lunedì 11 marzo 2024

Come la metti…


Come la metti, la metti. 

Come fai? Sbagli.  

Solo chi non fa niente, non sbaglia. Uhm

Che due cicche. 

Non ne riesci, mai. In un oceano “vibrazionale”, ci sarà sempre tutto ed il contrario di tutto. È la “relatività”. Sicuro? Comunque fai, sbagli. E se non fai niente? Vedi che... sbagli lo stesso. E come la metti, la metti… nella sostanza tutto continua a succedere, alias, nulla cambia essenzialmente. 

Cioè, anche quando dormi, il mondo funziona. 

Quindi, non sei “tu” El “Dio”, lo “Cre-attore”. Il costrutto continua, anche quando muori. Lo sai di rimando, poiché sai di molte persone care che sono ora defunte, eppure… lo “mondo intiero” procede come se nulla fosse. Gli individui non sono agganciati a nulla, allora? Oppure, vengono più semplicemente, distaccati (magari al “momento giusto”: modello Neo in Matrix). 

Ti ricordano niente le “Parche” ed il detto, “siamo qua attaccati ad un filo”?

Ok. La “catena di approvvigionamento (trasmissione)” dell’albero motore (qua, xxx) è p-arte del funzionamento. Questo prevede che in quel “momento”, a data di scadenza out of limit, vieni sganciato dalla “tua” sede di lavoro (il sopravvivere) e scaricato nel “cestino (magazzino di Westworld)”. Così, il resto del mondo (il “mondo”) continua a funzionare

“lo spettacolo (che) deve andare avanti”. 

Mentre “te” vai in stand-by in attesa di riparazione, aggiornamento, etc. Indi, nuovamente rispedito nel “mondo”, che ti riprende collocandoti in sede operativa (di nuovo a sopravvivere), come un qualsiasi altro ingranaggio (o Modello Eichmann)

Ecco la “reincarnazione”, il “karma”, il “Samsara”, etc. etc. etc. 

Allora, dove ti mettono, ti mettono: resti, rimani, funzioni o, meglio, lavori. 

Ecco il “lavoro”. Riesci a far tuo che:
la verità, al fine di aggiornarti, ricorre a qualsiasi mezzo vettore, pur di… farti auto ricordare?

Mentre, l’eco-dominante, conoscendo tale funzione indipendente dell’I-Ambiente, se ne approfitta “facendo surf” mediante ciò che la verità escogita al fine di portarti ad auto ricordarti. Va da sé che, facendo così, l’eco-dominante governa persino il flusso della verità, riportando tutto quanto sempre al proprio mulino. 

Questo perchè non sei Te!

Qualcosa che ricorda la “sagacia oltremodo aliena” ad esempio dell’autentico potere del mondo cosiddetto anglosassone. Qualcuno che la sa davvero… lunga. Salvo, poi, lasciare la “Inghilterra” al “proprio destino”, non essendo tale potere nessun Paese se non il proprio “Partito”. 

Un gruppo organizzato. 

Una minoranza agguerrita ed autenticamente “evoluta”, rispetto all’è-voluto lasciato al “prossimo”. Laddove, l’evoluzione lo è dal prospetto critico del gruppo o della singolarità, agganciando il cammino prodotto dal punto iniziale verso il relativo (assoluto) ideale, “scongelato” rispetto allo stato potenziale di utopia (come dovrebbe essere). 

L’idea che si avvera

che diventa vera, realtà manifesta plurale. 

Anzi, nonostante la “pluralità” che… serve, al fine di integrare il concetto di “pubblico passivo e appagato” a quello di “pubblico impiegato ripagante”. 

Senza le “prove”, infatti… ch’è stato! 

E quale riprova migliore di un pubblico così coinvolto ed artefatto da essere contemporaneamente p-arte in causa e valore artistico da rilevare, misurare, raccogliere, mietere, etc. 

In quella sorta di “Kabala” de noantri (simile al libro “La legge d’attrazione”) di Yehuda Berg, non si dice che “Dio” si annoiava e allora si è diviso al fine di… No? De che. Hic

Questa “divisione” è relativa al divide et impera mondiale: 

è una strategia

Ricavaci sempre la sostanza, ch’è sempre la verità. Basta con le storielle in codice, de-scritte per + o meno “adulti”. Per chi si c®ede tale, ma “niente”. “Dio”, tra l’altro, divide anche le varie tipologie di “acque”. No? 

“Dio” è un f-attore, un c-reattore, etc. di divisione. 

Mentre rimane integro il concetto di “Uno”, solo risalendo la “corrente”. Alias, accorgendoti sostanzialmente dell’esse-Re già successo, mediante auto decodifica frattale espansa del relativo continua a succedere. 

“Dio” è una funzione. 

“Dio” funziona. 

“Dio” è come un… reggente.

Mentre, te sei il re-agente: reagisci. Non agisci da... Re (da Te).

Sei Tu che viene sostituito da “Dio”: ciò che fa le “tue” veci. Come nel post attimo d’incanto, a cui con-segue l’incanto stesso. Ragione fondamentale, causa, effetto: 

“tu” (qua, così) nell’AntiSistema. 

Ora, ciò che sto “denunciando” da molti anni, ad un certo punto è “venuto fuori”: si è ri-messo la “divisa”. Come… evocato! Bah. Devo sentirmi responsabile? Può essere. Lo avevo anche scritto in un post “umoristico”, al di là di SPS (sempre molti anni fa). 

Come nei “film”. No? Sono IO, allora? Ci sta. 

Oppure, sono solo il “Bardo” di tale Impero wireless? O, ancora, sono utilizzato dalla verità, in quanto a filo d’erba dello “prato”? Che altro? Ah: il “caso”. Ok. Poi? Lo “spettacolo che deve andare avanti”. Sì. Laddove, l’andare “avanti” è d+ il “processare dati, elaborarne la consistenza, girare, funzionare secondo il dettame dell’algoritmo, della funzione, della ‘cre-azione’, etc.”. 

Il vorticare proprio della centrifuga. 

O dell’esistere dentro alla centrifuga. Mentre, cos’è la centrifuga? A domanda, sostanza però. Ergo, cosa significa anche la centrifuga. Fuga dal centro. È il centro che spinge, attirando a sé, mantenendo a sé. Però, nella lavatrice, è il “cestello”, l’hardware o l’e(s)terno ad impedire detta centri-fuga: fuga dal centro. 

Senza “confini” infatti, ne riusciresti dalla… macchina. 

Macchina che comunque sia ha una funzione: “pulire ciò che si trova all’interno”. Con il programma adatto per quel tipo di “tessuto”. Ed alla temperatura ideale, ossia, quella che non fa più danni rispetto a ciò che occorre o serve. 

Ma... ri-pulendo il contenuto, lo si usura, anche. 

Ecco che se il “tempo” è tale abitudine, allora l’invecchiare è collegato all’opera del “lavorarti ai fianchi” in maniera pressoché totale

Lo... stress!

Qualcosa di “dedicato a tutto” all’interno del dispositivo. Come… obsolescenza programmata o “legge divina” che permea l’intero “creato (bucato)”. Dunque, sei (qua, così) nell’AntiSistema, dove “uniti si perde e divisi si perde”. Uhm. Quando vinci, allora? Quando ci sei! Sai cosa significa? Cosa significa, non è (in) una domanda. 

Quando ti rivolgi a Te, al solito?Al solito, non è forse San Gennaro?

Hai presente il significato della “lettera maiuscola”? Te sei Te. Anche se fossi un Ogm, un ibrido, un programma dotato di hardware = del relativo “corpo fisico”. Anche se fossi una IA, una funzione, una “costola di qualcos’altro o qualcun altro”. Perché? Perché, se sei p-arte di un organismo più grande che ti ricomprende? Bah. Il “segreto” è tutto contenuto nell’atto del manifestarti, del “nascere” e poi… crescere, anche limitandosi alla grandezza fisica che hai/sei all’inizio, mentre un attimo dopo sei più… grande. 

Battito dopo battito. Istante dopo istante. Passo dopo passo. Step by step. 

No? Perché “cresci”? Perché è normale? Perchè sei... raccolto? Perché… lo fanno tutti e tutto? Perché va così o deve andare così? 

Questa è la via del “cosa vuol dire?”. 

E, allora, qualcuno che te lo dice e solo doposai”: 

sei con-vinto di conoscere e, meraviglia, sei pronto ad andare in giro a ripeterlo a pappagallo. 

Invece, se “cresci” è perché la verità ti comunica qualcosa di sostanziale, di non lineare, nonostante il mezzo vettore è assolutamente lineare (infatti, prima sei alto qualche cm, poi diventi 1 metro, etc.). 

Crescere è singolare: è sostanza, è sostanziale. 

Sì, ma… cosa/chi cresce, dentro al veicolo fisico? Il dentro non esiste ma c’è. Tanto è vero che persino la “scienza” te lo ha dimostrato: facendoti una radiografia dell’universo interno, costellato da organi, astri, linee di comunicazioni, impianti elettrici e wireless, etc. etc. etc. 

Dentro c’è altro. 

Ma al di fuori si vede solo la pelle, i peli, i contorni estetici, etc. il tutto rivestito dall’abbigliamento che, a sua volta, sostanzia ancora quel livello di “copertura” o rivelazione tipico di ogni situazione auto ricorrente in termini di… “galline felici”, “gabbia a cielo aperto” o “democrazia” = nazismo. 

Qualcosa che è già successo e… dimenticato (Re-Seth). 

Ovvero, che continua a succedere (trasmissione Ra-Dio) in proprio… non visto che, è già successo ma “niente”. Il terzo incomodo, la squadra che vince, la minoranza organizzata, lo “Diavolo” o El “Dio”, è uguale nella sostanza. Laddove ogni automatismo ha un termine. 

Il che lo “vedi” quando smetti di crescere = ? 

Eri qualche cm, sei diventato “oltre un metro” e poi? Stop! “Big Ben ha detto stop…”. Tutto si “ferma”. Eppure, “tutto pulsa”. 

Riesci ad auto concepirti fermo ed in movimento contemporaneamente? 

Bè, un motore ad esempio è così. Il motore non si sposta: si s-muove al fine di far muovere qualcosa d’altro. Ancora se stesso? No. Anche se è p-arte dell’auto. Ma il motore è fermo! Sul posto. In... sede. È sempre lì, nel cofano:

è il resto che viene spinto e d’assieme anche il motore percorre spazio.

Relatività ed assoluto. Relatività Vs Assoluto. Un motore. Qualcosa che serve. Ma anche qualcuno in “cattività”. La schiavitù cosa prevede?

Controllo = un certo “da fare”. Perché

Perché è nell’interesse di chi ti ha ridotto in tale status o Stato. Sei come un motore, allora: fermo sul posto, mentre spingi un meccanismo, come un meccanismo. Ricordi gli albori di Conan “Il barbaro”? Uguale. 

Alla grande ruota serve essere mossa. 

In principio il Creatore forgiò la Ruota del Tempo, che intesse il Disegno delle Ere utilizzando le vite degli uomini come suoi fili. La Ruota ha sette raggi, ognuno dei quali rappresenta un'epoca, e la ruota viene fatta girare dall'Unico Potere o la Vera Fonte, la forza motrice dell'Universo. L'Unico Potere si divide in due metà, una maschile e una femminile, saidin e saidar, che operano in opposizione una con l'altra e all'unisono per far girare la Ruota; usare questo potere viene detto incanalare....

In opposizione... e all'unisono per...

Trovi? Allora, deve sempre esserci un ingranaggio che la mantenga in movimento. Però, ciò che spinge rimane fermo lì, girando sempre intorno a… Ecco in cosa consiste la “tua” vita (qua, così): girandoci sempre attorno. Poi, ti dicono della Terra che gira attorno allo “Sole”. No? Che “caso”

Tutto, pur di auto manutenerti in detta “ferma” convenzione. E… con-vinto “tu”, convinti tutti. 

Lo stop alla “crescita fisica” significa. 

Non è relativo alla fisica dei corpi, etc. etc. La verità ricorre a tutto, pur di svelarsi. Anche se nell’AntiSistema si codifica perché Tu sei “tu” e allora diventa non lineare, come il “mistero”, il “segreto”, lo “ostrogoto”, etc. Anzi, dando luogo proprio a tali… luoghi comuni, sostanzialmente auto riproducenti la situazione portante o verità. 

Ecco alfine il significato dei “frattali”. 

Di ciò che tende ad auto ripetersi e anche se sminuzzato, riporta sempre la medesima configurazione o Sé. Verità. Quando sei “tutto d’un pezzo”, infatti… sei sempre Te. Tutto narra di Te, sia fuori che dentro. 

Il “cuore” è dentro? L’aspetto di una mano è fuori. 

L’impronta digitale, il Dna, il gruppo sanguigno, etc. “parlano sempre di Te”. Per questo sei sempre “riconoscibile”. Per quanto l’eco-dominante (attraverso ogni sottodomino) sfrutta a proprio piacimento tale auto caratteristica, utilizzandola come “prova” al fine di incriminarti se… 

Ma, contemporaneamente, una qualsiasi tua traccia può essere collocata in loco, dove “serve”. Ecco che fa l’AntiSistema, in soldoni: ti frega. 

Però, perché sei “te” per primo, a… fregartene di Te.

Anche se ci tieni alla salute.

Sì, pensi al “mondo”, allo “ambiente”, etc. Ma, sei Te ad essere “avvelenato”. Il fuori ti rispecchia, ad hoc. Fedelmente. Non importa in quanti modi vieni smembrato. Sarà sempre uguale, nella sostanza, la situazione in toto.

Ecco la “frattalità”. 

Qualcosa che si ripete continuamente, poiché tutto è verità = tutto funziona in tal senso. Ergo, anche se “sei certo” di essere una macchina (male che ti vada), non importa… perché non sei quella macchina, bensì anche quel “fermo immagine” è la verità in azione che narra di Te: 

della tua vicenda (qua, così). 

Da quando è già successo in poi, a con-seguire. Nella sostanza. Sì, “Pinocchio” che diventa… bambino. Te lo dicono sempre. Chi? Loro? No. La verità: è la verità che ti ricorda tutto

Mistero risolto? Come no: 

ne sarai certamente persuaso. 

Allora, beccati tutto quello che continuerà a succedere, sulla scorta dell’è già successo che, assolutamente indisturbato, è libero di continuare a succedere. In-tanto, a “te” che te frega! Ci sei?

Ad immagine e somiglianza…

In sostanza, l'obbligo c'era nella sostanza ma non nella forma, poiché il cittadino poteva scegliere formalmente di non vaccinarsi, con ciò stesso privandosi dell’infame tessera verde e quindi della possibilità di lavorare, di avere una vita pubblica e sostanzialmente di vivere. Detto altrimenti, era sostanzialmente costretto a vaccinarsi ma formalmente era libero di non farlo. Di conseguenza se ha riportato dei danni da vaccino non può teoricamente essere risarcito, perché nella forma non si dava l'obbligo vaccinale…

Dai. “È andato tutto bene…”. 

E, come la metti, ce l’hai sempre in quel posto. Quale? Dove: (qua, così). Dove, sei ad esempio a Gaza, sotto alle bombe “democratiche, di chi si sta solo proteggendo (alla faccia di Minority Report)”, sei senza cibo, acqua, medicamenti, etc. e che ti continua a succedere? Bah

Gli “Usa” ti bombardano con le casse degli “aiuti”.

Vedi che è assolutamente parlante, portante!

Certo: alla verità non si sfugge. La verità ricorre a tutto, in tutto. Anche in una cassa di “aiuti” che ti cade sulla testa = la riprova della rivelazione che gli “Usa” forniscono armi all’entità sionista, ma “niente di serio”.

Accorgiti! Per “Dio”? No: per Te!

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3648
prospettivavita@gmail.com


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