giovedì 23 febbraio 2017

1.



Il “Segreto di Stato (la ‘bugia’)” crea l’inconscio
Come non vedere, non registrare la grande interconnessione che esiste tra le “cose”?
Quando, ad esempio, sei alle prese con un fenomeno – prima ancora che sociale ed economico (interesse)… frattale espanso – come la globalizzazione.
“Come non vedere?”:
attraverso il regolare, costante, lento ma certo, dimenticare la ragione fondamentale, per la forma manifesta della “tua” realtà d’ogni giorno (e notte) “qua, così”.
L’inconscio si “forma”, nel momento in cui “c’è qualcosa di nascosto (che si nasconde) e/o da nascondere”. 
Allo stesso modo, se in casa tua ricavi (progetti) lo spazio "murato" per la cassaforte, quello per il sottoscala o la cantina, il vano ripostiglio, il solaio, un locale ad hoc per certe esigenze, etc. stai fornendo di “inconscio”, la casa.

Perché il resto dell’edificio non è inconscio?
Perché 1) vi entra la “luce”, 2) è vissuto ordinariamente, 3) serve per la vita di superficie, 4) non ha segreti, 5) ha porte, ma… non chiuse a chiave, etc. (la casa è, tuttavia, ormai... chiusa a chiave. Ma, questo, è un altro livello della "possessione")...
Tutto quello che vai ad edificare, attraverso un fine “particolare”, crea ed “è” ad immagine e somiglianza del principio superiore, relativo all'assoluto dominante (immanifest3 e compresente, attraverso gli attribuiti forniti – simbolicamente – all'immagine di Dio)…
È la strategia della grande concentrazione di massa, più… estesa (espansa, intensa) giurisdizionalmente che, in una infrastruttura gerarchica/piramidale, ha sempre la meglio su tutte le altre, non evidentemente “qua, così”… aventi coesione portante e centrale, minore.
Alias:
differenza di potenziale
nel grado di consapevolezza (memoria, accortezza, esperienza propria e diretta)
sufficiente a permettere lo scorrimento di “corrente parassita”
all’interno dell’insieme di “circuiterie”
che, più ordinariamente, confondi (per abitudine) con l’unico “piano (forma)” possibile di manifestazione di realtà, direttamente palpabile, verificabile attraverso la “teoria” più in voga, nel tempo.

  
L’intera schiera di “espert3”, formatisi alla corte del primo esponente del “filone (‘caso per caso’)”, si susseguono speditamente nella vincolata rincorsa all'ambizione di “carriera”, nel passaggio sociale che permette di raggiungere quello status di privilegio, che viene riconosciuto allorquando esistono meriti acquisiti sul campo, dalla prospettiva – unicamente – della riconferma sostanziale dello status quo “qua, così”. 
Ergo:
la "complessità"
che interviene
dopo la prima “scoperta (all'apertura di una ‘nuova’ via)”,
rinsalda quella “prima volta”
al/nel tessuto sociale
autorizzando, nel tempo
quella teoria ad attecchire alla Massa
mentre
la Massa attecchisce alla teoria stessa.
Tutto questo, di più, “serve”.

L’inconscio si crea, quando esiste la gerarchia.
Quando c’è la compresenza di una portante “enorme”, come quella dominante, che si auto mantiene nel “buio (della memoria)”. Allora, quando – di conseguenza – si crea la “Mafia”, il Modello Far West, l’interesse a…
È inconscio tutto ciò che deve, necessariamente, “non manifestarsi, alias: 
‘apparire’”.
Il “respirare (alimentarsi)” di tutto questo, crea – nel tempo – quella sorta di “recinzione”, che ricava “spazio dallo spazio e spazio nello spazio”:
l’Area 51 “è”, ad esempio
una grande estensione di terre
confiscat3 alla società
dallo Stato (militarizzato)
e
recintato, superficialmente (in maniera tale che “tu non puoi entrare”)
e, di più
sviluppato in verticale
ma
a partire dalla superficie ("arida") in giù.
Ecco l’autentica “forma (e ragione, motivo)” della regione inconscia by dominante.
Immagina, logicamente, a fondo:
una realtà basata sull'autentico rispetto per la giustizia, ad angolo giro
non avrebbe (nessun “lato”) inconscio.
Vero?
Di convergenza, puoi ricavare che “qua, così” esiste solo “verità di parte”. Cioè:
ingiustizia sostanziale.


Sei pronto, ancora una volta, a sentire che la Mafia non esiste. Che è uno stato d’animo?...
Paolo, quello che a noi interessa e di dimostrare l’esistenza di Cosa Nostra.
Non si può combattere questa gente, se ognuno si fa i cazzi suoi…
Capirai. È come fermare il vento con le mani”.
Era d’estate
Tu, sopravvivi in qualcosa che – anche se subisci torti abissali (e lo sanno tutt3) – lo devi dimostrare, nella maniera conforme alla “legge”. Qualcosa di assolutamente diabolico. No?
Sto minchia di articolo 225…”.
Era d’estate
Qualcosa che ti ritrovi costantemente a dover affrontare e che ti ritrovi “contro”, regolarmentenon appena tenti di “alzare la testa”… 
Oltre al pericolo fisico, anche quello derivante dal controllo sottile... di ciò che “hanno/hai lottato per conquistare (e che ti è stato, alla fine, dato)”:
un cavillo ti può auto bloccare “qua, così”
perché devi dimostrare tutto
anche che sei viv3 ed esisti (e lo devi fare “nei termini e nelle modalità previste, per te, dalla legge”).



  
Perché hanno ammazzato Pio La Torre (segretario regionale del Pci)? Perché è stato il primo a capire come colpire Cosa Nostradicevano che era ossessionato dalla Mafia”.
Era d’estate
“Come colpire Cosa Nostra…”?
La Torre venne ucciso perché aveva proposto il disegno di legge che prevedeva per la prima volta il reato di "associazione mafiosa" e la confisca dei patrimoni mafiosi
Link 
La sua “ossessione” gli fu fatale. 
Eppure, a distanza di tempo, la legge teorizzata da lui, ora, esiste. Quindi?
Oggi le “forze dell’ordine” possono incriminare i mafiosi, perché esiste l’articolo 486. E possono loro confiscare i beni. Bene. Maoggi, la Mafia è stata, forse, debellata?
No.
Dunque? 
Fai attenzione, perché è “solo”logica.
Questo significa che la Mafia è un vero e proprio “asset (‘bene’)”.
Questo significa che la Mafia è (nel)lo Stato.
Sì. Perché è inconcepibile che qualcosa di “alieno”, possa risultare non sradicabile una volta per tutte.
Questo significa che, alla fine, la legge, il diritto, quello che vuoi, etc. te lo danno, ma (ma) una volta progettata, prima, la sua – di fatto – “anestetizzazione”, l’auto disinnesco (reset), etc.
Quel “nulla di fatto”, in grado di unire la “richiesta massiva”, all'apparenza dei fatti (tempo), alla sostanza “qua, così”, che rimane sempre del tutto la stessa.
Questo, poi, viene chiamato – e lo riconosci come – progresso, evoluzione, diritto, modernità, etc.
La giustizia di parte è verità di parte e, crea, segreto. 
Dunque:
inconscio.
Il filone della psicologia e “compagnia cantante”, è emerso nel momento in cui “la storia deviata ha iniziato a pesare troppo (attraverso il proprio carico di sfumature cangianti il ‘è già successo’)”:
nulla di nuovo, per carità
però
qualcosa che ha “ripreso piede”
nell'esatto momento in cui
la Massa veniva raccolta nelle città
dunque
risultando “operabile” molto più d’assieme
coinvolgendola in una ridda demoniaca di trasgressioni, malattie, paranoie, stress, tentazioni, luoghi comuni, etc. adatt3 a “farle tirare sera (sperando che arrivi al più presto possibile, perché questo significa che la giornata lavorativa è già finita e che lo stipendio e la pensione ed il fine settimana, sono più prossimi)”…
Ricavare l’inconscio è recintare uno spazio che, sino ad un attimo prima, era completamente alla “luce”
Allora, il conscio emerge per contrasto, sulle macerie di quello che sembra rimanere, nella dualità “causa/effetto”, che è la conseguenza della immanifestazione della ragione fondamentale, dominante “qua, così”.

  
La particella “qua, così” delinea e delimita proprio quello spazio (potenziale), che altrimenti sarebbe interamente riversabile, manifestabile se (se)… gli umani si ricordassero ancora come “sono già andate le cose”. 
Nulla di irreparabile, ma… senza accortezza (consapevolezza ed esperienza propria, diretta), sembra di dover scalare l’Everest. Anzi, di più (o di “meno”), dato che la dominante è immanifesta e, dunque, non è più nemmeno immaginabile…
Immagina, dunque
apri il “tuo” inconscio e ti accorgerai che non lo puoi, più, fare.
Poiché, esso è proprietà privata by dominante (il centro della portante, modulata in dominanza).
Il motivo per il quale si può utilizzare questa “metafora”:
lato tuo/umanità, dominat3.
“Fai…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2011


4 commenti:

  1. Ciao Caro Davide. Come avrai letto sono stato via un po' di giorni e il ritorno in Italia è stranamente doloroso. Anche fisicamente.
    Avverto sempre più come se questo corpo fosse una gabbia dove veniamo schiacciati/schiaffati a forza. Non ricordiamo i primi anni di manifestazione e siamo intrappolati qua dentro (frattale sindrome locked-in).
    Come se SIAMO oceani immensi e invece ci depotenziano ad una mezza goccia d'acqua senza sale in qualche grotta buia.

    Giovedì e Venerdì due articoloni :-). Specialmente quello di giovedì, riguardo alla profondità di campo, mi ha toccato molto. Come se mi mancasse niente per svoltare, per arrivare al break point. So e Sento che questo è un sogno-ologramma. Ma è così denso e perfetto e vischioso che prevale il disinnesco.

    Qualche articolo fa hai scritto, in merito a Internet: Chi ha progettato la rete?
    Mi è balzata alla mente la parabola di Gesù che dice a Pietro, un pescatore:"Farò di te un pescatore di anime/uomini". Collegando la rete con la rete dei pescatori, una trappola, appunto.

    E' lampante come la malavita sia il braccio armato del potere. Quelli che devono fare il lavoro sporco, quando e finché serve ;-) Basta pensare alla tecnologia che conosce anche solo la massa oggi. Ci vorrebbero due minuti per prenderli tutti. E le forze dell'ordine, come sottolinei tu spesso, chi difendono? Basta andare a cercare come sono nate...

    Un abbraccio, Fabio

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    1. Caro Fabio, ben rientrato :)

      Esatto: vai alle fondamenta (alla ragione fondamentale = cui prodest?).

      E' tutto alla rovescia, ma nella sostanza.

      Grazie. Ti abbraccio.

      Serenità


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  2. Ciao Davide, cito 2 frasi che hai scritto :

    Questo significa che, alla fine, la legge, il diritto, quello che vuoi, etc. te lo danno, ma (ma) una volta progettata, prima, la sua – di fatto – “anestetizzazione”, l’auto disinnesco (reset), etc.
    Quel “nulla di fatto”, in grado di unire la “richiesta massiva”, all'apparenza dei fatti (tempo), alla sostanza “qua, così”, che rimane sempre del tutto la stessa.

    È la sensazione che ho già da un po' e che ho già scritto qui nei commenti, come se quando si raggiunge un qualsiasi traguardo, è perché è stato ampiamente disinnescato, in realtà non ti serve più.
    Come l'andare finalmente in pensione, per far cosa ? a una età adatta solo al riposo..

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    1. Caro Marco, esatta/mente :)

      Vai, allora, Oltre Orizzonte: "Fai...".

      Grazie. Un caro abbraccio.

      Serenità

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"Fai..." un po' Te.