martedì 20 luglio 2010

Sempre.




Il vento della trasformazione spira molto forte di questi tempi. Non siete d’accordo? So che posso sembrare quantomeno un illuso, eppure è così: consentitemi di affermarlo con fiducia mai tanto forte. La trasformazione, il cambiamento, ciò che cambia di fronte al nostro cammino, come una nave che procede in mare aperto, è uno spostamento di energia

Ciò che muoviamo individualmente alimenta persino le tempeste planetarie. Ogni “cosa” è collegata e collegabile. Per trasformazione intendo che la Vita percepita è soggetta al cambiamento, sull’onda dei movimenti di ogni altra individualità che muove energia attorno a sé. L’etere, nel quale navighiamo, non esiste per la scienza ufficiale dell’Antisistema, per cui i movimenti energetici non si capisce bene come si possano trasmettere senza un “veicolo” ultrasensibile ed ultraveloce quale è proprio la Natura eterica.  

Da qua si capisce come non possano essere presi in considerazione i veri fattori trainanti dell’evoluzione, dal punto di vista dell’energia di “spostamento”. La vibrazione o frequenza spirituale che si trasmette è out dal punto prospettico della scienza ufficiale, eppure l’energia elettrica è stata “accettata”, anche se ancora oggi spingere un interruttore elettrico e vedere la lampadina accendersi all’istante è, secondo me, un fattore “esoterico” alla pari di tanti altri insabbiati in questa denominazione misterica. Quando usiamo un telecomando per accendere un apparecchio elettrico, usiamo la magia: qualcuno può dare una spiegazione scientifica, allora si può tentare di spiegare anche altri fenomeni naturali non riconosciuti.

Quando il genio di Tesla, aprì le porte dell’elettrificazione globale, attingendo idee e possibilità dal vasto bacino dell’Universo, le sorti del cammino dell’umanità vennero deviate dal potere bancario già "adolescente", dietro al quale si celava l’energia di controllo dell’Antisistema. Tesla tentò di distribuire armi potentissime, armando ogni fronte, per così scoraggiare una guerra tra nazioni troppo potenti, ma nulla fu in grado di fare per fermare le ombre dello scontro che avrebbero forgiato le due guerre mondiali. Allora segnò il passo, pensando che l’umanità non fosse ancora pronta per destreggiarsi sulla scorta della sua grande apertura sul futuro, e si defilò sparendo con le proprie idee, disegni, intenti di dare l’energia libera ad ogni cittadino del mondo in maniera gratuita e facilmente accessibile. Il mondo deviò le proprie sorti perdendosi nelle anse del dolore e dell’ingiustizia.

Oggi siamo tornati a quel punto di svolta; ci siamo accorti degli errori e siamo "maturati". Siamo pronti ad accogliere il “nuovo” che è “vecchio” perché è sempre stato tra di noi, ma non eravamo in grado di vederlo.

Il cambiamento e la trasformazione sono sempre all’opera…

Questo articolo è nato sulle ali della colonna sonora di Avatar.  

  

L'ubiquo e-Sprit (9).



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lunedì 19 luglio 2010

Desiderare è potere.




Quando succede qualcosa di eclatante ad una persona e noi ne siamo diretti testimoni, è facilmente comprensibile come, noi stessi, siamo portati a dimensionare ciò che è successo.
È stato un miracolo, un colpo di fortuna, una pensata geniale, il caso? Il nostro dimensionare l’accaduto è l'opposto di come opera uno scultore che estrae, perché la vede, una immagine dal monoblocco di marmo. Ognuno giudica per quello che è e non per quello che vede. Gli egoismi e le invidie sono parte di noi e non appartengono a ciò che giunge a noi in termini di risultati altrui.

Le distanze percepite tra le persone rimangono ancora troppo grandi.

Ricordo che una distanza altro non è che una differenza strutturale in termini di vibrazione. Descrive cioè il fenomeno opposto alla risonanza, che è la massima “intesa” possibile. La risonanza, tra l'altro, trascende la distanza perchè può avvenire anche "a distanza"... non facciamoci quindi "deviare" dallo spazio che ci circonda ma che non ci limita se lo crediamo.

In certi casi si ricorre ai termini più estesi ed eterei di “miracolo” o di “magia”. In questo caso ci siamo aperti e siamo rimasti colpiti ed entusiasti per quello che è successo ad altri, tuttavia lo ricolleghiamo ad un evento sovrannaturale; non siamo disposti a complimentarci, a scendere dal gradino più “alto”. La supponenza ed il giudizio allontanano ancora dagli altri, diffondendo una vibrazione di, comunque, non totale affidabilità.

Gli “specchi” sono sempre al lavoro e riflettono unicamente e sempre solo sè stessi.

Un grandissimo complimenti di cuore a tutti coloro che hanno ottenuto ciò per cui hanno tanto “lavorato” in termini di desiderio. 
   
 

L'ubiquo e-Sprit (8).



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domenica 18 luglio 2010

Sinfonia con "attori".




Osservare il Sole tra le foglie di un bosco. Un Sole “semovente”, abilmente sottratto e concesso dal gentile ondeggiare del manto verde alla fresca brezza mattutina. Alito leggero e soave persino in una stagione calda come questa. Osservando i raggi solari che fanno l’occhiolino è come assistere ad un vortice di polvere mossa dall’aria. La direzione è dal punto centrale luminoso verso il basso o esterno ma contemporaneamente anche il contrario. È così! Almeno lo spettacolo a cui ho assistito questa mattina aveva queste “fattezze”. I raggi emanati avevano colorazioni che, a tratti, li facevano sembrare delle frecce colorate con punto centrale nella massa di luce accecante. Il bosco di aceri è verde e fresco e riposante al mattino presto. La luce filtrata si diffonde verso il terreno colorando con mano estremamente rispettosa. Per lo sguardo è assai piacevole assistere a questa emanazione di leggerezza e senso di riempimento spirituale. È come fare un pieno di energia vitale. La massa di luce emana anche particelle più grandi, prana o atomi primari o Orb. La concertazione degli eventi della Vita è totale e coinvolgente il gran numero di “attori” consci o inconsci.

Sono consci quegli esseri viventi, minuscoli, che contribuiscono con le loro masse a formare quei capolavori assoluti che, noi umani, chiamiamo barriere coralline?

I fratelli verdi, i nostri amici, i maestri che fanno da ponte tra più dimensioni, ci amano e assistono dall’alba dei tempi, da quando hanno espresso il voto di "fermarsi"per rendere il pianeta vivibile e per essere d’aiuto alla rimanenza della Vita e dell’evoluzione. Il mondo intero esprime l’unione tra le sue parti. Senza questa intesa non sarebbe possibile sopravvivere.

Un esempio? Ciò che le popolazioni native hanno combinato sull’isola di Pasqua.

Il rumore di folla che applaude, espresso dall’insieme delle agili foglie, “suonate” dall’estro dell’aria invisibile, è musica che ritempra e riconcilia con il tutto. Tornare a respirare a questo ritmo è ritrovare la via di “casa” dopo averla smarrita. Chiudere gli occhi e lasciarsi andare…

Quale meraviglia sensoriale possiamo ascoltare in viva partecipazione?

 

L'ubiquo e-Sprit (7).



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sabato 17 luglio 2010

Nella Luce.




Che cosa c'è al centro di ogni galassia?

Al centro di ogni galassia v'è il centro dell'Universo...

Il movimento a spirale di convergenza della Luce verso ogni centro, crea un vortice di Vita e di esperienze...

Si termina nella Luce ciò che è nato nella Luce... a completamento di un cerchio perfetto...

Convergiamo consapevolmente verso questo centro di Luce attraverso la nostra Luce...

Questa notte, adesso, nell'adesso infinito...

Noi siamo tutti insieme lo stesso essere meraviglioso che non ha mai smesso di amarci...

Intendiamo un mondo di Luce...

Apriamo le ali, svegliamo la nostra divinità...

Scegliamo la Luce dell'Amore incondizionato...

Adesso e per sempre.

  Grazie.
  
 

Convergere tutti insieme.




Ci sono anche buone notizie. Si, dai! Basta avere la “pazienza” di cercarle. Ad esempio questa:

Luce: da rinnovabili 100% consumi famiglie.
ROMA - La produzione complessiva da fonti rinnovabili nel 2009 e' giunta a coprire l'intero (100,6%) consumo di energia elettrica delle famiglie italiane. Nonostante la crisi che ha abbattuto la produzione tradizionale di elettricita' dell'8,3%, la produzione "verde" - rivela un'elaborazione dell'Ufficio studi della Confartigianato - ha infatti continuato a correre: nel 2009 l'energia elettrica da fonti rinnovabili e' salita del 19,2% rispetto al 2008, arrivando a un livello di produzione di 69.330 gigawattora (i consumi delle famiglie ammontano a 68.924 gigawattora). Nel 2008, la produzione verde copriva fino all'85% dei consumi casalinghi.
Fonte: Yahoo

Questa è una "spigolatura" che non mi aspettavo. Ma siamo veramente già a questo livello? Caspita! È proprio vero che ciò che percepiamo è solo la summa del nostro punto prospettico. Ad esempio, con questo gran caldo chi si rifiuta di comprare un climatizzatore (io) vive le pene dell’inferno, mentre chi ha una casa climatizzata, se non esce, vive ben bene al fresco. Lasciamo stare il discorso di tutto ciò che può portare quel tipo di aria “trattata”: il fresco è il dato di dato di fatto più evidente ed immediato. Nella memoria storica individuale, questo luglio 2010, non verrà ricordato come così terribile; la differenza la può fare anche un singolo impianto climatizzatore.

Viviamo secondo un punto di vista individuale che, poi, si massifica seguendo tendenze e mode; tuttavia il punto di “vista” rimane individuale, sempre! Ognuno di noi ha sempre ragione, o meglio crede di avere sempre ragione. Un’altra notizia che mi ha colpito è questa:


I germi nascosti nella doccia: una vera bomba batteriologica.
E se in media una famiglia italiana consuma 200 metri cubi di acqua l’anno, buona parte è utilizzata nei mesi più caldi. Per evitare gli sprechi, quest’anno il ministero dello Sviluppo economico ha patrocinato il progetto "Doccia light". Utilizzando un dispositivo grande quanto una monetina da venti centesimi di euro, è possibile miscelare l’acqua con particelle d’aria, risparmiando fino al 50% dell’acqua e dell’energia utilizzata per riscaldarla. Ma, a prescindere dagli sprechi delle risorse idriche, la doccia può esporci ad agenti patogeni pericolosi. Alle numerose evidenze scientifiche si è successivamente aggiunta una ricerca americana ha evidenziato il rapporto tra questa abitudine e un’epidemia di polmonite: gli esiti dello studio, pubblicato nel 2009, sono ancora validi.
LO STRATO VISCIDO NEL MISCELATORE - I ricercatori dell’Università del Colorado hanno analizzato 50 miscelatori della doccia presenti in nove città di sette Stati americani, tra cui New York, Chicago e Denver. E hanno concluso che circa il 30 per cento delle apparecchiature conteneva livelli significativi di Mycobacterium avium, un agente patogeno collegato a malattie polmonari che molto spesso infettano persone con un sistema immunitario compromesso. Ma che, come ha dichiarato il professor Norman Pace dell’Università del Colorado, occasionalmente possono contagiare anche persone sane. I ricercatori hanno scoperto che alcuni dei batteri e degli agenti patogeni correlati formavano uno strato viscido all’interno dei miscelatori della doccia con concentrazioni pari a 100 volte quelle del fondo degli acquedotti comunali.
I CONSIGLI DEGLI ESPERTI - Le ricerche del National Jewish Hospital di Denver indicano che l’incremento delle infezioni polmonari negli Stati Uniti negli ultimi decenni possono essere correlate al fatto che le persone fanno sempre più docce e meno bagni. Tra gli esperimenti dei ricercatori, quello di prendere un miscelatore con quantità elevate di Mycobacterum gordonae, un altro agente patogeno, pulendolo con una soluzione di candeggina. A distanza di mesi, la quantità di batteri si era triplicata. Fare a meno della doccia? Spesso non è necessario. Secondo gli esperti spesso bastano alcuni piccoli accorgimenti:
- pulire periodicamente la doccia e il "doccino" in tutte le sue parti
- preferire i doccini in metallo: sono più igienici di quelli in plastica
- prima di cominciare a lavarsi, lasciare scorrere l’acqua per alcuni minuti. Questo fa diminuire la quantità di batteri: escono con l’acqua che passa per prima dal miscelatore
- non dirigere il getto d’acqua sulla testa quando si accende la doccia: è il momento di massima dispersione dei batteri.
Fonte: Yahoo

C’è sempre il rovescio della  "medaglia". Fare la doccia costa meno ed ha determinati vantaggi immediati, ma adesso sappiamo che c’è anche questo potenziale pericolo. L’Antisistema non si lascia sfuggire nulla per colpire a tuttotondo.

Ciò che urge è la consapevolezza di quello che sia fa. Sempre!

Oggi e domani – 17 e 18 luglio 2010 – vivremo i giorni della “Convergenza consapevole”, dopo avere vissuto “inconsciamente” la “Convergenza armonica” del 1987. Cosa si intende per “Convergenza consapevole”?

Al seguente link  è possibile farsene una idea molto precisa. In breve, grazie alla diffusione di notizie ad opera di Stazione Celeste, via mailing list (che ringrazio di cuore), ecco cosa si intende:

DICHIARAZIONE DELLA MISSIONE:
La missione della Convergenza Consapevole è quella di mettere in contatto più persone con l’intenzione condivisa di esercitare una massa critica di energia armoniosa che supporti una riconciliazione interiore ed esteriore. Lavoriamo insieme nello spirito dell’unità per guarire le ferite che ci separano, per riconciliare i conflitti che ci dividono, per ispirare idee e azioni che esprimono la nostra unità e per unirci nel cuore e nella mente per accogliere la nascita del nostro nuovo mondo.
 
DESCRIZIONE:
La Convergenza Consapevole è un insieme globale di organizzazioni e individui il cui scopo è esprimere l’intenzione e dimostrare la realizzazione di una coscienza d’unità, sia individualmente che all’interno delle comunità nel mondo. Tutte le tradizioni di fede e saggezza sono invitate a unirsi per aiutarci a esprimere in che modo noi, come specie in evoluzione, possiamo trascendere annosi confini e ideologie per adempiere un destino più grande di quanto la nostra storia possa indicare.
Questa collaborazione globale ci prepara per la Nona Onda d’evoluzione di coscienza, così come indicato dal Calendario Maya, un sistema sviluppato da un’antica e rispettata civiltà. Gli anziani Maya ci invitano ad allinearci con il piano divino per la più ampia realizzazione dell’umanità, e di riconoscere che “siamo uno come le dita di una mano.” – Il Grande Anziano Don Alejandro Cirilo Perez Oxlaj, “Lupo Errante”.
Le attività, le meditazioni e le preghiere per esprimere l’intenzione globalmente e localmente, saranno sincronizzate nei mesi che anticipano e susseguono l'evento centrale del 17 e 18 luglio 2010.
 
ACCORDO DI INTENZIONE CONDIVISA:
Io, come essere sovrano, mi unisco a Tutto Ciò Che È per invocare la presenza dell’equilibrio e dell’unità dentro di me e nel nostro mondo. Io sono la presenza cosciente dell’armonia e della riconciliazione e sono grato per l’integrità che porto adesso e in ogni momento. E così è.
 
Sempre sul sito di Stazione Celeste, viene riportato il testo della preghiera del perdono
di Arthur Collins; cliccare qua

Questa è un’ottima notizia! Un segno che i tempi sono sempre più maturi per un balzo evolutivo senza precedenti. Siamo tutti chiamati a partecipare attivamente questa volta. A meditare sul mondo che vorremmo e sulle “pieghe” della mancanza di luce planetaria. La vera luce non è nemmeno quella verde delle fonti di energia rinnovabili, ma la luce che possiamo emettere tutti insieme a livello spirituale.

Illuminiamo il pianeta tutti insieme! Non c'è "germe" o "virus" che possa resistere...

  

L'ubiquo e-Sprit (6).



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venerdì 16 luglio 2010

Elevarsi per "vedere".




Osservando la Natura, nel suo ambito più immediato per i nostri sensi, ossia a partire dal mondo degli insetti per ordine di grandezza, si nota come ogni creatura svolga un proprio “compito”. L’immagine che più si avvicina a ciò che notavo questa mattina, è quella di creature artificiali che svolgono delle mansioni a loro assegnate: dei robot o degli androidi.

Nel caso inerente la Vita terrestre, non si può certo parlare di “macchine”, bensì di organismi ultra sofisticati a base organica, secondo il “materiale” disponibile sul pianeta Terra. Viene alla mente il detto “cenere sei e cenere tornerai” o la creazione di un Golem a partire da un certo tipo di "fango".

Questo frattale fa comprendere come noi tutti siamo, allo stesso tempo, esseri viventi con una missione e costituiti delle stesse materie prime disponibili nel pianeta nativo. Ossia esseri con:
  • una missione da adempiere (missione complessa, perché costituita da una personale e da una di gruppo
  • un “esoscheletro” costruito ad hoc, appositamente studiato per vivere in un ambiente particolare come quello terrestre
Se abbiamo visto Matrix e Avatar possiamo meglio renderci conto di questa verità.

In Natura l’unica creatura vivente che, per adesso, esula da un certo discorso di gruppo o di totalità è l’uomo. Cosa significa? Che l’uomo ha qualcosa in più da “dimostrare”. Come se fosse una sorta di super prototipo sperimentale che è in Terra per fare esperienza, scuola, “rodaggio”. L’uomo, infatti, non si è innestato nella ruota di Vita, nel ciclo che lega ogni altra creatura, ma si è arrogantemente appropriato di ogni “cosa” il suo sguardo potesse circoscrivere. L’uomo, nella sua forma involuta, è come un T Rex, come se fosse la diretta evoluzione del super predatore della preistoria.

La lezione che l’uomo deve imparare è quella di sviluppare certe qualità intrinseche e livellare altri aspetti caratteriali sin troppo evidenti. Equilibrare l’equazione primigenia.

L’Anima pilota un Avatar, un esoscheletro biologico, con il preciso compito di svolgere una o più missioni. L’addestramento è andato un po’ troppo oltre a causa di “guasti” e “interferenze” artificiali e naturali. Tutto è stato opportunamente sfruttato da “chi” sapeva i piani di “discesa” sul pianeta, da quelle energie che potevano sopravvivere solo in questa maniera.

Tutto è opportuno, nulla è per caso: siamo a “scuola”. Una scuola molto “esigente” ma comprensibile elevando il nostro punto prospettico.    
  
  

L'ubiquo e-Sprit (5).



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giovedì 15 luglio 2010

Nei vortici energetici.




Le “cose” che “ci succedono”, in realtà, sono attirate a noi dal nostro “campo magnetico” formato dall’attrazione della tonalità di fondo, o di base, dei nostri pensieri. Questa è una verità assodata ormai, almeno per me. Ma detto questo e fattosene una ragione, mi preme sottolineare che “non è ancora sufficiente” al fine di vivere la Vita che si vorrebbe, che si auspica. Perché? Perché giochiamo “fuori casa” e sul pianeta Terra le condizioni gravitazionali imperanti, si sono stratificate ed addensate “tutte intorno a noi”. Ce lo recita anche la pubblicità, no? Sono tutti i "nostri" errori del passato.

Le forme pensiero, i paradigmi in auge, sono come dei martelli che battono in continuazione sulla formazione dei nostri pensieri. I “fabbri” del dominio odierno non hanno intenzione di mollare minimamente il ritmo incessante dei colpi inferti. Proteggono il loro impero, i loro domini, le loro proprietà, i loro “diritti” acquisiti nel tempo. È normale anche questo, no? 

La novità è, semmai, che ci avviciniamo sempre più ad una zona del cosmo dove l’energia è diversa dal consueto. Il 2012 è una convenzione? Diciamo che è un segnalibro posto a memoria di coloro che avevano una certa conoscenza e che volevano far giungere un messaggio “sincero” ai loro futuri discendenti, ai loro figli. Il 2012 sancisce solo il passaggio in una zona del cosmo ad energia molto più elevata, in termini di vibrazione. Una energia di scuotimento sta già sventagliando l’intero pianeta, richiamando al risveglio. Cose sentite e risentite? Può darsi. Io ho scelto di schierarmi in questa direzione, perché “la sento” vera.

In questo periodo è sia semplice che difficile padroneggiare la nuova energia di quinta dimensione. C’è chi lo fa già con estrema disinvoltura e chi sta peggiorando la propria Vita, affondando in una modalità che richiede semplicità, fermezza, fiducia in se stessi, altruismo, senso di unione. Difficile crederlo? Basta guardarsi attorno e smettere di credere ai “pappagalli” dell’Antisistema travestiti da media e compagnia bella.

Questa energia è diversa, è vorticante. Aspira in un vortice sia nel bene che nel male. È anche facile “annegare”. Ciò che si richiede è un punto di equilibrio attorno al quale filare il proprio veicolo esistenziale. Semplificare e lasciare andare. Non esiste facile o difficile. Esiste solo il nostro punto prospettico. La differenza la facciamo solo noi, vivendo da dentro di noi con la consapevolezza che non siamo così limitati come “qualcuno” ci ha fatto credere per così tanto tempo.

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. (Gandi)

"Ciò che succede a molti ricercatori spirituali è che iniziano a insegnare le informazioni raccolte qua e là durante la loro Profonda Immersione sottoforma di “trasmissione di verità” e, in questo, ricadono nella separazione. Questa separazione è un vecchio modello dovuto all’energia residua che – come un raggio gravitazionale – mantiene il ricercatore nel paradigma di noi e loro, salvi e non-salvi, illuminati e non-illuminati, timorati di Dio e atei, ordine e caos, e così via.

È questo senso di separazione presente in questa trasmissione di verità che mantiene il giudizio, l’ego e l’ignoranza di quella realtà che è la nostra sorgente d’intelligenza; la densità vibratoria di questi elementi dà origine a un ciclo dove ci si riaddormenta per poi risvegliarsi al suono di una diversa campana e, quindi, ancora una volta, iniziare una Profonda Immersione e trasmissione di verità. Questo ciclo, per alcuni di noi, può ripetersi più di una dozzina di volte in una singola vita".
Fonte: Wingmakers
 
  
 

L'ubiquo e-Sprit (4).



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mercoledì 14 luglio 2010

Le trasformazioni individuali e di "branco".




Durante le “strane” vacanze di quest’anno, mi sono limitato a scrivere articoli molto brevi con etichetta “consapevolezza”. È stata questa una formula che mi ha consentito di alimentare ugualmente e quotidianamente il Blog. Ho ricevuto qualche apprezzamento per l’effervescenza di tali veloci mordi e fuggi esistenziali, tanto che, mi chiedo, se valga la pena di scrivere lunghi e profondi articoli, quando la maggioranza delle persone non hanno né il tempo né la voglia di leggere. Dunque? Vedrò il da farsi, anche perché non ricevendo molti commenti, il mio è un lavoro più che altro “psicologico” e di intuizione. Riconosco di non capirne troppo di psicologia di massa a livello di marketing, e di non essere una persona che apertamente si dedica a “sfruttare “ le onde collettive come, ad esempio, una moda. Per cui la cosa migliore è continuare a scrivere “per me”, come se il Blog fosse solo ed esclusivamente un diario personale aperto alla pubblica lettura. Se tento di andare dietro alla massa, la massa mi prosciugherà le forze. La massa è una gazzella che procede a scatti, a balzi qua e la, ma è anche un leone che può fare “male”.

Rimango dell’idea che sino a quando, scrivere, sarà per me una passione ed una missione, dovrò farlo senza guardare in “faccia a nessuno”. Articoli lunghi o corti. Complessi o semplici. Sacri o profani. Nel mio Blog ogni formula trova attecchimento, anche un giorno si e uno no. Essere liberi è anche questo. Scrivere e contraddirsi il giorno dopo. Accorgersene e limare il proprio pensiero. Perché tutto è opportuno alla fine. La formula più terribile è quella dell’indifferenza: quando nessuno legge e nessuno commenta, quando molti leggono e nessuno interagisce, etc.

Il “leone” può fare male anche senza aprire le proprie fauci. A fine settembre sarà un anno che scrivo senza fine di continuità in questo Blog. Sarà una bella soddisfazione per me, sicuro di avere contribuito, allo stesso modo di una goccia nell’oceano, al livello generale di consapevolezza e senso di appartenenza ad un ordine, di molto superiore, di quello che possiamo “credere” in questo momento. Comunque vada sarà un successo!

I cambiamenti personali succedutisi in questo periodo mi porteranno, presumibilmente, a prendere nuove e radicali decisioni a partire da settembre 2010. Con il Sole nel Cuore…

  

L'ubiquo e-Sprit (3)



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martedì 13 luglio 2010

Relazioni energetiche.




Quanto fagocitano i "crocevia" dell’energia di forma pensiero occorsa per decidere “dove andare”? Molto, anzi moltissimo oserei pensare. Nei punti di snodo stradali, così come nei punti focali della Vita, si annidano dense forme di presenza energetica, non sempre positive. Pensiamo anche solo ad un incrocio pericoloso, dove la maggior parte della gente lascia un po’ di ansia o di paura per attraversare, o agli incidenti anche fatali che hanno “colorato” quel punto. Siamo sempre lì. Non vedere non significa che non esiste. I sensi sono fenomeni limitanti, ossia che limitano, che filtrano, solo ciò che “serve” per "sopravvivere" in un mondo denso come il nostro. Il resto a che serve? Proprio così. Come un equipaggiamento di "serie".

Personalmente percepisco sempre più la presenza di “banchi” di energie sottili che si annidano con fare minaccioso o virtuoso. Anche tra le persone esistono barriere oppure aperture. Forse il concetto di antipatia o simpatia deriva proprio da un sensibile anche se inconscio “parallelismo” con gli altri. Come strisciare nell’energia altrui ed averne un significativo “ritorno”. L’energia è ciò che ci fa “andare avanti”, ossia vivere. Una buona energia è sinonimo di buona Vita. Tale energia non è limitata al cibo, ossia a ciò che introduciamo in corpo, o all’attività fisica, ma anche e proprio all’interfaccia strutturale che ci lega al resto degli individui. Possiamo avvicinarci ad una persona e perdere energia o guadagnarla, apparentemente senza fare nulla. Proprio così. Anche i luoghi possono avere lo stesso effetto; luoghi “sani” o “malsani” dal punto di vista “sottile”.

Per capirlo ed aprire le porte della percezione e della consapevolezza, basta “osservarsi”. Dove siamo andati oggi? Chi abbiamo visto? E come stiamo adesso?

Semplice ed efficace come fare due più due. La cosa bella è che il risultato da sempre esattamente quattro, anche in questo ambito ufficialmente “non esistente”.

  

L'ubiquo e-Sprit (2).



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lunedì 12 luglio 2010

Facciamoci due risate con "l'ubiquo" e-Sprit.




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Le mie vacanze sono finite! Se di vacanze si può parlare! Scriverò a breve un articolo in merito alla situazione “stradale” in quel dei lidi adriatici veneti; situazione nella quale mi ci sono ritrovato per la prima ed ultima volta in Vita mia. Stop! Discorso chiuso per oggi.

Il mio ritorno coincide con il lancio di una novità per il Blog. In un momento di “connessione” ho avuto una chiara visione, con tanto di serena emozionalità, di una bella iniziativa da realizzarsi prontamente. Tra un frizzo ed un lazzo, mi sono messo all’opera e ho creato “e-Sprit”. Che cos’è, o meglio, chi è? 

Di certo non è una bibita gassata. 

Stiamo parlando di un fumetto, una vignetta, possibilmente quotidiana, che unisca per l’ennesima volta, il mio “gusto” per il Sacro ed il Profano; in questo caso mi sono particolarmente lanciato sul Profano. Il termine mi è balzato in testa in automatico, insieme all’ilarità ed alla gioia di poter “dare Vita” ad una striscia umoristica nel mondo della fantasia dell’intrattenimento leggero.

Il termine “esprit” viene dalla lingua francese e significa “spirito”, però leggendo queste “variazioni” sul tema, si comprende come si presti in maniera magistrale ad una attività di profonda “rilettura” umoristica. Ecco le “sfumature”:
  • apparizione
  • arguzia
  • fantasma/spettro
  • mente
  • spiritosaggine
Il mio “e-Sprit” ha la “e” relativa al mondo internet, come quella di e-mail per intenderci. Questa “licenza” contribuisce a rendere l’idea più compatibile con la “rete” globale, unendo ulteriormente il concetto superiore a quello del mondo di “mezzo” relativo alla virtualità del mondo informatico. Un mondo etereo che, in un certo senso, è molto affine alla dimensione spirituale, alla “realtà” non visibile dei nostri corpi superiori, della nostra origine divina. 

Insomma è un modo per non prendersi troppo sul serio, ma anche di continuare il lavoro di aumento della consapevolezza a tutto tondo. Questo “e-Sprit” rappresenta, di volta in volta, Dio nella sua origine primigenia di tutto e nulla insieme, oppure Dio oramai “disciolto” nella creazione, onnipresente nel bene e nel male, nella saggezza e nella identificazione con i limiti umani “tridimensionali”. Come al solito a me piace non avere limiti, per cui, il concetto divino verrà trattato con estrema "amicizia" e confidenza, senza mai cadere nell’offensivo o nello screditamento gratuito

“Dio è uno di noi” – o meglio “ognuno di noi”, dunque ci rappresenta anche nei nostri attuali limiti di conoscenza mancante o deviata. È lecito, per me, farlo scendere dal pulpito dorato, e condurlo per mano a saggiare anche  tutta la “ruvidezza” della creazione, del momento in cui “versiamo”. Intendo dipingerlo dei nostri “colori”.

Assumendo questa opportuna leggerezza, auspico di poter avvicinare le dimensioni più lontane, facendo da ponte, abbracciando il senso ed il perché di questa distanza vibrazionale. Se esiste la creazione, la Vita, è perché il Creatore necessita di conoscersi meglio e di “vedersi” dalle angolazioni più diverse tramite le nostre esperienze. Sono sicuro che si farà quattro risate con “e-Sprit”…

Una caratteristica del mio fumetto è che nasce e viene concepito tramite pc e web, inoltre le mie capacità grafiche limitate, vengono sopperite tramite l’utilizzo di “porzioni” di disegni trovati su internet. Spero che questo lavoro di collage non dia fastidio a nessuno. È un lavoro di unione e condivisione senza altri scopi. Semmai se qualcuno riconoscesse il proprio “tratto”, mi piacerebbe che lo facesse notare attraverso la stesura di un commento; ad esempio “quella nuvola l’ho fatta io”, oppure “quel paesaggio è opera mia”. Difficilmente i disegni presi in “prestito” sono integrali; a me preme dare l’idea grafica abbozzata che le parole disegnano e non il contrario. Per cui l’eventuale lavoro di “scrutamento” dei propri tratti non è proprio semplice.

Insomma spero che l’iniziativa possa piacere e strappare una bella e sana risata
“liberatoria” quotidiana.

Viva la Vita… Viva e-Sprit :)
   
  

domenica 11 luglio 2010

Nuove prospettive.




Passando davanti ai campi di grano, già alti, ho avuto come l’impressione di passare in rassegna il mio esercito, i miei “uomini”, pronti a combattere; schierati fieramente di fronte a me. Compagni di mille avventure nel passato, chissà. Fedeli come dei fratelli di sangue. Forti e degni delle qualità cavalleresche che auspico in loro. Mentre passavo davanti a loro, gli ho parlato: “Fratelli, non è più tempo di combattere. Sciogliamo il nostro patto secolare. Vi ringrazio per essermi sempre stati vicini. Per avermi difeso ed onorato della vostra fedeltà. Ma non è più tempo di combattere. Trasmutiamo ogni velleità ed accettiamo il fatto che le nostre energie servono per un più alto scopo: quello della nostra libertà superiore, la libertà delle nostre anime!”.

“Andate! Siate liberi. Uomini liberi, liberi di guarire se stessi. Vi sarò sempre vicino con il mio spirito e con il mio cuore”.

Cambiamo prospettiva. Cambiamo archetipo...

  
  
  

sabato 10 luglio 2010

Vedere dove non c'è nulla da vedere.



Osservando le “cose”, ad esempio un bosco, siamo abituati a vedere i contorni che delineano ciò che riteniamo di conoscere, ossia il bosco stesso, gli alberi, i rami, le foglie, le distinzioni in termini di contrasto tra i tronchi, tra il terreno, tra le demarcazioni di luce e ombra. Ma siamo certi che stiamo guardando e vedendo l’unica informazione che l’immagine tradotta dal meccanismo cervello-occhio-Dna porta a noi?

Proviamo a guardare la luce che si profila tra i rami, dandole priorità massima. Cioè osserviamo quella luce come se fosse una vera e propria forma e tutto il resto fosse solo il contorno. Ebbene appare un altro mondo. Penso che certe presenze si celino proprio in quel modo; lontane dal fenomeno umano di “puntamento” dei sensi. Il tempo e le abitudini ci hanno modellato un mondo su “misura”. Insomma non riusciamo più ad andare oltre “la punta del nostro naso”.
  
  

venerdì 9 luglio 2010

A "freni" tirati.




Se procedo in bicicletta a freni tirati, sarà difficile prendere buona velocità. Il “cammino” sarà più difficoltoso e necessiterà di maggiore energia. Rischierò di interrompere spesso la marcia per riprendere fiato e fare riposare le gambe stanche. Un senso di pesantezza pervaderà l’organismo e la mente. Non mi godrò il viaggio e non avrò “ali ai piedi”. La Vita risulterà frenata nel suo scorrere istante dopo istante. Se non mi accorgo dell’inghippo, ben presto, il sistema frenante si usurerà non garantendo una pronta efficacia quando sarà chiamato prontamente ad intervenire.

Il cane che si morde la coda.

Le difficoltà di proiezione del moto prosciugheranno le scorte di energia e basterà una lieve brezza contraria  a far desistere nel continuare lungo il percorso. Una inevitabile salita convincerà ad invertire la direzione, inserendo il dubbio di avere opzionato delle scelte sbagliate.

Cosa è che frena il nostro cammino?  
  
* La deliziosa opera è di Pete Revonkorpi. Grazie a lui :)
  
 

giovedì 8 luglio 2010

Coltiviamo i talenti.




Non è affatto semplice affacciarsi al mondo spirituale con cuore puro; mi rendo conto che, oltre alla preghiera o alla meditazione c’è sempre quell’aspetto duale relativo all’avere. È come una rete o una ragnatela che in qualche modo avvolge, costipando. Nel relazionarsi alla nostra parte divina, al Creatore, al Grande Spirito, al nostro sé superiore, al nostro Angelo custode o a quell’aspetto immateriale che si intende trascendere, trovare le “parole” che meglio rappresentano il nostro intento è davvero arduo. È come dialogare con un estraneo o con estrema timidezza. Se la consapevolezza è sufficientemente “vasta” e “attiva”, ci accorgeremo che ogni parola non è appropriata, perché cela oltre al suono apparente, un significato opposto o “torbido”. Infatti non è con le parole che dovremmo avvicinarci a Dio. È forse più appropriata una “immagine” o lo sviluppo di un talento o di una passione.

“Tu hai sia una dimensione biologica che spirituale”, replicò la Maestra. “Non rinunciare alla tua biologia per la ricerca dello spirituale, perché è attraverso la biologia che manifesti lo spirituale - creando la verità vivente nella tua forma umana. E questa verità vivente potrebbe essere la musica o il talento di coltivare l’orto, la capacità di ispirare le persone, oppure il sogno di comprendere alcuni aspetti della scienza celati all’occhio umano.
 
Quale che sia la forma che prende in te, non disconoscerla come qualcosa che ti impedisce di abbracciare i mondi spirituali dentro di te.
 
E' piuttosto l’opposto: essa è il tuo abbraccio ai mondi dello Spirito.”

Estratto da:  La Verità Vivente
  
  

mercoledì 7 luglio 2010

Auto-aggiornamento = auto-educazione.





Eccoci in piena estate. L’orto è un tripudio di verde e di vita ed è fantastico scendere le scale di casa e … fare la spesa fresca!!!
Il caldo poi non aiuta ad avere idee “pratiche”, perciò ho dato un’occhiata ad altri blogs e ne ho trovati di splendidi; sono tutti di mamme che praticano l’homeschooling , ispirandosi alla pedagogia waldorf-steineriana:
Insomma il mio ideale di educazione per i bambini… Già! Peccato che fare la mamma con Nahele sia più difficile di quanto avessi mai pensato!!!

Come insegnante dico sempre che “è più semplice educare i figli degli altri che i propri…” e ne sono convinta: Nahele è un guerriero, uno spirito libero… A soli quasi 6 anni ha già la caparbietà (e a volte l’irriverenza) di un adolescente. È sicuro di sé, deciso, testardo…
Riconosco in lui il mio cucciolo solo quando dorme oppure quando è così stanco da sentire ancora il bisogno di accoccolarsi a me per sentirsi rassicurato per qualche paura improvvisa…
Ogni volta che guardo le sue foto da piccolo, mi prende la nostalgia di quando ogni problema si poteva risolvere con “la popi” (così chiamavamo il seno!)
Oggi lo vedo giocare ai giardinetti con altri bambini, anche più grandi di lui (solo nell’età!) e capisco che non si è mai abbastanza pronti per i cambiamenti dei propri figli, perché spesso ci sembrano repentini e sempre inaspettati.

Se come insegnante spesso faccio dei corsi di aggiornamento su argomenti o discipline o tecniche diverse, come mamma devo aggiornarmi ogni giorno per far fronte al difficile “lavoro” di genitore/educatore.

Un auto-aggiornamento/auto-educazione continui e incessanti, che richiedono un’energia costante e instancabile… da quando vengono concepiti a… quando si hanno pensieri per pensare!!!
I figli non ci appartengono, ma fanno parte di noi, molto più di quanto noi facciamo parte di loro: è incredibile quanto poco mi senta legata a mia madre e quanto invece sia forte il legame con mio figlio, con tutte le difficoltà e le meraviglie del caso…

Ogni istante non ritorna più… ogni attimo vissuto è prezioso per imparare e ogni giorno non è mai abbastanza per tutto… Ma in fondo sono queste le regole del “crescere insieme”!  

Complice di questa riflessione è anche il nuovo numero ricevuto oggi di “Da Mamma a Mamma”, rivista trimestrale de La Leche League ( Lega per l’allattamento materno, anche se la denominazione italiana è un po’ riduttiva…), cui sono abbonata e di cui sono sostenitrice (www.lllitalia.org).

Il mio stile genitoriale deve molto ai libri che ho letto grazie a questa associazione/organizzazione assolutamente a-politica, a-religiosa, senza scopo di lucro, che aiuta le mamme (e i papà!) di tutto il mondo, sostenendo nel loro percorso di genitori, anche nei problemi più pratici, come quelli che riguardano l’allattamento naturale:
  • L’arte dell’allattamento materno
  • Genitori di giorno e… di notte
  • Crescerli con amore: l’avventura della disciplina dolce
E molti altri, tutti editi da La Leche League.

Tutti libri di “auto-aggiornamento” quotidiano, da leggere e rileggere… all’infinito… per aiutarci ad educare i nostri figli, ma soprattutto noi stessi.

  

Grande Spirito.




Tra le spire del vento e i gorgoglii dell’acqua sotterranea che guadagna la superficie, proprio da sotto i miei piedi, alimentando la rongia per le risaie, l’orzo, il frumento… percepisco come un linguaggio ancora estraneo ma lontanamente familiare. Un segnale di risonanza con il mio mondo interiore. Chiudo gli occhi per amalgamarmi a lui, in lui. Mi lascio compenetrare. Tutto osserva muto, nel rispetto di un incontro che si rinnova ogni giorno nella sempre meno indifferenza, con grande pazienza e lavoro di “ricamo” da parte di chi “non ha tempo”. Lo Spirito della creazione attende come un padre ed una madre che il proprio figlio si desti dal sonno.




"O Grande Spirito, la cui voce sento nei venti ed il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami. Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole. Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.
Lasciami camminare tra le cose belle e fà che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fà che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato, e le mie orecchie siano acute nell'udire la Tua voce.
Fammi saggio, così che io conosca le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli, ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso.
Fà che io sia sempre pronto a venire da Te, con mani pulite ed occhi diritti, così che quando la vita svanisce, come la luce al tramonto, il mio spirito possa venire a te senza vergogna".

Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux.

martedì 6 luglio 2010

L'Amore è: stare tutti bene insieme.




Immaginiamo quell’attimo eterno di presente in cui vivremo l’espansione della coscienza; quell’attimo infinito in cui cadrà il “velo” e tutte le “maschere” che abbiamo indosso ed indossato e che tutta la gente porta con sé e dentro di sé. Respiriamo quel senso di ritrovata "leggerezza". Nulla può tornare a preoccupare, perché abbiamo consapevolezza del “chi siamo” e del perché “siamo qua”. Immaginiamo di poter riabbracciare tutti i nostri cari. Tutti! Respiriamo questa energia di freschezza di Vita. Gli occhi si bagnano di calde lacrime ed un sospiro ci sgonfia le spalle. Finalmente! “Oooohhhh”… Vivo per questo “momento”; per questo Eden lontano dal concetto di possesso della “terra promessa”. Momento che avevamo già prima di “venire qua”, ma che non era completo dell’esperienza del “vivere la densità”. Adesso è diverso! Adesso è “sentito” come l’apprezzare ciò che si è perso. Vivo per questo…  

   



      


lunedì 5 luglio 2010

L'orchestra diretta dal Sole.




Brandelli di Vite trascorse si staccano dal “fondo”, come polvere richiamata alla superficie o bolle d’aria sospinte dal vento; sussurrano tondi echi completi di informazioni sensoriali. Portano con sé il sunto di intere esistenze, un concentrato di emozioni ed esperienza. Ciò che le smuove è l’energia di questi giorni. Il caldo esprime l’attività del Padre solare, la sua “carezza”, la sua presenza. La nostra iniziazione è un caleidoscopio di colori e, dunque, di frequenze; onde diramate, dirette con maestria. Come fili di luce o d’erba ci muoviamo, sospinti dalle onde del vasto oceano della Vita. Oltre la dualità…
  
  

domenica 4 luglio 2010

Il "nulla" è un punto di vista.




Gettare un sasso in uno stagno equivale a “creare” dal nulla un evento. Il “nulla”, in realtà, è la nostra volontà di eseguire l’azione; non è "il nulla", dunque. Dal punto prospettico dello stagno è un vero e proprio nulla, perché non c’è consapevolezza della nostra interattiva presenza. I cerchi che si creano sulla superficie d’acqua avranno un tempo, una velocità e del movimento. Portando in verticale questo fenomeno avremo una serie di onde che formano una sola onda costituente un ciclo maggiore. Abbiamo così creato un modello dinamico ed in scala dell’Universo o un modello frattale della Vita in ogni dimensione del Creato. Meditiamoci sopra in occasione del prossimo “lancio”.


   

sabato 3 luglio 2010

Sorridi! Sei su Candid Camera.




All’Universo non manca proprio il senso dell’umorismo; pensateci bene e, sono certo, che comprenderete cosa io intenda (?). Ciò che “ci succede” molto spesso ha risvolti degni del miglior Totò. A volte è sarcasmo puro, altre volte umorismo quasi irriverente come può fare solo un incosciente o un bimbo molto ardito. Se si riuscisse ad “osservare” una simile e divertita regia, anche i momenti più bui risulterebbero “rimpiccioliti”, come se un grande amico ci desse una pacca d’incoraggiamento sulla schiena. “Forza!”.  “Dai!”. ”Non ti arrendere!”. “Sei sulla strada giusta!”. Oggi è successo a me e a mia moglie. Abbiamo ringraziato il “Creatore” per questo e per non abbandonarci mai, nonostante tutta la nostra “cecità”. Ridere è liberatorio…
  
   

venerdì 2 luglio 2010

Le stagioni del "raccolto".




Ognuno di noi ha i propri tempi, non solo in termini di “lunghezza” di Vita ma anche di “scatti” evolutivi. L’Anima si “augura” che la propria esperienza incarnata dia i “frutti” nella giusta “stagione”; tale opportuna tempistica è la sintesi di “tutto” nel “tutto”. Maturare “prima” sarebbe una scorciatoia fine a se stessa, farlo “dopo” non avrebbe senso perché quando “si è pronti” il flusso esistenziale conduce “logicamente” all’apertura verso il proprio sé superiore. Non esistendo il prima ed il dopo, tutto è solo opportuno: una sincronia “filoguidata” nell’eterno “adesso”. I frutti non maturano tutti allo stesso tempo.

  

giovedì 1 luglio 2010

Desiderio di chiarezza.




Nell’insieme delle questioni in sospeso, i desideri popolano molti angoli e prospettive dei nostri possibili futuri; c’è un ampio ventaglio di opportunità, scelte, rischi che attendono le nostre decisioni. Ciò che rimane come “appeso”, vincolato al solo potenziale, non manifesta tutto il proprio peso sulla dimensione fisica, però continua a “premere” come un senso di deja-vu o di vuoto della memoria. È come se una parte eterica di noi bussasse ad una porta invisibile che non si può aprire senza il nostro permesso, ma che tuttavia esiste ad altri livelli non manifesti. È come una sinapsi o un percorso disponibile, un potenziale da cogliere o da tenere nascosto.

   

Accettare è accettarsi.





Ieri 30 giugno 2010, per la prima volta dal settembre 2009, non ho avuto la possibilità di scrivere un articolo sul Blog, a causa di problemi di linea. Penso che tutto sia opportuno e che una regolarità estrema, possa anche essere interrotta, così come l’ingerimento di una pastiglia per la pressione o il colesterolo, così tanto "necessaria"; anche solo per capire se si è tornati alla “normalità”. Ogni tipo di abitudini reca con sé la limitazione della routine che, per sua Natura, necessita di continui aggiornamenti. Non esiste una routine “software” che si possa definire “eterna”. Probabilmente il mio “sistema operativo”, ieri, è stato aggiornato. Il cambiamento viaggia veloce e necessita di trasformazioni anche della “logistica” fisica.

  

martedì 29 giugno 2010

Il nostro "spettro".



Ciò che produce il mondo è un campo di frequenze, uno spettro multiplo che, sapientemente “campionato” permette di fare una esatta analisi del momento in cui versa il “raccolto”; ciò che siamo tutti insieme “colora” le armoniche dell’onda prodotta. Quante sono le “orecchie” che ascoltano un simile miscuglio di vibrazioni? Quanto siamo lontani dal capirlo con consapevolezza allargata? Ognuno per sé, tutti per uno.

  

lunedì 28 giugno 2010

Il "senso" del consumismo.





Il consumismo è "sorto" per ricordarci che tutto è abbondanza, però il vero concetto è ancora nascosto tra le pieghe della nostra consapevolezza. È una sottile linea d’energia di pensiero che divide la sostenibilità dal degrado; un filo di “materia” spirituale che unisce i due emisferi cerebrali al cuore e al Cosmo. Quando diventa chiaro che ogni azione intrapresa è un esame e che il “tutto” rappresenta il “voto” dei nostri esami, la trama della Vita diventa più “fine” ed affine all’ordito morfogenetico che guida ed assiste ogni dinamica.
   
 

domenica 27 giugno 2010

Intrecciare la Vita.





Giudicare tutta la propria Vita dal punto prospettico in cui ci si trova è come usare la gomma per cancellare; c’è il rischio che ci si possa perdere tra i collegamenti mancanti. L’atteggiamento più coerente con la propria evoluzione ed il proprio passato è vivere in un presente senza giudizio e consapevole di ogni “frammento” di Vita intrecciato. Un simile “disegno” ricorda molto le forze circolari e verticali che entrano in azione contemporaneamente dal centro di un Chakra: un vortice di “colore”.

  

sabato 26 giugno 2010

Quel ponte sul fiume "Vita".





Non è facile comprendere ciò che ci succede. È un linguaggio, forse semplice, eppure sfuggevole per il nostro punto di “vista” attuale. Ciò fa presupporre che dovrà succedere qualcosa che allineerà le prospettive. Perché la “comunicazione” troverà il modo di connettere ciò che si è sfasato. È una legge universale che non conosce eccezioni. Attendiamoci quindi l’arrivo di un cambiamento che, probabilmente, è già in corso, come un ponte...