lunedì 9 giugno 2014

Il contratto è nullo. A te... terra e denaro.


 
 Lo Stato sono Io!
Luigi XIV
La nullità è il rimedio più forte che l'ordinamento giuridico offre per sanzionare l'invalidità di un atto giuridico.
Effetti. La dichiarazione di nullità da parte del giudice opera retroattivamente (ex tunc) cancellando l'atto nullo e tutti i suoi effetti...
Non ti serve nessun "giudice", (ri)cordalo sempre mentre continui a leggere il presente articolo. Tutto ciò che "ti conduce al di fuori della tua Sovranità", è parte in causa in quel processo etereo che ha interesse a mantenerti "qua", in uno (s/S)tato di alterazione delle tue facoltà superiori (incantesimo, ipnosi, drogaggio, etc.)...
Si dice sempre che “lo Stato è il Popolo” ma, nel caso di Luigi XIV, è possibile frattalmente ricavare lo “spazio” per (ri)comprendere che:
“oggi” lo Stato è qualcun altro rispetto a te e, dunque, al Popolo
lo (s/S)tato di sovranità è relativo al singolo individuo, ossia, ognuno è “Sovrano di Se Stesso” (del proprio Stato).
Ergo? Beh… ogni persona è sacra ed inviolabile (hai presente quando un diplomatico passa ad controllo in aeroporto? Ecco. Nessuno può permettersi di controllarlo, godendo del potere dell’immunità diplomatica. Un effetto che nel Tempo ha preso il significato di un privilegio solo per pochi "funzionari").
Non ti sembra, allora, che qualcosa non quadri in tutto questo fumoso ambito? 
Tu sei un Sovrano a cui è stato levato tutto, essendo di fatto – “oggi” – soggetto a “qualcosa” che ti dice che sei sempre “tu”, pur non essendo pienamente “tu”.
Ciò che è accaduto è contenuto nell’insieme determinato dalla tua (ri)nascita. Allorquando tu “venivi alla luce” nudo e crudo, senza memoria né conoscenza alcuna e solo ed esclusivamente dotato di dipendenze di base e d’ogni tipo.


Il meccanismo della (ri)nascita è centralizzato sulla sfera materna (in primis) e sulla quella paterna e della relativa “famiglia”. Un effetto che pone il presente/futuro del neonato nelle “mani” di una coppia di genitori al soldo della convenzione Massiva, qualcosa che discende in linea diretta dalla “presenza dello Stato e delle sue leggi”
Di quale tipo di "presenza" si parla, visto che lo Stato è anche il neonato stesso, dal momento in cui alla nascita egli eredita “diritti e doveri” e, nella fattispecie italiana, anche un bel debito di circa trentamila euro cadauno?
Quale è questa “presenza” che coordina la Vita di milioni di esseri umani?
Chi è lo Stato? Luigi XIV aveva in tal senso le idee molto chiare: lo Stato era egli stesso. Che cosa “cambia” (l'apprendere questa verità) all’interno della tua sfera (ri)colorata di “valori convenzionali” svuotati, disinnescati all’origine? 
Che… come minimo, lo Stato è "qualcun altro quando si deve prendere" ed allo stesso Tempo… "lo Stato sei tu quando si deve pagare”.
Da una prospettiva più vasta, come quella derivante dall’osservare il Mondo giungendo dal Cosmo, la situazione si direbbe molto simile a:
una forma di democratica dittatura che ha avvolto il Globo intero.

Una ragnatela illusoria che ha convinto, nel Tempo, la specie umana a (ri)tenersi essa stessa l’artefice della propria gabbia senza sbarre, come facendosi misteriosamente bastare quello che via via si riduce sempre di più, analogamente al cappio che si stringe progressivamente alla gola, mentre il proprio “peso” aumenta da sé la pressione/forza, che automaticamente lo mantiene in quello stato di asfissia dilagante, recante con sé lo strumento della propria “fine”, all’interno del ciclo di una singola manifestazione di Vita.
L’impiccagione è un modo frattale per replicare/anticipare quello che avverrà da sé, nel Tempo e senza la necessità di un boia fisico che “apra la botola sotto ai propri piedi”
Il concetto di “frattale”, emerso in SPS, è relativo a quella “presenza radioattiva” (qualsiasi presenza) che diffonde se stessa su e nella serie di ambienti che, gerarchicamente, (ri)compongono il tutto... sino alla manifestazione fisica delle 3d.
Una sorta di “confusione sensata ed ordinata gerarchicamente” è ciò che s’emana dalla cartina di tornasole delle 3d (la tua realtà fisica ritenuta unica e senza alternativa alcuna, per via del “credo popolare” derivante dalla compresenza del Nucleo Primo).

Il Nucleo Primo: quella fazione umana databile al “Primo Tempo”, che emerge dalla fine dell’ultima grande glaciazione, che come una paratia stagna (cancellino) dissolve la "memoria di specie" a livello di consapevolezza direttamente accessibile ed esprimibile.

Coloro che abitano la dorsale oceanica (Terra Cava) e che hanno, come la tana strategica di un coniglio, infinite uscite sul/nel Mondo di superficie, essendo (1) a te completamente sconosciuti e (2) incarnanti un potere ispirante che rimane sempre dietro allo scenario, preferendo alimentarlo indirettamente per mezzo tuo (effetto wireless).
Una simile “radiazione di fondo” (frattale, radioattività, campo morfogenetico, imprinting, etc.) è in grado di polarizzare integralmente l’intero ambiente Planetario, nel Tempo  e nella radicazione della convenzionalità ed abitudine (stanziamento e contenimento della Massa).
Qualcosa che, evidentemente, non emerge direttamente nella “fisica” del Mondo che pensi di conoscere e che, dunque, si limita ad insufflare in esso la propria ispirazione (perfetta strategia), causando la tua ciclicità all’interno del loop auto generante e mantenuto attivo per mezzo tuo (Mito di Atlante).
Lo scenario 3d risulta incompleto alla tua “vista” ed al tuo tentativo di “capire”, perché il Nucleo Primo rimane sotterraneo rispetto a te. Per Analogia Frattale, dunque, tutto si ordina secondo la direttrice non visibile ma gerarchicamente a maggior “peso”.
È chiaro che la questione cardine ruota attorno alla “sovranità” dell’individuo (nella veste del ricordo o della memoria scordata/smagnetizzata ma non scomparsa).
Come può una cerchia di individui avere la capacità ed il “diritto” di (ri)condurre in cattività tutti gli altri?
Come può agire, una simile cerchia, all’interno di un insieme di leggi "superiori", che agiscono a tutela di tutto e di tutti?
Beh… attraverso il “raggiro funzionale”, ossia, agendo da dietro alle quinte in maniera tale da fungere da “Pastori” per l’intero “gregge umano”, completamente al di fuori (distaccato) da ogni tematica relativa alla propria e più autentica origine e natura, da cui consegue il proprio “Diritto Sovrano”.

Qualcosa che (ri)corda molto da vicino le strutture del potere dominante, che nel corso della storia deviata ha sempre caratterizzato la storia dell’umanità come una sorta di catena di violenze, guerre, ingiustizie, etc. Un insieme di “leggi” che camminano nel Tempo, dando l’illusione di vivere in un canale intelligente in evoluzione ma, in effetti, limitandosi all’evidenza della sola (ri)colorazione simbolica e palliativa di una società umana che crede di evolversi sulla scorta di quella rincorsa tecnologica che, evidentemente, è umana nella sola componente d’utilizzo e non certamente nella capacità di capire, comprendere a fondo, etc.

Gli “esperti” sono pochi rispetto alla Massa; il Nucleo Primo è numerosamente irrilevante rispetto al numero Massivo (tutto si replica e segue la presenza radioattiva frattale del potere gerarchico maggiore. In tal senso, non importa che una simile presenza sia visibile o meno, visto che la si può desumere indirettamente attraverso, ad esempio, l’Analogia Frattale).
Spagna, decine di migliaia in catena umana per indipendenza Paesi Baschi.
Decine di migliaia di persone hanno formato una catena umana lunga 123 chilometri in Spagna, tra le città settentrionali di Durango e Pamplona, per una manifestazione a sostegno di una maggiore indipendenza dei Paesi Baschi. 
I partecipanti hanno cominciato a radunarsi a mezzogiorno di oggi. Gli organizzatori del gruppo “Gure Esku Dago”, che in basco significa “È nelle nostre mani”, fanno sapere che per coprire quella distanza ci vogliono circa 100mila persone, ma al momento non c'è nessuna verifica indipendente di questa cifra. A settembre del 2013 più di un milione di persone formarono una catena umana lunga 400 chilometri nel nordest della Spagna in favore dell'indipendenza della Catalogna.
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È nelle nostre mani.

A chi si (ri)volgono tutte queste persone? Allo “Stato”? Ma… lo Stato non sono esse stesse? Dunque?
A chi chiedono l’indipendenza? A chi, se non a se stesse (indirettamente)? A chi, se non a coloro che lo amministrano (direttamente e indirettamente), sul modello descritto da Luigi XIV.
Il problema non è, forse, “andare d’accordo” in un reame separato in tutto e per tutto. Questa è la storia umana che si replica all’infinito:
ad una “rivoluzione” segue qualcosa che tende a “restaurare” ciò che, in profondità, continua indisturbato ad alimentare lo scenario 3d, entro al quale ci si muove (questo è l’effetto radioattivo/frattale della presenza di “qualcosa”, che insiste nel mantenere attivo uno schema in proiezione intenzionale su e nel Mondo).
Luigi XIV ha dimostrato che lo “Stato” non è quello che ti hanno detto e che, dunque, pensi:
lo Stato non sei attualmente tu.
"Oggi, l’Africa è emersa da questo cammino oscuro. Il nostro Armageddon è passato. L’Africa si è innalzata come un continente libero e gli Africani sono rinati come uomini liberi. Il sangue che è stato sparso e le sofferenze che sono state sopportate, sono oggi in Africa i pilastri della libertà e dell’unità. Quegli uomini che hanno rifiutato di accettare la sentenza inflitta su di loro dai colonizzatori, che hanno retto incrollabilmente attraverso le ore più buie, per la visione di un’Africa emancipata dal dominio politico, economico e spirituale, saranno ricordati e venerati ovunque si incontrano gli Africani. Ciò che si può pronunciare oggi, può aggiungere poco all’eroica lotta di coloro che grazie al loro esempio, ci hanno mostrato quanto preziose siano la libertà e la dignità umana, e di quanto poco valore sia la vita senza di esse.

Le loro gesta sono scritte nella storia.
Eppure la vittoria dell’Africa, anche se proclamata, non è ancora totale, e le aree di riluttanza persistono. Oggi definiamo come nostro primo compito la grande liberazione definitiva di quegli Africani ancora dominati dallo sfruttamento e dal controllo straniero. Con l’obiettivo in vista, e un trionfo incondizionato alla nostra portata, non dobbiamo ora vacillare né rallentare né rilassarci.
Dobbiamo fare un ultimo sforzo supremo; ora che la lotta si sviluppa, seppure affaticati, abbiamo conquistato tanto che l’esaltante senso di realizzazione ci ha portato quasi alla sazietà.
Ma la nostra libertà non ha senso se tutti gli Africani non sono liberi.
I nostri fratelli in Rhodesia, in Mozambico, in Angola, in Sudafrica, gridano con angoscia per il nostro sostegno e assistenza. Dobbiamo sollecitare a loro nome il loro pacifico accesso all’indipendenza. Dobbiamo schierarci ed identificarci con tutti gli aspetti della loro lotta. Sarebbe un tradimento se noi servissimo soltanto a parole la causa della loro liberazione e fallissimo nel sostenere i nostri discorsi con l’azione. A loro diciamo: il vostro appello non sarà ignorato. Le risorse dell’Africa e di tutte le nazioni amanti della libertà sono radunate al vostro servizio. Rincuoratevi, perché la vostra liberazione è vicina".
Questo discorso potrebbe essere stato pronunciato oggi stesso. Invece, tali parole furono proferite quasi mezzo secolo fa, nel lontano 1963, quando il Negus d’Etiopia Ras Tafari Makonnen, ovvero Haile Selassie I, fondò l’Organizzazione dell’Unità Africana, prima ed unica istituzione al mondo volta ad unificare politicamente il continente nero per salvaguardarne i diritti umani: 
con queste inequivocabili frasi il Negus si rivolgeva fraternamente ai leader africani, animando la lotta per l’emancipazione dell’Africa che continua ancora oggi
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Il libro ripercorre il regno di Ras Tafari, documentando non solo la storia d'Etiopia del Novecento, ma anche le dinamiche politiche internazionali del dopoguerra, attraverso il punto di vista dell'unico Impero Africano la cui indipendenza e sovranità è rimasta praticamente ininterrotta per più di tremila anni
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Nel 1963, dunque, Haile Selassie I si espresse in questa maniera lungimirante, nei confronti dello “stato di libertà” nel quale versava il continente africano. Molto bello, saggio e convenzionale ciò che è stato espresso, tuttavia, come accadde per il dopo Gandhi, anche per l’Africa i seguenti cinquant’anni non hanno cambiato, nella sostanza, il "destino" e l’attualità del proprio discorso d’insieme (riserva di caccia per i vari modelli occidentali e capitalistici globali).
Le lotte che sono avvenute, nel frattempo, non hanno cambiato di una virgola la situazione profonda entro la quale l’africano è tuttora “schiavo” di qualcosa che... (ri)parte costantemente dalla “separazione in casa” che caratterizza le 3d (i genoicidi sono accaduti ancora, la corruzione interna è presente ovunque, gli organismi di controllo sono illusori ed inutilizzabili, etc.).
Una "invasione fisica" ed una "invasione eterea" raggiungono lo stesso risultato, solo che… nel secondo caso tu non te ne accorgi più, (ri)tenendo la situazione come "normalizzata ma stranamente e sempre sfuggevole", in ambito di libertà di fondo costantemente mancanti, se osservate al di fuori della “caverna” entro la quale sei confinato senza più possibilità di accorgertene.

Ecco questo “disegno non manifesto” ma solo abbozzato, (ri)levato per mezzo del discorso del 1963... di un uomo d’altri Tempi:

eppure la vittoria dell’Africa, anche se proclamata, non è ancora totale, e le aree di riluttanza persistono. Oggi definiamo come nostro primo compito la grande liberazione definitiva di quegli Africani ancora dominati dallo sfruttamento e dal controllo straniero. Con l’obiettivo in vista, e un trionfo incondizionato alla nostra portata, non dobbiamo ora vacillare né rallentare né rilassarci. Dobbiamo fare un ultimo sforzo supremo; ora che la lotta si sviluppa, seppure affaticati, abbiamo conquistato tanto che l’esaltante senso di realizzazione ci ha portato quasi alla sazietà.
Ma la nostra libertà non ha senso se tutti gli Africani non sono liberi...
  • abbiamo conquistato tanto che l’esaltante senso di realizzazione ci ha portato quasi alla sazietà
  • ma la nostra libertà non ha senso se tutti gli Africani non sono liberi...
Questo “essere sazi” e questa “libertà senza senso”, derivano da una “conquista esaltante”, che sa tanto di “concessione strategica superiore al fine di… mantenere le cose sempre uguali dando solo l’impressione di…”.
Qualcosa che deriva solo ed esclusivamente da un ordinamento di potere non più osservato (bada bene… non più osservato e non più osservabile).

Insomma, se tu inserisci sul/nel tavolo 3d la presenza del Nucleo Primo, improvvisamente, tutto prende senso. Senza di esso, le dinamiche che sconvolgono il Mondo appaiono senza senso e ciò che ne consegue e che trai come “lezione” è qualcosa che ti lascia costantemente “a piedi” (confuso, smarrito, dubbioso, senza direzione. Ad esempio, con chi sei indebitato, visto che devi circa trentamila euro a "qualcuno"?)...
Sovranità.
La sovranità è l'espressione della somma dei poteri di governo (legislativo, esecutivo e giudiziario), riconosciuta ad un soggetto di diritto pubblico internazionale (es. Stato) che può essere una persona od un organo collegiale. Le modalità in cui questa somma di poteri è organizzata e ripartita è detta forma di governo
In dottrina, il diritto pubblico teorizza tale istituto giuridico essenzialmente come uno degli elementi costitutivi dello Stato, insieme al territorio ed al popolo. Tale assunto, tuttavia, ha incontrato delle eccezioni che vedono riconosciuta la sovranità anche in capo a soggetti privi di un proprio territorio o di un proprio popolo, come inteso in senso tecnico-giuridico stretto. Così come avviene ad esempio per il Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu)...
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Le eccezioni esistono a titolo frattale del Nucleo Primo

Come puoi capire/sapere di sovranità se essa è amministrata e (ri)entra in un ambito estremamente sfuggevole, come quello che si delinea all’interno del processo storico deviato del “diritto pubblico”?
Qualcosa che tende a sfuggire nella sostanza, non lo puoi (ri)comprendere alla luce della tua presenza Sovrana. Nel Tempo non saprai più nemmeno a cosa ti riferisci. E, infatti, così è successo e così acccade…
 
Sovrano.

In uno Stato il sovrano è, nel senso proprio del termine, il soggetto che detiene la sovranità, intesa, per dirla con Jean Bodin, come "quel potere assoluto e perpetuo che è proprio dello stato". Correntemente, però, il termine viene usato per designare, con valore generico, il capo di stato monarchico e, quindi, come sinonimo di monarca
Concezioni del passato.
Fino al XIX secolo si diceva che la sovranità può essere attribuita ad una persona (il monarca), ad un'assemblea che riunisce una parte del popolo oppure ad un'assemblea che riunisce tutto il popolo (inteso come insieme di cittadini), dando luogo così alle tre classiche forme di governo già individuate da Aristotele: monarchia, aristocrazia e democrazia...


Concezione attuale.

A partire dal XIX secolo si afferma un'elaborazione teorica della dottrina tedesca, secondo la quale il titolare della sovranità è una persona giuridica, lo stato, di cui coloro che effettivamente esercitano i poteri sovrani (quali il capo dello Stato, il parlamento, il governo e lo stesso corpo elettorale) non sono che organi. 

Questa idea finisce per integrarsi con quella che la sovranità appartiene al popolo, proclamata, ad esempio, dall'art. 1 della Costituzione italiana, nel senso che lo stato, titolare della sovranità, deriva la stessa dal popolo che con la sua volontà lo ha creato. D'altra parte nel moderno stato di diritto la sovranità si scinde in più funzioni pubbliche attribuite ad organi diversi, secondo il principio della separazione dei poteri...
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Se entri in un ambito di “sovranità” senza essere in grado di capire che cosa stai esattamente trattando, beh… è meglio lasciar perdere. Persino un decano dell’avvocatura, animato di altruismo, capisce da sé che “è meglio lasciar perdere”.
Perché... entrando in una foresta che non si conosce e che non si può mai conoscere a fondo… non si ha scampo alcuno.
Perchè... entrando in una foresta predisposta proprio per "farti smarrire"... non si ha scampo alcuno...

I vati tentativi che storicamente vengono (ri)proposti "ieri e oggi", in tema di sovranità individualità, (ri)sentono tutti di una complessità di fondo, che intima all'individuo di sottostare (affidarsi, credere, etc.) ancora a qualcosa che "non si capisce mai bene sino a fondo". Gli stessi ultimi tentativi adoperati da Frank O'Collins, ad esempio, intimoriscono al solo avvicinarsi al suo "Sito/Bibbia", facendo sentire piccolo piccolo colui che intende anche solo "informarsi, in quantità di goccia nel mare"...

Dunque? Dunque… allo stesso modo del "vortice economico" che SPS ha semplificato nel "Modello LSD (Libero e Sovrano Denaro)", anche l’ambito relativo alla “sovranità” è da (r)aggirare.
In che modo?
Attraverso la semplificazione derivante dall’osservar secondo altra prospettiva, tutto ciò che usualmente (ri)suona come insormontabile ed oscuro.
Il codice relativo al diritto, derivante dall’amministrazione "secondo legge", è troppo complesso, intricato ad arte e personalizzabile ad hoc, per permettere a chiunque di poterlo capire a fondo, al fine di comprendere quali siano i propri “diritti inviolabili ed inalienabili” (tutto ciò che è solo scritto su carta ma mai veramente applicabile nella sostanza dei fatti all’interno dell’attuale reame 3d nonché dell’impero del Nucleo Primo).

Che fare, dunque?


Devi solamente avere chiaro che:

il meccanismo della (ri)nascita ti “getta nella mischia in uno strano modo”, per cui… il (ri)cordare sempre di essere portatore naturale di “diritti superiori relativi alla persona e a tutte le sue componenti”, è sufficiente al fine di ritenere come "nulla" qualsiasi forma “contrattuale scritta e/o non scritta”, che al momento della tua nascita ti “prende in custodia, a causa della tua dimenticanza Temporanea”.
Ergo? Non devi nemmeno entrare nel merito della “legge”, di qualsiasi tipo di legge si tratti. Ok? Semplicemente... "evita la foresta".

Prendi un'altra strada...
È come praticare un esorcismo o liberarsi da un incantesimo. Cambia via!
Tutto ciò che ti attende è solo ed esclusivamente artificiale, ossia, (ri)sente della natura della (com)presenza che, per tacito assenso (da parte tua), ti amministra in qualità di tuo tutore (non direttamente richiesto da te, per evidente ma illusoria mancanza di capacità di “intendere e capire”).
La presenza genitoriale, allo stesso modo, è qualcosa che deve solo traghettare l’individuo sino al momento del sua armonica (ri)cordanza. Qualcosa che non può avvenire se… il sistema educativo spinge in senso opposto.

Il "(ri)cordo" è qualcosa che dovrebbe essere tramandato, in qualità di testimone, dalla famiglia umana nel suo insieme. Allo stesso modo, ora inverso, che invece spinge al lavaggio del cervello o alla sua (ri)programmazione inconscia a livello di “ambiente o aria respirata”. 

L’essere superiore che sembra amministrarti per “tua gentile concessione”, è quella figura eterica di “Dio”, che non vedi mai nel corso della tua Vita. Una "montatura", a Filtro di Semplificazione attivo.
Una presenza, guarda caso, immanifesta ma ubiqua… allo stesso modo di quella del Nucleo Primo.
E sai benissimo che… il caso non esiste.
Leggi, or dunque, che cosa si scrive e si sostiene a proposito della “Sovranità di Dio”. Rifletti sul significato di talune affermazioni ed espressioni che vanno a (ri)scriverti all’interno (cambio di frequenza individuale) di tutto quello che credi di conoscere. Paragona questo "Dio" alla fazione del Nucleo Primo... noterai che non c'è nessuna differenza frattale.
Con l'espressione sovranità di Dio, la teologia biblica del Calvinismo applica a Dio la categoria della regalità, monarchia assoluta, con tutte le prerogative che la contraddistinguono, affermando che Dio è re, il supremo reggitore e legislatore dell'intero universo…
Affermazioni bibliche sulla sovranità di Dio.
"Il Signore ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo dominio si estende su tutto" (Salmo 103:19). 

In quanto "altissimo", Dio "domina sul regno degli uomini e ... lo dà a chi vuole" (Daniele 4:17;25); "il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione" (Daniele 4:34; 5:21); "Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto" (Daniele 7:14).
Il re di Israele, Davide confessa: 

"A te, Signore, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, Signore, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose!" (1 Cronache 29:11).  

Questo riconoscimento della sovranità di Dio, espresso in forma di preghiera, echeggia nella conclusione tradizionale del Padre nostro:

"Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen" (Matteo 6:13). 

Indubbiamente Dio è: "beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori" (1 Timoteo 6:15; cfr. Apocalisse 19:16).
La sovranità di Dio, così, esprime la natura stessa di Dio come l'onnipotente, in grado di mettere in atto tutto ciò che vuole, portare a compimento i decreti della sua volontà, e mantenere le sue promesse…
In che modo la sovranità di Dio si manifesta.
La sovranità di Dio si esprime nel piano comprensivo o decreto promulgato per la storia umana: egli "compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà" (Efesini 1:11).


La sua sovranità è esercitata e manifestata nella storia nell'ambito dell'opera della creazione, provvidenza e redenzione. Di Dio, il profeta Geremia dice:

"hai fatto il cielo e la terra con la tua gran potenza e con il tuo braccio steso; non c'è nulla di troppo difficile per te" (32:17-23) e indubbiamente: "ogni cosa è possibile a Dio" (Marco 10:27; 14:35; Luca 1:37).
Iddio pure sovranamente sostiene e governa l'intero creato secondo la sua provvidenza.
"Egli governa il destino di uomini e nazioni" (Atti 14:15-17; 17:24-28).
La caduta stessa di Adamo avvenne nell'ambito di ciò che egli aveva disposto (Genesi 2:16,17), come pure la crocifissione di Cristo (Atti 2:23; 4:27,28) ed ogni altro avvenimento.

Il suo governo provvidenziale è onnicomprensivo: "Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose" (Isaia 45:7; cfr. Efesini 1:11).


Manifesta la sovranità di Dio pure l'opera della redenzione. Egli promette, stabilisce alleanze e conduce la storia della salvezza. Il Messia stesso è "Dio potente" (Isaia 9:6,7), "Figlio dell'Altissimo", il cui regno "non avrà mai fine" (Luca 1:33)...


Considerazioni teologiche.

Generalmente i teologi considerano la "sovranità" come uno degli attributi di Dio incomunicabili

"Sovranità" esprime una caratteristica intrinseca di Dio, e talvolta si fa una distinzione fra "volontà sovrana" e "potenza sovrana". La sovrana volontà di Dio e la sua potenza non sono arbitrarie, dispotiche o deterministiche. La sua sovranità è caratterizzata dalla sua giustizia e santità, come pure dai suoi altri attributi.
La sovranità di Dio e la responsabilità umana sono paradossali e vanno oltre l'umana comprensione, ma non sono contraddittorie

La sovranità di Dio e la sovranità umana sono certamente in contraddizione reciproca (non ci può essere che un sovrano oppure sono in conflitto), ma la sovranità di Dio e la responsabilità umana non lo sono. Dio, nella storia, per realizzare i suoi propositi, si avvale di strumenti umani, eppure l'uso di tali mezzi non implica coercizione.

Dio ci comanda di vivere secondo la sua sovrana legge (Genesi 2:16,17; Esodo 20; Matteo 22:37,38). Eppure Dio realizza la sua volontà anche attraverso azioni umane peccaminose e disubbidienti (Genesi 45:5, 7-8; 50:19,20). La crocefissione di Gesù Cristo, certamente il crimine più odioso della storia, avvenne nei limiti dei piani di Dio, benché i suoi assassini ne siano totalmente responsabili e condannabili


"quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste" (Atti 2:23; 4:27,28; cfr. Giovanni 19:11).

La dottrina della sovranità di Dio è sottolineata particolarmente dalla tradizione agostiniana-calvinista ed è negata o compromessa nelle tradizioni pelagiane, arminiane e liberali, le quali sostengono a vari gradi l'autonomia umana...

Link  

Tutto ciò ti (in)trattiene nella tua attuale “forma” d’incoscienza.
Che altro?

Se ci vuoi ricamare "dentro", beh… sei “libero” di rimanere “dentro”. Ma dentro a cosa? 

Ovvio, coloro che “stanno bene” all’interno di una situazione… nulla penseranno di cambiare di sé, nè della situazione; se non qualcosa in grado di aumentare il proprio privilegio, seguendo e radicando sempre di più quella via che sostiene la competitività, la sopravvivenza, la legge della giungla, la catena alimentare, il mors tua vita mea, etc. che, al fine, spinge a remare sempre in tondo attorno al cardine (libero arbitrio), che mantiene saldamente vincolati, come il cane alla “propria” cuccia.
Il “contratto” che vincola a queste 3d è “nullo” e pertanto da rescindere.

Perchè? Perchè, tu in quanto essere Sovrano, dotato di precise caratteristiche di fondo, vieni accolto dall'(Anti)Sistema per mezzo di un certo iter (imprinting) che ti mantiene (Re)Legato all'interno della situazione post (ri)nascita. La tua natura non viene rispettata, nella sostanza (raggiro), per cui il tuo essere (ri)sente di una forza totale e pressante che ti devia dalla tua più autentica predisposizione.
Alla fine si tratta sempre di una "esperienza" ma... più precisamente trattasi di "una esperienza nell'esperienza" (deviazione).
Nulla può avere su di te un simile potere.
Nulla e nemmeno il “peso del passato”… di qualsiasi passato si tratti (karma, debito, destino, etc.)...
Lo Stato, questo Stato… non sei tu se per “tu” intendi quel qualcosa che ti anima e che ti rende “Sovrano”.

Per altri versi, se non credi in una simile “forma/verità” applicabile a te stesso, allora significa che “quello che hai te lo meriti” e nulla avrai da chiedere a ciò che evidentemente già ti soddisfa. Però… non lamentarti in continuazione, come se non avessi scelta alcuna.

Ossia: SPS crede che l’umano attuale si accontenti/adatti ma che, allo stesso Tempo, non si accontenti mai nell’interezza delle proprie parti, non meglio (ri)conosciute.
Da “qua”… quel continuo lamentarsi, che ti rende più simile ad una radio, attraverso la quale “passa la trasmissione”, piuttosto che a quella stazione radiotrasmittente dalla quale “parte il segnale portante”.

Che cosa preferisci?


Lo so che ti sembra impossibile preferire.


Lo so che prendi quello che trovi e che, dunque, ti è concesso.


Ma so anche che… c’è altro attorno e dentro a te.

Il “contratto è nullo”. Tu sei Libero e Sovrano: che cosa scegli di “fare”?
Lo Stato non ti (ri)conosce nelle tue vesti superiori, perché tu vesti altri panni. Ma essendo nulla ogni forma di contratto… tu hai diritto ad una Vita libera e rispettosa nei confronti degli altri.
Tu hai diritto ad un “pezzo di terra” (se vuoi fermarti ad abitare) e sino a quando sarà necessario, all’auto generazione di denaro convenzionale secondo passione (Modello LSD), atto a permetterti di rimanere nelle 3d utilizzando la stessa interfaccia diffusa usualmente, per poter “commerciare con gli altri al fine di vivere al meglio il libero viaggio della Vita”.
Ovvio… una volta “libero” dovrai avere anche idea del “cosa fartene della tua libertà”.
Le forme d’intrattenimento (tutte) auto esistenti nelle 3d, hanno il compito funzionale superiore di mantenerti "occupato", se non sei ancora in grado di “essere consapevole di te”.
La duplice funzione di ogni “manifestazione” è inscritta in profondità nel tutto ed in ogni sua frammentazione frattale ad “immagine e somiglianza”.
Il giudizio lascia sempre il Tempo che trova e… SPS osserva in maniera tale da (ri)assumere tutto da una visione prospettica aperta ed al di là di qualsiasi separazione funzionale a “mantenere fissi sul posto”.

La verità emergente in SPS è relativa, dunque, ad uno (s/S)tato di sé, funzionale alla propria esperienza superiore, che si apre giorno dopo giorno a qualcosa di meraviglioso, anche se non ancora pienamente “compreso”…


A prescindere da cosa sia “il vascello umano”… è quel qualcosa che viaggia sul/nel vascello, che merita di essere mantenuto sempre autenticamente vivo in sé:
non l’Anima, né lo Spirito, né quello che convenzionalmente “sai”… ma ciò che “sei nella tua verità”. Qualcosa che è al di là di ogni luogo comune (pre)tracciato da altri.
La tua esperienza è… tua. (Ri)prenditela e vivila!
Sealand, lo stato più piccolo del mondo.
È lo stato più piccolo del mondo, anche se la sua sovranità non è mai stata riconosciuta da nessuna nazione al mondo. Sealand (letteralmente terra del mare) è una piattaforma sul mare al largo delle coste di Suffolk, in Inghilterra, abitata da 22 persone che condividono 30 camere, una cucina e parecchio lavoro: 
l'elaborazione degli ordini del sito, la messa in sicurezza e la manutenzione della struttura...
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com 

6 commenti:

  1. Grazie per i tuoi interessantissimi accorgimenti e riflessioni.
    Ti auguro il meglio
    Tiziano

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    1. Ciao Tiziano, grazie... è sempre un piacere tornare a (ri)leggerti :) Contraccambio lietamente. Un abbraccio. Serenità. Smile

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  2. Bellissimo ... è ora di fare causa al NP !!!
    Buonanotte.
    Cristiano

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    1. Ciao Cristiano, non tanto al Nucleo Primo quanto allo Stato :) Un abbraccio. Serenità

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    2. Era una battuta ... non esiste tribunale competente! L'idea di fare causa allo stato mi era anche venuta ma, pensandoci bene, se gli faccio causa riconosco alla fine la sua autorità.
      Il "di-ritto" è un'arma "diabolica", la più subdola.
      W l'anarchia-gilanica-orrizontale W l'isola che non c'è

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    3. Ok :) Ogni azione "altra" portata avanti in solitaria, con un simile "avversario"... è destinata a non portare da nessuna parte. O cambia la frequenza planetaria, oppure il percorso è un conosci te stesso, che alla fine esula dalla modalità del mondo (scenario).

      Evaporare, voltando pagina... (ri)trovando un esterno a tutto ciò. Che altro?

      Grazie Cristiano. Abbraccio. Smile

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"Fai..." un po' Te.