Il cielo sopra casa tua è “artificiale”.
Velivoli volanti disperdono ovunque, in alto, per aria, sostanze non ben precisate. Lungo il corridoio che permette l’allineamento per atterrare negli aeroporti, c’è sempre un gran traffico: lì puoi meglio osservare lo scacchiere artificiale del cielo. La gente si abitua a questo, così come “a tutto”.
E, nel Tempo, non esiste più un “naturale dall’origine… naturale”.
Semplicemente, il cielo diventa “così”… a strisce, con aloni e sfumature che possono anche dare luogo ad improvvisati arcobaleni, quando i raggi del Sole colpiscono il pulviscolo con il migliore degli orientamenti.
Alcune scie, per mezzo delle correnti che spirano in alta quota, si espandono anche visivamente, dimostrando come esse siano l’inizio di un fenomeno di diffusione programmata “a terra” (l'origine di una certa copertura nuvolosa, che si forma in seguito, nella totale indifferenza umana).
Che cosa diffondano e "si diffonda" non è dato sapersi con ufficialità, visto che ufficialmente le “scie chimiche” non esistono, anche se si “vedono”.
Non è più raro, ormai, osservarle anche nelle riprese di film e, addirittura, sono previste anche nei film d’animazione, tanto sono divenute comuni e “naturali”. A quando la possibilità di vederle anche in un disegno di un bimbo delle elementari?
Il Sole, i suoi raggi, il cielo, qualche uccello, le nuvole e… le scie chimiche!
Ci si abitua a tutto e coloro che non hanno mai visto un "cielo sereno", non possono capire cosa voglia dire un “cielo sereno”. A livello frattale, il cielo ammorbato da simili presenze “direttamente visibili ma non osservate in realtà”, come se fossero una “carta da parati” disposta sulla grande superficie azzurra da coprire, qualcosa che nel Tempo dell’abitudine diventa come “normale”, qualcosa che viene spiegata attraverso le infrastrutture dei Media, tranquillizzando sull’accaduto… un simile cielo che cosa (ri)vela frattalmente?
Molte cose, tra le quali… almeno una è altamente significativa:
l’umanità attuale non è sola.