“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”…
Il criterio di “appartenenza” è fondato, invece, sul luogo comune gerarchico della società per azioni.
In tal senso, infatti… “la sovranità appartiene al popolo…”, proprio come quando sei azionista di un’azienda, possedendo la minoranza della stessa, ovvero, una singola azione che corrisponde a te stesso (che sei, allora, “dentro” a tale situazione). Ergo:
anche la Costituzione deriva dal continuum (intenzione) “industriale”.
Una gerarchia, quindi.
Nella sostanza, qualcuno che si è ingegnato per “Fare…” auto precipitare la società, individuo per individuo, in tale paradigma, sogno, progetto, etc.
Qualcuno che ha adottato la tecnica del “non esistere, essendoci”, che guarda non caso anche la tecnologia “dimostra” sostanzialmente, essendo infatti:
wireless, in leva, da remoto, ubiqua, non locale, etc.
come quel luogo comune “riconosciuto” in quanto a “Dio”.
C’è, di conseguenza, da ricordare mettendo assieme non linearmente (sostanzialmente) certe caratteristiche che continuano a riverberare nell’Anti-Sistema o “società”.
Ad esempio:
contemporaneamente
gerarchicamente
sostanzialmente
apparentemente…
Il potenziale è contemporaneo, nel senso che “è di tutti senza alcuna esclusiva o precedenza”.
Questo, sempre, a prescindere anzitempo.
Ti pare? Mhm...
Tuttavia, nell’Anti-Sistema non sembra più essere così, poiché vige l’essere in gerarchia, e solo “poi” il contemporaneamente.
Dunque, in qualcosa dove “è già successo” e continua a succedere (ad immagine e somiglianza), si è instaurata la gerarchia da “a monte” ed il contemporaneamente ad “a valle”, come componendo un puzzle secondo una logica “privata”, piuttosto che “comune”, sostanzialmente.
Cioè, l’Anti-Sistema è una versione manifestatasi dall’infinita gamma del potenziale contemporaneo, causalmente o meglio dal punto di sospensione eco-dominante (che diventa ragione fondamentale o vertice distaccato dell’edificio tronco-piramidale non-apparente).
In tal senso, allora l’Italia è qualcosa di “fondato sul lavoro”:
in gerarchia, si pilota la contemporaneità sociale che è “a Massa”, preventivamente
e, quindi
è “dentro” o schiava (che schiava di Roma Iddio la creò...) in tale situazione = ne dipende in gerarchia, contemporaneamente.
Tutti hanno tale “diritto”:
contemporaneamente = parallelamente, simultaneamente, assieme e non d'assieme (nel mondo, non... del mondo...).
Ecco il punto:
il “progetto sociale” deriva da una ferma intenzione “industriale” di sfruttamento
avendo favorito la funzione (accezione) dell’essere “umano” come un dispositivo che dissipa, brucia, emana, lavora, etc. e che necessariamente deve, allora, sempre “alimentarsi” per poter continuare a “funzionare”
il qual “marchio” si colloca nel modello finanziario-speculativo “S.p.A.”, che crea persone non fisiche, alias, ancora una volta… dei replicanti
e, in cui, ognuno può essere azionista (di minoranza) dell’azienda
laddove, però, tale “Corporation” ha l’unica responsabilità perseguita di onorare e perseguire l’interesse degli azionisti (di maggioranza).
Inoltre, l’essere “a Massa” serve per dare un senso al “sogno” di chi se ne approfitta e quindi spinge per far passare il lavoro come un “sacrosanto ed inviolabile diritto”, di modo che ogni singolarità auto aderisca a tale “istituto (precetto)”, piuttosto che continuare a costringere tutti attraverso la evidente forza.
Una strategia immane che secolarmente ha covato e tramato continuamente, muovendo ogni “pezzo” sulla scacchiera (società) in maniera tale da alfine generare (“creare”) e manifestare il proprio piano esclusivo.
Come riporti sul piano della “Costituzione” il filo sostanziale che dimostra che, altresì, differentemente dal dichiarato (apparenza), sei invece “dipendente (schiavo)”?
Ad esempio, così:
nell'assemblea i soci hanno, in via di principio, tanti voti quante sono le azioni possedute, sicché le decisioni non sono prese secondo il principio democratico "una testa, un voto" ma secondo il principio plutocratico…
Link
La plutocrazia… è il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie alla disponibilità di enormi capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi Governi…
Link
Ok? È sufficiente?
No. Vero? Perché?
Perché l’essere è “a Massa”, ovvero, “è già successo” che... e, dunque, “ora” rientra sempre in tale giurisdizione che non esiste ma c’è, continuando a succedere, sostanzialmente;
mentre, in società vige la “legge” che corrisponde all’atteggiamento “di fatto” che divide, separa et impera il vertice distaccato dal resto della struttura conseguente.
Se lanci la monetina per aria, dopo un numero sufficientemente elevato di “tiri”, la percentuale che riporta l’esito cumulativo sarà attorno al 50 per cento. Eppure, l’ambiente è dominato sostanzialmente dalla “Legge 80/20”.
Perché? perchè sei in gerarchia.
Perché il caso non esiste o, meglio, al caso non è lasciato nulla (se non tutto quello che continua a “servire” = qualcosa che è sempre, allora, causalmente provocato).
Che ne dici di pensare che l’ambiente è anche una memoria inalienabile? Sì? No?
“Fa…” la differenza, essenzialmente.
Che ne dici di immaginare che l’ambiente riporta tutto, indifferentemente, anche se non esiste ma c’è o sostanzialmente?
Non te ne importa niente? Non sei d’accordo? Non riconosci decisioni che non ricordi o a cui non hai partecipato? Pensi diversamente? Hai altre idee? Credi in altro? Rimani indifferente perché ci sono altre “cose” ben più importanti? È troppo infantile o complesso? Non può essere così “banale”? Non hai “tempo”? “Ora” non puoi?
Va bene… come meglio credi; ma… sappi che continua a succedere, allora.
Che cosa?
Lo svolgimento o avvolgimento Anti-Sistema.
Dunque, non è persino logico aspettarsi che tutto ciò che ti passa per la testa sia in qualche modo auto indotto dalla “forma” sociale in cui sei “dentro”?
Se sei sempre apatico, o ti viene da vivere secondo la prassi, anche quando ti credi essere “rivoluzionario, alternativo, o ‘crazy’” - che nell’accezione comune designa una persona accattivante, pazzesca in termini “social” - ci sarà pur un motivo portante.
Trovi?
Ci sono infatti sempre le “mode”, le tendenze che riportano sul piano del controllo - in gerarchia - la cosiddetta “bio-diversità” che comunque credi di avere, mantenere, possedere, etc.
Anzi, in cui ti identifichi come individuo in qualche modo “speciale”, che si distacca quindi dagli altri.
Ecco il colossale abbaglio che è, ovvio, sostanziale.
Infatti, ti viene lasciato tutto lo “spazio (libero arbitrio)” per crederci, anche se solamente “di fatto”. Mentre sostanzialmente il discorso è diametralmente o parallelamente rovesciato:
alla luce di ciò auto decodifica anche la Costituzione
La Costituzione è un baluardo assolutamente da difendere ed onorare a qualsiasi costo?
Di più, sostanzialmente è una trappola ideologica, che mantieni sempre valida avendo presente il tributo di sangue di chi ha lottato per…
Vero?
Bè… guarda un po’ più “lontano”, allora.
Per l’atteggiamento sostanziale non fa alcuna differenza, quindi, “Fa…” tutta la differenza di non potenziale del “caso”.
Ossia? Rivediti un po’ ciò che “è già successo” in India, allorquando il potere britannico sembra cedere sotto ai colpi della volontà popolare altrui (che numericamente è devastante, ma, è sempre “a Massa”).
Come si comporta l’invasore?
“Di fatto” si ritira fisicamente, anche se sostanzialmente non molla niente; sostanzialmente, continuando a detenere le redini del discorso finanziario-speculativo-“industriale”, attraverso l’accezione derivante dall’essere punto di sospensione e dunque disponendo e contando su ogni attributo conferito all’immaginario collettivo “Dio”, che anche la tecnologia dimostra, evidenzia e contemporaneamente rivela.
Se non credi che sia così, puoi sempre vederti “La tela del ragno: il secondo impero britannico”.
Ovvero, un “documentario”.
Anche se puoi sempre scegliere di non crederci sufficientemente a fondo per “Fartene…” qualcosa.
Dipende da te. No?
Ma… quando lasci perdere, sei davvero sicuro di essere tu ad aver deciso in tal modo?
Ne sei assolutamente certo?
Ma proprio sicuro, sicuro, sicuro?
Se sì, allora “contento te”. Se no, allora “Fai…” qualcosa in linea con tale sentimento.
Ad esempio, trasformalo o elevalo a forma coerente di atteggiamento.
Non ti hanno detto che evolvi o puoi evolvere?
Allora, puoi decidere che è questo il momento per “Farlo…”. Del resto, se mai inizi…
“La mia strategia:
screditare i testimoni, introdurre un nuovo sospettato, seppellire le prove (sommergiamo i giurati con tante di quelle informazione da farli entrare in camera di consiglio con una sola sensazione: il dubbio).
Così si evita una condanna per omicidio…”.
Come evitare una condanna per omicidio
Già. In che modo? Alla Inception.
Quindi, tracciando un solco sempre più profondo ma, anche sempre più “evidente”… solo se sei sostanziale.
In Hunger Games si “vede” molto bene la differenza tra “di fatto” e sostanziale:
quanto erano contenti i prescelti, di rappresentare i vari “settori” ai giochi, nel ciclico scampato pericolo generale?
“Ed eccoli qua: i nostri tributi dal distretto 12…
Felici Hunger Game e possa la fortuna essere sempre a vostro favore…”.
In Italia non solo il rapporto lobbismo-politica non è mai stato regolamentato per legge ma, addirittura, e ancora recentemente, esponenti di primo piano della classe politica erano disposti a sfidare impunemente il ridicolo negando la stessa esistenza del fenomeno.
Col risultato che sia l'influenza delle lobbies sul processo parlamentare, sia i loro finanziamenti ai candidati eludono la regola (la più importante in democrazia) della trasparenza.
Brancoli, confrontando il caso americano e quello italiano, si chiede se da noi “l'assenza di una legislazione sia solo un ritardo culturale della classe politica o non sia piuttosto una scelta deliberata per lasciare intatto il mercato delle influenze…”.
L'una e l'altra cosa, a me pare.
La causa prima è da attribuire alle caratteristiche delle principali culture politiche del Paese. Le quali hanno di fatto delegittimato il ruolo politico degli interessi (assimilandolo alla “corruzione”) e obbligando in questo modo gli interessi a scegliere la strada della rappresentanza e della pressione occulta.
Da qui anche il moralismo con cui, in genere, in Italia si discute, quando se ne discute, del fenomeno.
Sta finalmente per aprirsi in Parlamento un dibattito sul tema. È sperabile che il problema venga affrontato senza le ipocrisie e i moralismi del passato.
Accettando il principio che non è il ruolo politico degli interessi, il male, ma l'assenza di trasparenza nel modo in cui quel ruolo si esplica…
Una democrazia piena di lobby - Angelo Panebianco - Corriere della Sera 10 novembre 1990
Pensavi di leggere una notizia attuale. Vero?
Invece è la solita solfa, qualcosa che risale a… trent’anni or sono. Eppure, è ancora “attualità”.
Ergo? Questo:
è sperabile che il problema venga affrontato senza le ipocrisie e i moralismi del passato… (che si rida o si pianga, è sostanzialmente che non cambia o che muta, mentre “di fatto” è e rimane il consueto pantano o auto incanto, con tanto di ragione fondamentale sullo sfondo da “a monte”). Dunque:
sfidare impunemente il ridicolo negando la stessa esistenza del fenomeno... = “di fatto” vs sostanziale.
No? Come per la “Mafia”, sino ad un certo punto. O come per qualsiasi “fenomeno” che qualcuno ha un (non) certo “interesse” a rivelare.
La regola… più importante in democrazia… la trasparenza… = la “trasparenza” è la regola più importante dell’essere in democrazia?
Non dovrebbe essere, altresì, proprio il processo democratico ad esserlo nativamente, avendo una Costituzione e tutto quanto progettato ad hoc, sugli “errori” del passato, proprio per evitare persino di ritornare su talune storture che a quanto (non) pare, allora, sono parte di ogni processo deviato o Anti-Sistemico.
Come si spiega tale “distorsione” tra “di fatto” e sostanziale? Bè… in questo modo:
volevi ad ogni costo la “bicicletta”?
Bene. “Ora” ce l’hai, poiché te l’hanno “riconosciuta”.
Tradotto o auto decodificato attraverso atteggiamento sostanziale:
la trasposizione significa che “credi” di vivere in una versione del mondo “ideale (come dovrebbe essere)”
mentre, all’opposto ma contemporaneamente
sei in una versione del mondo “ideale (per qualcun altro)”.
Ecco perché non esiste ma c’è… il “solco” che ti ha:
“di fatto (realtà manifesta)”
e
sostanziale (utopia).
Ossia:
qualcosa che è tale
e
qualcosa che “devi dimostrare”; sì, ma in che modo, se non attraverso il processo “logico” deciso anzitempo dall’Anti-Sistema nell’Anti-Sistema, che è sostanziale nella strategia ma “di fatto”... per quanto riguarda il firewall a protezione dello status quo Anti-Sistema.
Come puoi, di conseguenza, comprovare che… se…?
È nel processo non lineare (sostanziale), allora, la via di riuscita.
Ovvero, in quel modus che impone la fermata generale, in luogo dello spettacolo che deve (per forza di cose sempre) continuare.
Il lockdown che cosa insegna, nella sostanza?
Che… è possibile fermare tutto. Già. Ma, cosa rimarca però la situazione “di fatto”? Che “il cielo ti cadrà sulla testa”, attraverso l’economia che precipita, avendo la “necessità” del tuo appoggio altrimenti sono guai.
Ergo:
è possibile fermarsi
ma
le conseguenze da “pagare” sono drammatiche
se
sempre nell'Anti-Sistema.
Questo hai imparato dalla “lezione” virale. No?
Chi si ferma è perduto. Chi dorme non piglia pesci. Chi non lavora non fa l’amore (o, meglio, non ha soldi per pagare il “costo della vita”).
Accettando il principio che non è il ruolo politico degli interessi, il male, ma l'assenza di trasparenza nel modo in cui quel ruolo si esplica…:
l’assenza di trasparenza è informazione ambientale, frattale espansa o significato, verità, memoria, esperienza.
Che cosa te ne “Fai…” se sei continuamente Anti-Sistemico? Nulla.
Ovvero, tutto (ciò che “serve” per la prosecuzione Anti-Sistemica “naturale”).
E quando anche il “moralismo” da solo non basta, anzi… allora, è possibile accorgersi che “è già successo” e continua a succedere.
Cosa? Qualcuno. Come? Sostanzialmente. In che modo? “Di fatto”. Perché?
Perché nel durante sarà molto “complesso” dimostrarlo, sostanzialmente… che è la lingua del cuore, della coscienza, della responsabilità, della maturazione, dell’essere ed esistere in coerenza, etc.
Il “Libro cuore”? Sei pieno di icone, così come di statue celebranti la storia deviata.
Se riuscissi ad auto decodificarne la portata essenziale, di conseguenza l’ambiente diverrebbe come un libro aperto, poiché la “denuncia e la comprovazione” è già totale, ma descritta in un codice che nell’Anti-Sistema di conseguenza si forma, poiché in contrasto sostanziale “di fatto”.
Quando sei una minoranza totale, il tuo processo logico e di pensiero si codifica ambientalmente, poiché… altrimenti hai solo da perderci (avendo comunque una continuità fisica da preservare negli infiniti “ricatti” sociali, in gerarchia).
No?
Un diverso metodo di finanziamento al di fuori del circuito bancario:
dal momento in cui i tassi di interesse riconosciuti dai canali tradizionali (banche, Stato e Posta) sono a zero (se non sottozero), è possibile pensare di richiedere finanziamenti direttamente alla popolazione, dribblando il circuito professionale, che chiede tassi comunque elevati (nonostante il costo del denaro sia al minimo storico).
La popolazione che investe a tasso zero, può immaginare di finanziare qualcuno che dimostra di avere un’ottima idea di fondo, dando il proprio denaro in cambio di una parte dell’utile di quel progetto.
In tal modo, il finanziamento è a zero costi e se è buono come promette, ripagherà anche il contribuente che, diversamente, riavrà il proprio capitale dopo “x” anni, senza alcuna maturazione (come avviene sostanzialmente per ogni investimento classico attraverso i consueti canali).
Questa “cosa” esiste “di fatto”, ma, non c’è sostanzialmente.
Potresti riuscire a pensare di “finanziare qualcosa per un certo periodo di tempo, senza per questo ricevere nulla in cambio”?
No? Già. Non sei mica fesso.
E, invece, continua a succedere:
quale tasso di interesse ti viene riconosciuto sul conto corrente o sul classico libretto di risparmio postale?
Zero.
Zero in ogni “caso”, perché darti lo zero virgola zero zero e qualcosa… è darti zero.
Se corri dei rischi, allora puoi sperare di… ma l’unica certezza (diciamo così) è che al termine del periodo di “investimento (finanziamento occulto)” riceverai indietro il capitale (meno, certamente, qualcosa, visto che sono previste delle spese di gestione lungo il cammino).
Inoltre, ciò che finanzi è proprio l’Anti-Sistema, attraverso di te, che alfine ti consumi, continuando a dissipare “energia” e cercando sempre nuovo “carbone da gettare nelle caldaie”.
Però, se qualcuno ti proponesse sostanzialmente lo stesso tipo di meccanismo (investi “x” per avere, nel “tempo”, ancora “x”) lo manderesti subito a quel “Paese”.
Nevvero?
Perché, allora, chi ha delle ottime idee deve per forza di cose passare dal circuito di cannibalizzazione altrui?
Perché... quando c’è una forza immane che d’assieme può mettere insieme ogni capitale richiesto per compiere tale “impresa”?
Qualcuno che dunque potrà contare certamente sul fare a meno della possessione Anti-Sistemica (“finanziamento” per interesse e controllo delle “idee”), usufruendo dell’appoggio degli individui, che mettono assieme quello che possono permettersi, anche sapendo che alla meno peggio recupereranno il capitale di appoggio e, alla meglio, usufruiranno di una parte dell’utile.
Non è chiaro? Vedila così, allora:
hai mille euro da “investire”
e non vuoi rischiare
allora
li metti su un libretto postale, ad esempio
e
dopo un anno ottieni meno di quello che hai messo (il tasso d’interesse è ridicolo ma ci sono i “bolli” statali da pagare).
Alternativamente:
prendi un decimo della stessa cifra (e il resto lo tieni per affrontare le varie ed eventuali; tanto non frutta nulla)
lo metti in un assieme
per “finanziare” un’idea potenzialmente incredibile a livello potenziale
con la promessa
se va male, di riavere il piccolo capitale (o anche di perderlo)
se va bene, di essere parte di una sostanziale “impresa”, libera di decidere il proprio “destino”.
Altrimenti:
sino a quando l’unica modalità di “finanziamento” rimarrà l’Anti-Sistema
allora
qualsiasi idea rientrerà sempre nell’Anti-Sistema, che la possiede attraverso tale circuito convenzionale controllato all’origine o in gerarchia.
Questo, sino a quando ci sarà “necessità” di denaro che, di conseguenza, tagliando la testa al toro… va da sé che deve essere sostanzialmente ignorato.
Ecco un tipo di evoluzione sostanziale.
Altro che dibattiti, simposi, conferenze di e per addetti ai lavori. Altro che Costituzione e “democrazia”. Altro che “evoluzione, progresso, modernità”. Altro che “libertà, giustizia, diritto, uguaglianza”.
Suvvia. Basta così poco. Eppure, sembra così “tanto”.
C’è questo “solco” da superare; tra il “di fatto” ed il sostanziale c’è di mezzo… l’atteggiamento e l’Anti-Sistema.
Ecco il “mare” che ti auto separa, che divide imperando e che imperando divide.
“Fai…”.
Di quale “Costituzione” soffri?
“L’Italia è una Repubblica democratica, affondata nel lavoro. Infatti, la sovranità appartiene a chi la esercita attraverso le forme e i limiti della Costituzione.”…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-209
“Riproduzione libera”.