venerdì 3 dicembre 2021

Sono già stati presi.



Ricordi la “storia” della diretta e della differita? Bene. Si sta ripetendo. 

Con calma, pero. Prima nonsololeggiti dell’altro.

Sono un lupo o orso solitario, è veroma, contemporaneamente, sono anche (per) il “Fare…” squadra. Hai presente? Modello Leonida e i 300: 

una Sol “cosa”, d’assieme. Meraviglioso.

Ho sempre “sentito” vivo in me, tutto questo. In parallelo, però, al rimanere come in ombra in questa f-orma di società che è tale soltanto a parole oppure sulla carta. Qualora l’esercito richiamasse in servizio, diverrei Sergente (se funziona ancora come mi dissero quando mi congedai). Pensa un po’. 

Ho un bel ricordo di quel periodo. 

Sia del Car che del resto della naja. Per carità, tutto abbastanza maccheronico (il Car no, per la verità) a partire dalle armi in uso. Per il resto, è stata una esperienza di vita vera. Lontano dalla famiglia per un anno (a p-arte i “permessi”), in solitaria ma accompagnato dalle amicizie sincere e significative accumulate lungo il tragitto, insieme. Insomma, un sano mix di emozioni e di esperienze incrociate. Qualcosa da ricordare, non solo perché si era molto giovani. 

Ebbene, il ritorno in società, da civile, fu abbastanza traumatico perché di quella solidarietà fra commilitoni non v’era alcuna traccia, fra gli “adulti” che si indaffaravano a tirare ogni giorno, sera. 

Ancora in solitaria ma, questa volta, autenticamente soli. Lo si capiva da come, ognuno, tirasse dritto per la “propria” strada. Molto probabilmente, trovare un individuo felice per quello che lo aspettava sul posto di “lavoro”, costituiva un autentico miracolo. E vale ancora oggi. Lo si leggeva in volto, nel passo deciso ma allo stesso tempo, ciondolante, del corpo scolpito nell’andatura a gregge

Tutti avendo fretta. Sì, ma di andare dove e perché? 

Ecco: non ho mai sentito nulla per tale tipo di rin-corsa quotidiana che sfianca e rende “sé”. Altro. Altri. Mentre è rimasto saldo lo spirito di squadra che, non paradossalmente, non ritrovo in nessuno di costoro, nemmeno ora.

Persone sole che stanno insieme per “dovere”. 

 

Mentre, non paradossalmente, l’esercito funge da grande insieme che pensa sempre a Te, perlomeno in termini depurati da ogni interferenza o “giudizio”. È a livello sostanziale, ricorda, quello che sto affermando. E sostanzialmente tale esperienza comporta del sano virtuosismo, compresa la potenzialità ed il diritto di disobbedire ad ordini “superiori” che non siano in linea con il principio generale che guida il Sé. 

In questo modo, non solo l’esercito si auto corregge da Sé in Sé per Sé (che, automaticamente riguarda anche il “prossimo” sociale, civile, individuale). Viceversa, quando l’esercito arruola “avanzi di galera” e questi assurgono ai più alti livelli della gerarchia, allora son guai per chi ne dovrà pagare le conseguenze

Alias? Ancora il sociale, il civile e dunque l’individuo. 

“Fare…” squadra è l’espressione massima dello stare insieme, sostanzialmente. Quando insieme si è come una famiglia, la stessa famiglia. Qualcosa che “senti” e persino capisci, perché sono proprio i fatti, oltre che la sostanza, a fungere da prova del nove, ogni volta, ogni giorno, ogni secondo. 

Ecco cosa non trovo in questa versione sociale della realtà manifesta. 

Ecco cosa mi “manca”, anche se rimane sempre potenziale e allora comprendo che sono IO a “mancare” anche in questo. Decido IO, nella sostanza. E molto probabilmente ho omesso questo ingrediente quando ho dato f-orma alla mia esperienza in vita; vita ch’è diventata sopravvivenza, molto probabilmente cedendo alla paura, anche se per senso dell’onore e dell’orgoglio non l'ho mai dichiarato nemmeno a me stesso. 

Ergo, il “mio” non essere totalmente me, ha comportato questa “variante” planetaria, iniziata il 2 2 2020. 

Ricordo ancora quel giorno

la potentissima presa d’atto. 

L’Auto manifestazione ed auto proclamazione all’universo intero: “roba da aprire quel cielo plumbeo e nebbioso, attraverso uno squarcio di luce e sereno.

Perché il titolo di quel Bollettino è “cambieranno idea”?

Perché… succederà così “qua (Oltre Orizzonte)”., come pre annunziato anzitempo in Prospettiva Vita.

Ieri, 02022020, è stato fissato in termini di sostanza “formulare”.

Altro che… “rivoluzione e/o cambiamento, lavoro e/o buona volontà”.

3 febbraio 2020 Link

Sì: cambieranno idea. Perché? 

Perché l’ho deciso IO



E l’ho proclamato ovunque, comunque, quantunque: 

attraverso l'acqua. La Rete.

E se “non si capisce”, non importa; quante cose non capisci eppure continuano a succedere. No? Al fine di scremare tutto quanto, dovevano venire a galla, come gli gnocchi. Hai presente? Dopo pochi minuti vengono tutti “su”, così li puoi isolare al cento per cento dall’acqua ch’è servita proprio per la loro “c3ttura”. 

In alcuni Bollettini, qualche anno fa, avevo proprio insistito su questa eventualità, ovvero che la specie umana è impegnata in questa “imboscata”:

qualcosa che per avere successo si doveva proprio correre il rischio di mettersi in gioco completamente. 

Ora, in piena dittatura, nel buio pesto di questa lunga notte, è difficile immaginare che “andrà tutto bene”. No? A prescindere dalla propaganda, crederci veramente è qualcosa di ben diverso. Con il flusso mainstream in mano a “loro”, come del resto anche la magistratura, la politica, la religione, la “sanità”, l'educazione, ogni scelta dirigenziale a qualsiasi livello, etc. Come riuscire ancora ad essere ottimisti, se non si può più nemmeno nominare la speranza, senza immediatamente focalizzare il volto di quello zombie che finge di dirigere il “proprio” dipartimento nazionale.

Già. 

Infatti, è molto meglio utilizzare il riferimento al potenziale contemporaneo. Ovvero, l’autentico “perché” del principio di indeterminazione di Heisenberg. Ricorda anche il “gatto di Schrödinger, vivo e morto, contemporaneamente, all’interno della scatola, poco prima che decidi di aprirla e… vederci chiaro”.

 


Se il “gatto” assume d’assieme i due stati, sei Tu che decidi la f-orma reale da manifestare. E questo è il potenziale contemporaneo. Dove tutto è im-possibile. Dipende. Qualcosa di complesso da digerire, perché sei abituato diversamente. Dunque, ciò che “è già successo” dove lo ritrovi? 

Nel futuro? Oppure, nel compresente?
O, ancora, “solo” nel passato? 

Lo puoi persino comprendere analizzando sostanzialmente l’ora: adesso. Qua. Anche se così. Da Te in Te per Te. Stop

Se “è già successo” (che cosa, se non che “abbiamo già vinto”) allora perché non è già finita questa tragedia? L’essere “già successo” è nel passato ma, contemporaneamente, lo ritrovi sempre un passo d-avanti a Te o a “te”: 

è come un campo di forze che ti attrae dal/nel “futuro”, partendo o essendo radicato nel “passato”. 

E passando sempre dal compresente, dove però se Tu sei Tu puoi sempre dire la tua: decidendo diversamente

Allora, l’essere “già successo” è sia prima che dopo rispetto a Te/“te” e ti accorgi se adesso stai “Facendo…” bene, se inizi a percepire qualcosa d’altro, seppure ancora nella notte buia. Sì, qualcosa come sprazzi di luce, anche inizialmente frammentati. 

Questo significa che sei dall’atteggiamento sostanziale da cui “Fai…”. Qualcosa che si riversa sul “futuro”, andando a trascendere il “passato”. Questo “sentire” qualcosa, significa che hai provveduto a modificare il “futuro”, nonostante il “passato” e man mano che ti avvicini, giorno dopo giorno, ne inizi a percepire come il “calore”; come se fosse un Sole che riscalda a livello giurisdizionale, ovvero, dipendendo dalla “distanza” che in questa fase riguarda il “tempo”. Ok?

Il tutto in una vibrazione (atteggiamento).

Quando percepisci qualcosa che inizia a riscaldarti il cuore, significa che il “futuro” è stato modificato molto probabilmente da Te, d’assieme, contemporaneamente, “Facendo…” gioco di squadra, anche se non te ne sei mai accorto

Qualsiasi evento, infatti, anche se ancora lontano nel “tempo”, lo inizi a vivere prima di averlo raggiunto all’interno del giorno in cui è programmato succedere. 

Sì, perché sostanzialmente “è già successo”.
Come un presentimento, allora, lo puoi auto decodificare sin da prima...

Questo, dunque, non evita che possa essere modificato o, meglio, trasceso. Ecco perché ho iniziato a “sentire” questa sorta di calore o luce, dopo aver percorso un tunnel buio lungo quasi due anni. Hannocambiato idea”; nel senso che l’hanno dovuta cambiare, perché non esiste ma c’è stata questa nostra decisione, ch’è stata più potente di qualsiasi altra messa in campo ed in gioco. 

Ergo, “hanno fatto il passo più lungo della gamba”. 

Ed ora la pagheranno cara, “una volta per sempre”. Sono caduti in trappola, insomma. Finalmente. La Terra è un regno piano meraviglioso ed in quanto tale ce la meritiamo nella sua f-orma migliore per tutti, contemporaneamente: 

l’Eden. Perché no? 

La terra formazione è in atto e prevede di sradicare ogni ombra, questa volta per sempre. Dunque, le notizie relative ad arresti, inchieste o dimissioni “vip”, annunciate ieri, oggi o nei giorni o mesi scorsi, testimoniano che “è già successo”. Ovvero, che i processi attuali (tipo quello pazzesco, che va in onda negli Usa, per pedofilia e quant’altro) sono in differita. Ecco perché quasi nessuno ne parla, nonostante il peso specifico delle “news”. 

Non è perché il mainstream è in mani loro, bensì, perché in questa fase, se fossero annunciare pubblicamente, “verrebbe giù tutto”

Ci pensi alla massa? Come reagirebbe? 

Con il Vaticano finalmente “arrestato e fermato”. Con ogni punto di riferimento secolare che viene meno. E la cosiddetta “economia”? Figurati. Con le multinazionali fallite da un giorno all’altro? 

Ecco perché si parla di “transizione”. Trovi?

Molti di loro sono già morti, arrestati, terminati. E ci sono cloni o sosia che ne hanno preso il posto, per mantenere il mondo in carreggiata. I “giornali” non trattano di tali fatti, proprio come se fossero già successi e, dunque, già storia. Lo annunceranno ma, nel “tempo”. 

Sistemando tutto parallelamente. Anzitempo.

Al fine di evitare un contraccolpo peggiore del “male” stesso. Immagina questo scenario: 

hai già vinto e allora devi soltanto pensare a gustarti il cammino che ti porterà al giorno del lieto annuncio. 

Credo che ci aspetta qualcosa di davvero assoluto: la “luce”. Pensare al contrario, infatti, a che serve se non a “servire” tale causa, che non ha certo bisogno di essere ingrassata, togliendo a noi tutto il buono che nonostante tutto continuiamo ad avere/essere. 

Ci sei?

Questa è scienza, bada bene: non “scienza-h”. 

“Fare…” squadra è tutto, quando sei sostanziale e potresti benissimo “Farne…” a meno, ma… sarebbe tutto oltremodo vuoto. Pensaci. Rifletti. Hai potenzialmente tutto, eppure ti “manca” sempre qualcosa: 

e se non esiste ma ti manca, allora c’è.

In qualche modo c’è sempre, perché è costantemente sempre potenziale contemporaneo. Crederci allora è una sorta di “obbligo”, se vuoi per Te il meglio. Operando così, sei sempre d’aiuto al “prossimo”. Perché allora non ci sarà proprio nessuno che ti sarà ostile. 

È difficile da capire? 

Allora prova a crederci. Bada bene che l’alternativa è rimanere nel “tunnel (sempre al buio o alla luce artificiale)”. Ecco la promessa del “Dio”, che sei sempre Tu, contemporaneamente. Ti sei promesso qualcosa, come se un bimbo giocasse ad immaginarsi il proprio mondo, e poi lo hai dimenticato lasciando la “porta” aperta, attraverso cui si è introdotta la “variante” e non ti ha più lasciato in pace.

 






Sai che la trama di Conan il Barbaro èparlante”?

La storia è ambientata nell'Era Hyboriana… corrispondente a un periodo precedente alla nascita delle civiltà conosciute, le quali anzi deriverebbero in buona parte proprio da quelle nate in quest'era

Il giovane cimmero Conan rimane orfano dei genitori quando questi vengono uccisi da una banda di predoni giunti a cavallo che massacrano gli abitanti del villaggio riducendo in schiavitù i bambini; i predoni hanno come stemma un serpente, dotato di due teste che sembrano affrontarsi, poggiato sui simboli stilizzati del sole e della luna

Dopo l'incontro con la veggente, a Conan si unisce Subotai, un esperto arciere…; insieme i due raggiungono una grande città, Shadizar, dove incontrano Valeria… una ladra. I tre decidono d'introdursi in una delle torri del tempio del culto di Set, il dio serpente della città, per sottrarne il tesoro, di cui fa parte un enorme gioiello… l'Occhio del serpente, che riescono a rubare. Durante il furto gli eroi devono affrontare un serpente gigante (a cui il culto sacrificava giovani donne), e Conan trova fra gli ornamenti del tempio il simbolo che sta cercando, oltre a venire a sapere da Valeria che il perfido capo della setta si chiama Thulsa Doom, ritenuto un semidio di 1000 anni

Conan prosegue verso il punto di ritrovo dei pellegrini fingendosi uno di loro: i seguaci della setta vengono rappresentati nella pellicola come una specie di comune di figli dei fiori adorante Doom e fortemente plagiata dai sacerdoti del culto. In questo luogo continuano a confluire nuovi gruppi di persone, segno del crescente potere di Doom… Conan riconosce Thulsa Doom come colui che aveva assalito il villaggio dei genitori e i due hanno uno scambio di battute sul segreto dell'acciaio: il sacerdote afferma di aver rinunciato a scoprirlo, in quanto convinto che il potere della carne sia superiore e, per darne prova, mostra al Cimmero come i suoi seguaci siano disposti a morire solo per soddisfare una sua richiesta

I tre guerrieri, questa volta preparati e armati, tornano al tempio e fanno irruzione nei quartieri interni, nascosti dentro la cavità della montagna, con lo scopo di recuperare la principessa e, per quanto riguarda Conan, di tentare di vendicarsi di Thulsa Doom. Conan, Valeria e Subotai si muovono di nascosto attraverso il tempio, osservando le guardie e le ancelle coinvolti in un'orgia sfrenata dove si consumano carni umane; nello scontro che ne segue, in parte svolto nell'arèmme (harem) di Doom, Valeria riesce nell'intento di rapire la principessa, mentre si scopre che il sacerdote ha la capacità di tramutarsi in un serpente di grandi dimensioni, capacità che gli permette di mettersi in salvo

Il finale della storia si svolge di notte al tempio, ove Thulsa Doom sta svolgendo un rito di purificazione tramite il fuoco delle torce. Conan si intrufola nuovamente nel tempio, questa volta con la complicità della principessa, visibilmente sconvolta; davanti ai suoi fedeli Doom prova a tentare il Cimmero, ricordandogli come nel tempo siano state le sue azioni a formarlo e a dargli la forza per la vendetta, chiamandolo "figlio". Ma il barbaro, che impugna i resti della spada del vero padre, lo uccide decapitandolo, per poi lanciare la testa tra i fedeli, seguita dal moncone della spada; i fedeli e i sacerdoti presenti abbandonano il sito, lentamente e in una specie di processione, e spengono le loro torce gettandole in una fontana, come se solo allora si fosse infranta l'illusione che li aveva precedentemente plagiati. Rimangono solo la principessa e Conan; quest'ultimo dà fuoco alla struttura prima di allontanarsi con la giovane, dopo un primo momento di apparente incertezza… Il film si chiude con l'immagine (divenuta iconografica)… di un Conan anziano, ormai re, seduto su un trono, con titoli scorrevoli che preannunciano il suo destino futuro…

Link

Le città dell’impero di Doom sono cosparse di “grandi torri”, per la manifestazione del potere centrale (potere della carne), per eseguire riti e dunque comunicare a tutti il messaggio portante o il “marchio” impresso a fuoco su tutto il territorio, proprietà privata del “Dio”. 

Le torri, come odiernamente l’analogia 5G. 

E con il “serpente” ch’è ovunque, persino oramai alla luce del Sole. In evidenza: avendo fatto il passo più lungo della spira

A distanza di “taglio netto della testa (o delle teste)”. Ok?

Li hanno già presi, fermati. Così è deciso. E così sia. 

Unisci a questa “idea”, allora.

Chiederti “chi” li ha presi - quando ti hanno detto e allora “sai” che il mondo intero è preda di questa “ombra”, annunziata da una mole impressionante di “film” - è probabilmente la questione più curiosa. E va bene, perché distogli attenzione sulla tenebra, concentrandoti sul “come hanno fatto?” e “chi lo ha fatto?”. 

Bè, comese non grazie a Te. Chise non Te. Laddove è contemporaneamente che “è già successo”. Grazie al lavoro di squadra o “Fare…”. 

Bene:
decidendo IO, i gioghi si chiudono qua, ora. 

Una volta per sempre. La “sostanza nera” viene trascesa e ritorna ad essere puro potenziale, da ricordare sempre poiché, appunto, potenziale. L’I-Ambiente è in grado, infatti, di generare o terra formare qualsiasi tipo di scenario terreno, qua: dipende da Te. 

Da cosa alimenti. 

E dunque se sei Te, da te, in Te, per te… oppure, “te”, che servi qualcun d’altro, anche se non esiste ma c’è. Vivere nell’Eden non è esente dal ritornare a “cadere”, perché il potenziale è sempre il potenziale e “lì dentro” tutto è im-possibile = il “gatto” è vivo e morto, contemporaneamente

Come ogni “personaggio in cerca di autore” o qualsiasi golem o “virus-variante”. 

Quando si manifesterà anche nella cosiddetta “Italia”

Ovvero, quando verrà liberato anche questo territorio? Dipende. Anche se “è già successo”. Trovi? 

IO mi rivolgo sempre a Te, benintesi.

All’altr3 dico, “hai fallito, ma grazie”. 

 


Un miracolo è una cosa che sembra impossibile, ma avviene ugualmente

Va, come va? Ah, dipende! Per me personalmente le cose vanno bene, a meno che non siamo nel possibile futuro in cui il palestrato accanto alla porta fa infuriare la ragazza, che scatta inviperita sbattendo quello coi funghi ripieni che fa cadere il vassoio sui marinai in licenza. Ne nasce una rissa che finisce per schiantare questo tavolino, nel qual caso dovrei spostare il mio piatto direi, e subito. O se è il possibile futuro in cui i sandwich al Pastrami che mangio mi provoca fastidi gastrici, ma per fortuna il suo amico, signore, mi offrirà un po'dell'antiacido che porta nel taschino destro quindi bene, starò bene! Tranne nel caso in cui nel possibile futuro devo andarmene entro due minuti e mezzo, subito prima che possa offrirmi l'antiacido, così, nel complesso, dovrei dire "non bene, non sto bene!". Però dipende!...”.

Griffin – Men in black 3

Le teste cadono e continueranno a rotolare nella cesta, per poi essere bruciate, sanificate. 

Le “re(li)gioni” stanno per essere commissariate, poiché amministrate da criminali. In Austria giocano al “ciapa no”. Sta maturando il momento. Le varie “Corti” iniziano, internazionalmente, a svegliarsi. Negli Usa sta venendo fuori tutto, dal “processo”. E saltano accordi internazionali, per via della paura che fa ritorno alla sede di origine, quando il denaro non serve più a niente. 

Quando il potere cambia marcia e ti trovi con un giocattolo a batterie (scariche) in mano. La valanga è in atto. Viene giù tutto. 

Piove ed è un bene. 

Nelle “cantine” scoperchiate deve ripulirsi tutto, finalmente. E la leggerezza sale, ovunque. E si deve anche piangere ma non di dolore. 

La Cina è auto sufficiente? Dipende.

IO ce la “Faccio…”. Ma di squadra è ancora meglio.

È il mio nuovo momento preferito della storia dell'umanità. A meno che non sia quello in cui K ha dimenticato la mancia...

Quasi dimenticavo.

Meno male, per un pelo…”.

Men in Black 3

 

davide nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-554
prospettivavita@gmail.com