venerdì 5 maggio 2017

L’elemento mancante è l’elemento chiave (per questo “manca”).



Con la giusta passione, le persone credono in qualsiasi cosa. Soprattutto, in periodi come questo…”.
Mr. Robot
Come ben sai, c’è il detto “l’araba fenice risorge sempre dalle proprie ceneri”. 
Ma (ma), allora, di converso c’è anche il “retro della medaglia”. 
Ossia, che “l’araba fenice muore sempre, divenendo cenere”. 
Delle due, l’una o l’altra? 
Entrambe, probabilmente
Tuttavia... come puoi ricavare valore aggiunto – anche – da questo luogo comune, entrato nell'immaginario collettivo... così come ti sei abituat3 al fatto che esistano, ad esempio, i funghi?
Se l’araba fenice risorge sempre, significa che muore sempre.
Oppure, se l’araba fenice muore sempre, significa che risorge sempre.
Comprendi? Sono due verità complementari (il bicchiere, che è mezzo pieno e mezzo vuoto), ma – di più – è il significato simbolico sostanziale frattale espanso, che sopra a tutto (per qualche motivo fondamentale) tende a sfuggirti.
Quale? Quello che risponde a questi “step logici”:
che cosa significa
di che cosa (chi) si tratta.

giovedì 4 maggio 2017

Sul “come porti, sempre”.



Tu non resti?
No. Troppi ricordi”.
Personal shopper
I “ricordi” sono induzione ambientale, memoria frattale espansa (l’in-diretta – simbolica – “intelligenza” dei soggetti e degli oggetti). 
Questa caratteristica indica, nella sostanza, che la forma reale manifesta – anche se – “qua, così”, è informazione, è un banco di memoria, è un codice auto informativo, è potenziale.
Il ricordo è proprio ("tuo"), inteso a livello soggettivo? 
Non solo. 
Il ricordo è, anche, l’aggancio (input) per l’entrata (la consultazione) nella/della infrastruttura.
Di quel “qualcosa” che, convenzionalmente, non riesci a prendere sufficientemente sul “serio”, in considerazione… dal momento in cui, credi nella natura divina dell’ambiente o nel racconto naturale by scienza deviata.
Quindi, come puoi fare attenzione ed auto concentrarti in merito ad una versione, altra, che ruota attorno al concetto di frattalità espansa?
Semplice:
non essendo, per te, previsto, allora, non lo fai, perché non lo puoi fare.
Ma (ma) di questo “non potere”, tu ne esalti solamente la componente “inimmaginabile”, ossia, assurda.
Mentre, nella sostanza, ti adatti a versioni della “spiegazione”, allo stesso modo, assurd3, poiché… basat3 su cardini indimostrabili, e cioè, che necessitano – dunque – della tua stessa “complicità (di base)”:
il cosiddetto
credo ("fede")
da cui
la “fiducia” del Mercato
nei confronti delle Istituzioni.

mercoledì 3 maggio 2017

Senza purezza, se non per la purezza dominante.



Visita l'interno della terra, operando con rettitudine troverai la pietra nascosta”.
La frase continuava alle volte con le parole 'Veram Medicinam', a indicare che la pietra è anche il “vero rimedio” per ogni malattia…
L'espressione stava a indicare l'esigenza di scendere nelle viscere della terra, cioè negli anfratti oscuri dell'anima, per conseguire l'iniziazione, operando quella trasmutazione della materia nello spirito che avrebbe permesso di conseguire l'immortalità e riportare alla luce la sapienza, attraversando le diverse fasi dell'Opera alchemica, cioè nigredo, albedo, rubedo…
Link 
C’è una, ed una sola verità, “a monte” del “qua, così”… seppure, sempre, nel “qua, così”. 
Lo “è” per forza di cose, in quanto ché, il vertice – nel suo massimo fulgore – è sempre e solo “Un3”.
Una storia e qualsiasi storia, inizia da un “momento” ben preciso e non importa che (se) coloro che conseguono, senza memoria diretta, credono di scorgere una molteplicità di forze (eventi) nel fondamento che regge le origini di qualsivoglia “cosa”.
Un simile “scorgere” è già di per sé, sinonimo di “difficoltà nel ricordare”, giacché scomodante il più deviato (ed auto deviante) concetto secondario del “comprendere”.
Nel “qua, così” il “qua, così”. 
Per cui, che altr3 può emergere se non sempre, ancora, “qua, così”?
C’è come un confine, più che un limite.
Qualcun3, piuttosto che qualcosa.
Una compresenza, al posto della natura e dell’opera divina che, in ogni “caso”, sono una rappresentazione in chiave simbolica della stessa, ragione fondamentale, compresenza dominante…

martedì 2 maggio 2017

Calcolare “ciò che dici e dicono”.



V'è dunque un altro principio di quel male se è evidente che Dio non lo è?
Certamente. Sarebbe assurdo che si faccia da solo. Se poi insisti nel chiedere chi ne è l'autore, è impossibile risponderti. Non è un essere determinato, ma ciascun malvagio è principio della propria azione malvagia…”.
Libro primo. L'uomo e il libero arbitrio - Sant'Agostino 
In questo spazio (potenziale) – ormai, lo sai – è ritornat3 alla “luce”, un assieme di valori universali che rendono “tutt3 misurabile” attraverso la reintroduzione dellunica costante, in un oceano di variabili:
la compresenza immanifesta dominante (rilevabile per “contrasto”)
e (di riflesso) il tuo potenziale originale, autentico.
Quindi, a proposito della citazione precedente, è possibile sempre “aggiungere (in quanto realtà aumentata o impoverita)” informazioni – degne di nota – in-direttamente derivate proprio da quanto ammesso poco sopra (compresenza immanifesta dominante + potenziale singolare). Del tipo:
V'è dunque un altro principio di quel male se è evidente che Dio non lo è?...”.
Viene dato per scontato (è “evidente”?) che “Dio non lo è”. Ma… su quale fondamento
Su una – seppure millenariaconvenzione, ossia, auto convinzione (indotta massivamente nel tempo, da “chi”? E, “perché”?).
Vai Oltre Ogni Orizzonte, perché la questione non finisce "qua, così", né nemmeno rimuginando attorno al discorso del singolare potere religioso.

venerdì 28 aprile 2017

Come vedi? Cosa vedi? Chi vedi? Ti accorgi che…



La legge non la vedrà in questo modo
Quando perdi il sostegno di chi conta, in questa città, rischi di rimanere solo. Sono stato chiaro?...
La città… ingoia come se non fosse successo niente. Viene da chiedersi sino a dove arrivi tutto questo
Lei ha detto che c’è una casa come questa in tutto il mondo. Aveva ragione…
Outcast
La nascita è una manifestazione, se non una possessione:
Secondo una leggenda, otto segni preannunciarono il crollo dell’impero azteco, durante i dieci anni che precedettero l’arrivo dei conquistadores spagnoli…
Ma Montezuma non ne comprese la reale minaccia”.
La nascita degli imperi coloniali (citazione da un libro di "storia, per ragazz3 di 12 anni")
Un forte “vento (spostamento - non locale - di massa, compressione)”, di solito, annuncia qualche evento particolarmente portante e centrale (anche nel “caso” di una invasione). 
Ciò che sopraggiungerà (il "poi"), è annunciato (previsto) ambientalmente, stravolgendo la sequenzialità ordinaria della scansione temporale lineare convenzionale “qua, così”:
ma Montezuma non ne comprese la reale minaccia
Nell'ordinamento scolastico italiano, la scuola secondaria di primo grado… comunemente detta scuola media o scuola media inferiore… rappresenta il primo livello del secondo ciclo di studio dell'istruzione obbligatoria...
Link 
Il "territorio" è suddiviso in vari modi.
L’istruzione è obbligatoria. Che cosa significa?

giovedì 27 aprile 2017

Come in un grafico.



Stai mentendo.
Perché dici questo?
Perché è quello che fanno i grandi”.
Outcast
Quale verità più “espansa (al/nel mondo)”…
Il Bambino è padre dell'Uomo...”.
William Wordsworth
Ciò che “diventi”, lo devi alla “forma” che prendi da “piccol3”
Un concetto che “fa a botte” con quello, superiore, di “essere”. 
Qualcosa che “è già successo” e che “è”. 
Qualcosa che “diventa” solo in seguito, ma che viene riassunto in sé in quanto “ancora da succedere”.
La questione temporale è tutta “lì”.
E, ovvio, se (se) te ne accorgi “formularmente”, allora, il tempo non sembra più quello che è “qua, così”.
Le “cose” – è come se – fossero già avvenute, per intero.
Quindi, il “cammino della vita” che cosa è?
È un deragliamento. È un dirottamento. È una trappola. È… un rapimento, “da un luogo comune, ad un altro”.
In questa maniera, si resetta tutt3. E può essere introdotto il concetto (Dio) di tempo e tutto quello che ne consegue…

mercoledì 26 aprile 2017

Il “marchio” è sempre riportato.



Ci ritroviamo dall'altra parte di qualcosa che non abbiamo mai scelto…
Quello non ero io. Era lui…
Si comporta così di default”.
Mr. Robot
Scrivere, citare, riportare, trovare, ricordare, dimostrare, etc. è un “esercizio” molto complesso se (se) l’ambiente è rinchiuso in se stesso, se non lo permette, se non è previsto, se (se) esiste una in-certa compresenza soprattutto immanifesta e – dunque - dominante.
Dimostrare questa verità (assolut3) è come… “scoprire un nuovo mondo”, nella sostanza, poiché “quest3” cambia tutte le “carte in tavola”:
ancora “qua” ma “non così”.
Senza alcuna necessità di una nuova “terra promessa”, né via di fuga di ogni e qual tipo.
Facendo perno (focus) su di (in) te, la realtà manifesta viene riscoperta come estremamente “plasmabile”:
risponde, di conseguenza… (è la giurisdizione dominante - grande concentrazione di massa - che te lo impedisce di "vedere/fare", anche se potenzialmente è sempre possibile).
Or dunque, che cosa (chi) “è” – allora – la creazione?
È, persino, ovvio:
 “è” la stessa, risoluta, in-dimostrabile, dominante.
Perché non la prendi in considerazione? 

lunedì 24 aprile 2017

Non importa cosa credi che sia. Importa cosa è.



Lo Spirito Santo non è altro che lo spirito luciferico risuscitato ed ora assurto a più pura e maggior gloria, lo spirito della conoscenza autonoma, della conoscenza piena di saggezza…”.
Influssi luciferici, arimanici, asurici - Rudolf Steiner
Nella troppa libertà, ti ci puoi – persino – disperdere dentro. 
Quindi, la “libertà” può essere anche una strategia.
Certo. Ma (ma), senza un “mandante”, senza una parte che ne trae un beneficio, non riesci a spingerti oltre alla convenzione. 
Per cui, questo è un altro motivo per il quale la dominante ha deciso di rimanere nell'ombra, ossia, immanifest3 ma sempre compresente.
Di più; è d’uopo accorgerti che il “monopolio Dominio (dominante)” può anche essere decodificato come una forma di:
incarnazione (di una parte, nell'altra. Ovviamente, dello stesso “lignaggio” o portata, lungimiranza, ambizione, riflesso, etc.).
Questa, ulteriore, espansione del concetto di vertice (distaccato dal resto dell’edificio = compresente ma immanifest3) è interessante sotto a molti aspetti, il primo dei quali è la capacità di attraversare – ugualmente – il Filtro di Semplificazione (sempre auto mantenuto in fase “on”). 
In un certo senso, “è come il fumo che si sprigiona dal bruciare e, per qualche motivo di disattenzione della platea osservante, ad un certo momento, è come se scomparisse dalla/alla vista…”:
è sempre "fisica".

venerdì 21 aprile 2017

Un nuovo neologismo, sempre auto indicante il “vuoto”.



Anche “oggi” sei costrett3 a “registrare” la già auto avvenuta “pubblicazione (riproduzione, per/ad ‘uso, abuso e consumo’)” di un altro neologismo:
nomofobia.
Sai che cosa designa? 
Nonostante sia un termine “nuovo”, se vai in Google lo trovi già “mappato (e, dunque, esistente)”.
Qualcosa che ormai succede in real-time:
stato ansioso che si manifesta quando non è possibile usare il telefono cellulare (perché è scarico, perché non c’è campo ecc.)
Etimologia… no (telefono) mo(bile) e... fobia
Link 
Allarme nomofobia, dipendenza da smartphone è malattia.
Più colpiti giovani tra 18-25 anni con problemi relazionali…
Link 
Un simile appellativo diverrà, ben presto, molto comune, tanto è condiviso in “Rete (‘qua così’)”. 
Qualcosa che, dunque, circoscrive l’ennesima “nuova” malattia. Una dipendenza, meglio.
Ma (ma) che cosa (chi) “è”, una dipendenza e – dunque – anche la conseguente malattia?

  
La dipendenza è un lento decadere.
Un fenomeno “esatto”, che accade poiché l’individuo ha un “vuoto” interiore, che si porta dietro/dentro.
Dal momento in cui, “ha già dimenticato” ed “è già successo”. Che cosa? L’inizio, il punto di/in leva, il momento, etc.
Qualcosa che, appunto, hai dimenticato.

giovedì 20 aprile 2017

Il rilevante agente mutevole auto rivelante.



Come mi tolgo una maschera, quando smette di essere una maschera? Quando diventa una parte di me…”.
Mr. Robot
C’è come una “curiosa storiella” che merita di essere raccontata. 
Si narra che ci fu un tempo caratterizzato da una sorta di strano “inizio”; qualcosa che serve come caposaldo.
Così... tanto per iniziare a raccontare il “fiume”, convenzionalmente, facendolo “sorgere” ad un certo punto, dalla terra.
Ebbene, quell'inizio era senza ombra di dubbio, di più, un proseguimento di qualcosa, del quale si era completamente perduta persino l’idea di cosa dovesse essere e di quale forma potesse avere.
Era semplicemente “già successo” che… ad un in-certo punto, le cose avessero preso a direzionarsi secondo altra maniera, ispirazione, direzione, influenza, etc. 
Or dunque, quella sorta di pseudo inizio, molto comodo per dare luogo alla vicenda narrabile, fu caratterizzato da umani resettati e, dunque, allo stato brado (una conseguenza).
La gran parte dell’umanità versava in un simile stato d’animo, che permetteva l’inclusione – di fatto – dell’umanità stessa, all’interno della “natura”, ivi caratterizzante l’intero “panorama”.
Poi, qualcun3, stanc3 di portare sempre al pascolo gli animali d'allevamento, sedette all'ombra di un albero secolare e meditò, in merito a quel modello di vita, giudicato così tantosfruttabile.
Per cui, iniziò a progettare una strategia, lungimirante e coerente, tale da permettere – nel tempo – di dominare quella semplice visione di vita, in divenire.
La differenza (di potenziale) tra la Massa e il Dominio, è condensata tutta “lì” (con il ‘valore aggiunto’ della dominante, a distaccare il piano direzionale degli eventi: la ragione fondamentale, per la forma reale manifesta “qua, così”. La fonte di ispirazione che, ad un punto del/nel tempo, convinse – obbligò, possedendolo – il Dominio,  a/nel comportarsi analogamente. Ossia, decidendo di rendersi immanifest3 alla luce degli occhi dell’intera Massa, rimasta a pregare un vuoto simulacro, scambiato per Dio).

mercoledì 19 aprile 2017

Auto ritrovarti.



Ci sono due “segreti”, da carpire (ricordare).
Sai quali sono?
Eccoli, ma… fai silenzio.
Interiorizzali e falli tuoi, dopodiché, getta via l’informazione (dimenticala).
È come prendere un pacchetto di patatine, mangiarle e poi gettare la confezione (magari, a terra, sprezzante), prima di passare alla cassa. Al di là… della convenzione. Oltre Ogni Orizzonte…
Ecco il primo “segreto”:
dopo qualche tempo, che ti interessi a qualcosa, ne sai molto di più del 90 per cento delle persone
esercitandoti ancora e dando luogo ad una tua “filosofia”
a quel punto
diventi “espert3”
per cui
non sei più un3 qualunque
pertanto
la comunità “espert3” si limiterà a giudicare un3 di loro
alla lunga
ritagliando un nuovo spazio, anche, per la tua “filosofia”.
Secondo “segreto”:
riassumi tutta la realtà manifesta “qua, così”
come se (come se) vedessi tutt3
dalla più “comoda” posizione del pubblico
al cinema…
Questi due “accorgimenti”, ti permettono – coerentemente, ma in-direttamente – di “penetrare qualcosa, che non lo sembra affatto”. 
Magari, usando la “porta sul retro” ma, in ogni “caso”… entrando, ossia, riuscendo (a…).

martedì 18 aprile 2017

Lo sanno anche i sassi.



Quando qualcosa – una certa situazione, divenuta generale ("normale") – è talmente palese ma, “imbarazzante (da ammettere alla massima potenza, ossia, ad un livello da prendere in considerazione al fine di risolverl3 definitivamente, alla radice)”, allora… ti abitui a convivere con detta “in-giustizia globale”, senza che cambi mai fondamentalmente, in sostanza, nulla. 
Questo perché, le persone non sono disposte a mettere in discussione quei “cardini” che, causalmente, permettono l’in-giustizia di fondo – sempre più estesa – come un virus, una pandemia, non tanto in grado di colpire tutt3, ma – piuttosto – che “qua, così” ha già colpito tutt3.
Anche coloro che credono di essere esenti, immuni, al di là di…
Negli ultimi Bollettini, è stata portata “a galla” la consapevolezza relativa alla perfidia strategica (una “profondità”) incarnata nel concetto di democrazia “qua, così”, attraverso il suffragio universale (un “diritto”) che comporta, nella sostanza (molto spesso), una votazione conclusiva, caratterizzata da soglie di maggioranza e minoranza, molto vicine al 50 percento.
Alias, a quell'unica certezza che esprime, democraticamente, il dipendere (il "non riconoscersi") - di quasi la metà della popolazione votante "sconfitta" - dall'esito di una espressione popolare che proprio non lo è, dal momento in cui l’impianto basato sul concetto di maggioranza (relativa o assoluta) è alquanto ingiusto o, meglio, giusto di parte.
Ti "dici" che, in fondo, "questa è (la) democrazia". Vero?