mercoledì 13 marzo 2024

Ma guarda un po’: la verità.


Che si dice, già da un “bel po’”?

Nelle scienze sociali con il concetto di violenza simbolica, introdotto a inizio anni 1970 dal sociologo francese Pierre Bourdieu, ci si riferisce alle forme di violenza esercitate non con la diretta azione fisica, ma con l'imposizione di una visione del mondo, dei ruoli sociali, delle categorie cognitive, delle strutture mentali attraverso cui viene percepito e pensato il mondo, da parte di soggetti dominanti verso soggetti dominati. Costituisce quindi una violenza “dolce”, invisibile, che viene esercitata con il consenso inconsapevole di chi la subisce e che nasconde i rapporti di forza sottostanti alla relazione nella quale si configura

Non è…Pierre Bourdieu: è la verità. 

È denuncia. “Critica”. Memoria. Sostanza. Verità! Non è…Pierre Bourdieu! 

Quando si dice, “il messaggio, non il messaggero”. 

La verità è qualcosa che (funziona) “non appartiene a nessuno”. Però, l’eco-dominante (tramite l’ausilio, ancora una volta, inconsapevole, dei sottodomino) – ossia, ciò che è “i rapporti di forza sottostanti”se ne può avvalere. In che modo? Sfruttandone la continua manifestazione, ben sapendo che per raggiungerti (nel qua, così… Te sei “te”) o “informarti” la verità si deve codificare nella realtà, diventando anche potenzialmente un’arma nelle mani dell’eco-dominante. Infatti

“Con l’intento dichiarato di esportare - o difendere - la democrazia, l’Occidente a guida americana persegue un fine apparente, lodevole, e un fine occulto, biasimevole. Naturalmente, il fine occulto deve restare tale e tutti i media mainstream devono puntare sul fine apparente per manipolare l’opinione pubblica…”.
Alfredo Tocchi

Ovvio: la democrazia è “democrazia”. 

Alias, l’esatto opposto sostanziale rispetto al come dovrebbe essere. Rispetto alla “teoria”, che devi studiare ed imparare a recitare a memoria, la “democrazia” è il nazismo travestito o rivelato. Questo concetto del “trasformismo” della verità, è portante. Soprattutto, perché è non lineare e dunque tende a sfuggire, quando sei “te” (qua, così). Un po’ come quando “ti diverte vedere film o cartoni animati tendenti ad essere ‘grotteschi’”. 

Solo che la realtà manifesta fa male se…, perché non è proprio solo un “film”, dove assisti allo spettacolo, bello o brutto che sia, e quando lo ritieni opportuno, puoi cambiare canale. E finisce tutto lì. No: la realtà manifesta è quel “film” che, però, non riesci più a cambiare, essendo come un fotogramma che gira sul posto, nella sostanza

Centrifuga.

Qualcosa che qualcuno ha deciso esattamente per “te”. Hai presente quando il medico decide la “cura” per il paziente? Ecco: la “cura” è eco-dominante (qua, così). Decidono loro. Sono loro i “medici (esperti)”. Qualcuno che coincide con il concetto o luogo comune di “Re”. Meglio: “Imperatore”. Ancora meglio: 

“Dio”. 

“Tutti gli uomini, di tutte le epoche, e ancora oggi, si dividono in schiavi e liberi; perché chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo, qualunque cosa sia per il resto: uomo di stato, commerciante, impiegato statale, studioso…”.
Friedrich Nietzsche

Ecco. Vedi un po’ quanto è limitato pure “Nietzsche”:

chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo…

Quanto fa “2 terzi di 24 ore”? Bah: 24/3 = 8*2 = 16 ore. Devi disporre almeno di 16 ore su 24, ogni giorno, per considerarti “libero”. Uhm. Bè, vedi che 24-16 = 8 ore da “dedicare”

A chi? A caso? A cosa = al “lavoro”. 

Ma, 8 ore di lavoro sono la n-orma (qua, così). Allora, si è tutti liberi? Questo con-ferma (alla Marx) che ogni “esperto” è – magari inconsapevolmente – un as-soldato nelle “mani” AntiSistemiche. Eh

Hai capito anche Nietzsche! Il... superuomo de noantri.

Ti sta(va) dicendo, “lavora pura che sei libero”. E cos’altro “una volta” affermava che “il lavoro rende liberi”? Già

L’ingresso nei campi di concentramento. Ecco cos’è il “lavoro”. 

E perché “vai al lavoro”? Perché “ci devi andare”. Semplice! E perché “ci devi andare”? Perché è un “tuo” diritto. Anzi, un diritto-dovere. Un soffocone! 

Infatti, “devi andare al lavoro”. 

Pensa: senza lavoro le persone sarebbero tutte in giro a bighellonare. E a far chissà cosa. No? Così, qua… invece o altresì, sin dall’infanzia gli individui sono tutti allineati e coperti

Manifestandosi schiavi. 

Dall’asilo alle “case di riposo” e poi alla bara, nel cimitero. Non scappi mai. Altro che essere libero se disponi di 16 ore su 24. Roba da vergognarsi. Oppure, ai tempi di Nietzsche era normale lavorare 15 ore al giorno e allora lavorare “solo” 8 ore era una figata. No

Ma, “oggi”? 

Con la “settimana corta” in entrata? Se lavorerai meno di 40 ore settimana, sarai “super libero”, allora? Ah. Un momento: e chi non lavora sabato e domenica? Wow: evviva la “libertà assoluta”. Invece, chi si ritrova a lavorare anche sabato e/o domenica? È un “super schiavo”. 

Invece di dividere sempre il “capello in 4”, mettendo a fuoco costantemente la “buschetta”, mentre lasci passare regolarmente la “trave”, puntando sempre al dito mentre indica la “Luna”, bè… sarà sempre nor-male sopravvivere in luogo di esserci. 

Del resto, se sei “te” invece che Te, significa una sola cosa: che sei (qua, così) alias nell’AntiSistema. 

Perché la “teoria” SPS non passa in società? 


Perché, con la “Rete” chiunque può lanciare moniti che immediatamente hanno il potenziale di divenire “virali”, mentre SPS è costantemente ignorato, in primis, proprio da “te”? L’ennesima “domanda” retorica. Google non indicizza le pagine SPS, adducendo che c’è “un problema tecnico”, ma… Blogger è ancora, sempre, Google, motivo per cui se tale piattaforma ha un problema, di certo non è SPS che lo deve risolvere. Eppure, le indicazioni tecniche arrivano a SPS, chiedendo modifiche che tecnicamente non sono proprio così elementari o ovvie. 

E allora sai che c’è

Non importa: questo è il modello sostanziale che permette di “rilevare la misura dello status quo”. Cioè, andando sempre così le “cose”, significa. È come disporre di uno strumento per il calcolo di qualsiasi “cosa, individuo, movimento, etc.”. E sai cosa indica tale dispositivo, attualmente

Forza dello status quo (qua, così) AntiSistemico = 99%.

E IO che sono ancora... relatività.

Altrimenti, vedresti ben altro affermarsi nel mondo...
grazie alla verità.

Sei in qualcosa di assolutamente “blindato”. Del resto, tutta la sua “storia (AntiSistemica eco-dominante)” è servita per metterlo a punto, integralmente. Come lo puoi auto ricavare che è così? Attraverso tale modus rilevandi:

tutto quello che ti succede e/o continua a succedere, significa = è la verità. 

Ecco perché l’atteggiamento è portante, essendo p-arte della strumentazione di bordo. Però, se sei “te” viene tutto molto più… c-ostruito. Il non solo proverbiale “bastone tra le ruote” è realtà acquisita: fattasi “te”. Ecco perché hai un in-conscio (nel conscio). Perché la verità “riproduce tutto” all’infinito, terraformando così… l’intera società. Come un orso in gioielleria. 

È come se l’eco-dominante non facesse nulla, “lasciando fare, delegando” all’I-Ambiente che in quanto anche memoria (verità) è sempre all’opera al fine di mantenerti “informato”, ma… facendo così, essendo così, funzionando così, l’eco-dominante se ne avvale senza sforzo alcuno

In automatico! Ecco perchè va da sè. Altro che la tecnologia.

Ecco perché a livello di “coscienza” loro possono anche compiere genocidio, in-tanto… non sono loro a… Ok? Anche se “tecnicamente” sono i mandanti ed in quanto tali… sono i colpevoli. Altro che palle! 

Lavarsi la coscienza, rimanendo “solo” in proiezione, deve finire subito!!! 

La verità, in questo modo, “lavora per loro”. Certo, l’intelligenza non gli manca. Più che altro, però, è un motivo di… “conoscenza”, ovvero, un’altra faccia della memoria (anche se sempre memoria), ossia:

conoscenza = esperienza = memoria = verità in azione = ancora terraformazione ad immagine e somiglianza = la “c-reazione” = “Dio” = DemiOS = “divinità” = loro.

Ritrarre loro significa auto escludersi dall’intera vicenda, come se non si avesse alcuna responsabilità? No. A fare la vittima son sempre loro. Vero? L’entità per antonomasia è infatti quella sionista che, “altro che sceneggiata napoletana”.
Sempre, Friedrich Nietzsche:

non ci fu mai un fatto più grande, e chi nascerà dopo di noi apparterrà, a causa di quel fatto, ad una storia più grande di quanto sia stata fatta finora, qualsiasi storia…”.

Uhm. Anvedi il “caso”. La più grande storia… è un “motto” riportato in Home Page SPS. 


Quale mai sarà questo “fatto” portante

Quale, se non il “momento” di è già successo! No? L’evento che una volta ac-caduto, ha condizionato l’intero prosieguo della vicenda terrestre. Il “marchio (registrato)”: il (qua, così). L’AntiSistema. Alias, la terraformazione di Te che ha partorito, manifestato o nani-festato, “te”

la montagna che crea il topolino. 

Mentre, con un semplice comando verbale, “Apriti Sesamo”… la montagna viene a “Maometto”. ? Ci sei? Esserci è tutto. Altrimenti, “è già successo che ti hanno… fatto fesso, ma ancora non te ne sei accorto, pensando che se qualcuno mai ci proverà, troverà pane per i suoi denti”. Trovi, che sei giusto un “attimo”… spaesato

Sei in differita, del resto. 

Ti aspetti sempre qualcosa perché è già successo e continua a succedere (ecco cosa ti aspetti sempre). Però, la diretta è di chi si gode questo “successo”, questo “vantaggio”, avendoti auto isolato completamente. In che modo? Auto con-vincendoti attraverso ogni freccia al loro arco: 

la verità su tutto. 

Te la devono dire la verità? Vedi che non sono loro. È la… verità che si fa largo comunque sia. Ma dovendosi auto codificare, per via di “te” (qua, così), va da sé che la verità diventa lo strumento terraformante nelle intenzioni eco-dominanti. A cui basta rimanere dov’è, e “non fare niente”; se non essere sempre assolutamente Sé, in Sé, da Sé, per Sé, con Sé. La concezione di “massa critica” è infatti condizione “laser” o grande concentrazione di massa, che non è l’essere a massa. 

“Meditaci sopra”. 

Non hai alcuna necessità di “studiare i classici”, quando c’è sempre SPS, che auto decodifica tutto, ad hoc = sostanzialmente. Ergo, SPS è un'altra modalità della verità, di trovare sempre la luce. IO sono quindi “portato a…”, per tale motivo. 

Non è una “missione”: è la verità. 

Se poi IO corrispondo a pieno con la verità, allora potrà succedere qualcosa di epico, mitico, epocale o apicale. Quando? Bah! Forse, quando-mai. In Prospettiva Vita, Io apre un portale dopo aver predisposto (desiderato, deciso) l’alternativa sostanziale! Quel “romanzo” data 1987: anno della “convergenza armonica” by Arguelles. E che ne sapevo, IO, a quel “tempo”? Nulla! L’ho scoperto molto, molto, dopo. Quando ero a scuola, ricevetti quel “testo”, mentre sopravvivevo nella cosiddetta “crisi adolescenziale”. Eppure, successe. È già successo. Hai presente, Prima e/o Dopo “Cristo”? Ecco. Se quel “momento” diverrà portante, la misurazione abituale di auto riferimento diverrà ovunque dal 1987. Altrimenti? “Niente”: rimarrà dallo “anno zero”. Troppo “umile”? No. Così funziona l’I-Ambiente. Questa è la verità. E chi sono IO per…? 

E sti cazzi!

“Io Capitano non vincerà, vinceranno gli ebrei, quelli vincono sempre…”.
Massimo Ceccarini (l’imbianchino)
Oscar 2024, Mark Ruffalo sul red carpet: “la protesta palestinese ha fermato gli Oscar, vincerà l'umanità…”…
Ghali: “sul genocidio di Gaza troppi artisti italiani zitti per paura di essere tagliati fuori dal sistema, sono deluso…”…
Sabrina Ferilli segue Ceccherini: “se dovesse vincere l'Oscar La Zona di Interesse, so perché vincerebbe…”. E poi l'ha vinto…
Oscar 2024, regista Jonathan Glazer: “io, ebreo, rifiuto l'occupazione di Gaza. Ha portato tante vittime innocenti…”…

Chi decide (qua, così)? 

Chi è e rimane in… “auto proiezione”. Ecco cos'è il... rito. Questa è la coerenza. Una vera e propria “forza” = un ordine o comando wireless emanato dalla “presenza”. Il “Verbo”. Questo, se sei Te. Mentre se sei “te”, sei come un “ripetitore”. 

Ricevi ed e-segui

Lo “Internet delle… cose”. Laddove se sei “te” allora sei una “cosa”.

Intesa Sanpaolo, buyback per 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla Bce; a giugno 2024 al via l'operazione…

Autorizzato dalla “Bce”… = ? Sostanza. Come vanno le “cose” (qua, così). Un solo gigantesco (troppo grande per essere rilevato) meccanismo (che lo “universo” riflette, al contrario ma sostanzialmente), costituito da ingranaggi (“te”). 

Cos’è un orologio, se non la verità codificata, in azione, ad esempio. 

Il Leviatano: erano già arrivati a concepirlo, rilevandolo un po’ ovunque in Terra, nella società. Però, poi, quel “modo di fare informazione” venne eclissato. Te credo! E, progressivamente, nel corso della deviazione standard o “storia”, quel modello di “pensatore” venne sostituito o trasformato in altro, dando luogo ad una forma di scienza distaccata dal “sacro = insieme, totale”:

laddove fu la mente raziocinante ed auto limitata a partorire ogni altro “movimento” a con-seguire.

Ecco. E per la serie “il messaggio non il messaggero” = la verità.

Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Il momento in cui non vi sentire parte della massa è il momento più importante per la vostra evoluzione. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci. Alla fine, non si perde mai ad essere se stessi e si risparmia solo tempo verso il grande passo…”.
Ghali

E, ancora…

“Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like o follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni... Il mese di Ramadan sta arrivando ed è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per dio, per tutta la gente che in questo Paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e che grazie alla quale non mi sono sentito solo…”.

E bravala verità, che ricorre anche a “Ghali”, al fine di contattarti, informarti, ri-educarti, messaggiarti, etc. etc. etc.

Non ci credi? Non ci sei! 

Allora, rimani pure (qua, così). Che te frega. No? Non ti basta, forse, sopravvivere al “meglio”? Allorquando “la salute è la cosa più importante”. Bah. Chi te capisce! È solo attraverso un “vetrino” che tutto diventa chiaro: 

come quando ti fanno la radiografia. 

Le ossa si vedono. Di riflesso, ma si vedono: vedono la luce. Quella della verità. Quella che ti dice, “vedi che dentro hai le ossa, ci sono le ossa”. Ops

Ti credevi un verme? Una serpe? E perché mai. 

Forse, perché lo sembri? O ti senti tale. Bah. Se non ci sei, sopravvivi. Esisti ma non ci sei. In che altri modi te lo devi sentir “dire”? In quanti altri modi? In-tanto, il “tuo” in-conscio blocca le pagine SPS, non indicizzandole. Ma non sei neanche “tu”, perché “tu” sei un nodo della Rete: 

ricevi ed e-segui ordini, comandi, input. 

Che brutta roba! Quale tristezza. Che miseria ladra. Meno male che il “tempo” è galantuomo. Infatti, loro hanno visto anzitempo di... trasformare i sessi nei… “sessi”. La nebbia che scende ovunque. Che con-fonde. Il grigio che uniforma, come nella presunta “ex” Sx. 

Laddove ora è oltremodo chiaro ed evidente cosa significasse il “comunismo, socialismo, etc.”: poco, ma per tutti. Va che bello

Basta con la sofferenza di chi muore di fame. Tutti liberi!

Nelle scienze sociali con il concetto di violenza simbolica, introdotto a inizio anni 1970 dal sociologo francese Pierre Bourdieu, ci si riferisce alle forme di violenza esercitate non con la diretta azione fisica, ma con l'imposizione di una visione del mondo, dei ruoli sociali, delle categorie cognitive, delle strutture mentali attraverso cui viene percepito e pensato il mondo, da parte di soggetti dominanti verso soggetti dominati. Costituisce quindi una violenza “dolce”, invisibile, che viene esercitata con il consenso inconsapevole di chi la subisce e che nasconde i rapporti di forza sottostanti alla relazione nella quale si configura

La verità (non la testata editoriale).

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3650
prospettivavita@gmail.com


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