giovedì 26 novembre 2020

Dis-Informazione.


Quanti modi di “comunicare” conosci e non riconosci? L’informazione è uno. E la disinformazione? È un altro. 

In ogni modo, comunque sia e vada, dentro di te passa del contenuto. Sempre. Quindi, non è mai casuale quello che succede e continua a succedere, sostanzialmente. Dicesistrategia

Ad arte per p-arte di chi non esiste anche se c’è. La ragione fondamentale che sfugge proprio per questo: continuare ad auto succedersi come se fosse “normale”, da cui l’abitudine a farsene una ragione. 

Una volta era paura dell’ira degli Dei. Ricordi? Vediti ad esempio Romulus. Le ambizioni di chi era Re o ambiva a diventarlo, non erano mai chiare, mischiandosi con il “volere divino”. Una gran efficace strategia.

 

 

Con l’essere “a Massa” che si ritrova(va) tale per uno scopo altrui, piuttosto che per qualsiasi altra “teoria”. Ancora al giorno d’oggi si discute di dis-informazione. Perché non è cambiato nulla, essenzialmente. E tale luogo comune è come una “colpa” che ricade proprio e sempre sull’essere “a Massa”. È come se fossi tu a generare e permettere la “falsità”.


Sei tu che devi essere “educato”. Sei sempre tu la pietra dello scandalo. Eppure

25 novembre 2020 Yahoo Notizie Link

Nemmeno tra “esperti” ci si capisce e si è d’accordo. Non è questa, forse, disinformazione? Certo che lo è. Anche se non sembra. Anche se sembra “solo” l’ennesimo dibattito tra “star”, con il pubblico o l’audience che si auto delimita a sentire ed inglobare, volente o nolente, tale “dato” che in seguito diventa la “propria” idea. 

Come non rendersene conto? 

Perché il flusso è continuo. Inesorabile. E tu sei ancora disperso dopo il “diluvio universale”.


Bellini (Google): “Contro disinformazione serve lavoro di squadra…”.

“La disinformazione non si risolve guardando solo a un attore. È attraverso il gioco di squadra che si può vincere questa sfida. Noi abbiamo preso seriamente questa sfida e agiamo, lo facciamo considerando il fenomeno della disinformazione importante e dedicando al tema molte risorse perché è una questione di fiducia e se gli utenti non avessero fiducia in noi falliremmo nella nostra prima mission che è quella di rendere le informazioni accessibili a tutti…

Parte del nostro impegno… è dedicato proprio ad aiutare le persone a trovare contenuti di qualità e per farlo dobbiamo dare particolare rilevanza ed evidenza alle fonti più autorevoli, in questo periodo di pandemia penso all'Oms e al ministero della Salute. Ma è fondamentale anche agire affinché gli individui abbiano la possibilità di ricevere una corretta informazione e soprattutto gli strumenti adeguati per muoversi in questo flusso continuo di informazioni e input trovando una sorta di bussola. Per farlo è necessario lavorare in squadra e siamo felici di mettere in campo tante iniziative…”…

Enrico Bellini

Adnkronos 25 novembre 2020 Link

Anche Enrico Bellini non è proprio un individuo libero di esprimersi come dovrebbe essere, dato che “lavora per una struttura impegnata in un business”. Ok? 

Se chi intende “fare luce” fa p-arte di una rete alimentata da un ben definito piano strategico industriale, allora è di questo che si tratta. Altro che. Se poi anche Google è nell’Anti-Sistema, senza esserne conscia, di conseguenza immagina come tu puoi risalire la corrente, sostanzialmente. Calcola quanto disti dalla verità. Lo puoi fare. In che modo? Essendo sostanziale, da cui il “Fare…”. 

Ciò che ti dice la coscienza, ad esempio.

Parte del nostro impegno… è dedicato proprio ad aiutare le persone a trovare contenuti di qualità… (e l’altra parte dell’impegno a cosa è dedicata?).

Task force anti bufale, Martella: “Per informare non per censurare…”.

“La circolazione di informazioni non veritiere può produrre un danno alla tenuta del Paese e alla salute dei cittadini. Così abbiamo pensato che fosse giusto istituire un gruppo di monitoraggio sulla possibile disinformazione in materia di Covid soprattutto sul web, per aiutare i cittadini ad avere informazioni corrette, non per censurare. Un lavoro che ha dato già i primi esiti…

L'infodemia… non è un'invenzione dei Governi ma è una patologia del sistema informativo e noi dobbiamo lavorare affinché ci sia un'informazione affidabile, autorevole e trasparente evitando contemporaneamente i fenomeni di disinformazione…”.

Andrea Martella

Adnkronos 25 novembre 2020 Link

Infodemia… circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili

Link

Una patologia del sistema informativo?

Come i “virus” nel mondo informatico? Suvvia. La ragione fondamentale del “virus” ha la natura della compresenza ombra eco-dominante, da cui l’Anti-Sistema. La disinformazione rivela proprio tale f-orma di status quo che passa come se fosse “natura”. Dunque, chi si adopera per combattere la disinformazione ne fa uso ed abuso, non essendo cosciente del significato che denuncia anche la disinformazione.

“Tutto è verità”. 

In tema di Covid, dunque, il continuo dibattito tra “esperti”, comporta l’estrema confusione che s’alimenta continuamente nell’essere “a Massa” che, poi, replica la stessa condizione a sua volta, ad immagine e somiglianza.

Per informare non per censurare?

Francia: passa la legge sullasicurezza globale”, proteste di piazza.

Migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la nuova legge approvata dalla Camera che proibisce di riprendere con foto e video gli agenti delle forze dell'ordine mentre compiono azioni…

Euronews 25 novembre 2020 Link

È per informare anche questa “legge”? A SPS (Me) non sembra proprio.

È per informare ciò che passa in Tv?

Polemiche sul tutorial Rai per fare la spesa in modo sexy

HuffPost Italia Silvia Renda 25 novembre 2020 Link

Risultato?


Cosa fare? Dobbiamo continuare a vivere, sapendo che il coronavirus fa parte delle nostre vite, come l'influenza”.

Zlatan Ibrahimovic

Eurosport Alessandro Dinoia 25 novembre 2020 Link


Se un combattente come Ibrahimovic è così rassegnato (sicuro di sé), figurati allora te come sei messo. Infatti, sei in “te” ormai. Un clone come tanti altri. Tutti convinti del contrario

Perché “è già successo” e continua a succedere, sostanzialmente. Con la “legge” che rivela. E la disinformazione che impera in quanto a strategia Anti-Sistemica. 

Ieri è morto Maradona. 

Se non te ne sei accorto, è già cambiato qualcosa in chiunque. Anche in coloro che “prima” ne pensavano peste e corna. Sì, perché anche a Maradona non è stato risparmiato tale status da “dannato”. Eppure, ora che “non c’è più” tutto d’un tratto è come se fosse passato direttamente al mito. Ripulito da tutto e di tutto. La sua immagine è divenuta icona ed in quanto tale ormai fa p-arte del pantheon piuttosto che della capacità critica di ricordare da sé in sé.


Ho visto

la gente della mia età andare via

lungo le strade che non portano mai a niente

cercare il sogno che conduce alla pazzia

nella ricerca di qualcosa che non trovano

nel mondo che hanno già

dentro le notti che dal vino son bagnate

dentro le stanze da pastiglie trasformate

dentro le nuvole di fumo

nel mondo fatto di città

essere contro od ingoiare

la nostra stanca civiltà.

È un Dio che è morto

ai bordi delle strade, Dio è morto

nelle auto prese a rate, Dio è morto

nei miti dell'estate, Dio è morto.

M'han detto

che questa mia generazione ormai non crede

che questa mia generazione ormai non crede

in ciò che spesso han con la fede

nei miti eterni della patria e dell'eroe

perché è venuto ormai il momento di negare

tutto ciò che è falsità.

Le fedi fatte di abitudini e paura

una politica che è solo far carriera

il perbenismo interessato

la dignità fatta di vuoto

l'ipocrisia di chi sta sempre

con la ragione e mai col torto.

È un Dio che è morto

nei campi di sterminio, Dio è morto

coi miti della razza, Dio è morto

con gli odi di partito, Dio è morto.

Ma penso

che questa mia generazione è preparata

che questa mia generazione è preparata

a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,

ad un futuro che ha già in mano,

a una rivolta senza armi,

perché noi tutti ormai sappiamo

che se Dio muore è per tre giorni

e poi risorge,

in ciò che noi crediamo Dio è risorto,

in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,

nel mondo che faremo Dio è risorto.

Dio è morto - Francesco Guccini

“Fai…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-297
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.