giovedì 9 giugno 2016

Il servizio.



È un servizio. Ci ascoltano per migliorare le cose…”.
Monitor
Sino a che punto è un “servizio”? E, poi, è un servizio “lato quale, centrale”?
Ad esempio, quale “servizio” è, quello che fa “sparire letteralmente un rimedio omeopatico anti influenzale”, proprio nel periodo dove è più utile, ossia, dal primo autunno alla primavera inoltrata?
Questa è, ad esempio, la vicenda dell’Homeos 42:
rimedio omeopatico per la cura e la prevenzione degli stati influenzali e raffreddamento anche con il coinvolgimento dell'apparato polmonare
Trattamento delle infezioni virali, dell'influenza con interessamento del tratto gastro intestinale, infezioni batteriche, otiti, sinusiti e riniti.
Impiegato per la prevenzione ed il trattamento della sindrome influenzale e delle virosi in genere…
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Un “prodotto” che funziona, per esperienza personale e che, quindi, compie una estrema concorrenza funzionale, rispetto alla “tradizione farmacologica allopatica” ed alla profilassi antibiotica, oltre che alla prevenzione attraverso vaccini.
È persino logico, che l’industria del farmaco (una delle lobby più compresenti nel mondo della politica), riesca a “deviare” opportunamente “lato proprio, centrale”, la distribuzione (se non, addirittura, la produzione) del concorrente Homeos 42 che, conseguentemente, sparisce dagli scaffali dei luoghi deputati alla vendita (non importa se questi siano, farmacie fisiche o web).
La disponibilità si azzera, nel momento del bisogno, ovverosia, della “concorrenza con la tradizione chimica, moderna”.
Per questo motivo, questo tipo di rimedio, va acquistato quando meno serve, cioè:
d’estate (quando è, insospettabilmente, disponibile per la vendita).
  


Questo tipo di esperienza, viene da sé, nel momento in cui “ci sei cascato/a una prima volta”. Ok? Altrimenti, c'è qualcosa che non va, non solo in te.
  
Da un paio di settimane, l’Homeos 42 è ritornato presente in farmacia (dopo essere rimasto indisponibile, all’incirca, dal settembre/ottobre dell’anno appena trascorso) e “qua, così… nulla accade per caso (poiché, nulla è lasciato al caso)”…
Questo fatto, insegna a “fare preventivamente, prevenzione”, ossia:
  • a pensare “prima”
  • quello che succederà (sulla base della propria esperienza, ricordo, memoria… che si forma in funzione delle “politiche” riconosciute e relative ad uno status quo... che si fonda su un tipo di interesse altro, non propriamente volto al “bene massivo” quanto, di più, all’interesse privato... che si serve della “massività ambientale”)
  • agendo anticipatamente (nel tempo sequenziale) o posticipatamente (nel momento di prima esperienza) ma, sempre e solo, “lato tuo, centrale”.

 
Un nomogramma, nomografo, o abbaco… è un dispositivo per il calcolo grafico.
Nella sua forma più comune non ha parti mobili, ma è un diagramma bi-dimensionale che permette il calcolo grafico approssimato di una funzione
I nomogrammi sono utilizzati soprattutto in applicazioni per cui basta ottenere una risposta approssimata.
Oppure, vengono utilizzati per verificare l'ordine di grandezza di un risultato ottenuto con un metodo di calcolo esatto.
Mentre, normalmente, i regoli sono degli strumenti di uso generale, i nomogrammi vengono prevalentemente costruiti per eseguire calcoli molto specifici, utilizzando una scala di rappresentazione legata strettamente ai valori effettivi delle particolari funzioni in gioco
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Allo stesso modo, tu - potenzialmente - inserisci nella “scala di rappresentazione”, la tua esperienza e la tua compresenza “centrale, lato tuo” e valuti l’azione da compiere, ossia:
  • ricordarti di…
Questo ti mette nella auto situazione, di:
  • conoscere sempre meglio (e memorizzare “facendone tesoro”) l’ambiente nel quale “sei… ‘qua così’”.
Certo, non ti permette di cambiarlo (in questa fase) e ciò che sembra solo un adattamento (il solito conseguire e/o sopravvivere) è, in realtà, piuttosto un “esserci”; una buona base di partenza per, in ogni caso, acquisire la proprietà dell’acqua... di circondare, attraversare, scorrere, superare, etc. comunque ed in ogni caso, qualsiasi tipo (forma) di situazione/ostacolo/deviazione.

Relazione ("giogo") tra Sole e Terra (grande concentrazione di massa)... In questa caso, apparente, è la massa che conta ma, solo a titolo di esempio frattale espanso. Il Sole è la dominante, ma non per la sua massa, bensì, per la sua grande concentrazione di massa, che un "piccolo" Buco Nero esprime molto meglio, tra le righe, a prescindere se esista realmente, o meno.
Quello che succede, continua a succedere se ti adatti, passivamente, ogni volta
Di più, se non te ne accorgi, nemmeno.
La “sparizione” del tal rimedio, diventa perenne, quando smetti persino di “adattarti preventivamente ‘lato tuo, centrale’”. Anche se questo non significa, affatto, correre in farmacia facendo scorta come se fossi in guerra, accaparrando quante più confezioni ti riesce, facendone collezione e togliendole ad altri, dando luogo alla consueta “guerra tra impoveriti dentro”.
6 tubi dose fanno prevenzione = 1 sola confezione è sufficiente.
 
È sempre un dipendere dall’altrui sapere (servizio), ma è possibile “risalire la corrente, in ogni caso”, agendo centralmente, ossia, “scrivendo la giornata, senza mai diluirsi nella giornata”.
È sottile la “cosa”. Ma… funziona.
Arrivi a sera o “arriva la sera”?
Sei sempre “dentro”, ma… con fare altro, essendo e rimanendo te stesso/a (anche se non hai la risposta per definirti). Ok?
Ogni “direzione” porta da qualche parte, esattamente (anche nel loop).
Ma, la direzione è un orientamento iniziale (da quando decidi di “partire”). Può essere, anche, una differenza molto piccola (in termini di “minuti secondi di grado”), ma da essa dipende – in seguito – la meta che raggiungerai.
La carta geografica è una sorta di “sviluppo piano” di qualcosa che è tridimensionale e che comunque, ti permette di “navigare per mari e per terre”. 
 
Ti fidi di detta “carta”, soprattutto, quando sei in mare aperto, in volo, in un deserto, in una verde estensione smisurata e… non sai dove stai andando, se non fosse per l’informazione che hai con te, in precedenza tracciata dall’esperienza umana d’altri tempi.
Oggi, la “carta” è diventata virtuale; inglobata in complessi modelli di guida automatica e di triangolazione della posizione, attraverso satelliti, gps, navigatori, app, etc. Ossia, la Terra è stata mappata, con dentro la tua informazione aggiuntiva, andando a compilare quella realtà aumentata, che ti prevede “qua, così”:
  • allo scenario “naturale”
  • viene impressa la tua immagine “virtuale”
  • e, questo è tanto più efficace, quanto la neuro simulazione ha dei risvolti a 360 gradi, relativamente al tuo complesso d’essenza, che prende forma a partire da ciò che le sensazioni vanno a rafforzare e/o ad indebolire. Se, ad esempio, sei sollecitato fisicamente, il fisico assumerà una prevalenza rispetto a molti altri ambiti che, comunque, “sei ancora tu”. Se la stimolazione è cerebrale, il fisico tenderà a perdere “consistenza”. Se la stimolazione è emotiva, il fisico e la dimensione psichica entreranno in una sorta di “conflitto”, che solo una paura “esatta” metteranno d’accordo, quando inizierai a correre in una direzione tipo (lontano dalla fonte di pericolo).
E, correndo, andrai ad utilizzare il fisico, che “qua, così… ti ‘lascerà a piedi, ben presto (come una vecchia utilitaria, lasciata per troppo tempo nel garage, nell’attesa di non pagare più il bollo)’”.
  
Sì, perché, il fisico è sempre meno pronto ad agire in un siffatto, atletico, modo. Perché lo hai come… tralasciato dietro, nel nome di una modernità convenzionale che sembra sempre metterlo in secondo piano, a livello funzionale, a meno che tu intenda “essere in forma” solo facendo diete e seguendo l’ora di palestra settimanale, in ottica di “prova costume” o di silhouette – apparente – alla moda.
In caso di pericolo, c’è una sola cosa da fare:
correre e resistere nella corsa, non perdendo il lume della ragione, rimanendo calmo/a. Pensi di farcela?
Quando lo smartphone non conta più nulla, pensi ancora a qualche App, che ti possa essere d’aiuto, dallo scappare ad una piena di un fiume, nel “letto” del quale avevi parcheggiato la macchina, oppure stavi facendo campeggio?
Quando compri o costruisci casa, sei conscio della “forma” del territorio circostante?
Oppure, conta solo il “prezzo (l'occasione)”?
Come è stato possibile costruire sino, ed oltre, alle pendici del Vesuvio, ad esempio, centinaia di migliaia di case? Come è successo, quando esiste lo Stato, con le sue leggi, che ti "tutela"?
A parte il sorridere sarcasticamente, riassumi questa prospettiva dalla tua quinta dimensione ottica “lato tuo, centrale”:
  • che cosa ne riesce?
Che, come minimo, lo Stato è... simil addormentato (se ha permesso tutto questo). 
Ma, ora, per “sonno” che cosa puoi meglio intendere, visto che non sei in oriente e certe spigolature filosofiche, esoteriche, spirituali… non fanno certo parte, tradizionalmente, di te?
Che… lo Statolo ha "permesso" (tra le righe o, meglio, tra un proclama e l’altro, come per mantenerti impegnato/a guardare sempre altrove, mentre il risultato è d’assieme).



Lo Stato, ti dicono e hanno scritto che… sei, anche, tu (è morta molta gente, per arrivare a questo… “risultato o… risultanza”). 
Ti ritrovi in tutto questo?
In questa “definizione”, come stai e ti senti?
Sai, qualsiasi modo verrà escogitato (da coloro che non intendono mai mollare la “presa” o che intendono “prenderla”, alias: le sottodominanti) per “farti sentire meglio”, trasformando e non cambiando lo status quo, lascerà sempre del tutto “qua, così” la situazione, nella quale “sei”.
La situazione è il paradigma (un parolone che definisce il “colore” che ti caratterizza: il bianco della luce, dal quale fuoriesce – per estrazione – qualsiasi altro colore che, nella sostanza, “non esiste, se non come realtà aumentata”).
Lo Stato si avvale della legge.
La legge è di parte, poiché amministrata da organi predisposti in tal senso che, nel tempo, perdono l’iniziale spinta/portata evocativa.
Organi dello Stato che corrispondono ad ingranaggi sottili, che funzionano grazie all’alimentazione umana, che regola la realizzazione umana.
Il modo “più strategico e funzionale”, per eclissare (insabbiare) la compresenza (non manifesta) dominante, all’interno di strutture che sembrano solo altro, ovviamente, pseudo “lato umano, centrale”:
  • una strategia
  • una dominante
  • un senso unico…
Il “nuovo ordine mondiale”? No. Perché, in questo, non c’è nulla di “nuovo”, visto che dal momento di “è già successo”, è sempre e solo stato così.
Le sottodominanti tendono a replicare, inconsciamente, ciò che “è” la dominante, poiché 1) è intenzione, desiderio, interesse, strategia, etc. della dominante, 2) è la caratteristica frattale espansa, by dominante e 3) è l’effetto della grande concentrazione di massa (“personalità”) dominante.

 
Tutto ciò, lo puoi auto constatare, ad esempio, anche alla tua coordinata ordinaria, allorquando ti ritrovi a trascorrere del tempo con delle persone, con le quali dovrai avere a che fare, in maniera tale da prendere decisioni insieme:
  • chi deciderà?
  • in quale maniera?
  • perché?
Quando si parla di “carattere” di un persona, è inglobato nel discorso “tutto quello che lo/a caratterizza”, fosse anche il solo ambito lavorativo ricoperto, la genetica caratteristica, il ruolo sociale, l’abito portato, la simbologia incarnata, l’appartenenza al tal “gruppo”, le rinunce e le pene degli altri, etc.
Tutto ciò che fa “differenza”, in termini di “peso specifico”, insomma.
Sì, perché, non esiste autentica “democrazia, ‘qua così’”.
"Ciò che lasci, viene ripreso..."...
  
Da 18 mesi in Italia: sequestrato mega yacht al porto di Milazzo...
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È sufficiente anche osservare la corporatura delle persone:
  • la caratteristica è ampia
  • e non casuale.
Ma fai attenzione a non basarti su regole che, in qualche modo, la assumano come direttamente proporzionale alla “carica” incarnata. Non è questo, ma è, anche, questo.
La personalità trascende la fisicità. Il “magnetismo” è altra cosa, altro aspetto e sostanza…
Comunque, la corporatura non passa inosservata. Così, però, come non passa inosservato/a neanche un/a “nano/a”.
È, semmai, l’ordinarietà che passa inosservata. Nella media, la media… che è sempre e comunque, una “denuncia frattale espansa di una certa situazione ‘di mezzo’”…

 
Decodificare il reale manifesto “qua, così”, corrisponde a quella luce (presenza coerente) “lato proprio, centrale”, relativamente all’accorgersi della compresenza, non manifesta, dominante:
la ragione fondamentale della “forma” del reale manifesto (status quo).
Che cosa mantiene regolarmente coperto/a, una simile situazione? Ciò che hai già dimenticato: 
ciò che “è già successo”…
Ciò che permette di far funzionare “lato dominante, centrale”, la società reale riemersa occorrentemente.

 
Una estrema “semplificazione”, diluente e riduttiva della questione umana?
Qualcosa che, in un certo senso, ti fa scendere da quella posizione d’élite, che ti riconosci in quanto umano e in quanto “senziente”:
  • una sorta di declassamento
  • una sorta di delusione cocente
  • una sorta di brusco risveglio…
No? 
Preferisci, infatti, piuttosto “non sapere (a fondo) come stanno le cose, se… questo introduce un cambio di prospettiva tale da lasciarti con un palmo di naso (deluso/a e ancora più… infelice)”.
Perché, l’apparenza inganna ma, allo stesso tempo, seduce, tenta e corrompe, alias:
  • auto intrattiene “qua, così”.
Se assisti ad un film, ambientato in una qualsiasi delle epoche storiche, caratterizzate da una situazione “vittima/carnefice” (nel senso più espanso del termine, ossia, a livello di popolo contro popolo), ebbene… se la ricostruzione viene fatta ad arte, ti riesci ad immergere completamente in quel tipo di situazione, in maniera tale da “riprovarla dentro, evocandola da un ‘cassetto della memoria’, che non pensi nemmeno appartenerti”.
Se e quando, ti succede, allora… la "cosa" ti può prendere in vari modi. Ma, quando entri in una fase di “paranoia”, allora la “cosa” si fa interessante davvero. Perché?
Perché riesci a risalire (“provare, simulare, ricordare”) esattamente a quello che “ha provato quel tipo di società, sulla propria pelle, sia che la situazione sia stata vissuta ‘di qua, piuttosto che, di là’ di ogni presunta distinzione di parte”.
Immagina:
  1. essere dalla parte “occupante” e non essere il “carnefice” ma, doverlo interpretare ai fini della propria sopravvivenza (cosa “non” faresti?)
  2. essere dalla parte “occupata” e non sapere più di chi/cosa poterti fidare, dovendo mandare giù tutta una serie di soprusi al di là di ogni e qualsiasi grado/portata, rispetto – magari – a solo poco tempo prima, quando avevi goduto di una certa aspettativa, garantita da rapporti di forze che, in qualche modo, si limitavano a rispettarsi reciprocamente (in quel momento).
Un giogo di sopravvivenze, che d’assieme negano ogni altro aspetto, anche fondamentale ma non più… riconosciuto (come ogni “diritto” che, da un giorno con l’altro, ti viene tolto, da un potere che non riconosci... ma non è abbastanza, perché – all’opposto – egli “riconosce te e la tua valenza potenziale, da mantenere sotto scacco, pena la sua stessa sopravvivenza”).
  
"Scale" per il calcolo... risultante.
In tutto questo “vivere sopra a… te stesso/a, nella più espansa connotazione del ‘termine’”, va in onda una rappresentazione della “vita”, estratta/astratta da una valenza senza essenza, ottenuta alchemicamente e chimicamente… per mezzo di continue inoculazioni programmate (previste) di paura, ottenute attraverso l’industria della "moneta di guerra" (che introduce, in te, l’ago della violenza, del sopruso, del razzismo, della sopraffazione altrui, etc.).
Di generazione in generazione (da te, in te) l’umanità diventa sempre più simile ad un “moderno” prodotto Ogm.
La realtà manifesta “aumenta” in definizione e dettaglio (come le Tv, che diventano sempre più sottili e sempre più aggiunte, alla realtà della parete di casa, come se divenissero delle finestre, aperte su dimensioni del possibile, del potenziale ma, impossibili da attraversare) e, per ora, occorrono delle lenti per “vedere l’informazione aggiuntiva”.
Ma, quando le lenti diverranno parte solida e stabile di te (alla moda), allora vedrai “molte più cose, sovraimpresse alla convenzionale visione d’assieme”. Qualcosa che renderà la tua memoria, sempre più diluita nel tutto (ossia: la tua memoria non scompare ma si diluisce, sembrando scomparire).

Hai proprio necessità di sapere che alla tua sinistra c’è un negozio di scarpe, che si chiama “xyz”? Non ti basta leggere l’insegna ed entrare a vedere/chiedere?
No, a quanto pare.
Tutto è pensato (immaginato) in termini di “rientro sull’investimento (pubblicità)”.
Una volta che i “tuoi” dati saranno, a norma di legge, già riconosciuti (poiché… venduti), allora la realtà aumentata inizierà a “farti la corte”, raggiungendoti “sempre ed in ogni caso”.
Pensa a come la pubblicità di caratterizzerà, ritrovandoti in ogni occasione (a piedi, in macchina, in treno, in aereo, a casa, al lavoro, a scuola, etc.). E, pensa, di più, a che cosa sia questa “pubblicità”, nella realtà sostanziale dei fatti.
A livello frattale espanso.
Arabia Saudita, ecco i dettagli del Piano di trasformazione nazionale.
Triplicare le entrate slegate dal petrolio in cinque anni, creare 450 mila posti di lavoro nel settore privato e ridurre al 40% del bilancio il capitolo della spesa dedicato agli stipendi pubblici.
Ecco i pilastri del Piano di trasformazione nazionale appena svelato, nei dettagli, dal governo dell’Arabia Saudita.
Una manovra che, sul fronte fiscale, prevedrà anche la novità dell’Iva, nonché delle accise su bevande e tabacco.
“Nessuna tassa sui redditi”, ha sottolineato però il ministro di Stato Mohammad bin Abdulmalik Al Shaikh. “Questo era già stato detto durante il varo della nuova strategia al 2030 in modo chiaro ed esplicito: non ci sarà alcuna manovra per imporre tasse sui cittadini”, ha concluso.
Nessuna tassa sui redditi dei cittadini sauditi”.
Diverso il discorso per i cosiddetti “residenti”, ovvero gli stranieri che vivono nel Paese. D’altro canto il piano non sarà a costo zero:
dopo che il calo dei prezzi del petrolio ha fatto salire il disavanzo statale a quasi 90 miliardi di euro l’anno scorso, le centinaia di progetti messi in campo faranno lievitare il debito pubblico al 30% del Pil.
Questo nonostante le tante privatizzazioni annunciate:
il ministero dell’Energia ha parlato di trasferire tutte le attività legate alla produzione di energia a dei “partner strategici” entro il 2020.
Prevista inoltre la cessione in mani private dell’agenzia per la desalinizzazione delle acque.
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Cina, inflazione maggio delude attese, meglio prezzi alla produzione.
Gelata sui prezzi al consumo cinesi di maggio, con una caduta mensile ampiamente superiore alle attese da mettere in relazione principalmente alla voce alimentari.
Notizie meno scoraggianti dal lato dei prezzi alla produzione - sempre di maggio - con un tasso di deflazione che mostra un rientro superiore al consensus dei mercati finanziari.
La combinazione dei due elementi fa presumere che Pechino porterà avanti una politica economica e monetaria accomodante, mirata a incoraggiare una ripresa del costo della vita.
I dati a cura dell'istituto di statistica mettono in evidenza per i prezzi al consumo di maggio una caduta di 0,5% su mese e un progresso di 2% su anno, da confrontare con un consensus pari rispettivamente a -0,2% e 2,3%, livelli identici a quelli di aprile.
Link
Ti rendi conto? Sì? No?
Se non ti rendi conto, significa che – sostanzialmente – “non ci sei”. Ossia, che ci sei ma, non “lato tuo, centrale”.
Di che cosa occorre che ti renda conto?
SPS è una sfinge, quest’oggi... perchè "lo sai, già".
Le regole finanziarie sono di parte, alias:
"lato tuo, centrale" non sono... vere (sono convenzionali).
Osserva, infatti, come è stata "risolta" l'ultima grande crisi internazionale (a cosa è servita?). Che cosa si sono inventati?
Nuove regole...
Piccolo ma esauriente “test (frattale espanso)”, per te:
  • se, riassumendo le due notizie appena riportate, poco sopra
  • pensi che non ci sia nulla di “strano, ‘lato tuo, centrale’”
allora
  • sei posseduto/a.
Non ti accorgi e non accorgendoti… “c’è sempre spazio per continuare a succedere e a succederti”.
Ok?

"Vantaggio"...
Non avevo niente. Non avevo una prospettiva. Una possibilità. Qui mi hanno dato un lavoro. Una casa.
Non ti hanno fatto un favore. Sono loro che hanno bisogno di te.
C’è la fila per entrare qui dentro. Potrebbero sostituirmi con chiunque altro.
Ti sottovaluti...”.
Monitor
Non avevo una prospettiva. Una possibilità. Qui mi hanno dato un lavoro. Una casa…”.
Ecco, la dimensione aggiuntiva... che “aumenta la realtà manifesta”. Bada bene che “aggiungere” non significa solo aumentare, piuttosto, significa “disporre”, meglio, predisporre anzitempo.
La quinta dimensione ottica è quella che... “se tu inquadri tutto, inforcando la lente AntiSistemica by dominante”, allora vedrai tutto di conseguenza, snaturandoti e dimenticandoti di te, nel tempo.
Ciò che ti “è già successo ‘qua così’”.

"Realtà... aumentata"...
Il “divide et impera” è molto, ma molto, più profondo, strategico e sottile di quello che pensi, perché sei portato/a a pensare.
Questo ambito è, di più, una caratteristica ambientale frattale espansa:
  • ciò che esegue (proietta) la dominante
  • emerge a 360 gradi, a tuttotondo, nel relativo reale manifesto “qua, così”.
Emerge anche in termini di "servizio", non graditi dalla dominante stessa (memoria frattale espansa, neutrale come un freddo, ma opportuno, “registro”), ma previsti in sede di infrastruttura caratteristica originaria by sistema operativo frattale espanso. 
Qualcosa che la dominante può solo trovare il modo di eclissare, deviando te, dalla tua autentica attenzione
Ossia, facendoti “montare” delle lenti aggiuntive, che ti convincano di stare osservando l’unico timbro possibile ed immaginabile, per la realtà manifesta, isolandoti dal reale potenziale “lato tuo, centrale”.
Non è che sono un sostenitore. Penso… penso che sia una cosa utile.
Utile… a noi o a loro?
Ma a loro, chi? Lì c’è una persona pagata per ascoltarti. Mentre, magari, le persone che ti stanno attorno… Non lo so. Fanno finta. Stanno lì. Fanno sì con la testa, ma magari aspettano solo che tu finisca, così possono attaccare loro. Quante sono le persone nella tua vita, che quando parli ti ascoltano veramente?...”.
Monitor
Utile… a noi o a loro? A loro, chi? Lì c’è una persona pagata per ascoltarti…”.
Pagata, da chi/cosa? Eperché?
Non ci vuoi credere davvero, perché… non ci puoi, credere (non è previsto, dalla dominante, che non esiste ma c’è… come la “tua” paura).
E alla sera?...
Cancello tutto. Formatto il disco C…”.
Monitor
Il reset è, ormai, una sorta di autodafé (come accettare di prendere dei farmaci, per tutta la vita, ben sapendo, tuttavia, che le cose potranno solo peggiorare, nel tempo).
Sono test autorizzati. Tutti i supervisor li fanno. Anche negli altri reparti. Si ricreano delle condizioni di crisi e si osservano i vostri comportamenti. Tu non lo sai, ma… ne hai superati tanti. Il tuo punteggio è così alto, grazie a questi test…
Tu non sei un medico e nemmeno uno psicologo. Sei un monitor. Il tuo compito è far parlare i dipendenti e compilare una relazione. Del resto ce ne occupiamo noi”.
Monitor
Ecco la “risposta”:
del resto ce ne occupiamo noi…
Noi, che non siamo… “te”.
Noi che, ad un certo punto, abbiamo altri superiori, che non sononoi”.

Cambio dimensionale… con “vantaggio” unilaterale (memoria)...
La dominante è nel vertice e, nel vertice, non c’è abbastanza “spazio” per tutti o per chiunque “qua, così”.
 
Penso che i sogni bisogna alimentarli. E nel momento in cui non li alimenti te ne dimentichi, per cui continui a vivere senza sogni o con sogni molto, molto, piccoli. Penso di continuare la mia vita. Di fare quello che posso fare, quello che succede. Di andare avanti…
Ho pensato di andarmene e magari ricominciare… Però, ho paura, prima, di dover risolvere questo. Perché se no, vado in un’altra realtà e le dinamiche sono sempre uguali”.
Monitor
Se ti “trasformi”, non cambi. Dove per “cambiare” occorre intendere “essere te stesso/a”.
Anche se lo sei già, poiché lo “sei”… “qua, così” c’è come una sorta di distanza (dielettrico) fra te e “te”.
È il disinnesco. L’incanto. O, meglio, la dominante.


La ciclicità è nel reset.
La “noia” è nella mancanza di memoria originale.
Lo status quo è… “te”, poiché “ti ha”…
Questo è il vero, e solo, “servizio” al quale hai diritto “qua, così”.
 
Accorgiti.
  
Fine del “vantaggio”…
Inversione di ruolo (dipendenza)…
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1837
    
  

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