L’Antisistema tiene a noi come al proprio e più caro figlio. Perché? Perché senza di noi l’Antisistema non ha senso alcuno. Quindi? Quindi è per questo motivo che la condizione di una parte del genere umano è considerabile “buona”, nel senso che non manca da mangiare e bere, la maggior parte ha un lavoro, esistono scuole per i figli, una pensione a cui ambire, dei diritti inossidabili, un codice di leggi, una forma di giustizia amministrata dall’altezza degli organi statali. Addirittura esiste una Europa Unita, gli Stati Uniti D’America, la Federazione degli Stati Indipendenti, la Lega Araba, etc.
Esiste il mondo moderno, civile ed “evoluto”, e una parte non irrilevante del mondo che versa in un stato inesplicabile di generica mancanza. Perché?
Perché siamo nell’Antisistema: ossia in una “organizzazione” dell’energia che assorbe e replica le mancanze dell’umanità, l’ignoranza dello Spirito della Vita, in maniera tale da renderle evidenti.
È l’uomo che ignora lo Spirito della Vita, mentre l’Antisistema è solo la "tensostruttura" che ospita il genere umano. Come dire che il livello dell’umanità attuale è perfetto per esistere nel reame dell’Antisistema, nello scenario 3D in cui siamo tutti quanti collocati. È un fattore di vibrazione, nulla di più.
Osservare “come è come questo mondo” dovrebbe rendere molto bene l’idea del “come siamo fatti dentro”. Ossia, “ a che punto siamo arrivati”…
Ora, cosa succede precisamente in un “reame” come quello che abbiamo nidificato in questo scenario 3D? Che il nostro “pilota automatico”, l’inconscio, è cablato su una modalità di sopravvivenza. Per cui ci “protegge” fedelmente dal pericolo che temiamo di più: morire. Proprio come il Genio della lampada, esaudisce il nostro desiderio numero uno. Un desiderio effimero e sottilmente “vile” per il “cosa saremmo disposti a fare per”...
Infatti si vive molto più a lungo di una volta. Ma rimanendo insensibili all’essenza della Vita: l’incontro con la spiritualità che pervade ogni ambito della creazione. Ovviamente si vive più a lungo solo nelle aree del globo “meritevoli”, ossia non sacrificate per mantenere il 20% della popolazione “eletta”.
L’ego e l’inconscio dominano su tutto.
La società partorita da un simile connubio di pubblica ignoranza è una struttura piramidale a Caste. Le elite che storicamente hanno preso il potere, lo hanno mantenuto nel corso del tempo e di generazione in generazione.
Per costoro il resto dell’umanità è: niente.
Ricordate cosa pensava Hitler degli Ebrei? Che erano da trattare alla stregua di ratti della peggiore specie. Ecco: questo è quello che pensano gli “eletti” del resto del mondo, dei loro fratelli rinnegati. Ho solo fatto un esempio, perché ritengo il potere ebraico assolutamente co responsabile dello scempio a cui ci siamo abituati giorno dopo giorno.
Nell’assenza totale di giudizio, cerco di esprimere quello che “sento” (non penso). Perché lo faccio? Bella domanda. Forse è il mio ego che spinge e che mi vorrebbe vedere acclamato dalle folle in delirio per me. Forse è un modo per montare un giro d’affari. Forse sono malato o pazzo. Forse un fallito che non sa più cosa fare, chissà. Tutto è possibile.
Però sono certo che qualsiasi cosa possa fare io, e qualunque altra persona, ebbene quella “cosa” è assolutamente necessaria per il bene comune e va perseguita senza indugio. Basta ricordare i roghi della Chiesa e sincerarsi di avere ben compreso chi fossero quelli che venivano bruciati di fronte all’intera popolazione riunita in serena visione dello spettacolo. Chi erano? Lo ricordate? Bene.
Nessun giudizio è il “piccolo” attributo da maturare.
Perché viviamo in un ambito d’energia nel quale è facile smarrirsi, nel quale tutto sembra vero e sembra falso allo stesso tempo. Basta vedere gli usi e le tradizioni degli svariati Stati del mondo. Non solo. Questo discorso vale ogni qualvolta ci siano due o più umani che vivono in una comunione di spazio.
Il linguaggio rende schiavi della parola e delle sue molteplici facce. Infatti la parola è ridefinita dal personale filtro della sensibilità, educazione, cultura, ceto, religione, orientamento politico e sportivo, ecc.
Ognuno di noi è unico e irripetibile.
Nemmeno con la clonazione è possibile replicare integralmente una essenza umana. E questa unicità l’abbiamo usata per confonderci le idee, cercando di imporre delle strutture organizzate “buone per tutti”, piatte ed impersonali. Sicuramente un onorevole intento, ma nel reame dell’Antisistema il potere dominante secolare è assolutamente alla regia delle dinamiche del mondo.
Per cui il “buono per tutti” diventa il “buono per loro” e per una parte privilegiata della popolazione che “serve per fare andare avanti le cose”. La popolazione che gode di questo trattamento di favore è come l’olio per lubrificare le parti meccaniche in movimento delle macchine. Senza questa fetta di popolazione la Casta non esisterebbe, come non esisterebbe più la struttura sociale a cui ci siamo abituati.
Siamo tutti sulla stessa barca, cosa altro significherebbe?
Chiediamoci cosa sarebbe peggio. Un mondo che cade a pezzi di colpo oppure un mondo che cade a pezzi progressivamente? Meglio la seconda ipotesi; perlomeno rimane inalterata la possibilità del “risveglio” nel maggiore tempo a disposizione. Il risveglio è quell’autoeducazione che stiamo imparando silenziosamente vivendo a questa frequenza dell’energia solidificata. È inutile negare che “esiste un progresso” nell’arretramento del mondo.
Ed è inutile negare che la popolazione “rimasta indietro” è un testimone scomodo per il resto dell’umanità che non fa nemmeno finta di “non sapere come vivono gli altri”.
Perché? Perché le televisioni gongolano ogni giorno, mentre si è a tavola con la pancia piena, sui drammi che accadono nel resto del pianeta. Ci dicono questo perché siamo curiosi di sapere “quanto stanno male”…
L’uomo “evoluto”, occidentale o orientale, si lamenta seriamente solo quando non ha più da mangiare: allora sì che scende in piazza a far le rivoluzioni come nel passato. Questo uomo pretende di mantenere inalterato per sempre questo scompenso emisferico. Questo uomo pensa solo per sé e per la propria famiglia, per qualche amico o parente. Insomma per una stretta cerchia di individualità legate a lui.
Esistono le faide familiari a testimoniare questo discorso. Le “famiglie” mafiose sono forse l’esempio più diretto. Allora? Niente, no? Come dice il papà di Nemo, Marlin, incontrando lo squalo Bruto:
- Cosa ci fanno in giro due teneri bocconcini come voi?
- Niente. Non facciamo niente. Non siamo nemmeno in giro.
Chissà quando gli “squali” cattivi inizieranno a pensare:
“Io sono uno squalo buono, non un automa divoratore di pesci. Se voglio cambiare questa immagine di me devo prima cambiare me stesso. I pesci sono amici, non cibo”.
Lo squalo Bruto in “Cercando Nemo”
Riassumendo, l’Antisistema in quanto resistenza, ha inglobato, programmandosi di conseguenza, il buio, la paura e l’ignoranza del genere umano, una qualità di controllo sulla stessa comunità globale. Ha come assunto questa funzione per “polarizzazione diretta” ad opera dell’umanità in fase di stand by.
L’Antisistema è divenuto come il Golem: programmato per fare qualcosa dal suo “costruttore” immemore.
Ciò che manca all’uomo, in termini di consapevolezza e conoscenza del sé, verrà estratto meccanicamente dall’Antisistema in un modo o nell’altro. La sua resistenza renderà progressivamente manifesta questa parte ancora latitante nell’uomo.
Con le bastonate o con la fame il genere umano imparerà a conoscere il proprio alter ego nei panni dell’Antisistema e, una volta conosciuto per bene, non lo dimenticherà mai più.
Da questa lezione, che stiamo vivendo nel nostro presente, impareremo a conoscerci meglio perché, purtroppo, abbiamo scelto una via perigliosa per “capire”.
Gli organismi internazionali, ad immagine e somiglianza della Casta, provvederanno sempre a stanziare risorse economiche per salvare il salvabile. Sarà difficile che la popolazione privilegiata torni a provare i morsi della fame, perché il denaro è virtuale, come al Monopoli, e ne possono creare in maniera infinita. Tanto, chi li controlla? Fanno tutto loro.
Avremo sempre quel tot che basta per tirare avanti, perché questo fatto è imprescindibile da parte della Casta, che intende regnare in eterno, e dell’Antisistema che si “nutre” proprio delle nostre vibrazioni più abbondanti, ossia quelle basse legate alla paura.
Esistono sempre due facce della medaglia.
L’Antisistema ci ha “preso gusto” ad essere così ben alimentato e a servire per uno scopo tanto nobile come quello evolutivo per una nidiata di co creatori da plasmare. La Casta, che si occupa del “lavoro” pratico, è anch’essa tronfia di un simile posto da protagonista ma, forse senza saperlo, serve davvero un più alto scopo celeste.
Le due componenti del controllo non pensano minimante di “lasciare l’umanità al proprio destino”, per cui bramano di poter godere di tanta prosperità energetica e di potere, per il più lungo tempo possibile.
Non pensiamo minimamente di avere a che fare con degli sconclusionati egoici e paranoici: essi “sanno” quello che noi tutti abbiamo dimenticato.
Quando giungerà il tempo, sapranno addirittura meravigliarci e li ringrazieremo per tutto quello che hanno fatto e preservato dall’opera distruttrice dell’ignoranza umana globale. A che serve altrimenti tutto il segreto a cui hanno sottoposto l’antico sapere?
Forse, a volte, si sono fatti prendere la mano, perché anche tra di loro esiste l’ignoranza ed il problema dell’autoeducazione. Solo che i loro metodi si avvalgono ancora di un sapere che facilita di molto il compito di educare e di imparare. E poi ci sono dei grandi moti di responsabilità che, una volta compresi, educano in maniera automatica ogni entità che si abbevera in loro.
Riporto uno stralcio interessante dal libro “La dimensione umana” di Bernardino del Boca, con il quale mi sento in grande sintonia.
Dalla sua lettura intuitiva ho scoperto una delle funzioni di questo Blog. Diffondere idee che disturbano con un chiaro scopo: capire dove si trova il puntino “Voi siete qua”.
“La letteratura teosofica è piena di idee che vengono generalmente accettate soltanto sul piano mentale.
Esse si sono perciò cristallizzate senza aver modificato l’individuo.
Per distruggere queste cristallizzazioni è necessaria una ginnastica mentale che induca, su piani diversi e con gli elementi culturali più disparati, a un riesame di ciò che è stato incasellato nella nostra mente.
Questo libro presenta perciò idee che disturbano, dubbi che ci fanno riesaminare ciò che abbiamo fatto nostro nel passato, illustrazioni che ci costringono a rapide sintesi mentali ed emozionali: tutti mezzi per capire chi siamo e in quale stadio ci troviamo nella nostra evoluzione. Ciò è possibile perché ogni idea, ogni pensiero, ogni illustrazione ci richiama ad un nostro problema. Ognuno di questi problemi ha origine da una scelta culturale ed è stato registrato nel nostro casellario mentale come un simbolo di un particolare aspetto del fluire della Vita dentro di noi.
Lo speciale compito dei Teosofi e degli spiritualisti è di decifrare questi simboli per poter distinguere chiaramente la realtà spirituale da quella materiale e cominciare a basare i valori della nostra Vita più sulla prima che sulla seconda. Con questa ginnastica mentale ed intuitiva si può facilmente imparare ad usare bene la propria mente e a condizionare il proprio modo di vivere per collaborare con tutto ciò che prepara l’avvento del prossimo piano di coscienza dell’umanità.
Ma si deve ricordare che i pensieri sono dei mezzi e che è pericoloso identificarsi con essi”.
Comprendo sempre di più la filosofia dei Wingmakers, basata proprio sulle differenti forme d’arte. Nel film "Coraline e la porta magica", tratto dal libro di Neil Gaiman, possiamo assistere ad una versione animata dell'Antisistema.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
ok . come sempre un buon lavoro.sale uguale difficolta´.
RispondiEliminaquanto piu sale c´e´ nell´acqua piu´spinta viene data per tornare in superfice e piu´si nuota meglio.
un abbraccio sempre con AMO*RE
Caro Amico,
RispondiEliminaallora quanto sale dobbiamo spargere per far sì che ci sia la giusta spinta :)
Grazie per la tua presenza nel mondo. Sei come Garibaldi: l'eroe dei due mondi :)
Da Re a Re... Un caro abbraccione.
Buona Vita
questa pubblicazione mi ha riportato al nome del Maestro indiano che ho conosciuto negli anni passati, il cui significato è " Re del silenzio"
RispondiEliminae questo la dice tutta. Se noi avessimo dato ascolto alla voce interiore , saremmo entrati in uno spazio dentro cui nulla avrebbe disturbato e non ci saremmo noi disturbati.Dici bene Davide, la parola , gettata lì senza consapevolezza ci ha fatto assistere a scenari spaventosi, per causa sua la malvagità e il pianto hanno riempito questo povero mondo,ingrassandolo di cieca ignoranza.Siamo così caduti in scelte sbagliate. L'antisistema è la peggiore moneta che siamo stati capaci di coniare .E' verissimo , non dobbiamo mai identificarci coi nostri pensieri. La nostra identità è spirituale ed è lo spirito la nostra casa.
Cara Loredana,
RispondiEliminaper paura abbiamo generato "mostri"; ma fa tutto parte del "gioco" :)
Cerchiamo di sviluppare una visione infantile del percepire il mondo; intendo una modalità innocente come quella di un bimbo. Un bimbo non ha paura! Ci avevi mai pensato? E' dopo che giunge la paura. Un bimbo piange per manifestare i suoi bisogni ma ignora la paura. Paura che invece regna padrona solo qualche anno dopo: che cosa curiosa, vero?
Dai, immaginiamo il mondo che vorremmo - non costa nulla. Alla faccia della paura: tiè!
Grazie ancora di CuoRe...
Un abbraccione, tanta serenità e una buona Vita
volevo aggiungere che il silenzio è la più alta espressione della saggezza , della conoscenza . ti difende dal'essere superficiale , non crea danni a te e agli altri , e non ti fa aggiungere strato su strato tutte le manchevolezze che invece crea nell'uso improprio.La parola è come una spada di fuoco; nella verità pulisce tutte le sporcizie e ricrea un'aria cristallina. L'aria piu naturale che esiste , che è quella che ci appartiene di diritto..
RispondiEliminacarissimo il sale che ognuno di noi ha bisogno di spargere come tu dici ,sara´sempre proporzionale al peso che la sua Anima ha stabilito . su questo non ci piove.poi ognuno di noi puo´piangere quanto
RispondiEliminavuole sul (latte versato)un carissimo saluto a Lori per il suo perseverante intento per la Via dello spirito.un abbraccione a tutti da oltre oceano,sempre
interconnesso per il cammino della Vita,
dal mio CUO*RE a tutti i RE*FRATELLI.
grazie Emanuela, un anno di luce anche per te .
RispondiEliminabuon lavoro . Un abbraccio di cuore . lori
Lory,
RispondiEliminaè Rino che ti ha scritto, non Emanuela :)
Silenzio e "sale". Che bello! Due concetti "Mondo". Due mondi che ruotano sullo stesso asse da diverse vibrazioni. Il sale della Vita può essere il silenzio della parola...
Un grande abbraccio ad entrambi :)
Tanta serenità e ampie benedizioni.
Buona Vita