martedì 13 ottobre 2015

Il problema ed il suo peggioramento.



Il mio limite? La tua fantasia…”.
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Cosa è "fantasia"?
È fantasia il... "come non ricordare lo sguardo 'ebete' di Bush Junior,  l’11 settembre 2001"?
Il presidente George W. Bush venne informato degli attacchi durante una visita alla scuola elementare “Emma E. Booker” a Sarasota, Florida, da Andy Card capo dello staff presidenziale, senza però suscitare grandi reazioni nel presidente in carica da solo 8 mesi.
Una scena, quella di Card che sussurra all'orecchio di Bush, che venne subito ripresa dai media di mezzo mondo sia per il ritardo con il quale il presidente venne informato, sia per l'assenza di una reazione del primo cittadino americano che solo in seguito spiegò che “... decisi di non saltare in piedi immediatamente e lasciare l’aula. Non volevo scuotere i bambini. Volevo trasmettere un senso di calma. Sono stato in abbastanza situazioni di crisi per sapere che la prima cosa da fare, per un leader, è di trasmettere calma”…
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Qual'è la reazione di un individuo che conosce già, quello che gli stanno per "sussurrare all'orecchio"?
Come distingui (a) un comportamento perfettamente sotto al proprio controllo, (b) un comportamento ebete, (c) un comportamento robotico/programmato, (d) un comportamento irresponsabile, etc. se tutti questi comportamenti ricadono sotto alla perfetta arte della recitazione?
Ossia, se qualsiasi “parte recitata” prevede la copertura della pubblica relazione by amministrazione?
Chi governa e prende le decisioni? Negli Usa, “sai” che il Presidente condensa il massimo potere nella propria persona. È la loro “tradizione/intenzione”, per cui… la legge è stata descritta così (e non il contrario).
Quando il potere è nelle mani “decisive” di una singolarità, significa che il controllo della singolarità stessa, garantisce anche il controllo della “situazione controllata dal Presidente (l’intero Paese e, per estensione, le politiche Usa applicate al Mondo intero, vista la loro più ampia portata e prospettiva auto inglobata)”.
Bennett Marco è un soldato veterano il quale, dopo la sua esperienza nell'operazione militare denominata "Desert Storm", continua a essere tormentato da allucinazioni e strani incubi, che scopre essere ricorrenti anche ad alcuni suoi ex commilitoni. Fra essi c'è anche il sergente Raymond Prantiss Shaw, figlio della potentissima senatrice Eleanor Shaw, che si è candidato per il ruolo di Vice Presidente degli Stati Uniti:
la donna è una politica manipolatrice e oltremodo influente, legata da un rapporto morboso al figlio, al punto d'essere stata la causa principale della fine della sua relazione giovanile con Jocelyne, figlia del senatore Tom Jordan, suo acerrimo rivale in politica. 

Investigando su cos'è accaduto veramente in Kuwait a se stesso e al suo commando, Bennett Marco scopre di essere stato sottoposto a un elaborato lavaggio del cervello e a ripetuti esperimenti medici, compreso l'impianto di un microchip nascosto nel proprio corpo:
questo è accaduto sia a lui, sia a Shaw, sia a tutti gli altri commilitoni, molti dei quali negli anni successivi si sono uccisi.
Bennet Marco risale quindi alla Manchurian Global, onnipotente banca d'affari con forti legami con la scena politica americana, e in particolare con la famiglia Shaw…
The Manchurian Candidate
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Che cosa "si è/hanno messo in testa a Bush"?
Se il Presidente Usa è sotto al controllo di “qualcosa”, che cosa succede agli Usa ed al resto del Mondo?
Che, nel tempo, prendono le “somiglianze intenzionali” del Presidente? No. Che prendono quelle di quel “qualcosa”, che tuttavia non ti sembra nemmeno esistere.
Quindi, come ti accorgi del “vero volto”, che sta dietro al proprio "ritratto"... dipinto per mezzo del reale manifesto “qua, così”?
Ti accorgi per “astrazione o logica frattale espansa”.
E ciò che ottieni è un esatto “ritratto del fattore dominante” ma, non alla maniera a cui sei abituato/a.
Infatti, il “ritratto” non è un dipinto di un volto, bensì, è la rappresentazione esterna dell’interno del Dominio (della sua “intenzione”).
Quale volto può avere l’intenzione?
Un volto umano? Sì, se gli agganci anche un volto umano, ma… se si è alle prese con un “gruppo umano di controllo”? Quale “volto” li può riassumere, se non la propria intenzione comune?
Esiste, anche a livello di Dominio, un Presidente, un Re, un Imperatore, un Papa, un… Dio?
No. Non esiste. Perché ad un simile livello, questo “problema” è stato già risolto. E, allora, come può essere che la frattalità espansa riporta sempre, alla “tua coordinata”, l’immarcescibile presenza gerarchica di un “Capo”?
Perché, al “tuo” livello, sei raggiunto/a – anche – dalla strategia del Dominio, che la frattalità espansa, nella propria funzione di “strumento”, replica ed auto diffonde nel reale manifesto, assieme a tutto il resto dell’informazione frattale espansa, che – SPS ti ricorda sempre – essere, allo stesso tempo:
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria.
Ossia:
  • ubiqua
  • non solo relativamente al posizionamento geografico o all’occupazione di spazio/presenza
ma
  • anche relativamente al posizionamento “mentale probabilistico, possibile ed alternativo”.
Come a dire che… “provenendo dall’ispirazione, la frattalità espansa è tutto, ovunque e dappertutto, sempre e comunque…”.
È un po’ troppo, per te? Non importa, perché tu “qua, così” sei/diventi una conseguenza e SPS è oltre ad ogni questione di “tifo, per l’umanità”, essendosi auto proclamato “voce fuori capitolo (senza arte né parte, per come intendi la questione)”.
SPS, al pari del Dominio… “non esiste”. Ok?
Ma, SPS – allo stesso tempo, comunque e nonostante tutto – “è”.
Chi c’è dietro a SPS? Non lo sai. E non te ne importa nulla… perché “SPS non esiste”. Tu non pensi a SPS, per esempio, quando vai a fare la spesa. Per cui, non pensando a SPS, non avendone coscienza, non ne hai nemmeno consapevolezza ed, allo stesso tempo, non “ricordi/sai” nemmeno chi/cosa c’è dietro a SPS.
Questo è il “tuo” canonico atteggiamento anche nei confronti del Dominio, il quale può così “impazzare indisturbato ed… indesiderato”.
Questo è il “tuo” canonico atteggiamento, ad esempio, relativamente a questioni religiose, a “Dio”. Che ti “porti sempre dietro anche quando vai a fare la spesa”
Quale “razza” di consapevolezza puoi avere/formarti se… ignori l’origine di ogni “tuo” male e ti ostini tenacemente e misteriosamente, all’inverso, a ritenere sede di tutto ciò… l’immagine apparente di un “riempitivo/palliativo di… spazio”?
Sei così attaccato/a a Dio, che lo ritieni, ormai, esistente.
Ma, lo hai mai visto? No. Lo hai, forse, “sentito”. Vero? Sei abituato/a a definire così, tutto ciò che rientra/decade nella sfera “altra, che non riconosce nemmeno la scienza deviata”.
E questo “tuo sentire”, ciò che ti sfiora il cuore… che cosa è? Che cosa raffigura. A chi/cosa… risponde?
Per capirlo, hai bisogno di ritornare, ad esempio, al periodo storico di Cristoforo Colombo (un passe-partout per ogni stagione):
la razza “superiore (dominante)” che invade e conquista le razze “inferiori”.

Come, questa “razza”, convince le altre a sottomettersi?
Con una opportuna strategia (che va dall’offerta di perline e specchi colorati, alla violenza bruta, all’implementazione della religione, all’imposizione ultima di un Dio).
Ecco. Per l’appunto, ciò che è successo anche a te.
Una forma divina è il miglior “psichedelico possibile ed immaginabile” affinché tu possa, nel tempo, rientrare nei piani della razza dominante
Ora, quando una società viene amministrata per ripartizione gerarchica (delegazione), al Dominio – che si guarda bene dal comparire al tuo stesso livello ordinario – basta controllare il “Capo”, il quale a cascata ordinerà la società “ad immagine e somiglianza” dell’imprinting, ricevuto per via auto ispirante/suggestionante.
Qualcosa che corrisponde al classico lavaggio del cervello “da film”.
Come, il Dominio, ottiene un simile “potere d’influenza su tutto e tutti e, nella fattispecie, sul tuo Capo (non essendo, il Dominio, il tuo Capo... nè nessun altro attore/attrice impiegati nella recita)?
Per delegazione frattale espansa:
  • usando la “legge
  • come un proprio “strumento
ed, allo stesso tempo
  • isolandoti il più possibile dalla sua funzione di “memoria”.
Come accade?
Riaccade nel momento in cui... il Dominio ha assunto la forma della più grande concentrazione di massa, che la frattalità espansa “deve replicare e redistribuire nel sottostante reale manifesto”…
Qualcosa di “semplice ed efficace”. Ma, tu… come puoi diventare una/la grande concentrazione di massa?
In SPS trovi molti spunti, anche se per oggi è meglio se ti accorgi anche della sola possibilità che, anche tu lo possa diventare.
Ricordati di questa tua caratteristica.
Il “come fare” viene di conseguenza. Anche se non ti sembra vero, ma lo “è”.
Bush Junior è “malato”? La sua famiglia è “malata”? E le altre famiglie sotto dominanti?

Inquadramento.
Non ti sembra sempre di “sentire” qualcosa di strano, aleggiare attorno a queste famiglie? Nonostante ogni loro sforzo per sembrarti esattamente “come te”, sono e rimangono sempre “strane”.
Che cosa hanno o, meglio, che cosa “incarnano”?
Patrick Kennedy: i problemi mentali e di dipendenza della mia famiglia.
L’ex deputato degli Stati Uniti Patrick Kennedy, l’ultimo figlio dello scomparso senatore Ted Kennedy, si è lanciato in qualcosa che nessun Kennedy ha mai fatto prima.
Nel suo nuovo libro, A Common Struggle, si confida sul rapporto della sua famiglia con le malattie mentali e i problemi di dipendenza, oltre che sulle varie tragedie che l’hanno colpita.
Ha parlato del suo libro e delle reazioni che ha scatenato in seno alla sua stessa famiglia...
Della reazione negativa da parte di suo fratello e di sua madre, dice:
Ho una famiglia molto forte e che sa affrontare la cura del tempo. All’inizio c’è stato un po’ di shock, ma l’importante è rendersi conto di quale sia l’obiettivo finale:
aiutare il paese, qualcosa che la mia famiglia ha sempre fatto.
A vedere le cose nel loro complesso, si renderanno conto che questa cosa è molto importante, perché la mia famiglia ha un grande ruolo nella storia.”
Lo stesso Kennedy ha dovuto lottare con la dipendenza e con il disturbo bipolare.
Ha raccontato a Golodryga che il punto di svolta è stato quando si è schiantato con la sua auto appena fuori dal Campidoglio, nel 2006, un incidente che ricorda solo vagamente.
Racconta:
“Quando (dopo l’incidente) ho ricevuto quella chiamata dal capo del mio staff: ‘Abbiamo un problema’, mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi… Questa è un’esperienza che capita spesso a chi come noi ha questo tipo di problemi.
Dopo, ho dovuto ancora lottare, ma è bello essere stato d’aiuto a far passare quella legge”.
Sul rapporto con suo padre, afferma:
Non eravamo solamente padre e figlio, ma riuscivamo anche a essere colleghi. Ho dovuto litigare per far capire cosa sia la sanità mentale, quali sono i problemi contro cui lottiamo
È stato davvero un colpo di scena per me ritrovarmi nello Studio Ovale con mio padre al mio fianco. Ho avuto la fortuna di aver potuto approfondire la mia relazione con mio padre più di quanto possano dire molti figli, e mi sento molto fortunato per questo.”
Spera che rompendo il muro di silenzio della sua famiglia, possa ridurre lo stigma contro la malattia mentale in questo paese.
Dice:
Sappiamo di avere un problema ma non ne parliamo mai. E questa cosa peggiora il problema”.
Link

Ripensa a queste espressioni, alla luce dell’influenza di simili famiglie, al loro “peso storico”, alla compresenza non manifesta del Dominio, alla sua influenza nel reale manifesto by frattalità espansa, etc.
Allarga la tua autentica prospettiva o, meglio, riguadagnala.
  • “ho una famiglia molto forte e che sa affrontare la cura del tempo. All’inizio c’è stato un po’ di shock, ma l’importante è rendersi conto di quale sia l’obiettivo finale: aiutare il paese, qualcosa che la mia famiglia ha sempre fatto. A vedere le cose nel loro complesso, si renderanno conto che questa cosa è molto importante, perché la mia famiglia ha un grande ruolo nella storia” (l’importante è rendersi conto di quale sia l’obiettivo finale)
  • “quando (dopo l’incidente) ho ricevuto quella chiamata dal capo del mio staff: ‘Abbiamo un problema’, mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi… Questa è un’esperienza che capita spesso a chi come noi ha questo tipo di problemi. Dopo, ho dovuto ancora lottare, ma è bello essere stato d’aiuto a far passare quella legge(un’esperienza che capita spesso a chi come noi ha questo tipo di problemi)
  • ho dovuto litigare per far capire cosa sia la sanità mentale, quali sono i problemi contro cui lottiamo (“lottiamo”… chi lotta? A chi/cosa si riferisce “tra le righe”?).
Sappiamo di avere un problema ma non ne parliamo mai. E questa cosa peggiora il problema”:
  • sappiamo; è un problema interno solo alla famiglia o relativo agli Usa ed al Mondo?
  • problema; what's the problem? Qual è il “problema”? La “malattia, la dipendenza, etc. o qualcosa di più fortemente orientato e virale, poiché più che storico… endemico”?
  • non ne parliamo mai; l’omertà è un male virale e lo “è” dal momento in cui ogni umano “fa parte della famiglia umana”, deviata dal potere del Dominio... diffuso a pioggia per merito frattale espanso
  • questa cosa peggiora il problema; nel loop… il loop. Che altro?

Qualsiasi accadimento non succede mai per caso. Se la famiglia Kennedy ha deciso di “aprirsi”, significa che qualcosa è successo al proprio interno. Che cosa, secondo te?
Tutto ciò è ancora e solo marketing per vendere un libro? Ad un simile livello è possibile che tutto si risolva, ancora, nella necessità del più semplice… “fare denaro”?
È la “malattia (il problema)” stessa, che inganna tutto e tutti?
È la mania di protagonismo? È qualcosa che spinge ad emergere anche se già tra gli emersi?
Oppure, è la frattalità espansa che “soffia ogni vela”. Che ti dice tutto, rimangiandosi tutto ma… facendoti comunque “capire che…”.
Che cosa avviene? Che cosa succede? Come interpretare gli eventi? Cosa racchiudono gli eventi? E tu?
Non si può comprendere l'economia senza conoscere la sua storia; e nel mondo accademico questa è una verità riconosciuta. Eppure la storia delle teorie economiche non è stata un argomento di studi particolarmente popolare né sempre rimunerativo, e non è difficile scoprirne le ragioni.
Esistono sull'argomento molti libri di elevato livello qualitativo e tutti gli economisti hanno grandi debiti nei confronti dei loro autori. Ma, ricercando l'eccellenza accademica o nel tentativo di tutelarsi contro le possibili critiche dei colleghi, anche i migliori studiosi hanno scritto diffusamente su ciò che è importante e anche su ciò che lo è meno o non lo è affatto.
Essi non possono permettersi che si dica che questo o quel concetto di Adam Smith o David Ricardo o Karl Marx è stato dimenticato. Di conseguenza, le teorie che realmente contano, giuste o sbagliate che siano, vanno spesso confuse nella massa; e ciò che continua a conservare interesse o importanza anche nel nostro tempo è stato oscurato.
Ma c'è un problema ancora più serio:
gran parte, anzi forse la maggior parte di questa letteratura si basa sul presupposto che le teorie economiche abbiano una propria vita autonoma e una propria evoluzione autonoma.
Lo sviluppo della disciplina si svolge in una sfera astratta:
uno studioso dà prova di un vigoroso talento innovatore, e altri si impegnano a correggere e perfezionare i suoi risultati.
E tutto ciò senza un qualsiasi stretto legame con il contesto economico.
In realtà, le teorie economiche sono sempre e profondamente un prodotto dei tempi e dei luoghi; e non si può analizzarle prescindendo dal mondo che interpretano
Storia dell'economia - John Kenneth Galbraith
  • c'è un problema ancora più serio: gran parte, anzi forse la maggior parte di questa letteratura si basa sul presupposto che le teorie economiche abbiano una propria vita autonoma e una propria evoluzione autonoma
  • lo sviluppo della disciplina si svolge in una sfera astratta: uno studioso dà prova di un vigoroso talento innovatore, e altri si impegnano a correggere e perfezionare i suoi risultati
  • e tutto ciò senza un qualsiasi stretto legame con il contesto economico
  • in realtà, le teorie economiche sono sempre e profondamente un prodotto dei tempi e dei luoghi; e non si può analizzarle prescindendo dal mondo che interpretano
Regole pretracciate, che diventano "legge".
È tutto così… illuminante se, lo riassumi dalla tua interfaccia frattale espansa.
Le teorie… (sempre e profondamente un prodotto dei tempi e dei luoghi)… non si può analizzarle prescindendo dal mondo che interpretano:
quandotempi e luoghi” sono sempre gli stessi, nel senso che… “non cambiano mai nella sostanza, perché sempre nello status quo by Dominio”
allora, che cosa rimane delle teorie, senon si può analizzarle prescindendo dal mondo che interpretano”?
Rimane la consapevolezza della loro funzione, della loro strumentalizzazione… in grado di farti, poi, interpretare tutto il reale manifesto... da un’unica prospettiva, che non è mai la “tua”. Che respiri insieme all’aria. Che riassumi sempre, comunque ed ovunque, nonostante tutto
L’ispirazione raggiunge il “teorico”, trasformandolo in “illuminato”. Da una simile manifestazione per clonazione della gerarchia superiore dominante, ne nasce un’altra, sottomessa per inconscio ed inconsciamente agente nel Mondo poli trasformato, di conseguenza e sempre ad hoc, da una prospettiva che nessuno riconosce mai, nemmeno il teorico stesso.
La teoria è solo uno “spunto molto convincente i Punti di Riunione AntiSistemici (i gangli infrastrutturali per la continuazione della copertura apparente dello status quo; il loro interesse, il loro utile, la loro sotto funzione, la loro fortuna, il loro destino, il loro futuro e quello delle loro “famiglie”… mentre ogni umano viene trascinato dietro, come barattoli appesi alla “macchina nuziale”, che accompagna gli sposi dopo la loro cerimonia).
Alla “teoria” conseguono gli “esperti”, che si specializzano per propria convenienza, affinché possano rigenerare nuovi campi scientifici nei quali “spendersi e consumarsi”, agognando ai riconoscimenti, alla carriera, all’entrata ufficiale nella storia…
La teoria apre nuova prospettiva, che non è mai al 100% già percorribile.
Ciò che è utile, è proprio il lavoro degli altri, che ampliano la teoria e la “completano”, ossia, che la rendono sempre più “spendibile e riconoscibile/praticabile, sempre 'qua, così'”.


Prima - o parallelamente - della teoria, ma... sempre dopo il Dominio, viene il business e la fame/sete di perpetuarsi all’infinito.
Ci sono così tanti umani. La Terra è tanto grande. Le risorse sono ancora così abbondanti, che… la “torta è sempre ed ancora suddivisibile in nuove parti, che sono sempre le stesse ma sono sempre in grado di dare qualcosa di diverso all'apparenza”.
Di che cosa ti nutri, veramente?

Che cosa “serve” per allargare il business di una Grande Famiglia?
Che tu ti nutra di, ad esempio… “insetti”?
Ecco, allora, quello che succederà perché deve succedere, “alla faccia dell’evoluzione”

Ciò che si evolve non è manifesto “qua, così”, perché non gli conviene. Tutto il resto ha la convenienza che registra, conseguendo a quello che “non esiste, perché non vede”.
Quale arcano, quale più alta strategia non riconosci?
Rifletti e ritrova/ricorda “bene”, perché è tutto – comunque – alla tua “lunghezza d’onda”.

Reale manifesto "qua, così".
La “memoria più autentica è quella frattale”. Quella che non può mai essere cancellata e che si deposita ovunque, “come quando fuori piove”.

Espandi la "tua" fantasia. Poni un "limite" a ciò che si ciba di te.
      
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

2 commenti:

  1. Ciao Davide ,
    il reale manifesto e' solo cio' che noi accettiamo,in parte o in toto,e' la nostra personale visione ,almeno cosi' crediamo,!!! ma di tutto questo ,quanto e' indotto in modo occulto???? tutto!!! ???Eppure prendiamo il tutto,e il contrario di tutto,perche' ci sono poi gli "esperti" che ti bocciano quello in cui credevi ,sino a poco prima!!! e Allora!!!!??? Attenzione a 360gradi sempre,e non si puo' abbassare la guardia!!!! un abbraccio Diana

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    1. Cara Diana, quanto tempo! Bene. Il reale manifesto "qua, così" è, purtroppo, qualcosa che ci "sciroppiamo" senza poter fare nulla, che non sia già previsto dal Dominio.

      La via di riuscita, però, esiste ed è quella che passa dal nostro comportamento.

      Coerenza, lungimiranza, totalità... verso cosa?

      Il verso lo conferisce l'intenzione, quando diventi la grande concentrazione di massa e la frattalità espansa "ti sente" e ti redistribuisce nel reale manifesto, trasformandolo "a tua immagine e somiglianza"...

      Consapevolezza. Accorgersi. Ricordare... Tuo terzo stato, lato proprio.

      Idee chiare.

      Grazie Diana. Un caro abbraccione.

      Serenità. Smile


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