giovedì 22 agosto 2024

Animali, è-voluto e… trasformazione.


In “Maltese”, la fiction, la decodifica del “mistero” avviene quando il Commissario “mangia la foglia” = si rende conto che l’unica foto, ritrovata nello schedario - trafugato - dell’amico eliminato dalla “mafia”, riporta in sé la traccia portante per seguire la pista della verità, ovvero, la consapevolezza passa dal chiedersi “chi ha scattato quella foto”, piuttosto che ruotare attorno al “capire cosa è ritratto nella foto”. Ok? Ecco ancora una volta il non lineare = la sostanza, ergo, la verità “in codice”: 

tutto ciò che conta, persino (qua, così).

La foto è stata scattata dachi? Quella è la prova, la pistola fumante. Certo, unitamente ai puntini già messi insieme sin dall’inizio della vicenda.  Ora, insistere a guardare e a cercare di capire qualcosa, cosa rappresenta se… è fine a “se stesso”; se è come auto trincerarsi nella rivelazione. Facile: 

è la consueta trappola che x “te” (qua, così) non esiste; seppure c’è.

“Seconda stella a destra, questo è il cammino
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da Te
porta all'isola che non c'è…”.
Edoardo Bennato

No? Sostanza. E, ancora…

“Forse questo ti sembrerà strano
ma la ragione ti ha un po' preso la mano
ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è…”.

Bennato confonde i termini, anche se già va bene come “decriptazione”:

la strada la trovi da Te, porta all'isola che non c'è…
non può esistere un'isola che non c'è…

Allora, inverti la “prospettiva”, nella sostanza:

non può esserci (perchè?) un’isola che non esiste (per chi?).

La chiave è, sempre, nella contestualizzazione essenziale, “chi ha scattato la foto?”. Chi ti sottopone, continuamente, ogni volta sempre (qua, così), ogni… questione? Ergo, perché ti soffermi sempre a “guardare, capire, cercare, etc.” piuttosto che, “fare un passo indietro e…”, ops. No


Il “panorama” te lo gusti meglio da debita distanza, anche perché “sei meno s-oggetto all’errore di parallasse”, a ciò che (ti) sembra poiché lo “sai” dato che “te lo hanno detto”. Alt

il caffè fa bene o fa male? 

Da quando ti sei manifestato “dentro” al (qua, così), te lo stai ri-chiedendo, accedendo al “tuo” database interno, che dipende da ciò che l’oro ti hanno in-segnato o di-segnato, appositamente, ad hoc. La “scienza”, così come la “religione”, com-porta il “dubbio” in coloro che sono investiti dal relativo flusso di “sapere” = decidere x “te” (qua, così). 

Tanto è vero che (ti) viene continuamente ri-chiesto di “c®edere, ave® fede”. In “cosa”? Il dogma è un imperativo categorico assoluto: 

come può insistere in una democrazia? 

, lo può essere-fare solo se si tratta di una “democrazia”. Ossia, la solita vicenda della schiavitù mascherata: altro che “Zorro o Robin Hood”. Nella rivelazione, l’oro = uno scopo specifico, proprio come tutto quello che riguarda e concerne l’attività e la presenza di una qualsiasi “industria”, soprattutto se… multinazionale, ossia, cosparsa un po’ ovunque in maniera tale da... “niente”.

“E così domani ti sposi.
Sì ma, niente di serio…”.
Tre uomini e una gamba.


Ci sei? La demolizione dei “valori tradizionali (a loro volta già una infrastruttura sostanziale AntiSistemica)” passa attraverso l’auto demolizione di Te ed ora di “te” (qua, così). Ossia, all’origine di tale f-orma di “tutto” o AntiSistema (il “design” che impera in tale versione della Terra), c’è la “caduta” di Te = del come dovrebbe essere dal potenziale contemporaneo; qualcosa che ti pre-vede al centro portante di Te, capace di tutto avendo tutto alla tua portata f-attiva

Ciò che la “legge d’attrazione” persino da supermercato ti ispira a con-seguire (ricordare). Tuttavia, (qua, xxx) è già successo l’e-vento imp®egnante, avendo comportato il (qua, così) o AntiSistema l’oro. Il che significa che Te sei auto-de-caduto, addivenendo in tale “abitudine (tempo)” ciò che l’oro hanno desiderato, deciso, impresso, etc.:

“te”
da cui ed in cui
il (qua, così).




Or dunque, “te” sei interconnesso all’AntiSistema nella misura in cui l’AntiSistema necessita di “te” (qua, così). Sei proprio nella “tua” f-orma migliore, al fine di auto manutenere in piedi ed in pieno vigore, lo “Inferno in Terra” = l’AntiSistema. Come ingranaggio nella macchina. Come “fantasma della macchina”. Come p-arte della nave e parte dell’equipaggio.

In-sostituibile

Ecco perché la moltitudine; se viene meno, se si usura, se si rompe, etc. un “pezzo”, basta andare a sostituirlo con un altro della medesima “fattura”. Ecco l’incanto che in così tanti “film e storie” è ricorrente, come acqua che scorre nei tubi, però! La “trasformazione” è-voluta = ecco la celebre “evoluzione” che l’oro, in ogni ambito, ti propinano al fine di auto man-tenerti sempre a debita distanza da… Te; il che significa: 

“te” (qua, così) ab libitum, essendo ab urbe condita. 

È già successo, e, continua a succedere. Il famoso “ad immagine e somiglianza”. Con la verità che terraforma tutto quanto, dovendoti sempre mantenere “informato”, non importa come sei messo (qua, così), ergo, essendo “te” di conseguenza la verità si deve “incarnare”, divenendo “verità”, e dunque edificando il desiderata (decisione, programma, scopo) AntiSistemico, che la im-piega a Sé senza colpo ferire, divenendone il relativo “pilota”.

“E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta, perché
poi la strada la trovi da Te…”.

Sì, ma se sei (qua, così), sei “te” e quindi “ogni strada porta sempre a Roma”. In tale “economia circolare”, dove vai nella sostanza se non sempre (qua, così). Ci sei? Nella saga dei “pirati”, ti dicono che… per andare dove non sai come arrivare, ti devi perdere. Uhm

Sostanza. Ricordi

L’equipaggio si getta a capofitto Oltre ai limiti persino della “terrapiatta”. Sino allo “Ade”. E poi, ritorna, capovolgendo ancora le “cose” = la non solo “nave”. Riportandosi appresso il “capitano”, pescato dal regno dell’oltretomba, dei “morti”, ovvero, ricorrendo al potenziale contemporaneo laddove tutto è sempre im-possibile.
La “isola” c’è; al limite, non esiste ma x “te” (qua, così). Laddove, sei trasformato:

da Te a/in “te” si tratta di una moto riduzione “temporale”
ossia
una “abitudine” forgiata tutto attorno a Te
in maniera tale che la derivata sia sempre, costantemente “te”
ergo
in maniera tale da auto manu-tenere sempre in perfetta “f-orma”
l’AntiSistema = il l’oro scopo precipuo
il l’oro fondamento
e il “tuo” auto affondamento.

Un “momento” che si ripete continuamente in tale ambito “temporale”: 

in pre-detta “ferma” abitudine.

Tremotino docet.

La “trasformazione” com-porta, però, anche “saudade”. Il modo di “ricordare” confuso che significa, “vuole dire”; e che non afferri mai se ti chiedi continuamente, “cosa vuol dire?”, ovvero, se domandi a…, piuttosto che esserci ed or dunque essere bastevole.
In quanti ambiti hai visto, letto, appurato, etc. della “trasformazione degli uomini in animali, rimasti come di… sasso”? Bah

nella “fattoria” di Orwell
nelle “storie” Disney
nella “trama” di Circe
nei “solchi” di Animal - Pink Floyd
nella “vicenda” di Narnia by la Strega Bianca
nel “potere” di Medusa
nella “capacità” degli sciamani
nella “saga” di Conan il Barbaro
nella “fiaba” della Bella e la Bestia
nella “poesia” di Lady Hawke
nella “forza” di Brave
nelle “pieghe” di Koda fratello orso
ed in ogni “narrazione” laddove ti vengono de-scritte “storie” di animali parlanti che sopravvivono secondo le stesse “leggi, regole, consuetudini” che riguardano “te” (qua, così).

Ok?


La trasformazione che “ora” diventa… digitale:

con Matrix, Avatar & co. 

Un po’ come il “denaro sonante” che diventa… cripto = convenzione basata sulla “tua” circonvenzione d’in-capace ad opera l’oro che, infatti, sempre x “te” (qua, così) non esistono nonostante ci sono.
Altro che la “mafia”. 

La “verità” = sempre la verità!

E, poi, che dire della trasformazione potenziale (divisione, separazione) in Jekyll e Hyde, oppure, di Double Face o in Banner ed Hulk, ad esempio. Trovi

Cosa significa non è “cosa vuol dire?”.
2 atteggiamenti diversi, nella sostanza!

È… non lineare, ovvero, sostanziale. È come Maltese che si accorge: non chiedendosi più “cosa è ritratto nella foto”, bensì, considerando “chi l’ha scattata”. 

Ellisse e cerchio = isola che (non) c’è.

Adesso, dopo tutta questa pantomima o trattazione, “la strada la trovi da Te”. Però, devi essere Te, non “te” (qua, così). Il che pre-vede e com-porta un’altra “trasformazione”: 

l’auto trasformata è quella derivata da Te che non è mai + “te” (qua, così).

Ovvio: è proprio il (qua, così) o l’oro a “farne le spese”. Ecco perché non succede, non è permesso, non lo possono fare accadere.
Osserva queste “foto” e… chiediti chi le ha scattate. Sostanza. 

Capisci a Mé!


La Open Society Foundations è stata fondata da George Soros, uno dei maggiori filantropi del mondo, il quale, dal 1984, ha donato 32 miliardi di dollari del proprio patrimonio personale realizzato nei mercati finanziari. Open Society ha sostenuto individui e organizzazioni in tutto il mondo, lottando per la libertà di espressione, la trasparenza, governi responsabili e società che promuovono la giustizia e l’uguaglianza. Questa generosità si è spesso focalizzata su coloro che si trovano ad affrontare discriminazioni puramente per quello che sono, come ad esempio i Rom in Europa, e altri spinti ai margini della società. Soros ha sperimentato in prima persona queste intolleranze. Nato in Ungheria nel 1930, ha vissuto l’occupazione nazista la quale ha portato all’uccisione di oltre 500.000 ebrei ungheresi. Nel 1947, non appena i Comunisti presero il potere in Ungheria, Soros lasciò Budapest per Londra, per poi emigrare negli Stati Uniti ed entrare nel mondo della finanza e degli investimenti dove fece la sua fortuna. Soros ha iniziato la sua attività di filantropo nel 1979, donando borse di studio alle persone di colore sudafricane durante l’apartheid. Negli anni ‘80, ha contribuito a promuovere l’apertura allo scambio di idee nell’Ungheria comunista. Con la fine della Guerra Fredda, egli ha esteso la sua attività filantropica agli Stati Uniti, Africa e Asia, supportando un’ampia serie di sforzi per creare società più responsabili, trasparenti e democratiche


Link


Patrimonio personale realizzato nei mercati finanziari… dove fece la sua fortuna
Soros ha sperimentato in prima persona queste intolleranze… Supportando un’ampia serie di sforzi per creare società più responsabili, trasparenti e democratiche

Il male s’è fatto “male” (qua, così; è tutto girato al contrario, ma… ad angolo giro, nella sostanza), in maniera tale che “te” non puoi dire nemmeno “”. 

Solo... “bee”.

Accorgerti è l’unicamedicina”. È nella sostanza la “chiave”. L’isola c’è e ci sei auto confinato a “bordo”: è ovvio che x “te” (qua, così), non esiste! È tutto “lì” il mistero = il l’oro scopo. Mentre, Te sei in stand-by poiché auto confinato, allo stesso modo, ma agli estremi del “tutto”, nel virtuale; nella “terra di mezzo” dell’im-possibile (potenziale).

“Seconda stella a destra, questo è il cammino
e poi dritto fino al mattino
non ti puoi sbagliare, perché
quella è l'isola che non c'è…”.

La chiave (portante) consiste nella sostanziale non linearità dell’essenziale (è già successo = verità), nel “paradosso” che apre e pre-dispone “tutto” in tutto:

quella è l'isola che non c'è…

Tale è lo scatto; tale è lo “innesco”; tale è la logica della rivelazione e del suo esatto opposto:

“E quindi uscimmo a riveder le stelle…”.
Inferno XXXIV, 139
L’ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri…





Meglio (molto meglio):

“e quindi riuscimmo a riveder le stelle…”.

Riuscimmo, dal “Verbo” riuscire a… = farcela, arrivare, vincere!

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3770
prospettivavita@gmail.com


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