venerdì 17 febbraio 2017

Fake.



L’unica cosa certa è che è stato piantato lì, 4 milioni di anni fa.
Bé, devo dire che avete scoperto qualcosa di importante…”.
2001: odissea nello spazio
L’”unica cosa certa”? Sì; nel film. 
Nella trama, a cui puoi assistere come se “fossi nella testa di ogni recitante (compres3 quei personaggi che, convenzionalmente ‘qua così’… è impossibile sapere cosa pensino di ‘fare’)”.
Senza segreti, se non a livello di "colpo di scena finale (tutto un dire, non c'è di che)".
Nella “tua” realtà manifesta – sempreverde – invece, le cose vanno diversamente e, tu, non conosci questi “particolari portanti”. Non sai e, se sai qualcosa, è perché “te l’hanno dett3…”.
Una scoperta del genere, non ti verrà mai, “qua, così”, riferita – nella forma esatta che “è”, e rappresenta il tal ritrovamento, la tal identificazione, etc. 
Che cosa è "vero/falso", ormai?
Un bel decolletè? Un viso che non invecchia mai? Ciò che ti permette di realizzare, ad esempio, Photoshop? Una sontuosa prestazione sportiva? Ciò che appare, dunque.

  
Sei nella società dell'apparenza.


Dunque, se (se) riesci – più che ad analizzare – a decodificare ambientalmente attraverso il “punto fermo, della ‘formula’”, il significato (che cosa significa) del simbolismo sostanziale frattale espanso, contenuto ed aviotrasportato sempre, ovunque e comunque (anche “qua, così”) attraverso qualsiasi fatto, accadimento, oggetto, soggetto, etc. …, allora ti accorgerai che la forma reale sociale globale, di “appartenenza”, è qualcosa che ti racconta verità di facciata, relativ3 all'assoluto – compresente, immanifest3 – dominante.

Dominante “è”:
la ragione fondamentale per la forma reale manifesta “qua, così”.
Qualcosa che “non puoi conoscere (sapere) dal momento in cui – non visto che – è previsto, che tu rimanga nell'ignoranza, relativamente, a questa centralità portante (verità)”. 
È il vertice distaccato, ma sempre “qua, così”:
la polarizzazione sociale, globale…
La fonte auto ispirante della guerra tra “impoverit3 dentro”.
Per cui, da un contesto simile, cosa scaturisce ambientalmente?
Una sorta di interferenza che, ad esempio, l’inquinamento atmosferico, a qualsiasi quota, riflette esattamente – soprattutto – a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso:
al culmine dell’osservazione logico/deduttiva “che cosa significa?”.

  
Gli inquinanti, la radioattività, i campi magnetici, etc. equivalgono, sostanzialmente, alla narrazione “di parte”, di una verità che discende su/in tutt3 “qua, così”, raccontata non per quello che “è” e che continua a succedere – poiché è “già successo” – ma (ma) auto dedotta dalla Massa – sotto ad “incanto” – a livello di parzialità, eletta ad universalità, nonostante la storia, seppure deviata, sia “lì” a dimostrarne – avendo occhi per vedere e coraggio per osare – le fattezze da ricondizionamento, retroingegneria, riprogrammazione, reset ciclico, etc. che solo la compresenza immanifesta della dominante, può giungere a concretizzare ad un simile livello planetario (troppo grande per fallire? No. Troppo grande per essere ancora messo in discussione, nonostante tutto, perché ormai senza apparente alternativa sostanziale manifesta).
Tutto questo corrisponde ad una immane “fake (di parte)”:
qualcosa di enorme, che diventa – “qua, così” – la verità (relativa a…).
Tutto è vero”.
Prima legge di SPS.
È vero senza menzogna, certo e verissimo,
che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa.
E poiché tutte le cose sono e provengono da una sola, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento”.
Tavola smeraldina – Ermete Trismegisto 
Se “Tutto è vero”, allora:
il fatto che sia “tutto falso, ‘qua così’”
significa per simbolismo sostanziale frattale espanso
che
è “Tutto vero” che è “tutto falso”.

  
Se (se) cadi nell'imboscata e prendi una botta in testa, perdendo la memoria; al tuo “risveglio” penserai che l’ambiente sia perfetto così come appare, ti sembra (senza quella parte di ricordo, consapevolezza, che fa di te quello che “già sei”)…
La falsità AntiSistemica, corrisponde ad uno Stato di verità perfetta:
è il girare tutto alla rovescia
per poi
abituarti dentro.
Ora, la “caccia alle fake”, sembra scoppiata pienamente, in quanto “moda (tendenza)” attuale (è come avere a che fare con l'inquinamento ambientale, ossia, con le scorie industriali, ma solo se ti applichi a livello frattale espanso, attraverso il "buon senso"), triangolata dalla compresenza sottodominante (dominante), verso la destinazione d’uso umana, vincolata in quella direzione che la “ancora al ‘proprio’… destino ‘qua così’”.
Serviva qualcosa?
Te l’hanno dat3. Poi, viene limitat3, auto limitandoti (modello "olio di palma").
Intanto, ciò che serviva, ora, è manifest3 e funge da ulteriore giogo AntiSistemico e firewall ambientale, al fine di stringere sempre maggiormente la traiettoria del “possibile”, senza per/con questo farti pensare troppo a quello che “stai perdendo, perchè l'hai già pers3”.
Immagina: 
dalla storia, seppure deviata, “sai” un sacco di cose.
Sì. Perché le puoi, sempre e comunque, intuire, dedurre, ricavare anche indirettamente (come le famose “impronte digitali”, che ti possono inchiodare se ritrovate sul luogo del delitto).
Ma (ma), forse non te ne renderai conto ad un livello sufficientemente cardinale, “non puoi provare, per come te lo richiede l’Autorità, nulla di nulla, relativamente a questa verità auto desunta”.

  
Cioè, anche se “sai (ad un livello di sensibilità altr3)”, non te ne fai nulla, perché ti ritroveresti contro a… tutt3. Quindi, chi te lo fa fare, di rischiare il “tuo”… stile di vita? E per cosa/chi?
Non ne vale la pena. Vero?
Allora, immers3 come sei “qua, così” in un oceano di fake (che, comunque, puoi sempre decodificare by la “formula”), ti ritrovi in qualcosa che, non paradossalmente, “combatte le fake”, laddove questa prospettiva corrisponde a qualcosa che è pericoloso per l’AntiSistema (la convenzione).
La strategia non è mai stata tanto lungimirante, totale, assoluta, profonda... come un incanto o la notte più buia – ed accesa artificialmente – che non trascorre mai.
O, meglio, è stat3 sempre così, a livello di dominante, dal momento di “è già successo”. E tutto quello che continua a succedere “qua, così” è l’opera delle sottodominanti che “ad immagine e somiglianza (inconsciamente)”, continuano a riciclare, facendo perno su un centro che nemmeno sanno esistere, in una siffatta forma dominante, che trascende tutt3, usando e consumando tutt3.
Traduzioni di fake.
Aggettivo:
falso; false, fake, wrong, counterfeit, phony, sham
contraffatto; counterfeit, fake, bogus.
Verbo:
fingere; pretend, fake, feign, act, play, simulate
falsificare; falsify, fake, forge, counterfeit, doctor, fabricate
contraffare; counterfeit, forge, fake, falsify, imitate, fiddle.
Sostantivo:
imitazione; imitation, impersonation, fake, mock…
Link 
Ossia:
falso      
contraffatto  
fingere        
falsificare
contraffare   
imitazione
Termini che definiscono molto bene la “forma” di questo mondo
Vero?
Lo sai, anche molto bene, che la versione storica è “di parte (deviata)”, non fosse che “i vincitori descrivono la storia”.
Quale differenza c’è, tra la versione storica occidentale e quella orientale?
Qualcosa che va, via via, sempre più collimando in chiave economico/finanziaria (speculativa):
una forma piramidale
riunificante il tutto…
Ma, quale differenza intercorre tra la versione storica occidentale e quella narrata da/in quei Paesi, ad esempio, esclusi dall'ingresso negli Usa, by Trump?
A livello finanziario/speculativo, non c’è mai differenza.
Differenza di potenziale, che osservi però a livello di “storia narrata dai fatti, che continuano a succedere”:
città sotto ai bombardamenti
mentre
il resto del mondo li vede alla Tv.

  
Qualcosa che succede “ora”, e qualcosa che sfugge via continuamente:
la “tua” coscienza.

  
Le “fake” sono la quintessenza di ciò che è sempre successo “qua, così”:
quando il “complottismo” ti ispira a credere che i servizi segreti internazionali (“alleati”), hanno modificato il corso delle votazioni storiche, nel 1946 (a fatti ancora caldi), in Italia, nella “libera scelta” delle persone, impegnate a decidere se orientarsi verso la monarchia o verso la democrazia
che cosa ti sta dicendo?
Una fake, oppure… che cosa?
Lo sai, dentro di te, che è andata così. Ma non lo puoi provare. Non è previsto… In fondo, "non è stato, poi, tanto male". No?
È una questione di possesso, anticipato, delle espressioni ricorrenti:
la storica questione
prospettica
di parte
nella definizione di
partigian3/terrorist3.
Se (se) ti proietti negli anni del conflitto mondiale, in Italia, lo sai molto bene che i partigiani lottavano per la causa italica, ossia, per la loro “libertà”. Ma, in quale maniera? Essendo in guerra, uccidendo. Ossia, venendo definiti – dal potere del “nuovo” nemico tedesco – come dei terroristi.
E, di fatto, lo erano.
Ma… perché costretti.
Quali altre “armi” potevano disporre in campo?
Quelle della politica e della diplomazia?
No. Quelle sono “armi” che non competono a talune categorie di persone, impegnate nella fase più cruenta del momento storico.
Azioni che permettono, poi, proprio alla politica ed alla diplomazia, di ottenere un vantaggio maggiore, in sede di contrattazione, allorquando il tempo consentirà di potersi sedere tutti assieme al tavolo dei negoziati…
Se il Terzo Reich avesse vinto la guerra, adesso, tutte quelle persone – onorate massivamente per quello che hanno fatto, ossia, anche uccidere a sangue freddosarebbero ricordate nazionalmente come dei terroristi della peggior specie.
Ergo:
sei proprio sicur3 che le cose non sia già andate in questa maniera?
Certo, che lo sono. 
Dal momento in cui, “è tutto compiuto (una frase ‘storica’, datata come molto antecedente, rispetto alla conclusione del secondo conflitto mondiale)”…
Occorre solo avere il coraggio di ammetterlo. Stop.

Osserva cosa, ad esempio, si narrava  già nel 1968 – nella trama di un film “capolavoro”, come 2001: odissea nello spazio:
questa falsa notizia è imbarazzante anche per me.
Tuttavia, condivido la necessità della più assoluta segretezza… Sono certo che vi rendete conto del gravissimo potenziale di shock culturale e di disorientamento sociale, insito nell'attuale situazione. Se i fatti fossero prematuramente resi pubblici, senza preparazione e condizionamento adeguato. Comunque:... questa è l’opinione del consiglio…
Dottor Floyd, ha idea di quanto a lungo, questa notizia schermo debba essere mantenuta?
Non saprei… Io immagino che sarà mantenuta fin ché lo riterrà opportuno, il Consiglio. Naturalmente, ci deve essere tempo sufficiente per uno studio completo della situazione, prima di poter fare un annuncio pubblico… Il Consiglio ha richiesto che tutti gli interessati prestino giuramento scritto sulla segretezza di questa faccenda
2001: odissea nello spazio
Mantenere un segreto, significa dire – alla Massa – una bugia (fake).
La “necessità del rapporto storico, ammette – già di per sé – che ci sia una fonte che l3 redige”. E quale sarà mai, questa “fonte”, in una forma reale manifesta “qua, così”?
Domanda retorica. Non rispondere…
Le fake, costituiscono la causa apparente, al fine di proporre un nuovo “giro di vite”. Ma, esse sono effetti collaterali. Non cause. 
Laddove sia la causa che l’effetto, vengono sempre dopo alla ragione fondamentale, dominante.
Algoritmi ti terranno a bada. Siti, divenuti portanti, ti censureranno “senza colpo ferire”. Multe ti attenderanno alla soglia, se (se) oserai mettere in dubbio la verità convenzionale “di parte”…

Non sono mai riuscito a liberarmi completamente dal sospetto, che in questa missione vi siano delle cose strane.
Sono certo che converrai, che c’è del vero in quel che dico… Certo, nessuno avrebbe potuto ignorare le stranissime voci che circolavano prima che partissimo.
Voci di qualcosa che era stata scoperta sulla Luna.
Io non ho mai dato molto credito a queste storie. Però, considerate altre cose che sono accadute, trovo difficile scacciarle dalla mia mente. Per esempio, la segretezza impenetrabile sui nostri preparativi. E il particolare meno drammatico di mettere a bordo i dottori… già in stato di ibernazione, dopo 4 mesi di addestramento isolato…
Hall9000
Faketoken, il trojan mobile aggiunge crittografia dati...
Durante il processo di infezione iniziale, il Trojan chiede i diritti di amministratore, il permesso di sovrapporsi ad altre App o di diventare un'applicazione di default per gli sms - spesso lasciando gli utenti con poca o nessuna scelta se non quella di accettare.
Tra le altre cose, questi diritti consentono a Faketoken di rubare i dati:
sia direttamente, come i contatti e i file, sia indirettamente, attraverso pagine di phishing.
Il Trojan, sottolineano gli addetti ai lavori, è stato creato "per rubare i dati su scala internazionale":
una volta acquisiti i diritti necessari, scarica un database dal suo server di comando e controllo contenente frasi in 77 lingue diverse per le differenti localizzazioni dei device…
Link 
Fake news: multe e arresto fino a 2 anni. Disegno di legge bipartisan al Senato.
Mettere un freno alle notizie false che girano sul web e che inneggiano all'odio.
Le autorità politiche si stanno chiedendo come fare perché la difficoltà sta nel proteggere gli utenti in rete e allo stesso tempo tutelare la libertà di espressione in rete.
L’Italia adesso ha una proposta di legge per provare a sanzionare con multe fino a diecimila euro e con la reclusione fino a due anni chiunque pubblichi o diffonda in Internet (ma non su testate giornalistiche) notizie false, esagerate, e mirate a diffondere l’odio
Link 
Mettere un freno alle notizie false… 
ma non su testate giornalistiche
Quale novità. Nessuna novità.
Del resto, è sacra la “libertà di espressione…”.
Ma, “elegantemente” - come la tovaglia sfilata dalla tavola imbandita, senza spostare nessun piatto o posata, bicchiere – te l’hanno già levata, senza che te ne sei accort3.
Quando lo farai, sarà troppo tardi (tranne che a livello di potenziale).
Siamo sempre “lì”:
assumendo come “parafulmine”
l'apparente culmine rappresentato da Trump (e dal “suo” programma)
le “notizie false, esagerate, e mirate a diffondere l’odio
non sono rilevate come tali
bensì
sembrano e rimangono solamenteil “suo programma (per gli Usa)”




  
Come la spieghi questa discrepanza, tra te e il tuo gemello sulla Terra?
Bé, non credo che ci possano essere dubbi. Può essere attribuita esclusivamente ad un errore umano. Questo genere di cose è già accaduto altre volte. Ed era sempre dovuto ad errori umani… La serie 9000 ha sempre fornito prestazioni perfette…”.
2001: odissea nello spazio
Un tipo di “perfezione” che si trasforma, trascendendo tutto, attraverso le circostanze attuali, liberamente dedotte dai fatti (nonostante il “programma”) e la propria esperienza:
Hall9000 (quello sulla nave spaziale) ha maturato una maggiore esperienza, diretta, capace di andare al di là del condizionamento del “programma”.
Era il 1968 (nel 1969, gli Usa avrebbero "conquistato la Luna")...








  
Infine, ecco la "fake" più grossa:
2001: odissea nello spazio
servì come fase preparatoria
per l’abitudine al tipo di “immagini (scenografia)”
che avrebbero, poi, usato
su scala massima, planetaria
al fine di poter “scendere sulla Luna”
ossia
su qualcosa che “vedi nel cielo, da terra”
ma che non sai nemmeno se esiste, fisicamente
sino a quando non ci andrai, direttamente, tu.
La dominante è una condizione millenaria.
La Luna, in cielo, è visibile da “sempre (storia deviata)”.
Ergo:
le due condizioni collimano. Dunque, la tecnologia esisteva già, per proiettare il corpo celeste della Luna, nel cielo…
Oggi, del resto, a livello di realtà olografica (virtuale) aumentata/impoverita, è possibile fare di tutto e di più. 
Ma quest3 non ti sembra una equazione perfetta, perché sei auto indott3 a credere che la “tecnologia odierna” non era disponibile “in quel tempo”. Vero?
Infatti: 
la tecnologia, che non avrai mai “qua, così”, è proprio quella in grado di terra riformare un intero pianeta, riuscendo quindi ad “appendere alle pareti della Caverna, i poster dei corpi celesti…”.
Non ci credi?
Bé, per permetterti di affermare questo, dovresti “prendere un’astronave e navigare nello Spazio”. Altrimenti, le nostre posizioni non sono poi tanto diverse. Non credi?
Oppure, ti basta credere a quello che ti dicono, senza “mettere il dito dentro”?
Quando “vuoi”, sei San Tommaso… salvo, poi, decadere nei luoghi comuni più… comuni.


Buona “caccia alle fake”.
Ma stai attent3 a quello che dici e sostieni, però.
Perché tutt3, “qua, così”, ti si può anche rigirare contro, all'occorrenza…
Questa è l’”unica cosa certa”.
“Fai…”.
  
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2007


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