Laddove, “palla” assume molte varianti; ad
esempio:
sport - oggetto sferico di cuoio, gomma o altro
materiale con cui si gioca…
matematica - la porzione di spazio contenuta all'interno
di una sfera
religione - oggetto liturgico della religione cristiana,
costituito da un rettangolo di stoffa con cui viene coperto il calice durante la
messa
popolare - specialmente al plurale, termine per indicare
i testicoli…
popolare - bugia, menzogna…
araldica - figura araldica convenzionale che consiste in
un cerchio di smalto ombreggiato
storia, abbigliamento - nell'antichità grande veste
matronale…
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Allora, vedi un po’ tu/“tu”.
Le “varianti” si applicano
solamente al “contesto”? Uhm: anche nel medesimo contesto, le varianti possono
sovrapporsi. Dunque, “cosa viene prima”? E cosa “vale uguale”? Ancora, cosa è
significativo e cosa è solamente “iconico” o rappresentativo e dunque
immaginario luogo comune?
Il linguaggio è pieno zeppo di trappole il-logiche,
sonore, gergali o verbali; le assonanze conducono spesso al dubbio ed affermando
qualcosa si può tranquillamente intendere persino l’esatto opposto, senza mai
ammetterlo se non per coloro che l’intendono, avendo ricevuto il “messaggio”.
Con il linguaggio inneschi la foll(i)a, oppure la mantieni in una “campana di
vetro”. Eppure, convincere anche un solo individuo equivale ad un’impresa
titanica. Dunque?
Conviene maggiormente rivolgersi alla massa, allora: “sparare
nel gruppo”, piuttosto che operare secondo una strategia one to one o mirata.
Altri dubbi sgorgano, dal momento in cui con l’avvento della tecnologia
“moderna” (nella fattispecie la Rivoluzione Industriale 4.0 o Internet delle Cose) qualcuno si sta indirettamente rivolgendo a chiunque, implementando canali
individuali che fanno capo ad un unico “grande ascoltatore privato” (nonostante
tutto quello che, ancora una volta, sembra), secondo la rodata strategia del non
esiste anche se c’è.
Qualcosa di molto simile al “devi produrre le prove per
dimostrare la tua tesi”. No?
Che gran “palla”.