mercoledì 22 aprile 2015

"Altolà al... sudore" (ma non al... puzzo).




"In certe situazioni il calciatore va a prendersi gli insulti sotto la curva perché questo è il male minore.
Noi vorremmo inserire nel codice di giustizia sportiva una sanzione, in modo da far scattare la squalifica per il calciatore che va sotto la curva dei tifosi".
È l'idea annunciata da Simone Perrotta, consigliere federale in quota Aic, per rompere quei legami tra tifoserie e squadre, ed evitare situazioni di confronto serrato ed episodi di violenza...
Link
Ci sono sempre dei "legami" (che tengono tutto insieme, "qua, così"), visto che ti (ri)trovi in una "rete". Frutto della frattalità, che (ri)specchia la (com)presenza non manifesta del Nucleo Primo (che "lega tutto assieme" dal proprio momento angolare). 
 
Il “Filtro di semplificazione”, attivo in SPS… che cosa rappresenta?
 
In quale maniera ti per(mette) di:
concentrarti su una prospettiva, per te più assimilabile (alla luce della tua “attualità”), omettendo tutto il resto. Sicuro/a che, la frattalità (il “linguaggio”, della legge/strumento, che mantiene i collegamenti ad ogni livello/prospettiva dell’infrastruttura del reale riemerso) codifica ogni “avvenimento” in maniera sempre completa, nonostante il tuo di(verso) inquadramento angolare della “scena”.
Ossia, non im(porta) il tuo grado di educazione, cultura, ceto, professione, credo, etc.
(Im)porta solo che… “tu sia presente in te” (sovranità centrale, terzo stato "lato proprio").
Visto che:
la frattalità del/nel tutto, ti (ri)porta sempre tutte le informazioni, a (pre)scindere dal tuo apparente stato di… auto separazione dal “resto”.
Capisci, dunque, anche da solo/a che… il Filtro ti aiuta a meglio focalizzare la situazione Planetaria, (man)tenendo lo strumento mentale orientato all’ordine umano.
In maniera tale da non farti cadere nella complessità sovrumana, o in quel terreno nel quale sprofonderesti ancora e sempre di più.
Dalla prospettiva del Filtro, sei semplificato nell’osservare la storia umana, come il frutto di “qualcosa, che è e rimane solo… umano”.
E, ciò, è dav(vero) un aiuto centrale, che (ri)porta la mente esatta(mente) dove deve stare:
al tuo “servizio”.
  
Il Filtro è un ottimo esercizio per sviluppare la propria sovranità ed il proprio focus (mantenere lo stato della presenza centrale sovrana, costituisce quell’ambito “lato proprio”, che permette di ricomprendere la forma del reale riemerso, attraverso la propria “lente”, attraverso quel “riconosci te stesso/a” che, ritenendo ogni ordine in gioco... come umano, riporta in te il cardine direzionale di ogni ritrovamento. Lasciando la ricerca, il continuo ricercare a loop, e ritrovando il senso e la direzione velati dall’abbaglio della luce del Sole, proveniente dalla forma di reale “a collo di bottiglia” Anti Sistemico by Nucleo Primo).



In questa maniera, la “tua” sete di fantascienza a loop (perché, in realtà, cicli senza risposta... sempre alla ricerca) viene controllata e (ri)orientata in maniera proattiva, “lato tuo” (hai presente la scena, in “Kung Fu Panda 2”, quando Po “addomestica” il forte colpo di cannone, sparatogli contro e, dopo averlo controllato, provvede a scagliarlo indietro al “mittente”? Ecco…).


L’uso della "forza (intenzione, ispirazione) altrui" è... una “leva”.
Esiste nel panorama, in Internet, della “letteratura Wingmakers”. Qualcosa di molto avanzato ed in linea con SPS. Ma, qualcosa, che parla di "entità extradimensionali" e che allarga troppo l’ambito della scena osservabile e diretta(mente) (ri)comprensibile da te.
La citazione odierna (ri)entra, dunque, nell’ambito della descrizione del Filtro di Semplificazione di/in SPS. Ossia:
leggila tenendo presente ciò che, qua sopra, hai fatto tuo/a
il Filtro sfrutta la proprietà frattale, ubiqua, che mantiene il livello delle informazioni sempre totale, nonostante il tuo “fare surf” tra i livelli della prospettiva.
Se sei interessato a “romanzi di fantascienza o a film avventurosi”… allora, sarai anche sempre distante “un palmo di naso” da te; auto diviso e sempre in ritardo, in quella differita che è, di fatto, la tua esistenza “qua, così”.
Il materiale Wingmakers si lega a quello SPS.
E, da differenti prospettive, il “succo del discorso è sempre lo stesso”. Ma oc(corre) che “ti sia accorto/a”. Di cosa?
Dello stato nel quale versi, che non è unico, bensì, “uno dei tanti che puoi (ri)assumere”.

Come ci sei “caduto/a dentro”? He He…
La quinta intervista al Dr. Jamisson Neruda espone un inganno di fondo che Condiziona l’umanità in ogni dimensione della vita.
Questo inganno è che la nostra realtà tridimensionale e coscienza umana sono state programmate a essere percepite come reali, quando invece non lo sono.
Questa è un’affermazione molto audace e non viene fatta con leggerezza. In questa quinta intervista il Dr. Neruda spiega le forze che si nascondono dietro questo inganno, qual è il loro piano, come l’umanità sia stata asservita con questo inganno dal suo punto d’avvio fino a oggi e cosa possiamo fare al riguardo.
È, comprensibilmente, un racconto inquietante.
Alla fine, presenta una realtà dove gli umani sono biologie che ospitano esseri infiniti, confinati da programmi ingannatori progettati da entità di una differente dimensione.
L’umanità non è consapevole di vivere in una realtà progettata e che questa realtà progettata include... tutto.
Negli ultimi quindici anni ci sono stati degli individui che hanno scritto e parlato di alcuni aspetti di questo inganno.
Nella comunità scientifica sono personaggi come Herman Verlinde, Robert Lanza, Leonard Susskind, Gerard t’Hooft e James Gates. Nel campo della tecnologia, l’ingegnere della Nasa Thomas Campbell. Da un punto di vista più filosofico, autori come Nick Bostrom e Anthony Peake.
Sono stati pubblicati anche articoli scientifici che riguardano la definizione di questo campo di realtà emergente, come “Constraints on the Universe as a Numerical Simulation/Vincoli sull’universo come simulazione numerica” di Beane, Davoudi e Savage.
Queste persone, e altri come loro, stanno ipotizzando che il nostro universo sia stato progettato matematicamente o attraverso codici informatici.
Questo è un argomento relativamente off-limits, riservato a pensatori teoretici o eretici. È un tema che sconvolge le persone molto più di quelli che riguardano gli Ufo o le cospirazioni governative perchè è qualcosa di decisamente sostanziale.
Si tratta della nostra realtà, e l’unica conclusione logica che possiamo trarne è che siamo prigionieri di una realtà ingannatrice, che fa apparire la realtà simile a un laboratorio e noi a degli ignari topi da laboratorio.
Dal lato spirituale, molti dei nostri mistici e fondatori di religioni anno sostenuto che la nostra percezione dell’universo e l’universo stesso sono un’illusione.
Questo è da secoli un tema costante negli scritti religiosi e spirituali. E se da una parte i mistici non avevano il vocabolario scientifico per definire la portata di questa illusione, tuttavia hanno compreso che noi, come individui, viviamo in un mondo illusorio che gli scienziati stanno sempre più descrivendo come una realtà programmata.
Tra tutte, la domanda che emerge è:
chi o cosa sta programmando la nostra realtà, e perché?”.
È a questa domanda che la quinta intervista al Dr. Jamisson Neruda cerca di rispondere e di spiegare in termini semplici.
È comprensibile che chi ha una formazione scientifica o religiosa troverà difficile, se non impossibile, credere a questa rivelazione.
Il Dottor Neruda non cerca di convincere nessuno; semplicemente racconta come è accaduto, perchè è accaduto, dove sta portando l’umanità e, cosa più importante di tutte, come tutti noi possiamo evadere da questa programmazione.
Questa intervista non è centrata sull’aspetto scientifico.
La scienza che sta dietro l’Ologramma d’Inganno non si basa sulla matematica o la fisica del nostro spazio tempo. La sua complessità e sofisticatezza vanno ben al di là della nostra comprensione attuale, quindi il tentativo di definirlo in termini scientifici sarebbe un’impresa impossibile.
E se anche fosse possibile, parole e calcoli arcani creerebbero solo confusione sulla reale importanza di queste informazioni.
Il vero scopo della quinta intervista non è la definizione scientifica dell’Ologramma d’Inganno, ma come noi possiamo liberarci dalla sua presenza pervadente e illusoria.
In questa intervista, il processo di Sovranità Integrale è definito dettagliatamente, tuttavia deve essere letto con attenzione per essere sentito e compreso.
Questo processo è il vero cuore della quinta intervista.
Qualunque sia la prospettiva filosofica che vorrete attribuire a queste informazioni, tenete a mente che vengono date in spirito di unità (oneness) ed eguaglianza, e che il processo di Sovranità Integrale è decisamente una pratica esperienziale.
Per quanto la storia e la scacchiera della realtà (come qui descritta) possano apparire una sfida intellettuale, il vero scopo di questa comunicazione è una modificazione comportamentale.
Il materiale dei WingMakers non è centrato sulla conoscenza o le esperienze spirituali; è, invece, rivolto a nuovi comportamenti che sostengano il continuo dispiegarsi del processo di Sovranità Integrale nella specie umana sulla Terra.
In realtà, è di questo processo che leggerete e sperimenterete in questa intervista.
Che crediate o non crediate all’esistenza dell’Ologramma d’Inganno, il processo di Sovranità Integrale resta a disposizione come uno strumento da utilizzare nella vostra vita quotidiana…
Wingmakers - La Quinta Intervista al Dr. Jamisson Neruda

SPS va, in un certo senso (paradossale)… “oltre, limitando – attraverso il Filtro di Semplificazione – la portata dell’evento, (ri)conducendolo a/in te, a (pre)scindere da quale sia il ‘tempo’, che fa sia dentro che al di fuori di te”.
Accorgiti. Fermati. (Ri)corda… e, dunque, (ri)trova e (ri)esci.
Che cos’è una “formula magica”?

Il "Genio" offre... tecnologia, sotto (f)orma di bevanda (attrazione, di-pendenza).
È solo… "Magia" (intesa per come sei abituato/a a “non capirla”)?
Oppure, sei alle prese con una “tecnologia tanto avanzata da essere ormai diluita con l’aria. Laddove anche l’aria è questa tecnologia”… c’è, perlomeno, un accumulo (stratificazione) di livelli di tecnologia, a costituire le basi dell’attuale (f)orma di realtà (ri)emersa.
Così, come le attuali città umane, si fondando sui resti delle antiche città umane.
Così, come si (ri)compone una barriera corallina.
L’ago della bilancia sei tu, per quanto (ri)guarda il (ri)cordare ma, in assenza di ciò, l’ago della bilancia è il Nucleo Primo. Se tu lo ometti dalla situazione Globale, ti mancherà sempre la pietra angolare, capace di (in)fondere nella tua osservazione, la capacità propria della “chiave di (ri)lettura per il (ri)trovamento della via di (ri)uscita”.


Se "manca" la f(orma) completa del vertice, questo è, sarà e rimarrà per sempre (di)staccato (non manifesto) da ogni e(vento), che (ri)modella il grado di reale che (ri)conosci come unico... solo perché (ri)merso “qua, così”.
In(somma), non hai occhi che per vedere ciò che sei abituato a vedere, ossia, “per vedere ciò che devi vedere e continuare a vedere (come al cinema)”.
Il vertice (di)staccato fisica(mente) da tutto il (ri)emerso, è:
il Nucleo Primo (un ordinamento di umani, come te).
Un ordine di potere che non necessita di nulla, oltre alla tua (dis)attenzione (concentrazione nella “fede, che è così/naturale”).
Il denaro è un’invenzione e non è oggetto di alcun interesse, dunque, per il Dominio (che lo ha inventato).
Il Dominio mira allo status quo, al proprio regnare in eterno (o all’essere in vacanza, servito e riverito), giocando a “fare/sentirsi Dio”.
La preghiera è l’atto mirato della fede, nonché il frattale che meglio “s(piega)” l’interesse del Dominio:
l’essere pregati/serviti (possedere tanti "servitori del Signore").
Una soluzione al di là di ogni atto egoico/narcisistico diretto; infatti, il Dominio è:
  • (com)presente ma non manifesto
  • dematerializzato rispetto ad ogni “icona”
  • estraneo al possesso di “bene, valore, persone, etc.”
  • visto che l’unica sua (f)orma di “interesse”, si concretizza con la (nella) superiore proprietà dell’intero Pianeta “Terra”.
 

Tanto per “dare l’idea”:
Titus Abrasax, a capo delle Abrasax Industries, una delle potenti dinastie aliene che dominano gran parte dei pianeti abitabili che inseminano, fino ad arrivare alle forme di vita complesse e la loro successiva mietitura e la raccolta del Dna dei viventi deceduti per creare il siero della giovinezza per fini commerciali con le altre casate del cosmo…
Jupiter - Il destino dell'universo

 
Ok?
Il Filtro di Semplificazione lascia da p(arte) questa apertura della prospettiva, che ora risulta “neutrale, ossia concorrente al nulla di fatto”, per quell’alternarsi ciclico (reset) che ti limiti ad osservare come “naturale”.
Ma, contando sul grado di verità massima della frattalità, anche con il Filtro di Semplificazione e limitata(mente) all’osservazione angolare della prospettiva, dalla quale puoi accedere al reale emerso anche da “qua, così”, le informazioni sono “tutte attorno a te”, allo stesso modo, se:
sei nel tuo terzo stato
che rende tutto sincronico “lato tuo”.
Dinastie al potere (la fedeltà… "rende").
Il reale (ri)emerso è una “scenografia (pre)vista” ed, ovvio, disinnescata all’origine. Tutto quello che ti “viene dato” è frutto del programma di auto (in)trattenimento, che ti vuole nella esatta configurazione che, da "sempre", incarni:
Padre nostro che sei nei cieli…”.
Inizia a (ri)cordare, allora, quel potere (Dominio) che “crea il tutto… a propria immagine e somiglianza”. Che cosa significa, al di là di ogni schema (pre)visto?
Suvvia!
Il Dominio inventa tutto ciò che, poi, diventa la “Rete”... che ti (col)lega al tutto e a tutti.
Il Dominio è interessato al mantenimento dello status quo, dal quale ricava tutto quello che gli “serve”.
Denaro? Terra? Persone?
Sì, ma solo come effetti collaterali. Ossia, no!
Continuare a regnare “qua, così” è ciò che interessa al Nucleo Primo.
Il suo stato di “vacanza” è ciò che lo (ri)anima, essendo già “morto (d)entro, da tempo”.
Il suo fonda(mentale) “non sapere”, ha (ri)generato la medesima f(orma) di “amnesia” anche nella (di)scendenza (accon)discendente.
La differenza nel/del “sapere” (tra te e il Nucleo Primo) è solo nella sfera del controllo, cioè, nell’esistenza omessa del Nucleo Primo (vantaggio) nei confronti della Massa.
La sua tecnologia non è "nulla di nuovo", se (ri)torni allo stato di quel (ri)cordo.
Il suo vantaggio ruota attorno allo “shock”, che ti ha tramortito ad arte. Ed a ciò che è, poi, potuto (ri)ac(caderti) “addosso”.

Ora, non è utile allargare di più l’orizzonte… perché il rischio è che questo "nuovo" orizzonte sia “finto, tanto quanto quello che è qua, così”.
Ossia: di (p)arte.
È all’Oltre Orizzonte che devi “mirare”, certo/a che… “è”.

“Qua, così” si continua a rafforzare ciò che è diventato “pr(e/o)minente” nel corso del tempo. Le dinastie al potere (sul "Modello Far West") che, ordinate dal Nucleo Primo per ispirazione "wireless", sono emerse in qualità ed in quantità di “braccia esecutive del potere secolare non manifesto del Dominio”.

Segreto di Stato (film).
Al “gioco della fortuna” (estrazioni matematiche/random su grandi numeri, come ad esempio l’intera cifra della popolazione umana), può esistere che ci siano delle famiglie che possono vantare, al loro interno, un numero imprecisato di "alti funzionari" di/in qualsiasi ambito dell’inquadramento sociale?
Ad esempio. È concepibile, all’interno di ciò che ti sembra un panorama “bio(diverso)”, che esistano nuclei famigliari che possono annoverare, storica(mente), qualche Papa, numerosi altissimi prelati, sindaci, amministratori delle umane cose, presidenti della società comune, etc.?
È ovvio che, tali famiglie, si sono rafforzate nel tempo e che, nel tempo, hanno trovato il modo di radicarsi nel tessuto sociale, potendo generare una rete di “amicizie” che, nel nome del proprio bene comune, si sono spartite la società stessa (ad immagine e somiglianza, per frattalità, del... principio creativo/creatore).
Due nomi “a caso”, per gli Usa e per l’Italia:
  1. i Bush
  2. i Mattarella.
Che ne sai, tu, del come funzionano le “cose” al livello del “sottobosco del potere”?
Semmai, “lo sai” perché (ri)esci ad immaginarlo. Ma, purtroppo per te, non lo puoi mai provare. Per cui, non ne sei mai sufficiente(mente) sicuro/a. 

Ergo:
continui a (con)seguire, sempre più “arrabbiato/a” ed, in realtà, sempre più disinnescato/a ed impotente.
Luogo comune per il quale, ti adatti anche al massimo livello del possibile, ossia, diventando te stesso/a un prolungamento del medesimo potere, che “se non puoi combattere, allora gli diventi amico”.
He He…
  • dominio
  • rete
  • mafia (interesse)
  • guerra
  • sbarco “alleato” (Usa) in Sicilia (invasione)
  • interesse comune (amnistia 1946)
  • Dc
  • Forza Italia
  • status quo.
Il (ri)tornello:
  • olocausto
  • Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana assassinato da Cosa Nostra...
  • 11 settembre 2001.
Ciò che appare/sembra… non “è”, in un reale “girato al contrario”.
Bernardo Mattarella (Castellammare del Golfo, 15 settembre 1905 – Roma, 1º marzo 1971) è stato un politico italiano, più volte Ministro della Repubblica. Ha avuto quattro figli, tra cui Piersanti, presidente della Regione Siciliana assassinato da cosa nostra il 6 gennaio 1980, e Sergio, dodicesimo presidente della Repubblica Italiana
Nel 1943 fu il primo a entrare in contatto epistolare con don Luigi Sturzo, ancora negli Stati Uniti. In una lettera del 24 maggio 1944 manifestava a Sturzo l'allarme per l'azione del separatismo siciliano
Nel 1958, in una lunga intervista sugli strumenti per sconfiggere la mafia – comparsa su Il Giornale del Mezzogiorno del 27 novembre 1958 - espresse opinione favorevole all'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla mafia, che venne istituita anni dopo.
Tuttavia nella fase iniziale del dopoguerra fu sospettato di essere "tra i referenti nel rapporto tra la Dc e la mafia".
Di questo nel 1992 venne accusato anche dall'ex ministro Claudio Martelli:
"Bernardo Mattarella secondo gli atti della Commissione antimafia e secondo Pio La Torre (1976), fu il leader politico che traghettò la mafia siciliana dal fascismo, dalla monarchia e dal separatismo, verso la Dc".
Secondo lo storico Giuseppe Casarrubea Mattarella era ritenuto vicino al boss di Alcamo Vincenzo Rimi, considerato in quegli anni al vertice di Cosa Nostra.
Al processo per la strage di Portella della Ginestra, Mattarella fu accusato da Gaspare Pisciotta di essere implicato nella strage
Link
Strage di Portella della Ginestra (legame Stato “nascente” e Mafia, con il “patrocinio” dei servizi segreti Usa, in nome della “lotta al comunismo”; comunismo... foriero di una possibile “separazione in seno alla colonia imperiale statunitense, dell'Italia, appena invasa e conquistata).
Processo Stato Mafia (attualmente in corso), che nasce negli anni '90 del secolo scorso, ad immagine e somiglianza di ciò che si annida oltre/dietro al processo per la strage di Portella della Ginestra (1947)
  • con il passaggio del modello mafioso nella Dc (nel dopoguerra)
  • con il passaggio del modello mafioso in Forza Italia (dopo “Mani Pulite” nella Seconda Repubblica).
La storia si ripete, sempre diversa(mente), seppure la mente che concepisce tutto... rimane sempre la stessa.
Il Memoriale di Portella della Ginestra.
“Una strage [nazionale] che parla albanese”.
I sopravvissuti alla strage di Portella della Ginestra
Il Memoriale di Portella delle Ginestra (Përmendorja e Purteles së Jinestrës) è una originale sistemazione naturale-monumentale del luogo, situato nella contrada omonima di Piana degli Albanesi.

La sistemazione monumentale di Portella della Ginestra è un'opera di land art (arte della terra, del territorio) di cui vi sono altri svariati esempi nel mondo. Il Memoriale è stato progettato e realizzato tra il 1979-1980 da Ettore de Conciliis, pittore e scultore, con la collaborazione del pittore Rocco Falciano e dell'architetto Giorgio Stockel.
L'opera, a carattere non effimero né ideologico, è stata immersa nella natura e nel paesaggio per evitare di chiudere la memoria della strage in un blocco architettonico o in un chiuso gruppo di figure
Essendo stata una strage che ha colpito una minoranza etno-linguistica, una nuova opera di Ettore de Conciliis prevede un altro grande masso, sempre in pietra locale, con incisa una poesia in lingua albanese...
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È stato tutto (pre)visto, sin nei minimi (parti)colari (anche la posizione del Sole, nel momento del "tiro incrociato").
Sulla morte di Giuliano esistono almeno cinque differenti versioni ed il segreto di stato fino al 2016
Link
Durante le udienze del processo per il massacro di Portella della Ginestra tenutosi a Viterbo, Pisciotta si autoaccusò dell'omicidio di Giuliano e accusò anche i deputati monarchici Gianfranco Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso ed anche i democristiani Bernardo Mattarella e Mario Scelba di essere i mandanti della strage di Portella, dichiarando che costoro incontrarono Giuliano per mandarlo a sparare sulla folla.
Tuttavia la Corte d'Assise di Viterbo dichiarò infondate le accuse di Pisciotta poiché il bandito aveva fornito nove diverse versioni sui mandanti politici della strage; come emerso dalla sentenza del processo di Viterbo, Pisciotta divenne confidente del Comando forze repressione banditismo (che gli fornì una tessera di riconoscimento che gli permetteva di circolare liberamente) e Giuliano fu da lui ucciso nel sonno nella casa di Castelvetrano dove si nascondeva; il cadavere sarebbe poi stato trasportato nel cortile della casa stessa, dove gli uomini del colonnello Luca e del capitano Perenze inscenarono una sparatoria per permettere a Pisciotta di fuggire e continuare così la sua opera di confidente sotto copertura…
Nel 1954 Pisciotta finì avvelenato nel carcere dell'Ucciardone con un caffè alla stricnina...
Link
Lei è convinto che addirittura abbiano calcolato l’incidenza della luce del Sole sulla scena del delitto?”…
Strage di Stato
Pisciotta viene ucciso nel momento in cui decide di ammettere che, anch’esso, partecipò (era presente) alla “strage”. In questa maniera, poteva chiamare in causa quegli esponenti politici, che erano difesi dalla cavillosità opportuna della legge.
Nulla è per caso.
In nome del Popolo italiano, visti gli articoli 29, 32, 62 bis, 72, 110, 116, 372 e 378, 422, 424, 535 del Codice Penale e 488 e 489 del Codice di Procedura Penale, la Corte di Assise di Viterbo dichiara…
Strage di Stato
Che cosa ti resta da fare? Forse, ti resta di sperare di “non fare tombola”…
Siamo di fronte ad una grande regia, caro avvocato… ma non abbiamo alcuna prova…”.
Strage di Stato
Chi/che cosa si difende, applicando il "Segreto di Stato"?
Perchè... il  "Segreto di Stato"?
Puntata di Report, andata in onda il 27.04.03
Francesco Cossiga:
vi sono sempre delle cose, delle verità che è meglio che in certi momenti non si sappiano. Le faccio un esempio:
quando io da Ministro dell'Interno o presidente del Consiglio mi vedevo con gli esponenti dell'Olp, non era bene che si sapesse, o quando abbiamo trattato con l'Urss per coprire un caso di spionaggio che aveva portato all'arresto di alcuni italiani e un brillante ufficiale del sevizio militare sovietico; all'arrivo di Gorbaciov facemmo in modo che questo funzionario fosse scarcerato…
In studio Milena Gabanelli.
Ci sono tante cose che non dobbiamo sapere, e sono tutte quelle la cui diffusione può recare danno all'integrità dello Stato democratico, e migliaia di altre che si collocano in una zona d'ombra, come la liberazione della spia russa.
Il punto dolente però è un altro; la legge dice:
"in nessun caso si può opporre il segreto di Stato a fatti eversivi o stragi".
Come sappiamo tutti, questo è successo.
Fino al 1977 i servizi segreti erano diretti e organizzati dall'apparato militare e nessuno ne rispondeva di fronte al Parlamento. Nel '77 cambia la legge e da allora l'alta direzione passa al Presidente del Consiglio.
Cosa significa nella pratica; che finalmente sarà possibile conoscere la verità storica sul nostro passato?
Cominciamo col vedere perché cambiò la legge nella ricostruzione di Bernardo Iovene…
Cosa significa nella pratica; che finalmente sarà possibile conoscere la verità storica sul nostro passato?
Cossiga... "ci era o ci faceva"?


“Renzi toglie il segreto di Stato”. Ma è stato cancellato dal ’77
Infatti, come dovrebbero sapere tutti i giornalisti (e tutti gli addetti ai lavori) che si occupano o si sono occupati di terrorismo, il segreto di Stato non è mai stato apposto in nessuna delle vicende stragiste che hanno insanguinato la nostra storia repubblicana.
Infatti, l’articolo 12 della legge 801 di riforma dei servizi segreti, approvata nell’ottobre 1977, precisava che "in nessun caso possono essere oggetto di segreto di Stato fatti eversivi dell’ordine Costituzionale".
Analogamente la legge 124, dell’agosto 2007, che riforma la precedente, all’articolo 39 ribadisce che "in nessun caso possono essere oggetto di segreto di Stato notizie, documenti o cose relativi a fatti di terrorismo o eversivi dell’ordine costituzionale".
Vediamo quindi di capire cosa ha voluto dire esattamente Renzi.
Quello che il presidente del Consiglio pare si proponga di fare è di "desecretare", ossia di rimuovere le classifiche di segretezza – apposte dai cosiddetti enti originatori – che ancora gravano su migliaia di carte raccolte ad esempio dalla Commissione stragi (1988-2001), riguardanti molti filoni di indagini di quella commissione parlamentare bicamerale riguardanti appunto la tragica stagione delle stragi, o il caso Moro.
Su questa falsariga c’è da auspicare che vengano "desecretate" anche moltissime carte della Commissione Mitrokhin riguardanti ad esempio la strage di Bologna.
Proposito lodevole quello di Renzi, che ci auguriamo venga realizzato, sperando però che questa operazione di "total disclosure" – come l’ha chiamata lo stesso Renzi – che dovrebbe concretizzarsi nel versamento delle carte desecretate all’Archivio centrale dello Stato, non si riveli poi una beffa, ossia un passaggio dalla padella alla brace.
Il ginepraio legislativo che regola l’accessibilità agli archivi italiani è infatti particolarmente intricato, tanto che è previsto anche il caso di un lasso di tempo di 70 anni prima che si possa accedere a determinati documenti
Ancora una considerazione e una domanda:
perché si invoca sempre a sproposito il segreto di Stato laddove esso non è mai stato applicato e dove peraltro non è applicabile e invece ci si dimentica di quei casi in cui la sua apposizione è realmente avvenuta?...
Link
A “parole” sembra “cambiare tutto”, ma in sostanza esiste sempre qualcosa che (man)tiene il “velo al proprio esatto posto” (Il ginepraio legislativo).
Sulla morte di Giuliano esistono almeno cinque differenti versioni ed il segreto di stato fino al 2016
Link
Che sia “Segreto di Stato” o “(de)secret(azione)” che cosa cambia? 

Non è l’uso di un termine apparente(mente) “di(verso)”, che cambia la sostanza di un atto di allontanamento della verità, dal gradiente della Massa.
O no? "Serve" tutto così. E nel controllo totale, anche il "cambiamento" è un... servizio. Basta anche solo pensare all'immediato dopoguerra (allorquando la Massa "non aveva più nemmeno gli occhi per piangere"), che venne sfruttato per "cambiare tutto, senza per questo cambiare sostanzial(mente)... niente".
Il "castello di carte". Una (ri)costruzione, però, senza il vertice (di)staccato del Nucleo Primo.


Che ne sai? Non sei, forse, anche tu - al tuo livello - un “colluso”? 
Pensaci bene. In… grande profondità, “laddove si annida quel qualcosa che deodora tutto di… coscienza; che non ti fa dormire bene la notte e che per farlo non esisti a prendere delle buone pasticche”…
Con chi/cosa sei colluso/a, anche se non lo (puoi) ammettere?
 
Beh, come “minimo”, con il Nucleo Primo.
Stato-mafia, l'origine del patto: Portella della Ginestra e Salvatore Giuliano
L'ultima verità su Giuliano e la prima strage dell’Italia repubblicana nell’inchiesta di Casarrubea e Cereghino.
Un intrigo internazionale lungo quasi 70 anni, che ha visto coinvolti apparati statali, mafia, ambienti nazifascisti, servizi italiani e americani, massoneria.
Dagli archivi inglesi e statunitensi la documentazione di una ferita alla base della nostra democrazia, aperta ancora oggi…
Vecchie ossa che fanno tremare, perché in Italia – a quanto pare – i morti "parlano" molto più dei vivi.

In seguito, sui resti di Giuliano è stata eseguita la prova del Dna, comparandolo con quello del nipote. “Ancora oggi però – ci spiega Cereghino – sebbene la perizia sia conclusa, attendiamo i risultati del rapporto ufficiale. Non si sa quando arriveranno”.
Come non si sa da dove è uscita la data del 2016, in cui cadrebbe il segreto di Stato sulla morte del re di Montelepre, descritto dall’intelligence americana come “capo di una banda fascista in Sicilia”.
Dopo lo sbarco degli alleati si contavano fino a 37 gruppi armati nell’Isola:
solo quello di Giuliano rimase, “in quanto era l’unico politicizzato in direzione del cosiddetto separatismo, una copertura del neofascismo in epoca successiva alla caduta del duce”.
Il contributo di questa nuova ricerca su colui che – circonfuso da un alone leggendario – fu ritenuto una specie di Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, è quello di aver delineato i contorni di una figura criminale con poche caratteristiche del bandito e molte del terrorista
“C’è una continuità storica – sottolinea Casarrubea – segnata da una serie di stragi che, a partire da Portella della Ginestra, hanno costruito un percorso di azione politica eversiva, volta a ottenere risultati attraverso una lotta politica non ortodossa e sotterranea. Noi abbiamo costantemente registrato una connessione tra l’azione dei servizi segreti, prima il Sis poi il Sifar e il Sismi, con altri livelli di azione dello Stato, legati per un verso al governo nazionale, per l’altro al mondo di Cosa Nostra.
Si è trattato di un’interazione in cui hanno agito, in modo organico, tre soggetti diversi:
elementi del mondo criminale, dominato dalla mafia, che ha funzionato come una sorta di sistema solare rispetto alle orbite del mondo criminale circostante; servizi segreti italiani, dominati a loro volta da quelli americani, Oss e poi Cia; mentre il terzo soggetto è il potere politico”.
Un potere che non è mai stato autonomo rispetto a queste entità, ma “ha interagito in modo organico con esse – conclude lo studioso – tanto che parlare di Cosa Nostra come di un corpo separato è un errore storiografico:
è dimostrato che esistono intese costanti nel tempo, che conducono fino alla vicenda di Falcone e Borsellino, e non nascono in una notte dell’estate del ’92.
Connessioni che sono negate e continuano a esserlo anche oggi”.
Il risultato è che i mandanti della strage di Portella della Ginestra non si conoscono a distanza di quasi 70 anni.
Non c’è alcuna verità ufficiale.
“Cosa sono queste stragi – chiede Casarrubea – se non la manifestazione di un intervento armato su inermi cittadini?”.
Un intervento che, dopo ogni crimine efferato, cerca costantemente le vie del silenzio e della compromissione.
E riesce a trovarle.
Link
Ovvio:
questa non è la vera "origine del patto", ma una sua estensione solo appena più in(dietro) nel tempo (dagli anni 90, al primo dopo guerra). Qualcosa che ha attraversato la guerra, le guerre, del tutto inalterato, perchè all'origine delle guerre stesse...
Il "patto" è (in)consapevole e (pro)segue da... "sempre".

Non sai nemmeno tra chi e chi. Non sai nemmeno di averlo "firmato" anche tu. Come non sai che Diavolo è il "debito pubblico", nella sostanza.
Tu... che giudichi gli altri, tutto e tutti, tranne te.
Che cosa sai?
Sai… di sudore, se non ti lavi e, ormai, se non usi dei prodotti chimico/artificiali, per deodorarti le ascelle.


Giusto di questo… “sai” (ma, ogni volta, non dura troppo).
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com


2 commenti:

  1. Ciao Davide,
    molto molto molto in sincronia. leggerti è sempre una bella esperienza, che fa bene.

    proprio oggi ho postato una poesia che riporta queste parole:

    voglio tutto e tutti tranne io

    nel tuo post la frase è

    giudichi tutto e tutte tranne te.

    sincronico no?

    ti consiglio il brano al link postato alla fine della poesia... molto bello (se apprezzi il genere...)

    http://youtu.be/-P6hJJYP_Kk

    ciao Filippo

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    1. Caro Prof,
      bene. Ne sono molto molto molto... lieto :)

      Certa(mente) la sincronicità c'è, quando si è allineati "altrove" (terzo stato).

      La cosa pazzesca (e sincronica con se stessa), è il notare sempre la stessa "mano" all'opera, in un tempo che non cambia mai nulla nella sostanza, al reale di riferimento. Qualcosa che nonostante tutto, non registra mai l'accorgersi delle persone. Il risultato è che l'attore principale rimane sempre sullo sfondo, del tutto inosservato.

      Non mi meraviglia, anche se... meravigliarsi è sempre un bene. E' una ginnastica totale che "tonifica".

      Per il brano, ti ringrazio. Ti faccio sapere domani :)

      Un caro abbraccio. Serenità. Smile
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"Fai..." un po' Te.