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giovedì 18 maggio 2017

In medio stat virtus.



“Qua, così” sei senza una parte di te
Sei senza una parte, più generale e generica, se preferisci.
Sei, quindi, con un vuoto, dentro, riempito d’altro. Sei senza memoria relativa all’assoluto momento di “è già successo”.
Hai dimenticato il “trauma”…
L'obiettivo viene lucidamente formulato:
ottenere per la logica lo stesso rigore della geometria...
Con finissima sensibilità assiomatica Saccheri raggiunge pienamente lo scopo, prima impiegando, tra gli altri, un assioma del tutto plausibile, ma, diremmo noi, "extra-logico"; poi riuscendo a eliminarlo con un elegante procedimento deduttivo (la via nobilior).
Una pari lucidità è dispiegata nel trattamento del problema delle definizioni, anche in questo caso con un salto di livello rispetto a ogni trattazione precedente.
Ma l'opera, forse troppo audace negli scopi e nei metodi, dopo l'iniziale diffusione e varie ristampe nei primi anni, misteriosamente non fu più utilizzata, sembra, dallo stesso autore e fu riproposta solo postuma come affettuoso omaggio di allievi...
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri
Dopo che Giovanni Vailati, in un celebre saggio del 1903, richiamò l’attenzione sulla Logica demonstrativa di Gerolamo Saccheri, quest’opera fu ben presto avvolta da una sorta di "aura mitica".
Per lungo tempo, la rarità del testo e il ruolo peculiare che in esso era attribuito alla regola logica della cosiddetta consequentia mirabilis, ne fecero un’opera di culto, che molti menzionavano ma che pochissimi avevano letto.
In quest’edizione, per la prima volta, si situa la Logica demonstrativa nel contesto storico-culturale che le fu proprio, mettendo in rilievo i suoi legami con la tradizione logica del tempo, finora in gran parte inesplorata.
Il testo tradotto in italiano è ampiamente commentato e corredato da documenti sulla vita e l’attività filosofico-teologica di Saccheri. L’introduzione e le note forniscono una bussola che consente al lettore di orientarsi nei meandri di una dottrina per molti aspetti desueta, che però ha costituito per secoli lo standard dell’insegnamento della logica nella cultura occidentale.
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri 
Tuttavia, sei sempre con la possibilità di recupero di ogni informazione, dal livello di reale potenziale ed attraverso “l’aiuto da casa” della memoria frattale espansa (una forma sostanziale di simbolismo del tutto particolare, che passa per mezzo di tutto o di niente, se non te ne accorgi e se continui ad auto disinnescarti).

mercoledì 17 maggio 2017

“Dove” vale la pena di guardare.



Otranto, stop al Twiga. Il cantiere fermato per abuso edilizio.
Briatore: “In Italia non si può lavorare”…
Link 
La cronaca quotidiana “serve in tavola”, regolarmente, una serie infinita di notizie che, nella sostanza, ti dicono tutto ed il contrario di tutto (sai perché? Perché tu, personalmente, non hai nessun potere di “verifica”, né di “incisione”. Quindi, ti limiti a “leggere” ed a prenderne atto, sviluppando – nel tempo – una sorta di “impotenza” e, di più, l’abitudine all'impotenza).
“Qua, così” le fake news le assorbi, non le scrivi (le scrivi quando sei, però, parte in causa: quando hai interesse sottodominante).
Eppure, il problema sembra diventato l’esatto opposto (l'evoluzione della censura: l'auto censura. Una forma di prevenzione sempre più avanzata), dato che la legge studia di mettere il “bavaglio” alla tua possibilità di espressione (tu che sei diventat3, prima di tutto, un semplice terminale che si limita a leggere, ed è delimitato, da ciò che legge).
Quel famoso monito, appeso in molti esercizi commerciali, la dice molto lunga:
per colpa di qualcuno, non si fa credito a nessuno”.

martedì 16 maggio 2017

Il salto logico.



Se talvolta inclinassi la bilancia della giustizia, fa’ che ciò avvenga non sotto il peso dei doni, ma per un impulso di misericordia…” .
Don Chisciotte
Praticamente, da qualsiasi “epoca” giungono sino a te le “voci” di una situazione che non è mai cambiata
Qualcosa con a “capo” una sorta di ingiustizia, non meglio interpretabile dal momento in cui… “hai sempre le mani legate ‘qua così’”. 
Molto spesso, la popolazione conosce bene tale “giustizia di parte”, potendola ricollegare alle situazioni locali e, dunque, più vicine e prossime alla comprensione “sulla propria pelle”. 
Insomma, la lottizzazione storica del tempo, copre ciò che non sembra più “una sol cosa”.
Infatti, la storia (deviata) umana è una narrazione del sangue occorso per giungere sino alla forma reale manifesta di oggi. Qualcosa di nuov3? No.
Purtroppo, per te, no.
Una “linea di sangue” che ha trasformato ogni “nuova” generazione, nella sostanziale continuazione di quella precedente, senza memoria alcuna, relativamente al “come è iniziato” e, dunque, al “è già successo”.
Non evidentemente, uno “shock” ha sepolto tutto all’interno delle pieghe della mente, compreso se stesso. Che cosa ti rimane, “ora”, di tanto capace ed utile al fine di ricordare?
La memoria ambientale infrastrutturale frattale espansa:
un “registro” del (per il) funzionamento
una codifica del passato (sempre compresente)
la simbologia sostanziale dei fatti (del “successo”).

lunedì 15 maggio 2017

Un in-certo tipo di abbordaggio.



Io ho un vuoto…”.
A dark song
Se non ricordi, allora, “hai un vuoto (dentro)”.
L’avere dimenticato, non significa che non sia “già successo”. 
Quindi, la dimenticanza è causale, ossia, auto procurata. 
Laddove, la particella “auto”… descrive a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, proprio l’effetto (strategia in-diretta) di ciò che “è già successo”.
Un fatto che si traveste d’altro, in maniera tale da non risultare più, nel corso del tempo (alias: nell'interesse stesso della ragione fondamentale “a monte” dell’accaduto).
Una mezza verità è menzogna…”.
A dark song
Tutto è vero
Prima legge di SPS
La “menzogna” è, comunque, un feedback (memoria frattale espansa). 
Ergo:
è sempre “vera (informazione)”.
Ma, come decodificarla? Come accorgerti che si tratta di una menzogna? Come ricavare sempre (sempre) verità (relativa all’assoluto che è menzogna/dominante), in maniera tale da non subire mai nessun tipo di “interferenza”?

venerdì 12 maggio 2017

Quella realtà più vera di “te”.



Non usare tutti i muscoli, ma solo quelli che desideri mantenere”.
The space between us
“Qua, così” quali “muscoli” hai manutenuto?
Cosa si è già atrofizzato?
Immagina un processo, “intelligente”, mentale. 
Immagina uno spazio circoscritto, con dentro un puntino (che sei tu). 

  
Immaginalo prendere direzione, e mantenerla per inerzia – come nello Spazio – in funzione dell’ultimo “impatto” subito, venendo a contatto con altre forze, compresenti. 
Ogni “urto” imprime nuova direzione, miscelandosi alla fase di spinta precedente e generando nuove angolazioni. 
Ad ogni sospinta, l’attività di intelligenza elabora nuova informazione, utile per la propria sopravvivenza, utilizzando proprio la sollecitazione come input e ricavando nuovo “carburante (motivazione)” al fine di continuare a credersi esistente (cogito ergo sum). 
È logico che lo “schema” utilizzato per l’elaborazione è sempre lo stesso (il “proprio” credo), così come un navigatore satellitare impiega sempre lo stesso software e le stesse mappe al fine di calcolare tutto quanto concerne la propria attività (funzione).
Uno schema centrale, utilizzato per interpretare ogni cambio d’informazione estern3, ricevut3.
Quindi, una sorta di “fissità”, che genera sempre “movimento”, in funzione degli “urti” con l’ambiente, interpretati in maniera statica o “dinamica quanto si crede (nella sostanza, 'qua, così', sempre staticamente)
Ogni “novità (qualcosa che è uno scambio d’informazioni, di stato, di direzione e di condizioni ambientali, di tentativo di hackeraggio in movimento, di abbordaggio, etc.)” fornisce potenzialmente nuova spinta ma, nello Spazio inerziale ogni “novità” viene subito auto disinnescata e convertita in una “trasformazione dell’esistente”, che non cambia nulla a livello sostanziale.

giovedì 11 maggio 2017

Un grande effetto speciale.



Tutti quelli, nessuno escluso, che chiamano ‘casa’ il grande Stato del Nevada, sono arrivati qui con un sogno. È stato il mio bisnonno che è venuto qui su un carro. Aveva soltanto un cavallo e due muli. Alla fine smise di girare e disse ‘è questo il posto’”.
Gold
Chi è arrivato "prima"
Se non conta a livello di "violenza e potere" sottodominante (che ha sempre la meglio su coloro che erano "lì", da sempre), conta - eccome - a livello di dominante (che matura quel "pieno vantaggio", quando diventa compresente ma immanifesto, in grado di fare sempre la differenza in termini di controllo, sfruttamento e padronanza).
I processi migratori umani “misurano quanto la lunghezza stessa”, dell’umanità
Ci sono, da sempre, stati “qua, così”.
Inutile elencare e motivare una simile affermazione.
Qualcosa che non è una considerazione per sol3 “addett3 ai lavori”. 
Qualcosa che puoi, altresì, intuire da te
E se (se) la particella temporale “sempre”, non ti aggrada, allora non ti complicare la vita e/o “non gettare il bambino insieme all'acqua sporca”, ma… fai iniziare questo indubitabile processo, dal momento storico che ritieni più “digeribile” per te.
Non cambia nulla, nella sostanza.
Anzi, cambia per quanto riguarda quella “sottile linea in-verosimile”, che anche da sola è in grado di “riempire interamente un vuoto, oppure, l’esatto contrario”.
A livello di motivazione interiore, che si espande alfine anche e soprattutto verso l’esterno, fondando i più importanti “sommovimenti” che possono persino ambire a raggiungere e congiungere la Massa intera… Sì.
Alla “luce” di quale sorta di “verità”?
Ancora, qualcosa, che fa la differenza.

mercoledì 10 maggio 2017

Una “tua” paura è la più potente illusione sostanziale.



Ti sei abituat3 a convivere (auto adattarti, sopravvivere), conseguendo “a valle” di 1) un “grande” evento già successo e 2) di una compresenza immanifesta (dominante). 
Qualcosa che è divenut3 “qua, così”… natura e naturale, poiché “senza alternativa sostanziale” e poiché senza ricordo (senza memoria)... se non a livello frattale espanso.
Ovvio, il tutt3 causalmente, laddove “il caso non esiste (se pianifichi tutt3, prima)”.
Ora… il non immaginare nemmeno la dominante, come ben sai, non significa nulla al livello della dominante stessa.
Anzi. È proprio la strategia perfetta, quella ti porta ad ignorarne completamente il “raggio d’azione” ed, addirittura, l’esistenza.
Pensaci bene. Rifletti. Ragiona. Accorgiti. Renditi conto.
È, persino, logico. Ed è perfettamente in linea con ciò che un libro di storia (deviata) narra, a proposito di quell'alternarsi di imperi che non riesci proprio ad osservare, espandendo la prospettiva, nella luce della legge:
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (‘qua così’).
Ebbene, che cosa (chi) “è” che “si trasforma” continuamente?

martedì 9 maggio 2017

Ma come ti trattano? Lo sai e non fai niente.



La campagna pubblicitaria fu incentrata sulla assoluta sicurezza del nuovo sedativo, col quale era impossibile suicidarsi.
Di come funzionasse la Talidomide non si aveva però alcuna idea.
Il lancio della Talidomide fu coronato da successo, le vendite in Germania andarono a gonfie vele e il farmaco fu registrato in 47 Paesi di cui 11 europei, tra cui l'Italia…”.
Senato della Repubblica XVII Legislatura - Fascicolo Iter DDL S. 647 - Modifica all'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da Talidomide (02/05/2017)
Nota bene: si "tratta" della tua salute
Per cui, renditi conto di “come sei trattat3 ‘qua così’”.
Quali sono i “termini” utilizzati? Questi:
campagna pubblicitaria (la “tua” salute rientra, dunque, nell'ambito commerciale)
assoluta sicurezza (la “sicurezza” che cosa riguarda?)
era impossibile suicidarsi (questo aspetto. Che ti aspettavi?)
di come funzionasse la Talidomide non si aveva però alcuna idea (di bene in meglio)
le vendite… andarono a gonfie vele (repetita iuvant: la “tua” salute viene trattata a livello commerciale. È un asset. Un “bene” che riguarda l’interesse altrui).

lunedì 8 maggio 2017

Una “due giorni”.



Feci una fortuna. Una maledetta fortuna…
Da allora non è cambiato tanto…
Dopo un po’, smetti di chiederti il perché”.
Glitch
Una volta ho pure aiutato due tifosi a Trigoria a srotolare uno striscione contro di me…”.
Luciano Spalletti
Le “cose” sembrano come succedere. 
Certo, non per caso, ma… arrivi ad inserire nelle “tue” constatazioni, “qua, così”, molti altri particolari che, d’assieme, tendono ad auto confonderti
Allorquando pensi o immagini, stai rielaborando immagini, informazione, che hai “captato” lungo il corso della “tua” vita e, non solo, ieri, oggi o cinque minuti fa. 
Per cui, il processo – relativo a ciò che fai (lascia perdere il “chi sei”) – risente sempre di qualcosa che, non paradossalmente, ometti dal prendere sostanzialmente in considerazione, come se (come se) non esistesse affatto. 
Come in molte trame romanzate, che non esiti a credere “fantascienza”, ti viene esattamente illustrato. 
Ovvio che tutto ciò sia (“è”) una strategia, così come quando lasci cadere un sasso da una certa altezza e questo cade sempre al suolo, secondo leggi fisiche già decodificate:
la sua “discesa” non è certamente lasciata al caso
Vero? 
Ci sono “forze” compresenti e sempre “al lavoro”. 

venerdì 5 maggio 2017

L’elemento mancante è l’elemento chiave (per questo “manca”).



Con la giusta passione, le persone credono in qualsiasi cosa. Soprattutto, in periodi come questo…”.
Mr. Robot
Come ben sai, c’è il detto “l’araba fenice risorge sempre dalle proprie ceneri”. 
Ma (ma), allora, di converso c’è anche il “retro della medaglia”. 
Ossia, che “l’araba fenice muore sempre, divenendo cenere”. 
Delle due, l’una o l’altra? 
Entrambe, probabilmente
Tuttavia... come puoi ricavare valore aggiunto – anche – da questo luogo comune, entrato nell'immaginario collettivo... così come ti sei abituat3 al fatto che esistano, ad esempio, i funghi?
Se l’araba fenice risorge sempre, significa che muore sempre.
Oppure, se l’araba fenice muore sempre, significa che risorge sempre.
Comprendi? Sono due verità complementari (il bicchiere, che è mezzo pieno e mezzo vuoto), ma – di più – è il significato simbolico sostanziale frattale espanso, che sopra a tutto (per qualche motivo fondamentale) tende a sfuggirti.
Quale? Quello che risponde a questi “step logici”:
che cosa significa
di che cosa (chi) si tratta.

giovedì 4 maggio 2017

Sul “come porti, sempre”.



Tu non resti?
No. Troppi ricordi”.
Personal shopper
I “ricordi” sono induzione ambientale, memoria frattale espansa (l’in-diretta – simbolica – “intelligenza” dei soggetti e degli oggetti). 
Questa caratteristica indica, nella sostanza, che la forma reale manifesta – anche se – “qua, così”, è informazione, è un banco di memoria, è un codice auto informativo, è potenziale.
Il ricordo è proprio ("tuo"), inteso a livello soggettivo? 
Non solo. 
Il ricordo è, anche, l’aggancio (input) per l’entrata (la consultazione) nella/della infrastruttura.
Di quel “qualcosa” che, convenzionalmente, non riesci a prendere sufficientemente sul “serio”, in considerazione… dal momento in cui, credi nella natura divina dell’ambiente o nel racconto naturale by scienza deviata.
Quindi, come puoi fare attenzione ed auto concentrarti in merito ad una versione, altra, che ruota attorno al concetto di frattalità espansa?
Semplice:
non essendo, per te, previsto, allora, non lo fai, perché non lo puoi fare.
Ma (ma) di questo “non potere”, tu ne esalti solamente la componente “inimmaginabile”, ossia, assurda.
Mentre, nella sostanza, ti adatti a versioni della “spiegazione”, allo stesso modo, assurd3, poiché… basat3 su cardini indimostrabili, e cioè, che necessitano – dunque – della tua stessa “complicità (di base)”:
il cosiddetto
credo ("fede")
da cui
la “fiducia” del Mercato
nei confronti delle Istituzioni.

mercoledì 3 maggio 2017

Senza purezza, se non per la purezza dominante.



Visita l'interno della terra, operando con rettitudine troverai la pietra nascosta”.
La frase continuava alle volte con le parole 'Veram Medicinam', a indicare che la pietra è anche il “vero rimedio” per ogni malattia…
L'espressione stava a indicare l'esigenza di scendere nelle viscere della terra, cioè negli anfratti oscuri dell'anima, per conseguire l'iniziazione, operando quella trasmutazione della materia nello spirito che avrebbe permesso di conseguire l'immortalità e riportare alla luce la sapienza, attraversando le diverse fasi dell'Opera alchemica, cioè nigredo, albedo, rubedo…
Link 
C’è una, ed una sola verità, “a monte” del “qua, così”… seppure, sempre, nel “qua, così”. 
Lo “è” per forza di cose, in quanto ché, il vertice – nel suo massimo fulgore – è sempre e solo “Un3”.
Una storia e qualsiasi storia, inizia da un “momento” ben preciso e non importa che (se) coloro che conseguono, senza memoria diretta, credono di scorgere una molteplicità di forze (eventi) nel fondamento che regge le origini di qualsivoglia “cosa”.
Un simile “scorgere” è già di per sé, sinonimo di “difficoltà nel ricordare”, giacché scomodante il più deviato (ed auto deviante) concetto secondario del “comprendere”.
Nel “qua, così” il “qua, così”. 
Per cui, che altr3 può emergere se non sempre, ancora, “qua, così”?
C’è come un confine, più che un limite.
Qualcun3, piuttosto che qualcosa.
Una compresenza, al posto della natura e dell’opera divina che, in ogni “caso”, sono una rappresentazione in chiave simbolica della stessa, ragione fondamentale, compresenza dominante…