martedì 13 luglio 2021

Soul, Anima, Alma, روح, Душа, 靈魂.



Assicurare un reddito minimo a tutti, o a un livello sotto cui nessuno scenda, quando non può provvedere a se stesso, non soltanto è una protezione assolutamente legittima contro rischi comuni a tutti, ma è un compito necessario della Grande Società (cioè dello Stato)…”.

Friedrich von Hayek

SPS_IO ci prova. “Ci provo”. Ok? 

Il Bollettino si rivolge a quella p-arte di te, che non sei più o mai “te”. Laddove, “te” lo sei sempre nell’AntiSistema. Anche se te, non esisti ma ci sei sempre (sempre), poiché o “non visto che” è potenziale e lo “è” contemporaneamente. 

Ossia, lo “è” nel modo perfetto; di o in quel “modo” tale per cui puoi “Fartene…” qualcosa, sempre. Come costruisci una f-orma versione di realtà tale da manifestarsi, se non proprio quando (e attraverso)… ci sono tali “mattoncini o tasselli” capaci di incastrarsi perfettamente l’uno con l’altro, s’eppure tutto ciò non cor-risponde più ad alcun tipo né intenzione, eco-dominante (da cui proviene sempre l’AntiSistema o “Democrazia” o “quello che vuoi ma sempre tra virgolette”). 

Dunque, il Bollettino si rivolge a ciò che nel decorso storico deviato o “tempo”, s’è venuto comunemente a chiamare “Anima (in tutte le lingue del mondo, anche se con pronunzia e di-segno diverso)”. 

Anima è come… cosa? 

 

È un dentro o un fuori? 

È un guscio esterno oppure uno strato interno? È tutto o “niente”? È qualcosa che accende, come il “tifo”, oppure una malattia che spegne, come il… tifo?

Non lo sai. 

Hai dimenticato e, bada bene, non sapere comporta una sorta di non azione, mentre al contempo… dimenticare è proprio una “ferma” azione. Ossia, “è già successo” qualcosa, a te che non a caso sei diventato “te”, nell’AntiSistema. 

 




Tutto questo delinea proprio tale essere “dentro” a… Ovvero, per “te”… una sorta di nulla di fatto, di un certo nonsoche nel quale non c®edi proprio e allora lo utilizzi come grimaldello per esercitare il potere su di te, da “te” in “te”. 

Come auto cortocircuitando tutto, alias, te in primis

Anche se ormai sei abituato a saperti sempre “secondo” e allora al grido silente di “fuori i secondi”, te ne vai sempre da te stesso, seppure rimani sempre in “te”, come servomeccanismo indubitabile che si auto delimita a partire dal momento di “è già successo” a conseguire

Ecco, questo genere di “contatto” può essere ricevuto e decodificato solamente a livello “animico”, nonostante SPS_IO non alluda a nessun tipo di classificazione de noantri

 


Mentre “Animacostituisce un punto di congiunzione potenziale e, di certo, non di arrivo. Dunque, quando sei come una fortezza con il ponte levatoio alzato, ossia usualmente… è alquanto reso complesso raggiungerti a tale livello portante

Ok? 

E mentre sopravvivi nell’AntiSistema, lo sei sempre tale. Anche se pensi ed immagini “cose” diversamente. Questo perché sei nell’AntiSistema, il quale gode di una mentalità propria che con te non ha nulla da spartire e laddove infatti sei in “te” dal momento in cui continua a succedere. SPS_IO, allora, sta trovando il modo di agganciarti a tale livello: 

instaurando quel tipo di contatto, da cui si crea una connessione “neurale” sostanziale = al di là o Oltre Orizzonte a qualsiasi tipo di c®edo nazional-popolare, tradizionale, storico, filosofico, religioso, spirituale, tecnico, tecnologico, educativo, comportamentale, etc. 

Ossia, preventivamente rispetto a qualsiasi tecnica di auto suggestione inoculata attraverso l’abitudine all’auto rassegnazione “che cosa ci posso fare se non niente”. 

Ci sei? 




Sino ad “ora”, i Bollettini non sono riusciti a contattarti a tale livello (probabilmente), che puoi anche immaginare corrisponda al classico “cuore”.

Certo, perché c’è sempre l’AntiSistema di/nel “mezzo”. 

Qualcosa di cui, come minimo, dubitare; come per quanto già concerne il tema “Ufo”. 

Ti trovi? Anche per la “Mafia” è già andata così:

“oggi” sai che c’è, anche se non esiste.

C’è, allora, una situazione certa, assoluta, totale, etc. che ti ha, ma, per la mente è come se stessi assistendo alla proiezione di un “film”, nel quale gli attori sono così portanti e famosi che se te li ritrovassi davanti, non riusciresti a spiccicare parola. 

E non solo per l’emozione, bensì… per una sorta di auto presunzione di inferiorità im-manifesta. Ecco, è proprio questo sia il livello che la (non) reazione, che scateni ogni volta che ad esempio un Bollettino ti rammenta lo stato nel quale “sei” sostanzialmente. 

Hai presente ogni qualvolta trovi un conoscente per strada ed usualmente vi salutate con le classiche espressioni volte interamente a… “farla andare bene”, qualsiasi cosa sia questo tipo di “vita”? 

Perfetto: allora, parti da lì ed auto analizzati.
Perché ti comporti in tal modo?
Perché “senti” di doverti esprimere così? 

Dando luogo a tanta auto rassegnazione, come se di fronte alla volontà di un presunto “Dio”, a cui non puoi e non sai mai dire di “no”, oppure intendere e volere diversamente = a modo tuo e basta. Eppure, nonostante tutto questo, credi di essere tale e ne sei persino orgoglioso. 

Ma sì, chi se ne frega”. 




Poi, però, ogni volta ti continua a succedere che la “coscienza” ti morde da dentro, facendoti continuamente precipitare da una situazione di orgoglio e fierezza perlomeno artificiale, ad una pienamente depressa, triste ed auto depotenziante, motivo portante di un simile meccanismo che non necessita di alcun esercito in campo, né di tecnologia o strumentazione particolarmente sofisticata, motivo per cui puoi accorgerti del “come hanno sempre fatto” anche nel fantomatico “passato”, laddove immagini (poiché ti dicono…) che la conoscenza tecnologica fosse a livello primitivo, rispetto ad “ora”. 

E quindi fai assumere all’evoluzione una traiettoria a curva perennemente impennata. Anzi, motivo per cui autorizzi il concetto di “evoluzione” stesso. Rivolgersi a te, allora, significa agganciarti a livello interiore, non importa come diamine “tu” possa chiamare tale p-arte. 

Ok? 

E cosa c’è di meglio, or dunque, che il richiamo alla libertà ed alla giustizia.

Allora, riprendiamo la citazione iniziale. Questa:

assicurare un reddito minimo a tutti, o a un livello sotto cui nessuno scenda, quando non può provvedere a se stesso, non soltanto è una protezione assolutamente legittima contro rischi comuni a tutti, ma è un compito necessario della Grande Società (cioè dello Stato)…”.

Friedrich von Hayek

Una espressione tra le tante, abbastanza risonante e comprensibile. Qualcosa che, però, divide continuamente, perché 1- se non ti trovi in una condizione di incapienza, allora 2- proverai rabbia per coloro che 3- se ne possono avvalere, avendone diritto ma, per “te” invece 4- approfittandosene

Vero? 

Non importa se l’AntiSistema è ricolmo di “arrampicatori sociali” (potenzialmente chiunque). Importa che chi “non ce la fa”, continui a strisciare in società, così che chi dispone di denari anche solamente a sufficienza, si possa sentire “migliore”, es-traendo addirittura “forza” da una simile situazione che, attenzione attenzione, può sempre toccare anche (a) te/“te”, però

Allora, il discorso di Hayek (e di qualsiasi altra fazione) si colloca e va inquadrato all’interno di tale contenitore, a cui ancora una volta non immagini nemmeno che sia giusto dire di no. 

Di quel genere di “no”, che non è solo “libera scelta” bensì… giustizia pura al cento per cento.  

Assicurare un reddito minimo a tutti... sembra una notevole conquista, eppure… ciò significa che il modello gerarchico basato sul  denaro, continua ad auto imperare come se fosse normale ed invece è “normale”. 

Meglio piuttosto, che niente”? 

È proprio questo genere di “pensiero” che testimonia a pieno il “come sei messo” e soprattutto il “dove sei” ossia nell’AntiSistema.  

Non soltanto è una protezione assolutamente legittima... ma è un compito necessario: come puoi forse “vedere”, tutta questa saggezza è foriera di impasse AntiSistemica. 

Accettando il denaro, accetti di sopravviverci “dentro” e dunque di essere misurato costantemente in tale fermo immagine. Mentre hai davanti costantemente l’immagine della natura e della “creazione”, che stonano idealmente e fattivamente, rispetto al collocare “Dio” al livello dello Stato e del modello aurifero in auge da “sempre”. 

Se persino a livello “animico” questo non ti rag-giunge, continuando a pensarla diversamente, allora anche il concetto di Anima è da porsi tra virgolette.

 


E non essendo un esperimento, SPS_IO intende dimostrare che non esiste ma c’è alternativa sostanziale a tutto questo, persino in tutto questo. 

Una dimostrazione “per assurdo”. Vero? 

Laddove la “tua” mente si arrampica sugli specchi, pur di difendere la “normalità” AntiSistemica, che c®edi essere tutt’altro, essendo “tutto quello che hai (o ti rimane)”. Come puoi infatti continuare a sopravvivere, se senza denari? 

Bè, te la dici da te la verità, anche se non ne sei conscio. Alias, sopravvivere è già di per sé una sorta di gabbia. Mentre per “te” è tutto quello a cui puoi ambire ed aspirare. 

Davvero:
un grande passo per l’umanità… 



La connessione “animica” parte o si instaura attraverso l’atteggiamento sostanziale “Fare…”. In effetti, le due “dimensioni” si completano attuando il contrario dell’intercisione: 

quando esisti e ci sei, infatti, sei (in) un campo coerente. 

Laddove il modo migliore per “capirsi” è essere consci essenzialmente proprio al livello di base, a “quota” di “tovaglia” rispetto alla tavola imbandita. Denaro, giustizia, libertà, etc. sono colonne portanti di una versione del mondo alquanto edulcorataindustrialmente”. 

Qualcosa di assolutamente artificiale, che con il concetto di natura stona tremendamente, seppure anche la natura rientra nei termini della “creazione”. 

Ergo, sei tu che devi recuperare il “dato” essenziale, rispetto ad ogni e qualsiasi “riferimento ufficiale” che è sempre in gerarchia. 

Il dato è sostanziale, allora. 

Mentre, non a caso, nell’AntiSistema è il “di fatto” ad auto imperare. Ossia, il modus operandi ed essendi capace di averti senza battere ciglio, così… per automatismo insito nella “creazione”, da cui dipendi ed in cui sei “tu” e, dunque, “sei”. 

Così come un “set” nel tennis si conclude quasi sempre arrivando a sei, tu nell’AntiSistema (set, scenografia, teatro, etc.) “sei” ciò che reciti, anche se sei sempre tu ma a livello potenziale (contemporaneo), non credendoci mai a fondo e dunque auto disinnescandoti provvidenzialmente per la continuazione eco-dominante, AntiSistemica. 

Farti c®edere che non esiste (anche se c’è) tale tipo di dominazione, ti ha con-vinto. Infatti, “ora” la giustizia è divenuta “giustizia” e chi non ce la fa, non ce la fa (e se lo “merita” pure, perché “è giusto così”). 

L’acqua piovana pulisce le strade senza chiederti niente, figurati allora se la devi “pagare”. 

Eppure, in una versione desertica del mondo, chi fosse in grado di “far piovere”, non esiterebbe a chiederti un pagamento in cambio della pioggia.

Dunque? 

Comprendi il messaggio portante presente anche in questo Bollettino? È alla tua “Anima” che si rivolge tale comunicazione. Laddove tu sei tu e anche se sei “tu”, lì sei sempre tu

Lo “senti”? Sei tu. Proprio così. 

Ti stai auto sentendo. Ed è ogni volta come ri-nascere. Allora, il passo successivo è proprio quello ti manifestarti in coerenza, piuttosto che in gerarchia. 

Tale e quale. Altro che “te”. 

Nel modo più naturale auspicabile, ovvero, sentendotelo e sentendoti tale o in te, sempre, a prescindere ed anzitempo. “E chi te lo dice che è così?”.… questo Bollettino “parla alla tua anima, a te”, non a “te”

Ok? 

Perché allora continui a dar luogo a parti preconfezionate di te o “te”? “Fai…” parlare te, allora. 

Abituati a questo. 

Sì, perché si tratta di ritornare ad imparare tutto da capo, seppure hai tutto il potenziale per farlo istantaneamente e, non, come quando “devi andare a scuola”, immaginando di non sapere niente, perché se sei scuola allora significa che sono gli altri, i “più grandi” a sapere tutto sia di te che del mondo intero. 

È psicologia applicata con la paura, “grazie alla paura”.
In gerarchia.

È l’AntiSistema, or dunque. Qualcosa di totale, come lo sei anche tu quando ne sei conscio. Allora, se entri in tale ottica, qualsiasi versione di te è sempre potenzialmente, te. Mentre, se ci auto precipiti “dentro”, di conseguenza la “montagna” partorirà sempre “te”, nell’AntiSistema. 

Ne convieni? 

Quando qualcuno non ha di che sopravvivere, oppure ne ha sempre in maniera tale da sopravvivere, non è giusto sostanzialmente. Perché sino a quando sopravvivi sei “te”, nell’AntiSistema. Certo, perché la vita non è sopravvivenza, ovvero qualcosa che non ti fa onore. 

Anche se fossi solo una “creatura”, tu sei tu e basta. 

E questo fa tutta la differenza del mondo. Tu che sei una singolarità, un individuo, un essere vivente e non sopravvivente

Ok? 

Mentre nell’AntiSistema sei sempre misurato, calcolato, previsto, anticipato e posto in un modello gerarchico di dispositivi che “servono”, c®edendo costantemente ad altro, così… per fare come il pavone con la sua “ruota”, adoperandoti piuttosto che… continuando ad essere ciò che già sei.

Allora, l’evoluzione AntiSistemica “dove” ti ha portato se non nell’AntiSistema. Già

Espandi ogni informazione che ti raggiunge, spiegandoti tutto sostanzialmente (un fattore collegato all’atteggiamento a-sferico coerente o totale). Da lì passa la “via” per l’auto ricordarti da te di te in te. 

Quando sai che qualcuno non ha denaro per… considera solamente il grado di “giustizia” in cui sei, nell’AntiSistema. 

Qualcosa che dovrebbe proprio farti “aprire gli occhi”, agendo o essendo di conseguenza, te. Anche se sei “te”, infatti ciò che vedi e a cui assisti ha sempre il potenziale per la trascendenza AntiSistemica. 

Ossia, tale versione di realtà manifesta, può scemare, così, come per “magia”.


Qualcosa che ottieni quando sei perfettamente accordato ed in sintonia. Ma, sino a quando la “Rete” è mantenuta assieme attraverso la Legge del Minimo e chi controlla la “scarsità” non sente altro che tale “musica”, allora andrà sempre da sé l’AntiSistema. 

Con “te” che t’illudi continuamente ed illudi costantemente. 

È alla tua “Anima” (a te) che tale messaggio si rivolge

è giusto tutto quello in cui credi, ma se c®edi, allora in cosa (chi) poni ogni “tua” speranza? 

Nella gerarchia, da cui il riconoscimento della “democrazia”. La ragione è fondamentale: 

altro che causa effetto. 

Ed “è già successo” tutto quello che più temi per il “futuro”. L’Anima lo sa, perché lo ricorda, perché l’ha vissuto. Ma il problema sei “tu”, che ti ostini a rifiutare sia l’inter-comunicazione interiore, sia quella esteriore ch’è l’I-Ambiente che analogamente (ti) ricorda tutto, anche se tutto ti risulterà come in codice, poiché tu sei “tu” nell’AntiSistema (che s-piega tutto anche se solamente a proprio favor di vento, da cui ogni f-orma di egoismo o di manipolazione dell’ego, che invece è il motore di auto decomposizione di ogni e qualsiasi variante “futura” e sempre potenziale). 

Altro concetto che sfugge, poiché fuorviante, è il potenziale contemporaneo.

Infatti, la mente AntiSistemica ti ha ricollocato in una versione ideale o “scientifica (deviata)”, parimenti alla religione o spiritualità più intensa, che nega sostanzialmente attraverso il “di fatto” la contemporaneità del potenziale individuale, laddove è la Legge del Minimo ad auto imperare, allora. 

Ossia, la gerarchia eco-dominante, che si riflette ovunque essendo anche dato ambientale o informazione ad auto caratteristica frattale espansa sostanziale, della quale puoi e devi “Fartene…” assolutamente qualcosa. 

Intendi?

Dai: SPS_IO prima o poi ce la “Farà…” a raggiungerti nella tua intimità più profonda e sentita. 

È “solo” una questione di “tempo”. 

Ergo: può sempre succedere, anche “ora”. Attenzione a tutti questi virgolettati, perché ogni singolo “punto (di sospensione)” può rivelarsi essere un Buco Nero o una palude costituita da sabbie mobili. 

Una trappola che si avvale di infinite asperità, molto simile al meccanismo della pianta carnivora che anche in “natura”, la natura ambientale ha replicato in maniera tale da farti ricordare e, di certo, che se tenti di “capire” allora hai voglia

Preparati al peggio, allora, perché “al peggio non c’è rimedio” ma solamente quando “è già successo” e non te ne rendi minimamente conto. 

Ma tu te ne sei accorto di esserci “dentro”. Vero? 

Dopo tutti questi Bollettini, ci mancherebbe il contrario. È sostanziale la “cosa”, non lineare ovvero. 

SPS_IO ha “aperto un varco” e sollevato il velo. 

Ed “ora”, mantenuto aperto costantemente, è “lì” che ti fa guardare-vedere- “sentire”. Ok

Tra giustizia e “giustizia”, ad esempio. 

In quella sottile differenza di potenziale, che è lecito e corretto mettere a fuoco e superare, trascendendone la portata. In tutto quello che “ti fai andare bene” perché “che cosa ci posso fare?”. Ok? Tu sai tutto, esattamente, ma sei “tu” e allora sai “tutto”, ossia, sai quello che “serve”, all’AntiSistema nell’AntiSistema. 

Ecco il Bollettino “intelligente”, che mira direttamente al “cuore” pulsante:

alla tua “Anima”, che corrisponde al tuo “sentire”. 

Afferrandosi a qualsiasi appiglio, non importa se artificiale o “industriale”, SPS_IO trova il modo per farsi largo ed aprirsi la via verso di te, che attendi e che hai indirettamente richiesto tale “aiuto”. 

Non importa cosa sia, né come te lo spieghi. 

Rac-cogli l’attimo, perché sei un potenziale punto di sospensione, da cui è sempre possibile “Far…” passare tutto e soprattutto, di più. 

Figurati, allora, se non puoi essere te, da te, in te, per te, contemporaneamente = sostanzialmente il “paradiso” di tutti per tutti.

L’egoismo può essere anche “sano”, or dunque sii tale, perché a-sfericamente ognuno ambisca al proprio meglio, il che si rifletterà nella lavagna del reale manifesto, in quanto a caratterizzazione e cristallizzazione dell’intenzione, di chiunque, coerente ossia giusta. 

Ecco, in barba a “tutto”, la contemporaneità del potenziale che ognuno predispone “di serie”, per sempre, nonostante “tutto”. 

 


“Fai…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS_IO) 2021
Bollettino numero 10-452
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.