Illusioni…
Lo sanno benissimo quelle persone che hanno problemi “seri” e che devono fare valere il proprio punto di vista di fronte ad un giudice o alla macchina burocratica italiana. Niet! Nada! Rien! Nessun diritto!
Questa è la verità… e non esagero!
Va bene, anche io denuncio, vado contro ed in questo modo “alimento” quello che non mi va bene. Occorrono nuove vie, nuove proposte. E smettere di alimentare il “rogo” italico. Invece cosa succederà? Basta vedere la più lontana Argentina e la più vicina e recente Grecia: sommosse popolari freddate nel sangue. Il popolo è così; è una macchina che o addomestichi o puntualmente ti ritrovi contro, perché non ragiona nella sua totalità.
Cosa proporre? Usare l’immaginazione come i bambini e portare la “luce” laddove manca, ossia nel mondo politico.
Leggiamo cosa propone questo controverso uomo americano e non prendiamolo troppo sotto gamba. Ricordo che stiamo vivendo dei tempi che incitano il cambiamento. Nulla è impossibile.
"Se fossi italiano, non pagherei più le tasse: gli stipendi dei politici italiani sono troppo alti".
Così Edward Luttwak, economista e politologo americano, entra nel dibattito sui costi della politica e della pubblica amministrazione in un''intervista esclusiva pubblicata oggi dal settimanale Il Punto.
Nell''intervista, Luttwak aggiunge che "quello italiano è un sistema malato dalle fondamenta. Ciò che si spende per gli stipendi dei politici si toglie allo sviluppo del Paese".
Il settimanale ha dedicato un’ampia inchiesta alla "stipendiopoli" e ai compensi record dei politici italiani e della nostra classe dirigente. Dopo aver illustrato le gigantesche differenze di stipendi tra i politici italiani e quelli statunitensi, Luttwak ha spiegato a Il Punto anche la sua proposta. "I cittadini devono riprendere possesso dei loro soldi, costringendo una classe politica autoreferenziale a fare marcia indietro. Il modo per farlo c’è: non pagare più le tasse. Se fossi italiano, invece di darla al fisco, parte dei miei guadagni la metterei in un fondo fiduciario - ha sottolineato Luttwak - per ridarla allo Stato solo a due condizioni ben precise: la riduzione del numero dei parlamentari, magari con un sistema monocamerale, e l’allineamento del loro stipendio alla media europea, assai più bassa della vostra".
Fonte: Yahoo
Il suo punto di vista d'oltrefrontiera è significativo e dovremmo tenerne conto. Infatti ecco cosa propone la politica italiana. Si inizia a parlare di ulteriori sacrifici per il popolo. La crisi innescata dai “soliti ignoti” si scarica sul collettore finale, nelle “fogne”, sul popolo, su tutti noi.
"Calderoli; manovra a breve, tagli e sacrifici per tutti".
ROMA (MF-DJ)--"A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell’economia. I tagli alle spese comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari". È quanto afferma il ministro Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
Il ministro leghista proporrà anche "un taglio del 5% agli stipendi dei parlamentari e dei ministri" per dare il buon esempio in vista dei sacrifici che comporterà la mini-manovra finanziaria che il Governo varerà per far fronte alla crisi finanziaria internazionale.
Fonte: Repubblica
Se il mondo politico accetterà di tagliare il 5% dei loro stipendi, vorrà proprio dire che siamo di fronte ad un possibile baratro. Il loro taglio è un frattale della gravità della crisi. Comunque non si sente mai proporre qualcosa di nuovo; sempre sacrifici, tagli, rinunce, scarsità, competizione, etc.
Non è da lì che giungeranno le nuove modalità di Vita; è il popolo, ognuno di noi, che dovrà comprendere quanto sviata sia la nostra “direzione di marcia”. E mettere da parte l’egoismo e la legge della sopravvivenza.
Nell’unione e nell’accettazione della nostra Natura divina, sta il bandolo della matassa. Parole vuote? Concetti aridi, sterili, che non portano da nessuna parte? Probabilmente è vero se continueremo a fare finta che siano tutte barzellette per allocchi.
Almeno questo americano ha il coraggio di proporre una “novità”…
Condivido il tuo pensiero, che è poi quello che forse maldestramente ho già cercato di dire e che ripeto oggi, cioè che su questo pianeta scuola non siamo tutti allo stesso livello evolutivo e lo dico senza giudizio, ma come una constatazione.
RispondiEliminaQuindi qualcuno sta già lavorando al cambiamento, altri incominciano ad accorgersi di qualcosa, altri ancora sono immersi così tanto nei piccoli drammi quotidiani che non si accorgono di nulla. Ognuno vive un momento preciso della sua evoluzione, che non si può forzare perchè abbiamo almeno in parte il libero arbitrio. Tutto questo non per dire che non si deve fare nulla e aspettare la catastrofe, assolutamente no. Bisogna cambiare si ma cambiare la nostra percezione, risvegliare quello che è sepolto in noi la nostra scintilla di luce. Facendo questo come in geometria frattale si creerà un' onda virtuosa che sicuramente toccherà altri che a poco a poco si risveglieranno.
Questo 2010 è per il mio sentire l' anno in cui i nodi irrisolti in ognuno di noi si stanno presentando ad uno ad uno per essere sciolti e vari catalizzatori quali possono essere la crisi economica, ambientale e morale mi pare ci stiano aiutando ad accelerare questo processo impegnativo ma necessario al cambiamento...
Daccordo con il post e con Gabriel, ho parlato dello stesso argomento qui http://bollo82.blogspot.com/2010/03/parlando-di-politica.html
RispondiEliminaSalute!
Caro Gabriel,
RispondiEliminaquello che scrivi non fa una piega; sei molto lucido e consapevole di quello che "siamo".
Molto onorato della tua presenza :)
Un abbraccio...
Caro Amos,
RispondiEliminagrazie per la risonanza. Ti ho risposto anche sul tuo bel blog.
Facciamo un lavoro silenzioso, gregari di noi stessi... umilmente lungimiranti...
Un abbraccio...
Serenità