giovedì 15 settembre 2016

Insensibile attraverso i sensi (2)

Immagina e… chiediti:
quando si accende una “spia luminosa”, in qualche apparecchiatura tecnologica, che cosa indica?
Indica che ha raggiunto un “limite”?
 
Oppure, indica - di più - che ha raggiunto un “limite previsto”?
La differenza è sottile e “fa, appunto, la differenza”.
Ma... tra cosa e cosa?
La tecnologia è composta da “componenti”.
Le componenti hanno fisica natura, per cui, funzionano entro un certo range di parametri e sino ad un certo punto (anche per la sola usura). Le caratteristiche di fabbrica, dei singoli “pezzi”, si applica all’assieme del dispositivo, che si viene a creare lavorando in sinergia.
Ergo:
in una società globalizzata e, soprattutto, interessata alla “filosofia del guadagno industriale, pianificato a monte”, nel contesto conseguente di “obsolescenza programmata”… che cosa ti puoi tranquillamente e logicamente, aspettare?
Che ogni singolo componente abbia una “data di scadenza” e che, quindi, la stessa caratteristica si spalmi anche nella/alla “macchina”.
Dunque, “qua, così” – chiediti – “che cosa è un limite di fabbrica”? E cosa indica quella “spia” che si accende esteriormente?
  


La “taratura” delle componenti è… la previsione progettuale dell’industria, che 1) non può venderti qualcosa che dura in eterno, perché 2) smetterebbe di averti in pugno, dato che 3) esiste la possibilità di progettare “cose” che durino per sempre, senza "parti di ricambio" o, perlomeno, che non si guastino subito dopo il termine della “garanzia”.


Se la “tua” pelle, ad esempio, inizia a “bruciare”… significa che sta andando incontro ad una fonte di calore troppo elevata e che, in quella direzione, molto presto inizierà a trasformarsi, in altro.
 
Tutto questo è già previsto, tanto che – per mezzo della sensorialità (la “spia”) – decidi di allontanare quel lembo di pelle (o te stesso, interamente) dal pericolo, che percepisci come reale e distruttivo della “tua” forma.
Ok?
Questo va bene, se interviene per “salvarti la vita (o la ‘pelle’)”, ma – riflettici profondamente – se una “spia” si accende, perché hai raggiunto un “limite, oltre al quale non devi andare”?
Qualcosa oltre al quale, inizi a funzionare diversamente.
Al di là dell’apparente ed univoca forma di esistenza globale “qua, così”…

"Delimitazione"...
La storia, seppure deviata, ti racconta di una infinità di “accensioni di spie analoghe”:
  • vedi la censura, la legge, l’interesse superiore nei confronti di quello inferiore, la forma gerarchica, il modello economico/religioso, etc.
Il corso della storia è un racconto di “accensioni di spie (di... imposizioni)”. 
Un tessuto in cui la “trama” è sempre sostanzialmente la stessa.
Non nutri qualche sospetto sostanziale, allorquando leggi che – ad ogni latitudine terrestre – la “cultura umana” ha origini che affondano nella guerra, nella violenza e nell’imposizione della “legge della giungla”?
Che cosa stai "confondendo"? Chi/cosa ti... confonde "qua, così"?
Come puoi ritenere che “quella storia” non corrisponde più alla “storia attuale”?
Credi che ci sia stata autentica evoluzione “lato tuo/umanità, centrale”? Perché eviti accuratamente di “ricordare”, partendo da taluni evidenze che ti risultano tanto sgradite? Temi, forse, che facendo così la “tua” realtà manifesta ordinaria, ne risenta in qualche modo? Che essa possa scomparire per sempre e, con lei, “tutto quello che hai”?
Ricorda sempre che “tutto quello che hai ‘qua così’… non è nulla, rispetto a tutto quello che hai già perso e dimenticato”.

E che cosa avrai, mai, perduto (di così tanto importante)?
Semplicemente… te stess3. Esiste, dunque, qualcosa di più importante di te, per te? La tua famiglia? Il tuo amore? La tua prole? I tuoi genitori, amici, parenti, etc.?
Il tuo lavoro, la tua casa, la tua macchina, la “tua”… vita?

Tutto questo è come una spia luminosa, che si accende in te e che ti indica “un guasto”; che ti devi “far guardare da un esperto”… che dipendi dal parere altrui (che viene emesso dopo anni e anni di frequentazione delle “migliori università”), forgiato da individui “ad immagine e somiglianza” di…



Così, ti impaludi in indicazioni sociali, provenienti dall’alto (senza sapere a chi/cosa corrisponde questo “alto” o, meglio, questo “altro… da te”).

Una breve nota (un piccolo appunto):
la caratteristica frattale espansa è tale che, riesce a caratterizzare - allo stesso tempo - ogni presunto livello esistenziale/materiale, by passando di fatto una simile “catena apparente di eventi”. Il che, rende operative due forze. 1) quella multi frequenziale frattale espansa (a pioggia, ubiqua, non locale, wireless) e 2) quella sequenziale ‘livello per livello’ (studiata dalla scienza deviata e, per certi versi, creata proprio dall’osservazione scientifica deviata, di turno)…
Ritornando al discorso precedente, la sensorialità acquisita/sviluppata “qua, così” è, di più, come una sorta di “controllo”, piuttosto che un autentico “limite di funzionamento”
Qualcosa che, ancora una volta, il concetto di “censura (filtro)” rende molto bene l’idea.

 
Attenzione! Non oltrepassare questo cartello. Pericolo di morte”…
Quale è il “pericolo” che si corre?
Attenzione a decodificare il simbolismo, contenuto in ogni forma di analogia frattale espansa, anche nel linguaggio (ossia, ponendo sempre viva consapevolezza, mentre un linguaggio si codifica nell’altro, utilizzandolo come mezzo vettore, nonostante la compresenza auto sorvegliante del filtro convenzionale della lingua adottata come ufficiale):
  • il “pericolo che corri, nell’oltrepassare i ‘tuoi’ limiti, ‘qua così’”
è
  • solo quello di “ricordare”.
Dal momento in cui “è già successo (tutto è compiuto).
Quali indicazioni, infatti, “ti danno”?
Quelle che “ti hanno dato”.

 
Questa "notizia" merita di essere riportata anche oggi (sulle prime pagine dei giornali, è forse apparsa?). Il "segreto di Pulcinella"...
Usa, l'industria dello zucchero pagò scienziati per mentire.
Negli anni '60 l'industria dello zucchero americana pagò decine di scienziati per sminuire il collegamento tra consumo e problemi cardiaci e spostare così l'attenzione sui grassi saturi.
Lo rivela una serie di nuovi documenti scoperta di recente da un ricercatore della University of California di San Francisco e pubblicati sul magazine Jama Internal Medicine.
La verità che emerge è sconvolgente:
più di cinquant'anni di studi sui problemi cardiaci e il ruolo dell'alimentazione sarebbero stati pilotati dalla lobby dello zucchero.
"Sono stati in grado di sviare il dibattito sullo zucchero per decenni", ha detto al New York Times, Stanton Glantz, professore di medicina e autore del paper uscito su Jama.
I documenti da lui trovati mostrano come un gruppo conosciuto come Sugar Research Foundation, oggi diventato Sugar Association, ha pagato tre ricercatori di Harvard circa 50.000 dollari a testa per pubblicare una analisi sullo zucchero e sui grassi in rapporto alla salute del cuore. Era il 1967.
Sia gli scienziati che i membri della associazione non sono più vivi.
Tuttavia c'è da dire che uno dei tre è D. Mark Hegsted che divenne capo della divisione che si occupa di nutrizione al dipartimento dell'Agricoltura. Il suo gruppo pubblicò le linee guida sull'alimentazione nel 1977.
Ma anche se i documenti fanno riferimento a avvenimenti accaduti quasi 50 anni fa, sono fondamentali perché il dibattito tra zuccheri e grasso sono al centro delle speculazioni della comunità scientifica anche oggi.
Per decenni i ricercatori hanno spinto gli americani a consumere prodotti con basso contenuto di grassi ma ricchi di zuccheri, che hanno aumentato il numero di obesi.
Il suo gruppo pubblicò le linee guida sull'alimentazione nel 1977…
Quindi, è… “acqua passata (sia gli scienziati che i membri della associazione non sono più vivi)”?
Per niente e nulla, affatto. Non visto che “l’associazione vive ancora (oggi diventato Sugar Association)”.
  • più di cinquant'anni di studi sui problemi cardiaci e il ruolo dell'alimentazione sarebbero stati pilotati dalla lobby dello zucchero (e “oggi”? È diverso? No).
Lo puoi “leggere” ovunque, sempre tra le righe, ossia “a livello frattale espanso ‘lato tuo/umanità, centrale’”, con la giustizia ad angolo giro.
Referendum costituzionale in Italia: il ruolo degli Stati Uniti.
L’ambasciatore in Italia:
la vittoria sarebbe un passo indietro per il Paese.
Le opposizioni si infuriano: “Si faccia gli affari suoi”.
L’abitudine dell’endorsement (approvazione, appoggio) è tipica americana.
Matteo Renzi, incassa quello dell’ambasciatore degli Stati Uniti nella difficile partita del referendum.
E l’appoggio diventa un caso politico e, ovviamente, anche diplomatico. Ci si mette pure Fitch, la società di rating americana che avverte:
Se prevalesse il no, la vedremmo come uno choc negativo per l’economia e il merito del credito italiano”.
Insomma, negli States si augurano che vinca il Sì, e lo dicono apertamente.
John Phillips, ambasciatore Usa in Italia, intervenendo ad un convegno nel centro studi americani sulla Brexit, ha detto che il No sarebbe “un grosso passo indietro” e che “sessantatré governi in 63 anni non danno garanzia”.
Le aziende americane, in buona sostanza, potrebbero anche non investire in Italia se il Sì battesse il No, questo il senso del messaggio.
Si faccia gli affari suoi”, è il commento del leader della Lega, Matteo Salvini. Anche Pier Luigi Bersani è irritato: “Roba da non crederci, ma per chi ci prendono?”. I toni dei commenti dal resto delle opposizioni, seguono la linea. “Siamo alleati, non sudditi”, ha detto Alessandro Di Battista.
Se cambiare o meno la Costituzione è una decisione che spetta agli italiani.
  • sessantatré governi in 63 anni non danno garanzia (errato: danno la “garanzia” che l’Italia è in balia di un potere extra nazionale, visto che – in questi 63 anni – tutto è andato per il verso giusto, dalla prospettiva sottodominante e, dunque, dominante).
Siamo alleati, non sudditi…”:
  • loro “si fanno gli affari propri”. Che cosa credi? Che l’Italia sia una nazione libera? I politici recitano, senza nemmeno saperlo, pur sapendo di farlo ma senza sapere sino a quale livello
La “storia si ripete”. 


 
Anche quella dell’apparente “nulla di fatto” che, in realtà, permette e vela tutto ciò che continua ad accadere, poiché “è già successo”.
Prendendo “a caso” una qualsiasi pagina storica italiana, a partire dalla chiave di consultazione “riforma”, che cosa fuori esce?
Ordinarietà. Qualcosa che è sempre corrispondente ad un tempo “compresente” e mai “passato di moda”.





Lunedì 25 ottobre 1976 (dall’archivio online de “La Stampa”).
Ma quale riforma?
Finora, le centinaia di radio-televisioni private e le emittenti straniere (o italiane d'oltre confine) hanno potuto godere della tranquillità derivante dall'incertezze legislativa provocata dalla sentenza liberizzatrice della Corte Costituzionale.
Adesso — e il convegno dì Aosta è una testimonianza — le forze politiche hanno decisamente preso il toro per le corna e appaiono decise a sfornare nel più breve tempo possibile una nuova legge di riforma.
Ma, mentre si attenua il pericolo di una “liberalizzazione selvaggia”, si avvicina quello di una “lottizzazione partitica”.
E noi, a differenza dell'onorevole Bogi e di chi, come lui, “mastica” trame politiche tutti i giorni, ce ne scandalizziamo ancora.
Il monopolio della Rai ha avuto ed ha un senso, sotto certi aspetti.
Ci ha salvati dalla banalizzazione dei programmi all'americana, ha mantenuto un tasso di serietà e di cultura, sconosciuto alla maggioranza dei Paesi del mondo occidentale, ha fatto apprezzare molte nostre trasmissioni all'estero.
Ma non possiamo dimenticarci tutt'a un tratto che il tarlo è proprio venuto nella sezione informativa, dove maggiormente si è fatta sentire la mano pesante dei partiti:
della Dc egemone prima, di tutti gli altri partiti che hanno diviso la torta poi.
Ora, se la riforma ha un senso, lo acquista proprio nello sbaragliamento delle gabbie, delle costrizioni volute dalle trame politiche.
Un sistema fondamentalmente giusto è in grado di sopportare — ce lo insegna anche quella disciplina che va sotto il nome di teoria dei sistemi — l'urto di una rete capillare e tendenzialmente non strutturata di comunicazioni.
Se l'Italia è sana, si possono immaginare tante soluzioni che superino la logica sia della liberalizzazione selvaggia sia della lottizzazione:
affidarsi, per esempio, a chi (i giornali, i gruppi di quartiere, eccetera) dimostra di essere in grado di creare un tessuto connettivo sburocratizzato e teso ai veri problemi di una comunità.
Se invece ci si accorge che l'Italia è marcia e si nascondono ovunque i geni del male, allora non saranno le briglie della legge a tenere a bada i “cattivi”.
Converrebbe, inoltre, guardare in giro, studiare quello che all'estero studiano, e fanno. Si sa, per esempio, che la regolamentazione italiana sulla tv cavo è “sbagliata”, nel senso che non tiene conto delle basilari caratteristiche tecniche del mezzo. Sarebbe bastato, forse, fare una capatina da qualche parte per scoprirlo, o chiedere a chi se ne intende.
Non vorremmo, ecco, che capitasse la stessa cosa”.
Carlo Sartori
  • se invece ci si accorge che l'Italia è marcia e si nascondono ovunque i geni del male, allora non saranno le briglie della legge a tenere a bada i “cattivi” (ti sei accort3, a distanza di ben 40 anni? No. Infatti, sei ancora qua a richiedere “nuove riforme”. Anzi. Ormai, non le richiedi nemmeno, visto che ti sei stufat3 o, meglio, "res3 insensibile", alias, auto disinnescat3).
Sei, insomma, sempre più sensibile all’insensibilità (e non è, di certo, un fenomeno casuale).

Le spie sono ben altre". A livello frattale espanso "è tutto un segnalare", ma...
Wells Fargo: NY e California indagano su tattiche di vendita.
I procuratori di New York e della California stanno indagando sulle tattiche di vendita condotte all'interno di Wells Fargo, la banca che ha pagato una multa di 185 milioni di dollari e che ha licenziato 5.300 dipendenti rei - tra le altre cose - di avere aperto conti correnti senza l'autorizzazione dei clienti.
Lo riferisce l'agenzia di stampa Dow Jones secondo cui i procuratori hanno chiesto materiale all'istituto di credito.
Sono stati i “dipendenti” a… ? Suvvia
È scritto persino nei “termini”, che leggi (ma non comprendi, alla luce della frattalità espansa, dalla tua prospettiva ottica):
  • come può un “dipendente (che, dunque, dipende da…)”
  • essere l’unico responsabile?
Infatti, ce ne sono 5300.
Peggio ancora.
Perché significa che “la banca è all’origine di un simile ‘virus’”.
Ma non lo puoi dimostrare. Vero? Perché la banca è la banca e tu sei “tu”. Tutto è, infatti, rivolto a far sì che la banca continui a prosperare, al massimo, cambiando i “propri” dipendenti (tanto… c’è sempre un'ampia richiesta).

Tutto è costantemente acceso, ma...
È come, nella sostanza frattale espansa, “poco sopra”:
  • sia gli scienziati che i membri della associazione non sono più vivi”.
Si omette, però, la realtà “superiore” che ®accoglie tutti “qua, così”:
  • l’associazione
  • la persona non fisica
  • il principio
  • la ragione, a monte sia della causa che dell’effetto.
Oppure, credi che "la cultura del sospetto ed il complottismo (una vera e propria 'arte')", siano del tutto casuali? La memoria frattale espansa "parla ogni lingua del mondo", ma sempre riportando se stessa, alias, il proprio carico d'informazione/verità assolut3 e neutrale/originale.
La banca è un intermediario finanziario che raccoglie denaro nel mercato, principalmente sotto forma di depositi, e lo impiega in vari tipologie di prestiti. Oltre a queste due attività, la banca offre anche una vasta gamma di servizi finanziari alla clientela.
Rispetto alla classifica precedente, la classifica delle Banche mondiali in base alla capitalizzazione di mercato è leggermente cambiata nel 2016. Comunque, nella Top 10, anche quest’anno, abbiamo 4 banche cinesi, 4 banche statunitensi, 1 banca inglese e 1 banca australiana.
Dalla nuova classifica, emerge che anche quest’anno la banca più grande al mondo per capitalizzazione di mercato risulta essere la Wells Fargo e Co, con una capitalizzazione di borsa di quasi 254 miliardi di Usd, più bassa rispetto alla capitalizzazione del 2015 che era di quasi 300 miliardi di Usd.
Link
  • anche quest’anno la banca più grande al mondo per capitalizzazione di mercato risulta essere la Wells Fargo e Co, con una capitalizzazione di borsa di quasi 254 miliardi di Usd (ergo: una multa di 185 milioni di Usd, a cosa corrisponde? Ad una goccia nell’oceano).
Certo, perché… alla banca non è stato impedito di continuare a “fare, nuovamente, la banca”.
Si è solamente “accesa una spia” e… tac: è scattata la multa.
La “spia” non permette di andare oltre e di portare al collasso qualcosa che, invece, è opportuno e centrale “far collassare”.
Come? 
Non va bene, perché “porterebbe tutto con sé”?
Calma: è tutto da dimostrare. Ed è, dunque, solo paura (e ricatto) di/per…
La “tua” sensibilità di permette di “evitare il peggio? No. La “tua” sensibilità “serve”.
È attraverso di lei/“te”… che, “tutto rimane sostanzialmente identico all’intenzione della compresenza non manifesta dominante”.
Pensa cosa hanno “generato”, queipiù di cinquant'anni di studi sui problemi cardiaci e il ruolo dell'alimentazione… pilotati dalla lobby dello zucchero…”, in un ambito di colonizzazione Usa post conflitto mondiale
 
Nota bene la “data d’inizio” dell’attività della Ferrero.
Renzi ai 70 anni della Ferrero: una storia che ci insegna molto.
Nel 1946, appena nato, era un piccolo laboratorio artigianale, oggi è il terzo produttore dolciario del mondo, con un giro d'affari di 10 miliardi di euro, quarantamila dipendenti e 22 fabbriche nel mondo.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha voluto celebrare il successo della Ferrero, la multinazionale di Alba nota a livello planetario soprattutto per la Nutella:
"la storia di Ferrero è una storia che insegna molto all'Italia, non soltanto ci rende orgogliosi ma ci invita, ci stimola, ci sprona a mettersi in gioco, a provare, ciascuno di noi, a fare qualcosa di bello, di grande".
Alla cerimonia di apertura per il 70esimo anniversario della nascita, Renzi ha ripercorso la storia dell'azienda:
"una storia di valori, di identità, di rapporto con il territorio, è diventata punto di riferimento nel mondo".
Il premier ha quindi ringraziato la famiglia anche per le 400 assunzioni di quest'anno in Italia con il Jobs Act:
"a tutti quelli che dicono che l'Italia non ce la farà mai raccontate la storia del signor Michele, raccontate la storia della Ferrero" .
Giovanni Ferrero, amministratore delegato della società, ha delineato le dimensioni della crescita e i valori fondanti dell'azienda:
"la volontà di innovazione e l'audacia positiva della Ferrerità si traducono, a livello globale, in investimenti in ricerca e sviluppo di oltre 200 milioni l'anno e investimenti industriali di oltre 600 milioni di euro l'anno...
Per la Ferrero più importante del bilancio depositato, è il nostro rapporto annuale di responsabilità sociale, il cui motto è "Condividere valori per creare valori".
La Fondazione Ferrero è impegnata, tra l'altro, in programmi educativi per bambini e in progetti imprenditoriali per creare nuovi posti di lavori nelle zone più povere del mondo, con tre imprese in Camerun, Sudafrica e India con quasi quattromila dipendenti.
Una storia che ci insegna molto…”:
  • che cosa, c’insegna
se
  • sempre “qua, così”?
La Fondazione Ferrero è impegnata, tra l'altro, in programmi educativi per bambini (certamente: sono il "futuro" del loro business).


 


Bla. Bla. Bla...
Intanto...
Sigarette al mentolo: ricomincia la lotta degli afroamericani Usa.
Un terzo delle sigarette vendute in America sono al mentolo, popolari soprattutto tra gli afroamericani:
quattro su cinque fumatori neri infatti ne fanno uso.
Un grosso problema per la salute pubblica americana, visto che ogni anno circa 45.000 cittadini della minoranza muoiono per cause legate al fumo di sigaretta.
E da tempo sembra che a far alzare così tanto il tasso di tumori ai polmoni tra i neri d'America siano proprio quelle al mentolo.
Tre anni fa la Food and Drug Administration sembrava pronta a prendere un provvedimento:
in una ricerca sosteneva che l'additivo rendesse più facile iniziare a fumare e allo stesso tempo più difficile smettere.
Tuttavia, scrive il New York Times, non è cambiato nulla e le sigarette al mentolo continuano a essere vendute senza alcuna restrizione
Come dicevamo, da anni gli attivisti… stanno combattendo contro questo genere di sigarette senza successo:
spesso perché l'industria del tabacco ha fornito alle principali organizzazioni per i diritti degli afroamericani (anche alla Naacp, la più importante in America) denaro e finanziamenti.
Ma adesso, continua il New York Times, qualcosa starebbe cambiando. A luglio anche la Naacp ha sostenuto un documento che prevede il divieto di vendita di sigarette al mentolo.
  • ma adesso, continua il New York Times, qualcosa starebbe cambiando. A luglio anche la Naacp ha sostenuto un documento che prevede il divieto di vendita di sigarette al mentolo (cambia l’apparenza ma non la strategia, sino a quando la dominante, domina… non “vista”).
Miley Cyrus, addio ai red carpet: "Ci sono cose più importanti"
Non mi vedrete mai più su di un tappeto rosso… perché nella vita ci sono cose più serie: c'è gente che muore di fame e io dovrei andare lì sul red carpet a farmi vedere bella?
Solo perché sono una Vip? Queste cose non mi interessano più, ormai è una pagliacciata, tipo "Zoolander"…
A soli ventitré anni l'esibizionista regina del pop racconta di aver "mandato al diavolo il mio addetto alle pubbliche relazioni" e di curare personalmente il rapporto sui social con i suoi fan.
Lo fa su Instagram, non su Snapchat perché "non ho capito come si usa anche se vorrei tanto, mi sento un po' una vecchia trombona".
Link
Racconta di aver "mandato al diavolo il mio addetto alle pubbliche relazioni":
  • dopo aver raccolto il “successo”
  • cambia la strategia
ma
  • non la sostanza.
“Qua, così” non può, infatti, cambiare ma “solamente”… trasformarsi.
Il “movimento senza movimento”, prevede
  • da perfett3 accort3, “fai”.
  • consciamente. Ricordando. Tagliando “rami, per farli seccare”. Senza, con/per questo, “mai dare nell’occhio”. Senza fare nulla. Senza costituire un pericolo. Senza far scattare la “censura”, né la “spia”.
SPS (Io) “consiglio” questa via, silente ma poderosa

Non la “capisci” ancora? Non si “capisce” ancora?
 
Meglio: perché il “lavoro” è su un altro livello, non registrabile se non per effetto frattale espanso…
 
“Fai”.
   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1901
 
 

4 commenti:

  1. "Si...può...fareee" :))...Quando una cosa è perfetta mi provoca una scarica di soddisfazione immensa....La parte conclusiva del bollettino è "la strategia giusta" in assoluto e nell'insieme una vera "bomba" di lucidità...Un abbraccio carissimo Davide

    RispondiElimina
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    1. Ciao "Unknown",
      bene. Ma occorre diventare dei professionisti.

      Altrimenti, il dilettantismo "non paga".

      Ti ringrazio. Serenità e un caro abbraccio.

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  2. Ciao Davide, per immediata e spontanea associazione,"ricordo" che Lao Tse diversi millenni orsono ha illustrato questa via nel "Libro della Norma". Mi sbaglio? Ciao e grazie.

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    1. Ciao Fabio, sì. Ma... me lo hai ricordato, ora, tu. E' tutto già "scritto", poichè, "già successo". Ci si deve infilare in qualche parte del processo, e da lì... "agire", per cui... nella realtà manifesta sembra che non succede niente. Questo è qualcosa che ho nelle corde, per default. Vedi, ad esempio, Prospettiva Vita (il mio ebook, che puoi scaricare dalla pagina di download di SPS), nelle pagine finali.

      Mi chiedevo: come posso agire, di fronte alla carica dei "corpi speciali", durante una pacifica manifestazione? Come, se non sono un supereroe? Se mi organizzo e divento una specie di "uomo corazzato", comunque avrò sempre la peggio, alla fine. Se, invece, non ci sono nemmeno e non sono un "pericolo", non corro nessun rischio e posso continuare a "fare", ad un altro livello e da un altro livello.

      Ok?

      Ci vuole organizzazione e professionalità, prontezza e consapevolezza (esperienza e ricordo). Senza violenza. Senza dare nell'occhio. Senza fare nulla...

      Allo stesso modo utilizzato dalla dominante "qua, così".

      Ti ringrazio. Un abbraccio.

      Serenità

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"Fai..." un po' Te.