venerdì 28 agosto 2020

In toto.



C’è uno spettacolo più grande del cielo. Questo è l’interno dell’anima…”.
I Miserabili – Victor Hugo
Sei, dunque, “dentro” a qualcosa. Anche se “viene più naturale” immaginare che ci sia “dentro” di te, qualcosa. 
Tuttavia Anima… che cos’è? 
A “cosa” ammonta. 
E, di più, quale significato incorpora ed emana. 
Non lo sai. Non lo puoi capire. 
Te ne fai “solo” una ragione. Perché
Immagina e… “sentirai” una sorta di risposta;
ovvero, ciò che più assomiglia al concetto, in codice “linguaggio”, di… risposta.
Riesci a ridurre tutto al “di fatto” che... qualcosa che funziona, possa essere “spiegato” e dunque avere una “risposta”? Suvvia.
È, questa, una logica che può avere un futuro, se al di là del luogo comune, Anti-Sistema? 
Il linguaggio è linguaggio e questo viene “capito” in tutto il mondo, ma… l’atteggiamento, allora, che cos’è? 
Quando, chiunque... ti può “leggere dentro” invece che “capire”? 
Quando il fattore portante è, appunto, l’atteggiamento che ti rende “trasparente”, poiché a parole è possibile tutto e soprattutto, di più. 
il “mentire”, infatti, è una prerogativa agganciata al linguaggio, inteso come l’organizzazione sovrastrutturale o imprinting, da cui si diparte e deriva ogni tipo di varietà del... linguaggio. 
Italiano, inglese o cinese che sia è sempre “arabo” = qualcosa che invece di essere usato, usa
Ma... in un modo che nemmeno appare, poiché sostanziale.
Mentre il linguaggio è “di fatto”, come la legge.
Attraverso il linguaggio si può far dimenticare a una intera specie
È possibile auto scordarsi di sé, come se fosse qualcosa che scivola via senza dare nell’occhio. 
Nell’abitudine, che è la forma di “economia” che la sempre attuale forma mentis ritrova nell’Anti-Sistema, si auto sprofonda “dentro”, laddove non esiste ma c’è… “l’interno dell’anima...”. 
In questo Spazio (Potenziale) Solido, va in onda ormai perennemente la sollevazione del “velo”
non intesa come una operazione che si ripete sempre in quanto a “ciclo (sul modello o nel modello ‘abitudine’ = ricercare)”, bensì come qualcuno che si è accorto e che di conseguenza funge da segnale portante Oltre:
una stazione radio?
Qualcosa che anche tale concetto ti permette di avvicinare. Una sorta di radio-faro per il segnale portante Oltre...
Il “vero” mondo si nasconde agli occhi dell'uomo.
Il mondo vero si trova proprio dietro un velo.
Questo velo è appunto il “velo di maya”.
Schopenhauer afferma che la vita è un sogno. Il reale si nasconde sotto il velo di maya…
Il nome “velo di maya” deriva della cultura orientale. La religione orientale, in particolare, ne influenza il nome. Il “velo di maya” deriva infatti dalla cultura induista. L'uso che ne fa Schopenhauer è però molto diverso dal significato originale della cultura induista.
Per Schopenhauer il velo di maya rappresenta ciò che nasconde la realtà delle cose.
Schopenhauer afferma che bisogna strappare via questo velo. Solo in questo modo l'uomo potrà conoscere il mondo...
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Il sostantivo femminile sanscrito māyā… ricorrente in diverse dottrine filosofiche e religiose dell'antica India, ha il significato originario di “creazione” delle apparenze fenomeniche, e conseguentemente di “illusione”.
Come nome proprio, Maya designa anche la madre di Gautama Buddha e la dea Lakṣmī
Māyā significa dunque originariamentecreazione” .
Deriva dal verbo… sanscrito nell'accezione di “misurare”, “distribuire”, “foggiare”, “ordinare”, “costruire”.
Nei Veda con il termine māyā si indica il potere da cui ha origine il mondo materiale.
Questo potere è proprio dei deva e degli asura che lo utilizzano per trasformare una propria ideazione in una forma concreta, attenta ed efficiente come suggerisce il termine italiano “arte”…
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Questo potere è proprio dei deva e degli asura che lo utilizzano per trasformare una propria ideazione in una forma concreta, attenta ed efficiente
Per Schopenhauer il velo di maya rappresenta ciò che nasconde la realtà delle cose
Ecco che, or dunque, hai tutto. C’è il “chi”, il “come” ed il “perché”. E, di più, hai il significato:
nascondere la realtà delle cose… perché qualcuno ha… trasformato una propria ideazione in una forma concreta, attenta ed efficiente… di realtà manifesta.
Non sei stanco di questa marea di sfuggevolezza, mistero, rivelazione
Ti viene detto tutto, ma nell’accezione di parte o “tutto”. Ergo:
ciò che è “creazione” non è qualcosa di divino o altro
bensì corrisponde sempre sostanzialmente a ciò che il decorso storico ti “spiega” allorquando nasce un impero e, poi, “mentendo” ti dice che lo stesso impero muore e, dunque, ne nasce subito dopo un altro. 
Ok? Una strategia di qualcuno, quale mistero”.
Occorre ricordarsi.
Occorre imparare? No
Occorre capire? No
Occorre auto riconoscersi ovvero ricordarsi di sé e d’assieme (contemporaneamente) tutto ritornerà ad essere “chiaro” = senza alcun “velo” di mezzo:
tra il dire ed il “Fare…”
infatti
che “cosa” c’è di mezzo?
Chi se ne continua ad auto approfittare, di conseguenza.
Perché “è già successo” che ti sei scordato? 
Perché “è già successo” qualcosa a te. Perché “è già successo” che qualcuno ha… trasformato una propria ideazione in una forma concreta, attenta ed efficiente… di realtà manifesta. 
Perchéluisì e tu no
Perché tu sei nell’Anti-Sistema, rivelato = “tu”. 
Mentre “lui” è in sé, “pilota” dal punto di sospensione o campo sferico totale, in toto.
Quando tu sei tu e non “tu”, infatti, non c’è nulla di mezzo. Non c’è nessun “velo”, nessuna interferenza. Niente. Tu sei tu. Ok?
Ora, di conseguenza:
basta
Sì, perché... se ancora non ti basta, allora continuerà a succedere o, meglio, continua a succedere. 
Cosa? “Cosa” è chi se ne approfitta Anti-Sistemica-Mente.
SPS (Io) è riuscito a scostare il “velo” e dunque a permettere che la verità possa essere tale e, non, “verità”. 
Tutto è verità, infatti. Anche la “verità”. 
Tuttavia, se tu sei “tu” è molto più complesso riuscire a “Fartene…” qualcosa del significato che, comunque, anche in qualsiasi “codice” è sempre onnipresente.
Il fattore chiave, dunque, è tale:
tu sei “tu”
nell’Anti-Sistema
ergo
ti auto discosti dal chi “è già successo” nella forma di realtà manifesta assoluta
ma pur sempre relativa a tale forma di trasformazione dell’intento in consolidata (seppure apparente = una versione tra le infinite) realtà…
Allora, ogni primaria fonte intellettuale, religiosa, spirituale, etc. dicredo” che scorre nell’Anti-Sistema, senza rendersi conto sostanzialmente di esserci sprofondata “dentro”, riporta sempre verità anche se sempre costantemente in codice, non visto che nell’Anti-Sistema vige l’essere in gerarchia e dunque “a Massa”, relativamente e rispetto a… chi non esiste quantunque c’è.
I ricchi, i super ricchi, i potenti, etc. sono loro che? No. Allora, di chi si tratta?
Di qualcuno che è sempre tra le righe e che molte “scritture” hanno immortalato, anche se “di fatto”, ovvero:
come se fosse mitologia, fantascienza, antichità, leggenda, religione, spiritualità, scienza, filosofia, psicologia, “natura”, divinità, etc.
Una forma di “informazione” dettata da qualcosa di interiore che spinge in tal senso e, quindi, di autenticità o di “sentire” (sostanziale) Vs il “nulla” che corrisponde al dado che è tratto e che allora tu sei “tu” e per giunta nell’Anti-Sistema = nella forma matura di tale auto incanto.
Senza riportare l’informazione ambientale (significato) al proprio stato di verità, memoria, esperienza… non ne puoi mai riuscire.
Da dove? Appunto.
Riuscire a far che? Ecco.
Ma cosa stai dicendo? Et voilà.
Sei sempre manchevole. Dove? Nell’Anti-Sistema
E che cos’è? 
Ciò in cui sei “dentro”. 
Nella realtà? Sì, ma, di parte e quindi in parte seppure totale, laddove tu sei ad immagine e somiglianza, “tu”. 
In quello “stato” dove tutto sembra un paradosso o “logica” e il linguaggio (codice) che usi, in primis ti usa perché “serve” e allora “servi”. 
Dove si incontrano le acque di due oceani, che cosa succede
Niente. 
Ovvero, continua a succedere quel che (chi) “è già successo”? Perché? Perché, chi l’ha detto che quelle acque siano diverse
Che appartengono a due diversi “oceani”? 
Lo afferma il linguaggio o tu? Chi decide cosa. Tu? Nell’Anti-Sistema? Per favore. 
Sii coerente con tutto quello che l’ambiente (ti) riflette e ti permette di conseguenza di ricordare.
Il paradosso è un luogo comune. 
Ma il paradosso è anche quel “momento” che può divenire eternità, in cui ha senso ogni capo della matassa, anche se materia ed antimateria non possono coesistere. 
Senza ricorrere a “francesismi” gratuiti, “risvegliati”. 
È perlomeno complesso ricorre al codice del “linguaggio” per comunicare una informazione di tale portata
Infatti, è come utilizzare la mente, per denunciare che mente, dal momento in cui è attraverso la mente che sei stato convinto di utilizzare in toto la mente, mentre è l’atteggiamento che permette di…
Fra il primo “Narnia” ed il secondo, quale differenza sostanziale non esiste ma c’è?
Che… gli “animali” sono diventati animali.
Non si capiscono più tra di loro e cogli “umani”, che di conseguenza li temono per la “loro” auto sopravvivenza. Qualcosa che fa il paio con l’episodio biblico della Torre di Babele e del relativo (assoluto) “castigo”:
il non “comprendersi” più.
Che continua a succedere nel post “partorirai nella sofferenza…”, del post “serpente, frutto proibito” e dunque nel post “cacciata dall’eden” del post “creazione” nel post “ad opera di cosa” del post “chi se ne preoccupa” nel post “ricordo solo io, per cui ora posso trasformare la mia intenzione in consolidabile realtà manifesta, etc. etc. etc.”. 
Perché quel “ricordo solo io”? 
Bè… calcola come una sorta di cataclisma o di avvenimento globale epocale (del resto, le cronistorie degli “antichi” vanno molto Oltre ai… Sumeri, solo per dirne una) o di guerra sul modello “mondiale” che, dunque, dà un vincitore e soprattutto una vastità e moltitudine già conquistata e da conquistare in infiniti modi, per opera di tutto ciò che continua a succedere potenzialmente “per sempre” o, almeno sino al prossimo punto di sospensione. o di “fermata”.
SPS (Io) potrebbe scrivere romanzi di fantascienza o di fantasy pseudo “Signore degli Anelli”? 
Certo che sì. Ma… facendolo, si costituirebbe un nuovo giro di vite, un nuovo giro di giostra. 
All’insegna del “lavoro” e di ogni “necessità” prettamente Anti-Sistemica. 
Lasciando tutto sullo sfondo, al fondo sullo sfondo, perfettamente camuffato o rivelato
Come una sorta di “vedo (ma) non vedo”.
Altro che Veda.
Il presunto “mancare di rispetto” a qualsiasi “fonte” autorevole, poiché millenaria, secolare o ancora meno/di più, che cosa significa?
Significa che ti sei auto disincantato. Che, molto probabilmente, non sai ancora cosa fare. Eppur tuttavia, il significato più profondo e portante è questo:
stai già “Facendo…” qualcosa a qualcuno e soprattutto a te, che ritorni via via in sede (te)
lasciando che quel qualcuno inizi a venire allo scoperto per evidente (sostanziale) termine di decorrenza degli effetti “speciali” predisposti e messi all’opera costantemente, in toto, nell’Anti-Sistema o “dentro”.
Una ferma intenzione altrui è, infatti, “dentro” a qualcosa che è qualcuno.
Un dentro c’è sempre, nell’Anti-Sistema. 
Mentre, nel come dovrebbe essere o “Sistema”, il dentro è qualcosa come passato di moda, poiché non ha più alcun tipo di servizio, dunque si annichilisce si atrofizza e viene meno o si dimentica, laddove non c’è più nessuno che ne possa abusare poiché non c’è più alcun motivo per intenderlo o desiderare.
In SPS il “velo” è discostato. La “via è aperta…”.
Vedi Oltre ma non scappi.
Può un Creatore scappare? Ritorna in te. 
La “lavagna” è qua, nel campo del reale manifesto, dal reale da manifestare.
Un luogo comune per tale forma di potenziale contemporaneo.
Questa è libertà e democrazia. Ciò che invece nell’Anti-Sistema – un collo di bottiglia in gerarchia eco-dominante – diventa “libertà e democrazia”, ovvero, una forma di auto incanto o “sogno”, che diventa incubo per chi v’è “dentro” senza accorgersene sostanzialmente:
ecco a “cosa (chi)” ammonta il… “velo”, in toto.
Altro che…
“Fai…”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-233
Riproduzione libera”.