martedì 14 giugno 2016

La pubblicità ubiqua: un “deposito simbolico”.


"Giochi vivi"...
Democrazia = forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti...
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Rifletti. Ragiona. Immagina (ritrova il "grande", nel "piccolo"...).
Come si comportano le case da gioco (d’ogni tipo e… ‘specie’)” con i cittadini (la Massa)?
Li invogliano, in ogni modo, a partecipare al... “giogo”
Li invitano, in ogni modo, anche per mezzo di “bonus”, che attirano la potenziale clientela, “anche solo per provare, una volta nella vita (che male c’è?).
Cioè, avendo - le “case da gioco” - le probabilità matematiche certe, dalla propria parte… è sufficiente (per guadagnare “lato loro, centrale”) lavorare sui “volumi… reclutando, appunto, il maggior numero possibile di singolarità”. Ok?
Allo stesso modo, analogamente a livello frattale espanso, si comportano le istituzioni, pubbliche e private (che sono, di fatto, la stessa “cosa”, dipendendo dalla stessa “cosa… dominante”)?
Banche e imprese insieme per l'educazione finanziaria.
Al più presto una legge per l'educazione finanziaria. Banca d'Italia, Consob, Abi, Ania, Covip e Confindustria ne hanno parlato attorno ad un tavolo per dare i loro contributi perchè per ora, in Italia, "non siamo messi niente bene", come ha detto il direttore generale di banca d'Italia Salvatore Rossi, e un "intervento "è certamente utile" purché vada nella direzione di una strategia nazionale che coinvolga pubblico e privato.
Banche pronte a collaborare, ha garantito il direttore generale dell'Associazione Bancaria, italiana, Giovanni Sabatini, poiché le azioni sin qui intraprese sono il primo passo per un'azione congiunta tra tutti i soggetti coinvolti...
    

Per il presidente dell'Ania Maria Bianca Farina è necessario agire da una parte "sull'alfabetizzazione finanziaria dei clienti e dall'altra sugli intermediari che devono essere sempre allineati ai nuovi prodotti e alle nuove soluzioni e sempre più addentro alla comprensione dei bisogni dei propri clienti".
D'accordo anche le imprese.
Vincenzo Boccia, neo presidente di Confindustria:
"noi auspichiamo che questo sia il primo step di una grande visione non tanto e non solo di educazione finanziaria ma molto più larga di educazione all'economia del Paese".
Il testo di legge potrebbe essere approvato rapidamente dalla commissione Finanze della Camera.
Maurizio Bernardo, presidente della commissione e primo firmatario della proposta:
"Credo che anche il mondo delle banche delle compagnie assicurative e dell'impresa debba giocare una partita insieme alle istituzioni per dare una risposta ai consumatori italiani e ai nostri concittadini.
L'idea è di trovare un'agenzia che metta insieme tutti i soggetti per dare un percorso di informazione ai risparmiatori e ai cittadini italiani".
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  • banche e imprese insieme per l'educazione finanziaria
  • al più presto una legge per l'educazione finanziaria
  • banche pronte a collaborare
  • è necessario agire da una parte… sull'alfabetizzazione finanziaria dei clienti e dall'altra sugli intermediari che devono essere… sempre allineati ai nuovi prodotti e alle nuove soluzioni e sempre più addentro alla comprensione dei bisogni dei propri clienti
  • d'accordo anche le imprese
  • l'idea è di trovare un'agenzia che metta insieme tutti i soggetti per dare un percorso di informazione ai risparmiatori e ai cittadini italiani".
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I cittadini sono, allo stesso tempo, prioritariamente, "clienti".
   
Prodotto...
Allo stesso tempo, analogamente:
  • viene “spesa” una causa, che serve alla “causa (dominante)”.
La dimensione aggiuntiva è una prospettiva (ottica), che domina incontrastata “qua, così”. Non te ne accorgi più, visto che stanzi da troppo tempo nella, cosiddetta, convenzione.
Informarti “meglio” è… educarti “lato status quo, centrale”:
trasformando tutto ma, non cambiando niente.
È una forma molto sottile di pubblicità (del resto, già sin d’ora, il motto recita a vuoto “gioca con moderazione, gioca responsabilmente, etc.”).
Qualcosa che... 1) chi decide le regole del gioco, lo fa preventivamente, essendo conscio che... sia i numeri che la psiche, gli daranno ragione, 2) chi decide le regole del giogo, non sei tu, 3) chi decide, lo fa attraverso una conoscenza (memoria), che nemmeno tu hai, relativamente a te stesso, in termini di “tentazione e ricaduta”, etc.
Chi (“cosa”) “qua, così”… decide, anche, per te?


Non lo sai, perché “non è mai del tutto chiaro e, quindi, non credi a ciò che ‘spunta qua e là’, in una maniera insufficiente per divenire totalmente convincente ‘lato tuo, centrale’”.
Quindi, più che “chi/cosa”, chiediti… “come vengono prese le decisioni, che riguardano e riguarderanno anche te, per tacito consenso?”.
Come… funziona?
SPS ha rilevato, da tempo ormai, la natura frattale espansa dell’infrastruttura dedicata alla manifestazione della realtà fisica, apparentemente unica ma, nella sostanza, disciolta dalla “solida” unicità del reale potenziale (“troppo grande” per manifestarsi interamente).
Ad immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa (dominante), in delegazione frattale espansa (compresenza, non manifesta), secondo le “qualità attribuite a Dio”:
  • ubiquità
  • non località
  • in leva
  • wireless.
  
 
Il concetto di “delega” testimonia a pieno, proprio questo “modus operandi” gerarchico, che a partire dalla dimensione ottica aggiuntiva, della prospettiva dominante, comanda a cascata tutte le altre, che temporalmente decadono in quella sorta di amnesia artificiale, derivante dal sopravvivere, giorno dopo giorno, nella “convenzione (status quo, paradigma, dominante)”.
È come “bagnarsi nelle acque di un fiume, dalle caratteristiche particolari, capace di resettare i bagnanti, in maniera tale che gli stessi non se ne accorgano, complessivamente”.
Ok?
 
Qualcosa che ricorda molto da vicino un processo chimico/alchemico (un “programma”).
  


Nota bene
Sabino Cassese: La nostra democrazia è di fatto oligarchica.
"I limiti della democrazia derivano dal fatto che la struttura dello Stato è democratica per una parte, ma noi vogliamo che non sia democratica per un'altra parte:
la pubblica amministrazione, i giudici, alcuni dei contro-poteri".
Lo ha detto Sabino Cassese, ex giudice della Corte costituzionale, a margine della lectio magistralis 'I limiti della democrazia' tenuta nella sede romana dell'Università telematica Pegaso.
"Nessuno di noi - ha aggiunto - spera di entrare in una sala operatoria e avere un chirurgo eletto dal popolo. Ognuno di noi vorrebbe avere un chirurgo scelto in base a criteri di merito, non eletto in base al suo seguito elettorale. Questo è uno dei limiti.
Poi ce ne sono altri:
la nostra democrazia è indiretta, delegata, di fatto è una oligarchia.
Noi pensiamo che sia basata sulla maggioranza, ma non è vero:
se in un sistema politico ci sono tre partiti con il 20% dei voti a testa e uno con il 40% dei voti, quello che ha il 40% prevale sugli altri. E in questo caso lei ha una minoranza.
Quindi la democrazia è il governo delegato e indiretto della più forte minoranza del popolo"…
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  • nessuno di noi... spera di entrare in una sala operatoria e avere un chirurgo eletto dal popolo. Ognuno di noi vorrebbe avere un chirurgo scelto in base a criteri di merito, non eletto in base al suo seguito elettorale
  • la nostra democrazia è indiretta, delegata, di fatto è una oligarchia
  • noi pensiamo che sia basata sulla maggioranza, ma non è vero
  • se in un sistema politico ci sono tre partiti con il 20% dei voti a testa e uno con il 40% dei voti, quello che ha il 40% prevale sugli altri. E in questo caso lei ha una minoranza
  • quindi la democrazia è il governo delegato e indiretto della più forte minoranza del popolo (una "élite", dominante).
Come è “già successo”, che ti sei fatto – “qua, così” – tanto, intortare?
  • la democrazia è
  • il governo delegato
  • e indiretto
  • della più forte minoranza del popolo (SPS docet).
Ma, “la più forte minoranza del popolo” è ancora il popolo?
Immagina la dominante, come qualcosa di esteso a livello planetario:
  1. una sola dominante “democratica”
  2. un solo popolo (Massa)
  3. tu e... "tu".

Se sei abituato/a a pensare in termini di “campanilismi”, allora il popolo non è la Massa che, dunque, rimane slegata dai concetti più vicini a te.
Ergo:
passa in secondo piano. Che cosa? La situazione, stessa, generale… nella quale sei “qua, così” inquadrato/a.
Non ci puoi, infatti, credere
Non puoi aderire ad una espansione simile dei “concetti”, dalla prospettiva aggiunta/aumentata “lato tuo, centrale”.
Alias:
non credi in te stesso/a.
E questa "tua" auto svalutazione è parte della strategia dominante, che rimane compresente ma non manifesta, in maniera tale da rimanere al di là di qualsiasi tuo autentico “accorgerti pieno, totale, coerente, etc.”.


"Teatro"...

L'oligarchia (dal greco oligoi (ὀλίγοι) = pochi e archè (ἀρχή) = potere, comando) è il sistema di governo imposto da un gruppo ristretto di persone ed è anche detto governo di pochi, i quali componenti politici hanno più un interesse proprio che quello generale dello Stato
Nella tradizione del pensiero filosofico greco, sistematizzata da Aristotele... l'oligarchia è una forma di governo cattiva, non perché antidemocratica, ma perché quei pochi esercitano il potere indebitamente, o in quanto non ne hanno il diritto o in quanto lo fanno violando le leggi o, infine, in quanto lo esercitano favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità.
Se, invece, i pochi che esercitano un potere lo fanno in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo è un'aristocrazia, naturalmente nell'accezione greca in cui a governare sono gli aristoi, i migliori.
Secondo Aristotele l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.
Nella tradizione del pensiero occidentale si è conservato a lungo, dall'antichità al Medioevo, il concetto che un governo di pochi non è cattivo in sé ma solo quando i pochi governino male.
Nell'età moderna invece si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo:
un governo buono è quello in cui è la maggioranza (i più) che governa.
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Nell'età moderna… si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo:
  • un governo buono è quello in cui è la maggioranza (i più) che governa (per questo necessitavi di "democrazia" apparente. Per trasformare qualcosa che non intende cambiare)…
Ma, nella citazione precedente, hai potuto appurare che “qua, così” è proprio una “minoranza, che governa… 'democraticamente'”:
la nostra democrazia è indiretta, delegata, di fatto è una oligarchia. Noi pensiamo che sia basata sulla maggioranza, ma non è vero:
se in un sistema politico ci sono tre partiti con il 20% dei voti a testa e uno con il 40% dei voti, quello che ha il 40% prevale sugli altri.
E in questo caso lei ha una minoranza.
Quindi la democrazia è il governo delegato e indiretto della più forte minoranza del popolo"…
Di più ed allo stesso tempo, la “democrazia” è un’arma strategica per… “governare da una posizione, di fatto, mono prospettica, solo compresente ma non manifesta…”.


Da cosa dipende “la conta dei voti”, per decidere democraticamente la composizione del “nuovo” Governo?
Legge elettorale, Cassese: Non cambiamola più.
Le leggi elettorali sono dei patti tra il popolo e lo Stato e nella maggior parte dei casi sono di lunga durata. Se continuiamo a cambiare leggi elettorali, continueremo ad accapigliarci sulle regole del gioco…”.
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Accapigliarci sulle regole del gioco…” = guerra tra impoveriti dentro, che non si accorgono.
  
Le leggi elettorali sono dei patti tra il popolo e lo Stato…” = e la dominante? Della dominante ti puoi solo “accorgere, ‘qua così’”.
Essa va come “evocata”, al fine di renderla manifesta. Essa si è assai “divertita”, nel tempo, governando su una Massa resa istupidita, nel tempo.
Ma, la memoria frattale espansa è sempre, allo stesso modo, compresente anche se non manifesta (“ad immagine e somiglianza”). Ergo:
  • te ne puoi sempre rendere conto, ricordando progressivamente ciò che “è già successo”...
l’avvento della dominante è un ricordo
essendo già realtà
partecipante alla terra riformazione (programmazione) della “tua” realtà manifesta “qua, così”.

 
La cancellazione della memoria è, di più, una deviazione (una “manovra a tenaglia”), un isolamento, etc.

Ad esempio:
  • dopo che l’Isis ridiverrà “piccolo”, disperdendosi (trasformandosi ancora una volta), che succederà ai “suoi ex territori”?
Verranno “liberati… ancora una volta, dagli alleati”.
La storia si ripete (se glielo permetti di… farlo).
I territori, che prima dell’avvento dell’Isis, appartenevano a nazioni sovrane e molto spesso “nemiche degli Usa”, cadranno in mani... occidentali. Probabilmente, senza che te ne accorga e senza che se ne accorga “nessuno”... nemmeno loro.
Le “cose” si trasformeranno ad hoc “lato dominante, centrale” (che non esiste, ma c’è).
E molti “blocchi” pre Isis (Iran e Siria, ad esempio), verranno meno (sul “modello Cuba”, ad esempio).
"Il 'Sun' chiede a tutti di esprimersi a favore del 'leave':
dobbiamo liberarci dalla dittatura di Bruxelles", scrive il quotidiano…
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Detto da “sangue imperialista”, la predica risuona di verità, ma… al di là di Bruxelles, esistono gioghi molto più espansi
Ad esempio, la Ue è un asset Usa (i territori in questione dipendono tutti dalla “liberazione” del 1945). Dunque? È ancora la “guerra tra impoveriti dentro”, sullo sfondo impassibile/"impossibile" ed in delegazione frattale espansa, della dominante.
È d’uopo che te accorga “lato tuo, centrale”.
Detto questo e fatto questo che cosa potrai “compiere”?
Nulla, se rimarrai “solo/a”.
Tutto, se riassumerai la valenza della grande concentrazione di massa (“che cosa è”? È… la “personalità” a maggior grado di incisione, nel reale manifesto).
È “la via di… Dio, del Dominio e della dominante”…


Qualcosa che... puoi iniziare a credere (ricordare), ad esempio, ripercorrendo a livello frattale espanso “lato tuo, centrale”, alcune vite già consumate “qua, così”.
Personaggi “famosi”, che hanno saputo emergere, colpire e coinvolgere la Massa.
Ce ne sono molti. Ed è inutile, fare anche solo un nome (poiché, nel “divide et impera”, ogni nome scelto come riferimento, è subito disinnescato dal livello di partecipazione apparente, che incolla interiormente gli individui al “palo della singolar tenzone”.
Trovalo tu, l’esempio che meglio ti aggrada (intanto, a livello frattale espanso, l’informazione non manca mai).
È centrale ricomprendere, non tanto l’esempio, quanto il significato sostanziale sottinteso a qualsiasi esempio che, altrimenti, rimane come un simulacro vuoto e svuotato da ogni riferimento utile “lato tuo, centrale”).
Nel bene e nel male”, gli esempi si sprecano. La storia deviata ne è piena.
Riassumi ogni “storia”, attraverso il “modulo” (per mezzo del valore assoluto, al di là del “segno bene/male”) alla tua "luce (coerenza)".


 

La figura di un dittatore è un esempio diretto, molto efficace, per capire il concetto di grande concentrazione di massa, che non si riferisce al “volume (dimensione fisica)”, bensì, alla portata totale e coerente “lato proprio, dominante”.
Ma c’è dittatore e dittatore, nella gerarchia:
per questo, applica il “modulo (valore assoluto)”, senza disperderti nell'informazione.
L’informazione è frattale espansa. Esiste sempre. E tu puoi decodificarla sempre, meglio se “lato tuo, centrale”. Non è Ego. “È”…
Non solo “qua, così”… tutto è “pubblicità”.
Da quale prospettiva, la metti a fuoco? Allo stesso tempo, essa incarna infinite gradazione d’informazione frattale espansa.
 
Decodificala in maniera opportuna, di modo che… sia te e non “te”, a trarne ampio “beneficio”, meglio se… “In Comunione”.
Ma, poi, fai attenzione al virus dominante:
alla tentazione che coglie, sempre “qua, così”, ogni grande concentrazione di massa (Dominio).
Il “ritorno dalla finestra, di ciò che era uscito dalla porta”:
  • il principio della trasformazione
  • che non cambia mai, di fatto.
Gli stessi movimenti anti-globalizzazione non fanno che rafforzare la globalizzazione, poiché essi contribuiscono a creare un'opinione pubblica globale”.
Sabino Cassese
"Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli...".
Oscar Wilde
Questa è l’anima della “pubblicità”.
   
E questo “qua, così” è l’effetto collaterale che ottiene la dominante, per mezzo della propria “strategia dell’apparenza (compresenza, non manifesta)”.
La prospettiva... consente di aprire una serie di comparaisons indispensabili per comprendere un deposito simbolico e rituale lontano dal lessico contemporaneo, eppure profondamente legato al passato delle diverse aree statuali e nazionali...
Valore sostanziale assegnato dalla cultura d’antico regime alla forma, al modo di apparire in funzione dello status rivestito.
Apparenza, dunque, come esteriorità regolata da norme di vario genere e condizionata da “strategie” a un tempo convenzionali e politiche, perciò duttili
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Accorgiti.

 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1840
  
 

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