domenica 18 aprile 2010

Se






Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

7 commenti:

  1. Questa meravigliosa poesia mi è stata consegnata da mamma dicendomi: andrea, babbo ti ha lasciato questa lettera. la lettera era questa poesia meravigliosa. Forse non a caso proprio oggi ho scritto questo:

    Alt!
    E’ veramente giunta l’ora, anche se non esiste ne tempo ne spazio, di riporre tutte le diatribe, inutili, perché non porteranno mai allo scopo finale, ma resteranno sempre sospese nell’Aria fortemente inquinata da parole e da fatti. Ognuno di noi ha un proprio cervello che ha bisogno ora più che mai di essere veramente fatto funzionare soltanto attraverso una fonte di equilibrio. Apriamo il famoso Terzo occhio e guardiamo noi stessi ciò che abbiamo combinato e ciò che invece è straordinariamente meraviglioso. Basta un solo occhio per vedere, osservare e non controllare tutto ciò che fino ad ora è stato controllato con una scrupolosità diabolica, pazzesca. Soltanto attraverso quell’occhio e attraverso l’equilibrio del nostro cervello potremo rivivere e ritornare a tutto ciò che è Sacro. E se esiste la geometria sacra vorrà dire che la terra è Sacra, che l’universo è Sacro, che l’uomo è Sacro, ma ha perso delle qualità, facoltà che nel lontano remoto gli permettevano la connessione con la sacralità Universale. Ha perso il sacro scegliendo il profano perché non ha creduto che la Materia fosse composta dalle solite cellule di quelle dello Spirito. Ha creduto che la materia fosse il mattone di terracotta perché toccandolo lo sentiva compatto, e perché i suoi occhi lo vedevano e continueranno a vederlo fino a che non abbandoneranno spontaneamente la loro forza di volere. Il volere non è potere anche se appare così. Il volere è prigionia di se stessi.
    Lo spirito è ben visibile per coloro che hanno abbandonato l’idea della materia. Tutto vibra, tutto è un movimento, una meravigliosa danza armonica, quello che è la Terra e l’Universo. Un ritmo, una pulsazione continua anche quando crediamo di essere immobili, fermi. Riequilibriamo il nostro Io, per giungere al nostro Se superiore che da sempre è in nostra attesa, e molto spesso c’è lo ricorda, ma noi non lo ascoltiamo e preferiamo usare una o l’altra parte della mente umana che inevitabilmente ci condurrà alla dualità. Ma basterebbe usare l’equilibrio del nostro cervello per far equilibrare anche la nostra mente che stavolta ci condurrà a quell’unicità che avevamo perso, perchè da noi sconnessa. Per usare l’equilibrio non è poi tanto difficile, anzi credo sia molto più facile del previsto. Quando creiamo un pensiero automaticamente lo inseriamo o nel positivo o nel negativo dove là resta fermo in attesa di un pensiero opposto che rimuoverà il vecchio e lo sposterà dalla parte opposta .Entrambi passeranno dal centro della tua mente ma non potranno stazionarvi perché non idonei all’equilibrio. Oppure il pensiero non verrà rimosso, ma calpestato, schiacciato da altri pensieri di ugual segno , poi avverrà la compressione e li potranno restarvi fino alla nostra morte o trasformazione. Ma se il nostro cervello impigrito dal nostro Io o nostro ego elaborasse il pensiero mentale , sicuramente verrebbe condotto al centro della nostra mente. Sarebbe un pensiero neutro, come il cavo giallo-verde che rappresenta la neutralità o la messa a terra per mezzo della quale riusciamo a salvarci. Solo attraverso il pensiero neutrale si può evolvere, potendo così riconnettersi al Dio Universale allontanandosi da ogni polarità. Credo che solo l’amore e la sofferenza siano neutri, e quando ci colpiscono noi ci evolviamo. Entrambi neutri perché frutto della nostra anima anch’essa neutra e naturale. La natura potrebbe essere l’anima della terra.

    andrea

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  2. I pensieri sono come nuvole. Non bisogna trattenerle,ma lasciare che si dissolvano nel vento,_ diceva Bagwan, perchè trattenerli significa sentire tutto il peso che porta con sè quel pensiero finchè non ce ne liberiamo . Attaccati al problema perdiamo la vitalità.Il fatto è che non crediamo che invece la vita ci dà la risposta giusta subito , e allora la rimurginiamo noi fra mille ipotesi e sintesi .
    Si Andrea , dobbiamo imparare ad a essere impersonali , con la certezza che anche per gli altri verrà al momento giusto la risposta ai loro problemi. Credo che alla base è fondamentale avere fiducia nella vita che a sua volta si prende cura di te, mentre noi non ci fidiamo di lei. Come dici tu può essere però facile se solo la accompagnassimo come una buona amica .

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  3. vi leggo e in me ritrovo un rivolo di pace, qualcosa di vivo nel quale mi riconoscermi

    intendo ringraziarvi, Daniele per il suo blog, qualche tempo fa il link sui Wingmakers l'ho apprezzato particolarmente, ho riletto proprio stasera alcune cose che mi scrisse quando ho fatto presente un mio problema e gliene sono ancora grata

    pace ho letto solo questo post scritto da te e ce n'è di energia buona che esce dalle tue parole e come!

    Con Loredana ci conosciamo da un po' e sembra che....in questo cammino no...non siamo soli...

    grazie di cuore per la vostra presenza
    che la Luce illumini sempre il nostro cuore per non farlo inaridire

    out

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  4. scusatemi se mi sono espressa in una maniera forse un pò troppo caramellosa...ma le cose migliori erano state già dette a cominciare dalla poesia di Kipling...e questo è il mio modesto contributo!

    notte bella
    out

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  5. Caro Andrea,
    sono onorato dalla tua "ampia" riflessione; la ricerca di una posizione di equlibrio è il Santo Graal del vivere dal cuore, ovverosia del vivere presenti a se stessi ogni attimo, ogni respiro, ogni battito. Senza passato ne futuro ma solo "adesso". Ripensare al terzo occhio come l'occhio originale, dal quale sono nati gli altri due, descrivendo la dualità, è altamente educativo. Non sempre si pensa al terzo occhio in questi termini, solitamente si vede molto di più la parte relativa al "potere" che ne deriva. Sfugge infatti la riflessione creativa legata al numero ed alla funzione nonchè alla conseguenza del suo "assorbimento".
    Vivo questi giorni con rinnovato spirito di equilibrio, e comprendo molto bene le tue parole. Questa poesia, poi, è ampiamente descrittiva della "polarità" che dovremmo tutti maturare con estrema consapevolezza: arte pura che interseca lo Spirito...
    Su Amore e sofferenza non ci sono dubbi: gli estremi della stessa scala evolutiva :)
    Grazie Caro Amico...
    Ti auguro una Vita ricca di queste riflessioni...
    Un abbraccione...
    Serenità

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  6. Cara Loredana,
    felice di tornare a leggerti :)
    Buon segno!
    Si, la fiducia nella Vita è la fiducia in se stessi; è questa una condizione abbastanza rara.
    Oppure è una condizione che sussiste sino al primo grosso "schiaffone" della Vita, poi, caduti nelle rapide scoscese, si perde completamente di vista il "chi si è" a favore del "si salvi chi può". Ed in questa incoerenza esistenziale bruciamo come sigarette accese al vento; senza centro. Immemori...
    Come se tra un attimo a l'altro fossimo cambiati sino alla radice dei capelli e non fossimo più gli stessi, come dei moderni Giuda verso la nostra essenza, le nostre promesse, i nostri credo...
    Non è facile! Però cerchiamo almeno di notare le differenze, proprio come quel gioco storico della Settimana Enigmistica :)
    Grazie di cuore Amica mia...
    Un abbraccione...
    Una Buona Vita ricca di speranza...
    Psmack!

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  7. Cara Outsider,
    molto felice di ritrovarti; spero tu stia sempre meglio :) Ma si, dai! lo so che è così :)
    Grazie per le tue amichevoli parole...
    Vorrei passarti questa mia esperienza recente (che ho già scritto in un articolo, se non erro):
    procurati dell'acqua diamante (o in sua assenza va bene anche l'acqua che hai in casa). Versane un mezzo bicchiere. Concentrati su du lei e "chiedi", parlagli come se fosse una persona lì con te. Inviale poi Amore e Gratitudine. Quando la bevi, guardala, sentila scendere ed entarre in te. Percepiscila come un fluido esistenziale a geometria sacra perfetta, che comunica questa vibrazione a quel 70% di parte di acqua che ti forma. Comprendi?
    Ti trasformi letteralmente giorno dopo giorno...
    Chiedi quello che vuoi...
    E sii grata per quello che succederà :)
    In questo modo, sono certo, che ogni problema trova soluzione: ogni problema diventa una opportunità, una ricchezza, una benedizione...
    Meraviglioso, non trovi?
    In gamba, mi raccomando!
    Un abbraccione affettuoso...
    Grazie di cuore...
    Serenità e Buona Vita

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"Fai..." un po' Te.