giovedì 18 marzo 2021

Le strane relazioni.



La definizione di criminalità organizzata (o crimine organizzato) indica le attività criminose di particolari tipi di organizzazioni, definite organizzazioni criminali, non costituite in maniera fortuita per la commissione estemporanea di reati, ma organizzate in maniera relativamente stabile con uno schema gerarchico e con un obiettivo comune… Solitamente lo scopo ultimo di tali organizzazioni è il profitto economico, ma nell'accezione possono essere considerati gruppi come le organizzazioni terroristiche, che sono invece di matrice politica, ideologica o sociale…

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Dunque, quale “missione” incarna, persegue e realizza la “criminalità organizzata”? 

La propria. 

Un “fermo” interesse ch’è, dunque, superiore a qualsiasi altro.

 

 

Orbene, poniamo ilcasoche detta organizzazione ombra o parallela vada a corrispondere con quella ufficiale dello Stato: 

che cosa accadrebbe, sostanzialmente? 

Bè... a “fare le leggi” ci sarebbe la malavita. E, nella malaugurata ipotesi, come sarebbe possibile – allora – “combattere la malavita (sino ad arrestarla)”? Semplice: 

sarebbe impossibile, non visto il perlomeno “conflitto d’interesse” in gioco nel decorso d’opera. 

Ecco lo “stallo”.


Ecco gli assassinii di coloro che ne sono al di fuori, mentre sono assolutamente “dentro”, facendo parte di qualcosa che “sulla carta” combatte il crimine, ma, contemporaneamente coincide con il crimine stesso. Tutto si spiega, eppure non si smuove foglia che… qualche “autorità” non desidera toccare. 

Se la “missione” è il proprio interesse, di conseguenza quale mai sarà la relativa “strategia”? 

 





No

Come minimo l’infiltrazione nei livelli di comando e controllo delle Istituzioni. Da cui, tutto quello già evidenziato poco sopra. 

Se non... la creazione delle Istituzioni stesse (ricorda che “è già successo”).

Quando sei lo Stato, ma lo Stato corrisponde ad altro (nell’immaginario collettivo, ch’è “a Massa”), allora il dado è tratto e, d’altro canto, la frittata è fatta

“è già successo” e continuerà a succedere potenzialmente per sempre. Almeno, sino a quando tale punto di sospensione (eco-dominante e sottodomino) non verrà trasceso. 

In che modo? Di sicuro, non, attraverso la “rivoluzione”, perché ogni movimento simile è sempre servito per tagliare un ramo secco, a favore del resto della “pianta”. Altro che… 

Lo hai visto in una gran quantità di “film”. Lo hai letto in una miriade di “romanzi”. Lo sanno anche i sassi. Eppure, tant’è.

 



Proseguendo: che cos’è anche la Ue? E la Bce? 

Nell’ambito del “vecchio continente”, il cuore pulsante dello stesso è andato a coincidere con dette massime autorità, che amministrano una p-arte del territorio globale “Terra Anti-Sistema”. 

È logico che la “Mafia” è un riflesso della compresenza eco-dominante, essendo ad immagine e somiglianza sostanziale. Tale “attività”, del resto, non s’improvvisa dal nulla, né tantomeno ha un significato solo locale, non visto che l’ambiente ha una “memoria di ferro”. Di più, ha tale caratteristica che – se te ne ricordi e sei coerente e lo fai dimenticare agli altri – te ne puoi persino approfittare: 

la strategia parte da ciò, prima ancora di penetrare l’amministrazione pubblica ed ogni organo decisionale. 

Solo in questo modo si spiega tale sorta di intoccabilità, che diventa “immutabilità nel decorso temporale”. Qualcosa che ti sembra impossibile sradicare, perché 1- non sai da che parte iniziare, 2- “che cosa ci posso fare io?”, 3- “se non fa qualcosa chi è pagato per questo, figurati allora se me ne devo interessare io”, 4- la gerarchia blocca sostanzialmente ogni “indagine”, 5- chi ci prova seriamente ne paga sempre le spese, in prima persona, 6- la speranza è l’ultima a morire, ma in qualcosa che sai benissimo remarti contro, di speranza si può solamente morire, 7- chi se ne preoccupa veramente scende a patti, avendo tutto da perdere, 8- l’essere già “a Massa” tende a farsi piccolo piccolo, facendo a meno di pensare a questo “pericolo pubblico”, 9- l’individuo sa alla perfezione che “se ci prova verrà lasciato solo, isolato, abbandonato da tutti”, motivo per cui non se ne fa niente, 10- quando hai un lavoro, casa e chiesa, che cosa vuoi di più dalla vita. 

Amen. 

Così, “hai quello che ti meriti”. 

 


L’ambiente non ragiona, ma… applica una logica elementare (funziona). Ecco perché il “male” è... permesso (essendo potenziale). Lo comprendi, ad esempio, auto decodificando sostanzialmente tutto quello che è scritto “sulla carta”, in termini di “diritti (riconosciuti)”, ed invece tutto quello che concerne la realtà sociale di riferimento:

“di fatto” vs sostanziale. 

Con la legge ch’è “legge” e tutto il resto che consegue in coerenza ma soprattutto perché in gerarchia. Potere e denaro, formano il controllo, che a cascata determina ildestino” comune, individuo per individuo. 

Lasciando intatto nelle persone tutto l’amor proprio per sè, principalmente (e poi per la famiglia), il controllo ha preso vantaggio e non lo molla più: infatti, se tu sei “tu”, sei comunque sempre dotato di tale “centralità”, che fungerà - in un simile meccanismo più grande - per oliare ogni settore, lasciandoti “libero” di essere ciò che senti ma, contemporaneamente, misurando e detenendo il controllo della lunghezza della catena che hai al “collo”, in quanto a libero arbitrio de noantri

Questo ti trasformerà nel primo paladino dello Stato, recitando ad arte la “tua” p-arte, che è soprattutto imperniata sulla difesa dell’interesse personale, privato, che viene sempre prima di tutto ma che per “senso di appartenenza” può essere accantonato, per questioni di ordine “superiore” come ad esempio la “chiamata alle armi (per la verità, un obbligo)”.

 






Dunque, seppure sei “tu”, sei sempre dotato di questo “spirito di sacrificio” che comunque devi farti venire nel momento in cui sei obbligato a farlo. Come puoi “vedere”, sei in pasticcio, in una trama che sembra confusa, nella ragnatela dove il ragno non esiste anche se c’è

E quando devi decidere, in tutto questo stai in realtà sempre scegliendo fra… E basta. La decisione è infatti sostanziale. Mentre la scelta è “di fatto”. È ovvio che le parole “decisione e scelta” possono essere interpretate in infiniti modi e che ognuno sarà convinto che hanno significati diversi, manon può avere sempre ragione la “mente da dizionario”

Quello è il... “cosa vuol dire?”.

Laddove il significato è uno, perché sostanziale. Ad esempio, quando c’erano gli austriaci a comandare in “Italia”, ti era chiaro ed evidente, perché c’era il loro esercito in città. Era lampante. Visibile. Lapalissiano. E… il “complottismo” era partigianeria (perché il controllo della lingua era, appunto, austriaco). 

Un po’ come anche in epoca di invasione nazista e, perché no, anche nel post “liberazione” alleato. La storia si ripete, sostanzialmente, ma si rivela attraverso il “di fatto”. Ecco perché è sempre nella sostanza uguale, ma continua a succedere in maniera “diversa”. Perché mutano i riferimenti istituzionali, anche se la musica è sempre quella. Francesi, spagnoli, americani, inglesi, barbari, romani, etc. tu sei costantemente “tu”, perché sei essenzialmente nell’Anti-Sistema: 

che è la “storia che si ripete” non sembrando(ti) nemmeno. 

Tanto è vero che sei ancora qua a studiare la deviazione standard “storica”, evitando accuratamente (chissà mai perché) di saggiarne sostanzialmente la portata: auto decodificandone il significato, alla luce dell’essere “già successo” che, ovvio, fa di tutto per rimanere sullo sfondo, in “ombra”. Perché?

Perché rischiare una autentica sollevazione di massa? 

Ricorda che la popolazione è “tanta roba”, mentre la gerarchia prevede un numero estremamente ridicolo di individui che se ne approfittano. Del resto, la “torta”… meno siete a doverla dividere e più grosse le fette sono. No?

Dunque, non cambia mai nulla sostanzialmente da mo’, perché questa compresenza ha preso il controllo di ogni situazione (che, potenzialmente, è in grado di agire in maniera tale da svellerla dal territorio). 

Se ritorni più sopra e ti vai a nonsololeggere la definizione di “criminalità organizzata”, ti potrai rendere conto che, appunto, tale f-orma di “interesse privato” è… organizzata = ?

 


Ricordi, al tempo dell’invasione della Sicilia e del Sud Italia, che le forze alleate erano scese a patti con l’organizzazione privata “Mafia (in ogni sua delocalizzazione non importa riconoscibile con quale nome)”, al fine di lavorare dall’interno l’altro invasore (nazista) e così garantire quella cooperazione “logistica” tale da fungere da collegamento tra vari tipi di “truppe” e permettere l’ennesima avanzata altrui dentro all’italica penisola

Ecco. 

Quale tipo di “patto” sarà mai stato “firmato”? Quello che sostanzialmente “ora” permette all’organizzazione mafiosa di insistere, sussistere e persistere. Certo, perché Bin Laden e compagnia (ti) dimostrano che, alla “seria” occorrenza, quando qualcuno o qualcosa è da smantellare allora non c’è santo che tenga; ti verranno a scovare anche sulla Luna, se fosse necessario. 

Mentre la “Mafia” se ne sta qua, da “sempre”, facendoti assistere allo “spettacolo” della vernice che asciuga sulle pareti. 

Ok? 

Ancora una volta: non c’è da capire. Il “capire” rientra in una tattica avanzata di “auto possessione” degli individui, che guarda non caso infatti sono “a Massa”.

Va sempre di moda il “fai da te”, nell’Anti-Sistema.

Tanto da essere diventato un “hobby”. La creazione del luogo comune “sapere”, è stata poi collegata alla facoltà elitaria della “intelligenza”, ch’è come a dire che… tu sì, tu no, tu no, tu no, tu no, tu no, …, tu sì, tu no, tu no, tu no, … Trovi?

La condizione è ancora una volta gerarchica. 

Come potrebbe essere altrimenti. Crisbio. Sei nell’Anti-Sistema. Davvero credi che se hai subito un torto marcio, puoi sperare di avere giustizia rivolgendoti a qualsiasi tribunale? Davvero credi che Strasburgo, l’Onu, l’Unicef, il Gabibbo, Babbo Natale, etc. possano fare qualcosa sostanzialmente per te? Suvvia; ma se non sei nemmeno te, essendo “te”. Quale credibilità hai, di fronte a questi colossi che fra l’altro “ragionano come macchine” e non come persone fisiche dotate di senno sostanziale, come dovrebbe essere ma non è, nell’Anti-Sistema? 

Nessuna. 

Non hai nessuna valenza simile. Infatti, la “legge” ti tratta come se fossi un oggetto o un s-oggetto alla legge, ch’è ancora quella del più “forte”. Non a caso, se ti puoi permettere il “miglior” avvocato sulla piazza, allora potrai contare su una maggior chance di “vincere” anche in tal giogo. Ma, per arrivare a questo, devi avere tanti soldi: tanti da potenzialmente anche perderli o buttarli via, senza che per questo le tue finanze ne risentano minimamente. 

Se sei così, allora sei su un gradino diverso, rispetto al prossimo. E allora ti sentirai “meglio o migliore”. Così da sviluppare… cosa? Differenza di potenziale, nei confronti di chi non gode della tua “fortuna”, che ti sei meritato perché hai lavorato sodo o studiato tanto da “far pagare tutto questo a chi finalmente si rivolgerà a te, in qualità di esperto”. 

Una nemesi? 

La tua “vendetta” personale nei confronti di chi “non ce la fa”? Il “castigo” divino per tali individui che logorano il potere di chi ha fatto di tutto per averlo, conservarlo, determinarlo, goderlo, etc.?

Sì.

Ma “sulla carta” trovi sempre altro, perché (da eco-dominante o sottodomino) se esci allo scoperto “sei finito” una volta per tutte, alias, per sempre. O fino a quando non dimenticheranno ancora (se c’è solo “cambiamento-rivoluzione” e non trascendenza). 

Il “razzismo” nasce da lì, sgorga come un fiume perché sotto c’è già l’acqua (anche se non la chiami “fiume”, perché non la vedi, però un nome lo puoi sempre “riconoscere”). 

 



La nostra missione.

Promuoviamo lo sviluppo sostenibile dell’Italia, impiegando responsabilmente il risparmio del Paese per favorire crescita e occupazione, sostenendo l'innovazione e la competitività delle imprese, le infrastrutture e il territorio. Sosteniamo l’innovazione, la crescita e l’internazionalizzazione delle piccole, medie e grandi imprese. Mettiamo a disposizione delle aziende le nostre competenze finanziarie e industriali, mutuate da tutte le realtà del Gruppo e dalle società partecipate, per sviluppare sinergie all’interno delle filiere produttive e tra diversi settori. Finanziamo le infrastrutture e gli investimenti delle Pubbliche Amministrazioni e dei territori, supportiamo le politiche di valorizzazione del patrimonio immobiliare degli enti territoriali, investiamo nell’edilizia sociale e scolastica e sosteniamo le politiche di efficienza energetica. Offriamo alle Pubbliche Amministrazioni consulenza finanziaria e tecnica nelle fasi di programmazione e progettazione delle opere. Nel 2015, siamo stati riconosciuti Istituto Nazionale di Promozione (Inp) dal Governo Italiano e dall’Unione Europea. Questo nuovo ruolo ha consentito di ampliare il nostro perimetro di attività, divenendo l’entry point delle risorse del Piano di Investimenti per l’Europa (“Piano Juncker”), consulente finanziario della Pubblica Amministrazione per l’utilizzo di fondi nazionali ed europei, catalizzatore di risorse finanziarie di altri soggetti pubblici e privati. Dal 2016 siamo l’Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo italiana. Con questo ruolo puntiamo a diventare protagonisti nella strategia di promozione dello sviluppo sostenibile su scala globale

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Societogramma del Gruppo Cdp

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Cassa depositi e prestiti.

Forma societaria: Società per azioni.

Fondazione:   18 novembre 1850 a Torino.

Fondata da:   Regno di Sardegna.

Sede principale:    Roma.

Persone chiave:

Giovanni Gorno Tempini (Presidente)

Fabrizio Palermo (Amministratore Delegato).

Settore: finanza...

La Cassa depositi e prestiti (Cdp) è un'istituzione finanziaria italiana, sotto forma di società per azioni, controllata per circa l'83% da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e per circa il 16% da diverse fondazioni bancarie.

La Cdp opera all'interno del sistema economico italiano essenzialmente come una banca di Stato, avendo fra le sue diverse attività principali anche la partecipazione nel capitale di rischio delle medie e grandi imprese nazionali, quotate e non, profittevoli e ritenute strategiche per lo sviluppo del Paese.

La principale fonte di raccolta delle risorse finanziarie è costituita da tutto il risparmio postale italiano che Cdp gestisce dal 1875

A quest'ultimo, pari a circa 250 miliardi di euro, si aggiunge la raccolta obbligazionaria effettuata sui mercati, sia presso investitori istituzionali sia al dettaglio. Il principale impiego delle risorse finanziarie è rappresentato dai prestiti verso lo Stato e le amministrazioni locali, dall'investimento nel capitale di rischio di imprese italiane che operano anche all'estero e dalla partecipazione in progetti immobiliari, infrastrutturali e finanziari ritenuti strategici per lo sviluppo dell'economia nazionale.

Cdp nel perseguire i suoi compiti collabora con le principali istituzioni economiche e finanziarie che operano a livello internazionale e si coordina con gli enti che svolgono un ruolo analogo in altri paesi europei, come la tedesca Kfw e la Caisse des dépôts et consignations francese.

Sulla base del valore totale delle attività, pari a 410 miliardi di euro nel bilancio consolidato del 2016, Cdp rappresenta la terza istituzione bancaria italiana più grande dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo.

Il 5 dicembre 2018 è stato approvato il Piano Industriale 2019-2021... in cui Cdp mobiliterà 200 miliardi di euro in tre anni a supporto di imprese, infrastrutture e territorio…

Storia.

L'ente venne creato inizialmente col nome di Cassa Piemontese, con la legge del parlamento del Regno di Sardegna n 1097 del 18 novembre 1850

Il decreto legge 30 settembre 2003 n. 269 la trasformò in società per azioni subentrando nei diritti e negli obblighi dell'ente… la norma inoltre stabilì che con decreto ministeriale venissero disciplinate le funzioni e le attività della nuova società. La disciplina venne poi emanata con Decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 5 dicembre 2003. La trasformazione ne rese la struttura ancora più autonoma, svincolandola almeno in parte dai legami connessi alla precedente forma di ente pubblico… Ciò consentì l'entrata nell'azionariato di 65 fondazioni bancarie alle quali vennero assegnate delle azioni privilegiate pari al 30% del capitale sociale

Nell'ottobre 2019 Giovanni Gorno Tempini, che era stato amministratore delegato di Cdp dal 2010 al 2015, è nominato presidente subentrando a Massimo Tononi… l'ex banchiere di Goldman Sachs che si è dimesso per incompatibilità con l'Ad Fabrizio Palermo…

Il capitale sociale è detenuto per l'82,77% dal Ministero dell'economia e delle finanze, per il 15,93% da diverse fondazioni bancarie e per l'1,30% dalla Cassa stessa con azioni proprie…

In dettaglio: a Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Monte dei Paschi di Siena sono state assegnate 5 tranche da 89,84 milioni di euro pari al 2,57%...

Fondazioni bancarie azioniste…

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Quando ilSudvenne depredato, dove andò a finire tutta quella ricchezza? Non ti sembra che l’attività “mafiosa” vada a coincidere – anche - con una sorta di “vendetta” che risale verso la direzione da cui vennero gli invasori: 

il “Nord”. 

Quale “patto” avrà mai stretto la Mafia con gli “alleati”, in quegli anni sì tanto “caldi” ed auto terra ri-formanti? Fatta l’Italia dovevano essere fatti gli italiani. No? E durante la II Guerra Mondiale erano ancora in “tempo” per interagire non localmente con tale fermo intento

Poi, si può “discutere” di tutto ed in ogni modo, ma… sostanzialmente la verità è e rimane una: l’essere “già successo” auto pre-determina l’intero continua a succedere. 

Qualcosa che se è sostanziale, e tu sei “tu”, allora è come andare di notte coi fari spenti nella nebbia. Hai voglia a studiare con la speranza di “migliorare il Paese” che nella maggioranza degli individui viene sempre dopo rispetto al proprio interesse

Non a caso non esiste ma c’è, la corruzione. Nell’Anti-Sistema chi è ancora “sano” ha vita sempre più difficile. Infatti, cedervi è sempre “facile” o user friendly: 

l’esempio ce l’hai sempre davanti agli occhi; ed è solo che replicabile, senza andare a dirlo a nessuno. Laddove però l’essere è “a Massa”, di tali signor nessuno ne è pieno il mondo, motivo per cui c’è questa economia di scala Anti-Sistemica: 

nel tacito consenso si celebrano le relazioni più “strane”, in primis l’Anti-Sistema stesso. 

 



La trasformazione ne rese la struttura ancora più autonoma, svincolandola almeno in parte dai legami connessi alla precedente forma di ente pubblico… Ciò consentì l'entrata nell'azionariato di 65 fondazioni bancarie alle quali vennero assegnate delle azioni privilegiate pari al 30% del capitale sociale…

La “storia” si ripete = è sempre la stessa. 

Sostanzialmente però. Mentre “di fatto” può persino… cambiare. Aspetta a te trascenderla. Però, sappi e ricorda che sei nell’Anti-Sistema, laddove sei anzitempo “te”, guarda non caso perché “serve”. 

Allora, una sola “parola” ricorda in profondità:

“Fai…”. 

La relazione è strana? Dovresti essere abituato. No? Ti è sufficiente invertire la polarità. Anzi: 

essere a-sferico. 

Hai paura? Di cosa? Questo ti fa difendere ogni volta la “tua” azienda, per timore di… perdere il lavoro e ritornare nella “caverna”. Un ricatto, bello e “buono” = sostanziale, nonostante la “legge”. 

Le relazioni sono sempre strane, sino a quando non ti ci auto abitui, facendotele tue o “tue”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-373
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.