lunedì 13 luglio 2020

Il ricordare è il non sapere.



Sì. Sapere non èconoscere”, nel momento in cui riconoscere è auto ricordare nonché auto ricordarsi.
Invece, quando è il “sapere” che sembra fare la differenza, allora sei nell’Anti-Sistema. 
Ossia, in qualcosa dove “è già successo” qualcun3 che, dunque, continua a succedere avendo organizzato il de-fluire da “a monte” verso ad “a valle”, essendone la ragione fondamentale che non esiste; c’è
E, in tale forma di assoluta perfezione (l'essere in coerenza verso di sé, consta tale perfezionamento della strategia e dunque dell’efficacia del progetto) hai voglia a dimostrare il contrario. 
Vero? 
Quindi, se il “sapere (mela-serpente)” è il frutto dell’Anti-Sistema, in termini di auto disinnesco globale, inconscio (nel conscio) ed indiretto (da remoto, in leva, non localmente e dunque ubiquamente), di conseguenza l’essere sociale è “a Massa” non visto che l’essere a-sociale è eco-dominante.
Tale suddivisione del potenziale contemporaneo, comporta una nettissima distinzione tra “potrei ma non riesco” e “posso ma non voglio”, ovvero, tra “riesco solo a seguire la moda” e “sta bene così”:
è solo riunendo le due parti che l’assieme torna riconoscibile o, meglio, ricordabile.
Ma… se una delle due parti è l’Anti-Sistema stesso, allora la chiave per la continuazione (status quo) passa attraverso tale ferma volontà (intenzione, disegno, matrice, stampo, ideale, etc.) che non corrisponde più esclusivamente all’essere che è già “a Massa”. 
In questo, è l’avvenimento dell’auto svuotamento dall’interno, che corrisponde ad una precisa esigenza esterna, respirata in ogni modo insieme alla “necessità” dell’aria, ovvero, rientrando nell’essere sotto forma di Cavallo di Troia.


Sapere diventa un’esclusiva scolastica, specializzata. Se non passi da lì, allora non vali niente. Nessuno ti cercherà. 
Nessuno penserà di avere bisogno di te. Nessuno saprà della tua esistenza. Che ti resta da fare, quindi? 
Aderirvi. Non solo:
immaginare che ogni “destino” passi da tale non-decisione o scegliere fra
La gente non vuole avere notizie. Non vuole essere demoralizzata. Non vuole sentire parlare di cose per cui dovrebbe reagire. È come se fossero diventati tutti stupidi o ciechi”.
Fritz Michael Gerlich
Era l’alba dell’ascesa di Hitler e la situazione generale era già paralizzante, sia a Berlino che altrove. Perché
Perché doveva succedere. 
Alias, doveva continuare a succedere ciò che sostanzialmente era “già successo”. 
Gerlich faceva parte di quel tipo di individui che proprio non riesce a starsene in un angolino in silenzio, per cui descrisse pubblicamente ciò che nella sostanza stava calpestando ogni promessa di futuro.
Non trovi che tale situazione sia simile a quella attuale? La storia, del resto, si ripete (ti dicono e dunque sai). Ma… nonostante le premesse:
Non posso far valere le mie idee. Perderei il posto e se lo perdo…
L’unica altra scelta è… adattarsi. In silenzio…”.
Fritz Michael Gerlich e gentile consorte
Gerlich non si adattò.
Le citazioni sono tratte dal “film” Il giovane Hitler.
Tuttavia, descrivono ancora il momento sempre attuale.
Ti prego. Vivi… Spingi altri a parlare. A dire ciò che pensano. Anche quando quello che hanno da dire non è popolare. Dì loro di abbracciare il coraggio come un dono. E tramandarlo ai propri figli…”.
Fritz Michael Gerlich 
Quindi, Gerlich fu deportato a Dachau e… (te lo puoi anche immaginare).
Ora, “sapere” queste cose… che significa, se sempre all’interno di un percorso surrogato?
Mentre, riconoscerle… che cosa comporta? 
Il più che classico “mettersi nei mocassini altrui…”, vale a dire che sei sostanzialmente tu a ri-vivere ogni situazione, come se fosse sempre attuale, essendo Oltre ad ogni ordine e logica di “tempo”. 
In tal modus, viene meno ogni sorta di apatia generale, dovuta sì all’interferenza Anti-Sistemica, ma che in definitiva proviene da quell’eternolasciar perdere” che proprio nell’Anti-Sistema continua a succedere, ormai, come se avesse una propria autonomia persino slegata dalla sua ragione fondamentale o strategia eco-dominante (Anti-Sistema).
Qualcosa che non si lascia ricordare, proprio per timore di ciò che si potrebbe interrompere definitivamente, ovvero, la catena di distribuzione dell’ordine “superiore”, comando dopo comando. 
Istruzione dopo d-istruzione.
Quello che si dice, la riprogrammazione di un’intera versione di realtà manifesta (l’Anti-Sistema).
La sola cosa necessaria affinché il male trionfi è che gli uomini buoni non facciano nulla”.
Edmund Burke
Questa “dichiarazione” precede e conclude la visione del “film”, a monito. Come chiave di dis-attivazione di qualcosa, che dipende da qualcuno se non da chiunque, contemporaneamente. 
Sì, perché è proprio d’assieme che succedono le “cose”:
il comando è in gerarchia
dando l’impressione di costituire qualcosa di seriale
ma, di più
è sempre contemporaneo ogni “processo”
perché se sei in gerarchia, contemporaneamente sei “a Massa” o altro.
Mi aveva ingaggiato per trovare finanziamenti all’estero… Per le SA… Acconsentiva di firmare un contratto con un uomo a Londra, in cambio di importazioni esclusive di petrolio in Germania
Il partito nazista offriva facilitazioni economiche ad un investitore straniero?
E che fine ha fatto la Germania ai tedeschi?...”.
George Bell
La “guerra” è sempre organizzata a priori, anzitempo.
Poiché servee si serve di personaggi ad hoc, come Hitler. 
Ma… a te, viene fatta passare e, dunque, “sapere”… la versione più comoda e propedeutica al continuare a succedere come se fosse cosa “naturale”.
Dal momento in cui da schiavo passi a “lavoratore”, poiché ne hai tutto il diritto-dovere, allora accetti anche di andare in guerra per difendere tale forma di “progresso (evoluzione)”, proteggendo tale stile di vita che sembra tanto migliore rispetto al sopravvivere nelle “caverne”. 
Quindi, proteggi la Patria convinto di salvaguardare capra e cavoli
Questo succede quando la guerra ha il compito di creare zone depresse da, poi, intervenire per essere “liberate”, nell’acclamazione generale locale. 
Mentre, quando la situazione è più “matura”, la guerra rivela la componente fondamentale o “commerciale” = ciò che sostanzialmente “è” la guerra, in quanto a braccio operativo del potere Anti-Sistemico. 
Qualcosa che continua a succedere per via di ogni replica sottodominante o servo meccanismo del “potere”.
Pensate che i numeri di OP (Osservatore Politico, la rivista di Pecorelli…) non sono conservati in nessuna biblioteca nazionale… non ci sono nelle biblioteche di Camera e Senato. Eppure OP veniva inviato a tutti i politici…
Pensate che sull'attentato a Togliatti c'è ancora il Segreto di Stato e io, come storico, non posso accedere agli atti…”…
Giuseppe Pardini
Segreto di Stato su un fatto succeduto nel 1948? 
Bè… per certecose”, il segreto non viene mai meno, poiché al contrario si aprirebbero delle voragini talmente vaste e profonde da far sprofondare tutto sin dalle fondamenta.
L’attuale “forma” del mondo è di “natura” artificiale:
ciò che la storia racconta è la versione edulcorata di ciò che “è già successo”.
Qualcosa che nonostante tale auto interferire, è sempre verità:
nella misura in cui ti ricordi di auto decodificare la portata, ovvero, l’essenza.
Un mix tra deduzione e “conoscere i tuoi polli”. 
Qualcosa dal sapore di “foglia mangiata”. 
Una situazione, ovviamente, indimostrabile attraverso ogni percorso “di legge”, previsto ad hoc, guarda non caso.


Nel 2011 il giornalista del Sole 24 ore, Claudio Gatti, inoltra al governo 13 diverse richieste (dalla strage di Ustica al ruolo di Ordine Nuovo) in cui chiede, in base alla nuova normativa, “di avere accesso alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi...” non più coperti dal segreto di Stato.
Gatti nelle sue istanze non fa altro che appellarsi alla legge 124 del 2007:
“Decorsi quindici anni dall'apposizione del segreto di Stato o, in mancanza di questa, dalla sua opposizione confermata ai sensi dell’articolo 202 del codice di procedura penale, come sostituito dall'articolo 40 della presente legge, chiunque vi abbia interesse può richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri di avere accesso alle informazioni...”.
Chiunque, perciò anche un giornalista.
Non è così. Il Dis le boccia tutte negandogli l’accesso agli archivi.
Gatti non si arrende e presenta un ricorso al Tar del Lazio che sarà respinto il 24 giugno 2011 definendo la sua richiesta troppo vaga e “meramente esplorativa”.
Il Tar, scrive l’inviato del Sole 24 Ore in un articolo che racconta la sua avventura burocratica, “è come se avesse determinato che per chiedere un documento segreto (e in quanto tale sconosciuto al richiedente) occorre fornirne data e numero di protocollo…”…
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È, ancora, il Comma 22:
è come se avesse determinato che per chiedere un documento segreto (e in quanto tale sconosciuto al richiedente) occorre fornirne data e numero di protocollo…
chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo
È... Asterix e Obelix nel palazzo della burocrazia.
I casi noti.
Nell'estate del '64 in Italia avviene un primo tentativo di golpe guidato dal generale dei carabinieri, e già capo del Sifar, Giovanni De Lorenzo.
È il cosiddetto “Piano Solo”. Perché solo l’Arma dei carabinieri avrebbe dovuto rovesciare il governo con un piano che prevedeva l'arresto e la deportazione in una base segreta in Sardegna di 731 tra politici, intellettuali, giornalisti e sindacalisti “pericolosi per l'ordine pubblico”.
La documentazione sul Piano Solo è ancora oggi coperta dal segreto di Stato
Sono top secret anche i particolari del secondo tentato golpe che, sempre nel '74, chiamò in causa Edgardo Sogno, agente dei Servizi e membro della P2.
È il controverso “Golpe bianco” e anche in questo caso due premier, Aldo Moro e Giulio Andreotti, opposero il segreto di Stato alle inchieste giudiziarie…
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L’Italia ha corso il rischio del “Colpo di Stato” nel 64 e nel 74.
E la P2?
Con la P2 avevamo l'Italia in mano. Con noi c'era l'Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate dagli appartenenti alla P2…”.
Licio Gelli
Pardon; si tratta della stessa “cosa”:
dopo la caduta del regime fascista, alla fine della Seconda guerra mondiale, con il rientro in Italia del Grande Oriente, il Gran maestro Ugo Lenzi (1949-1953) ricostituì la loggia con il nome di "Propaganda 2" per ragioni di numerazione delle logge italiane imposte da necessità organizzative e ripresero le attività delle logge... che tornò ad essere alle dipendenze dirette del Gran maestro dell'Ordine sino all'avvento di Licio Gelli.
Quest'ultimo venne prima delegato dal Gran maestro Lino Salvini a rappresentarlo in tutte le funzioni all'interno della loggia (1970)... poi ne fu nominato Maestro Venerabile, cioè capo a tutti gli effetti (1975)...
In base a due appunti del Sismi e del Sisde scoperti dal magistrato Vincenzo Calia nella sua inchiesta sulla morte di Enrico Mattei, la Loggia P2 sarebbe stata fondata da Eugenio Cefis, che l'avrebbe diretta sino a quando fu presidente della Montedison:
poi, dopo lo scandalo petroli, sarebbe subentrato il duo Licio Gelli-Umberto Ortolani…
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Negli stati totalitari la massoneria è quasi sempre bandita. Così anche per quanto riguarda i regimi totalitari comunisti, con l'eccezione di Cuba, dove la massoneria è sempre stata ammessa.
In Italia la massoneria è stata dichiarata fuorilegge nel 1925, durante il fascismo:
nell'ottobre dello stesso anno, subito prima della approvazione della legge che la vietava, numerose logge erano state devastate dai fascisti:
Aldo Alessandro Mola cita quelle di "Bari, Genova, Forlì e Modena..."...
Nel 1982 venne scoperta la loggia massonica P2, aderente al Grande Oriente d'Italia, che poi fu sciolta dal Parlamento italiano con la legge 25 gennaio 1982 n. 17 (cosiddetta legge Anselmi)…
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Negli stati totalitari la massoneria è bandita, poiché il potere è unico e centrale. Quando c’è massoneria, di conseguenza significa che il potere di superficie (il Governo dello Stato) è appunto apparente, mentre ciò che cova in profondità “pilota” da remoto ogni processo in cui l’essere “a Massa” crede e dunque “conosce”.
Ventisette chilometri di carta, una distanza pari a quella tra Roma e Ostia. A tanto ammonta, calcolato in metri lineari, il patrimonio complessivo di documenti e fascicoli presenti all'interno degli archivi dell'intelligence italiana.
Una quantità enorme di informazioni su avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese.
Fatti su cui ancora si indaga, fascicoli chiusi e segreti di Stato che sono custoditi nelle viscere dei servizi segreti.
Dodici chilometri cartacei è stato calcolato riposano, da anni, nei sotterranei dell'Aise (ex Sismi) a Forte Braschi.
Una decina sono a disposizione dell'ex Sisde, nel fortino di via Lanza mentre il resto è custodito nella palazzina centrale del Dis che coordina tutta l'attività di intelligence e controspionaggio
07 settembre 2014 Link
Mentre tu pensi alla carriera, al gossip, al sopravvivere, al divertimento, etc. sei in tale solco d’aratro senza fine di continuità
Con numeri e “casistiche” che parlano chiaro solo se sei sostanziale, ossia, se per te è lecito (te ne “Fai…” qualcosa) considerare che l’auto deduzione di cui sei dotato sia almeno pari alla logica scientifica, che unicamente viene richiesta al fine di dimostrare e comprovare ciò che continua a succedere;
qualcosa che se è sostanziale, allora “di fatto” risulta indimostrabile secondo l’accezione del canone da tribunale, nell’Anti-Sistema.
Nota bene, allora, il “caso”.
La dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America fu un documento che segnò la nascita e l'indipendenza di tale federazione il 4 luglio 1776, data divenuta festività nazionale statunitense (giorno dell'Indipendenza), al Congresso di Filadelfia, nello Stato della Pennsylvania. In essa tredici colonie britanniche della costa atlantica nordamericana dichiararono la propria indipendenza dall'Impero britannico esponendovi le motivazioni che le avevano indotte a questo atto;
nacquero quindi ufficialmente gli Stati Uniti d'America
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Adam Weishaupt, designato da A.M. Rothschild nel 1776, capo dell’Ordine degli Illuminati di Baviera scrisse:
La grande arte di rendere infallibile una rivoluzione… è quella di ‘illuminare’ i popoli. ‘Illuminarli’ significa condurre l’opinione pubblica a desiderare quei cambiamenti che sono l’oggetto della rivoluzione premeditata
(Allo scoppio della rivoluzione), legate le mani a tutti coloro che resistono… e distruggete tutto il resto degli uomini che non avrete potuto convincere…”…
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Ecco(ti) servito “progresso, modernità ed evoluzione”. 
Nonché, “democrazia, libertà, diritto, legge, uguaglianza, etc.”.
Ed ogni “rivoluzione”.
Auto deduci da te in te = sii sostanziale al massimo livello (tanto da crederci).
Il professor Benedetto Terracini, anatomopatologo dell'Università di Torino, a cui era stato richiesto un giudizio sullo stato di inquinamento delle acque in Lombardia (il più alto d'Italia), senza tanti preamboli se ne è uscito con questo discorsetto:
“I milanesi? Dieci anni fa erano riconoscibili dai polmoni:
erano tutti neri.
Cinque anni fa si distinguevano anche per i testicoli:
erano pieni di cromo e di cadmio.
Ora c'è una nuova sostanza per il loro riconoscimento:
il sangue alla trielina…”…
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Tiriconosci”, sostanzialmente… o “ad immagine e somiglianza”?
Imitazione di Cristo (titolo originale in latino: De Imitatione Christi) è, dopo la Bibbia, il testo religioso più diffuso di tutta la letteratura cristiana occidentale...
Il testo è in lingua latina e ne è sconosciuto l'autore
Scritta durante il periodo medievale, l'opera ha per oggetto la via da percorrere per raggiungere la perfezione ascetica, seguendo le orme di Gesù (Christomimesis)…
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è, dopo la Bibbia, il testo religioso più diffuso di tutta la letteratura cristiana occidentale... Il testo è in lingua latina e ne è sconosciuto l'autore (andiamo bene. È come viaggiare di notte, senza Luna piena e coi fari spenti. 
Ergo:
puoi sapere tutto, ma, non ricordi niente).
Auto ri-conosciti = ricordati di te, da te in te. Qualcosa che... il “sapere” non serve.
Già l'anti-intellettualismo del sapiente Re Salomone presente nell'Antico Testamento sulla “vanità delle vanità”, sul sapere come vanità esso stesso, è, a questo proposito, un precedente senso che apre la strada a una critica cristiana del sapere e della conoscenza, ma che non va intesa come un ritorno all'oscurantismo o a una apologia dell'ignoranza, anche se questo pericolo di interpretazione scorretta è sempre in agguato, quanto piuttosto come avviso su come il sapere stesso possa condurre al non-sapere, di là dai suoi intenti propositivi
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Piuttosto come avviso su come il sapere stesso possa condurre al non-sapere, di là dai suoi intenti propositivi… (piuttosto, come il “sapere” auto comporti il dimenticare sostanzialmente).
Un caso? Non credo.
Cosa (chi) staiimitando”, sopravvivendo come se non ci fosse un domani, eppure, continuando a credere di lavorare per la pensione e per il “futuro” della tua famiglia?
È sostanziale la verità, per cui, “di fatto” non esiste anche se c’è.
Tra le righe, dunque, va “guardato”.
Ergo:
è attraverso il “Fare…” che auto decodifichi l’arcana forma di perfezione o Anti-Sistema.
Ciò che “è già successo” che hai dimenticato e, dunque, continua a succedere dal momento in cui è sostanziale il processo ambientale.
Ricordare = avere presente (esperienza).
Sapere = d-istruzione (disposizione d'istruzione).
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-202
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