martedì 8 giugno 2010

Andare oltre alla critica: cambiare in prima persona..




India, Bhopal: 7 condanne, multa 10.600 dlr a Union Carbide.
Un tribunale indiano ha condannato oggi ad una multa di 500.000 rupie (10.600 dollari) l'ex unità locale dell'azienda chimica americana Union Carbide e a due anni di carcere ciascuno sette ex dipendenti, riconoscendoli colpevoli di negligenza per non aver impedito uno dei più gravi incidenti industriali della storia.
Nel 1984, l'impianto della Union Carbide di Bhopal, nell'India centrale, rilasciò una nube di gas tossico che provocò, secondo i dati del governo, la morte di 3.500 persone.
Gli attivisti sostengono invece che a seguito dell'incidente morirono complessivamente 25mila persone, tra i decessi immediati e quelli registrati nel corso degli anni successivi.
Tra i condannati, il più alto in grado è Keshub Mahindra, all'epoca dell'incidente presidente di Union Carbide India Ltd e oggi numero uno di Mahindra & Mahindra, produttrice indiana di veicoli e trattori.
I condannati possono presentare ricorso, processo che in India può durare anni.
La sentenza ha riguardato solo i dirigenti indiani dell'ex unità locale di Union Carbide: per la compagnia e i dirigenti stranieri, sono stati istruiti processi separati.
Fonte: Reuters

Su Wikipedia  c’è una “descrizione” di ciò che è successo molto dettagliata e i "moniti", dello staff, scritti in testa all’articolo la dicono lunga sul grado di “coerenza” dei contenuti. Merita una lettura

Ciò che è successo a Bhopal è molto simile a ciò che successe a Seveso nel 1976 e a chissà quanti altri “incidenti” dovuti alla mancata messa in funzione dei sistemi di sicurezza previsti solo in fase teorica. Negligenza, irresponsabilità, legge del profitto ad ogni costo, ecc. Le solite brutte “cose”. Come il costruire interi paesi alle pendici di un vulcano, o nel letto prosciugato di un fiume, o sotto la vetta instabile di un monte, o troppo vicino al mare. A volte ripenso al Vajont e una “lancia” di tristezza riesce ancora a “bucarmi” il plesso solare:

Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: 
  • l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; 
  • l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; 
  • il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione.
 
Le autorità, dopo disastri di questo tipo, si riempiono la bocca col termine “responsabilità mancate” e non mancano mai i richiami alla responsabilità di tutti; ma col solito monito è difficile che avvenga un cambiamento virtuoso. La massa vede chi li rappresenta al governo come una “casta” di intoccabili e non ha fiducia in nessuno di loro, che pur contribuisce ad eleggere. Le fazioni, poi, si dividono quel che resta di buono, causando nuovamente quella divisione, separazione, che ricorda tanto il frattale di ciò che riguarda intimamente ognuno di noi

Così non si va da nessuna parte.

10000 dollari di multa per il disastro di Bhopal fanno sinceramente piangere; anche se non si misura la perdita umana col denaro, è comunque il denaro il mezzo di “paragone” accettato da tutti.

Tra le “vittime” e i dispensatori della “legge” c’è, nel mezzo, un muro che allontana la fiducia; questo muro è fatto del “passato”, degli errori che sono stati perpetrati e perpetuati e che, adesso, aleggiano come ectoplasmi sopra alla società. Questi errori costituiscono delle forme di energia-pensiero, che bloccano il flusso del cambiamento.
Il passato dovrebbe insegnare qualcosa e non servire come “scusante” per non fare nulla o per continuare ad agire nel “segno”, nella moda, nella tendenza che ha portato i “fallimenti” dei modelli di civiltà. Siamo qua per imparare ed è solo prendendo spunto dal passato evidente, che possiamo slanciarci oltre le colonne di sbarramento delle eggregore, da "colui che veglia".

Certe forme di pensiero magnetiche, come quelle appena citate, sono in grado di fissarsi nell’ambiente e di determinare dei comportamenti di massa di qualsiasi tipo; basti vedere cosa successe alla pressoché intera popolazione germanica durante gli anni del nazismo. Vediamole come delle forme d’incantesimo che, nelle fiabe, nei libri e nei film, fanno tanto “scenografia” per ambientare storie mozzafiato, la cui veridicità viene regolarmente ignorata dai più “grandi”.

Quasi al 100%, se avessimo la possibilità di sedere alla Camera o al Senato, ci comporteremmo come tutti coloro che, adesso, è tanto facile criticare. Perché? Perché quei luoghi sono letteralmente imbevuti dell’energia legata alla manipolazione del concetto di lecito, morale, etico, condiviso, etc. Non è facile per chi ci sta dentro, fare qualcosa. Chi ci sta dentro “segnala”, attraverso il proprio comportamento ciò che non va alla massa, ma non può fare molto altro da dentro. Al limite si può tirare fuori, ma è davvero difficile avere la meglio sull’incantesimo che domina ed impera.
La massa dovrebbe capire che “qualcosa non va” e, senza fare rivoluzioni, dovrebbe instaurare un processo di trasmutazione delle finalità esposte dall’esempio negativo irradiato dai politici. Come? Tramite il proprio comportamento individuale

I futuri politici giungeranno dalla massa stessa;  i giovani di oggi. 

“Per stare bene al mondo bisogna essere furbi”: quanti genitori passano questa “modalità” ai propri figli, come se fossimo in guerra contro un nemico invisibile che, poi, non è che solo e sempre il “noi stessi”.

Pensiamoci bene: siamo più responsabili noi nei confronti dei nostri figli o un politico nei confronti della massa?
 
"L'autista di scuolabus ha in mano la nazione più di un ministro di un Papa o di un'autorità.
E c'è una terra di mezzo tra il torto e la ragione. La maggior parte del mondo la puoi trovare là".
 
Temporale (Safari – di Lorenzo Jovanotti)

 
  

2 commenti:

  1. ormai la bussola sta impazzendo , nulla va nella giusta direzione.La testa vive per sè,ossia i politici, i genitori non sono lucidi perchè stressati dai 1000 problemi , i figli crescono con esempi malati . In che termini si può auspicare che qualcosa cambi? mah ! seriamente credo che ormai da soli non ci raddrizziamo. Ci vorrà qualcosa che dall'esterno fermi questo mare di ego divorante inarrestabile .Non è catastrofismo questo .io lo chiamo realtà che l'avidità dell'uomo ha saputo trasformare in quel malessere di insaziabilità.

    RispondiElimina
  2. Cara Loredana,
    qualcosa dall'esterno ci sta chiamando: da fuori del Sistema Solare.

    E qualcosa lo fa anche da dentro, dal nostro cuore...

    Però se non prestiamo "attenzione" sarà comunque difficile "percepire" il minimo "segnale"...

    Diciamo che c'è un po' troppo "rumore" di fondo...

    Tutto è opportuno...

    Grazie di cuore Amica Cara.

    Un abbraccio...

    Serenità

    RispondiElimina

"Fai..." un po' Te.