Come “si fa notizia, ‘qua così’”? Non lasciando nulla al caso.
Oppure, lasciando al caso, solo quello che è previsto (ossia, che serve… lasciare al caso). In definitiva, di casuale non c’è nulla che non sia disallineato con lo status quo (con la dominante).
Ed, in pratica, la società nella quale “sei” (la “tua” realtà manifesta) è… perfetta sotto a tutti i punti di vista, o meglio, sotto al profilo di osservazione (prospettiva) della dominante, dato che – da qualsiasi altra gradazione ottica di pensiero (prospettiva conseguente, deviata) – tutta questa “perfezione” non appare mai.
Anzi, dalla “tua” prospettiva ti sembra sempre il contrario della perfezione.
Eppure, tutto “funziona” ugualmente.
Certo – obietterai – funziona male, ma funziona.
Vero. Infatti, è previsto che sia proprio così, in quantoché tu “servi” (hai mai visto/sentito di uno schiavo che sia, anche, contento di esserlo? No). La prospettiva “lato tuo, centrale” (ottica + lente, frattale espansa), tuttavia, ti permette di inquadrare – per quello che è, realmente/sostanzialmente – questa realtà manifesta, dominante, “qua, così”:
- in coerenza
- lungimiranza
- consapevolezza
- in “memoria ed esperienza di ‘te, lato tuo, centrale’”.
Vedrai, nel corso del presente Bollettino, che esistono "sostanze" in grado di “polarizzare la luce”, ossia, leggerai – ad esempio – di:
- potere rotatorio
- attività ottica (la “capacità di ruotare il piano della luce polarizzata…”).
E, tra le molte sostanze in grado di farlo, ce n’è una molto ma molto a te vicina (soprattutto interiormente).
Fai molta attenzione a questa caratteristica, poiché combacia a livello frattale espanso all’effetto della “censura, del filtro, della deviazione, del controllo, etc.”, che puoi realizzare, ad ogni livello sociale, “qua, così”.
La denuncia frattale espansa di qualcosa che impedisce alla “luce (la tua originalità centrale)” di raggiungerti con il pieno spettro dell’informazione (memoria), che – invece – subisce una rotazione esatta, causale (prevista), in maniera tale da risultare polarizzata in altro “senso”, così da non risultare disinnescata e orientata verso la vettorialità ordinaria (dominante) dello status quo.
La “tua” condizione “qua, così” è, quindi, inscritta tra le righe – ovunque e comunque – se sviluppi una capacità frattale espansa “lato tuo, centrale (prospettiva ottica + lente)”…
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Tutto ti "parla", se sai "ascoltare (decodificare "lato tuo, centrale"... |
Orientare le notizie, alla direzione “che serve la ragione fondamentale, dominante” è… realtà. Qualcosa che succede ad ogni livello, anche se “spacchi il capello in quattro”.
Perché questa è la “verità (la sostanza di quello che succede, causalmente)”.
Una verità di sostanza, della quale non ti accorgi, visto che non riesci nemmeno ad immaginarla, conseguendo e dipendendo… come un naufrago alla deriva, in un oceano sempre ritenuto come ostile perchè costantemente senza “risposte certe”.
Nel dubbio, sviluppi cattività e… nemmeno questo è casuale.
L’alimentazione è un’arma di distruzione di massa “qua, così”.
E i Media compiono il resto dell’opera, filtrando (le notizie) e orientando (te).
Genova, dieta vegana: bimba di 2 anni ricoverata in rianimazione.
Una bimba di due anni è stata ricoverata all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova per problemi di salute dovuti probabilmente alla dieta vegana seguita dalla madre. I primi esami a cui la piccola è stata sottoposta avrebbero infatti evidenziato una grave carenza di alcune vitamine e proteine.
La bimba, che aveva bassissimi valori di emoglobina nel sangue e aveva un peso nettamente inferiore alla norma, è stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'istituto pediatrico genovese e successivamente trasferita in un reparto di degenza.
La grave situazione di salute in cui versava la piccola sarebbe stata causata da problemi di alimentazione dovuti all'allattamento, visto che la madre osservava una rigida dieta vegana, e ai cibi che le venivano somministrati.
A seguire l'evoluzione del suo quadro clinico, il professore Mohamed Maghnie, direttore dell'unità operativa di endocrinologia clinica e sperimentale dell'ospedale Gaslini. La direzione sanitaria dell'istituto pediatrico genovese per motivi di privacy mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda.
Link
- la direzione sanitaria dell'istituto pediatrico genovese per motivi di privacy mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda (certo. Infatti la notizia è “sulla bocca di tutti”)
- problemi di salute dovuti probabilmente (“probabilmente”? È “probabile”, allora, che il pianeta Marte, sia il responsabile della decisione della madre della piccola, di alimentarsi in una certa maniera. È uguale. No? La scienza è deviata, quanto le notizie riportate sino a te)
- la grave situazione di salute in cui versava la piccola sarebbe (“sarebbe”? Il “verbo” te la dice già tutta, relativamente alla “capacità di ruotare il piano della luce polarizzata…”).
Questo fa tendenza.
Alcuni si allontaneranno definitivamente dalla dieta vegana. Altri, all’opposto, la abbracceranno, ma – d’assieme – nemmeno la dieta vegana è alternativa sostanziale “qua, così”, se non ti accorgi della compresenza non manifesta, della ragione fondamentale, dominante.
Islanda, la lotta all’alcol dietro il miracolo sportivo.
Il miracolo Islanda vola nel campionato Euro 2016:
un successo che può essere interpretato anche in maniera paradigmatica se si analizzano le cause che vi sono alla base.
Prime tra tutte la lotta all’alcol e la valorizzazione dei propri giovani.
Non sarà sfuggito come una nazione di 300 mila cittadini è riuscita a mettere in crisi potenze calcistiche come Portogallo e Inghilterra che negli ex paesi coloniali pescano continuamente nuove stelle, spesso giovanissime, strappandole dalle loro terra d’origine per farne dei calciatori su cui investire…
Come mai un Paese dove a causa delle temperature molto rigide si praticava lo sport solo 4 mesi all’anno, non solo si sta imponendo a livello calcistico, ma si sta guadagnando le simpatie dei tifosi europei?
Oltre a limitare fortemente le attività sportive tra i giovani, l’ostilità del territorio e del clima nel tempo hanno creato un grosso problema tra gli adolescenti, come la diffusione dell’alcolismo e del tabagismo.
Non erano molte le alternative alla birra da bere nei locali già dal primo pomeriggio per combattere il freddo, dal momento che gli unici impianti dove praticare il calcio erano all’aperto e quindi inutilizzabili per la maggior parte dell’anno…
Link
Analizza “lato tuo, centrale” a livello frattale espanso:
- negli ex paesi coloniali pescano continuamente nuove stelle, spesso giovanissime, strappandole dalle loro terra d’origine per farne dei calciatori su cui investire (allora, puoi definire questi paesi, davvero, come “ex paesi coloniali”? No. Non è cambiato nulla, sostanzialmente. Segno evidente che la dominante è rimasta esattamente dove “è”, ossia, ovunque “qua, così”. Perfettamente organizzata, lasciandoti in balia del… “caso”, ossia, a tutto quello che non riesci a ricordare “lato tuo, centrale”. Una questione non solo di memoria ma, anche, di esperienza pregressa pre e post “è già successo”)
- oltre a limitare fortemente le attività sportive tra i giovani, l’ostilità del territorio e del clima nel tempo hanno creato un grosso problema tra gli adolescenti, come la diffusione dell’alcolismo e del tabagismo. Non erano molte le alternative alla birra da bere nei locali già dal primo pomeriggio per combattere il freddo, dal momento che gli unici impianti dove praticare il calcio erano all’aperto e quindi inutilizzabili per la maggior parte dell’anno (è stato il clima a creare “l’alcolismo”? Davvero non esistono molte alternative ad una risposta di questo tipo? No. Nulla succede per caso “qua, così”. L’Islanda è un’isola, lontana, fredda, comunque pseudo occidentale, la popolazione è “poca”: in un simile “stato” si possono portare ad emersione molte “cose” interessanti se… ci si accorge “lato proprio, centrale”).
E veniamo, ora, al nocciolo del presente Bollettino.
Leggerai una lunga citazione. SPS “la farà corta”, di suo. Nel senso che, la struttura narrativa verrà ridotta al minimo… risultando piuttosto una sorta di “blocco per gli appunti (SPS non deve vendere niente a nessuno, per cui… lo stile espositivo può essere realmente quello che più si appropria allo “spirito” di SPS stesso. Quello che ‘serve’)”.
Sì. Il Bollettino è un foglio del “blocco degli appunti”, condiviso, da/di SPS. E anche questo è… “stile”. No?
L’argomento di oggi è centrale.
Riguarda tutti. Tutti coloro che hanno figli o/e che sono stati, a loro volta, figli (tutti, quindi).
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Se la "sostanza" non cambia, la "forma" è sempre la stessa... |
Riguarda la nascita di nuove generazioni programmate.
Riguarda la deviazione di una specie, prima e dopo dell'aver ricreato le macchine che necessitano di questo orientamento genetico, al fine di essere meglio utilizzate.
Se ti sembra normale, sei sotto ad incanto.
Gli umani stanno diventando sempre di più un… prodotto (segno frattale espanso di qualcosa che li riguarda da molto vicino. Tanto vicino da essere “già successo”)…
Ora, se tale riprogrammazione (deviazione, previsione esatta dominante) avviene “qua, così”, con te “lato tuo, dominato”, che cosa significa?
Che lo status quo (dominante) decide per te e che qualsiasi “impulso evolutivo” è, di fatto, la stessa variante (piano) che riguarda un “miglioramento del processo industriale, del prodotto ‘umano + macchina’”. Ok?
SPS parte da molto “lontano”, per arrivarti “dentro” indirettamente, poiché la caratteristica ambientale frattale espansa, ricollega e riunisce tutto… alla luce (ombra), però, della ragione fondamentale (se tu non sei "lato tuo, centrale").
Qualcosa che, dunque, allo stesso tempo, è anche altro.
Altro di costantemente mantenuto distante da te, mediante la “tua” debita inclinazione sensoriale, che avviene per mezzo dell’ambiente AntiSistemico stesso, sulla scorta della regia dominante, per mezzo del sistema operativo frattale espanso, comandato per delegazione frattale espansa, e grazie alla struttura gerarchica delle sottodominanti (dominate inconsciamente).
Ecco quanto, SPS, ti deve comunicare quest’oggi…
Dsa, una storia che viene da lontano o un'invenzione moderna?
I Disturbi Specifici d'Apprendimento interessano circa il 4% della popolazione scolastica Italiana.
Essi non sono un’invenzione della moderna psichiatria, sono sempre esistiti, ma solo recentemente è stato dato loro un nome e sono stati pensati percorsi compensativi specifici.
Come racconta Maryanne Wolf, nota neuroscienziata cognitivista, studiosa della lettura e, in particolare, di dislessia, la lettura non è un’attitudine naturale dell'uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale, che risale a circa 6000 anni fa, insieme all'invenzione della scrittura cuneiforme da parte dei Sumeri.
Il cervello umano – sostiene la Wolf - è un ottimo esempio di architettura aperta che, per imparare a leggere, ha dovuto e deve ancora oggi creare ogni volta sofisticati collegamenti tra strutture e circuiti neuronali in origine preposti ad altri più basilari processi, come la vista e la lingua parlata…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- essi non sono un’invenzione della moderna psichiatria, sono sempre esistiti, ma solo recentemente è stato dato loro un nome e sono stati pensati percorsi compensativi specifici (così, nascono ufficialmente le “malattie… o quegli stati analoghi, chiamati in maniere diverse”)
- la lettura non è un’attitudine naturale dell'uomo, ma una sua invenzione... insieme all'invenzione della scrittura (la "comunicazione" avviene su vari piani, allo stesso tempo e il processo di lettura e scrittura è "un collo di bottiglia non naturale", poiché molto lento, macchinoso, sequenziale e "di parte")
- il cervello umano… è un ottimo esempio di architettura aperta che, per imparare a leggere, ha dovuto e deve ancora oggi creare ogni volta sofisticati collegamenti tra strutture e circuiti neuronali in origine preposti ad altri più basilari processi, come la vista e la lingua parlata (ergo: per imparare qualcosa, perdi qualcosa. È la solita “coperta troppo corta… ‘qua così’”. Questo “in origine preposti ad altri più basilari processi…” la dice lunga, però, su quello che “hai perduto”, che non è solo la “vista”, piuttosto la memoria e l’esperienza pregresse. Di fatto, però, ricompresa nella “vista”, c’è la “cecità”, che a livello frattale espanso ti descrive molto bene, non “vedendo” più la dominante).
I Dsa sono… associati ad un quoziente intellettivo alto. Un Qi nella norma o superiore è una condizione imprescindibile per fare diagnosi di dislessia…
Sappiamo che la lettura, la scrittura e il calcolo non dipendono solo dall’intelligenza, ma fanno parte di un dominio specifico, che coinvolge alcune aree cerebrali dedicate. È in queste aree che può manifestarsi un disturbo specifico di apprendimento.
Ecco perché, quando si parla di Dsa, ci si riferisce a una neurodiversità legata a basi neurologiche.
La dislessia diventa quindi un modo diverso di essere, una condizione, una caratteristica del soggetto. Come c’è il bambino con gli occhi azzurri e quello con i capelli castani, così ci sarà un bambino che presenta Dsa.
Ecco perché “a prima vista” non c’è nessun segnale di allerta…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- un Qi nella norma o superiore è una condizione imprescindibile per fare diagnosi di dislessia (ecco i termini della “selezione programmata ambientalmente”: i ragazzi Dsa sono intelligenti, visto che servono per utilizzare e, in parte, per sviluppare le nuove generazioni di macchine e dispositivi. Questo crea la dipendenza perfetta, sia lato consumatore che lato utilizzatore)
- la dislessia diventa quindi un modo diverso di essere, una condizione, una caratteristica del soggetto (una “caratteristica” - prima ancora - ambientale, ossia, ripresa dall’ambiente, nel momento in cui... di generazione in generazione... gli umani si adattano allo status quo, conservandolo e clonandolo dentro di sé e, nel tempo, generando figli che lo inglobano sempre più come “di serie”)
- ecco perché “a prima vista” non c’è nessun segnale di allerta (perchè tendi a non accorgerti della dominante).
L’obiettivo… è quello della “prevenzione”, cioè di mettere a punto percorsi precoci che abbiano maggiori possibilità di garantire recupero e compensazione della difficoltà…
La diagnosi di Dsa viene realizzata con modalità standardizzate da un’equipe composta da un neuropsichiatra infantile, uno psicologo e un logopedista, coadiuvati eventualmente anche da altre figure professionali…
La dislessia non è una malattia, ma una neurodiversità che implica un disturbo relativo alle pratiche scolastiche e ad alcuni aspetti della vita quotidiana.
Gli studi più recenti sull’argomento confermano l’ipotesi di un’origine costituzionale dei Dsa:
una base genetica e biologica conferisce la predisposizione al disturbo, anche se ancora non ne sono stati precisati i meccanismi esatti.
Su di essa contribuiscono in modo significativo fattori ambientali (ambiente socio-culturale e setting fisico), nell’amplificare o contenere il disturbo…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- l’obiettivo… è quello della “prevenzione” (certamente, essendo già previsto tutto, dalla dominante)
- la diagnosi di Dsa viene realizzata con modalità standardizzate da un’equipe (in questa "equipe", al soldo indiretto dello status quo, non c’è spazio per coloro che la pensando diversamente, ovviamente. E questo non è normale, visto che la popolazione scolastica è formata, potenzialmente, anche da future persone che “potrebbero pensare diversamente”)
- una base genetica e biologica conferisce la predisposizione al disturbo (il “disturbo” è una interferenza. Ciò che ti rende come non sei e non vorresti, nemmeno "essere")
- anche se ancora non ne sono stati precisati i meccanismi esatti (nulla di nuovo sotto al sole)
- su di essa contribuiscono in modo significativo fattori ambientali… nell’amplificare o contenere il disturbo (ecco il punto nevralgico della questione: il “fattore ambientale”. L’orientamento sociale, qualcosa che non è umano, poiché disumano, anche se la dominante è… umana. È la forma ambientale, in toto, che costringe, devia, ruota, inclina. La “malattia” è una conseguenza. Ma… la scienza è anch’essa deviata, per gli stessi motivi, per cui… prende in causa solo il “ritardo”, essendo costantemente in “ritardo”).
Leggeva in modo stentato, saltando intere sillabe e perdendo continuamente il segno. Dopo due righe era già stanco o gli veniva il mal di testa. E fame, o sete. Poi chiedeva di andare in bagno di nuovo…
A otto anni aveva perso la vista e messo gli occhiali.
Con lo studio non andava meglio… Tutto sembrava evaporare, sparire dalla sua memoria in un attimo….
Aveva iniziato a non dormire o dormire male e perfino ad addormentarsi a scuola, sul banco. Si mordeva le maniche o il colletto delle maglie esprimendo un disagio che aumentava in proporzione alle richieste della scuola.
In un centro privato per la valutazione della dislessia evolutiva, siamo arrivati alla diagnosi di Dsa:
dislessia, disgrafia, disortografia.
Paradossalmente, il conoscere il problema e il sapere che non era legato né a pigrizia e disimpegno, né a carenze di altro tipo intellettivo, ci ha ridato speranza e fiducia…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- leggeva in modo stentato, saltando intere sillabe e perdendo continuamente il segno. Dopo due righe era già stanco o gli veniva il mal di testa. E fame, o sete. Poi chiedeva di andare in bagno di nuovo (quale tipo di alimentazione “nutre”, da quando sono in vita, questi ragazzi e ragazze? Quali tipi di “bombardamenti mass-mediatici” subiscono sin dalla più tenera età? Hai mai visto quei canali per bambini, caratterizzati da una velocità pazzesca degli spot pubblicitari ed, in generale, delle riprese televisive sempre più pressanti? Quanti zuccheri introducono in corpo, mentre guardano la Tv e non solo?)
- a otto anni aveva perso la vista e messo gli occhiali (ricordi? Lo hai appena letto: "il cervello umano… è un ottimo esempio di architettura aperta che, per imparare a leggere, ha dovuto e deve ancora oggi creare ogni volta sofisticati collegamenti tra strutture e circuiti neuronali in origine preposti ad altri più basilari processi, come la vista e la lingua parlata…")
- tutto sembrava evaporare, sparire dalla sua memoria in un attimo (qualcosa che è sempre “qua, così” più… normale. Ma, nel senso che è diventato normale, ridursi in questa maniera. Tanto succede a quasi tutti. No?)
- paradossalmente, il conoscere il problema e il sapere che non era legato né a pigrizia e disimpegno, né a carenze di altro tipo intellettivo, ci ha ridato speranza e fiducia (certo. È un meccanismo tipico delle persone rese “impotenti”. A quel punto è meglio sapere il nome della malattia che si ha, piuttosto che continuare a brancolare nel buio. Vero? Così ti adatti ed accetti la condizione di “neurodiversità”, che si radica sempre più, socialmente, fissandosi persino nella “legge sociale”).
I dislessici tendono a pensare per immagini non verbali, alla velocità di 32 immagini al secondo, cioè assai rapidamente se pensiamo che in un secondo un pensatore verbale… può formulare tra i 2 e i 5 pensieri…
Si stima che pensare per immagini sia un processo complessivamente da 400 a 2000 volte più veloce del pensare attraverso il canale verbale…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- i dislessici tendono a pensare per immagini non verbali, alla velocità di 32 immagini al secondo, cioè assai rapidamente (per il cervello umano, questo non è... nulla. Ma, per la tua consapevolezza “qua, così”, questo è “molto”. In sostanza, diventi sempre più simile al Pc, alle nuove macchine che richiedono – per una maggiore diffusione sociale – “nuove personalità umane, consumatrici”. Un processo industriale che viene da lontano. Lontano almeno sessant’anni. In realtà, lontano dal momento di “è già successo”. “32 immagini al secondo” è qualcosa di molto simile alla frequenza della corrente elettrica nelle case, che alimenta i computer e che caratterizza la scansione elettronica delle moderne Tv, Internet e consolle dei videogiochi)
- si stima che pensare per immagini sia un processo complessivamente da 400 a 2000 volte più veloce del pensare attraverso il canale verbale (a che ti serve, se costantemente impiegato/a solo per lavorare “qua, così”? Ti serve per “lavorare meglio, ossia, più efficacemente ‘lato umano, dominato’”. In abbinamento sempre più coeso con le macchine, sino a diventare anche tu… una macchina, arrivando ad indossare la tecnologia, ad incarnarla. Motivo per il quale, a livello frattale espanso, significa che “già lo sei…” una macchina. Infatti, si parla di “creazione divina”. No?).
Thomas West, studioso dislessico che si è occupato del pensiero visuo-spaziale, spiega gli elementi di successo dei ragazzi con Dsa:
“hanno un modo di pensare più visuale, procedono cioè per associazioni di immagini e mostrano un approccio più globale ai problemi con particolari abilità nel comprendere i sistemi complessi negli affari economici e nelle scienze.
Rivelano una particolare propensione per l’arte ma anche per le nuove tecnologie, la scienza e l’ingegneria.
Se oggi i dislessici sono spesso gli ultimi della classe, diventeranno sicuramente i primi nel mondo futuro all’insegna delle tecnologie”…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- mostrano un approccio più globale ai problemi con particolari abilità nel comprendere i sistemi complessi negli affari economici e nelle scienze (certamente. La “modifica neuro sensibile” è come una “modifica Ogm”. Il prodotto che si migliora, in funzione di una certa previsione, dominante... andando sempre più "dentro" all'AntiSistema)
- diventeranno sicuramente i primi nel mondo futuro all’insegna delle tecnologie (bingo).
Alcuni studi ci confermano che una delle tipologie di pensiero tipiche dei ragazzi dislessici è il “pensiero tridimensionale”, dove le immagini generate e richiamate alla mente sono appunto dotate di tre dimensioni, possono essere manipolate, spostate nello spazio, tradotte, associate con altre immagini simili, oppure possono essere ingrandite, ridotte, distorte oppure trasformate gradualmente da un’immagine familiare a un’altra.
Questa duttilità delle immagini tridimensionali pare essere un elemento che conduce i dislessici a essere considerati “naturalmente portati” per le nuove tecnologie, dove gli oggetti digitali si comportano in modo analogo, per processi di giustapposizione e trasformazione.
Sempre tale duttilità cognitiva rende i ragazzi con Dsa propensi all’uso di un pensiero di tipo “divergente” e creativo, piuttosto che a quello convergente.
Sappiamo che oggi queste caratteristiche sono una carta vincente nel mondo del lavoro e più in generale della gestione della vita adulta…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- questa duttilità delle immagini tridimensionali pare essere un elemento che conduce i dislessici a essere considerati “naturalmente portati” per le nuove tecnologie (te lo continuano a ribadire)
- sappiamo che oggi queste caratteristiche sono una carta vincente nel mondo del lavoro (i “robot” sono già una realtà manifesta. L’industria è “già” arrivata a tanto, utilizzando direttamente la Massa umana. Gli “investimenti” sono stati quelli che hanno portato i ragazzi di cinquant’anni fa a dare alla luce dei “prodotti” sempre più selezionati, ad hoc, per giungere a creare la perfetta platea attuale/futura, costituita da dispositivi umani che, allo stesso tempo, sono “consumatori e consumati, macchine e umani, prodotto e produzione, etc.”. Usando i programmi per Pc, hai imparato ad usare te stesso in una differente versione di te. Il pensiero per immagini e tutto quello che puoi fare a/con queste immagini, è una derivazione di quello che hai imparato a fare con le immagini presenti nei computer. Una educazione insospettabile, insomma. Una riprogrammazione sensata, causale, intesa e prevista).
Il pensiero divergente parte dal presupposto che per ogni problema è sempre possibile individuare più soluzioni, a prescindere di quello che in prima battuta appare l’unico percorso risolutivo possibile.
Esso si avvale di una modalità di ragionamento non lineare, non sequenziale, bensì, volta ad accogliere idee, intuizioni, spunti fuori dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- il pensiero divergente (è quello che aiuta lo status quo, a superare problemi di interruzione dello status quo. Questo accade quando “il pensiero divergente” è indotto proprio all’interno dello status quo e, quindi, è al servizio dello status quo. Nulla a che vedere con il famoso film).
I Dsa non sono una malattia. Sono però un disturbo in relazione alle richieste della società.
E le richieste della società pesano moltissimo sull’individuo in formazione.
Potremmo anche dire che i Dsa sono un disturbo “socialmente indotto”, perché emergono solo in relazione ai criteri sociali… indispensabili per una piena accettazione e riconoscimento dell’intelligenza e della brillantezza degli individui…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- un disturbo in relazione alle richieste della società. E le richieste della società pesano moltissimo sull’individuo in formazione. Potremmo anche dire che i Dsa sono un disturbo “socialmente indotto” (attenzione, attenzione: i Dsa sono “un disturbo socialmente indotto…”. Scrivitelo a chiare lettere nel tuo cervello e poi ricordatelo sempre, perché te lo hanno detto).
Ricordi?
“Essi non sono un’invenzione della moderna psichiatria, sono sempre esistiti, ma solo recentemente è stato dato loro un nome e sono stati pensati percorsi compensativi specifici…” (non è vero che “sono sempre esistiti”, visto che “i Dsa sono “un disturbo socialmente indotto…”).
Potresti chiedere i “danni”? Sì. Ma… a chi/cosa?
Vedi perché le “cose” sono così sfuggevoli?
Perché, alla fine, non sai più a “quale santo votarti”, lasciando andare tutto, ancora una volta.
Non c’è nessun precedente, che ricordi.
Ergo:
non c’è nulla che non va.
In questa tenaglia, sviluppi comportamenti molto simili a quelli che non esiti a chiamare “innovazione”, quando osservi il rilascio di una nuova versione di smartphone, ad esempio.
Nulla di casuale.
Tutto previsto, poiché, industriale ed industrializzato.
Auspico che con impegno e la messa a frutto anche di esperienze dolorose si possa divulgare sempre più un modo di fare scuola che sappia “vedere” al di là degli errori e delle mancanze, che sappia leggere in modo non “sgrammaticato” le difficoltà di apprendimento…
Si è cominciato a parlare di strumenti compensativi e misure dispensative a favore degli studenti con Dsa in alcune circolari del Miur del 2004. È però solo con la legge 170/2010 che i disturbi specifici dell’apprendimento vengono formalmente tutelati e divengono oggetto di misure specifiche nella scuola…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- è però solo con la legge 170/2010 che i disturbi specifici dell’apprendimento vengono formalmente tutelati e divengono oggetto di misure specifiche nella scuola (ormai, “la frittata e fatta”. Tu sei “tutelato/a”, alias, la condizione di “neurodiversità” è reale manifesta. Ma, di sicuro, ciò che non emerge è la solita ragione fondamentale, a capo di una simile condizione umana “di mezzo”).
Sarebbe bene pensare a questi strumenti come a delle protesi, per esempio, un paio di occhiali, qualcosa che permette allo studente con un deficit, in questo caso la dislessia, di raggiungere lo stesso risultato con mezzi diversi.
Sappiamo bene che se metto gli occhiali a un bambino miope non significa che lo guarirò dalla miopia, ma che gli fornisco un supporto al suo stare nella realtà e affrontare i compiti che coinvolgono la vista.
Analogamente, se uso gli strumenti compensativi o le strategie dispensative sono consapevole che il bambino non migliorerà nelle abilità deficitarie, sbaglierà ancora nella lettura, nel calcolo o nello scrivere correttamente.
Quello che faccio però è metterlo in condizione di imparare i concetti, il modo di ragionare, le modalità di affrontare i problemi e le attività che gli proponiamo a scuola prima e meglio, pur mantenendo le sue caratteristiche legate al disturbo…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
È una riprogrammazione “neuro diversa” dell’essere umano:
- sarebbe bene pensare a questi strumenti come a delle protesi (artifizio)
- qualcosa che permette… di raggiungere lo stesso risultato con mezzi diversi (incanto, status quo)
- sappiamo bene che se metto gli occhiali a un bambino miope non significa che lo guarirò dalla miopia (già)
- analogamente, se uso gli strumenti compensativi o le strategie dispensative sono consapevole che il bambino non migliorerà nelle abilità deficitarie (già)
- quello che faccio però è metterlo in condizione di imparare i concetti, il modo di ragionare, le modalità di affrontare i problemi e le attività che gli proponiamo a scuola prima e meglio, pur mantenendo le sue caratteristiche legate al disturbo (ossia, “impari ugualmente” pur essendo “neurodiverso/a”. Così, il nuovo prodotto è pronto ad interfacciarsi alle nuove macchine, lavorando in maniera “educata” e pronta a…).
Dopo un adeguato periodo di osservazione del bambino il documento sarà presentato ai genitori che dovranno leggerlo, condividerlo e sottoscriverlo.
Il Pdp diventa quindi un documento che sancisce un vero e proprio patto di fiducia tra tutti coloro che – a vario titolo – sono coinvolti nel percorso di crescita dell’allievo con Dsa.
Copia del Pdp resterà nel fascicolo dell’alunno per tutto l’iter scolastico e andrà aggiornato ogni anno…
Un Pdp ben organizzato dà l’opportunità agli insegnanti di pianificare le pratiche da adottare, facilitando così le decisioni da prendere in merito a un alunno con Dsa, in tutti gli ambiti disciplinari.
Esso rappresenta inoltre la memoria del processo di apprendimento alla quale ogni nuovo insegnante, dello stesso ciclo o del ciclo successivo, può far riferimento per dare continuità a un intervento mirato e costruttivo…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- il documento sarà presentato ai genitori che dovranno leggerlo, condividerlo e sottoscriverlo (i “genitori” sono… complici, poiché, non capisco quello che esattamente succede)
- copia del Pdp resterà nel fascicolo dell’alunno per tutto l’iter scolastico e andrà aggiornato ogni anno (il “marchio”)
- un Pdp ben organizzato dà l’opportunità agli insegnanti di pianificare le pratiche da adottare, facilitando così le decisioni da prendere in merito a un alunno con Dsa, in tutti gli ambiti disciplinari (pianificare le pratiche da adottare… le decisioni da prendere… in tutti gli ambiti)
- esso rappresenta inoltre la memoria del processo di apprendimento alla quale ogni nuovo insegnante, dello stesso ciclo o del ciclo successivo, può far riferimento per dare continuità a un intervento mirato e costruttivo (“dare continuità a un intervento mirato e costruttivo…”).
La legge 170 del 2010 è stata un grande passo in avanti nella storia della scuola e più in generale della tutela delle diversità perché ha sancito l’esistenza dello studente con Dsa, il suo diritto allo studio e ad avere un futuro pieno, agevolando il suo percorso scolastico.
La battaglia è stata lunga ed è durata tredici anni, dal momento in cui è nata l’Associazione Italiana Dislessia, con lo scopo di difendere i diritti dei soggetti con Dsa a scuola…
Dire, fare, pensare con i Dsa – Rossella Grenci
- ha sancito l’esistenza dello studente con Dsa (ora, sai che puoi anche essere un Dsa: al “mercato” hanno creato nuovo spazio, sulle bancarelle dove espongono i prodotti in vendita).
Nota bene come, in tutto questo non vi sia una sola “parola (riferimento)” al tipo di alimentazione e di educazione sociale massiva ricevuta “qua, così”.
Qualcosa che evidentemente è giudicato come “normale”.
Queste persone, che hanno permesso l’emergere della Dsa, “lavorano”. La condizione di Dsa, permette di “alzare il Pil”. Vende. Spaccia. Costruisce nella direzione AntiSistemica e industriale dell’interesse dominante.
Le nuove generazioni Ogm, sono una realtà.
Nuovi prodotti per nuove macchine.
Sino a raggiungere il punto di convergenza assoluta “prodotto umano + macchina”, alias:
- un umano macchina, con le sembianze umane e la macchina dentro.
“Data la mia esperienza con i livelli altalenanti di glicemia, non posso che pensare ai bambini che a scuola faticano ad apprendere.
Può una dieta piena di zuccheri nascosti essere parte del problema?
Questo ha avuto un profondo impatto sul comportamento dei bambini, sulle malattie mentali. Ha estremizzato molti tipi di disordini neurologici, ma in realtà non identifichiamo la causa, che è lo zucchero nella dieta…”.
That Sugar Film
Damon si è nutrito di cibi considerati "sani", ma che in realtà sono ricchi di zuccheri nascosti come lo yogurt magro, succhi di frutta, cereali e barrette di muesli…
"Non voglio demonizzare lo zucchero naturale presente nella frutta e nei vegetali, ma vorrei che la gente capisse che è necessario ridurre la quantità di zucchero che viene consumata in maniera inconsapevole"…
Damon Gameau
Per “brevità” SPS non si dilunga oltremodo, perchè “ci ritornerà”…
Il fruttosio (o fruttoso), zucchero semplice, è un monosaccaride… del glucosio… Entrambi sono importanti nella nutrizione umana e animale, spesso usati come dolcificanti e nell'industria alimentare di dolci e panificati.
In natura si presenta, solido o in soluzione acquosa, nella maggior parte dei frutti zuccherini e dei loro relativi succhi, quindi nel miele, e in percentuale più bassa, in diversi vegetali, ad esempio la bieta da zucchero o la canna da zucchero, dai quali tuttavia si ricava il più noto saccarosio...
Il fruttosio è il più dolce tra tutti i tipi di zuccheri…
Il fruttosio naturale… appartiene, come tutti gli zuccheri naturali, alla serie sterica D di Fischer ed è otticamente attivo (levogiro, da cui il nome storico di levulosio)…
Produzione e consumo.
Il fruttosio commerciale si ottiene dagli scarti di frutta oppure chimicamente convertendo il glucosio presente nell'amido di mais mediante isomerizzazione, che dà luogo a un denso sciroppo di mais... ricco di fruttosio (55-60%), noto anche come Hfcs (High Fructose Corn Syrup)...
Nonostante la produzione dello sciroppo di mais sia a basso costo, il prezzo del fruttosio risulta più elevato rispetto a quello del comune zucchero raffinato…
Essendo contenuto in buona quantità anche nel comune miele e nella frutta, può essere assunto in quantitativo sufficiente per il fabbisogno giornaliero anche solo consumando questi alimenti.
L'uso del fruttosio commerciale è oggi quadruplicato rispetto all'inizio del '900…
Dieta e metabolismo (*).
Per la scienza alimentare è risaputo che un'eccessiva assunzione di fruttosio, così come per tutti i glucidi, amidi e carboidrati, determina aumento di peso... fino ad arrivare all'obesità, allo stress ossidativo, a danni microvascolari, iperuricemia, e, soprattutto, ipertrigliceridemia (con conseguente steatosi epatica) e ipertensione.
Può portare a insulino-resistenza... e deplezione di minerali.
Da evidenziare è quanto questi effetti si manifestino con il fruttosio presente negli alimenti (in forma di D-Fruttosio) e nei dolcificanti in forma di L-fruttosio, assente in natura.
Per questi motivi, l'American Diabetes Association (Ada) oggi sconsiglia l'uso abituale di fruttosio come dolcificante nei soggetti diabetici, e suggerisce altresì ai non diabetici di moderarne il più possibile l'assunzione nella dieta…
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Leggi per bene “qua, sopra (*)”.
Il potere rotatorio è la misura quantitativa dell'attività ottica di una sostanza, caratteristica quest'ultima che rappresenta la proprietà di ruotare il piano di vibrazione della luce polarizzata posseduta dai composti otticamente attivi…
Potere rotatorio specifico.
Il potere rotatorio di una sostanza otticamente attiva è influenzato dai seguenti fattori:
- natura della sostanza;
- natura del solvente;
- cammino ottico della cella in cui è contenuta la sostanza (in fase liquida o allo stato solido);
- concentrazione (per soluzioni);
- lunghezza d'onda della luce (dispersione rotatoria);
- temperatura;
- tempo trascorso (effetto di mutarotazione);
- pH della soluzione (racemizzazione)…
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L’attività ottica di una sostanza consiste nella sua capacità di ruotare il piano della luce polarizzata.
La luce è un’onda o radiazione elettromagnetica costituita da un insieme di onde elettromagnetiche che vibrano in tutti i possibili piani perpendicolari alla direzione di propagazione.
Ponendo lungo il percorso della luce una lente particolare, detta polarizzatore (un filtro Polaroid oppure un prisma di Nicol che funziona come una griglia), la luce che esce dal filtro risulta polarizzata, cioè vibra in un unico piano, detto piano di polarizzazione.
Questo significa che passa attraverso il filtro solo la luce che vibra nell’unico piano che la griglia del filtro permette. Pertanto, la luce polarizzata è definibile luce monocromatica, di una ben determinata lunghezza d’onda.
Se sul cammino della luce polarizzata si pone un secondo filtro polarizzatore, la luce passa soltanto se i due filtri sono orientati nella stessa direzione; non passa affatto se le griglie dei filtri sono perpendicolari tra loro…
L’angolo α di cui ruota il piano di vibrazione della luce polarizzata dopo aver attraversato una soluzione di quella sostanza con la concentrazione di 1g/cm3, per lo spessore di 10 cm è detto potere rotatorio specifico di una sostanza…
In seguito agli studi di Pascal, si scoprì che i composti che hanno attività ottica sono quelli che possono esistere in due forme isomere che sono l’una l’immagine speculare dell’altra e che non sono sovrapponibili in quanto nessuna rotazione potrà mai trasformare una forma isomera nell’altra.
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Anche se “non capisci”… analizza “lato tuo, centrale” a livello frattale espanso.
Questo significa che passa attraverso il filtro solo la luce che vibra nell’unico piano che la griglia del filtro permette.
Pertanto, la luce polarizzata è definibile luce monocromatica, di una ben determinata lunghezza d’onda.
Se sul cammino della luce polarizzata si pone un secondo filtro polarizzatore, la luce passa soltanto se i due filtri sono orientati nella stessa direzione; non passa affatto se le griglie dei filtri sono perpendicolari tra loro…
Questo significa che:
- la società e la dominante, fungono da filtri polarizzatori
- che non permettono di “far passare, per intero, l’informazione ‘lato tuo, centrale’”.
Accorgiti.
Perché sei ripieno/a di… zuccheri?
- il fruttosio naturale… appartiene, come tutti gli zuccheri naturali, alla serie sterica D di Fischer ed è otticamente attivo (levogiro, da cui il nome storico di levulosio)
- il potere rotatorio è la misura quantitativa dell'attività ottica di una sostanza, caratteristica quest'ultima che rappresenta la proprietà di ruotare il piano di vibrazione della luce polarizzata posseduta dai composti otticamente attivi
- la luce polarizzata è definibile luce monocromatica, di una ben determinata lunghezza d’onda
- se sul cammino della luce polarizzata si pone un secondo filtro polarizzatore, la luce passa soltanto se i due filtri sono orientati nella stessa direzione; non passa affatto se le griglie dei filtri sono perpendicolari tra loro
- in seguito agli studi di Pascal, si scoprì che i composti che hanno attività ottica sono quelli che possono esistere in due forme isomere che sono l’una l’immagine speculare dell’altra e che non sono sovrapponibili in quanto nessuna rotazione potrà mai trasformare una forma isomera nell’altra…
Cos’hai “qua, così”?
Il “divide et impera” a livello organico:
- possono esistere in due forme isomere
- che sono l’una l’immagine speculare dell’altra
- e che non sono sovrapponibili
- in quanto nessuna rotazione potrà mai trasformare una forma isomera nell’altra…
L'isomeria (dal greco ισομερης, isomerès; isos = "uguale", méros = "parte") è quel fenomeno per il quale sostanze diverse per proprietà fisiche e spesso anche per comportamento chimico hanno la stessa formula bruta, cioè stessa massa molecolare e stessa composizione percentuale di atomi…Link
La “mela di Platone”. Il concetto di “male e bene”. La dualità…
Il controllo in leva, ubiquo, non locale… dominante…
Ciò che serve per celare la tri-unità, con il “lato tuo, centrale”… ben “distante” da te.
Un concetto di distanza molto sottile, poiché tu “sei (già)”.
Quindi, un concetto di distanza paradossale, ottenuto per mezzo della deviazione della portata informazionale (memoria ed esperienza) ottenuta a livello ambientale (sistema operativo frattale espanso, alla luce/ombra della dominante, in delegazione frattale espansa, dalla propria grande concentrazione di massa).
SPS ci ritornerà “sopra (dentro)”. Ogni volta, sempre più chiaramente.
Intanto, accorgiti “lato tuo, centrale”…
Davide Nebuloni
Bollettino SPS numero 1852
Ciao Davide, sospettavo da tempo che il Divide et Impera si riferisse a qualcosa di molto profondo e che poi si diluisce nel tutto e arriva fino a noi nelle infinite forme frattali che ben conosciamo.
RispondiEliminaQuesta parte sulla rotazione della luce, sulla deviazione/filtro che viene applicata/o ad essa per impedirle di arrivare a noi in pieno spettro, mi ha fatto accendere un ricordo di una lettura. Si tratta del "famoso" libro di Arnold Ehret. Bene. Ad un certo punto (vado a braccio) egli scrive di questo suo amico/compare di esperienze di vita. Durante un viaggio in Sicilia, dopo due anni di digiuni, di dieta a sola frutta e verdura prevalentemente cruda (senza pesticidi perchè si parla di due secoli fa), di camminate al Sole e con uno stile di vita perfetto arriva a quello che io vedo come un break-point. Ad un certo punto dopo un bel pasto di uva matura si sente come morire, gli manca l'aria ed inizia a liberarsi da ogni parte di ogni sorta di schifezze maleodoranti. Bene. Dopo una notte di riposo, quest'uomo è come rinato. Energia a mille, chiarezza mentale, nessun accenno di fatica anche sotto sforzo, sudore che non maleodora (come i bambini ad esempio). Ha ricevuto una scarica così forte di energia liberatoria (vogliamo chiamarla kundalini?;-)) che tutto il suo sistema è stato ripristinato in pieno potenziale. O almeno è ciò che ci leggo io. Ed è una tesi suffragata anche da alcuni passi dei libri di Castaneda, specialmente quando cammina in montagna con Don Juan e da una signora che ha raccontato la medesima storia, successa a lei, sempre dopo circa un paio di anni di quella dieta.
Inoltre Ehret è morto in un modo molto strano e non casuale...
A presto.
Fabio
Caro Fabio, è qualcosa di apparentemente infinito, questo "disinnesco". Qualcosa che "se mantieni fermo il 'lato tuo, centrale' allora inizia a parlare una sola 'lingua'"...
EliminaLo vedo. La vedo.
E troverò il modo di descriverlo/a e di riunificarlo/a alla luce (ombra) del grande inganno (strategia) in corso d'opera (e già successo). Come la tela del ragno... col ragno messosi opportunamente "da parte", non manifesto.
Ehret è un altro che "hanno fatto fuori". Che dire?
Mentre la Massa "dorme", le sottodominanti agiscono come zombie e non sbagliano un "colpo".
Grazie. Hai certamente ragione :)
Serenità. Smile
Buona pausa vacanze Davide : ) torna carico di nuove idee.
RispondiEliminaLoredana
Cara Lory, "detto e fatto" :)
EliminaGrazie. Serenità
Gran bell'articolo. Grazie Davide.
RispondiEliminaA proposito di "Dieta Vegana" segnalo:
... il senatore Ciampolillo (5 stelle) si è preso la briga di chiamare il direttore del Gaslini e di leggersi la relazione dei medici. Ecco cosa dice Ciampolillo:
«Il direttore ha smentito in poche logiche parole i fatti esposti dai colleghi giornalisti: innanzitutto la bambina ha 12 mesi e non due anni; presenta bassi valori di emoglobina ed una carenza di vitamina B12 che effettivamente comportano rischi di conseguenze neurologiche e muscolari gravi, ma non ha confermato che tali carenze siano da ricondurre all’alimentazione vegana, anche perché (a fronte di 5 pagine di relazione dei medici) risulta che la bambina durante la fase dello svezzamento abbia assunto parmigiano. »
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16625
Ciao
Dario
Caro Dario, è il solito schifo. Un giorno della settimana scorsa, ho preso una copia del Corriere della Sera, e ad una certa pagina c'era ancora questa notizia. Anzi... c'era il rimando ad altri cinque o sei casi.
EliminaSenza parole...
Ti ringrazio. Serenità.
Smile