mercoledì 21 febbraio 2018

Cento e non più cento.



Un attacco terroristico. Abbiamo visto il notiziario.
Era noioso. Hai cambiato canale…
Ci racconti tutto. Non sia noioso”.
Sherlock
Anche per Sherlock Holmes - come in/per Lucifer e per Dorian Gray (Penny Dreadful) - la “noia”, per coloro che detengono una grande potere realizzato (sulla/nella società), è un pesante fardello da sostenere, forse più grande ancora della loro “superiorità”
Infatti, se (se) proiettata lungo il corso di una vita potenzialmente infinita (o talmente inarrivabile per i propri simili), essa può risultare determinante... in quanto ad influenza sulle scelte caratterizzanti non solo la propria esistenza
Cosa non si farebbe per... noia? Giocare, ad esempio.
In un certo senso, la questione riguarda persino la simbologia “Dio” che, nella Cabala – ad esempio – viene post3 all’origine del tutt3, sdoppiandosi come di fronte ad uno specchio:
probabilmente, anche la divinità si annoiava a/di rimanere unic3

La stessa “sorte” può essere toccata anche al pantheon della mitologia planetaria e/o agli Dei dell’Olimpo o, ancora, a quelli egizi, etc. 
Insomma, chi si trova in una posizione immune dalla “noia”, che è come la ruggine, la muffa, il muschio, il virus, il calcare, oppure... come una città umana vista dal satellite (dall’alto), etc. 

Chi è l’essere umano, per potersi permettere di giudicare tutt3, unicamente dalla propria prospettiva

A livello “ereditario” deve contenere tale “gene” della divinità o, meglio, deve rispecchiare la compresenza immanifesta della “divinità”. 
Come al solito, l’espressione “ad immagine e somiglianza” contiene valore aggiunto inavvicinabile, da un simile contesto… per evidente segno di riverenza e di rispetto verso… “chi”?
Nei confronti di ciò che sai potrebbe esistere, per cui, “è meglio non mettersi contro, perché non si sa mai…”.
È paura, dunque, il miglior viatico che ti auto manutiene costantemente in orbita attorno ad un concetto altamente radicato “qua (così)”:
l’esistenza della divinità
ti impone un certo rigore il-logico
anche se (se) è assodato che l’essere umano – nella sostanza – va oltre tale “figura”, nel momento in cui deve sopravvivere ad ogni costo (ad esempio, le piramidi egizie furono “svaligiate” non appena sigillate e “maledette”, alias, con il Faraone ancora in vita oppure appena morto). 
Quale paura, dunque. Nessuna paura se non… arte dell’arrangiarsi
Una pesante eredità, dunque.
Un effetto collaterale, meglio.
Sì, ma (ma) arrangiarti, in quale modo? 
Ricorrendo all’espediente, alla furbizia, alla scaltrezza e, persino, ad un certo grado di “eroismo” che si può tranquillamente chiamare stato di assenza di paura (vincita della paura)”.
E tutt3 ciò per continuare a… sopravvivere.
Ossia, un grande spreco di potenziale che, tuttavia, pone in luce il potenziale stesso (il potenziale del potenziale).
Però, mediamente (massivamente) che cosa succede?
Lo status quo, alias:
la paura che fa continuamente… “novanta”.
Così, chi sopravvive e trova la forza per continuare a sopravvivere, lo fa secondo due grandi famiglie inerziali; 1) osando e 2) abituandosi a/in...
Qualcosa che raccoglie nuovamente tutt3, più “a valle” ancora, nel momento in cui i due bracci del medesimo grande fiume si riuniscono andando ad aumentare, appunto, la portata del medesimo contenitore + contenut3.
Quando, sia l’osare che l’abituarsi danno luogo (sorreggono) 3l “qua (così)”:
quel luogo comune nel quale si continua a sopravvivere, in ogni modo (che cancella qualsiasi tipo di bio-diversità contenuta ed espressa apparentemente).

Si tratta sempre di “paura”?
In un certo senso, sì. Anche se il carattere più “forte” non lo ammette e quell3 più “debole” non se ne accorge più.
Qualcosa che parte (inizia) senza ombra di dubbio da qualche… p-arte, anche se indimostrabile eppure logic3.
Ricordi che, nel passato, qualcun3 aveva già dimostrato l’esistenza di interi Pianeti, prima ancora di essere “scoperti”? 
Il Pianeta, molto semplicemente, “doveva trovarsi lì, matematicamente (logicamente)”
Qualcosa che faceva a pugni con ogni pensiero dell’epoca. 
Eppure… tant’è. 
Ebbene, allo stesso modo, questo Spazio (Potenziale) Solido afferma che deve assolutamente esserci il Dominio, “qua (così)”, pena il continuare a narrare a vuoto di materia oscura, Dna spazzatura, cervello utilizzato in minima parte, servizi segreti e Segret3 di Stato, Govern3 Ombra, etc
Ok?
È, per forza di cose, logic3 tale compresenza.
Solo che... la propria strategia ha comportato scegliere di essere dimenticat3:
molto semplice, vero?
Un risultato alquanto sequenziale se (se) nella linearità dello scorrimento convenzionale AntiSistemico (ispirazione o spinta originale e funzionamento inerziale). 
Qualcosa che permette di auto estrarsi dal contesto generale, lasciando - però - un vero e proprio “vuoto”, evidenziato a livello di memoria frattale espansa… per libera ed autonoma capacità di deduzione (auto decodifica dell’informazione ambientale o analogia frattale espansa).
Quel “vuoto” deve per forza essere colmo di compresenza immanifesta (Dominio):
è una spiegazione - se sei abituat3 a pensare scientificamente, di conseguenza - scientifica. 

D'altronde si tratta di logica, consequenzialità, caduta dei gravi, differenza di potenziale, vasi comunicanti, gioghi di pesi, leve, molle, viti senza fine, etc.
Sì:
trattasi proprio di scienza.
O, se proprio non credi, allora (allora) assumi questo modo di “illuminare la scena con tutto il backstage”… come, ciò che sta “a monte” addirittura della scienza (che non a caso è “qua, così”, deviata, ossia… si trova esattamente “a valle” di detta compresenza e/o ragione fondamentale Dominio).
Come “devi essere”, dunque, al fine di accorgerti e consolidare tale “primato
Devi incarnare l’essere, dal punto di sospensione (momento) dell’atteggiamento “formulare”:
meglio se (se) avendo la giustizia universale ad angolo giro
in quanto a cardine inappuntabile.
E, in ciò, è inevitabile scendere al livello dell’interpretazione mentale della realtà manifesta “qua”, appunto, secondo tale “totalità”. Il Filtro di semplificazione non toglie nulla, in termini di verità (informazione frattale espansa)...
Laddove l’interpretazione è assoluta, alias, senza alcuna parte, alcun interesse, alcuna prospettiva.
Il Modello (App) “Sherlock” è quanto di più potenzialmente pericolos3 esiste... dalla prospettiva del Dominio (che, per la verità, prospettiva non è… essendo, di più, anch’ess3 punto di sospensione), perché permette l’auto decodifica da sé dell’informazione frattale espansa, che ritorna e riporta anche tutt3 quanto “non esiste; c’è”. 
Alias: il Dominio (“Moriarty”).
Questo Spazio (Potenziale) Solido non è (per ora) all’altezza di un simile Modello, ma (ma) si “è” accort3 della compresenza singolare gerarchica immanifesta, grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello planetari3, Dominio.
E ciò inizia a fare la differenza (rassomigliando, di più, al Modello Mycroft”. Alle prese con la strana forma di “pigrizia”, che è interferenza AntiSistemica).
Il punto è che sei “tu (Agente Smith, Massa)” ad interferire con tutt3 ciò e, dunque, con la trasmissione di segnale portante, centrale e distribuito che da questo Spazio s’irradia, attraverso non sono la Rete, ovunque, comunque e quantunque.
Dove sei stat3 sino ad ora?”. 
Come si può, partendo anche dal minimo indizio, risalire al “a monte”?
Facendo leva sulla memoria ambientale frattale espansa, il che significa che la verità, strato dopo strato, è integralmente sempre (sempre) riportata anche se (se) “qua (così)”.
Questo “è” un fatto. Straordinario?
No. Ordinario.
È l’abitudine al non considerl3 tale, che rende straordinario (e apparentemente inarrivabile) l’ordinario…
Non vi fidate dei servizi segreti?
Naturalmente, no. Loro spiano le persone per soldi…”.
Mycroft Holmes
Mycroft Holmes è un personaggio immaginario dei racconti di Arthur Conan Doyle, fratello maggiore di sette anni del famoso detective Sherlock Holmes.
In possesso di capacità deduttive persino maggiori di quelle del fratello minore, Mycroft è tuttavia incapace di svolgere il lavoro tanto caro al fratello a causa della sua pigrizia
“Non ha ambizioni né energia. Non uscirà mai fuori di casa per verificare le sue soluzioni. Preferirà considerarle sbagliate anziché prendersi la briga di dimostrare a se stesso di aver ragione. Più e più volte mi sono occupato di un suo problema, e ho ricevuto una spiegazione che in seguito è risultata corretta. Ma era assolutamente incapace di risolverlo dal punto di vista pratico...”.
Sherlock Holmes
Nonostante le storie di Doyle non chiariscano con precisione quale esatta posizione Mycroft Holmes svolga all'interno del governo britannico, Sherlock Holmes dice che "occasionalmente egli è il governo britannico... l'uomo più indispensabile nel paese...".
Apparentemente il suo contributo consiste nello svolgere il compito di calcolatore umano:
"le conclusioni di tutti i dipartimenti vengono passate a lui, che, come punto di raccolta ed elaborazione, ne trae l'equilibrio.
Tutti gli altri uomini sono specialisti, ma la sua specializzazione è l'onniscienza…”.
L'avventura dei progetti Bruce-Partington
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Se metti insieme tutt3 ciò che “hanno fatto circolare”, quale “scatto” (ti) viene?
La… “conferma (sentenza)”.

Il possesso grande: sublime riuscita.
Possesso grande significa avere ascendente su altri, anche senza agire.
Una persona modesta e coscienziosa sa di non poter prendere iniziative da sola, chiudendosi nella sua torre d’avorio. Sapendo allora di avere pochi mezzi, essa riceve volentieri ciò che proviene dall’esterno. La vittoria qui risulta dal disporsi a ricevere i contributi degli altri. È proprio l’umiltà e la dedizione dimostrata che provoca negli altri simpatia e desiderio di continuare il contatto; essi rivolgono cura e attenzione alla persona che si mostra condiscendente e non si è chiusa al loro intervento. L’apporto degli altri si esplica in azioni che si susseguono nel tempo e che sono sempre ricevute con riconoscenza.
Quando tutte le parti coinvolte collaborano per lo stesso scopo, la riuscita è perfetta
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“Possesso grande” significa:
avere ascendente su altri, anche senza agire (grande concentrazione di massa, personalità, magnetismo, campo morfogenetico, radioattività, etc.)
intessere il “trucco (apparenza ed immanifestazione)” e
quando tutte le parti coinvolte collaborano per lo stesso scopo, la riuscita è perfetta…
“è già success3 (Dominio)”.


La “noia” di Sherlock è l’inattività, la mancanza di stimolo per l’attività.
La “noia” per Mycroft è l’attività, la presenza di stimolo per l’attività, che delega senza ombra di dubbio (temendo sempre di avere solo che ragione e, dunque, non andando a fondo praticamente).
Queste caratteristiche ti competono:
sono “tue”, ti hanno.
Contemporaneamente, sono caratteristiche del Dominio, che tuttavia non l3 riguardano più dal momento in cui si è res3 immanifest3 “qua (così)”:
la migliore delle sue “sicurezze”
diventa, dunque
la “certezza” che qualsiasi accenno “qua (così)” di l3i (riflesso frattale espanso ambientale), non verrà riconosciut3 come tale, da/in “te”.
Ecco il propriopossesso grande”:
il “vantaggio” che l3 nutre costantemente
senza colpo ferire (consumando, tuttavia, tutt3 “a valle”, così come l’erosione dell’acqua, la goccia che scava pozzi perfetti, la continuità eterna laddove il numero non fa più alcuna differenza, etc.).
Questa sorta di “strano (autentico)” mix, che caratterizza la realtà manifesta “qua (così)”, è come un dipinto “capolavoro”, che tiene in considerazione tutt3 ad ogni livello, interferenze comprese (sfumature), etc.
Tale “opera d’arte” si riversa ovunque, essendo – di fatto – ovunque “qua (così)”.
Del resto, gli attributi attribuiti al simbolo “Dio”, sono finiti esattamente “lì” non a caso ma (ma), di più, in quanto a dimostrazione (prova) della compresenza immanifesta della potenza Dominio (potenziale).
Qualcosa (briciole) che viene r-accolt3 dai sottodominio (chiunque potenzialmente, nell’AntiSistema) e trasformat3 – analogamente – in sotto forme (ad immagine e somiglianza) di gioghi “ispirati”.
Ad esempio, ecco l’economia circolare (cartello):
pagare xx euro al mese (abbonamento), “per sempre
che diventa
pagare l'8,6% in più, ogni 4 settimane su 13 mensilità annuali
che diventa
pagare l’8,6% in più, all’anno, su 12 mesi
e sentirsi dire che “non c'è nessuna maggiorazione” (la matematica, del resto, è un'opinione)
quindi, c’è come il “sospetto” che… le compagnie telefoniche hanno fatto cartello.
Sospetto?
Dopo che tutte si sono mosse all’unisono, in un senso e nell’altro. Dopo che sono state giudicate colpevoli. Dopo che non hanno rispettato il volere dell’Agcom. Dopo che sono state obbligate per legge, a ritornare alla tassazione mensile. Dopo che sono state multate (anche se in una maniera ridicola). Dopo che i rimborsi ai clienti sono stati bloccati “cautelarmente” dal Tar del Lazio (avendo, le Compagnie, fatto ricorso contro questa sentenza che minaccia la “libertà d’impresa”)…
Mentre…
Bollette: quelle dei morosi le pagano i clienti in regola
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Mentre… dopo l’annuncio (in ritardo di 20/30 anni) della falla presente in ogni dispositivo che monta chip, di/in qualsiasi azienda che li costruisce…
La Cia e Fbi mettono al bando gli smartphone cinesi:
“possono spiarci”
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Mentre… dopo che i servizi segreti Usa hanno influenzato il “destino” della gran parte degli Stati al mondo…
Capo 007 Usa, guerra mai così vicina.
Cina e Russia aggressive. Mosca influenza voto in Usa e Europa…
"Il rischio di conflitti nel mondo, compresi quelli tra le grandi potenze, non è mai stato così elevato dalla fine della guerra fredda...":
è l'allarme lanciato al Congresso americano dal Direttore dell'intelligence nazionale, Dan Coats, secondo cui Cina e Russia cercheranno di espandere sempre di più in maniera aggressiva le loro sfere di influenza.
"La competizione tra gli stati aumenterà nei prossimi anni...", afferma Coats, che indica nella Corea del Nord e nel conflitto tra Arabia Saudita e Iran i pericoli maggiori per il mondo.
La Russia sta influenzando le campagne elettorali nel mondo occidentale in vista delle elezioni previste nel 2018 negli Usa e in Europa, ha anche affermato Coats.
"Le operazioni per influenzare il voto sono una minaccia significativa...".
Link 
Chi è Daniel Coats?
Daniel Ray "Dan" Coats (Jackson, 16 maggio 1943) è un politico e ambasciatore statunitense, Direttore dell'Intelligence Nazionale sotto la presidenza Trump, senatore per lo stato dell'Indiana dal 1989 al 1999 e poi ancora dal 2011 al 2017, in precedenza membro della Camera dei Rappresentanti per lo stesso stato dal 1981 al 1989…
Dopo aver lasciato il Congresso, Coats divenne un collaboratore dell'amministrazione Bush. Nel 2001 l'allora Presidente lo nominò ambasciatore statunitense in Germania. Coats si dimise dall'incarico nel 2005 e cominciò a svolgere la professione di lobbista.
Nel 2010 quando Bayh decise di lasciare il Senato, Coats si candidò per il suo vecchio seggio e riuscì a farsi eleggere, sconfiggendo l'avversario democratico Brad Ellsworth.
Nel 2016 Coats non si presentò alle elezioni per un ulteriore mandato e fu succeduto dal compagno di partito Todd Young.
L'anno seguente venne nominato dal Presidente Donald Trump alla carica di Direttore dell'Intelligence Nazionale
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Dunque, chi “è” Coats?
Coats si dimise dall'incarico nel 2005 e cominciò a svolgere la professione di lobbista.
E, da quella “professione” non si esce veramente, mai (mai). 
Anche se, nel durante, “diventi”… Direttore dell'Intelligence Nazionale…
È tutt3 descritt3 tra le righe, essendo memoria del “è già success3” e oltre.
Ad esempio, anche Marshall (quello del famoso “piano”) era un massone “di corsa”:
Pur non assumendo mai comandi operativi sul campo, Marshall, personalità austera e autorevole che godeva di grande prestigio all'interno delle forze armate, diresse dagli Stati Uniti lo sforzo bellico globale del paese e svolse un ruolo decisivo per il potenziamento dell'esercito americano che si trasformò nel corso del conflitto in una potente ed efficiente macchina da guerra completamente motorizzata in grado di vincere sia in Europa che nel fronte del Pacifico.
Dopo la seconda guerra mondiale, come segretario di stato del presidente Harry Truman, legò il proprio nome ad un piano per la ricostruzione post-bellica in Europa, passato alla storia come Piano Marshall…
Nel 1941 fu fatto Massone "a vista" (cioè senza cerimonia rituale d'iniziazione) dal Gran Maestro della Gran Loggia del District of Columbia
Partecipò anche alle conferenze interalleate di Casablanca, Jalta e Potsdam, in cui vennero decise le grandi linee strategico-politiche della guerra
Link 
Comprendi? O, meglio… ricordi?






Davvero non sai che la Terra gira intorno al Sole?...
Questo è il mio hard disk e ha senso metterci dentro solo cose utili. Realmente, utili. La gente si riempie la testa con tanta spazzatura e questo ti distrae dalle cose che contano. Capisci?...”.
Sherlock
Perché ti hanno detto che usi il “tuo” cervello così… poco? 
Perché te ne puoi fare una ragione, alias, auto depotenziarti (una volta instillato il principio ideale, ne consegue che la realtà manifesta diventa, guarda non caso, proprio quell'ideale).
Il mito secondo il quale mediamente gli esseri umani utilizzano solo il 10 per cento delle proprie facoltà cerebrali sarebbe quindi assolutamente falso e secondo Barbara Sahakian, docente di Neuropsicologia clinica all’Università di Cambridge, “non ha alcun senso”.
A creare questo falso mito hanno contribuito gli psicologi e molti professionisti del settore poiché in un certo senso l’idea di un tale sotto impiego del cervello giustifica molte terapie mirate appunto al miglioramento e al potenziamento delle facoltà intellettive.
Insomma è un business
Link 
Non ha alcun senso…?
Insomma è un business (ecco il “senso”, anche se – lo sai, ormai – il senso superiore è ciò che concerne l’interesse – da cui il “business” – del Dominio “qua, così”).
Contemporaneamente:
il cervello è usato sempre al 100 per cento, solo che è impiegato a risolvere l’intricata Rete nella quale è stato riproiettato, vivendo nell’attuale forma di status quo. Come a dire che il cervello è sempre impegnato a fare altro, rispetto alla sua presenza e capacità... libera da carichi impregnanti e, quindi, sempre immediatamente "in/per te"
il cervello è impiegato sempre al 100 per cento, ma “male”
ossia
impegnato per “servire”…
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Impiegat3 a servire.
Non è una fantasia. Lo afferma anche parte della scienza (che è sempre, appunto, scienza).
24 dicembre 2014
Il falso mito del cervello umano usato solo al 10 per cento.
Non utilizziamo, come si potrebbe credere, solo il 10% delle nostre capacità cognitive, afferma uno studio del dipartimento di psicologia dell’università della Louisiana, negli Stati Uniti.
Sfruttiamo tutte le capacità del nostro cervello, ma gran parte di questa formidabile potenza viene usata per confrontarci alle persone con cui interagiamo, per situarci socialmente e fisicamente.
È un meccanismo incosciente e automatico che nell’uomo occuperebbe il 75% delle capacità del cervello e nelle donne l’86%.
Secondo lo studio, monopolizziamo inconsciamente questa enorme percentuale delle nostre capacità cerebrali con l’unico scopo di confrontarci con gli altri, giudicare il loro e il nostro stato (fisico, economico, sociale, …).
In pratica saremmo letteralmente ossessionati dagli altri per sapere se siamo meglio di loro oppure no.
Una persona che tende a non mettersi a confronto con gli altri utilizza una grande percentuale del suo cervello, spiegano i ricercatori:
“alcune persone sono talmente brutte o talmente belle che sanno esattamente a che punto si trovano rispetto agli altri:
molto in alto o molto in basso.
Sono sicure del loro stato e dunque dispongono dell’integralità delle loro capacità cerebrali, la loro intelligenza può essere fenomenale.
Invece chi ha dubbi sul proprio aspetto fisico o sulla propria posizione sociale spende la maggior parte dell’intelligenza nel cercare di situarsi su una scala di valori.
Link
Link 
Quali conclusioni trai, da te in te? 
Di certo, non le stesse che puoi escogitare se (se) da te in “te” o al contrario. 
D'altronde, se (se) nel tuo conscio c’è il “tuo” in-conscio (sede di automatismi e “segreti”), di conseguenza… anche il conscio è “tuo”.
No?
Elementare Watson...”. 
Sarà anche elementare, ma (ma) per chi è come “te”, sotto ad incanto AntiSistemico, diventa indimostrabile. Ergo:
Piove ma non ci credo…”.
Paradosso di Moore
Una tipica frase (o per meglio dire motto) di Holmes è poi:
una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità…”.
In pratica anche se ciò che rimane in un'indagine svolta, per esclusione può sembrare assurdo, se è l'unica spiegazione logica deve per forza di cose essere quella corretta e solo accurati controlli potranno verificare quanto dedotto.
È infatti con Holmes che le tecniche di abduzione, sempre chiamate nel Canone tecniche di deduzione, assurgono al livello di scienza, anche perché l'investigatore, che vive con l'amico in Baker Street, al numero 221B, è ricalcato sulla figura di Joseph Bell, un brillante medico che Doyle conobbe veramente e per il quale, come si può intuire leggendo i resoconti di Watson, provava grande ammirazione a causa delle sue eccezionali capacità deduttive.
Doyle conobbe il dottor Bell durante gli studi universitari e ne fu anche assistente per circa un anno, prima di laurearsi.
Bell aiutò effettivamente la polizia in alcuni casi (tra i quali quello di Jack lo squartatore) e diede il suo contributo alla nascita della medicina legale
Link 
C’è sempre (sempre) un… fondamento, dato che “tutt3 è verità”.
E nulla è più ver3 che questa “massima”:
non c'è alcun ramo delle scienze investigative così poco praticato, eppure tanto importante, qual è l'arte d'interpretare le orme”.
Sherlock Holmes
È passata una eternità e, pur tuttavia, tale “importanza” è rimasta orfana di te, che sei diventat3… “te, ‘qua così’”.
Le “orme” sono tracce frattali espanse (memoria) ambientali:
e, in quanto a natura (ragione) infrastrutturale
parte della tri-unità sistema operativo (IA) frattale espanso
non ne puoi proprio prescindere (ne, altresì, è arrestabile tale funzionamento)
per cui
ecco perché (dimostrazione, prova) è “necessari3” la forma AntiSistemica
al fine di s-piegarti all’intenzione della compresenza immanifesta Dominio (che non esiste; c’è).
II - Il principio di corrispondenza.
Com’è al di sopra, così è al di sotto; com’è sotto, così è sopra…”…
Tra le leggi e i fenomeni dei diversi piani di vita, c’è sempre una corrispondenza.
Comprendere questa regola, significa risolvere molti dei tanti paradossi e dei segreti della natura.
Anche se al di sopra della nostra portata vi sono molti piani d’essere:
con l’applicazione di questo principio della corrispondenza, ne possiamo scoprire molti lati che altrimenti rimarrebbero oscuri.
Inoltre, essendo questa una legge universale, essa vale su tutti i piani:
materiale, mentale e spirituale.
La sua importanza presso gli ermetisti era tale, da essere considerata uno dei mezzi mentali più efficaci per l’eliminazione degli ostacoli che impedivano al nostro sguardo di infrangere i muri del mistero.
Grazie alla sua applicazione, si riuscì ad intravedere il volto dell’egizia Iside e si imparò a passare con intelligenza dal noto all’ignoto; un po’ come accade con i principi geometrici, in base ai quali si possono misurare, da lontano le dimensioni, di stanze e movimenti di soli e pianeti.
Con lo studio della monade, l’ermetista comprende l’arcangelo…
Link 
Il pubblico sdegno, dopo una sparatoria, dura forse una settimana a vittima. Questa faccendadovrebbe già essere sepolta”.
Miss Sloane
Il Dominio non muore mai. Ricresce. Ricorda.
Per cui, anche tu potenzialmente ma (ma) “qua (così)” sei in gabbia e ci ricresci dentro, come un uccellino grazioso che anche con la porticina aperta non trova più normale l’uscire da lì.
Ecco dove è collocata la fallacità di Sherlock, in quanto serie Tv
Moriarty è il Dominio, ma si è manifestato a Sherlock.
Cosa alquanto stupida, dal momento in cui il Dominio non ha alcuna necessità di questo tipo, essendo il Modello Sherlock alquanto estinto “qua (così)”.
Per cui, la fallacità è apparente e il Dominio si annoia (qualche parti di l3i), avendo bisogno di un po’ di svago, come il mettere a repentaglio la propria sicurezza.
Del resto, ciò che piace all’umanità, sia mediamente che nelle sue punte estreme, è il sunto di ciò che piace anche al Dominio.
Nella sostanza “è” così. “Ri-conosci te stess3”…
Al limite, Dominio si manifesta attraverso le “cose”.
E sei tu che l3 devi comprendere. 
Tuttavia, il manto d’interferenza s’oppone. 
Quindi, per andare oltre devi andare Oltre Orizzonte. Il che equivale a dire:
anche dal salotto di casa, però… credendoci fermamente, così come non hai mai (mai) fatto prima di avere “già dimenticato tutt3”. 
Stai ricostruendo, “ora”, tutt3. 
Il che significa che stai ritornando “da capo”, ma (ma) smettendo di ricircolare, puoi fermarti in un momento che preferisci, bloccando la centrifuga che ti riguarda:
una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità…”.
Ora, “Fai… di tradurre in realtà manifestabile ‘qua’”.
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2249

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