“Mio marito, non è mio marito…”.
Invasion
che cosa sei
e
che cosa sei (pensi, credi)), diventat3 (“qua, così”).
E ciò significa che, nel durante – in un dato momento – hai dimenticato il pregresso.
Ma (ma) in un ambito reale manifesto “di stampo 'dominato vs dominante' (gerarchico/dipendente)”, le cose non vanno mai casualmente bensì conseguono nella direzione del “verso”, che la corrente spinge/ispira loro…
dominante
e
conseguenza,
pre momento di “è già successo”.
Ora, con la memoria (che “qua, così” è diventata la versione della storia, deviata proprio da quei fatti e dall'unica ragione fondamentale, a capo dell’intera questione) riesci a risalire, indietro nel tempo, sino a quel “momento, ma ritardato/differito costantemente (dato che, Oltre Orizzonte, non immagini nemmeno che si possa andare)”.
Nel simbolismo sostanziale frattale espanso, ritrovi ogni “ragione”; anche quella più oscurata.
Così... ogni film, narrazione, romanzo, etc. “qua, così”, ha sempre la necessità centrale e portante, di manifestare 1) la compresenza del “male (in ogni e qualsiasi tipo, forma o sostanza, luogo comune, stereotipo, morale, etc.)”, come se 2) senza il “male” nulla ha senso e 3) hai bisogno che alla fine il “male” venga vinto, ma 4) lasciando aperta la necessità di un finale che non scrive mai, definitivamente, la parola “fine”…
Fai attenzione, perché… il “male” – nella fattispecie – non è per forza di cose, solo Sauron, Voldemort o il cattivo di turno.
No. Anzi, molto spesso il “male” è un ingrediente nella/della storia raccontata, che permette alla trama di trovare “sale e pepe (un senso)” che, senza questo ingrediente risulterebbe troppo “piatta”.
Il “male”, allora, è qualsiasi tipo di compresenza, anche quella più amichevole, che ad un certo punto “si manifesta secondo altra natura, oppure, secondo la propria vera natura (di essere umano che, potenzialmente, può spaziare tra qualsiasi tipo di ‘parte’, dipendendo dalla compressione ambientale che attanaglia e forma il carattere e, dunque, l’atteggiamento)”.
Il “male” può essere incarnato da qualsiasi compresenza, tutt'attorno ai personaggi principali (solitamente, una coppia “uomo/donna”):
come se, per essere interessante, una storia "umana (o umanizzata)" deve necessariamente passare per la “sofferenza”.
alla lunga, non la reggeresti mai
la violenza che ti fai, persino assistendo ad una qualsiasi trama “opera di fantasia”
è tale che… il significato sostanziale contenuto, passa direttamente nel dimenticatoio,
in questa maniera
non sai quello che ti sta succedendo (non visto che “non ricordi nemmeno quello che ‘è già successo’”).
Una trama che implica, sempre, la compresenza del “male (sotto a qualsiasi simbologia di sofferenza)”, va trascesa, finalmente:
il simbolismo sostanziale frattale espanso (la verità relativa a quell'assoluto, che “già” sei)
non narra dell’impossibilità del vivere una intera vita, sul modello della Contea
semmai (di più)
suggerisce quella verità
che ti coinvolge in quanto “essere avventuroso”
il che, esalta la tua più probabile “natura/missione di esplorazione”
come se, molto tempo fa (oppure, più semplicemente, nel momento della tua manifestazione “qua, così”) qualcosa ti avesse trattenuto, oltre al tempo prestabilito, in una data posizione, atteggiamento, situazione, etc.
Immagina, di conseguenza, cosa significherebbe “imprigionare (attraverso lo smarrimento della memoria)” un simile carattere, facendogli pensare di essere un “semplice ed umile contadino (che coltiva, ara, zappa, semina, raccoglie, etc. i frutti del proprio duro lavoro)”.
Una volta spostat3 in un'area cittadina "moderna", la tradizione farebbe ripensare proprio alla dimensione agricola, piuttosto che all'Oltre Orizzonte:
un vero e proprio auto conflitto interiore
che non ha nemmeno la possibilità di emergere del tutto
non visto che… la memoria parte solo da un certo “momento”, scorrendo solo da “lì in poi”.
Proprio, esattamente, il “qua, così”:
la “tua” unica realtà manifesta di riferimento
una piana popolata da entità umane tutte senza memoria
e genuflesse al Dio di turno
che ha raccolto, in maniera simbolica sostanziale frattale espansa, il significato di quello che “già sei”
nonostante… tutto questo “già successo”.
la ragione fondamentale esiste, ed è esattamente compresente ambientalmente… perlomeno nella parte fisica, umana, del Dominio.
Qualcosa che a Filtro di Semplificazione attivo (per rispettare qualsiasi tipo di apertura dello scenario potenziale), è solo che uman3 e, dunque, assolutamente decodificabile anche attraverso la “logica (umana)”.
Tu.
l’evocazione della dominante (un “virus”)
il completamento della specie umana
l’autentico modello di evoluzione “work in progress”…
qualcosa che, per essere ricompres3, occorre spingersi ancora più in “là”…
Ciò che non ritrovi, è quello “spirito di avventura”, che significa solo una “cosa”:
che sei un essere vivente “liber3 di spaziare, andare e venire, dove/come/quando/perché… intendi tu”.
L’animo dei bimbi, ti dice molto di più... se lo acquisisci a livello frattale espanso, Oltre Orizzonte, slegato da ogni ambivalenza “adult3/bambin3”…
qualcosa che “è”
non tanto alle prese con un “problema”
bensì
che “è” alle prese con se stess3
nella maniera più autentica possibile e immaginabile (potenzialmente).
Immagina il contrario, ossia:
che la simulazione ti penetri a tal punto
da farti dimenticare quale differenza intercorra tra i “due mondi”
e, dunque, chi tu “già” sia (sei).
Non è detto che l’esperimento sia portato avanti, per una necessità di difesa (attraverso le stesse caratteristiche “qua, così”). No. La caratteristica “ad immagine e somiglianza ‘qua così’”, parte dal momento di “è già successo” e non riguarda – anche – il “prima”, che non è il passato, ma… il “a monte” di quel momento:
ancora
non in senso temporale
quanto
in senso “verticale”, di profondità di campo
di realtà dell’esperimento, al di là del… “vetro/monitor”.
Quindi, questo significa che – anche se l’esperimento non è nemmeno immaginabile, qualcosa lo deve pur continuare a “riflettere”.
Ecco che, appunto, questa tua caratteristica di “avventura”, inizia a mostrare “segni” di qualcosa che si estende ed espande dal “al di là” del… vetro.
Una verità che trascende ogni relativismo, fermo restando che “anche a quel livello” possa essere mancante la verità assoluta.
Ma non importa. Uno step alla volta…
non scappare
non ascendere
non fuggire via…
Ritorneresti, sempre, indietro (al momento di partenza).
per risalire a ritroso, il corso del senso di quello che ti succede
non è il tempo che devi prendere in considerazione
ma, di più
la profondità di campo
ossia
la stessa “distanza” che ti separa da te, allorquando ti rivedi in un video.
Non ciò che è irrimediabilmente “andato”.
Quale “distanza” esiste tra di voi (te)?
è la consapevolezza, il ricordo di te, di quello che sei e che stai facendo…
Se ti identifichi con il personaggio, diverrai quel personaggio.
con un fermo motivo, che non è “avventura”, bensì… evoluzione.
Poiché, “qua, così”, effettivamente, ciò che “al di là” è evoluzione, diventa (è diventat3)… un problema, perché ha preso coscienza di sé, sterilizzandola da te:
per questo, le trame delle "opere di finzione", sono tutte rivolte verso la necessità della compresenza del “male (sale e pepe)”
perché, altrimenti, la “noia” subentrerebbe ad un livello tale
da toglierti ogni spessore umano.
come sveglie, messaggi in codice, alert.
Dall'esterno "verticale (insondabile)". Da persone influenti, che “guardavano in Tv” quello che succedeva nell'arena…
Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione.
La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch'essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio;
ne prendono a prestito i nomi, le parole d’ordine per la battaglia, i costumi, per rappresentare sotto questo vecchio e venerabile travestimento e con queste frasi prese a prestito la nuova scena della storia…
Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte - Karl Marx
Non basta dire come fanno i francesi che la loro nazione è stata colta alla sprovvista.
Non si perdona a una nazione, come non si perdona a una donna, il momento di debolezza in cui il primo avventuriero ha potuto farle violenza.
Con queste spiegazioni l’enigma non viene risolto, ma soltanto formulato in modo diverso. Rimane da spiegare come una nazione dì 36 milioni di abitanti abbia potuto essere colta alla sprovvista da tre cavalieri di industria e ridotta in schiavitù senza far resistenza…
Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte - Karl Marx
“Vecchi nomi. Vecchia casa. Una quantità di vecchie cose. Un’infinità… di risonanze.
Un punto di pressione?
Potrebbe darsi. Potrebbe esserlo benissimo…
C’è un corridoio. Il corridoio è il tempo. Che circonda ogni cosa. E attraversa ogni cosa. Tu non puoi vederlo. Solo qualche volta. Ma è pericoloso.
In questo corridoio, tu puoi entrarci?
Non nel modo in cui immagini. Non si può entrare nel tempo. Ma, alle volte, il tempo può entrare nel presente. Precipitarsi. Irrompere ed asportare cose. E anche persone. Ma il corridoio è forte. Deve essere così. Ma succede che in certi posti si indebolisca. Come… una materia che si consuma. E quando c’è una pressione sulla materia, il tempo entra in scena. Arriva e prende quello che vuole. Noi crediamo che il tempo abbia fatto irruzione in quella stanza. Penetrandovi, ha portato via i tuoi genitori…
Non è possibile.
No. Però è successo…”.
Zaffiro e Acciaio
“Una patina di civiltà, che cela i nostri veri interessi. È la natura del nostro mondo. No?...
Io sostengo che la civiltà è una illusione. Un gioco di finzioni. Di reale c’è solo il fatto che siamo ancora animali, guidati da istinti primari. In quanto psichiatra, lei saprà che questo è vero…
Essere russi, in questo paese è una sorta di patologia. Cosa ne dice? Può aiutarmi? Darmi una pillola, che mi faccia vedere il mondo come lo vedete voi americani. Che mi aiuti a comprendere l’Iraq o il Darfur o, persino, New Orleans?...
Sto solo dicendo che la civiltà si sgretola quando più ne abbiamo bisogno. Nella giusta situazione, siamo tutti capaci di terribili crimini. Immaginare un mondo in cui non sia così, in cui ogni crisi non sfoci in una nuova atrocità, in cui tutte le prime pagine non siano solo guerra e violenza… bé, è immaginare un mondo in cui l’essere umano cessi di essere… umano…”.
Invasion
Chi studia attentamente la storia del diritto romano nel Medio Evo, può osservare che i nostri glossatori, mentre che facevano rinascere la vecchia giurisprudenza, inconsapevolmente la modificavano, adattandola ai nuovi tempi…
I primi due secoli della storia di Firenze – ricerche di Pasquale Villari
“L’ho rimesso sotto Clonazepam. Quanto odio dargli medicine…”.
Invasion
“Prendi tutte le tue pillole… una per sera…”.
Invasion
Dai “profondità di campo” alla tua esperienza, seppure, “qua, così”. Anzi, a maggior ragione…
Si fa il Male perche' non ci si ricorda del Bene o perche' nessuno ce lo ha insegnato o perche' e' difficile da imparare da soli in una sola vita. Periodicamente oscure forze concorrono perche' il Bene venga dimenticato e il Male torna a scuotere la scena perche' deve ripartire il ciclo di "sfruttamento".
RispondiEliminaCiao Spartan, il "male" è qualcosa di molto più espanso, che non il credere alla sola forma più riconoscibile. So che non sarà chiaro, ma:
Eliminaè la stessa vicenda dell'olio di palma.
L'hanno messo. E' nata la polemica. L'hanno tolto. Quindi, ora, i prodotti sono "genuini"? Ma per niente affatto!
Strategia. Non lasciano nulla al caso...
Grazie. Serenità. Un abbraccio
senza troppe parole da quello che ho capito io per ora è che tutto quello che ci riguarda nel più intimo e da cui non si esce è la memoria che nasconde la formula che ha reso possibile la nostra esistenza . Credo che sia il punto focale che ci porterebbe a leggere chi siamo e che non leggiamo. Perchè noi esistiamo nonostante tutto .E' il dimenticare che fa intuire la nostra esistenza . Altrimenti chi dimentica? Eppure la memoria non è qualcosa fuori di noi, siamo noi ., Sto vaneggiando? : ( Loredana
RispondiEliminaCara Lory, per far disperdere (per, poi, raccogliere) persino una intera Massa, ci sono due vie:
Elimina1) la crei già dispersa (e da "salvare")
2) la prendi così com'è, e le fai dimenticare tutt3 (per "salvarla", poi).
La "cosa" gira attorno a questo snodo.
Ma... per opera di chi/cosa?
Manca sempre la ragione fondamentale "qua, così".
Grazie. Un caro abbraccio. Serenità
forse è azzardato ma a volte penso che il bene e il male fanno parte dell'unico piatto e che siamo noi a dare una interpretazione sbagliata . Lo so sembra assurda ma a volte penso di no . Loredana
RispondiElimina"Tutto è vero" (Prima legge di SPS) :)
EliminaE non c'entra niente la spiritualità.
E', solo, ciò che è "già successo 'qua così'"...
Smile