martedì 1 ottobre 2019

Tanta roba.



C’è “qualcosa” che ha sempre imparat3 dall’esperienza d’assieme, mentre si confonde ciò con l’essere “storia (deviazione standard ‘qua così’)”:
l3 studio non solo a scuola di quell3 che, dunque, devi “sapere”. 
Non esattamente la stess3 “cosa”. 
Un po’ come l3 differenza sostanziale che intercorre tra pratica e teoria. 
Non lasciare nulla al “caso”, significa - appunto – essere sempre più total3. Anzi, essere sempre totale (nel senso che il processo è già definitiv3, ovvero, “è già success3”).
Dunque, che cosa ha imparat3 tale compresenza “ombra (seppure portante)”?
Diciamo che riconosce l’importanza di ricordare, sempre
Dunque, di essere chi ha com-portat3 a termine tale progetto di pre-occupazione globale
Sì, poiché… il “sogno” nasce proprio attraverso l’auto concepimento strategic3 dell’essere ancora sogno, idea, intenzione, etc. 
A/in quel punto (di sospensione), infatti, è d’uopo l3 teoria che, tuttavia, non rientra nel medesimo ambito di chi va a scuola a/per “imparare”, ma, di più è molto simile al “progetto d’impresa”, che non prevede l’imparare a… bensì, che consiste nel totalizzare assolutamente tale linea di conduzione o orizzonte degli eventi, tendenza, mira, credo, piano industriale, etc. etc. etc. 
Dunque, per chi ricorda sempre assolutamente e, in un certo senso, continua ad “evolversi”... per/di contrasto c’è chi – per “forza di cose” – si auto ritrova all’oppost3 (ma non all’opposizione). 
Ossia, ad “a valle”, rispetto all'essere da “a monte”. 
Ed essere del tal mo(n)dus, significa essenzialmente esistere ma non esserci fattivamente (o continuare ad essere “teoria” e quindi essere teorizzat3 da terzi).
Il “sogno” è gerarchic3, infatti. 
E non prevede assolutamente alcun3 fase contemporanea, in termini di potenziale.
Altresì, l3 contemporaneità è portante nell3 misura in cui forma l3 base della forma gerarchic3 e l’auto mantiene sempre attuale, mediante abitudine o qualsiasi forma di credo
In qualcosa dove “lavoro” è l’idea portante concretizzat3, a di-partire dall’epoca dell’essere in schiavitù senza alcun3 ombra di dubbio:
hai presente un esercito in arme, ma non inerme, che piantona anche casa “tu3”? Ecco.
“Ora” tale fase è come passat3 di moda, essendo tutt3 fuorché… “gentile (sottile)”. 
Non a caso, allora ha pres3 a svilupparsi l’essere in democrazia e libertà, anche se sempre da un v3rtice che continua ad inscenare e proiettare “a valle” l3 forma gerarchica di sé (il proprio “sogno” o di-s3gno).
Qualcosa che... nell’ambiente a caratteristica infrastrutturale originale frattale espansa (o ad immagine e somiglianza), che funziona sempre a prescindere, viene costantemente e coerentemente continuamente auto ricordat3, nonostante “tutt3”.
Ed è proprio “lì” o, invero, proprio (nel) “qua (così)” che ciò ha grande senso in termini di potenziale contemporane3 per l’auto orientamento causale o fondamentale/sostanziale. 
Ma… è persino ovvi3, ciò non sembra mai valere anche per te, che non a caso sei sede anche di “te”, che significa = “è già success3” e continua a succedere, sino a quando… 
Già, sino a quando? 
Dipende dal grado di memoria + esperienza che ritorni ad ospitare, dal momento in cui tale “bagaglio” è sempre compresente in termini di “ambiente”, ma, come backup sul cloud… al fine di fartene qualcosa, devi assolutamente restorare in te (laddove l’operazione si ritrova alle prese con “te” che, comunque, è come te in quanto a “chiave d’amministrazione” del tu3/“tu3” spazio interiore). 
Non è nemmeno un conflitto, essendo semmai  - solamente - (in) un conflitto d'interesse.
Ergo:
che “cosa” viene costantemente bloccat3 (nel) “qua (così)”?



Oltre a te/“te”, l’evoluzione “come dovrebbe essere”. 
Tant3 che… ormai, parlare di… o de-scrivere tale ambito, in un ambiente altamente pregn3 di “in/de-flazione”, significa essere sempre auto espost3 alla giurisdizione di cosa “è” ch3 non esiste; c’è
Di/in conseguenza, essere sempre auto espost3 al “dubbio”, che comunque sembra venir meno solamente attraverso il lascia correre o, meglio, l'auto abituarcisi dentro come se fosse norma(le), senza alcun3 “spazio” per l’alternativa sostanziale che seppure c’è, per “te” non esiste. 
Ecco l’infrastruttura dell’Anti-Sistema. 
Te ne accorgi? Riesci a “vederl3”



È come ciò che ti dicono, guarda non caso, a proposito del campo morfogenetic3;
ossia, “qualcosa” che ti ha.
Sì, ma, in quale modo? E proprio “lì” l3 differenza sostanziale. 
Ti ha per tacito con-senso. 
Nell3 stesso modus operandi attraverso cui, ad esempio ma causalmente, “trascorsi 60 giorni dalla comunicazione dell’estratto conto, se non hai nulla da obiettare, s’intenderà allora definitivamente approvato, in ogni effetto, secondo termine di legge…”.
Ok? Come restare a guardare l3 vernice, sulle pareti che si asciuga(no).
Attraverso l3 stessa “verve”, insomma.
Ergo:
c’è ben poco da fare, se, sei sempre in tale fase (che promette di durare potenzialmente “per sempre”), laddove non ti rendi nemmeno conto (hai già dimenticat3) dell’arcano sostanziale che continuamente va in onda nell’Anti-Sistema.
Ovvero, sino a quando per te/“te” tutt3 ciò continuerà ad essere l3 realtà (unica, possibile ed immaginabile), allora, l’Anti-Sistema rimarrà (sembrerà) sempre, ad immagine e somiglianza, unicamente possibile ed immaginabile.
In definitiva, se non riesci a riconoscere sostanzialmente il luogo comune dove “sei”, che diamine vuoi “Fare…” in termini di ri-e-voluzione? 
Non sei nemmeno all’abc. Figurati allora tutt3 il resto dove si auto ritrova, rispetto a “te”. 
E… in tutt3 ciò, che cosa significa l’evoluzione che ha sede in ambito di tecnologia, società, sapere, cultura, tradizione, storia, arti e mestieri, design, moda, economia, giustizia, etc.? 
Bè… che ne dici di aprirti all3 scenario in cui ogni ambito rispecchia sia l’essere dal/il/nel punto di sospensione ed ogni differenza di potenziale contemporane3, che si auto ritrova causalmente sempre ad “a valle” (come in un3 partita a scacchi, dove il momentaneo vantaggio diventa improvvisamente s-vantaggio, quando l’avversari3 muove anche un solo pezzo, ma oculatamente)? 
L3 potenza del/nel “Fare…” come dovrebbe essere l3 prossima mossa, è proprio devastante in termini di efficacia ed efficienza o prontezza esemplare.
Del resto, si tratta di potenziale contemporaneo; mica di quisquilie. 
No? 
Comunque, sei stat3 abituat3 ad aspettarti l3 pappa pronta, nel senso di rimanere sempre espost3 alla mercé di chi verrà a salvarti. 
Un ambito che se sopravvive sempre in tale “fase” di eterna attesa, allora, sostanzialmente avviene che l’auto apertura verso chi incarna tale ruolo, permette di mantenere il/un varco aperto in te, da cui ti penetra e caratterizza, poi, l’Anti-Sistema. 
Se conti su tale progetto di “salvezza”, tale fase rischia di rimanere potenzialmente eternità.
E, fai attenzione; se “ora” ritieni di non rientrare per niente affatto in tale luogo comune, poiché ti senti sufficientemente emancipat3 dal progetto pseudo religios3, renditi conto che, comunque, tale caratteristica ha pre-parat3 abitudinariamente ogni origine, da cui “ora” spunti anche tu/“tu”
E quando auto decodifichi che non si tratta solamente di “religione e/o spiritualità”, allora, dovresti proprio accorgerti che il progetto è totale, ovvero, che non ha lasciat3 alcunché in-dietro di sé.
Il Papa: non lasciate indietro nessuno…”…
Il Pontefice chiede uno sforzo di dialogo per costruire una civiltà veramente umana…
27 luglio 2013 Annachiara Valle Link 
Come i "minuti veri" di Wind.
Nuova ondata di arrivi a Lampedusa, appello del Papa:
non lasciare indietro nessuno…”…
Agi 30 settembre 2019 Link
C’era una volta…” Roma, che bruciava col sale l3 terra del nemico. 
Non esiste; c’è… ora, “Roma”, che brucia ogni connessione interiore, facendo prevenzione... di modo che non possa più nemmeno manifestarsi l3 possibilità del nemico. 
Laddove, l’essere nemic3 dovresti essere proprio tu, che sei guarda non caso sede di divide et impera o “tu”. 
Nel presidio gerarchic3 che ti ha come se niente fosse (“è”)
In guerra urlavano “non si fanno prigionieri”; in “pace” sussurrano (ispirano) “hai diritto ad un lavoro”. 
Quando non si facevano prigionieri, comunque, c’era ugualmente l’essere in schiavitù (perché faceva comodo o “serviva”).
“Ora”, che c’è l3 legge a tutelarti, sei ancora schiav3, di fatto. Ergo:
in-dimostrabilmente (secondo l3 legge)
chi ha imparato qualcosa
da/in tutt3 ciò
e, diversa-mente
chi ha dimenticato tutt3?
Non sei in un incubo. Magari fosse solamente quell3
Sei, di più, nell’Anti-Sistema, che è proprio quello stess3 “incubo”, ma, purtroppo per te… quest3 volta realmente, trattandosi di un3 scenario tra gli in-de-finiti o im-possibili.
Sì. Sogni ad occhi aperti, evitando così di credere che sia “sol3 un sogno”.
Tanta roba.
A livello di “tecnologia” (e, dunque, di fattibilità) credi essere davvero un nonsense?
Paolo, affetto da Sla pilota con lo sguardo il volo di un drone
"I rivoluzionari risultati ottenuti - precisa il Presidente del Dass, Giacomo Cao - potranno permettere a migliaia di persone che presentano terribili limitazioni funzionali, come nel caso dei pazienti affetti da Sla, di pilotare un drone e poter vedere l'ambiente circostante in tempo reale.
Il distretto plaude allo sforzo profuso dal socio 3DAerospazio in questo importante progetto con l'auspicio che da un lato si possa rendere disponibile la tecnologia sviluppata per pazienti affetti da gravi patologie e dall'altro si riesca a proteggerla adeguatamente sotto il profilo della proprietà intellettuale per altre applicazioni che possono portare interessanti ritorni in chiave economica e occupazionale…"…
Cro-Mpd Askanews 30 settembre 2019 Link
Pubblicità “pro re-gresso” = proteggerla adeguatamente sotto il profilo della proprietà intellettuale per altre applicazioni che possono portare interessanti ritorni in chiave economica e occupazionale
Del resto, non serve sol3 la tecnologia, quando sei regolarmente auto manutenut3 in termini di “drogaggio (normalizzat3)”, tendendo a crederl3 sempre altro.
Vendemmia 2019, Consorzio Chianti:
per Sangiovese ottima qualità
Red/Apa Askanews 30 settembre 2019 Link
Qual è il nostro vero Io, da sbronzi o da sobri? Ecco cos'ha scoperto la scienza.
La percezione della realtà sotto l’effetto di alcool cambia massicciamente, ma la nostra personalità quanto muta?
Come diventiamo quando alziamo il gomito?
Le reazioni possono essere tra le più disparate:
estremamente tristi o al contrario felici fino alla nausea, molto più estroversi del solito oppure depressi, ma qual è il nostro vero Io?
Quando siamo sobri oppure quando siamo ubriachi?…
Funweek 30 settembre 2019 Link
Pubblicità e, ancora, pubblicità…
"La depressione è la malattia peggiore perché non si vede, la gente non capisce che stai male.
Sono sempre stata una persona solare e malinconica al tempo stesso, ma quando la malinconia prende il sopravvento arriva la depressione e solo i farmaci ti possono aiutare".
Ornella Vanoni
HuffPost Italia 25 marzo 2019 Link
Non esiste, ma (ma), c’è.

“Fai… di auto ricordarti, poiché, altrimenti, verrai (per) sempre auto ricordat3”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 10-11
Riproduzione libera”.