mercoledì 19 ottobre 2016

Dio è un simbolo di quello che è già successo.



Come “ne riesci”, da una situazione tanto coinvolgente, da essere divenuta (ritenuta) globale e “senza apparente via di ‘ritorno’”?
Quando la paura si è manifestata, infiltrata e ha colonizzato il tuo “complesso” … essa “vive e regna” in te.
Quando “è così”, ogni scusa diventa buona per “lasciare tutto esattamente e paradossalmente, com'è”. A quel “punto”, esistere (essere quello che già sei) diventa vivere (interpretare, adattare, abituare) e poi sopravvivere (vivere o morire). 
Ossia, fa la sua comparsa… la morte. 
La ritenuta fine dell’esperienza nel “proprio” corpo fisico.
La facoltà di poter pensare, distintamente all'interno di “te”, convince che esistano due ambiti diversi, uniti insieme… come la mente ed il corpo. 
Questa distinzione, porta con sé uno sdoppiamento di qualsiasi “decisione”, che puoi elaborare.
Allo stesso tempo, la distinzione provata dal fatto che 1) pensi, 2) dentro a qualcosa, 3) porta ad incarnare il pensiero nel corpo, arrivando a condizionare ogni processo organico/fisico.
Ecco che, così, la paura s’insinua nel corpo, nascendo nella mente.
Un simile processo di pensiero (elaborazione), senza la necessaria e portante memoria originale, conduce ad un radicamento nello status quo ed, al contempo, al desiderare di “andar via” dallo stesso tipo di scenario (se… il “qua, così” è vissuto come una fonte continua di “ingiustizia”).
Anche questa “prassi”, forma ed auto mantiene la forma di sdoppiamento dell’essenza, personalità, carattere, atteggiamento, risposta immunitaria del complesso corpo-mente, etc. 
Per cui, la formazione del binomio indissolubile “bene e/o male”, è il frutto di una sensazione interiore (sdoppiamento, dubbio, smarrimento, etc.) che deve, per forza di cose, ritrovare un “senso” in tutto quello che succede interiormente/esteriormente
La società globale, assume - causalmente - questa “forma” di 1) necessità, 2) mancanza, 3) dipendenza, 4) conseguenza, 5) scarsità, 6) paura, 7) ingiustizia, 8) separazione, 9) speranza e 10) morte.
   


Ossia, “scoprendo” la facoltà di pensare ritieni che ci sia, allora, un dentro ed un fuori “di te”
Ambiti evanescenti come quelli rappresentati dall'anima, dall'aldilà, dallo spirito, da Dio, etc. rappresentano – in una infrastruttura a caratteristica frattale espansa – qualcosa che “riporta sempre ‘qua così’”, poiché… la mente razionale e preda della/nella convinzione AntiSistemica, tende a chiudersi “dentro a… (per paura, delimitazione)”, piuttosto che/di aprirsi (espandersi) “lato proprio/umanità, centrale”.


Ora, nei precedenti due (link, link) Bollettini, è stata introdotta la possibilità di (sempre, costantemente e coerentemente) risalire al “motivo (ragione fondamentale)”, per il quale – di conseguenza – il reale manifesto è “qua, così”.
Questo “motivo” è l’effetto “radioattivo (tossico)” di qualcosa che “è già successo”, da qualche parte (punto, momento) del/nel passato.
È, persino, ovvio. No?
È successo qualcosa e… lo hai puntualmente, dimenticato.
Ma, quello che è già successo, “non ha mai – strategicamente - dimenticato, te”. Alias, quello che hai dimenticato è in una funzione di “reset” che, “qua, così” … puoi solamente ritenere come “provocat3 lucidamente (ad arte)”.
Perché?
Perché, invece, non può essere successa per vie, ritenute, “naturali, evolutive”?
E, poi, perché dovresti avere necessariamente “dimenticato”?
Perché?
Il perché… lo ricavi indirettamente e direttamente, da tutto quello che “vivi ‘qua così’”. Ad esempio, le classiche e fondamentali “domande millenarie, costantemente senza risposta esatta”, che cosa rappresentano a livello frattale espanso (simbologia codificata)?


Perché... proprio il fatto, certo, che “non ricordi nulla di tutto ciò che, invece (guarda non caso) intendi sapere (riconoscere)”. 
Ossia, che è “già successo” qualcosa (nella fattispecie: che non ricordi nemmeno da dove arrivi, dove vai, chi sei e come/perché ti sei manifestat3 "qua così") …
SPS (Io) sto “spendendo”, ultimamente, del tempo (energia) proprio sull'ambito della “logica”, per via del fatto che tendi ad incarnare una soluzione fluida di pensiero logico, che ti sembra valid3 al fine di “ritenerti parte attiva nel/del processo, stesso, del pensare e, dunque, del muoverti con sensoin qualcosa che, evidentemente, ‘non ti appartiene, perlomeno, giudicando in termini di prospettiva, ricordo, esperienza, proprietà, etc.’”.
Il fatto stesso di “venire al mondo” e – già – di vederti “appioppato (caricato addosso, dentro)” una parte del “debito pubblico”, una forma di tassazione, di appartenenza a qualcosa che non sai nemmeno a cosa/chi corrisponde esattamente (se non studiando libri di storia deviata, che narrano di fantomatiche lotte continue, per giungere a questo livello di… continua lotta, per sopravvivere), già di per sé… questo “fatto” parla da solo.
Non ricordando (e la nascita è un processo che ti “riassume” in quanto “entità completamente senza memoria”), sei completamente espost3 al potere locale che, esattamente, ti ritrova in una situazione di totale “abbandono verso gli altri, la società, l’ambiente e… la soluzione globale AntiSistemica by dominante.
Se per te questo è “normale”, va bene. Ma, sappi che – in/di conseguenza – non puoi mai “qua, così” essere in te, te stess3, “lato tuo/umanità, centrale” … poiché non è permesso (non è previsto).
La schiavitù più “raffinata” è quella che appare per l’esatto contrario:
  • per la libertà
  • per la democrazia
  • per il diritto
  • per l’evoluzione
  • per la cultura e la civiltà, etc.




Quando, all’opposto, "tutto attorno a te" è pregno – viceversa – di ingiustizia “lato tuo/umanità, centrale”.
Un tipo di giustizia che è tale solo per quella “parte”, che usufruisce in quanto collettore iniziale/finale, di/per qualsiasi tipo di “emanazione energetica”, in un ambiente sottoposto a controllo totale. 
Qualcosa che non risulta, sino a quando non è evidente l’assoluta forma dominante, emanante un simile tipo di “raffinamento della tua soluzione esistenziale”.
È ovvio che, di conseguenza, tu tenda a dimenticare.
Ecco; è a questo che SPS (Io) tendo a giungere, radicare, rappresentare:
veicolare la consapevolezza frattale espansa
al di là del grado di convenzione (incanto)
fungendo da backup originale (memoria)
sempre compresente e orientato ad angolo giro (per questo, la Rete va bene per un simile scopo, poiché globalizzata e globalizzante).
Ci devi arrivare da solo, alfine, che la situazione “qua, così” è completamente “artificiale (di parte, dominante)”. 
Persino, logicamente.
Attraverso, anche, al metodo scientifico.
In ogni modo, manifesto. A qualsiasi gradazione di cultura, “usi e costumi” e “stile di vita” … deve emergere e te ne devi accorgere, per poi passare allo step successivo; “Fai”.


Tutto è "parlante", ma devi ascoltare, però
L’ascolto è richiesto, in quanto la realtà manifesta “qua, così” … ci/ti parla “sopra”, avendo un “volume” più alto e, quindi, più convincente, per come sei diventat3 temporalmente, nell'auto convinzione della convenzione.
Qualcosa al quale basta dare il “là” (sia dalla prospettiva dominante, che da quella “tua/umanità, centrale”).



Lo “schema (modello)” – messo a punto nei giorni scorsi – ti permette logicamente (razionalmente), di elaborare da te... il tipo di risultante, che SPS (Io) ho riportato alla luce
Una riformulazione completa, totale ed assoluta della “forma sociale globale umana”:
ad “immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa, dominante
la parte umana che “ha già vinto (‘è già successo’)”.
Perché, pensi che, la storia deviata riporta una serie interminabile di guerre
Le guerre sono lucidamente intraprese e, soprattutto, non sono casuali. Ma, la “lucidità dei responsabili” (che decidono la guerra per intere nazioni), il più delle volte - è stato dimostrato - l’essere sprofondati, prima, in situazioni di 1) debito, 2) inganno, 3) dipendenza, 4) conseguenza, 5) strategia, 6) ambizione, 7) conquista, 8) egoismo, 9) smarrimento, 10) odio, etc.
Ergo.
C’è come una “Rete” tesa ed intessuta, ad imbrigliare nella forma piramidale/gerarchica, ogni sorta di essere umano che decade nella “propria” parte, assegnata al momento della manifestazione “qua, così”.
La formula che prevede il lignaggio “reale”, tuttavia, recita che... lo si acquista per linea di sangue, ossia, di appartenenza a… qualcosa che non corrisponde più alla parte massiva umana che, quindi, sembra essere altro... rispetto alla “famiglia reale e nobiliare, storicamente acquisita nella trama globale”.


Le guerre si succedono, poiché è in “gioco” la memoria frattale espansa (tutto lascia una traccia, che tende a manifestarsi sempre nel reale manifesto, nonostante tutto). 
Dato che la dominante ha preso il sopravvento sull'umanità in toto, attraverso una “guerra (atto di forza)”, lo stesso atteggiamento si ripete sempre, comunque e quantunque, nel mondo emerso di conseguenza, per conseguenza, come conseguenza… proprio di ciò.
Ok?
È logica. Che altro? 
Pazzia?
Sei “liber3” di pensarlo, anche se un simile comportamento non fa la differenza, in termini di autentica trasformazione del piano reale manifesto. Mentre, il ragionamento logico incarnato da SPS (Me) la fa, eccome (se solo riesci a scorgerne la portata).
Non si tratta di organizzare l’ennesima rivolta, ribellione, conflitto, guerra civile, etc. 
No. Ma non si tratta nemmeno di credere che tutto si sistemerà da sé, per il tuo/umano meglio.
Certamente, perché non sarà Dio ad “intercedere per te”, poiché “Dio è un simbolo di quello che è già successo”.
E, “qua, così”, che cosa – esattamente – è già successo?
È sufficiente che guardi al mondo, attraverso la prospettiva frattale espansa “lato tuo/umanità, centrale”, con la giustizia ad angolo giro.
Che cosa “vedi”?
Al di là dell’infarinatura AntiSistemica, puoi vedere solo… ingiustizia, nei confronti dell’umanità (Massa).
Se (se) “la vedi diversamente”, beh… non è solo un problema tuo, purtroppo.


Ogni individuo si riversa nella Massa, provenendo dalla Massa (nonostante è se stess3). Quello che pensa e compie, non lo compie solo nei confronti di sé, ma – piuttosto – nei confronti degli altri (responsabilità).
Il proprio “destino”, di conseguenza, è una miscela di eventi, poiché nella Massa... gli individui (come te e con dentro te). 
Ora, una simile complessitàcome la risolvi? Chi fa cosa? Cosa fa cosa? Da dove parti e dove arrivi?
Hai necessità centrale di una “bussola”, che ti indichi sempre, cosa?
Non il nord magnetico, bensì, il “lato tuo/umanità, centrale”:
questa è l’autentica “responsabilità (verso di te e verso l’umanità tutta)”.
Tu non sei tanto potente?
Questo te lo hanno fatto solo credere. Anche se “non devi fare tutto tu”. Ad esempio:
se una nazione intende costruire una strada, lunga 100 chilometri e lastricata di blocchi di 4 metri per 4 metri (costituiti da una lega leggerissima e resistentissima)
lo può fare all'istante (dopo aver preparato tutto, opportunamente)
infatti
è sufficiente che 25000 persone posino, allo stesso tempo, il proprio blocco.


Quante persone esistono in una stessa nazione? Molte. A volte sono milioni, decine di milioni, centinaia di milioni o, in alcuni casi, persino oltre un miliardo di persone.
Dopo aver preparato tutto, “il lavoro, in sé, dura solo qualche istante” e, come per incanto, la strada compare dal “nulla (dalla collaborazione, In Comunione, delle persone coinvolte responsabilmente). 
Ergo: quale "economia"?
In seguito, l’attività prosegue con la messa in sicurezza ed il completamento del progetto (cosa che, gli stessi individui, possono concretizzare, se... non sono trattati a livello gerarchico, come solo “forza lavoro”).
Ogni individuo può realizzare, per intero, il proprio “blocco” ma ... in una maniera espansa, in termini di conoscenza, partecipazione, coinvolgimento, cultura, e… responsabilità.
Se il materiale è oltremodo resistente e leggero (cosa non impossibile, vista la portata scientifica legata all’ambito spaziale), l’attività può essere eseguita anche senza mezzi, dando luogo ad una economia di scala, in sinergia totale con/per il “rispetto umano d’assieme”
Cosa che, in una gerarchia, è come… impossibile. Vero?
Logicamente, giungi sempre (mediante l’assunzione dello schema/modello di “funzione di partizione unitaria inversa”) alla stesa conclusione (evidenza) “qua, così”:
che esiste una (ed una sola) ragione fondamentale
a capo del vertice (distaccato).
Rovescia ogni piramide, ed è il contenuto stesso che mette in evidenza (scopre) tale vertice.


La gerarchia è uno strumento di potere che, “qua, così”, corrisponde a livello frattale espanso… alla compresenza della ragione fondamentale (dominante).
Il motivo di tutti i tuoi “guai”.
Lascia perdere ogni convincimento religioso/spirituale/filosofico, che comporta l’accettazione passiva (persino "positiva") di tutti questi “guai”, dipingendoti un mondo migliore solo a livello teorico
Qualcosa al quale tendi, sostanzialmente? No. Almeno, sino a quando la dominante sarà al proprio posto, “sotto/sopra al mondo reale manifesto ‘qua così’”.
Utilizza la logica. La logica che, tanto, è di moda.
La logica che è scientifica. 
Che è processo razionale, acquisito da tempo, nel tempo.
Utilizza tutto, anche la logica.
Quella logica che si ferma sempre, però, alla “forma emersa (status quo)”, mentre tu – all’opposto – hai la possibilità di andare oltre, con coraggio e certezza del tuo cammino, in qualcosa che è, sempre, trasformabile in altro, meglio se “lato tuo/umanità, centrale”.
Ok?
Mi piacerebbe che lo fosse. Che ne dici?
Qualcosa inizia a scricchiolare nel "tuo" impianto AntiSistemico
Tutto ha un “punto di rottura”. Tutto, ma proprio… tutto. E anche se non è vero, da questo momento, “è vero”.
Decide SPS (Io). Decidi Tu. Decidiamo Noi. Decide l’Umanità (e nel processo, si tiene fuori la dominante) …


Se la grande concentrazione non è più giurisdizionale (carattere più “forte”), allora corrisponde all'umanità intera.
La giurisdizione esiste solo nel momento in cui, ritrova spazio (senso). E pur esistendo, non serve più.
Pertanto, è prevista ma non viene più usata. 
Ora, se un simile motivo di memoria, ritrae sempre questa possibilità, nel momento in cui una parte umana ritorna a distaccarsi, allora la giurisdizione può essere utilizzata per evocazione frattale espansa. Dunque?
Facendo parte del potenziale, è parte del/nel tutto
Capisci anche da te che, quindi, ribaltando l’orizzonte degli eventi, la dominante ha dovuto cancellarti la memoria, poiché nel potenziale esiste sempre tutto. 
E questo “tutto”, è esattamente quello che ti occorre, in qualsiasi “stato” sei/ti ritrovi. La sede della “speranza” è nel/il potenziale. E la speranza è molto di più, rispetto a qualsiasi “cosa” in/a cui tendi a credere.


L’impianto AntiSistemico è su base di “scarsità apparente, ossia, di misurazione delle risorse, in una struttura gerarchica, dove non sei più tu a disporre (misurare), bensì, dove tu consegui solamente.
Allora, in una “sperimentazione”, tutto quello che ad un certo “punto”, inizia (si manifesta) a pensare da sé – al di là del copione – diventa un… “errore (‘episodio dissonante’)” … qualcosa che è pericoloso”, poiché “può essere contagioso, per così dire (Westworld)” …







Immagina, a partire persino da quello che “ti dicono (ti raggiunge)” - nella fattispecie, Westworld - ossia, dall'informazione frattale espansa (memoria):
questo posto seduce tutti, prima o poi. Alla fine mi pregherai di restare, perché questo posto è la risposta alla domanda che hai fatto a te stesso… chi sei davvero… e… non vedo l’ora di conoscerti
il labirinto. Il livello più profondo di questo gioco
non disturbiamo gli ospiti, durante gli stupri e i saccheggi
qui, ogni dettaglio porta a qualcosa (ecco lo schema/modello a “partizione unitaria inversa”, in una struttura frattale espansa)
vengo qua da trentanni e in un certo senso, sono nato qui
amo le emozioni forti. Capisci cosa intendo dire? … Che quando soffri è il momento che sei reale
c’è sempre un altro livello
tutto in questo mondo è magico. Tranne il mago (rifletti attentamente su questa “affermazione”).
Gli umani implementano una tecnologia a/di “riconoscimento post ipnotico (programmazione wireless)” automatica, ad impostazione vocale (“verbo”) … 
Non solo. Attraverso i sensi, il carattere (Dna), le emozioni, etc. “ti tengono lontano da... e/o dentro a…”.
I sogni sono ricordi… noi gli diamo il concetto dei sogni, più che altro. Per la precisione, degli incubi…”.
Westworld
L’ingiustizia (giustizia di parte) è “solamente” programmazione.
Qualcosa a scapito dei residenti, ma non degli "ospiti" (un “parco dei divertimenti”, per loro).
Come puoi cambiare la programmazione di un “parco a tema”? Da abitante (cyborg) non potresti, ma… da “ospite”, invece, sì
Ciò che hai già dimenticato, va proprio in questa “direzione (simbologia sostanziale frattale espansa)”.
Gli ospiti… tornano per le sottigliezze. Per i dettagli. Tornano perché hanno scoperto qualcosa, che credono nessuno abbia mai notato prima. Qualcosa di cui si sono innamorati. Non cercano una storia che dica loro chi sono.
Loro lo sanno già, chi sono.
Sono qui per sapere, chi potrebbero essere.
L’unica cosa che mi dice la sua storia è, chi è lei”.
Westworld
L’unica cosa che mi dice la sua storia è, chi è lei (“qui, ogni dettaglio porta a qualcosa”. Il “qui” non è solo, dunque, nella storia narrata/incorporata nel parco. Bensì, è anche fuori dal parco).
Il Consiglio… potrebbe sollevare un polverone. Aveva promesso un nuovo soggetto.
E l’avranno. È una cosa a cui lavoro da tempo. Una cosa molto originale”.
Westworld
Una cosa molto originale…


Una riflessione, per concludere anche quest’oggi:
  • se assumi un carattere (atteggiamento) alla Ed Harris (un “ospite speciale” in Westworld), nella “tua” realtà manifesta “qua, così”... che cosa succede, nel tempo?
  • nel passato, qualche “ospite” ha rilasciato – per "compassione " – delle informazioni inerenti a questo “stato di auto schiavitù”
  • ciò che, ora, è diventat3… religione, spiritualità, scienza deviata, etc. oppure, tradizione, mito, leggenda, etc.


Qualcosa che è stato corretto “qua, così”, dalla dominante, però.

"Uomo nero"...
Se un “ospite” decide di non uscire più dal gioco, che cosa diventa nel gioco
Se un “ospite” era un reietto, nel “proprio” mondo di origine, che cosa diventa – di conseguenza – se decide di fermarsi nel “parco dei divertimenti”? 
Gli “ospiti” pagano per soggiornare, ma… se, in un certo senso, uno “vi scompare dentro”?
Il fantasma nella macchina
La dominante è un principio virale, che attanaglia fuori e dentro al/dal “parco”. Anche nella fiction è ben rappresentata, poiché i “creatori” vivono in una soluzione di sé, discendente dalla realtà manifesta “qua, così”... e più in “là” non riescono ad andare.
Anche se hanno l’impressione (e ti danno l’impressione) di essersi già spinti molto in profondità. Anche se l’unica “cosa” che riescono a smuovere, senza coinvolgimento frattale espanso “lato tuo/umanità, centrale”, è il primo livello di convenzione AntiSistemica “qua, così”:
il “parco a tema”
è dentro ad un altro parco, più grande, esteso, ma…
sempre identico nella sostanza.
Anzi, nel “parco” è impresso lo stesso sigillo del mondo dei creatori:
  • e, al peggio succede solo il peggio.


Cadut3 sul fondo, ne trovi sempre un altro.
Così come la scienza deviata continua a dividere la materia, che si adatta di conseguenza a far ricercare sempre nuovi livelli apparenti (fiction), nel momento in cui… la materia è un tessuto intelligente (artificiale “spazio sostanza”) formato da particelle fondamentali, definite e finite... ad un unico/singolo livello fondamentale:
sostanza (substrato) atta a trasportare informazione frattale espansa (segnale portante).
A che altro serve sapere “come funziona lo schermo (Dio è un simbolo di quello che è già successo)”?

Concentrati su altro; ad esempio… su “come funziona il sistema operativo frattale espanso (con l’immagine di Dio, elaborata dentro)”.

“Fai…”.
  
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2016
Bollettino numero 1924
prospettivavita@gmail.com


4 commenti:

  1. i primi anni sono stati gloriosi. Niente Ospiti, niente riunioni, solo creatività.
    Ma poi lui volle creare la coscienza: la immaginava come una piramide,capisce? Memoria,improvvisazione,interesse personale. Lui ipotizzava cosa potesse esserci, in base a una teoria chiamata "la mente bicamerale".L'idea che per l'uomo primitivo i pensieri fossero la voce degli Dei.
    PRIMO: Qui l'ultima cosa che vuoi è che una creatura sia conscia. SECONDO: c'è un altro gruppo che considera i propri pensieri la voce degli dèi!
    Ciao Davide, hai scritto: Mi sembra un indizio di una tua "notte oscura dell'anima". Noto(forse mi sbaglio) una in-sofferenza(fastidio?) verso l'esterno. E' triste, bello e consolatorio, allo stesso tempo. Grazie di tutto. Mi fermo quì...evitando consuete incomprensioni. A presto su queste frequenze. Saluti.
    Alessandro (J.T.)

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    1. Caro Alessandro, no. Nessuna "notte oscura". Anzi, ne vengo proprio fuori :)

      L'esterno è qualcosa che prima "devi accorgerti che esiste". Poi, impari a colorarlo. Per ora, è centrale la consapevolezza più espansa possibile, dell'interno. Il "modello" viene in aiuto, quindi.

      Lo so, è ancora prematuro, ma... intanto, c'è.

      Scusami per il mio silenzio via e-mail. Ti penso, però, sempre.
      Evitiamo il pregiudizio, visto che siamo "accorti".

      Grazie. Ti abbraccio. Serenità

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  2. caro Davide, ti ringranzio per l'attenzione. Volevo chiederti una cosa molto ma molto più banale. Conosci le varie storielle sul genio della lampada e i 3 desideri da esprimere. Si giocava anche da piccoli: forza, salute, ricchezza, bellezza, castelli, ecc...https://www.quag.com/it/thread/5816/quali-sarebbero-i-tre-desideri-che-esprimereste-se-doveste-incontrare-il-genio-della-lampada/.
    La domanda è questa: nessuno mai che risolva il rebus con un unico desiderio, ovvero:
    DESIDERO ESSERE IL GENIO DELLA LAMPADA. è lì che intendo "in me mago agere". Ma sembra che sia precluso all'origine, visto che se lo chiedi ad un bimbo di 6 anni anche lui ti risponderà: - ricchezza,bellezza,potenza(e loro derivanti).
    Buona giornata
    Alessandro (j.t.)

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    1. Ciao Alessandro, hai ragione. Questa "preclusione" è molto sospetta e "puzza" di... disinnesco. La mente sembra "non potere" prendere certe decisioni. Semplicemente, non ci si pensa (perché non è previsto). A tal proposito, mi viene in mente la "disputa verbale" tra Sandman e un demone, vinta dal primo nel momento in cui ha incarnato la "speranza" :) Un bel giochetto che però, oggi, girerei nel scegliere di diventare il "reale potenziale"...

      Ottima riflessione, Alessandro. Grazie :) Dal centro, al centro per centro.

      Ti abbraccio. Serenità

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