martedì 8 gennaio 2013

Robin Hood: eroe o mafioso?




Che cosa è cambiato da quando lo sceriffo di Nottingham perseguitava doverosamente tutti i poveri abitanti, portando via sino all’ultimo pence?
  
Nulla.

All’insegna della ‘Restaurazione’, il potere di controllo che avvolge le 3d non si è mai dissolto.

Dalle volute di nebbie e fumo dell’antichità, alias dalla mancanza di memoria collettiva, è uscito qualcosa che tutt’oggi è ancora presente dentro e fuori di ognuno degli abitanti della Terra. Il Mito affascina il presente attraverso le sue spire influenti e cariche di Magia, che tanto appassiona anche il pubblico moderno:

è come essere convinti di trovarsi al cinema o a teatro, invece che in uno scenario 3d dipinto dalle azioni di ogni attore possibile ed immaginabile e, soprattutto, reale, dove per reale occorre materializzare un concetto di duplice presenza/azione, ossia

per essere reale, un sasso è reale ma, se lo 'autorizziamo' in quanto tale:

siamo noi a dare valore convenzionale ad ogni ‘fatto’. La Fisica risponde di conseguenza… anche se la Fisica è ormai divenuta una ‘realtà’ dal momento in cui la gran parte degli abitanti del Pianeta hanno creduto alla Fisica, ossia a ciò che i propri occhi vedevano mentre trascorreva il Tempo.
 
Un Aborigeno crede nella Fisica? Come? Non crede perché ignora i principi della Fisica? Certo. È vero anche questo ‘increscioso evento’, tuttavia… un Aborigeno vive nelle 3d ma con un solo innesto locale, mentre la rimanenza del suo essere ne è al di fuori. Ciò significa che il principio umano ha necessità delle 3d al fine di completare qualche processo particolare, altrimenti non ‘sarebbe qua’.

La scoperta dell’acqua calda lascia sempre esterrefatti, vero?

Nelle 'Cronache dell’Antisistema', reame 3d nel quale ognuno di noi è auto installato, vige la contemporanea presenza di essenze ed entità biodiverse; situazione non dissimile da quella raccontata più e più volte in infinite prove di ‘fantasia’ negli ultimi… secoli (millenni?)…

Ho linkato almeno 6 notizie ‘reali’, solo nella giornata di ieri, che alludono ad un Mondo governato da ingiustizia e sopraffazione altrui; che cosa è cambiato rispetto ai Tempi nei quali questi fatti erano alla luce del Sole?

Nulla… se non che, appunto, il modello abitudinario della Massa, è riuscito a non vedere più un certo atteggiamento, forse per sopravvivenza o per sfinimento. La cosa certa è che il controllo sapeva alla perfezione che sarebbe accaduto:

che la società si sarebbe trovata, un giorno, senza ‘arti ne parti’, ossia, senza punti di riferimento a cui agganciarsi; smarrita entro se stessa.

Tasse, allarme Cgia: nel 2013, 585 euro in più a famiglia.
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Lo ‘sceriffo’ ha imparato la lezione:

ha deciso di non apparire più fisicamente, perché era sin troppo chiara l’estorsione pubblica dichiarata con la forza; basta utilizzare la legge ed il paradossale appoggio del popolo stesso; un appoggio indiretto, per tacito assenso, per non pervenuta altra manifestazione d’intenti.

Lasciamo che a pagare il balzello sia il popolo stesso, tramite un comodo conto corrente gratuito, attraverso Internet... Paventando sullo sfondo la minaccia sottile e sempre aleggiante dello Stato controllore.

Ma, se il ‘sistema’ a cui sottintende lo sceriffo esiste ancora, perché non si trova nessuna traccia di un moderno Robin Hood?
 
Non c’è più spazio per nessun ‘eroe’? Oppure, non c’è mai stato nessuno spazio e, dunque, nessun eroe?
 
Ricordiamo, forse, l’ultimo grande eroe nell’omicidio di Gesù Cristo? Ma non ne siamo certi…(infatti sembra che non sia nemmeno morto in croce).

Ecco uno dei punti focali:

l’assenza di lucidità sociale deriva dalla mancanza di prove storiche conclamate, relative ad episodi cardine della storia ‘umana’.

È scomparso tutto dal Mondo:

ogni prova di quello che fu, e, visto che la Fisica si alimenta e procede per ‘prove’… il genere umano si è come resettato, esponendo il fianco alla capacità di riprogrammazione totale Antisistemica, relativa allo stanziamento nella sua atmosfera modificata all’origine.

È proprio una bella storia, vero? Che cosa manca a questa storia rispetto a quella narrata da Tolkien? Mancano i mostri? Le fate o gli elfi? I grandi scenari ad effetto? Le solide armature e le spade scintillanti sguainate in alto, sopra a fedeli e sontuosi cavalli da parata e combattimento?
 
Che cosa manca?

Sapete cosa manca?

Manca la nostra viva partecipazione:

non ci troviamo al cinema e, semmai, siamo allo stesso Tempo spettatori e attori. Il reame 3d è quantico, ricordate?

Ma come è possibile? Ma che cosa stai scrivendo?

Calma:

trattasi di ‘finzione letteraria’, no? Lo stavate dimenticando!

Questo è il nuovo capitolo della ‘storia più grande mai raccontata’. Una storia talmente grande da richiedere tutta la Vita per essere rammentata; una storia che non finisce mai di auto scriversi attraverso il nostro recitare a comando:

così deve essere? Così è, adesso.

Robin Hood è un eroe popolare inglese che, nella versione moderna della leggenda, ruba ai ricchi per dare ai poveri.

È un personaggio metà storico metà leggendario, probabilmente frutto della fusione del personaggio realmente esistito, bandito o nobile sassone decaduto, con le preesistenti leggende di un dio della foresta, un folletto plausibilmente omonimo

Se attualmente nella versione moderna della leggenda lo si immagina come un generoso fuorilegge abilissimo nell'uso dell'arco, viene invece dipinto diversamente nella versione medievale, fino ad essere considerato un bandito come tanti, in epoca contemporanea.

Nella cultura popolare i racconti di Robin Hood e della sua banda sono solitamente associati con l'area della foresta di Sherwood e la contea di Nottinghamshire

Nel 1439, venne presentata al Parlamento inglese una petizione contro un certo Piers Venables di Aston, nel Derbyshire:
 
‘che non avendo beni e mezzi di sussistenza, organizzò disordini e si rifugiò nelle foreste, come fecero Robyn Hude e i suoi’.
 
Questo fu il primo ritratto di Robin Hood in veste di antieroe, che si sarebbe poi riproposto nel XVII secolo, quando Guy Fawkes e i suoi vennero descritti come dei ‘Robin Hood’ da Robert Cecil.

La prima menzione storica di Robin Hood si trova in un passaggio dello ‘Scottish Cronicon’, scritto parzialmente da John Fordun tra il 1377 e il 1384 e parzialmente dal suo allievo Wlater Bower, più o meno nel 1450, che integrò e modificò il lavoro del suo maestro. Si trova un passaggio:

‘in quel periodo, tra coloro che erano stati privati dei loro possedimenti si sollevò il celebre bandito Robin Hood, (con Little John e i loro compagni) le cui gesta il volgo si delizia di celebrare in commedie e tragedie, mentre le ballate sulle sue avventure cantate da giullari e menestrelli sono preferite a tutte le altre’...
 
La sua morte è collocata da Ritson il 18 novembre 1247, a circa 87 anni di età

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Robin è stato un uomo che ha saputo divertirsi; molto abile nello sfuggire a tutto e a tutti (infatti muore in tarda età, in barba alle varie dispute).

Ma… non ne siamo certi. Per cui? Altro snodo focale:

per cui… dipende da noi ‘credere’ o meno.

Il distacco tra realtà 3d e Mito ha comportato l’inversione delle due polarità:
  1. nel Mito si è relegato tutto ciò che è divenuto scomodo per il controllo
  2. nella realtà 3d è rimasto tutto ciò che è polarizzato con il controllo.
Nei film/mito è rimasta la possibilità di sognare; nelle leggi/realtà 3d è rimasta la struttura cardine da seguire… pena?

L’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori o l’incapsulamento nelle carceri o altro ancora, come:

il debito.

Secoli or sono, i figli erano costretti a fare lo stesso lavoro dei padri, dando così luogo alla nascita delle ‘corporazioni’, le antesignane delle moderne Lobby.

Oggi, i figli magari pagherebbero per fare lo stesso mestiere del padre, visto che non c’è lavoro, eppure, secoli prima, hanno deciso in altra maniera. Decisione probabilmente indiretta per via dell’industrializzazione e della costante della povertà sempre più che strisciante tra le compagini della Massa.

Il debito, ad ogni modo, è oggi l’arma di ricatto abitudinaria che incatena il ‘nuovo’ al ‘vecchio’. Non è solo il profitto che interessa al controllo… No, il profitto è lasciato alle schiere che se ne nutrono. Il profitto in termini di denaro è un’illusione. Coloro che detengono il potere del controllo, della fonte, dell’autorevolezza, della legge, del vapore… ne hanno in quantità indefinita.

Ciò che interessa maggiormente al Nucleo Primo è il mantenimento delle loro ‘proprietà’:

il Pianeta Terra e tutti i suoi abitanti.

Muovendoci per Analogia Frattale, che cosa significa l’esistenza conclamata e difesa coi denti da tutti, del concetto di ‘proprietà privata’?

Ecco… non penso, ormai, che serva dettagliare ogni volta, la valenza immensa della proprietà frattale dell’energia manifesta nelle 3d. Chi legge SPS da qualche Tempo lo dovrebbe ormai sapere a menadito:

l’Analogia Frattale è una legge solare, chiara, solida, vera, concreta, tanto quanto la gravità:

prendiamo una mela e lanciamola in aria. Che cosa succede? Che cadrà per Terra secondo Tempi, modalità e traiettoria facilmente calcolabile dai Fisici.
Bene. La stessa cosa accade applicando i principi dell’Analogia Frattale. Se lanciamo una mela per aria, essa cadrà allo stesso modo di ogni altra mela lanciata per aria. Non solo… essa cadrà allo stesso modo di una pera o di qualsiasi altro oggetto/frutto lanciato per aria.

Attenzione:

ciò non equivale alla scoperta dell’acqua calda. Ciò dimostra una valenza in termini di analogia del comportamento. La gravità riguarda la gran parte dei corpi 3d. Che cosa significa?

Che la gravità è un fenomeno e che i corpi rispondono a quel fenomeno, ossia che i corpi possono essere accomunati al medesimo effetto (l'Analogia Frattale è contenuta nella legge di gravità o, meglio, la gravià è una proprietà dell'Analogia Frattale)
. Ossia che ad ogni altro livello il comportamento dei ‘corpi’ sarà equivalente…

Ma, badate bene, non perdetevi in deduzioni logiche di Natura mentale, perché il reame è quantico e ricolmo di ‘mezze verità’. Risulta estremamente sfuggevole afferrare un nuovo concetto o un vecchio concetto, che staziona al di fuori  del paradigma governativo.

L’Analogia Frattale richiede allo stesso Tempo, capacità di astrazione e, dunque, logica extra mentale. La mente va lasciata risposare un pochetto, dopo tutti questi secoli di gran lavoro… Ha 'costruito' già sin troppo, non trovate? Ha talmente lavorato da essersi svuotata ed ora necessita di un certo periodo temporale di vacanza.

Dai Tempi di Platone ad oggi la società si è come adagiata sugli allori:

ci si sciacqua la bocca con lo studio dei classici, ma i classici sono allocati in una cella fluida di memoria non ben rintracciabile dai circuiti/chip della mente 3d attuale, la quale non sa che farsene di simili contenuti, ormai ritenuti ‘obsoleti’ mentre si corre da mattina a sera (magari anche stando fermi di fronte allo schermo di un computer).

Ossia, il contenuto, il valore aggiunto, derivante dall’ispirazione antica/classica, non riesce più nemmeno a raggiungere la linea di galleggiamento del pensiero moderno razionale:

la legge di Liebig spiega molto bene questo fenomeno, assumendo la mancanza del più piccolo ingrediente come l’impedimento procurato al fine di non riempire mai del tutto la ‘botte’.

Piove, ma non ci credo.
Paradosso di Moore.

Fateci caso:

manca sempre energia affinché si riesca a mantenere il proprio ‘centro’ al di fuori dell’interferenza dell’attuale modello vitale. Il frattale è naturalmente la sete di energia che contraddistingue la società dei consumi.

La programmazione auto indotta (autosuggestione) ha veicolato una intera genie a consumare senza senso per sopravvivere (loop). La legge d’attrazione risponde ad input ‘altri’; un emettitore di segnale ‘contrario’ è installato dentro di noi, nell’inconscio:

questo spiega perché otteniamo l’esatto contrario di quello che ‘vogliamo’.

Se n’è accorto persino mio figlio; infatti, giocando a calcio ha imparato che ‘appena parla accade il contrario’. Ossia:

se mi dice ‘Papà, adesso non mi farai più gol’ è matematico che al primo tiro che scaglierò, farò goal.

È una regola a cui ci siamo adagiati per tacito assenso, avendo permesso a paure d’ogni tipo di collocarsi vicino al centro di potere dell’essere umano:

l’inconscio.

Sino a quando si continuerà a parlare di ‘materia grigia’ e di ‘materia oscura’, l’Universo sarà avvolto nell’ombra di queste materie dense e coprenti. Ciò testimonia lo stato in cui versa il nostro inconscio.

Il cono d’ombra proiettato dal corpo che cela la luce ci avvolge ed immobilizza.

La leggenda di Robin Hood ha da sempre alimentato il turismo locale.

Una delle maggiori attrazioni turistiche del Nottinghamshire è la ‘Major Oak’, una quercia che il folklore locale ritiene essere la casa del fuorilegge. Sono aperti tutt'oggi i dibattiti sulla quercia, persino la sua età che si pensa non sia abbastanza avanzata. Nel film ‘Robin Hood Principe dei Ladri’, Robin tornato dalla terra santa grida di essere finalmente a casa proprio in una scena dove passa sotto questa quercia…

Canzoni, drammi, giochi e successivamente romanzi, musical, film e serie televisive hanno trattato nel tempo il tema di Robin Hood e la storia è rimasta soggetta a manipolazioni ideologiche.  

Lady Marian, per esempio fu dipinta come una sorta di donna guerriera nei romanzi nel periodo Vittoriano e come icona del movimento femminista.

Lo stesso Robin Hood è stato trasformato da un fuorilegge con occasionali elementi di generosità ad un maestro nell'uso dell'arco contro il Principe Giovanni e lo Sceriffo di Nottingham per difendere gli oppressi e Re Riccardo

Secondo questa visione Robin Hood è il più famoso di quella schiera di banditi che sono riusciti a creare un mito di loro stessi, ingraziandosi parti della popolazione con elargizioni, onde ottenere appoggi.
 
Questo mito è presente anche in altre culture e in altri paesi, come per esempio Juraj Jánošík in Slovacchia, Rummu Jüri in Estonia e Tani Yukata in Giappone…



Nel lungometraggio Disney Robin Hood del 1973, Robin Hood è rappresentato come una volpe
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Segniamoci queste espressioni:
  • la leggenda di Robin Hood ha da sempre alimentato il turismo locale
  • il folklore locale ritiene essere la casa del fuorilegge
  • Robin Hood è il più famoso di quella schiera di banditi che sono riusciti a creare un mito di loro stessi, ingraziandosi parti della popolazione con elargizioni, onde ottenere appoggi
  • la storia è rimasta soggetta a manipolazioni ideologiche.
  • Leggenda
  • Folklore
  • Mito
  • Storia.
Vero o falso? È sufficiente indossare una maglietta con l’effige di Robin Hood, per diventare Robin Hood? L'unico effetto ottenuto, ma non visibile, è quello di alimentare certe forme pensiero, che aleggiano attorno al mito di Robin Hood...

Effetto di valore dubbio, visto che non sappiamo cosa in realtà andiamo ad alimentare e sostentare.
 
Io penso che indossando i panni di Robin, lo si possa 'capire meglio'… anche se il centro di controllo dell’inconscio svuota in continuazione il continuum, per cui il ‘barile è sempre pressoché vuoto’; in questa maniera possiamo continuare a constatare che ‘piove’, ma senza mai crederci veramentee, dunque, continuando a 'bagnarci'.

Sbagliare è umano perseverare è diabolico.

La forma energetica che prende Vita è un effluvio magico che va ad ingrossare la perturbazione atmosferico/cerebrale/spirituale, che spazza la terza dimensione da Tempo immemorabile, proprio come quella enorme perturbazione che domina la figura del Pianeta Giove.

La scoperta della grande macchia rossa avvenne nel 1664 ad opera di Robert Hook. Attraverso i secoli essa ha fatto nascere molte teorie, compresa quella che si trattasse di un'isola, intorno alla quale i gas si muovevano velocemente, come la corrente di un fiume; oppure che fosse una enorme massa gassosa, scaturente con moto vorticoso da un punto caldissimo della superficie, alla quale rimaneva in qualche modo ancorata. 

Attualmente la spiegazione più plausibile della grande macchia rossa è che si tratti di una perturbazione ciclonica simile ad un uragano...
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Allo specchio tutto ci riflette (curioso anche il binomio Robin Hood e Robert Hook).

I frattali si estendono al di là di ogni nostra percezione alla moda.

Dipende da noi allargare la prospettiva.
  • nel lungometraggio Disney Robin Hood del 1973, Robin Hood è rappresentato come una volpe
  • Robin Hood è il più famoso di quella schiera di banditi che sono riusciti a creare un mito di loro stessi, ingraziandosi parti della popolazione con elargizioni, onde ottenere appoggi.

Questa coppia di valori mi fa pensare al grande attore silente denominato ‘Mafia’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com

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