martedì 14 febbraio 2017

Quel piccolo particolare del “modo insolito”.



Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito”.
John D. Rockefeller
È più un segno che un frammento… un discendente. Un successore…
Qualcosa che hai visto prima?
Non proprio. Simile. Ma differente.
Pericoloso come prima?
Molto di più…”.
Zaffiro e Acciaio
Note come le “cose” s’intrecciano, le une alle altre. 
Alle volte, tendi ad utilizzare il termine “sincronicità”.
Oppure, usi un paragone:
quello con l’attrazione (una sorta di magnetismo umano, basato sulla concentrazione di energia/intenzione).
In realtà, “qua, così”, nella sostanza, ti sei abituat3 a far riferimento, univocamente, a ciò che “ritrovi come disponibile (senza alcuna rielaborazione tua)
Ti sei mai domandat3, ad esempio, “come sarebbe il mondo manifesto, se la scienza non fosse deviata”?
Sì. Se tutt3 potesse, ancora, assumere una valenza altra (libera, sin dal livello originale), per forza di cose (conseguentemente) si manifesterebbe un altro tipo di realtà.
Senza, per/con questo, dover “ascendere”, scappare su un altro pianeta o fuggire in un’altra dimensione/universo…
Non per magia, super poteri o singolarità “elette”; ma, piuttosto, perché il reale potenziale lo ammette, ossia, lo prevede in sé:
è immaginabile, quindi (sempre).

La “forza (coerenza, totalità)” di un potere invasore, è la sua invasività “senza colpo ferire”
Sul modello della trama narrata in “L’invasione degli ultracorpi”, non tanto per quanto riguarda la sostituzione degli esseri umani, con equivalenti – ma svuotati dentro – esseri umani posseduti (da organismi alieni)… quanto, per l’esattezza del simbolismo sostanziale frattale espanso (il “che cosa significa?”), derivante dall'analogia più stretta, inerente e competente.
Ossia:
il farti dimenticare l’origine (pre momento di “è già successo”)
temporalmente
attendendo che il ricambio generazionale (ricondizionato) faccia effetto da sé, in sé
sullo sfondo di una compresenza immanifesta dominante (umana, a “Filtro di Semplificazione” attivo)
che ha rinunciato a qualsiasi vanagloria (Ego, apparenza)
pur di continuare, perpetuamente ed inosservatamente, a godere della situazione implementata (costruita, realizzata, conseguita) “qua, così”.

  
La “necessità” di apparire (manifestarsi in quanto “divinità, da pregare”, per la Massa spogliata di tutto) è, infatti, frutto - anch'esso - della strategia della “immanifestazione compresente”:
immagina quanto importi ad un “virus”
di apparire per quello che esattamente “è”

  
Quando è la compresenza stessa, ad essere virale, allora sei alle prese con una sinergia di scala a valore aggiunto, “lato tuo/umanità, dominat3” vs ragione fondamentale del/nel “qua, così”.
Ecco, allora, che questo stretto connubio, regnante “nei secoli dei secoli” è qualcosa di ibrido, formato da:
una parte umana (Dominio)
e
una parte virale (dominante).
Dove la “seconda” è, di più, un principio (quello della malattia e della tentazione). 
E, questo, è l’unico aspetto in grado di “bucare” il Filtro di Semplificazione, non essendo – la dominante – una compresenza aliena, bensì, la ragione fondamentale per la quale vale la pena immaginare tutto questo “qua, così”, come ad una:
trappola (esperimento)
“lato tuo/umanità, centrale”.
Apparenza, dunque. Sì. Ma, un tipo di “solida” apparenza. 
Orientata. Sensata. Logica. Motivata. Avente direzione, spin, ragion propria, scopo, missione, progetto, intenzione, destino, etc.
Se (se) non puoi proprio credere che la realtà manifesta sia solo questa/quella “qua, così”, tanto desolante nei confronti del rispetto della specie umana e della vita in generale, allora puoi iniziare a ribaltare tutto quello che pensi “perché ti hanno detto che…”.
Il potere che si annida sulla Terra, secolarmente, è responsabile della limitazione (filtro) per la manifestazione di realtà (sempre discioglibile dal reale potenziale), alla quale ti sei abituat3, poiché 1) “è già successo”, 2) hai dimenticato causalmente e 3) non hai più nessun riferimento, in termini di alternativa sostanziale, “sostenibile”…

  
Immagina, allora, che tutto il “qua, così” – questa sorta di stortura, apparentemente, senza sensoè il risultato della strategia umana, d’assieme (già applicando la “formula”), che ha previsto di racchiudere una proiezione di sé, in uno scenario di riferimento, chiuso e controllato originalmente, progettato appositamente per “evocare” e rendere auto manifesta, la compresenza “dimenticata” dominante (il principio virale della malattia e della tentazione, responsabile del “fermo immagine ‘qua così’” e della limitazione gravitazionale, soprattutto, riferita all'umanità d’assieme… fonte dell’esperimento tuttora in funzionamento).
Così va meglio. Vero?
È come rimettere tutto al proprio posto, con i “valori assoluti” riallineati con la persona, l’essenza, l’energia, il significato dello sviluppo dell’intelligenza ad angolo giro, della vita stessa… Fantascienza? Intanto, inizia ad avvicinarti al "concetto". Preferisci che sia "così"...
Qualcosa che non risolve ogni domanda (dubbio) “qua, così”? 
Non importa.
È, infatti, portante che “prima” tu ritorni al tuo livello di competenza, nel tempo originale presente (al di là dell’esperimento in corso d’opera).
E tutto ciò “non è” spiritualità, religione, németafisica (se non nel simbolismo che da un simile termine, occorre decodificare al fine di trascendere).
Tutto questo è “fisica”:
realtà (manifesta, ma in un altro modo, livello, grado, etc.)
ancora più “a monte” della dominante
ancora più “Oltre Orizzonte” del vertice distaccato della/dalla forma piramidale “qua, così”.
È “l’occhio che osserva tutt3”, senza – per forza di cose – essere Dio (ma, “solamente”, ancora e sempre… umanità):
il loop, che “è” motore di composizione direzionale
ruotando su se stess3 (“lato tuo/umanità, dominat3”)
e (ma)
muovendosi con moto proprio (“lato tuo/umanità, centrale”)…
Questo rimette tutt3 a posto, con-senso generale, assoluto, esatto e, persino, meraviglioso. 
È come auto riabbracciarti ed auto riabbracciare, allo stesso tempo, ricordandoti e ricordando; smettendo di vagare nel dubbio, nella presunta assenza di “valore aggiunto” e di giustizia sostanziale ad angolo giro.



  
Immagina la più classica “isola di Tortuga”: la base dei pirati.
Ebbene, sopravvivere “lì” come sarebbe (“è”)?
Dovresti, per forza di cose, essere solo un pirata. Altrimenti, non ci sarebbe “spazio” per qualsiasi altra variante. Allo stesso modo, è lo stare (nel) “qua, così”: 
tutt3 “pirati”.
Ma (ma) la ragione fondamentale quale è
La motivazione per la pirateria. Il “perché”?
Perché esiste la condizione di pirateria?
Vai al di là dei luoghi comuni.
Esci dall'isola-mento.
Al di fuori dell’isola, oltre qualsiasi estensione del mare, c’è ancora terraferma (a patto che tu identifichi in questa maniera, delle terre che - comunque - sono sempre in “mezzo alle acque planetarie”):
altra terra, altro spazio, altra opportunità?
Sì. Ma… probabilmente, c’è anche la ragione fondamentale, per la quale sull'isola di Tortuga sono tutt3 pirati:
una forma di giustizia di parte
ha, infatti, costretto molte persone ad “abbracciare la pirateria”
per via della forma sociale particolarmente “sgradita”
se
decidendo di vivere, piuttosto, che di sopravvivere.
A differenza dei corsari, che erano (sono) “mercenari (autorizzati, distaccatamente, dall'Autorità)”, i pirati erano (sono) “costretti, indirettamente” a diventare… pirati.
Come, del resto, si può pensare relativamente a qualsiasi forma di “malavita”.
Anche se, c’è chi, poi, ci sguazza – abituandosi, perdendo la memoria originale – e chi, all’opposto – mantiene una forma di condotta coerente, adottando solo quel “canone (apparente)”, che distacca dalla società “obliata”, senza per questo rimanere vittima, se stess3, della scelta di “andare oltre ogni fisica apparenza sociale convenzionale ‘qua, così’”.
È, insomma, ciò che ti propinano nei film e nei romanzi… (se) decodificando la “storia”, a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso:
la lotta, molto spesso “a ruoli invertiti (bene/male)”
tra pirati e potere di/a terra
con quest’ultimo che non fa economia di ogni genere di efferatezze, pur di preservare lo status quo (dal quale ricava ogni sorta di “bene”, a scapito del male, necessariamente profuso a livello massivo, dato che “mors tua, vita mea”).
Il “pirata (senza macchia e senza paura)” è una dima
un simbolo.
È... l’eccezione che, “qua, così”, conferma la regola.
Ma è, innanzitutto, il potenziale, la memoria storica frattale espansa…
Al centro della galassia c’è così tanta luce “artificiale”.
Osserva bene una megalopoli di notte, dal satellite:
quella luce è una aggregazione di vita, tanto intensa da brillare soprattutto di… “notte (al buio)”.
Ma, questo, non significa nulla, se non ché: 
quello è il centro. 
Un centro in valore assoluto, se intendi trovare il punto di triangolazione “passato, compresente, futuro (destino, orbita)”. Un centro in valore relativo, se intendi “dare a Cesare, quello che è di Cesare”:
quel centro
infatti
non corrisponde “qua, così”
anche
al “centro, lato tuo/umanità”
dato che
ad immagine e somiglianza”… i bracci della spirale galattica, che si dipartono da lì, sono stati – nel “caso” della Terra – in grado di implementare il “qua, così”.
Anche se allarghi a dismisura la panoramica, la situazione (sostanziale) non cambia, dato che:
il pesce puzza sempre dalla testa.


  
Puoi obiettare (sperare) che la Terra è alla periferia, estrema, del centro e che, dunque, è "salvabile (dal centro liberatore/rielaboratore)".
Per cui, tempo al tempo, prima o poi il centro giungerà anche nel “qua, così”.
Ma (la periferia è già nella strategia centrale)… quale peggiore tipo di “speranza” è quell3 di “lasciarti andare allo status quo ('centro'), in attesa che giunga un/il… Salvatore?”.
La storia si ripete. Sì. Ma per quante volte, ancora, prima che tu ricordi?
Le “cose” si ripetono per “insegnarti qualcosa”?
Sì, ma solo a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso (memoria frattale espansa):
una sorta di “effetto naturale, uno spiacevole disturbo, riecheggiante ovunque e comunque, lato dominante.
Quindi, l’insegnamento è sempre tra le righe, dato che la grande concentrazione di massa, dominante, è giurisdizionale.
E l’umanità è troppo "vicina (dentro)", a quella dominante, per giungere a recepire l’informazione frattale espansa, ad un livello sufficientemente “nitido”, in maniera tale da essere subito comprensibile a tutto tondo.
Il segnale ti giunge sempre comprensibile, ma… nell'interferenza dominante, è giogo forza non dare retta a ciò che “senti” in profondità. Nella convenzione, la convenzione.
La stampa italiana non fa che parlare di ‘Mafia Capitale’, ma non ricordano da dove tutto è cominciato”.
La verità sta in cielo
Tassa sul consumo di sale.
L’imposta fu una diretta conseguenza del monopolio di Stato…
Link 
L’instaurarsi di un “monopolio (Dominio)”, causa conseguenze dirette ed indirette:
quelle indirette sono le più strategiche e rilevanti.
Infatti, la portante è l’instaurazione del monopolio; poi, nel tempo, parte delle conseguenze possono essere “abolite”, al fine di farne passare delle altre “democraticamente”, sullo sfondo dell’ormai imperituro “monopolio (è già successo)”.
Non soppesato sufficientemente che, sostanzialmente, ormai ci sono delle realtà manifeste “troppo grandi per fallire”... renditi conto che il “vantaggio” della dominante è “qua, così” impareggiabile, se non ricorrendo a tutta la valenza della “formula”:
l’alternativa sostanziale
che non è “l’eccezione che conferma la regola.

  
"Qua, così"... esci dagli schemi preconcetti, dai luoghi comuni, dalla convenzione, dal paradigma, etc.
È (sempre) possibile, poiché potenziale (previst3).
Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito”.
John D. Rockefeller
Da quale pulpito:
il “modo insolito
è
ciò che “qua, così” – tu – non farai mai.
È “ciò che funziona”, perché taglia fuori la Massa (e rientra, sempre, nel piano strategico dominante).
Trova il modo per comprenderne la sostanza (ricordare) e la portanza centrale. Poi, applicalo anche tu, ma, “lato tuo/umanità, centrale” con la giustizia ad angolo giro, In Comunione…
“Fai…”.
  
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2004

  

2 commenti:

  1. “Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito…”.
    Magnifico lo svisceramento, la “traduzione” (grazie Davide), di questa frase; dice molto in poche parole.

    Il "modo insolito" più che essere quello che noi, qua così, non faremo mai è piuttosto quello che a noi, qua cosi, non verrebbe mai in mente di fare, quello che abbiamo dimenticato.
    Quello che facevamo prima del “è già successo”.

    Proprio quello che fanno i pirati, o meglio, è *l'archetipo* del Pirata, l'essenza del Paria.

    Ecco perchè i Pirati, i ribelli, i Robin Hood, i "No Tav", in pratica quelli che inconsciamente evocano quell'archetipo, vengono combattuti, contrastati, sterminati e tacciati come "il male assoluto" della società del qua così.

    Ciao e Grazie
    Dario.

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    Risposte
    1. Ciao Dario, esattamente. E a dichiararlo, in codice, non è un personaggio qualunque.

      Ci si può "fidare" :)

      Grazie. Ti abbraccio.

      Serenità

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