venerdì 17 luglio 2020

La “via” e lo sfuggire attraverso la continuazione o “diversità”.



Esistono “forze (stati)”, che seppure “studiate” oppure nemmeno sfiorate dall’immaginazione, comunque, continuano a funzionare, se non a “servire” o “prestarsi” a piani strategici altrui, che le tengono in “seria” considerazione.
Ad esempio:
divide et impera
e
bio-diversità.
Non trovi, forse, una strana sorta dicomplicità”, di contemporaneità parallela fra tali “stati”, tra i due poli “opposti”? 
Non credi che sfugga, al solito, qualcosa di assolutamente portante?
In che modo è, dunque, im-possibile raggiungere uno stato di “unità (controllo totale in gerarchia)”, senza per ciò dare nell’occhio o farlo vedere?
  
Appunto:
auto suddividendo tutto
attraverso
la “positività” della diversificazione (simbolo della “spontanea” varietà di distribuzione e casistica ricollegabile al processo di selezione e “vita” nell’ambiente terrestre).
Qualcosa che… se proviene da qualcuno che non esiste ma c’è… allora, risulterà analogamente “naturale”. 
Anche se l’auto riferimento portante rimane tale essere “riflesso”, dello stato di verità sovrastante sostanzialmente ogni questione (nonostante ogni sorta di “maschera” o rivelazione).
Insomma, se il pesce puzza dalla testa, significa che tutto quello che succede ad “a valle”, riflette ovvero sostanzia ogni decisione/stato “superiore” = che proviene da una posizione strategica di “vantaggio”.
L'ansible è un dispositivo immaginario che nelle storie di fantascienza consente di effettuare comunicazioni a velocità superiori a quella della luce.
Il termine ansible è stato coniato originariamente dalla scrittrice Ursula K. Le Guin nel romanzo Il mondo di Rocannon del 1966.
Secondo la Le Guin il termine deriverebbe da una storpiatura della parola inglese answerable, indicante un dispositivo che dà la possibilità di ricevere una risposta (answer) anche su distanze interstellari.
Il superamento della velocità della luce, assunto di base del dispositivo, avverrebbe grazie al fatto che la comunicazione si svolge sotto forma di deformazione delle onde gravitazionali, propagandosi quindi in modo istantaneo attraverso la trama spazio-temporale dell'universo e indipendentemente dal concetto stesso di velocità.
Link
“Fai…” attenzione al non lineare o sostanziale:
il superamento della velocità della luce, assunto di base del dispositivo, avverrebbe grazie al fatto che la comunicazione si svolge sotto forma di deformazione delle onde gravitazionali, propagandosi quindi in modo istantaneo attraverso la trama spazio-temporale dell'universo e indipendentemente dal concetto stesso di velocità
Ergo?
il superamento della velocità della luce…
è indipendente… dal concetto stesso di velocità…
Ecco il loop che auto contiene tutto in sé, ma in termini di prigionia o “servizio”. Ecco il sostanziale:
si supera (la velocità di) qualcosa, senza ricorrere alla velocità (qualcosa che vale in ogni situazione, ambito o vicissitudine, qualcosa che riguarda allora l’essere sostanziale).
È come un cambio di livello, uno switch che permette l’espansione o la mutazione (intercambiabilità) fra stesse unità di misura, permettendo di andare Oltre e, dunque, “Fare…” attraverso l’atteggiamento che riesce a non costituire più differenza di non potenziale contemporaneo.

Il superamento della velocità della luce…
avverrebbe grazie al fatto che la comunicazione si svolge sotto forma di deformazione delle onde gravitazionali, propagandosi quindi in modo istantaneo attraverso la trama spazio-temporale dell'universo:
l’ambiente funziona (altrimenti non ci sarebbe alcuna forma di propagazione attraverso la trama spazio-temporale dell’universo…)
la “deformazione delle onde gravitazionali…è come il tirare una corda, piuttosto che lasciarla scorrere sinuosamente in forma d’onda, nel ritardo generale che si accumula lungo il tragitto.
Il “tirare” è come il suonare un campanello (una funzione), istantaneamente. 

Una “corda” tesa, permette la trasmissione in real-time, nonostante ogni misura o considerazione (dogma, fermata) antidiluviana in termini di distanza, spazio, tempo, lunghezza, etc.
Ossia, rispetto a tutto quello che nell’Anti-Sistema, l’Anti-Sistema ha congetturato al fine di sfruttare la situazione causale venutasi a “creare”, sulla spinta di tale fermo immagine (intenzione, progetto) eco-dominante, che non esiste; c’è.



Ecumenismo = il complesso di progetti e sforzi per l’unità dei cristiani…
Link
Ecco l'essenza del pensiero di Ratzinger:
l'ecumenismo è necessario, fondamentale e indiscutibile
l'ecumenismo ha un fine ultimo: “L'unità delle chiese nella Chiesa”…
ma questo fine ultimo, si realizzerà in forma ancora ignota
ha anche un fine prossimo, “una tappa intermedia”, il cui modello è “l'unità nella diversità”, come voluto da Cullmann…
questa “tappa intermedia” si realizza con un continuo ritorno all'essenziale”, e cioè una reciproca purificazione tra le chiese…
“L'unità delle chiese nella Chiesa”, fine di questa evoluzione verso il suo “punto omega”, costituirà una Chiesa che si estende a tutta l'umanità
Ma questa “Unità della Chiesa di Dio, alla quale tendiamo”, auspicata da Ratzinger, è un falso in partenza, perché se “la Chiesa è unica”, che ci stanno a fare le altre chiese?...
Chiesa Viva – febbraio 2013
l'ecumenismo è necessario, fondamentale e indiscutibile… = l'Euro è “irreversibile” e la Banca Centrale Europea è pronta ad agire senza tabù per preservare la moneta unica… (Mario Draghi – luglio 2012).
Strategia Anti-Sistemica = se “la Chiesa è unica”, che ci stanno a fare le altre chiese?...
Appunto, in quanto a frutto della strategia della “diversità”. Allora, se ne può auto dedurre che:
“è già successo” e allora continua a succedere.
Il “fine ultimo” è sin da subito (dopo l’essere “già successo”) realizzato. 
In che modo? 
Attraverso ciò che sembra essere tappa intermedia o sviluppo, progresso, processo storico, evoluzione, modernità, etc
Attraverso ciò che sfugge, essenzialmente.
Ecco a “cosa” serve la “diversità” e chi indica il riflesso ambientale:
chi, se non la compresenza eco-dominante + ogni servomeccanismo sottodomino.
Questo fine ultimo, si realizzerà in forma ancora ignota (appunto).
Ha anche un fine prossimo, “una tappa intermedia”, il cui modello è “l'unità nella diversità”, come voluto da Cullmann… (la “tappa intermedia” è un’illusione comune, che tende a distogliere l’attenzione, andando a creare continuamente capri espiatori “di fatto”, mentre sostanzialmente “è già successo” e continua a succedere).
Questa “tappa intermedia” si realizza con un continuo ritorno all'“essenziale”… (come puoi “vedere” è tale la forma di atteggiamento grazie a cui puoi riuscire ad auto decodificare l’informazione ambientale, ch’è significato, verità, memoria, esperienza).
L’idea fondamentale è chiara fin dal titolo
La diversità non è un ostacolo o un intralcio per l’unità… come se unità e diversità coesistessero, una accanto all’altra, in una posizione di coesistenza pacifica, ma senza appartenersi, senza integrarsi l’una nell’altra…
No – dice Cullmann – l’unità cristiana si fa attraverso la diversità, cioè la diversità è l’ingrediente principale dell’unità cristiana, nel senso che un’unità che non contenga dentro di sé la diversità, anzi le diversità, non è unità cristiana.
A partire da questa intuizione fondamentale che la diversità è costitutiva dell’unità cristiana, proprio come la diversità delle membra è costitutiva del corpo umano, Cullmann elabora il suo progetto di unità delle chiese… in tre punti:
il fondamento dell’unità
la natura dell’unità
l’unità è possibile…
Oscar Cullmann: la diversità come dono - Paolo Ricca Link
La diversità è l’ingrediente principale dell’unità:
un’unità che non contenga dentro di sé la diversità, anzi le diversità, non è unità… (trattasi di strategia o progetto, di intenzione da “a monte”, in gerarchia, anzitempo).
Ecco il superare unavelocitàattraverso una differente unità di misura, o, espandendo la questione in termini di analogia frattale (sostanziale vs “di fatto”).
Progetto di unità (nell’Anti-Sistema):
il fondamento dell’unità… (il non esistere ma esserci, Anti-Sistema o “di fatto”)
la natura dell’unità… (il non esistere ma esserci, eco-dominante o sostanziale)
l’unità è possibile… (sì, ma, quale tipo di unità e a scapito di cosa-chi… se sempre in tale stato di auto diluizione non omeopatica, ovvero, nell’auto disinnesco totale dell’essere “a Massa”).
Cosa sfugge, sostanzialmente?
Il nesso causale, la ragione fondamentale della “forma” di reale manifesto o Anti-Sistema:
la compresenza eco-dominante
che
non esiste ma c’è
sia in termini di strategia
sia in termini fisici (essendo già estinta, seppure continui ad auto sopravvivere attraverso la catena di distribuzione sottodomino, ad immagine e somiglianza;
con l’ambiente che funziona e che dunque replica continuamente l’ultima grande concentrazione di massa o punto di sospensione com-portante l’Anti-Sistema).
Sono persone. Sì. Ma… nella misura in cui agganci ogni sottodomino. 
Prima o “a monte”, infatti, continua a vibrare l’onda di forma eco-dominante, che è come inquinante o polarizzazione dello scenario venutosi a creare ad “a valle”, in quanto a mix tra funzionamento ambientale e ferma intenzione originale eco-dominante.
Qualcosa che indica, piuttosto che altro
Qualcosa che va auto decodificato sostanzialmente, piuttosto che essere temuto “di fatto”. 
Certo, perché “lì” dentro – prima ancora di esserci un “nemico” – c’è la sostanza ovia” che auto comporta l’auto ricordarsi di sé “grazie” ad ogni esempio altrui, che è e rimane sempre esperienza.
Getteresti mai via della tua autentica esperienza? 
No. Perché rappresenta ed incarna la maturazione di un processo che funge da valore aggiunto, in grado di permettere l’auto orientamento in qualsiasi tipo di scenario. Anche nell’Anti-Sistema.
“Fai…”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-203
Riproduzione libera”.