lunedì 6 febbraio 2017

La spersonalizzazione della singolarità osservante.




L’osservazione non è solamente un atto passivo (infatti, che cosa è la creazione, se non osservazione a tuttotondo?).
Non è il semplice guardare. È, anche di più.
È, ad esempio, interesse (la creazione "è"... interesse).
Qualcosa che risente, appunto, di una personalizzazione (nella forma gerarchica del paradigma). Qualcosa che “giunge indirettamente dall'alto”: 
dalla compresenza immanifesta dominante (dal vertice distaccato, dell’edificio reale manifesto).
Questo avviene dal momento in cui “è potenziale (possibile)”.
Ma non è un valore assoluto, sganciato dal tipo di forma di potere, applicato alla realtà da manifestare e che, dunque, si manifesta (a livello di grande concentrazione di massa, giurisdizionale, dominante).
Non è scritto da nessuna parte che qualsiasi “legge (fenomeno)”, implementat3 nella realtà manifesta “ad immagine e somiglianza”, sia un valore assoluto.
Qualsiasi “dispositivo” di questa entità, risulta reale (e si manifesta ad hoc) nella misura in cui esprime e raffigura, nella sostanza, l’Autorità massima compresente nello stesso “piano” da controllare, poiché controllabile e per questo motivo, allora, controllato.
Qualsiasi “legge” è un optional (e lo comprendi meglio, osservando le leggi sociali umane):
qualcosa che descrive una “relazione”
sia indiretta che diretta
causale
con la ragione fondamentale
“a monte” di tutt3 “qua, così”.

venerdì 3 febbraio 2017

Dal bianco al nero e viceversa, ti ci perdi dentro, se…




Così l’elettrodinamica quantistica divenne una teoria in perfetto accordo con gli esperimenti, laddove era applicabile”.
Richard Feynman
Ogni cosa, oggetto, costrutto, idea, soluzione, progetto, intenzione, ispirazione, senso, logica, pensiero, proposito, facoltà, talento, situazione, vicissitudine, caso, caos, causa, azione, reazione, legge, teoria, credo, motto, luogo comune, etc. (tutt3) se sempre “qua, così”rientra nel campo dell’apparenza
Ossia:
comporta 1) suddivisione, 2) appartenenza, 3) conseguenza, 4) dipendenza, 5) parzialità (parte), 6) effetto retroattivo (loop), 7) status quo, 8) deviazione, 9) interferenza e 10) dimenticanza selettiva... cioè, una simile "forma" necessita e rappresenta (incarna) una precisa, esatta, necessità... che se non sei tu ad avere inteso, allora è - per forza di cose - di provenienza altrui (dominante).
Si trattava di risultati sorprendenti, per la maggior parte delle persone, e se era davvero così, la prima cosa da pensare era che la teoria fosse sbagliata”.
Richard Feynman
L’intero accaduto è come… l’installazione di un dispositivo che, una volta radicato, si apre – immanifestamente, logicamente – offrendo la possibilità (potenziale) che va dal bianco al nero, e/o viceversa (fuzzy logica).
Dove il bianco è l’insieme di tutti i “colori” (che scompaiono singolarmente, poiché si annullano vicendevolmente = la storia deviata dell’umanità “qua, così”, singolarità per singolarità) ed il nero è l’assenza di tutti i “colori” (che scompaiono, perché all'ombra di una dominante = la storia deviata dell’umanità “qua, così”, d’assieme)…
Quindi, ogni “cosa (ideale o, via via, sempre più fisica)” rientra – sempre – in questo trattamento ambientale, che dipende e risente della compresenza immanifesta dominante (AntiSistema).
Quindi, ogni “situazione (ideale o, via via, sempre più materica)” va dal potenziale “lato tuo/umanità, centrale” al potenziale “lato tuo/umanità, dominat3”.
Quindi, il tutt3 è caratterizzato da porzioni, che possono assumere qualsiasi “tonalità (dall'apparenza alla sostanza)”… allo stesso tempo.
Ecco il perché della necessità di un segnale di  clock (sincronizzazione, coerente con la parte del potere più affermat3, giurisdizionalmente):
ecco il perché della strategia, immanifesta, della dominante.

giovedì 2 febbraio 2017

Chi fa, si aspetti.



Aspettiamo. Raccogliamo informazioni, le mettiamo insieme. È il nostro lavoro. Noi siamo dei professionisti. Non dei dilettanti.
E se lui continua e non ci riportano altre cartoline? Chissà da quanto tempo va avanti.
Immagina che cosa vuol dire toccare una di queste cartoline in un luogo pubblico. Starsene lì, mentre la leggi. Sapendo che qualcuno forse ti osserva. Aspettando di vedere come reagisci. No… qualunque cosa scriva il nostro uomo, in poco tempo finirà qui, da noi. Diciamoil 95 percento… Aspettiamo. Aspettiamo che il nostro amico commetta un errore…”.
Lettere da Berlino
Sei in un piano inclinato, che la gravità autorizza a credere. Tutto defluisce in una sola direzione ("futuro"), non visto che “tutto proviene da una sola direzione (compresenza immanifesta dominante)”.
Quanto può essere “pericolosa” una cartolina?
Quanto la capacità di auto replicarsi, attraverso l’ambiente, di un… virus. Quindi, è molto, molto, pericolosa.
Ovvio:
la pericolosità è per lo status quo, qualsiasi esso sia (quando "è" giustizia di parte).
La “cartolina” non è solo “una cartolina”. È un messaggio avente una ben precisa direzione, senso, orientamento, prospettiva, consapevolezza, etc.
È come un pugnale lanciato dritto al bersaglio, solo prendendo la via ancora praticabile e necessitante di tempo, nel momento in cui… viralmente, deve passare attraverso quelle intelligenze più sensibili e meno sotto ad incanto, relativamente all'assoluto dominantecaso per caso, ma sempre causalmente, storicamente, artificialmente, etc. ‘qua così’”.
La particella “qua, così” indica una collocazione, esatta, della forma sociale globale individuale, ad opera di un Dominio che, opera attraverso la "delega (frattale espansa)" di una dominante, compresente ma immanifesta.
Il Dominio è completamente umano. La dominante è, di più, molto simile al principio virale della malattia:
una tentazione continua.

mercoledì 1 febbraio 2017

Che ne sai, ad esempio?



Riesci, ancora, a comprendere se (quando) nel tuo complesso corpo/mente/energia, avvengono dei "cambiamenti" o, meglio, delle trasformazioni?
“Qua, così”, infatti, nulla cambia ma tutto si trasforma.
Sai cosa c’è? Che se (se) tu osservassi tutt3 da un’altra gradazione della prospettiva, allora (di conseguenza)… tutt3 ti apparirebbe, nella sostanza, diversamente (al di là sia della trasformazione che del cambiamento).
Alias: altr3 (non solo, cambiato/trasformato).

La dominante, attraverso il fondamento rappresentato dal momento di “è già successo”, avvolge il mondo intero per mezzo di strati gerarchici, deleganti, del “potere”:
come una sorta di “mummia”
il mondo reale manifesto “qua, così”
è avvolto, dunque, da fasce sottodominanti
orientate - prima ancora, al legittimare il proprio potere - a preservare, inconsciamente, l’interesse dominante per il mondo, suo indiretto possedimento (avendo rinunciato strategicamente ad apparire).
In questa maniera, la compresenza immanifesta dominante è diventata “inimmaginabile”. 

martedì 31 gennaio 2017

La banalità del lieto fine.



Dopo “La banalità del male”, a proposito di Adolf Eichmann, di Hannah Arendt:
La banalità del bene”, ricavabile dall'atteggiamento di Georg Elser (autore, accreditato, del fallito attentato ad Adolf Hitler, l’8 novembre 1939). 
Quello che sorprende maggiormente nella figura di Elser è come un singolo uomo (peraltro non eccessivamente colto né straordinariamente brillante sul piano intellettuale) abbia avuto ante litteram una visione chiara di ciò che avrebbe causato il nazismo, e come abbia immolato la propria vita per cercare di impedirlo.
Oggi è quasi unanime la condanna di Hitler, ma in linea di massima il popolo tedesco a quel tempo ha seguito il proprio Führer (guida - duce) senza grandi dissensi, anzi con un ampio consenso popolare.
L'intellighenzia e la chiesa tedesca non si distinsero particolarmente per aver levato le loro voci contro la dittatura…
Link 
La sua (di Adolf Eichmann) cronica mancanza di memoria lo condannerà a non poter mai controbattere seriamente alle accuse: 
egli ricordava solo i propri successi personali, i suoi stati d'animo e le frasi fatte ad essi collegate...
ricorderà tutte le sue quattro promozioni tra il 1937 e il 1941, e l'arrivo al ruolo di comandante del centro per l'emigrazione berlinese...
Le sue responsabilità erano inoltre minori di quanto sembrasse: 
egli era solo il capo dell'ufficio B4 sottosezione 4 dell'Rsha, ufficio per la sicurezza nazionale delle SS.
Il clamore intorno a lui nacque perché durante il Processo di Norimberga molti cercarono di scaricare su di lui le proprie responsabilità, ritenendolo morto.
Uomo di bassa cultura e bassa estrazione sociale, era estremamente zelante sul lavoro; non per ideologia ma per il desiderio di compiacere i propri comandanti e guadagnarsi riconoscimenti
Link 
Di “casi manciuriani”, la storia deviata, ne è ricolma. 
Il fatto stesso che non venga, ancora, riconosciuto ufficialmente, significa a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso che “è una strategia, ancora, utilizzata al giorno d’oggi e di ‘domani’. Per questo, lo ‘ieri’ deve rimanere incomunicabile, a livello di un simile grado di verità”…
Sei, “qua, così”, sempre alle prese con questo pesante quesito morale:
come sono andate, veramente, le cose?
mi stanno raccontando la verità o una menzogna?

lunedì 30 gennaio 2017

Al di là di tutto, attraverso tutto: il significato di tutto (il segnale che si dà al mondo).



Privo di dogmi, il mister campione d'Italia ha voluto stupire tutti. Svolta rock con il 4-2-3-1, inimmaginabile per certi versi, splendida realtà destinata a dominare
Link 
Se (se) analizzi (decodifichi), a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, la “situazione”, reale manifesta, poco sopra citata, probabilmente ti accorgerai delle “chiavi (di potenziale)” celate nell'espressione stessa:
privo di dogmi (al di là della convenzione, con coraggio, senza paura)
il mister campione d’Italia (una personalità già abituata a “vincere”, manifestando il proprio intento, avvezz3 a…)
inimmaginabile per certi versi (quali “versi”? Quelli che decantano le “cose” alla maniera prevedibile, poiché prevista “qua, così”, lasciando l’epica della sostanza oltre all'epica scolastica)
splendida realtà destinata a dominareil “premio” per un certo tipo di atteggiamento, coerente con l’intento).
In questo “caso”, sei alle prese con il “lato tuo, centrale (omettendo dalla ‘formula’, il resto dell’umanità)”, alias:
una forma di Ego, che sfocia nell'interesse di parte, proprio, o meglio… “lato tuo, dominato”.
Il simbolismo viaggia su livelli paralleli, che progressivamente all'erosione/diluizione della consapevolezza espansa, comporta il dimenticare ciò che “sta sopra/prima”, a scapito – proprio – di “ciò che sta sotto/dopo”
Quando, l’espressione – citata anzitempo – si completa “lato tuo/umanità, centrale”?


Quando la situazione inerente, “è” giustizia ad angolo giro:
da qualsiasi gradazione sferica
l’osservi e giudichi “ciò che fai”
coincide con
l’osservano e giudicano “ciò che fai”
rimanendo sempre e “solo”
giustizia
venendo sempre dopo alla risoluzione di ogni “malessere umano (causale) ‘qua così’”.

venerdì 27 gennaio 2017

La media differente.



Quando a “contare” c’è un organismo d’autorità centrale, in una realtà manifesta gerarchizzata, allora “i conti tornano sempre, solo da quella stessa prospettiva, seppure ‘la matematica non è una opinione’”. 
Le “medie”, che calcola l’autorità, derivano dai dati presi in considerazione (nella modalità di riferimento). Per cui, conoscendo anzitempo tali dati, la media elaborata fornirà, in anticipo (rispetto alla consapevolezza della Massa), l’andamento di un certo settore sociale (qualsiasi esso sia). 
Conoscendo in real-time i dati, l’autorità potrà calcolare l’incidenza degli stessi sulla media storica.
E se (se) tale media serve, poi, come riferimento pubblico al fine di auto condizionare la Massa stessa, allora questa media costituirà un fertile terreno per una battaglia già descritta e vinta (o... persa. Dipende da quale lato della medaglia, guardi e sei).
Dato che l’autorità conosce i nuovi dati e, dunque, conosce come il loro impatto con la media, modificherà la media stessa. Mentre la Massa verrà messa a conoscenza solo della media che, in un certo senso, costituisce l’argomentazione, in costante ritardo, sulla quale discorrere in ogni modo, nella sostanza, già prevista dall'autorità.
Ragionando con la media, si devia e piega il tempo (se è la media che fa tendenza). 
Poiché, la previsione è sempre riferita ad una tendenza differita, rispetto alla tendenza ultima, che puoi rilevare solamente sapendo i dati aggiornati. 
Così, l’autorità sa già “come andranno i prossimi ics mesi o anni o decenni o ore o minuti”, proprio perché si tiene per sé (nella modalità in cui verrà rielaborato e nella diffusione ritardata) il “dato fresco (attuale)”, ben sapendo come andrà ad incidere sulla media.

giovedì 26 gennaio 2017

La triangolazione: memoria corta, Te, memoria lunga.




Vorreste dirmi per favore, se Dio non è mai esistito, chi è che ha governato gli uomini e governato il mondo e continua a governarlo?
L’uomo.
L’uomo è mortale… Di questo passo non esiste niente…”.
Il Maestro e la Margherita
Donald Trump ha difeso ieri la sua intenzione di bloccare l'ingresso di cittadini di paesi musulmani negli Stati uniti, dicendosi costretto ad agire in un mondo che è diventato "un disastro completo".
"Questo non è un divieto contro i musulmani, si tratta di paesi che hanno un sacco di terrorismo", ha detto il nuovo presidente degli Stati Uniti in un'intervista alla Abc…
Link 
Una qualsiasi “trama”, narrata attraverso l’impianto “delle arti e dei mestieri”, risente sempre del momento storico passato (credo, abitudine) e compresente
se guardi un film di trent’anni fa, ci ritroverai dentro tutta una serie di “luoghi comuni” che, a quel tempo, costituivano (ed erano) la “moda”.
Nessun cellulare, ad esempio…
Niente era accennabile, rispetto a tutto quello che è “venuto dopo”.
La trama risentiva, dunque, rispetto all'ora, di una “minore ampiezza di dettaglio e di pieghe raccontabili (a partire da “una storia vera”).
Ogni livello della rappresentazione scenica, risente sempre di questa caratteristica temporale. Sia chi scrive, che chi dirige e recita; tutt3 quant3 sono sottoposti a questa ferrea regola, che domina interamente la scena.
Il tempo. Ciò che viene dopo. Il futuro… Tutto questo non è conoscibile, prima e quindi… impoverisce la “trama” stessa, raccontata nel dominio del tempo.
Ciò che puoi “dire” oggi, risente della limitazione di quello che potrai “dire” domani. E quando arriva il domani, è – ancora, nuovamente – l’oggi
Per cui, qualcosa tende sempre a sfuggirti. Con te, sullo sfondo centrale, perennemente in ritardo, in differita, previst3.
Il tempo è governabile. In che modo?

mercoledì 25 gennaio 2017

Al di là della depressione, la sofferenza del ricordo.



Nessuno pensa bene di chi pensa male di se stesso…”.
Anthony Trollope
Allora, farti pensare male di te stess3, è una delle modalità che permette di “far pensare male di te”
all’insegna dell’apparenza.
Ecco il motivo per il quale “qua, così” tutto avviene, anzi:
tutto auto avviene (da sé, senza una connessione evidente con la ragione fondamentale dominante).
Ad esempio:
lo Stato sei anche tu.
Ma, prima ancora, tu non sei lo Stato.
Se (se) sviluppassi anche solamente una piccola “bozza disegnata (schema logico)”, di questa riflessione, ne ricaveresti senz'altro una sorta di “illuminazione”.
Infatti, ti accorgeresti che manca come la chiusura e la relativa apertura "altra", tra ambiti sociali individuali e globali non meglio specificabili, dal momento in cui “perdi la memoria non appena ti deconcentri anche per una frazione di secondo”.
Ogni pensiero evidenzia una situazione. 
Ma ogni situazione non è nata attraverso quel singolo pensiero.
È, quindi, sempre come giungere in costante ritardo, rispetto al momento di “è già successo”. Un caso? Non esiste il caso, quando nulla gli è lasciato.
Di ciò ti dimentichi, però. E anche questo è causale. Ma l’abitudine ti porta a ritenere convenzione qualsiasi “cosa” che succede con buona dose di regolarità:
anche il sopraggiungere, coerentemente, sempre in costante ritardo.

martedì 24 gennaio 2017

La tua sicurezza.



Il dispositivo… sa perfettamente quali ricordi rimuovere. E poi sarà il mio cervello a riempire gli spazi vuoti con la mia storia di copertura.
Le bugie diventeranno la verità”.
Incorporated
Dove il “mio cervello” e la “mia storia di copertura”, diventano la realtà manifesta “qua, così”, con “te” al posto di Te… senza più (sempre meno) “colpo ferire”.
Tutto è memoria.
L’informazione si codifica ovunque, comunque e quantunque.
Anche “contro” l’intenzione dominante, che – di conseguenza – deve agire su/in te, preventivamente, al fine di disconnettere una delle due parti utili alla comunicazione.
Da “lì” il concetto, del tutto diverso dall'usuale, di interferenza ambientale in toto (della quale, l’inquinamento atmosferico è la riprova – frattale espansa - più tangibile, ma meno “sottile”)…

lunedì 23 gennaio 2017

Dovresti immaginare, vedendo senza alcuna spiegazione.



È divenuto, per Me, relativamente semplice smontare, disinnescare, smascherare, etc. pezzo per pezzo, tutto quello che nell’AntiSistema, l’AntiSistema propone, ogni volta, secondo una certa prospettiva apparente, tendente alla “(bio)diversità”;
in una neuro simulazione effettiva, reale manifesta “qua, così”, che è davvero complesso riuscire a “staccarti di dosso e… vomitare fuori da te”.
In questo spazio (potenziale) è stata riconosciuta/ricordata la ragione fondamentale, per la forma del paradigma “sempre verde”, che scambi per tutt3 ciò che esiste, anche nel potenziale…
La compresenza immanifesta dominante “è” nella realtà manifesta convenzionale, dove la convenzionalità è divenuta una caratteristica espansa, in grado di abbracciare interamente lo spettro del possibile, facendo tramontare tutto il “resto” all’interno dell’ambito dell’impossibile, nella misura in cui “questo stato non è previsto, permesso, inteso, etc. “a monte” di te.
La convenzione è, ormai, divenuta sia la pace che la guerra, la ribellione, la rivoluzione, il complottismo, il pro e il contro, etc.
Ricorda:
non c’è più differenza sostanziale alcuna “qua, così”
la differenza la fai tu, nel momento in cui "ti accorgi (ricordi)"...

venerdì 20 gennaio 2017

Condannat3 ad essere liber3 “qua, così”.



Chiediti (sempre): 
Che cosa significa?”. 
Il “valore” è contenuto nella sostanza, nel simbolismo di ogni e qualsiasi “cosa, situazione, essere”, poiché tutto (tutto) è memoria (frattale espansa).
Non visto che – in ogni “caso” – il (non) ricordare è il frutto di una certa, sicura, relativa (riferibile all'assolut3), ragione fondamentale a capo della dualità (apparenza fisica) causa/effetto, azione/reazione.
Tutt3 “è” anticipato, previsto, etc. dato che “è” strategia, interesse, lungimiranza, intenzione e, dunque, ispirazione.
“Che cosa significa?” è la… domanda? 
No.
È, piuttosto, l’orientamento, la tendenza, il trend, la tua “moda”… la previsione, l’intenzione, la strategia, l’interesse, la lungimiranza e, dunque, l’ispirazione.
Sì, perché, il processo funziona e lo fa sempre (sempre), in ogni modo, sostanza, senso, situazione, luogo, etc.
L’atteggiamento incarna questa “ispirazione”.
Se (se) l’atteggiamento è tuo, allora questo “è una ‘cosa’”.
Se (invece) l’atteggiamento è “tuo”, allora questo “scatena un’altra ‘cosa’”…
Sgarbugliare la situazione, nella quale “sei ‘qua così’”, all’interno della situazione in cui “sei (sempre, poiché potenziale)”, è qualcosa di immane, ormai. 
Ma (ma) nulla è autenticamente impossibile, anche quando non risulta più nemmeno immaginabile, data la compresenza eterna del potenziale (che non è speranza ma, solida attesa).
“Che cosa significa?”…