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mercoledì 12 ottobre 2016

Fantascienza: ottica e prospettiva.



Come, la vita sulla Terra può essersi “manifestata”?

Domanda:
tu cosa ne sai? Nulla.
Non sai nulla, poiché, non ricordi niente. Non sai “se c’eri o non c’eri, già”. Ma, nonostante questo, sai solo una cosa, assolutamente irremovibile in te:
“sai che, a partire dalla 'tua' libera auto constatazione, hai una ‘durata limitata’ nel tempo. Per cui, giogo forza, non puoi sapere nulla dell’origine della vita terrestre, dato che, la stessa, data molto prima della 'tua', attuale, forma di esistenza ‘qua così’”.
E tutto questo “non lo sai/lo sai”, a partire da quello che “ti dicono” e da quello che vivi sulla tua “pelle”
Una sorta di esperienza diretta ed indiretta, allo stesso tempo.
Solo che, quella diretta è una tua constatazione, mentre vivi in qualcosa che – di fatto – ti consuma, istante dopo istante (e che, quindi, non sembra ma… tu “alimenti”, visto che “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”), mentre… quella indiretta, semplicemente la apprendi dall'insegnamento del “monolito storico/deviato” (con il quale puoi interagire solo se a – sei un/una espert3 e b – se le tue “scoperte” non fungono da leva per lo scoperchiamento del “vaso di Pandora”, dello status quo “qua, così”).

  

martedì 11 ottobre 2016

La “forma adulta”.



La responsabilità dell’industria (che fa un business, di tutto) è qualcosa dalle molteplici facce.
Da quella inerente all'inquinamento diretto (scaricato nell'ambiente), a quello indiretto (il package, che diventa un “problema di smaltimento sociale”), a quello sottile (la manifestazione di stress e malattia, oltre a quello legato alle sensazioni, alla dipendenza ed alla conseguenza), a quello evolutivo intergenerazionale (il passaggio del tempo, contrassegnato dai “riflessi” industriali nella società e nell'individuo/Massa).
Ovvio, questo è un elenco, addirittura, impoverito… relativamente al grado di irresponsabilità imputabili all'industria. 
Ma, se vai un po’ più “a monte”, chi/che cosa ritrovi? L’industria (azienda) da quale altra “forma” è provocata?
Quale tipo di “business”, la rende possibile, legale e manifesta?
Se (se) in alcuni ambiti della scienza deviata, è emersa la “scoperta” dei cosiddetti “campi morfogenetici”, allora (condizione caratteristica frattale espansa ambientale), significa che detti “campi” siano una peculiarità “globale”, piuttosto che solo una realtà locale.
  

mercoledì 7 settembre 2016

L’eccezione che conferma la regola è, prima di tutto, una… eccezione (esiste).

 

L'eccezione, dunque, esiste ed è - soprattutto - praticabile/sostenibile.
"Ogni regola ha la sua eccezione...". Perchè? Perchè... "tu esisti" e sei una compresenza in ogni modo sempre centrale, quindi, la caratteristica frattale espansa, ti riflette, comunque/ovunque/quantunque... giurisdizionalmente.
"L'eccezione conferma la regola...". Perchè? Perchè esiste la compresenza, non manifesta, dominante... che devia tutto di conseguenza, grazie alla caratteristica frattale espansa (non essendo un paradosso).
Ma (anche se)... l'eccezione esiste (e sei tu e ognuno nel potenziale).

 
Tutto quello che risulta emerso, “per la luce dei tuoi occhi”, è qualcosa di “autorizzato (a manifestarsi)”. 
Così come, ora, esistono montagne, mari, fiumi, pianure, colline, altopiani, dighe, ferrovie, strade, città, tubi, leggi, etc. che, allo stesso modo, sono stat3 “autorizzat3 (indirettamente), per mezzo della caratteristica ambientale 1) tutto ciò che colleghi alla “natura” e… per mezzo della caratteristica umana 2) tutto ciò che colleghi all’”artificiale”.
Quindi, riassumendo da "una certa prospettiva", non c’è differenza sostanziale (frattale espansa) alcuna, tra – ad esempio – le condizioni che hanno comportato alla nascita ed allo sviluppo di una montagna e… quelle che hanno permesso la nascita e lo sviluppo di una intera città.
Essendo, ogni condizione… frutto (figli3) della compresenza, non manifesta, della ragione fondamentale dominante “qua, così”.
SPS (Io) incarn3 uno "strappo, nella tela del 'qua così'".
   
Ma... anche se credi, nel tuo profondo, che possa essere vero, non riesci (non puoi) ad ammetterlo “a voce alta”. Perché
  

lunedì 5 settembre 2016

Le cose non serve che siano accadute per essere vere.



Le cose non serve che siano accadute per essere vere. I Racconti e i Sogni sono le verità ombra che dureranno quando i semplici fatti saranno polvere e ceneri, e dimenticati…”.
Sandman
Quanto è vera, una… “verità”? 
Lo è tanto, quanto (proporzionalmente)… esistono livelli im/possibili ed in/immaginabili. Sondare una verità è un’opera immane, poiché – essa stessa – non esiste, in quanto “sé”, bensì, esiste “in funzione di… (traccia e traccia frattale espansa)
Dipende ed è, quindi, “infinita” o meglio… indefinita/indefinibile se costantemente, l’osservatore/ascoltatore, “qua, così”.
Infatti, il “panorama” è relativo alla prospettiva che si riesce ad incarnare (relativo assoluto). Pertanto, l’osservazione (dalla quale si trae “la configurazione esteriore della realtà manifesta, direttamente accessibile”) risulta come, per uno spettatore, l’andare al cinema, il sedere su una comoda poltrona e, mangiando e bevendo distrattamenteingrassare all’ombra della trama, che scorre come acqua di fiume sospinta dalla invisibile corrente.
Dietro alla “trama”, c’è la regia, la produzione, l’interesse di una multinazionale, quello degli azionisti, della “proprietà”, di uno Stato, di un ordine, di un progetto, di una strategia, di una intenzione, di una dominante…
Tutti livelli che non compaiono (direttamente) nella trama di un’opera, ma che esistono tanto quanto… te, nella “tua” attuale forma sociale “in cattività” inconscia, in quella specie di auto gabbia che corrisponde allo status quo by “causa/effetto vs ragione fondamentale dominante”.
  

venerdì 2 settembre 2016

La “tendenza che continua tuttora”.


"Riproduzione frattale espansa"...
Fra tutto quello che si può “studiare espertamente”, è interessante questa proposizione by SPS:
  • come influisce la compresenza, non manifesta, dominante… sulla/nella fenomenologia conseguente, alias, la “tua” realtà manifesta, in toto, dettaglio per dettaglio, livello per livello, reame per reame, etc. “qua, così”?
E, ancora:
  • come, questa compresenza, non manifesta, dominante è, dunque, “prescrivibile ‘qua, così’”?
O, meglio:
  • come ti puoi accorgere, rilevando scientificamente la compresenza, non manifesta, dominante?
L’espert3 di turno, ognuno nel proprio ambito (e/ma tutti d’assieme, poiché il sistema esperto è perfettamente integrato all’interno di quello AntiSistemico, by “compresenza, non manifesta, dominante”), ha già trattato, tratta e tratterò in futuro di qualcosa che sostanzialmente “gli sfugge (poiché tende a sfuggire la ragione fondamentale, per la quale, ogni “dettaglio” rientra sempre in quella dipendenza da qualcosa che, guarda non caso, è compresente ma non manifest3 e dominante), anche se “non se ne accorge affatto”, non visto che – l’espert3 – rientra nello stesso ordine di amministrazione, che permette di essere studiato, nella misura in cui (analogia) è permesso intrinsecamente dalla caratteristica fondamentale, compresente, non manifesta, dominante…

"Impronta digitale"...
Queste riflessioni sono di ordine scientifico, anche se l’espert3 non ne “conviene” (non è d’accordo), poiché… sotto ad altre vesti, le stesse riflessioni sono già state affrontate nel corso secolare del processo scientifico, stesso.
  

lunedì 22 agosto 2016

La pacifica legittima difesa.



In SPS sta emergendo 1) una diversa prospettiva (non “nuova”, ma dimenticata), 2) una alternativa sostanziale (diversa dalle “scelte” che hai “qua, così”), 3) una modalità di "auto sovranità" (affermazione) e 4) una risposta “altra” a realtà consolidate, modello incantesimo, come ad esempio l’economia, la finanza e le "loro" regole, leggi, programmi, etc.
Anche se non ti sembra, è così.
Infatti, per “sembrartelo”, occorre che i Bollettini di SPS (Miei) vadano “non solo letti”, bensì, “montati interiormente (come – a livello informatico, frattale espanso - una memoria esterna, che si aggiunge a quella interna del dispositivo)”, in maniera tale da risultare come “valore aggiunto”, al di là di ogni dubbio, cruccio, indifferenza, disinnesco, firewall ambientale AntiSistemico.
Al fine di poter realizzare tutto questo, “tu ci devi essere”. Dove? Come? Quando? Perché?
  • dove = in te, centralmente (consapevolezza)
  • come = sempre (coerenza)
  • quando = ovunque, comunque e quantunque (lungimiranza)
  • perché = ne va, di tutto… passato, compresente e futuro (essere).
Quello che si sta manifestando, in SPS (Me), è – ad esempio, un tipo di “risposta” (allo status quo) che, in un certo senso, ne prenda le distanze per "pacifica legittima difesa"… in maniera sostanziale, profonda, incisiva (valida, sostenibile e praticabile):
come risponde SPS (Io) a qualsiasi (ogni) realtà manifesta e consolidata, a livello economico, finanziario, religioso, scientifico deviato, convenzionale “qua, così”, etc.?
  

giovedì 18 agosto 2016

Prendi solo il “buono” dell’informazione ambientale.



È proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un'altra prospettiva”.
 John Keating
Il nostro miglior sapere è quello della scienza, di gran lunga il nostro miglior sapere; e tuttavia anche il sapere scientifico è solo sapere congetturale”.
Karl Popper
Il “guardare da un’altra prospettiva” permette di accorgerti che “anche il sapere scientifico è solo sapere congetturale, basato sulla convenzione derivante dalla convinzione.
Non sono tanto gli “esperti”, che fissano un certo tipo di sapere, quanto – non paradossalmente, al centro di una ben precisa strategia di conoscenza del funzionamento della Massa – la Massa stessa, che permette ad una certa “versione del sapere” di condensarsi nella società umana.
È fuori da ogni dubbio che, ad esempio, “qua, così” esista la gravità. 
Basta lanciare per aria un sasso, per averne la riprova.
Ma, la gravità è osservabileanchesecondo altra prospettiva, avendo un significato frattale espanso, (ossia) a partire dalla ragione fondamentale, che si “frantuma” in una infinità di echi gerarchizzati.

 
La gravità indica chiaramente la compresenza, non manifesta, della dominante… che “attrae” a sé, e possiede tutto a livello giurisdizionale, sul/nel pianeta Terra (e che ha scelto la non manifestazione, in maniera tale da essere maggiormente al sicuro, da qualsiasi tuo tentativo di "infiltrazione (tentazione, copertura, coibentazione, fortezza, Olimpo, etc.)".
  

mercoledì 17 agosto 2016

Registrare il silenzio, dimostra che occupa spazio.

 
 
Che cosa dimostra?
Dipende. Da chi/cosa? Dalla “prospettiva”. Quale?
A furia di porti “domanda e risposta”, ti… muovi. Per andare dove?
Molto spesso, per rimanere “ferm3”, ossia, per restare esattamente “dove sei ‘qua così’”. Qualcosa che dipende dalla “camera atemporale”:
allo stesso tempo.
Ad esempio, allo stesso tempo è:
  • essere ferm3 nella rotazione, sul posto (quindi ruotando attorno a te stess3)
e
  • muoverti attorno ad un centro, disegnando un’orbita (che non necessariamente ricordi di stare “tracciando”).
Questo, decodificato a livello frattale espanso, significa "una coppia di valori che cela status quo":
  • designa gerarchia
  • disegna loop
  • fissa la posizione del “cielo e della terra”, in quanto riferimento globale all’interno di qualcosa che non ha orientamento predefinito.
Ossia, terra riforma – mediante intenzione, trasmissione, mezzo, ricezione, decodifica, programmazione, azione, etc. la “tua” giornata, ogni “santo” giorno… “qua, così”.
Se “fai silenzio” ed allo stesso tempo, lo registri… il silenzio impiega una certa "volumetria"; il tempo passa ugualmente, anche se non lo "utilizzi".
E questo significa che, dunque, è il tempo che “usa te”, che scorre al fine di sincronizzare tutto quello che lo “adora/riguarda”:
che cosa sono gli orologi?