venerdì 6 marzo 2015

Il vuoto riempito da "Dio".


Con il termine Dio si intende indicare un'entità superiore dotata di potenza straordinaria variamente denominata e significata nelle diverse culture religiose…
Link
Tutti ne parlano”. Ergo:
è qualcosa di (ri)conosciuto a livello Planetario. Un’unica grande manifestazione comune a tutti.
Al di là di ogni (ri)forma di discorso relativo ad alieni "più o meno identificati", che cosa traspare immediata(mente) al primo livello dell’attenzione (accorgersi)?
Che, sei alle prese con un fenomeno Globale.
Nelle lingue di origine latina come l'italiano (Dio), il francese (Dieu) e lo spagnolo (Dios), il termine deriva dal latino Deus (a sua volta collegato ai termini, sempre latini, di divus, "splendente", e dies, "giorno") proveniente dal termine indoeuropeo ricostruito *deiwos. Il termine "Dio" è connesso quindi con la radice indoeuropea: *div/*dev/*diu/*dei, che ha il valore di "luminoso, splendente, brillante, accecante", collegata ad analogo significato con il sanscrito dyáuh. Allo stesso modo si confronti il greco δῖος e il genitivo di Ζεύς [Zeus] è Διός [Diòs], il sanscrito deva, l'aggettivo latino divus, l'ittita šiu…
Link
Che cosa “è”, Globale... dal punto prospettico di qualsiasi essere umano, da sempre?
Nelle altre declinazioni, i surrogati del riflesso lessicale “Dio” (ri)cordano:
  • invocato (voce, radice)
  • potenza
  • alto, più alto, eterno
  • centro (da cui la divinità si irradia)
  • avere potere, splendore, luminosità
  • illuminare, portare (al)la luce
  • cielo, celeste, grande…
Ossia?
Beh… l’ambiente è “comune”. Fai attenzione, perché non si tratta solo del “classico” Sole. È “tutto”:
il cielo (la fascia che contiene il genere umano, colorata di quel bell’azzurro/celeste)
la natura (e la sua feroce legge della sopravvivenza)
l’acqua (portatrice di Vita o di Morte)
il fuoco "purificatore".

Tutto ciò che “è”, sul Pianeta, (ri)porta i connotati del “divino”. E sai perché?
  • perché non (ri)cordi altro, che ti possa indurre a far pensare ad… “altro”
  • perché non hai altre risposte
  • perché “tutto” è teso a fartelo (ri)pensare.
Non oc(corre) capire ma accorgersi, solar(mente).
La cultura islamica parla di 99 "Bei Nomi di Dio" (al-asmā‘ al-husnà), che formano i cosiddetti nomi teofori, abbondantemente in uso in aree islamiche del mondo:
'Abd al-Rahmān, 'Abd al-Rahīm, 'Abd al-Jabbār, o lo stesso 'Abd Allāh, formati dal termine "'Abd" ("schiavo di"), seguito da uno dei 99 nomi divini…
Link
"Schiavo di"…
Uhm, un “certo modo di dire/indicare” qualcosa/qualcuno (un fenomeno) che oggi sfugge ma che, un tempo, a quanto pare era “splendente in cielo. Nel cielo di chiunque e di qualsiasi latitudine”.
Di che cosa stiamo parlando?
   

giovedì 5 marzo 2015

Limitazione al (con)seguire.


Panopticon.
In un "coro" (assieme) che si eleva dallo stadio di calcio, il tono dominante è quello maschile. Questo "tono d'insieme" è la caratteristica della (com)presenza dominante, a maggiore concentrazione di massa (centro di massa)... Il relativo "rimbombo" piega tutto lo spazio disponibile nei dintorni, caratterizzandolo (con)seguente(mente).

Se vai ad assistere ad una partita di calcio della squadra "x", ti (ri)toverai in un contesto d'insieme, completa(mente) "piegato" dalla (com)presenza dei relativi "colori". Ossia, tutto parlerà secondo quella prospettiva (centro di massa dominante).

SPS è
un’altra logica:
nulla da capire. Solo da... "accorgersi".

Frattalità espansa (legge/strumento relativa al circuito primario) = le concentrazioni di massa (pre)determinano gli effetti sulla realtà (con)seguente, in maniera direttamente proporzionale alle relative (com)presenze (manifeste e non manifeste) - in "proiezione" (esistenti); ossia, (ri)escono a “piegare” la realtà (spazio disponibile) a propria “immagine e somiglianza”.
Finora la lotta contro il virus Hiv, responsabile dello sviluppo dell'Aids, è stata ostacolata dalla capacità dello stesso di rendersi invisibile ai farmaci inviati per "ucciderlo"…
Link
Analogia Frattale (facoltà di “accorgersi”, relativa alle forme di Vita al di là del circuito primario) = se/if… allora/then…
"Se le macchine possono andare anche con altre fonti di energia, allora anche l’essere umano lo può fare/essere".
Un gruppo di ricerca… ha... scoperto qual è il nascondiglio utilizzato dal virus per sfuggire alle cure. Questo risultato permetterà di elaborare farmaci più mirati.

Il virus dell'Hiv è in grado di inserire il proprio Dna nelle cellule che infetta, divenendo così inscindibile dal patrimonio genetico delle cellule sane.
Ma il motivo per cui il virus scelga solo alcuni dei 20.000 geni umani per fondersi con l'organismo e come riesca a rendersi invisibile ai farmaci, finora era rimasto un mistero. L'equipe di ricerca è riuscita a fotografare la struttura del nucleo dei linfociti, svelando l'enigma.
Il virus sceglie di rintanarsi nella membrana esterna che delimita il nucleo della cellula, in corrispondenza di quelli che sono tecnicamente chiamati pori nucleari, sorta di porte attraverso le quali il virus si insinua per poi scomparire, integrandosi con i cromosomi della cellula…
Link

Naturale e artificiale “identificano frattal(mente) la stessa… origine”, che si (c/v)ela attra(verso) l’ambiente (scenografia di reale emerso), (ri)salente alla fonte del circuito primario (potenziale), polarizzato per mezzo del circuito secondario (Nucleo Primo).
È… il "Pianeta" (circuito primario, scenografia), il "terreno" (circuito secondario)  e il "seme/tutto ciò che (ri)nasce" (circuito terziario).
    

mercoledì 4 marzo 2015

Non c'è nulla da capire ma, solo, da... "accorgersi".


Il secondo protocollo esiste, perché non sappiamo cosa c’è al di là del secondo protocollo…
Automata
È di ieri, in SPS, l’accensione della “spia” dell’attenzione sul termine “release” (versione, rilascio) e sulla relativa analogia con il termine “reale e progresso, nell’ambito del reale”.
In informatica, nell'ambito dello sviluppo software, la release è una specifica versione di un software resa disponibile ai suoi utenti finali
La release è univocamente identificata da un numero in modo da distinguerla dalle precedenti e future altre release del software.
Convenzionalmente si distinguono release maggiori, dette major release, quando le differenze dalla release precedente riguardano sostanziali evoluzioni delle funzionalità del software, e release minori, dette minor release, quando le differenze riguardano principalmente correzioni di malfunzionamenti del software (bug).
La convenzione per la numerazione di una release di un software prevede un numero di versione, un numero di revisione ed un numero di release.
Ad esempio per il kernel linux distribuito come archivio compresso linux-2.4.31.tar.bz2, il primo numero si riferisce alla versione, il secondo indica la revisione ed il terzo la release.
Una nuova release di un software comporta piccoli cambiamenti, bugfix principalmente, mentre una nuova versione implica un cambiamento radicale della struttura del software.
Link
La release è univocamente identificata da un numero (ecco anche l'autentica forma di necessità della tua "diversità", nonchè motivo di vanto).
Sì. Tutto ciò è molto curioso e SPS percepisce nitidamente una forte analogia con il modello di reale (ri)emerso (paradigma) e con il funzionamento e amministrazione (legge) dello stesso.
Esiste, dunque:
  • la versione
  • la revisione
  • la release.
Insieme, formano i cosiddetti “aggiornamenti” che, ad esempio, comprendi molto bene in ottica di software installato nel tuo computer, smartphone, tablet, notebook, etc.

martedì 3 marzo 2015

Release (app) ed evoluzione (app)arenza.


Link
Curiosa l'analogia tra il concetto di “release” e di “evoluzione/progresso”:
  • un software si rinnova, senza "cambiare"
  • la Realtà/Mondo si rinnova, senza "cambiare"
  • le (app)licazioni sono infinite e non basta una Vita per giungere a vederle tutte, ergo, ti fai solo l'impressione di quello che (ri)accade... per "decorrenza dei termini esistenziali" (auto intrattenimento ed auto corrosione, ment®e "tutto scorre").
Afghanistan, aumento record coltivazione oppio prima di ritiro occidentale.
November 13, 2013...
La coltivazione dell'oppio in Afghanistan ha raggiunto livelli record mentre la forza internazionale di stabilizzazione si prepara a ritirarsi dal paese dell'Asia centrale, hanno reso noto oggi le Nazioni Unite, preoccupate che i profitti dalla vendita della droga aiutino i signori della guerra anche in vista delle elezioni presidenziali del 2014.
L'espansione del papavero a 209.000 ettari sarà motivo di imbarazzo per i donatori di aiuti verso l'Afghanistan, dopo oltre 10 anni di sforzi per incentivare gli agricoltori a coltivare altro, combattere la corruzione e recidere il legame tra mercato della droga e insurrezione talebana.
"La prognosi a breve termine non è positiva", ha detto Jean-Luc Lemahieu, capo dell'Unodc, l'Ufficio Onu per le droghe e il crimine, in Afghanistan.
"L'economia illecita si sta stabilizzando, e sembra prevalere per importanza su quella lecita".
L'Afghanistan è il primo produttore mondiale di papavero, da cui derivano oppio ed eroina.
L'anno scorso, ha rappresentato il 75% del mercato globale, e secondo Lemahieu quest'anno potrebbe arrivare addirittura al 90%...
Link
Com'è stato possibile? Il "sorvegliatissimo" Afghanistan, che addirittura diventa il centro mondiale del mercato di questi tipi di "droghe"?
La droga è il simbolo della (di)pendenza. (Di)pendi perchè la forma frattale della reatà (ri)mersa è... inclinata.
Dal suo vertice (di)scende tutto, di (con)seguenza.
Beh, non ti imbarazzare. Non è, forse, così... l'intero corso della storia deviata, raccontata da tempo immemore in tutte le scuole, alla base della "tua" educazione? No? Non ci credi? Bah, ognuno è "libero" di continuare ad "urinare contro vento". Fai tu e, se ce la fai, continua a leggere SPS.

Un po' di "ginnastica prospettica mentale", male proprio non ti fa

lunedì 2 marzo 2015

Un problema d'impasto.


Molti siti (ri)portano la dicitura “© Riproduzione Riservata” alla fine di ogni “loro” articolo.
Molti siti (ri)portano la consueta recita "ad pappagallo", relativamente al “non rappresenta una testata giornalistica…” etc. etc..
Molti siti (ri)portano ciò che a loro sembra normale, in virtù di una (app)artenenza “di fatto”, a qualcosa che è nel tutto (ri)conosciuto/a come realtà unica di (ri)ferimento.
Un... "problema d'impasto".
E, ciò, è solo ed ancora la ripetizione di quello che è già av(venuto), in pre(cedenza), anche per la carta stampata, per le classificazioni sociali d’ogni tipo, per l’opera di auto indottrinamento interiore a livello di gabbia del pensiero umano (tradizione orale). etc.
(In)somma, che cosa è veramente al di là... rispetto a questa (ri)forma di realtà unica e senza alternativa?
Beh… probabil(mente) nulla di concreto. Nella solida realtà (ri)emersa, non c’è nulla che si possa sostanzialmente ri(vestire) di questi “colori”. SPS? Uhm, SPS non fa (p)arte del “gioco”.
Perché? Perché SPS non fa (p)arte della realtà attuale.
SPS non è (ri)conosciuto. Non esiste. È “fermo”...
SPS è fatto della consistenza e della sostanza della “Leggenda” o, se (pre)ferisci della materia del “Fantasma”, ossia, di quel qualcosa che è troppo (pre)maturo o troppo distante.
La risposta è:
non esiste nulla, di/in questa realtà del paradigma, che sia - nella sua sostanza - “altro impasto”.
Ergo, tutto (ri)entra nel piano dal quale è (ri)uscito, senza lasciare mai nulla al caso.
E la frattalità espansa?