martedì 8 dicembre 2009

L'"Assoluto" e la fiducia.






“Quando un oggetto sia tolto dinanzi gli occhi, presto passerà anche dalla mente”.
Thomas Hemerken (1380 – 1471), monaco e teologo tedesco.

“Uno dei primi effetti dell'abitudine è di creare dei bisogni fittizi, e di rendere necessario finanche il superfluo”
Giuseppe Fumagalli (1863 – 1939), bibliografo e scrittore italiano.
Fonte: Wikipedia

"Come detto, i modelli di energia a spirale si svelarono agli occhi dell’illuminato prof. Kozyrev mentre si trovava nel campo di concentramento. La sua “conoscenza diretta” lo informò che questa energia a spirale era, in effetti, la vera natura e manifestazione del “tempo”. Naturalmente, egli trovò che la nozione di “tempo” che possediamo doveva essere qualcosa di più che un semplice calcolo di durata. Kozyrev ci spinge a tentare di trovare una causa per il tempo, qualcosa di tangibile ed identificabile nell’Universo che noi possiamo associare al tempo. Dopo averci pensato per un po’, possiamo concludere che il tempo non è nient’altro che un movimento a spirale. Sappiamo che stiamo tracciando un complesso modello di spirale attraverso lo spazio grazie ai modelli orbitali della Terra e del Sistema Solare. E adesso, lo studio della “temporologia”, o scienza del tempo, è sotto continua, attiva investigazione dall’Università di Stato di Mosca e dalla Fondazione Umanitaria Russa, ispirata dal lavoro pionieristico del prof. Kozyrev. Sul loro sito web, essi affermano che:
Secondo noi, la “natura” del tempo è il meccanismo che causa cambi apparenti e nuovi accadimenti nel mondo. Comprendere la natura del tempo significa concentrare l’attenzione su un processo, un fenomeno, una “carriera” nel mondo materiale le cui proprietà potrebbero essere identificate o corrispondere a quelle del tempo".
Fonte: http://www.stazioneceleste.it/articoli/wilcock/wilcock_TDC_01.htm

Queste 3 citazioni cosa “significano” ai miei sensi? Semplicemente descrivono il meccanismo tramite il quale è stata tolta l’antica conoscenza all’uomo, al fine di mantenerlo immemore di chi fosse e di cosa facesse sulla Terra. Indebolendo progressivamente le “radici” umane mediante la conoscenza del modello temporale, secondo il processo di perdita della memoria della mente a fronte dell’eliminazione metodica del “conosciuto”. Creando modelli di abitudine “debordanti”, capaci di dare vita ad illusioni, a parvenze molto lontane di quello che si necessita nella nostra profondità legata allo spirito. In pratica conoscendo il fenomeno conosciuto come “tempo”, quindi lavorando sul lungo, spostando l’attenzione dal conosciuto o dalla regola/verità verso altre forme di “intrattenimento” attraverso l’abitudine, si è determinata la creazione di forme pensiero alternative all’originale che, progressivamente, hanno rimpiazzato la realtà conosciuta. Le illusioni diventano dunque realtà e, soprattutto, determinano un deragliamento del “convoglio” umano lanciato sul proprio percorso evolutivo più diretto. La necessità del superfluo diventa regola concreta e realtà dimensionale. Ma chi poteva agire in questa maniera altamente superiore? Chi aveva la conoscenza? Chi poteva intercettare il Piano Divino più lineare ed inserire un “disturbo”? Chi poteva trarre beneficio da tutto ciò? Secondo me il Creatore stesso quando ha determinato per questo piano dimensionale la caratteristica del libero arbitrio. La possibilità anche di subire “sabotaggio” e di trasformare il viaggio in un incubo a fin di bene. Alla base di questa “decisione” secondo me esiste l’enorme bacino energetico della fiducia verso la creazione (intesa a tutto campo e non solo riferita all’uomo). È come se Dio abbia scommesso con se stesso che la “Vita” lasciata libera totalmente di “essere” avrebbe trovato in ogni caso il modo di tornare alla “Luce”, a lui e di poterlo trasmutare in un essere “diverso”, "migliore" e paradossalmente ancora non manifesto nell’Assoluto; questo concetto prevede una evoluzione ad ogni livello.

“Per assoluto si intende in filosofia una realtà la cui esistenza non dipende da nessun'altra, ma sussiste in sé e per sé”.
Fonte: Wikipedia

Il pensiero che mi si forma nella mente  è questo: “l’Assoluto comprende nel proprio sé ogni cosa, il vuoto ed il pieno, il tutto ed il nulla, tutto il tempo e ha causa in sé e per sé, ma semplicemente non ha coscienza completa per comprendersi; se tramite un atto di fede, il Creatore lascia libero il processo creativo anche di distruggersi e quindi anche di distruggere il Creatore, ponendo alla base la fiducia nella “Vita”, potrà ammirare nuove parti del proprio sé, scatenate o illuminate proprio dal contrasto che le forze del buio e della luce, separate dalla densità della materia, scateneranno al fine di soverchiarsi. In questo caso la posta in gioco sarà talmente alta da determinare la nascita e lo sviluppo di nuova porzione di “coscienza” basata sulla fiducia senza limiti nella linea di condotta della creazione”. Insomma la fiducia come colonna portante dell’”intero”…
Fiducia come Amore più puro e quasi "sconsiderato".


4 commenti:

  1. Considerazioni giustissime!
    La fiducia consente la consapevolezza che la ragione non riesce a comprendere.
    La ragione quello che non comprende (perchè molto limitata rispetto alla fiducia che puo' essere anche cieca)lo considera sconsiderato.
    Ma se la nostra ragione e la nostra fiducia vengono manipolate? Il Creatore (tutto cio' che ha consapevolezza nell'universo) come tu dici accetta questo per Essere totalmente l'assoluto sapendo che la creazione prevale sempre sulla distruzione, il nulla di fatto non puo' esistere.
    Mi sono un po' capovolta...
    Namaste

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  2. Dovremmo pensare a quello che faremmo per dimostrare, a noi stessi, che dentro di noi esiste sia luce che ombra, ma che in cuor nostro sentiamo che la luce è in realtà la nostra unica e vera immagine. Ciò per conoscere meglio chi siamo e chi si puù nascondere dentro di noi. Come per trasmutare quella parte che, pur facendo parte dell'Assoluto, in realtà, non trova senso. So che l'equilibrio è fatto dalla perfetta antitesi degli opposti, ma mi sembra un concetto "vecchio", troppo "vecchio". Non mi voglio fermare qua. Secondo me il Creatore intende evolvere proprio in questo senso... Al fine di perseguire ciò, si lascia andare all'interno del suo stesso "flusso creativo" con la "speranza" e con un "atto d'Amore senza eguali" di poter ricevere l'onda di ritorno perfettamente auto-trasmutata. Ciò prevede una fiducia sulla prevalenza della propria natura "benigna" sulla controparte "maligna", perchè l'atto di fiducia lascia carta bianca alle parti. Non so se mi sono spiegato! La responsabilità di ogni forma di vita emanata dal Creatore è massima. Forme di energia negativa molto "alta" possono giungere al livello del Creatore, il quale si rimette unicamente a "sperare ciecamente" che la luce avrà, in un modo o nell'altro la meglio trasmutando una volta per tutte il "buio"...
    Che meraviglia di Padre!
    Che coraggio e che "cuore"...
    Come posssiamo abbandonarlo?
    Lui che ci ha dato ogni possibilità?
    "Egli" ha fiducia che i propri figli riporteranno indietro la "luce" fortificata dal "buio"...
    Grazie ancora Cara Amica...
    Serenità...

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  3. Si ti sei spiegato...
    Dai piu' senso all'Amore incondizionato come base dell'atto creativo.
    Grazie caro amico,
    c'è molta poesia nelle tue parole...
    Ti riporto un commento di un'amica a cui ho mandato il tuo blog da leggere...
    "Grazie. Avevi ragione, questa persona ha un gran bel modo di esprimersi. Riesce a far scaturire le parole da um'armoniosa connessione di cuore, mente, passione e spiritualità."
    Luce e ispirazione a te come sempre,
    Nirava Damini

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  4. Non ho parole...
    Grazie di cuore :)
    Namaste

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