lunedì 31 agosto 2020

Non so se sei logorroico, ma parli troppo.



Aldo docet. SPS (Io) ti logora? C’è sempre Cynar:
l’amaro in bocca.
C'è un dolore che può usarti e un dolore che puoi usare...
Non conta cosa penso, ma ciò che si aspetta il mio cliente...
Viviamo in una via di mezzo e so che ti piace avere le mani dappertutto...”.
Ozark
Concentrati “ora”.
Gli dei non tolgono dal tempo che spetta ad un uomo le ore che egli trascorre pescando… = l’ambiente è una memoria che ricorda sempre, poiché così funziona.
Sostanza, significato, verità, memoria… esperienza (funzione, funzionare, funzionamento).
Ovvero, ciò che “è già successo” che hai dimenticato.
In che modo?
Continuando a succedere, sostanzialmente, dal punto di sospensione iniziale o originale (che per forza di cose non deve coincidere con l’inizio o con l’origine della vicenda “umana” in Terra).
“Gli dei non tolgono dal tempo che spetta ad un uomo le ore che egli trascorre pescando…”. Così recita un antichissimo proverbio babilonese
Nella solitudine benefica della natura, contemplando uno specchio d’acqua immobile, o al massimo increspato dal vento, il pescatore si riempie i polmoni di aria buona, ascolta la musica del silenzio, nutre la vista con gli infiniti giochi di luce dell’acqua, i mille verdi degli alberi, le migrazioni delle nuvole in cielo
Pescare è quasi un’attività educativa. Insegna l’umiltà, la pazienza, la perseveranza…
28 luglio 2019 Link
Quale più pia illusione o delusione sostanziale. Tale “uomo” è davvero ceco e sordo, in tale “solitudine benefica della natura…”.
Pescare è quasi un’attività educativa. Insegna l’umiltà, la pazienza, la perseveranza… (ma quanto ti stai perdendo, in tale quadretto, di tale vera e propria “attività educativa = memoria ambientale”. Già. Senza nemmeno renderti conto, ti “gusti” tutto ciò che ti fa assomigliare ad un grosso pesciolone, che abbocca come un allocco all’amo con l’esca succulenta).
Uno specchio d’acqua riflette, nel proprio modo, le impronte del vento
Denuncia tale esistenza sottile, eppure in grado di incidere nel reale manifesto. 
Sì. L’incresparsi dell’uno è la denuncia dell’altro.
Tuttavia, entrambi “riflettono” sostanzialmente la situazione portante di fondo, essendo la realtà manifesta come memoria cristallizzata e l’ambiente come memoria storica ed originale, mediante cui rilevare e ricordare l’essere “già successo” che continua a succedere… e che la “storia (in quanto a deviazione standard Anti-Sistemica)” rivela o, meglio, oscura, cela, nasconde alla luce artificiale dell’illuminazione sociale.
Le “onde” sono duplicate sia sopra (vento) che sotto (corrente) alla superficie; sia sullo specchio (in superficie) che sotto (sullo sfondo sabbioso). 
Alias, superficie e sfondo assumono la configurazione, che non esiste ma c’è, del segnale portante “vento”, formato da pacchetti di onde che insistono a “riempire (attraversare, muoversi, trasmettersi)” l’aria. 
Quindi, aria, acqua, “sfondo”, etc. riflettono qualcosa che altrimenti non avrebbe alcunaforma”.
Il “riflesso” è informazione ambientale. Così come l’acqua, l’aria, l’onda, lo “sfondo”, il vento, etc.
Tutto è ambiente. E l’ambiente è memoria.

Queste non sono onde, non è l’azione del vento o della corrente; questa è memoria ambientale, che funziona. 
L’onda riflessa sulla superficie “è” il vento stesso che si cristallizza ovvero che si rende manifesto o, meglio, che viene “denunciato” dal funzionamento ambientale. Alfine, è e rimane informazione ambientale, seppure vento ed ogni effetto collaterale.
Sostanza.
Raduno Barcellona: Messi non si presenta
Lionel Messi non si è presentato questa mattina ai test anti-Covid programmati dal Barcellona per la ripresa degli allenamenti. Un fatto importantissimo
Il 10 di Rosario non si è ancora esposto pubblicamente a parole, ma la sua assenza ai test previsti per le 10.15 è stato un messaggio piuttosto eloquente
30 agosto 2020 Link
Un fatto importantissimo…? Di più: 
sostanza.
Ovvero:
la sua assenza… è stato un messaggio piuttosto eloquente… (senza parlare, senza dire niente, senza comunicare come da prassi, etc. eppure “trasmettendo” qualcosa, poiché si tratta di atteggiamento ovvero sostanza).
Tranquillo; non va “capito”. Va ricordato, auto accorgendosi. 
La “lotta tra bene e male”? Uguale. 
Se sfugge la sostanza, di conseguenza rimane il “di fatto”, ossia, l’opinione che ti fai del reale manifesto = un effetto “speciale”, da parte di cosa è chi non esiste; c’è… e la propria strategia, dunque.
Tra ciò che credi di… e, all’opposto, “è”…, c’è di mezzo proprio tale essere “mare”, se non proprio… oceano o spazio o “vuoto”.
Ancora una questione di “comunicazione causale” o di compresenza eco-dominante e compagnia cantante.
Questo Spazio (Potenziale) Solido (Io), te lo ricorda continuamente. Eppure, non ti tange. Perché? 
Perché… se chiunque ha qualcosa da dire e lo fa, insistentemente, ottiene della condivisione. E se lo fa SPS (Io), non succede “nulla”, ossia, continua a succedere l’Anti-Sistema. 
Domanda retorica.
La “condivisione” che accade agli altri, è sempre Anti-Sistema (questo, per inciso). Tuttavia, è la soddisfazione personale che ha luogo.
Cioè, qualcosa di fittizio che ugualmente permette un certo tipo di accadimento “interiore”. Un po’ come il drogarsi
Quindi, ciò che succede a SPS è perlomeno coerente con l’originale SPS (Io) stesso. 
Mal comune…? Già. 
Proprio ciò che è molto meglio evitare. Allora rimane del tutto intatto lo sconforto di non riuscire a… comunicare? 
No. 
Ad instaurare quel senso di “responsabilità totale”, tipica ad esempio di ogni “tempo di guerra (soprattutto quando continua a non succedere nulla, eppure continua a succedere ciò che ‘è già successo’, in un modo che è indimostrabile laddove è il ‘di fatto’ il codice utilizzato per verificare ogni tesi, teoria, denuncia, etc.)”.
Il sottoscritto intende che sia tu (contemporaneamente tutti) a “Fare…” tutto quello che occorre per… quale motivo? 
Perché dovresti smuoverti? 
Hai già, forse, delle “cause” da portare avanti. Che ne so; magari, sei nel comitato per la liberazione del tal tipo di individuo o della tal “cosa”. 
Quindi, sei “impegnato” a sufficienza.
È un classico dell’Anti-Sistema:
lotti “contro” questo e/o quello (ci sono tante buche per strada? Allora lotti perchè vengano riempite)
ma ometti di riunire tutti i puntini, sostanzialmente.
Sei giocato, ogni volta e non te ne accorgi. Tipo?
Ecco uno degli infiniti esempi, da espandere sostanzialmente:
Dadone: arriva il decreto per l'anticipo del Tfr ai lavoratori
28 agosto 2020 Link
Come ti “risuona”? Forse… bene? Allora, hai preso un abbaglio.
Ecco perché probabilmente “suona bene”:
utilizzando il termine anticipo
a proposito dei “tuoi” soldi accumulati in una vita di lavoro
soldi che, sai molto bene, non vedrai nel momento in cui vai in pensione (alla vecchia maniera)
bensì, che ritroverai dopo qualche anno (anche se potresti averne bisogno da subito)
sei portato a pensare ed immaginare che l’anticipo in questione sia inerente alla possibilità di poter disporre di una parte del Tfr addirittura prima di andare in pensione (pura fantascienza).
E invece, no. Cioè?
L’anticipo riguarda proprio il fatto che il denaro lo riceverai dopo “x” anni dall’essere andato in pensione, ma - udite udite, e gioite - da ora puoi riceverlo in “anticipo”, rispetto a tale periodo di latenza prevista, ovvero sempre “dopo” rispetto all’avere maturato il diritto alla pensione
Quindi, l’anticipo regola un ritardo cronico. 
Quindi? 
L’anticipo “serve” agli intermediari (le banche, ad esempio) per continuare a guadagnarci “sopra”, inventandosi dunque una “nuova tassa” o un nuovo carico da novanta.
L’art.23 del Decreto legislativo n.4/2019 stabilisce già da un anno che potranno ricevere la liquidazione subito dopo il pensionamento, attraverso un prestito bancario a titolo oneroso, ma a tassi limitati dal Governo.
Essi non potranno risultare superiori ai 30 punti base (0,30%) rispetto all’ultimo rendistato pubblicato dalla Banca d’Italia prima della richiesta del beneficiario…
Giuseppe Timpone 24 Febbraio 2020 Link
Potranno ricevere la liquidazione subito dopo il pensionamento, attraverso un prestito bancario a titolo oneroso (a pagamento).
Wow. 
Inoltre, vogliamo mettere anche la tempistica per l’ottenimento di tale “grazia”? In pieno boom 5G, Blockchain, real-time, etc. etc. etc.
Chi è interessato ad accedere all'anticipo… “innanzitutto deve richiedere all'ente erogatore del Tfs/Tfr (ad esempio l'Inps) la certificazione del diritto all'anticipazione. L'ente erogatore, entro 90 giorni dalla ricezione della domanda, rilascia, in presenza dei requisiti richiesti, la certificazione del diritto e dell'ammontare complessivo, oppure il rigetto della domanda.
Ricordiamo che l'importo massimo erogabile come anticipo è di 45 mila euro.
L'interessato, ottenuta la certificazione del diritto, può presentare alla banca la domanda di anticipo del Tfs allegando alcuni documenti:
certificazione del diritto all'anticipo; proposta di contratto di anticipo predisposta dalla banca; numero di conto corrente intestato o cointestato per accreditare l'importo finanziato; la dichiarazione sullo stato di famiglia e, nel caso di separazione o divorzio, l'indicazione dell'eventuale importo dell'assegno previsto per l'ex coniuge…”…
Fgl Askanews 28 agosto 2020 Link
“A questo punto… la banca comunica all'ente erogatore la presentazione della domanda e l'accettazione della proposta di anticipo. L'ente erogatore entro 30 giorni, effettuate le verifiche, comunica alla banca la presa d'atto della conclusione del contratto.
La banca, entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto di anticipo, accredita l'importo erogato sul conto corrente indicato dall'interessato…”…
Fgl Askanews 28 agosto 2020 Link
La perfetta Catena di S. Antonio di antica data. 
Tutti questi giorni ti riportano “indietro”, allorquando Asterix ed Obelix impazzivano in una delle loro “dodici fatiche”, ovvero, nel palazzo della burocrazia dell’impero.
A cosa serve la tecnologia più “moderna”, se sostanzialmente si tratta ancora di attendere i tempi biblici dello scaricabarile a suon di timbri, cataste di documenti (seppure “elettronici”) e… abitudine o “ruggine”? 
Serve e basta.
Infatti:
abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo risultato, abbiamo cercato di velocizzare al massimo gli infiniti passaggi e rimpalli burocratici che riguardavano sia il decreto attuativo sia l'accordo quadro.
Ma finalmente ci siamo:
ora siamo davvero all'ultimo metro prima di poter ridare ossigeno ai tanti pensionati che sono costretti ad attendere anche diversi anni prima di intascare la loro buonuscita e che aspettavano con ansia di poter utilizzare questo strumento.
Vi tengo aggiornati…” conclude.
Fgl Askanews 28 agosto 2020 Link
Ora siamo davvero all'ultimo metro prima di poter ridare ossigeno ai tanti pensionati che sono costretti ad attendere anche diversi anni prima di intascare la loro buonuscita (tanti pensionati che sono “costretti”…)
e che aspettavano con ansia di poter utilizzare questo strumento… (aspettavano con ansia... non proprio questo strumento, per la verità).
In questo modo passa in secondo piano che… devi attendere anni per ricevere i “tuoi” soldi.
Purtroppo, nell’Anti-Sistema il problema sembra essere solo di chi lo sta vivendo in un dato momento, ossia, quando tocca personalmente
A quel punto si fa il sangue amaro, la bile diventa verde e si mangia il fegato. 
Mentre al resto della società non interessa, perché non è ancora il proprio turno. 
Poi, chi attraversa tale inferno, tende a dimenticarsene sempre più velocemente (per una questione anti emetica e di schifo), rimanendo con ogni “servizio da pagare” ma intendendo fare a meno di pensarci troppo (infatti, a che serve altrimenti la comodità della domiciliazione, che è pure gratuita).
Così, uno alla volta, tocca a tutti. Eppure, d’assieme non esiste anche se c’è e continua a succedere, il “problema”.
Un caso? Neppure per sogno, essendo sottile strategia, in-dimostrabile “di fatto”.
Insomma, è il necessario punto di incontro telematico dei tre soggetti coinvolti:
cittadini, banche e istituti previdenziali…
Fgl Askanews 28 agosto 2020 Link
Come come come? Tre soggetti coinvolti…? Perchétre?
Eccoti al punto di sospensione:
se proprio è possibile ammettere la “necessità” di uno Stato
i soggetti coinvolti devono essere due
alias
Stato e cittadini.
Perché il terzo incomodo, invece?
Le banche (la “banca”) sono riuscite ad infilarsi tra… e…, come il famoso “serpente”. In che modo
Bè, una volta creato il “problema” si sono poi “offerti” di risolverlo, ogni volta, trasformandolo in “servizi (a pagamento)”. 
Ma, tale situazione a “cosa (chi)” si riferisce essenzialmente?
Davvero il punto è la banca? No. È ciò che significa e sostanzia la situazione in toto, dettaglio per dettaglio.
Ed è proprio “lì” che l’essere “a Massa” viene meno, avendo dimenticato tutto per quanto concerne l’auto decodifica dell’informazione ambientale, sostanziale.
Si guarda e si vede il dito, non ciò che “indica”.

Mi sono reso conto di una cosa fondamentale… per essere rivoluzionario, la prima cosa da avere è la rivoluzione.
Lo sforzo individuale non serve a nulla. L’affanno di sacrificare tutta la vita nel nome degli ideali è inutile se è lo sforzo di un singolo.
Per fare una rivoluzione è necessario che tutto il popolo si mobiliti”.
El “Che” Ernesto Guevara
Che, un hombre nuevo Link
Or “bene”, ti hanno riconosciuto il saper leggere e scrivere… e?
Che cosa continua a succedere, sostanzialmente? Ciò che esattamente “è già successo”.
Il Che è caduto in una imboscata ed è stato sentenziato sul posto. 
Non proprio una news. Vero
Eppure, il modo di trattare tale informazione storica, può essere ancora del tutto “nuovo”, se si tratta di auto decodificare sostanzialmente attraverso il coerente atteggiamento sferico o totale. 
Eppure, in tale versione delle “cose”, essere totali riporta alla mente l’esempio poco edificante dei cosiddetti “talebani”, così come sono stati descritti dall’occidente per gli occidentali ivi auto contenuti.
Al solito, ciò che “manca” è l’analisi sostanziale di ogni s-oggetto/evento(situazione), che continua a succedere proprio sostanzialmente, ovvero, assolutamente “inascoltato”.
Perché? 
La “domanda” è totale, per cui è sufficiente anche una sola parola.
Ad esempio, ritornando al discorso dell’anticipo del Tfr, c’è da registrare un comportamento particolare:
la task force tecnica che si preoccupa di decidere dietro alle quinte, il funzionamento matematico della “legge”
verifica, scova, prevede, calcola, etc. ogni risvolto massivo del tal articolo, regolamento, codice, paragrafo, etc.
ossia, mette a punto quella macchina illusoria che, poi, in sede di presentazione politica, ti viene ogni volta venduta (a parole ogni legge è fantastica, ma il Diavolo si nasconde proprio nei dettagli).
Dunque, quando ti ci auto ritrovi “dentro” e quindi amministrato proprio da tali vincoli progettati ad hoc (causali), scopri amaramente che il risvolto positivo non è mai riservato a te, per questioni che traspaiono solo “dopo” e mai nel durante della presentazione propagandistica della legge. 
Tale meccanismo di precisione (“destino”) fa a pugni con ciò che tende persino ad immaginare l’essere – anche per questo – “a Massa”:
l’amministrazione pubblica non funziona.
Infatti, è tra le righe che funziona alla grande. 
In un modo a te sempre indigesto, però. 
E che non puoi comprovare, poiché “la legge non ammette ignoranza” e “la legge è uguale per tutti”. 
Scacco matto. 
Hai voluto la bicicletta (democrazia, costituzione, libertà o meglio libero mercato, etc.)? Bene. Ora non ti resta che pedalare sempre, allora. 
Perché… “chi si ferma è perduto”, “chi dorme non piglia pesci”, “chi non lavora non fa l’amore”, etc. etc. etc. 
Persino i “proverbi” e dunque la “tradizione”, ti iniettano la dose quotidiana di Anti-Sistema
Qualcosa che significa, più che altro.
Qualcosa che indica fra le righe che si tratta di una strategia (e dunque di una compresenza “ombra”) che dura perlomeno da… quanto/quando? 
Non lo puoi capire e dunque calcolare, poiché si tratta di un concetto molto simile al “sempre”:
sempre (fra virgolette) = da “tanto” ma non da sempre.
Ecco il “è già successo” e continua a succedere.
Ecco l’essere “già successo” che continua ad auto succedersi…
Continuando con l’esempio, tale task force (i cosiddetti “tecnici”) riesce ad essere tanto funzionale, perché “ne sa una più del Diavolo”, ovvero, conosce molto bene la materia ed il proprio “lavoro”, che è tutto... al di fuori di un lavoro, essendo di più una funzione molto simile all’organicità di un corpo più grande, che funziona. 
Allo stesso modo, perché un “buon” commercialista che sale al “saggio” del Ministero delle Finanze, non riesce a far “bene” il proprio lavoro, sapendo ogni modalità attraverso cui l’evasione fiscale ottiene privilegi privati a scapito di tutto il resto?
Per lo stesso motivo fondamentale:
illavoroviene sempre svolto egregiamente
secondo l’accezione Anti-Sistemica, però.
Ogni commercialista conosce molto bene le pieghe esistenti in ogni legge. 
E quando lavora privatamente, indirizza i “propri” clienti verso l’approfittarsi della situazione. Ergo, conosce a menadito anche il modo per tappare tali falle. Ma… si guarda bene dal farlo (non così come opera ogni hacker, che viene pagato per scovare falle e dunque permette di richiuderle). 
Perché quei “vuoti” costituiscono il valore aggiunto che egli trasforma in “professionalità”, alias in risparmio fiscale e dunque in differenza con la concorrenza, relativamente all’essere il “migliore” nel proprio campo.
È sostanzialmente che sveli l’arcano, auto rendendoti conto. 
Mentre, “di fatto”… hai voglia.
Così, nell’Anti-Sistema tutto “lavora” per l’Anti-Sistema. 
Anche se la “morale” indica ben altro
Laddove, ogni “necessità” è in uno stato di servizio in-dimostrabile. 
“C’era una volta…” la schiavitù?
Quando “è già successo”, continua a succedere se… l’essere è “a Massa”. Sì, perché a quel “punto”, non sarà più subito evidente il vulnus (l’offesa, il danno) ricevuto e non “accusato”.
La storia del Che, che cosa dimostra? Tutto quello che vuoi. Ma, che cosa vuoi

Nell’Anti-Sistema, tu sei “tu”. Per cui? Non c’è, allora – forse – un minimo di… confusione dentro di te? No?
Ti senti tranquillo, sempre? 
Ti basta uno stipendio, un tetto sopra alla testa, una famiglia (dipende) e una buona dose di anti-stress, infatti… per ogni volta far buon viso al cattivo giogo. 
Ti ci sei auto abituato “dentro” ed ora è sempre “ora”; un loop alba tramonto, che si auto ripete sino al momento in cui muori e... buonanotte al secchio.
Ad Algeri, il 24 febbraio 1965, fece l'ultima apparizione pubblica sul palcoscenico internazionale, intervenendo al "Secondo seminario economico sulla solidarietà afro-asiatica".
Nel suo discorso dichiarò:
“in questa lotta fino alla morte non ci sono frontiere. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quanto accade in ogni parte del mondo. Una vittoria di qualsiasi nazione contro l'imperialismo è una nostra vittoria, come una sconfitta di qualsiasi nazione è una nostra sconfitta…”…
Sorprese quindi il suo uditorio proclamando:
i paesi socialisti hanno il dovere morale di liquidare la loro tacita complicità con i paesi sfruttatori del mondo occidentale…”…
Delineò anche una serie di misure che, secondo lui, i paesi del blocco comunista avrebbero dovuto prendere per raggiungere questo scopo...
Ritornò a Cuba il 14 marzo, ricevuto solennemente all'aeroporto di L'Avana da Fidel e Raúl Castro, Osvaldo Dorticós e Carlos Rafael Rodríguez.
Due settimane dopo, Guevara si ritirò dalla vita pubblica e scomparve…
Link
Perché fu… l'ultima apparizione pubblica sul palcoscenico internazionale…?
Sostanzia per bene (totalmente, con ampio respiro) ciò che pronunziò (ritorna poco sopra ed approfondisci, entra nel merito al di là di ogni senso di appartenenza, che è sempre come una droga o una allucinazione o una forma di incanto).
Era sgradito ai più e pertanto non trovò più alcuno spazio; solo dei “vuoti”.
Il “megafono” sociale si spense e fu interdetto e costretto a migrare verso altri lidi, senz’altro più distanti, dove era molto “facile” incontrare la fine dei “propri” giorni. 
Ossia, l’auspicio Anti-Sistemico per tale “scherzo di natura”, che rappresenta il significato, la sostanza, l’informazione ambientale frattale espansa, etc. e non tutto il resto, anche se più appare ed è dunque “evidente”.
Il 3 ottobre di quello stesso anno, Castro rese pubblica una lettera priva di data… presumibilmente scrittagli da Guevara diversi mesi prima, in cui questi riaffermava la sua solidarietà con Cuba, ma dichiarava anche la sua intenzione di abbandonare l'isola e di andare a combattere altrove per la Rivoluzione
Dove fosse Guevara restò, comunque, un mistero per i successivi due anni, durante i quali i suoi movimenti rimasero segreti…
Link
Castro fu un bel “filone”; non c’è che dire. 
Come ogni “dittatore”, che serve per una causa “superiore”, oltre alla propria e a quella più apparente. 
Sia Castro che il Che erano, comunque, completamente nella “parte”. L’uno in un modo e l’altro idem
Quale differenza sostanziale ritrovi in tali forme di atteggiamento?
La sostanza si rivela ma, anche, si svela… quando sei chi la consulta nello stesso modo, ovvero, sostanzialmente.
I due erano nella “propria” parte, ma… il Che rappresentava una fedeltà alla parte scomoda da continuare ad interpretare e rappresentare. 
Infatti, ebbe vita corta, a differenza di Castro. 
La Revolucion doveva succedere e doveva andare in porto.
Ma una volta occorsa, doveva finire “lì”. 
Infatti, Castro si limitò a questo, non rompendo oltremodo le uova nel paniere
Mentre, Guevara era convinto che quel modello si potesse esportare e dunque farsene qualcosa a livello continentale, se non globale.
Ecco che la parte rischiava di essere trasbordabile o “virale” = un pericolo per lo status quo “industriale” del mondo intero. 
Qualcosa che scappò di mano? No. 
Qualcosa che ebbe vita corta e che, come dimostra il “buon” Checco Zalone, interpretando “l’uomo medio”, si è perso per strada il significato:
scusi, della Che Guevara avete anche i borselli?...”.
Sole a catinelle
Già. Sole come se piovesse…
Durante la crisi dell'ottobre 1962, Guevara percepì come un tradimento sovietico la decisione – presa da Nikita Chruščёv senza consultare Castro di ritirare i missili da Cuba.
Divenne quindi più scettico nei confronti dell'Unione Sovietica.
Come emerso dal suo ultimo discorso ad Algeri, del 24 febbraio 1965, aveva incominciato a vedere l'emisfero settentrionale, guidato a ovest dagli Stati Uniti e a est dall'Unione Sovietica, come unica entità sfruttatrice dell'emisfero meridionale…
Link
Aveva incominciato a vedere l'emisfero settentrionale, guidato a ovest dagli Stati Uniti e a est dall'Unione Sovietica, come unica entità sfruttatrice dell'emisfero meridionale… (un’unica entità che sfruttava anche l’emisfero settentrionale). 
Ergo? De che
Il Re del Mondo non esiste ma c’è. 
Del resto, tutto questo pullulare di “case reali”, anche se storiche, non ti dice proprio niente? 
Certo che no, perché seppure logico sei soprattutto Anti-Sistemico “di fatto”. Non ti sfugge niente ma a livello “come deve essere” nell’Anti-Sistema.
Non, come dovrebbe essere ma non è (che infatti è utopia).
Dai primi giorni della rivoluzione cubana, Guevara era stato considerato un sostenitore della strategia maoista nell'America Latina.
Il suo piano per una rapida industrializzazione di Cuba per molti era comparabile alla campagna cinese del Grande balzo in avanti…
Link
In Cambogia, sempre tale emulazione - ma più tardi - fece sfracelli. 
Anche il Che era caduto preda del virus “industriale”.
Prigioniero dell’unicità economica, finanziaria, speculativa, etc. della “necessità” lavoro, denaro, tempo. 
Per cui, dopo avere “terminato” la Rivoluzione, che cosa pensò in termini, però, ordinari? 
Di industrializzare il Paese.
Di abbaglio in abbaglio, l'abbaglio conquista tutto.
Del resto, quale alternativa c’è quando non esiste alcuna alternativa “sostenibile”? 
Quando... tutto dipende dal finanziamento e dall’investimento altrui, come puoi considerarti ad ogni effetto, libero
Ogni tua idea diventa “tua”, nel momento in cui “necessiti di capitali” che provengono sempre da chi ne ha e, dunque, entra a far parte della “tua” società, obbligandoti poi a deviare da qualsiasi discorso originale, per motivi che non ti competono nonostante l’idea di fondo. 
Qualcosa che è come abbordare un vascello e prenderne il controllo. Come pirati o corsari.
“Qualcosa” che alcune nazioni hanno sempre utilizzato, in sede di occhio non vede… e semmai vede, viene accecato.
Il piano di Guevara per fomentare la rivoluzione in Bolivia si basava su alcune concezioni sbagliate:
si aspettava di dover affrontare solo il governo militare locale e il suo esercito, male armato e poco equipaggiato. Al contrario, appena il governo statunitense ebbe confermata la sua presenza in Bolivia, inviò personale della Cia e di altre agenzie per aiutare a organizzare la contro guerriglia. L'esercito boliviano venne addestrato da consiglieri appartenenti alle forze speciali dell'esercito statunitense, incluso un nuovo battaglione dei Rangers esperto in combattimento nella giungla. I reparti speciali statunitensi probabilmente presero parte anche a certi combattimenti;
si aspettava di ricevere assistenza e cooperazione dai locali oppositori al Governo. Queste aspettative vennero frustrate e il Partito comunista boliviano, filosovietico e non filocubano, non lo aiutò affatto, anche se alcuni membri, come Rodolfo Saldana, Serapio Aquino Tudela e Antonio Jimenez Tardiolo lo fecero a titolo personale o si arruolarono nei suoi reparti, contro la volontà dei vertici di partito;
si aspettava di rimanere in contatto radio con L'Avana. Al contrario, le due trasmittenti a onde corte che gli erano state fornite erano difettose, impedendo le comunicazioni con Cuba. Dopo qualche mese, il registratore a nastro che utilizzavano per registrare e decodificare i messaggi radio provenienti da Cuba fu perso durante l'attraversamento di un fiume…
Link
L’Anti-Sistema non lascia alcunché all’essere “caso”. 
È la storia (quando deviata) che narra la questione “di fatto”, ignorando completamente quella sostanziale, che dà vita e respiro a “storie basate su fatti realmente accaduti” che comunque vedi ma senza subirne la portata in termini di informazione ambientale. 
L’auto delimitazione rimane nei confini del registrarne il “fascino”, senza alcuna espansione del significato, se non di tutto ciò che è assolutamente secondario rispetto al sostanziale (che, ricorda sempre, riguarda l’essere “già successo” che dunque continua a succedere come se fossenormale”).
I suoi viaggi gli fornirono anche l'idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un'unica entità, per la liberazione della quale era necessaria una strategia di respiro continentale.
Cominciò a immaginare la possibilità di una Ibero-America unita e senza confini, legata da una stessa cultura (mestizo); questa idea assumerà notevole importanza nelle sue ultime attività rivoluzionarie…
Link
Questa idea assumerà notevole importanza nelle sue ultime attività rivoluzionarie… (quando “rischi” di diventare sostanziale, l’Anti-Sistema accelera per la “tua” terminazione).
Quando sei dall’atteggiamento sferico sostanziale, la pratica del divide et impera si arresta e, all’opposto, ricomincia a ritornare in sede di univocità:
l'idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un'unica entità
per la liberazione della quale era necessaria una strategia di respiro continentale…
Ecco(ti) al vincolo; perché schierarti “di fatto” con questo o con quello o con nessuno?
Il punto di sospensione è unico:
così come è unica la situazione di fondo e la “soluzione”.
È il pianeta intero ad essere l’impero Anti-Sistemico, che ha continuato sino a possedere tutto lo “spazio” calpestabile e ha proseguito Oltre, iniziando a creare “mondi digitali” da ugualmente utilizzare come colonie o arti fantasma. 
Internet, ad esempio
Ma, anche, il concetto di “economia, finanza, denaro, lavoro, tempo, energia, inflazione, libertà, democrazia, legge, diritto, uguaglianza, etc. etc. etc.”.
Che cosa vuoi? Bene. 
Ti sarà dato, ma, prima dovrai lottare e poi otterrai il “riconoscimento” in termini di surrogato… che non è proprio la stessa “cosa”. No?
Libertà e “libertà”, secondo te... è uguale?
“Di fatto”, sì.
Sostanzialmente, no.
“Fai…”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-234
Riproduzione libera”.