Visualizzazione post con etichetta Deepak Chopra.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Deepak Chopra.. Mostra tutti i post

venerdì 25 maggio 2012

Fortuna e buon vento.




Chi non guarda di buon occhio alla spiritualità attribuisce gli eventi (positivi) alla fortuna. Io ritengo che non abbiano nulla a che spartire con la ‘fortuna’, almeno nell’accezione che siamo soliti darle. Lungi dall’essere un caso, ciò che molti chiamano fortuna non è altro che l’applicazione della sincronicità alla realizzazione delle nostre intenzioni

Louis Pasteur, il fondatore della moderna batteriologia, ha detto:
 
la fortuna favorisce le menti preparate’.
 
Questa affermazione può essere tradotta in una semplice equazione:
 
opportunità + preparazione = fortuna.
 
È del tutto possibile, grazie alla lezione del sincrodestino, creare uno stato d’animo che ci aiuta a vedere i momenti più opportuni della Vita, e non appena noi iniziamo a notarli la nostra situazione cambia.
 
Sincronicità, coincidenze significative, miracoli, fortuna sono tutti modi diversi di identificare lo stesso fenomeno. Quando iniziate a vedere le coincidenze come opportunità della Vita, ognuna di loro assume un significato ben preciso, diventa una possibilità in grado di favorire la nostra attività creativa e di farci diventare così come vuole l’Universo…
Le coincidenze… - Deepak Chopra

Fato:

Il Fato è un termine di origine latina (fatum, ovvero 'ciò che è detto') che originariamente indicava la decisione irrevocabile di un dio…
Link

Se la fortuna non è cieca, ma coordinata da ‘meccaniche’ sensate, allora il ‘fato’ non è che una derivazione degli stessi ingranaggi, nel cui perno esiste e si colloca solo ed esclusivamente l’individuo.

La ‘decisione irrevocabile di un Dio’ è un modo di sostenere la presenza di entità ‘altre’, rispetto al punto prospettico ‘sterilizzato e raddrizzato’ dell’individualità stessa. Una sorta di incantesimo a cui ci si è abituati nel corso del Tempo…

Abituiamoci, allora, a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, perché tutto è atto a ‘farci diventare così come vuole l’Universo’, ossia: 

esseri evoluti e sempre più ‘completi’.

La ‘mano’ che schiaccia è la stessa che ci ama, solo che lo fa utilizzando un ‘linguaggio’ consono al nostro livello di attuale e scarsa consapevolezza. Il ‘Libero Arbitrio’ lascia spazio, entro un dedicato ed opportuno cerchio di contenimento, anche di continuare a farci del male in maniera tale che questo ‘veleno’ esca del tutto dalle profondità in cui si è andato a riparare, per ignoranza, dalla Luce

Fare e subire del male:

una prospettiva spesso concepita solo attraverso le catene del giudizio, ma in realtà una modalità ben precisa della ‘possibilità’, anch’essa, figlia della a-casualità proprio come la fortuna. Una ‘non-alea’ legata alla capacità del sincrodestino di raggiungerci sempre e comunque attraverso la ‘giusta dose’ di manifestazione atta a provocare un punto di rottura o un contesto di nebbia fitta nella quale potersi perdere anche per ‘sempre’. L’alternativa è l’oblio, lo smarrimento, la confusione, il sonno della Coscienza

Il Tempo è costituito dai nostri Tempi individuali e l’Universo sembra avere molta pazienza.

Leggiamo, attraverso le parole dei due pezzi da 90 italici del momento, Draghi e Monti, non le aspettative ma le solide certezze che professano quando liberi di poterlo fare:

Crisi, Draghi: crescita negativa senza equità, esempi in Italia.
‘Crescita ed equità sono strettamente connesse: senza crescita, lo dicono anche gli eventi di questi mesi, prendono forza le tentazioni a rinchiudersi nel proprio particolare, la solidarietà scema

Senza equità, l'economia si frantuma in una moltitudine di gruppi di interesse, il bene comune non riesce ad emergere come risultato dell'interazione sociale ed economica, con effetti negativi sulle capacità di crescita

La recente storia italiana non manca di esempi in questo senso’. 

Così il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo al convegno in ricordo dell'economista Federico Caffè presso la facoltà di Economia dell'Università La Sapienza di Roma.
Link 
 
Ue, Monti: ‘tra non moltissimo’ tempi maturi per Eurobond.
Non bisognerà aspettare molto affinché l'Europa sia pronta a introdurre gli Eurobond, secondo il presidente del Consiglio Mario Monti.
 
‘Ho ribadito l'importanza che l'Italia annette ad una politica per gli investimenti in Europa come strumento di crescita sia per gli investimenti infrastrutturali sia per i project bond e l'Italia vede anche molto favorevolmente la creazione, quando i tempi saranno più maturi, crediamo non fra moltissimo, degli Eurobond’, ha detto Monti in un incontro con la stampa con il premier ceco, Petr Necas.
Link

Se uniamo le due ‘visioni’, quello che emerge è il ‘vertice’ di un Piano 3d che, per una frazione di secondo, collima alla perfezione con quello Sovradimensionale e Divino:

questa convergenza è riassumibile in una sola parola, che posso ‘quantificare’ in… Univocità.

Qualità di ciò che è univoco o inequivoco.
Link

Ossia ciò che ‘assaporiamo’, anche usualmente, è una ‘qualità’ dell’Universo proiettata attraverso una serie di ‘lenti focali’ atte a compensare equamente la quantità/qualità di Luce/Energia al livello direttamente accessibile e gestibile dell’esperienza, che fluidifica i vari piani dimensionali dello scenario esistenziale, del viaggio alla riscoperta di Sé.

Il tutto si riconduce all’interessante frattale del - cogliere la mela dall’albero proibito -, al - cogliere l’attimo -, come un grande richiamo verso la propria essenza e centralità, che è sempre in fedele fase di attesa, pronta all’incontro con quella grande e potente parte di Sé, partita coraggiosamente in ‘Missione’ tanto e tanto tempo fa e, contemoraneamente, nello Spazio di un battito di ciglia dell’Universo.

Lontani e vicini allo stesso Tempo, fluttuando con le circostanze del Sincrodestino.

Prepariamo la nostra mente a gestire ogni ambito della Vita, perché solo allora anche la ‘fortuna’ arriderà. Quella ‘fortuna’ sarà come una grande pacca sulle spalle, un moto d’affetto causato direttamente dal nostro livello di presenza ed operato:

un ‘vai così che vai bene’… col vento a gonfiare i gonfaloni e tutte le vele.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 17 dicembre 2010

Il portatore "sano": l'invasione.





Nell’articolo di ieri  ho proposto un modello di consapevolezza, tramite il quale inquadrare il “senso” di questo scenario 3D. Non ci voglio tornare sopra, rimandando l’interessato lettore all’approfondimento consapevole. Riporto però il “testimone”, come se corressimo una staffetta a squadre, che è d’utilizzo per continuare nell’argomento:
  • questo scenario 3D è un supporto di energia densa, progettato appositamente per sostenere la co creazione delle individualità incarnate mentre fanno esperienza nella ruota delle reincarnazioni; esso può oscillare da un minimo ad un massimo e funge da terreno “scolastico” per noi tutti. L’Antisistema è l’Entità incaricata di fare da manutentore e insegnante indiretto o di riflesso del nostro “fare e sentire”.
Scrivevo, sempre ieri, nella risposta ad un intervento dell’amico Eremita.

La domanda, ora, è: una volta capito il senso di questo scenario,  è più facile "venire promossi"?
Sapere che sei a scuola, cambia i risultati dei tuoi esami?”.

Ecco; partiamo da qua.
Prendo spunto ancora dal libro di Deepak Chopra Guarire da dentro”:

“Migliaia di anni fa, gli antichi Rishi, o veggenti, che abitavano in India si chiedevano se la Natura sia in ultima istanza unificata… Furono loro a scrivere i più antichi testi dei Veda, o della verità rivelata, come il Rig Veda… Se chiedete ad un Indiano contemporaneo che cosa sia il Veda, vi indicherà i libri che contengono le parole dei Rishi, ma nel vero Veda quel che è vivo è il contenuto della consapevolezza dei Rishi. Un Rishi ha letto tanto in profondità nella Natura delle cose che persino Dio siede ai suoi piedi per imparare – basta infatti leggere lo Yoga Vasishtha, dove il giovane Rama, un’incarnazione divina, prega il saggio Vasishtha di consigliarlo”.

Primo spunto:

Non meravigliamoci di quello che trascrive Chopra del rapporto Rishi / Dio, perché quel Dio non è il Creatore, ma una o più Entità di cui Sitchin ha narrato “vita morte e miracoli”, ed in quanto Esseri in evoluzione, ancora desiderosi di apprendere ciò che non sapevano; nozioni che un Rishi poteva benissimo avere appreso nel proprio cammino spirituale cognitivo.

Nel passo relativo a quello che un Indiano sa in relazione al Veda, c’è già una prima risposta abbozzata “tra le righe”, alla domanda che ci siamo posti in precedenza. Tale “responso” afferma che non è sufficiente sapere di essere a scuola per migliorare il proprio curriculum scolastico. Non basta avere i libri e sapere anche di doverli usare, per condurre ad un buon corso di studi. Ciò che manca è sempre un ingrediente basilare, rappresentato dal coinvolgimento e dalla caratteristica vibratoria dell’Essere. Proprio come a scuola, molti allievi non riescono a giungere sino al naturale corso degli studi, pur sapendo di “essere in un luogo di studio” e pur sapendo che “altri”, i loro genitori, stanno facendo sacrifici per mantenerli in quel luogo. 

La responsabilità ed il coinvolgimento non possono essere rigettati interamente sul “corpo insegnanti” o sulla fatiscenza delle infrastrutture, perché quel “punto raggiunto” è la diretta summa vibratoria di tutti coloro che hanno “lavorato” su quel piano.

I Rishi erano capaci quanto noi di dividere la Natura in Tempo, Spazio, Materia ed Energia ma essi rifiutavano questo tipo d’approccio che asserva il nostro modo di pensare e di vedere il mondo. Essi scelsero invece di risolvere nel modo più pratico. Decisero di traversare il Vuoto ed entrare nella zona contrassegnata dal punto interrogativo, dove il pensiero non può andare. Effettuarono semplicemente una deviazione della loro consapevolezza, con conseguenze profonde – era come mettere sottosopra il mondo oggettivo. Per farlo, i Rishi dovevano analizzare la Natura in un modo inaspettato… Invece di considerare il Tempo, lo  Spazio, l’Energia e la Materia ‘esterne’, i Rishi notarono che la realtà inizia ‘interiormente’ con la nostra consapevolezza conscia. In qualunque momento, pensarono, la persona deve essere in uno degli stati di consapevolezza soggettiva – veglia, sonno o sogno

Quel che percepisce in questi stati costituisce la sua realtà”.

Esistono dunque diversi tipi di consapevolezza. Quella di sapere “che si è a scuola” giunge solo sino ad un certo punto, ma non va oltre se la caratteristica vibratoria complessiva dell’individuo non lo permette. Occorre allora iniziare ad osservare il mondo da un’altra quota, prospettiva, punto. Posso considerare il livello raggiunto da questa società globale proprio come un grande ribaltamento dello stato “paradisiaco” dell’Essere. Un girare a 180 gradi, però necessario, al solo fine di permettere di raggiungere un altro tipo di consapevolezza molto più profonda, perché ottenuto dopo una grande sofferenza: ed il mondo ha sofferto davvero così tanto sino ad oggi! 

Ci sono svariate strade per arrivare a… 

Abbiamo preso una delle più complesse. Probabilmente perché il livello base dell’apprendimento lo richiedeva.  I programmi che supportano lo scenario 3D sono mutevoli nel tempo e sono interattivi. Noi possiamo insegnare anche agli insegnanti, dare loro i voti, come fa Kiyosaki  nelle sue scuole.  

Dunque:
  • sappiamo di essere a scuola
  • ma non basta ai fini di dare un “buon esame”
  • necessitiamo di un'altra consapevolezza più profonda
  • necessitiamo di un nuovo modo di “osservare” e di pensare la realtà
I Rishi approfondirono il problema e individuarono tra questi stati uno spazio che fa da pivot quando si passa da una realtà all’altra. Poco prima di addormentarsi, per esempio, la mente lascia gradualmente lo stato di veglia, ritraendo i sensi, chiudendo fuori il mondo esterno, ma al punto di confine col sonno vero e proprio si apre un piccolo spazio, identico a quello che appare tra un pensiero e l’altro: è come una piccola finestra in una zona che è oltre il sonno e la veglia. Questa percezione aprì la possibilità di lasciarsi dietro i soliti confini dei cinque sensi per tuffarsi in quello spazio vuoto… 

Il loro approccio venne denominato Yoga, che in Sanscrito significa ‘unione’…

I Rishi, non essendo dei teorici, dichiaravano che il campo unificato esisteva nel mondo reale, si tratterebbe quindi di una esperienza e non soltanto di una costruzione mentale. Dal punto di vista dei Rishi, il campo unificato poteva essere solo un altro stato di coscienza”.

Un altro stato di coscienza. 

Ecco il punto. Quello stato “nuovo” dell’osservare è il conduttore della consapevolezza profonda di cui si necessita per essere “promossi” anche all’istante. Ecco il perché siamo qua, in una scuola mascherata, in un luogo divenuto “inospitale”, dove non ci sentiamo mai perfettamente a nostro agio senza rincorrere le sicurezze della concretezza, senza l’avere

Spaccati in due, comprendiamo principalmente di dover sopravvivere

Il programma di studio parte dagli albori della Vita, da quando non si aveva che  il cielo come tetto e una folgore intimoriva come un Dio da temere e adorare indistintamente.
Abbiamo fatto tanta strada e confuso parecchio le nostre “idee”. 

Le energie che si oppongono al nostro corso di studi, non sono una maledizione o un castigo divino. Sono una parte del senso dello studio

Sono la nostra parte negativa finalmente visibile.

Sono il tradimento ed il traditore, che fa parte del programma di studio. L’ostacolo che serve per rafforzare o semmai rimandare a “settembre” o, ancora,  respingere.

È del tutto verosimile che noi siamo immersi e circondati dal trascendente, ma non siamo sintonizzati su di esso. In questa ottica il Veda è come l’intera gamma di bande radio. Ma col tempo il suo significato venne distorto, mentre la gente perdeva contatto con la pura consapevolezza. La consapevolezza vedica scomparve e all’India restarono i libri vedici. I libri dichiaravano che Veda è supremo e universale, ma appare evidente, dallo stato in cui si trova l’India oggi, che del potere effettivo del Veda è rimasta solo la forma

È come sapere dell’esistenza del computer cosmico, possedere i manuali d’istruzione, ma dimenticare di inserire la spina”.

Il focus è finalmente giunto in questo passo: dobbiamo inserire la “spina”.

Cosa significa? Cambiare il modo di pensare la realtà.

Ecco perché l’Impero Britannico, un potere occidentale, ha invaso e “colonizzato” l’India.

Non per interessi economici, che sono sempre secondari in un certo contesto dell’amministrazione del potere, ma per il mantenimento stesso dell’esecuzione del potere. Mi riferisco all’Antisistema, a quell’energia che vincola il nostro cammino, che ci fa passare attraverso certe direzioni, se noi stessi dimostriamo di saper solo perderci nell’amministrazione del nostro “senso” o "potere"

Quel potere occidentale ha penetrato la consapevolezza vedica, che si stava spargendo in vaste zone, svuotandola del suo vero significato tramite le illusioni che  in occidente già imperavano. È stata solo una questione di tempo e la società Indiana si è ritrovata nelle stesse condizioni di apprendimento della società occidentale, ma nella globalizzazione questo fenomeno ha portato a miscelare i due emisferi e sta provvedendo alla loro necessaria unificazione

Quel potere invasivo si sta rivelando come un portatore "sano"...

È una questione di tempo in cui Gandhi si è inserito, dando la parvenza di una raggiunta liberazione dell’India, ma in realtà non potendo nulla contro il “germe” occidentale, lasciato a lavorare indisturbato

Basta vedere oggi l’India come si è trasformata.

Mutando frequenza di osservazione, invece, otteniamo una visione di indeformabile direzione verso la “promozione”, nel rispetto del senso di questo scenario 3D che può solo oscillare, portando a maturazione il proprio “carico” alla ricerca paradossale di se stesso.

Riassumendo:
  • siamo in uno scenario 3D che equivale ad un "terreno" di esercitazione teorico-pratica
  • la consapevolezza del solo saperlo non fa globalmente la differenza in merito alla funzione dello scenario
  • lo sviluppo di un nuovo modo di “osservare” se stessi, come inseriti in un contesto “mutevole” e legato alla propria vibrazione, fa la differenza e conduce inevitabilmente alla “promozione”, all'Ascensione, alla porta di uscita dallo scenario verso un nuovo livello dell’Evoluzione e della Creazione.
  

giovedì 16 dicembre 2010

Senza la "panca" la capra dove va?




Si parla “spesso” dell’Uno. Metto il termine “spesso”, tra virgolette, perché scrivendolo mi accorgo che il suo utilizzo dipende dalla visione prospettica che ognuno di noi ha delle “cose”, dove per “cose” occorre intendere non il mondo esterno, ma il mondo interno proiettato all’esterno: miliardi di persone e dunque miliardi di mondi. Wow.

La Quantistica “spiegata” in quattro parole

La Quantistica quotidiana delle nostre realtà “unificate”. Al nostro esterno esiste un mondo unificato, o meglio, allo stato attuale interlacciato. Per ottenere ciò, però, occorre uno “scenario madre”, un livello che sia in grado di supportare la co creazione. Un qualcosa che sia stato progettato appositamente per sostenere le nostre esperienze percettive e, dunque, creanti la realtà. 

In questo ambito delle 3D, il costrutto energetico di base è come la pasta per la pizza impastata e pronta ad accogliere le “personalizzazioni”. Avremo delle Margherite, delle 4 Stagioni, delle Napoli, etc. 

Ma la “base” è sempre quella: farina, acqua, lievito, sale.  

Ecco. Lo scenario che ci accoglie ha una destinazione d’uso simile a quella di questo “impasto”, ossia quella di contenere e fare da supporto.
Le 3D sono simili anche al luogo che decidiamo, ad esempio, di raggiungere per fare le vacanze. Se vogliamo andare in Cina, ci informeremo su come è il clima e come sono le usanze, cosa c’è da vedere, etc. Le caratteristiche di quel luogo riconducono sempre alle stesse dell’impasto precedente. 

Per cui, quando l’Anima scende in Terra, incarnandosi, sa cosa l’aspetta e sa anche il perché è in quel luogo. È tutto chiaro a quel livello. Poi, le cose iniziano a cambiare non appena nasce in un corpo umano nelle 3D. Ciò che cambia è dovuto all’inserimento di una parte della sua energia consapevole, in un mezzo “finito” inconsapevole. 

Rientra tutto nel piano educativo delle 3D.

Come degli attori che recitano senza saperlo, queste proiezioni energetiche iniziano a “vivere” in un altro modo, respirando una miscela di sostanze chimiche naturali presenti nell’aria. Il collegamento con l’Anima si interrompe, proprio come il bambino lascia la madre, il primo giorno di scuola ed in seguito ogni giorno, per frequentare la scuola.
Ciò che succede è frutto delle condizioni a terra, è una conseguenza dell’impasto dello scenario. 

Questo scenario è atto, per le sue caratteristiche vibratorie, a sostenere la co creazione di ogni proiezione animica incarnata. 

È come un gioco interattivo ultra avanzato. Proprio come dice Morpheus: “una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix”.
È come atterrare, dunque, in Cina, o meglio a Disneyland, dove i “proprietari” hanno preparato una città ad hoc per sostenere quello che faranno i “maghetti”, intenti ad imparare l’utilizzo dei loro poteri. La “città” preparata è nel reame dell’Antisistema ed, esso, ha il compito di gestire le infrastrutture dell’intera realizzazione di base

Questa "realizzazione" funziona, per come è stata progettata, da una certa frequenza ad un’altra: questi due punti cardine, o polarità, sono gli estremi massimi raggiungibili, al di la dei quali il “tutto”, la “città”, il “teatro”, scompare. Scompare perché la vibrazione dei contenuti gestiti, le esperienze create da ognuno di noi, avranno generato un insieme di realtà collimanti e rispondenti alla perfezione a ciò che “deve essere”, a ciò che deve rispettare alla lettera, a ciò che è previsto per poter superare l’esame “teorico-pratico”. 

Queste polarità descrivono, in questo modo, dei cicli. I cicli sono una conseguenza del “fare” delle individualità incarnate. Nella loro estrema numerosità, allo stato di relativa vibrazione, ossia di mancanza di senso di unione, lo scenario oscilla tra i picchi e non si stabilizza mai. Le proiezioni animiche incarnate sono sempre, complessivamente, a diversi livelli, proprio come in una scuola che prevede un iter che si dipana nel tempo, per andare dalla prima alla quinta classe. Mediamente, dunque, la vibrazione complessiva sarà sempre a livelli vicini alla metà dell’escursione della “scala”

Il risultato sarà quello di oscillare. 

Le esperienze individuali che raggiungono il livello di ascensione, concludono il loro “ciclo di studio ed esperienza in Terra 3D”. Così come le esperienze di gruppo che raggiungono lo stesso livello, come alcune leggende ci tramandano. 

I due poli raggiungibili esprimono le “colonne di Ercole” dello scenario. Ma ogni individualità incarnata può oltrepassarle in funzione del proprio fare esperienza. Al di sotto c’è l’involuzione oltre ogni aspettativa con relativa distruzione dello scenario. Al di sopra c’è l’evoluzione attesa con innesto nella fase di Ascensione, la quale altro non è che “il ritorno a casa”, verso il ricongiungimento con la propria madre animica.

Che cosa è, allora, l’Uno?

Cito da “Guarirsi da dentro”, di Deepak Chopra:

“Dopo aver dimostrato che la Natura non era divisa in compartimenti stagni come aveva creduto la scienza, la relatività aprì la porta a una possibilità ancor più sorprendente. Einstein suggerì che esisteva una zona nascosta come background di tutte le trasformazioni di spazio-tempo e di massa-energia. Ciò implica in Natura un livello di fusione totale: in altre parole esiste una regione di spazio-tempo-materia-energia”.

Questo è, ben intesi, “solo” il frattale che dimostra l’esistenza dell’Uno, ossia quella antica e presente unione d’energia creativa che racchiude il “tutto” ed il “nulla”. Anche un buco nero è una sorta di frattale o il nucleo infinitesimale dal quale la scienza fa risalire il Big Bang, una bella favoletta per semplificare e “dare un inizio” sul quale potersi applicare.

Tornerò ancora sullo splendido lavoro di Chopra. Ieri, in treno, l’ho riscoperto molto piacevolmente. 

 

sabato 16 ottobre 2010

Andare all'interno...





Lascio “parlare” chi ne sa molto più di me:

"Dobbiamo andare molto in profondità per trascendere la normale realtà. Siamo alla ricerca di un’esperienza che rimodellerà il mondo.

Trovare lo spazio silenzioso che compare tra i pensieri sembra relativamente facile, ma data la sua fugacità un minuscolo spazio non è certo una via aperta. Il corpo quantistico non è separato da noi – è noi – tuttavia non lo sperimentiamo. Pensiamo, leggiamo, parliamo, respiriamo, digeriamo, etc. e queste azioni avvengono tutte sopra la linea (dove esiste il flusso infinito di pensieri).

Ecco un’analogia che mette a fuoco il corpo quanto-meccanico: prendete una calamita e sistematevi sopra un foglio di carta. Poi spargete della limatura di ferro sul foglio. Ne scaturirà un disegno di linee curve, una all’interno dell’altra, che collegano i due poli magnetici. Il disegno rappresenta la mappa delle linee di forza magnetica che sarebbero altrimenti invisibili: solo la limatura di ferro è in grado di evidenziarle ai nostri occhi.


(Il pregevole disegno è opera dell'Amico Domenico, tratto da Cambiare se stessi per cambiare il mondo; l'immagine - ottenuta in sogno - si potrebbe avvicinare molto al concetto di "linee di forza di un campo magnetico" o di "linee esistenziali. Un sentito grazie Amico!).

Analogamente, l’attività mente-corpo è quella che si evidenzia sopra la carta, mentre sotto sta la zona dell’intelligenza nascosta. Il movimento della limatura di ferro corrisponde all’attività mente-corpo che si modella automaticamente al campo magnetico che è l’intelligenza. Il campo è totalmente invisibile e non conoscibile finchè non si evidenzia muovendo delle particelle di materia. E la carta? È il corpo quanto-meccanico, un sottile schermo che mostra esattamente quali modelli di intelligenza sono all’opera in un particolare momento.

In questa semplice analogia c’è ben più di quanto si potrebbe inizialmente supporre. Senza la carta che serve da separazione, la calamita e il ferro non potrebbero interagire in questo modo ordinato. Se mettete la calamita direttamente a contatto con la limatura di ferro, questa si accumulerà sulla sua superficie invece di formare linee ben differenziate e spaziate. Utilizzando la carta otteniamo un’immagine del campo magnetico. Ma non è tutto. Se spostiamo la calamita, vedremo le linee formate dalla limatura di ferro spostarsi per rispecchiare il nuovo campo magnetico che si forma. Se non sapeste che sotto c’è una calamita giurereste che il ferro è vivo, dato che si muove da solo. Ma è la zona nascosta che genera quei movimenti che sembrano vivi.

Avete quindi l’immagine reale di come il corpo-mente comunichi col campo dell’intelligenza. Le due realtà restano separate ma la divisione è invisibile e non ha spessore. È solo un vuoto. L’unico modo per rendersi conto dell’esistenza del livello quantistico consiste nel far caso alle immagini e ai modelli che affiorano ovunque nel corpo. Solchi misteriosi corrono lungo la superficie del cervello, meravigliose infiorescenze, che ricordano il girasole, sono visibili nelle molecole di Dna; l’interno del femore contiene meravigliose ragnatele di tessuto osseo simile agli intricati sostegni di un ponte a mensola. Ovunque guardiamo, non esiste caos, e questa è la maggior prova dell’esistenza di una fisiologia nascosta. L’intelligenza trasforma il caos in modelli. L’idea di dover elaborare miliardi di messaggi chimici fa pensare a un incredibile caos, eppure nella realtà la complessità del sistema mente-corpo è ingannevole: dal nostro cervello scaturiscono immagini coerenti, come le fotografie di un giornale che risultano da migliaia di puntini. La materia dei nostri corpi non si disintegra mai in un ammasso senza forma – se non al momento della morte. Per rispondere alla domanda “ma dove sta il corpo quanto-meccanico?” possiamo affermare che si trova in uno spazio vuoto piuttosto difficile da immaginare, dato che è silenzioso, non ha spessore ed esiste ovunque”.
Guarirsi da dentro” di Deepak Chopra

Tutto ciò mi fa pensare a:

Osho - Dio non ha esterno.
Buhlman - l'Universo sembra essere una cellula al cui livello esterno ci siamo noi, per cui è tutto rovesciato.
Chopra - il foglio di carta è il "velo": una dimensione.
Braden - la Matrix Divina è il contenitore dell'Universo, il ponte che unisce tutte le cose e lo specchio che ci mostra ciò che abbiamo creato.

Ossia? Il viaggio che dobbiamo intraprendere è dentro di noi. Perchè? Perchè fuori è tutto illusione. Siamo al massimo cerchio esterno delle "cose"... 

La via è dentro di noi!

Ecco la frase "chiave":
"Dobbiamo andare molto in profondità per trascendere la normale realtà. Siamo alla ricerca di un’esperienza che rimodellerà il mondo".