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giovedì 17 novembre 2022

Come va il mondo.


Saluto romano slang.

“Finché la barca va…”. 

Il classico “Noè” dove diamine è approdato, nel post diluvio universale? Se, in generale, ti dicono e allora “sai” che la “umanità” dipende da tale “naufragio” andato a finire bene, bè… “tutt’appost?”. Il bene è il “bene” in predetto reame che non esiste anche se c’è. 

Mentre il male diventa il “male” = il “bene”, che bene non è.

Ovvero, il bene è il proprio, così come l’onnipresente “ideale”. L’ideale per il “bene” è continuare ad intortarti, così “nei secoli dei secoli”… 

Amen. 

Qualcosa che dai per scontato, ma attraverso tutto quello che “sai”, per mezzo dello insegna-mento altrui per “te”: pecorella ex-smarrita ed “ora” nel recinto per “galline felici”. 

Il mondo, or dunque, va così, qua nell’AntiSistema. 

Una versione surreale del reale potenziale, dal momento in cui qualcuno ha trovato il modus per ritagliarti “fuori” mantenendoti perfettamente “dentro”. La famosa “cella senza sbarre” che Trinity sussurra all’orecchio di Neo, in Matrix (nella discoteca). L’allevamento mondiale è senza recinto (a p-arte tutto quello che circonda, l’Antartide). 

Ergo, nella sostanza sei auto isolato: 

è una “tua” scelta (come quella di non “bucarti” sia in ambito di tossicodipendenza che in termini di “siero”). 

Peccato che la scelta sia un obbligo, se non intendi partecipare alla campagna “ad abbonamento” in corso d’opera, nonostante tutto e “tutto”. 

La scelta è tra l’altro il “male”, per la maggioranza che si c®ede protetta da tutto ma non da “te”, se sei ancora “vergine”. 

 

giovedì 28 aprile 2022

Il più grande studio sui sogni del mondo.



Ce l'hai fatta. Complimenti! La miglior tazza di caffè del mondo! Ottimo lavoro a tutti. È bello essere qui....
Elf

È come avere la “camicia di forza” addosso. Anzi, è come averla alla lingua ed al cervello. Anzitempo

Prima che si possa “vedere”, in maniera tale che “non ci sono le prove”. È davvero stancante. 

Ma non sei stufo marcio di tutto questo? 

Di questo, cosa? La “legge” ti ha. Per questo sei “imbalsamato”. Uno zombie che s’agita per le strade, come un’ombra indistinta. Qualcosa e non più qualcuno. L’in-dipendenza è fragorosa: 

totale. 

E sembra “destino”, volere divino. Persino “natura(le)”. Mentre nella sostanza è un piano: 

strategia

O conseguenza di detta “ferma” decisione altrui per Te/“te”. Il copione è questo. Che altro. Sei sfruttato per qualche motivo che non riesci nemmeno a sfiorare con l’immaginazione. Ecco a cosa è servito anche l’Illuminismo:

 l’uso della ragione ad ogni costo, persino con la “forza”. 

È stancante, stanchevole, stomachevole. Con la “guerra” ch’è tra (ar-resi) impoveriti dentro. E… manco te ne rendi conto

Sgrunt

Così, il “tempo” si consuma (per modo di dire, perché l’unica cosa che “brucia” sei sempre “tu” e di converso Tu) “alla ricerca di prove” del sentire, mentre è il sentito a trionfare, essendo accon-sentito o “riconosciuto”.

Gerarchia. Ergo? Chi? Cosa? Perché? 

In che modo? “Vedi”? Sei oltremodo costantemente in ritardo. Per questo si manifesta anche la relativa “malattia”. Per questo sei sempre nel “com-presente” seppure è nel ritenuto “futuro” ove si prendono le decisioni. 

Troppa filosofia?