Il difensore della nazionale serba Aleksandar Mitrović è intervenuto ai microfoni del Media locale Novosti per commentare il gol fantasma di Cristiano Ronaldo, segnato al 93' della sfida tra Serbia e Portogallo: “Lui ha il suo punto di vista sulla questione e può essere arrabbiato ma non penso che la palla sia entrata. Siamo contenti del risultato perché abbiamo conquistato un punto importante…”.
30 marzo 2021 Link
È comprensibile che se il ricordo di Mitrovic è rimasto collegato al pathos della diretta, allora “la palla non è entrata”, ma… se poi Mitrovic ha guardato la Tv o qualche fermo immagine riprodotto dai Media, bè… che dire?
Niente. No?
Allora, il “Calcio” come scuola di vita? Anche no. Ti basti osservare le ultime sentenze della Serie A. Questi “ragazzoni” incorporano quasi un controsenso: a 18 anni sembrano già “maturi”, perché sono innestati in un tessuto economico-sociale che “responsabilizza”, anche se al contempo rimangono ragazzi, poiché sono assolutamente facenti p-arte di un mondo nel mondo: a proposito di “nel mondo, non del mondo…”.
Come dei “pezzi a sé”, costoro recitano sul campo ciò che gli viene meglio ma che, quantunque, non contribuisce a migliorare alcunché a livello sostanziale la condizione d’assieme dell’essere già “a Massa”.
Anzi, si può sostenere che ogni “sacrificio” che costoro riproducono (sin dalla “tenera età”), sia solo ed esclusivamente inerente alla propria condizione di “dipendenti” da tal giogo, senza nulla togliere a quello che nonostante tutto “pensano (di sé)”.