusioni che  in occidente già imperavano. È stata solo una questione di tempo e la società Indiana si è ritrovata nelle stesse condizioni di apprendimento della società occidentale, ma nella globalizzazione questo fenomeno ha portato a miscelare i due emisferi e sta provvedendo alla loro necessaria unificazione

Quel potere invasivo si sta rivelando come un portatore "sano"...

È una questione di tempo in cui Gandhi si è inserito, dando la parvenza di una raggiunta liberazione dell’India, ma in realtà non potendo nulla contro il “germe” occidentale, lasciato a lavorare indisturbato

Basta vedere oggi l’India come si è trasformata.

Mutando frequenza di osservazione, invece, otteniamo una visione di indeformabile direzione verso la “promozione”, nel rispetto del senso di questo scenario 3D che può solo oscillare, portando a maturazione il proprio “carico” alla ricerca paradossale di se stesso.

Riassumendo:
  • siamo in uno scenario 3D che equivale ad un "terreno" di esercitazione teorico-pratica
  • la consapevolezza del solo saperlo non fa globalmente la differenza in merito alla funzione dello scenario
  • lo sviluppo di un nuovo modo di “osservare” se stessi, come inseriti in un contesto “mutevole” e legato alla propria vibrazione, fa la differenza e conduce inevitabilmente alla “promozione”, all'Ascensione, alla porta di uscita dallo scenario verso un nuovo livello dell’Evoluzione e della Creazione.
  

giovedì 16 dicembre 2010

Senza la "panca" la capra dove va?




Si parla “spesso” dell’Uno. Metto il termine “spesso”, tra virgolette, perché scrivendolo mi accorgo che il suo utilizzo dipende dalla visione prospettica che ognuno di noi ha delle “cose”, dove per “cose” occorre intendere non il mondo esterno, ma il mondo interno proiettato all’esterno: miliardi di persone e dunque miliardi di mondi. Wow.

La Quantistica “spiegata” in quattro parole

La Quantistica quotidiana delle nostre realtà “unificate”. Al nostro esterno esiste un mondo unificato, o meglio, allo stato attuale interlacciato. Per ottenere ciò, però, occorre uno “scenario madre”, un livello che sia in grado di supportare la co creazione. Un qualcosa che sia stato progettato appositamente per sostenere le nostre esperienze percettive e, dunque, creanti la realtà. 

In questo ambito delle 3D, il costrutto energetico di base è come la pasta per la pizza impastata e pronta ad accogliere le “personalizzazioni”. Avremo delle Margherite, delle 4 Stagioni, delle Napoli, etc. 

Ma la “base” è sempre quella: farina, acqua, lievito, sale.  

Ecco. Lo scenario che ci accoglie ha una destinazione d’uso simile a quella di questo “impasto”, ossia quella di contenere e fare da supporto.
Le 3D sono simili anche al luogo che decidiamo, ad esempio, di raggiungere per fare le vacanze. Se vogliamo andare in Cina, ci informeremo su come è il clima e come sono le usanze, cosa c’è da vedere, etc. Le caratteristiche di quel luogo riconducono sempre alle stesse dell’impasto precedente. 

Per cui, quando l’Anima scende in Terra, incarnandosi, sa cosa l’aspetta e sa anche il perché è in quel luogo. È tutto chiaro a quel livello. Poi, le cose iniziano a cambiare non appena nasce in un corpo umano nelle 3D. Ciò che cambia è dovuto all’inserimento di una parte della sua energia consapevole, in un mezzo “finito” inconsapevole. 

Rientra tutto nel piano educativo delle 3D.

Come degli attori che recitano senza saperlo, queste proiezioni energetiche iniziano a “vivere” in un altro modo, respirando una miscela di sostanze chimiche naturali presenti nell’aria. Il collegamento con l’Anima si interrompe, proprio come il bambino lascia la madre, il primo giorno di scuola ed in seguito ogni giorno, per frequentare la scuola.
Ciò che succede è frutto delle condizioni a terra, è una conseguenza dell’impasto dello scenario. 

Questo scenario è atto, per le sue caratteristiche vibratorie, a sostenere la co creazione di ogni proiezione animica incarnata. 

È come un gioco interattivo ultra avanzato. Proprio come dice Morpheus: “una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix”.
È come atterrare, dunque, in Cina, o meglio a Disneyland, dove i “proprietari” hanno preparato una città ad hoc per sostenere quello che faranno i “maghetti”, intenti ad imparare l’utilizzo dei loro poteri. La “città” preparata è nel reame dell’Antisistema ed, esso, ha il compito di gestire le infrastrutture dell’intera realizzazione di base

Questa "realizzazione" funziona, per come è stata progettata, da una certa frequenza ad un’altra: questi due punti cardine, o polarità, sono gli estremi massimi raggiungibili, al di la dei quali il “tutto”, la “città”, il “teatro”, scompare. Scompare perché la vibrazione dei contenuti gestiti, le esperienze create da ognuno di noi, avranno generato un insieme di realtà collimanti e rispondenti alla perfezione a ciò che “deve essere”, a ciò che deve rispettare alla lettera, a ciò che è previsto per poter superare l’esame “teorico-pratico”. 

Queste polarità descrivono, in questo modo, dei cicli. I cicli sono una conseguenza del “fare” delle individualità incarnate. Nella loro estrema numerosità, allo stato di relativa vibrazione, ossia di mancanza di senso di unione, lo scenario oscilla tra i picchi e non si stabilizza mai. Le proiezioni animiche incarnate sono sempre, complessivamente, a diversi livelli, proprio come in una scuola che prevede un iter che si dipana nel tempo, per andare dalla prima alla quinta classe. Mediamente, dunque, la vibrazione complessiva sarà sempre a livelli vicini alla metà dell’escursione della “scala”

Il risultato sarà quello di oscillare. 

Le esperienze individuali che raggiungono il livello di ascensione, concludono il loro “ciclo di studio ed esperienza in Terra 3D”. Così come le esperienze di gruppo che raggiungono lo stesso livello, come alcune leggende ci tramandano. 

I due poli raggiungibili esprimono le “colonne di Ercole” dello scenario. Ma ogni individualità incarnata può oltrepassarle in funzione del proprio fare esperienza. Al di sotto c’è l’involuzione oltre ogni aspettativa con relativa distruzione dello scenario. Al di sopra c’è l’evoluzione attesa con innesto nella fase di Ascensione, la quale altro non è che “il ritorno a casa”, verso il ricongiungimento con la propria madre animica.

Che cosa è, allora, l’Uno?

Cito da “Guarirsi da dentro”, di Deepak Chopra:

“Dopo aver dimostrato che la Natura non era divisa in compartimenti stagni come aveva creduto la scienza, la relatività aprì la porta a una possibilità ancor più sorprendente. Einstein suggerì che esisteva una zona nascosta come background di tutte le trasformazioni di spazio-tempo e di massa-energia. Ciò implica in Natura un livello di fusione totale: in altre parole esiste una regione di spazio-tempo-materia-energia”.

Questo è, ben intesi, “solo” il frattale che dimostra l’esistenza dell’Uno, ossia quella antica e presente unione d’energia creativa che racchiude il “tutto” ed il “nulla”. Anche un buco nero è una sorta di frattale o il nucleo infinitesimale dal quale la scienza fa risalire il Big Bang, una bella favoletta per semplificare e “dare un inizio” sul quale potersi applicare.

Tornerò ancora sullo splendido lavoro di Chopra. Ieri, in treno, l’ho riscoperto molto piacevolmente. 

 

mercoledì 15 dicembre 2010

Al lupo. Al lupo...




Ricordate la favola di Esopo “Al Lupo, al Lupo”?

In un villaggio viveva un piccolo pastore che di notte doveva fare la guardia alle pecore. Si divertiva a fare uno scherzo: mentre le altre persone erano a dormire egli cominciava a gridare: "Al lupo, al lupo!". Così tutti si svegliavano e accorrevano per aiutarlo. Ma dopo il pastore burlone rivelava che era stato tutto uno scherzo. Questo scherzo continuò per parecchi giorni, finché una notte il lupo arrivò veramente. Il pastore cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!". Ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo si mangiò tutte le pecore e il pastore.
Fonte: Wikipedia 

Eccola, in trasposizione moderna ed in taglio “economico”:

Un club segreto di banchieri governa il mondo.
Nove banchieri delle più importanti istituzioni finanziarie di Wall Street si riuniscono il terzo mercoledì di ogni mese nel distretto finanziario di Manhattan per assicurarsi il controllo di uno dei più redditizi e controversi mercati della finanza: quello dei derivati. Le rilevazioni del New York Times stanno scuotendo il mondo della finanza.
Formalmente questo gruppo è nato per salvaguardare l'integrità del mercato, ma nella pratica è elevato il rischio che i mercati vengano orientati per soddisfare gli interessi di questi colossi. Il giornale statunitense ne svela anche i nomi:
  1. Thomas J. Benison di JPMorgan Chase
  2. James J. Hill di Morgan Stanley
  3. Athanassios Diplas di Deutsche Bank
  4. Paul Hamill di Ubs
  5. Paul Mitrokostas di Barclays
  6. Andy Hubbard di Credit Suisse
  7. Oliver Frankel di Goldman Sachs
  8. Ali Balali di Bank of America
  9. Biswarup Chatterjee di Citigroup
Ovvero per la maggior parte tutte banche americane.
A cosa servono i derivati.
Sono una sorta di assicurazione su un'operazione finanziaria. Nati per ridurre o eliminare il rischio associato ad alcune variabili, ad esempio i tassi d'interesse o i cambi tra le valute, sono diventati prodotti finanziari altamente speculativi e molto complessi. I derivati hanno comunque innumerevoli usi, una parte dei quali sono virtuosi. Basti pensare ai fondi pensione che li utilizzano per ridurre il rischio di perdite sui loro investimenti nel caso che le tendenze di mercato abbiano improvvisi rovesci. O alle compagnie aeree e navali che comprano derivati per attutire il colpo di un rincaro del petrolio. Con questi strumenti l'industria agroalimentare si protegge da aumenti nel costo dei raccolti.
Una task force per combattere il rischio di frodi.
Una questione, quella dei derivati, non indifferente neppure alla Casa Bianca che, attraverso l'amministrazione Obama, ha cercato invano di sottoporre tale mercato a rigidi controlli nella recente riforma finanziaria varata dal Congresso. Riforma oggi sotto tiro da parte della nuova maggioranza repubblicana al Congresso, vittoriosa alle elezioni di novembre e beneficiata dai generosi finanziamenti di Wall Street.
Dunque i derivati vengono scambiati privatamente sfuggendo a ogni supervisione e spesso registrati nei bilanci in maniera così ambigua da suggerire sospetti di illeciti. Proprio per stanare il rischio di frodi capaci di mettere a rischio la stabilità delle maggiori banche e i risparmi di milioni di cittadini, il ministero della Giustizia di Washington ha creato una task force investigativa.
Come in tutte le inchieste, decisivo è il ruolo di un pentito, in questo caso i dirigenti della Bank New York Mellon, le cui rivelazioni hanno permesso di portare alla luce il segreto. Ma i nove capi di banca respingono ogni accusa affermando che il sistema creato consente di ridurre i rischi esistenti in questo mercato e sostenendo che fino a questo momento la loro cooperazione si è rivelata un successo.
Più controlli per salvaguardare l'interesse dei cittadini.
L'inchiesta, solamente all'inizio, minaccia di mettere a soqquadro Wall Street. Gary Gensler, presidente della Commodity futures trading commission, incaricata di regolare gli scambi della maggioranza dei derivati, suggerisce la necessità di una maggiore supervisione sull'operato delle banche per poter scongiurare il rischio di intese non pubbliche destinate ad aumentare i costi per tutti i cittadini americani. Infatti, il peso di pratiche finanziarie poco limpide lo pagano in primis gli americani e poi anche gli europei, visto che Wall Street è il centro della finanza globale. I banchieri in questione hanno infatti bloccato l'ingresso di altre banche nel mercato dei derivati e stanno cercando di ostacolare gli sforzi per rendere trasparenti i prezzi e le commissioni. Nessuno può sapere cosa decidono ogni mercoledì i nove membri del club dei derivati. Per questo nessuno dei protagonisti dell'economia reale, tra cui gli ignari cittadini, è veramente tutelato dalle manipolazioni su questi strumenti.
Fonte: Yahoo 

La mia personale chiave di lettura è che “ci” stiano preparando, a livello massivo, a “qualcosa”. La morale di “Al Lupo, al Lupo” è di controllare gli “schiamazzi”, ciò che si dice, anche a scopo burlesco, in quanto, altrimenti, gli interessati e cioè la “massa”, nel vero momento della necessità “non crederà a quello che sentirà”.  Ma c’è dell’altro. Ossia che quel continuo “ciarlare” è in grado di preparare coloro che “ascoltano”, la globalità, ad un dato tipo di argomento, anche piuttosto “fuori dal contesto”.

Gridare ogni giorno “Agli Alieni, agli Alieni” a cosa potrà mai portare? A non crederci e a creare ilarità? Forse, nella massa, ma non in tutta la massa. Serve a risvegliare. Serve a produrre nuove sinapsi nelle menti, anche scettiche. È semplice da capire. A questo scopo serve ogni forma e tipo di comunicazione possibile, anche e soprattutto le più moderne ed efficaci, come l’industria cinematografica. Prima di “Incontri ravvicinati del terzo tipo” avevamo una certa  idea degli Alieni, considerati “verdi, piccoli e cattivi”. Da dopo quel film, le possibilità inserite nelle menti delle persone sono state diverse. 

Ai tempi di John Wayne, il tema dei Cowboy e degli Indiani era il solito: buoni contro cattivi. Oggi non si racconta più quella trama per nostalgici “visi pallidi”. Con film come “Balla coi Lupi”, si è cambiato il modo di osservare quella “vicenda”, quel vero e proprio genocidio sul quale si fondano gli Stati Uniti d’America

Ogni ambito muta sotto questa spinta de' “Al Lupo, al Lupo”.

Ora, il fatto che un giorno sì e un giorno no, ci dicano che il mondo è controllato da X uomini, che determinano i destini di tutti, sembra proprio da inquadrare in questa ottica. La gente ride di notizie come queste, perchè si abitua a sentirle, e di certo è anche questo uno degli scopi, come ci racconta la storia della rana bollita. Ma non tutta la gente

In questa azione si muove sia l’Antisistema che il Piano Divino. È difficile scorgere le spinte dell’uno piuttosto che quelle dell’altro? Non sempre. È sufficiente capire che, in realtà, entrambe spingono nella stessa direzione, lasciando all’uomo la responsabilità di “comprendere e decidere”. È il Libero Arbitrio. 

In questo “scenario”, tanto mal compreso, è tutto girato al contrario. Osservare il mondo stando a “testa in giù”, permette di vederlo nel suo esatto contrasto. I “pazzi” sono davvero tali? I saggi sono davvero tali? L’eroe è un eroe e il vile è un vile? Dipende da quale punto di vista lo osserviamo…

È il tipico discorso che esiste tra le denominazioni attribuite a “partigiani” e “terroristi”: non è solo una questione di prospettiva? Di “appartenenza”? Queste fazioni, mutano, nell’immaginario di chi ne legge le gesta. 

I partigiani sono buoni e cattivi allo stesso tempo, ma non “dipende da loro”, così come l'uccidere è sempre sbagliato.

Dipende dal come li si “colora”. Da come i libri di storia li ritraggono. Da come un certo “potere” intende che se ne parli.

A cosa ci stanno, dunque, preparando? 

Ad aumentare la nostra capacità “critica” sugli accadimenti e sulla Vita in toto, sull’esistenza e sul senso dello stare qua . Parlare di Alieni conduce l’uomo ad includerli nel proprio “campionario”, in ogni senso. Insomma, basta che se ne parli, no? È questo molto comprensibile, ad esempio, in termini di pubblicità e di vendita di un prodotto o di un personaggio pubblico.

Il vecchio e il nuovo: altri due concetti diametrali che dipendono dal “punto di vista” autorizzato, come ad esempio nella ciclicità della Moda. Quest’anno cosa va di moda? E l’anno prossimo?

È vero che questo gruppo di persone ci amministra? Nì? L’importante è far rientrare in se stessi anche questa possibilità. Perché? Per un giorno decidere in perfetta autonomia…
 
Film come “Avatar” o “Guerre stellari” o "ET", ci danno uno spaccato di società, già alle prese con gli “altri”, con coloro che ufficialmente non esistono. Ma ciò che non esiste ancora per noi, non significa che non esista nell'Universo o per l'Universo che contempla.
 
Lasciamo pure gridare i Media “Al lupo, al Lupo”, ma apriamo le nostre essenze al discernimento innato che ci contraddistingue: avremo orecchie per sentire quello che dobbiamo sentire?
 
Chi ci controlla, allo stesso tempo ci “prepara”. 

Lascereste mai dei bimbi attraversare la strada principale da soli? La segretezza della Massoneria, ad esempio, è proprio da intendersi in tal senso. Mi vengono in mente storie "confuse" come quelle di Tesla, un eroe sconosciuto, o quella raccontata nel film "Sphere", nel quale la conclusione è che "il mondo non è ancora pronto per gestire un certo potere - la verità".