giovedì 16 giugno 2011

Permettersi di 'ascoltare'.




Ascoltiamo veramente quello che giunge per noi? È una ‘attenzione’ la modalità dell’attesa di una risposta, e anche una ‘presenza’. Un senso di 'pieno' e di vivida consapevolezza, molto simile a quella disposizione d’animo che non ci fa dimenticare che dobbiamo ricevere un pacco postale a breve

Quante domande abbiamo rivolto al ‘Cielo’ nel corso della nostra Vita? Quante risposte abbiamo ricevuto? Io penso, almeno una per ogni domanda effettuata, ma le abbiamo sentite?
  
È molto difficile rimanere sintonizzati sul ‘canale della risposta’ in un contesto di rumore di fondo assordante come quello espresso dalla società umana. Questa ‘interferenza’ ha la facoltà di fare sconnettere i nostri centri sottili, di… eluderli e diluirli nella mancanza di pazienza e concentrazione. Oltretutto è questo un ambito in cui ci si espone quasi per superstizione, per non lasciare nulla di intentato.

Per cui la mente, l’inconscio, la parte razionale e logica di noi non è perfettamente ‘convinta’ di quello che stiamo facendo – l’elevazione di una domanda al Cielo – ed alla prima occasione stacca il collegamento dell’attenzione verso l’atto del ricevere una eventuale risposta. Risposta che può giungere, tra l’altro, in maniere molto trasversali e ‘tra/sopra le righe’.

Quest’oggi utilizzerò una porzione di canalizzazione del 22 gennaio 2011 di Kryon, tratta da Stazione Celeste:
 
Gli umani vogliono delle risposte e ci sono così tante risposte, provenienti da così tanti posti, che non soddisfano, e questa potrebbe persino essere una di esse. I ragionamenti di Dio sfuggono a tutti voi, perché non ci sono ragioni lineari per le cose che affrontate. Non è pre-ordinato, dato che non esiste alcuna predestinazione… Ci sono, invece, soltanto dei potenziali. 
 
Esistono soltanto dei potenziali: come non ricordare lo ‘Spazio delle Varianti’ dipinto da Vadim Zeland nel suo intenso ciclo di 3 libri sul Transurfing

Le ‘cose’ ci succedono secondo una certa imprevedibilità. 

Ma questa ‘alea’ è, secondo me, inerente solo alla nostra scelta: che cosa decideremo di fare in quella determinata situazione? Come ci comporteremo alle prese con quel certo evento? 

Di volta in volta la Vita si srotola e ci mette dinnanzi a dei bivi esistenziali, in cui siamo chiamati a ‘scegliere’ tra due o più potenziali che esistono allo stesso tempo, proprio come la rete autostradale è interamente ‘intessuta’ mentre noi ci accingiamo ad imboccare, ad esempio, il tratto più vicino a casa nostra. 

I coniugi Hicks, ricordo, parlavano appunto di una differenza vibrazionale tra noi e il nostro desiderio o Anima realizzata. La distanza, in quanto tale, nel senso fisico del termine non esiste: esiste una differenza strutturale legata alla vibrazione tra il ‘dove siamo adesso’ e ‘il dove già esiste il nostro desiderio avverato’.

Le emozioni servono proprio a capire il ‘dove siamo adesso’.

Perciò, se voi aveste la mente di Dio, avreste uno strato di quella che noi chiamiamo logica quantica, che è assai più ampia di qualsiasi cosa riusciate a concepire voi. È una cosa che nessun Umano sarà mai in grado di capire, perché è la mente di Dio. Tuttavia, gli Umani portano in sé i semi di Dio e anche quella che è l’energia del Creatore. Quindi, a volte, solo a volte, noi possiamo dare spiegazioni che magari non concordano con il rompicapo logico della vostra realtà, ma voi capite ugualmente, a qualche livello, la pertinenza di tutte le cose, anche se non avete la mente di Dio. C’è una parte che manca da quello che capite e che sapete. Questo va persino al di là della vostra intuizione di ciò che potreste pensare. Per noi, la vostra realtà, così come la vediamo in uno stato quantico, è una serie di potenziali che sono tutti insieme e avvengono tutti insieme. Le linee che li connettono sono libero arbitrio, e non sono note, sono solo strati di potenziali
 
C’è una parte che manca da quello che capite e che sapete: il frattale più evidente è proprio quel 98% di Dna ‘spazzatura’ che la Natura avrebbe creato inutilmente dentro ciascuno di noi. Natura che dimostra in continuazione, nei regni a cui possiamo accedere anche ad occhio nudo, una capacità di perfezione che sembra non appartenere al Mondo emerso dai sogni/incubi della società umana. 

È sufficiente anche osservare la perfezione del corpo fisico umano per rendersi conto di quale ‘sapienza’ sia messa in gioco da un tempo senza tempo. Se poi si allarga la sfera al campo esoterico, allora la cosa diventa ancora più esemplare, quando agganciamo il Mondo sottile che ci caratterizza. 

Ciò che ci manca va al di là persino della nostra capacità intuitiva; è molto facile capire la portata di questa mancanza. Un gap strutturale che ci collega e mantiene a questo scenario 3d, dunque una mancanza, un errore, una manipolazione, un senso ultimo, o che altro?
 
Forse solo un’opportuna possibilità di esperienziare la Vita in modo continuo e secondo una precisa intenzione ‘non scritta’. 

Quello che voglio dire è relativo alla possibilità che ‘tutto’ sia davvero in un ordine perfetto e che ‘ciò che non capiamo ancora’ corrisponda solo ad un temporaneo black out auto imposto al fine di rendere questa esperienza la più ‘vera’ possibile. Perché avremmo necessità di vivere vicissitudini tridimensionali tanto spigolose? 
 
Anche mentre parliamo, noi conosciamo i potenziali che potrebbero verificarsi e che sono sia positivi che negativi, in quello che voi definireste tempo futuro. Per noi non è il futuro, ma semplicemente una zuppa di potenziali in cerchio. Quindi, a volte, quando vediamo un Essere Umano con la libera volontà e il libero arbitrio, che sta per creare qualcosa che voi chiamereste tragedia, per noi è un potenziale su quella che potreste definire la tela bianca di ciò che potrebbe accadere. Non c’è alcuna garanzia che avverrà. Cominciate a vedere il catalizzatore, qui? È il libero arbitrio Umano
 
Vivere l’illusione come se fosse tremendamente vera, unica, assoluta. A che serve? Ad un essere multidimensionale, che ‘vede tutto’… forse a nulla, ma per una sua proiezione ‘densa’ e convinta di essere sola e ‘abbandonata’ la prospettiva risulta diametralmente diversa. Perché? 

Perché si inizia ad estrarre dalle proprie profondità/altezze anche ciò che non si pensava affatto di ‘possedere’: la famiglia della paura. Perché dovrebbe emergere? Perché siamo sul sentiero del ‘Conosci Te Stesso’ per evidenti scopi evolutivi. Abbiamo accettato di rifletterci in questo scenario 3d, che ci accoglie, mediante la nostra opera co creatrice: tutto ci ‘appartiene’ in questo senso

Per cui positivo e negativo sublimano, alla fine, in un senso continuativo/conoscitivo di noi stessi…

Gli strati della logica dello Spirito creano spesso qualcosa di positivo da qualcosa che voi potreste vedere come negativo. Ci sono sovente delle energie di compensazione, che risultano positive e buone per il pianeta ed è questo il rompicapo che avete davanti, perché sembra che Dio sia coinvolto in queste cose, anche se non è Dio che le ha create
 
So che per voi è complicato e che gran parte di quel che ho detto non è comprensibile. Quindi, diciamo solo che la logica di Dio va oltre la vostra comprensione, dato che essa non rientra in quello che voi pensate sia il modo in cui vanno le cose
 
Le energie di compensazione possono anche rientrare in un ambito ulteriormente descritto da Vadim Zeland, quando descrive il meccanismo auto livellante del ‘potenziale superfluo’: provare le cosiddette ‘farfalle nella pancia’ per qualcosa comporta l’innesco di forze livellanti naturali che tendono a ripristinare l’equilibrio vibrazionale interno. 

Gurdjieff descrive un qualcosa di simile nell’ambito della Legge d’Ottava, dei semitoni mancanti e degli shock addizionali che servono per ‘rimettersi in cammino’, nonché la possibilità che una direzione intrapresa possa anche invertire di senso allorquando manchino le opportune correzioni di rotta nei panni di veri e propri ‘shock’, che ovviamente possono essere scambiati per tutt’altro, rispetto alla loro vera e propria funzionalità proattiva

Quando Hamer parla di ‘shock’ che innescano reazioni interne a cui il ‘corpo’ deve reagire al fine di superare un ‘conflitto’, attraverso una ‘risoluzione dello shock’, ebbene, mi sembra di poter scorgere ancora il medesimo fine/filo conduttore evolutivo. 

Quando il corpo entra in fase di ‘risoluzione’ inizia a riparare i ‘danni’ biologici occorsi, mettendo in moto tutta una serie di accorgimenti che possono dare luogo a sintomi evidenti come dolore, febbre, agitazione, etc. Sintomi che allopaticamente vengono identificati e catalogati come ‘malattia’

Questa emersione comporta una linea di cannoneggiamento Antisistemico, che confonde la causa con la conseguenza: per questo motivo non si guarisce mai veramente seguendo questa linea di pensiero auto referenziale.  

Da qua sorgono le catene infinite della malattia cronica ed incurabile.

Essa non rientra in quello che voi pensate sia il modo in cui vanno le cose; l’attualità del pensiero umano non corrisponde al pensiero ‘finale’. Siamo in transizione.

E lo saremo sino a che stazioneremo in un ambito 3d concepito, appunto, per crescere ed evolvere ‘tra’ e ‘sino a’ un certo stato vibrazionale dell’essenza. Ho trovato la parabola successiva molto espressiva dello stato attuale in cui versiamo supponenza nel ‘piatto in cui mangiamo’: 

La Logica della Rana che Salta.
È una parabola. C’era una rana campionessa. E questa rana campionessa era stata addestrata a saltare quando il suo proprietario gridava 'Salta!'. La causa e l’effetto furono stabiliti. La rana saltava ogni qualvolta il proprietario gridava 'Salta'.
 
Fu fatto un esperimento e si pose la domanda: 'Che succederebbe se togliessimo le zampe alla rana?'. E così fecero. Il proprietario gridò 'Salta!', ma la rana non fece niente. Se ne stava lì. Niente zampe
 
Quindi, tutte le riviste scientifiche dell’epoca scrissero dell’esperimento e dissero che si era concluso e dimostrato che 'rimuovere le zampe a una rana la rende sorda'. Fine della parabola. 
 
Semplice ed efficace. La storia deviata della società umana può essere sintetizzata attraverso questa parabola, tuttavia ha sempre trovato il modo di ‘andare avanti’ ugualmente, ossia c’è qualcosa che ‘spinge’, proveniente da piani non continui con la realtà tridimensionale in cui ci si è auto installati. 

È difficile abbozzare un piano quantico che comprende la nostra attuale identità-mentale. 

Dobbiamo elevare la nostra prospettiva per andare al di fuori della dimensione mentale e raggiungere la posizione panoramica necessaria per ri comprendere il più possibile. È come andare in montagna ed osservare nello spettro visibile anche la nostra casa nella valle, piuttosto che cercare di immaginare il panorama dal livello della nostra casa nella valle. 

Occorre estrapolare il Sé dai limiti percettivi fisici e permettersi di fluire nella corrente cosmica dell’abbondanza informativa, perché nulla si oppone oltre alla quadratura della propria mente. Il Libero Arbitrio tridimensionale corrisponde ad un ‘permettersi’ piuttosto che ad un ‘permettere’ imposto dall’alto.

Ci sono spesso nella vita e nello 'spazio' delle persone delle cose così grandi da non essere viste - o da essere completamente cancellate dalla percezione perchè troppo grandi per essere gestite emotivamente e praticamente.
Link 

Wauquiez ha minimizzato il tema, ma non ha potuto negare che il problema greco è europeo: salvare Atene significa salvare le banche europee e l'Euro. Prima si fa e meglio è per tutti. il presidente Sarkozy e il cancelliere Merkel a Berlino non avranno scelta: dilazionare la soluzione farà solo aumentare i costi totali dell'operazione per i contribuenti europei. Coinvolgere in corsa e in modo abborracciato gli obbligazionisti contiene più rischi che vantaggi. Almeno per ora.
Link 

Dal mio punto  di vista, il Libero Arbitrio ha due 'direzionalità' diverse e contemporanee; immaginiamolo come una corda tesa attorno a noi:
  1. ha un raggio estensibile (libero arbitrio celeste)
  2. ha un nodo scorsoio (libero arbitrio terrestre)
Il primo movimento si adatta alla nostra vibrazione/evoluzione/missione, ed è una 'proprietà' acquisita a livello sottile/animico, mentre il secondo è relativo a ciò che siamo/diventiamo in Vita. La ‘corda’ che non ha un cappio alla sua estremità, lo ‘acquista’ a causa delle ‘interferenze’ 3d d’ogni tipo, risultando asfissiante se non ci si mantiene in uno stato di equlibrio esistenziale

In questo modo intrecciamo dei limiti che possono ‘scorrere’ in funzione del nostro stato frequenziale, con dei limiti auto imposti vivendo una Vita decentrata ed in preda di tutto quello che ‘emerge’ da noi esperienziando fisicamente la Vita.

I due movimenti esprimono un ‘raggio’ che si adatta al nostro stato corrente secondo un reciproco adattamento, fermo restando che il Creatore è in evoluzione e noi lo siamo con lui: in questo non c’è nessun Libero Arbitrio…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 15 giugno 2011

Il blocco energetico e lo 'strappo'.




Siamo discesi in uno scenario tridimensionale idoneo alla ‘esperimentazione del Sé’. La nostra Anima, come una sorta di ‘astronave madre’, ha seguito le operazioni di avvicinamento e di ‘sbarco’ sulla Terra 3d di una sua proiezione ‘leggera’ ma frattalmente rappresentativa e necessaria.

Ci siamo installati in un reame auto educativo, una sorta di 'collegio' esclusivo, in cui poter simulare con vera intensità tutta la proposizione di ‘spettro’ a cui possiamo dare luogo vivendo l’illusione dell’Uno diluito nel ‘tutto’ e nella percezione individuale del ‘Conosci Te Stesso’. Il collegamento Anima/sua proiezione è 'velato' da almeno un paio di fattori:
  • condizioni auto imperanti sulla Terra (interferenze naturali come il magnetismo, differenza vibrazionale, estasi dei sensi, presenza di entità parassite, etc.)
  • senso stesso della Missione individuale/collettiva (auto educazione attraverso la percezione sensoriale della assoluta veridicità della percezione di Vita)
Ciò che ci caratterizza è il ‘senso’ dello stare sulla Terra 3d: una scuola auto educativa, in cui i ‘Maestri’ non sono presenti fisicamente e si ha l’impressione dell’abbandono

In realtà tutto dipende da ognuno di noi, proprio come se ci si trovasse davanti ad uno specchio che rimanda il nostro riflesso: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria

Un osservatore può determinare il suo stato di quiete o di moto solo relativamente ad altri corpi (o altri osservatori)
Da Wikipedia 
 
Qual è lo scopo della nostra ‘venuta’ in Terra? Siamo ‘soli’ sul cammino?
 
Lo scopo è evolutivo: conoscere se stessi. 

La parvenza di essere stati abbandonati dal principio divino è illusoria e opportuna, dal momento in cui la ‘presenza’ del Creatore corrisponde all’apertura dell’Anima mentre discende verso il reame tridimensionale, permettendo l’atto stesso del ‘creare’:

la filosofia della Storia Cosmica è che l’Universo esiste come veicolo per l’involuzione e l’evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto, di tutta la coscienza divina evolvente regolata dalla Legge del Tempo… La Storia Cosmica è il discorso dell’Anima nei suoi stadi di involuzione e nei suoi stadi d’evoluzione. 

Involuzione è il processo che va sempre più dentro una densificazione ulteriore e l’evoluzione è un processo di rilascio dalla densificazione. 

L’involuzione dell’Anima può anche essere intesa come la creazione della materia. Più materia è creata più prolifera in tutta la sua infinita varietà di forme in questo intero Universo e in tutti gli Universi. Tutte le forme della materia esistono come manifestazioni dell’involuzione dell’Anima

Gli aspetti esterni della materia rappresentano le qualità interne dell’Anima, in altre parole, quando tu guardi un fiore o un cristallo tu vedi l’espressione di una qualità dell’Anima che ha preso quella particolare manifestazione esterna. Pensare che c’è un Anima in un fiore o nel cristallo è dovuto all’involuzione ed evoluzione dell’Anima come un unico circuito unificante tutto… 

Così abbiamo il principio dell’Anima, che può essere inteso come il respiro vivente del pensiero di Dio, che si manifesta in una forma particolare o in una forma processo… L’Anima è il pensiero primevo divino di Dio che entra nella forma manifesta, che da a quella forma la sua struttura, scopo o funzione
Le cronache della Storia Cosmica – Il libro del Trono

Io chiamo Antisistema ciò che siamo andati a creare da quando abbiamo eseguito la nostra discesa a questa ‘profondità’ dell’immersione. Ciò che abbiamo autorizzato a divenire senziente, ossia quella ‘forma di vita che ha un'intelligenza tale da aver sviluppato un linguaggio e una cultura propria, la manipolazione di oggetti, la capacità di risolvere problemi’ ( Da Wikipedia) è una caratterizzazione dell’energia potenziale che lo Scenario 3d può ‘incarnare’, proprio come se fosse un impasto neutro a disposizione dell’opera creatrice. 

Opera creatrice che dipende dall’apertura dell’Anima, mediante la sua involuzione/discesa nella densità della materia dello Scenario 3d. Tutto dipende da noi. Ora, ciò che abbiamo creato corrisponde a ciò che ‘non volevamo vedere’ consciamente, ma che ‘volevamo vedere’ inconsciamente: il nostro lato oscuro. Ecco perché chiamo Antisistema ciò che ci circonda e ci ‘caratterizza’.

La Missione prevede che emerga ‘tutto’ di noi, in quanto Human Bit o rappresentanti ad ‘immagine e somiglianza’ del Creatore. L'Anima lo sa che ad una certa vibrazione dell'essere, o della 'discesa', compare l'Antisistema e ciò equivale a decidere autonomamente di andarlo a vivere  con un preciso scopo ed obiettivo.

La valenza Antisistemica è necessariamente negativa ma solo nella particella del linguaggio e nell'illusorietà dell'osservazione/percezione: perché? Perché il concetto di ‘sistema’ è utilizzato usualmente e subliminalmente dalla massa per definire un Mondo che non condividiamo ma nel quale dobbiamo misurarci ogni giorno: un Mondo che abbiamo creato sotto ad un influsso ‘esterno’ a causa di una ‘debolezza’ che, in realtà, diventa solo opportuna secondo il volere del Piano Divino

L’influsso è esterno, anzi illusoriamente esterno: le entità parassite sono solo un nostro 'prolungamento' poco gradito ma necessario al fine di meglio rifletterci nello specchio della materia. Possiamo chiamare questo Mondo un ‘Sistema’? Sì. 

Però in definirei lo stato attuale dei ‘lavori’ come un Anti Sistema, in quanto per ora abbiamo fatto emergere la negazione di quel 'costrutto' ideale che, in realtà, ognuno di noi avrebbe voluto/potuto creare se avesse pensato dal cuore

L’Antistema non è una filosofia ma identifica questa versione 3d della realtà. 

Esso è 'denso' e corrisponde a quello che volevamo fare emergere della parte meno illuminata di noi stessi. Esso non è negativo, esso non corrisponde ad una negatività del senso esistenziale, esso corrisponde al 'lato' da fare emergere in questo ciclo dell’esperienza umana

La particella ‘anti’ non descrive negatività ma esclusivamente un adattamento inverso alla particella ‘positiva’ utilizzata dall’intelligenza che ha ‘preso Vita’ grazie all'assenza da noi stessi: il cosiddetto ‘Sistema’. Una simile intelligenza senziente tende a continuare a svolgere il proprio ‘compito’, o incarico ricevuto da noi tutti collettivamente, anzi… come ogni forma di Vita tenderà a sopravvivere, tendendo all’infinito il proprio senso esistenziale e compito pre programmato. Ad un certo punto dovrà essere 'fermata'...

Il Sistema corrisponde a quell’inversione di valori che ‘serve’ per fare emergere ciò che mai sarebbe altrimenti emerso, nascosto nella mancanza di luce delle ‘cantine’ del genere umano, dell’Anima, del Creatore. Un unico scopo di natura evolutiva…

Tornando alla consapevolezza in auge attualmente a livello massivo, utilizzare un termine a valenza negativa, come quello legato all’Antisistema, dipinge appunto di negativo colui che lo utilizza, ed in questo contribuisce a destabilizzare l’intento positivo di evidenziazione dello stato delle cose attuali. Eppure mi sento di ‘cadere nella trappola’ intessuta tramite le pieghe del linguaggio, una interfaccia imperfetta per capirsi e comprendersi a fondo. In realtà dovremmo quasi sempre ribaltare i piani della prospettiva al fine di meglio inquadrare la versione delle ‘cose’ attuali.

Solitamente il percorso del pensiero massivo è questo:

chi si definisce ‘anti’ è ‘contro’, ossia negativo, per cui ne sto lontano perchè lo temo, mi fa paura.

Quanti millenni di lavoro ai fianchi abbiamo dovuto subire per essere diventati così ‘superficiali’? Osservatevi intorno e prendete appunti di chi vi circonda. Di chi vi potete fidare? Giacca e cravatta non sono divenuti un abito di ‘comodo’? L’abito non fa il monaco, si dice… che cosa mai vorrà dire?

Viviamo di luoghi comuni e, frattalmente… in luoghi comuni come, appunto, le città

Basta osservare con occhi diversi ciò che ci attornia e ci ‘accoglie’ per osservare l’intera presenza, alla luce del Sole, del nostro lato oscuro: egli ha preso coraggio, autorizzato dalla nostra rinuncia apparente a combatterlo. Nella nostra ‘resa’ è insita la più grande trappola mai concepita

Trappola che presto scatterà costringendo il ‘male’ all’illuminazione del nostro occhio divino amorevole sconfinato. Abbiamo tanto sofferto per poter giungere a questo punto. La finzione è stata portata a livelli estremi e persino noi abbiamo dimenticato quello che andavamo inscenando, ma non la nostra parte animica ‘sospesa in orbita' e in posizione dominante

Quello che potete comprendere di negativo dalla lettura di questo Blog è solo una illusione: in realtà SPS è un infinito blocco di positiva concretizzazione dell’azione divina confluita nelle asperità tridimensionali.

Tutto è opportuno al fine di giungere alla conoscenza di se stessi.

La mano Antisistemica è sempre all’opera: è ovvio, siamo a ‘casa sua’. Lo abbiamo plasmato con la/dalla materia disponibile nello Scenario 3d. Egli ci rappresenta. Egli ‘ci ha’. Eppure, in ultima analisi, è vero proprio il contrario: noi lo abbiamo permesso. Noi ‘lo abbiamo’ essendo una nostra costola… Egli ci serviva.

Egli è una nostra creatura, un nostro figlio che, infine, ci chiede di ‘fare presto’ perché il compito assegnato è davvero arduo: impersonificare il negativo alla lunga comporta una identificazione con il negativo.

La ‘pressione’ aumenta sempre più. Il grosso dell’Anima scende sempre più, schiacciando ogni forma energetica che non si trova in equilibrio, proprio come una costruzione mal progettata non scarica bene il peso/pressione a terra attraverso i proprio pilastri.

Non occorre opporre resistenza ma distribuire il 'peso' e scaricarlo ‘oltre’ come se fossimo trasparenti, inconsistenti, eterei, ma ben presenti in noi stessi.

Quello che succederà sarà molto simile allo strappo di un tessuto tenuto e tirato oltre al proprio punto di sopportazione fisica: raggiungere il punto di rottura è solo una questione di tempo ormai…

Cina, immigrati da campagne scontenti rischio per stabilità.
Pechino - I milioni di lavoratori delle campagne della Cina rappresenteranno in futuro una minaccia seria per la stabilità del Paese, a meno che non vengano trattati meglio nelle loro nuove case di città. Il monito arriva da un importante think-tank statale, che ha pubblicato un rapporto alla vigilia di nuovi scontri in una città industriale del sud...
 
Il rapporto stilato dal Centro del Consiglio di Stato su Sviluppo e Ricerca, pubblicato oggi, dice che se da una parte la maggioranza dei lavoratori e proprietari di imprese immigrati dai villaggi vedono il proprio futuro nelle città, dall'altra spesso non sono considerati i benvenuti e hanno pochi diritti.
 
Il trasferimento di massa dalle campagne alle città continuerà per decenni, e a meno che i migranti non ricevano un trattamento migliore nei centri urbani, il loro scontento potrebbe finire per rappresentare una minaccia importante alla stabilità, dice lo studio pubblicato sulla rivista Riforma.
 
'I lavoratori rurali migranti vengono emarginati nelle città, trattati come semplice manodopera a basso prezzo, non sono assorbiti dalle città ma anzi vengono dimenticati, discriminati e danneggiati', prosegue il rapporto del think-tank, che si rivolge ai leader di governo. 'Se non saranno assorbiti nel tessuto urbano, e non godranno dei diritti come dovrebbe essere, ci saranno molti conflitti... rappresenteranno una seria minaccia alla stabilità', dice il rapporto.
 
Il Partito Comunista al potere in Cina guarda da tempo con preoccupazione alla sfida di assorbire ondate di immigrati dalle campagne. Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno detto che una priorità è migliorare le vite di 750 milioni di persone nelle campagne, inclusi 153 milioni di migranti.
Da Yahoo 
 
La Cina è un potenziale enorme di possibilità di ‘strappo’ ed il frattale fisico più vicino è proprio il fenomeno legato al terremoto: uno strappo legato alle formazioni terrestri in movimento. Tutto riflette i movimenti energetici all’opera.

Roubini: per la Cina i problemi arriveranno nel 2013.
La Cina dovrà fare i conti con un brusco atterraggio mentre l’Eurozona sta solo rinviando il problema. Lo ha detto l’economista statunitense Nouriel Roubini, professore della New York University

Secondo quanto dichiarato nel corso di una conferenza a Singapore 'ci sono significative probabilità che la Cina registri un brusco atterraggio dopo il 2013' visto che secondo le serie storiche 'un eccesso di investimenti conduce ad un brusco atterraggio'. Per quanto riguarda la situazione europea, Roubini, le cui previsioni nefaste gli sono valse l’appellativo di Mister Doom, ha dichiarato che 'posticipare i problemi serve solo ad inasprirli'...
Da Yahoo

Cina e Vietnam sono ai ferri corti.
Petrolio, gas e questioni di sovranità infiammano il mare di Cina meridionale. Fra Pechino e Hanoi il tono si è alzato negli ultimi giorni. E decidendo di mostrare i muscoli, il Vietnam ha svolto esercitazioni militari con 'tiri reali' non lontano dalle zone marittime contestate.
 
La crisi è cominciata a fine maggio, quando il Vietnam ha accusato Pechino di aver violato la sua sovranità quando un'imbarcazione di PetroVietnam, che effettuava rilevazioni sismiche, è stata danneggiata da navi cinesi di sorveglianza marittima. Un analogo incidente ha avuto luogo la settimana scorsa quando, secondo Hanoi, un peschereccio cinese ha 'intenzionalmente colpito' e tagliato i cavi di esplorazione di un'altra imbarcazione del gruppo pubblico di idrocarburi vietnamita. Pechino ha replicato accusando la nave vietnamita di aver messo in pericolo il percorso dei pescatori cinesi.
 
Ogni volta le scaramucce hanno avuto luogo nella Zee, la Zona economica esclusiva di 200 miglia rivendicata dal Vietnam. 

E in una regione in cui i due paesi si disputano una manciata di isole, le Paracel e le Spratley (rivendicate anche da Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan), sulle quali il premier vietnamita Nguyen Tan Dung ha vigorosamente riaffermato 'l'incontestabile sovranità' del proprio paese.
 
Gli incidenti marittimi fra la Cina e il Vietnam sono ricorrenti. Ma stavolta la tensione è più alta... ad Hanoi come a Ho-Chi-Minh City centinaia di dimostranti hanno chiesto di resistere alle pressioni cinesi. Mentre i vietnamiti assicurano di essere vittime, dall'inizio del mese, di massicci cyberattacchi di cui sarebbero responsabili proprio i cinesi.
 
Questa escalation si spiega in gran parte con la strategia del Vietnam, che ha scelto di 'internazionalizzare' la controversia, appellandosi agli Stati Uniti.

Washington si propone come mediatore. 

Ma è proprio questo che i cinesi non vogliono. Forte della sua potenza, Pechino non accetta discussioni bilaterali con ciascuno dei propri vicini. E considera il Mare di Cina sempre più un ‘mare nostrum’.
Da Yahoo 
 
Dopo le proteste massive del mondo giovanile cinese, sfociate nei massacri accaduti in piazza Tienanmen nel 1989, il governo ha stretto ancora maggiormente le maglie del controllo omnicomprensivo. Questa enorme nazione quanta energia mantiene bloccata al fine di ‘sedare’ i moti di protesta popolari? 

Se la moltiplichiamo per i tanti altri esempi presenti attualmente sulla Terra, otteniamo un grande ammasso di energia ferma, bloccata per bloccare. Una energia che tenta di fermare ciò che non può essere fermato: un tira e molla che presto condurrà alla veicolazione dello strappo.

Per quanto tempo ancora le dinamiche energetiche interconnesse riusciranno a mantenere la densità della struttura manifesta? 

Ormai, a fronte di una instabilità interna ad una nazione, c’è il sempre più tempestivo intervento di ‘forze’ internazionali di ‘pronto intervento’. Segno che la situazione è sempre più ‘tesa’ e che il livello di guardia si è alzato

Segno che l’ultimo baluardo Antisistemico è stato raggiunto: il governo mondiale è già stato costituito da molto tempo e l’intervento globale, a fronte di situazioni instabili e pericolose, permette di osservare molto bene come stiano le ‘cose’. Eppure il governo mondiale è necessario perché riproduce fedelmente il nostro stato superiore.

La ‘crisi’ deflagrante condurrà il governo mondiale ad emergere, a prendere ‘luce’

Il nostro lato oscuro si annida, massivamente ed archetipicamente, proprio alla testa del Mondo, nel simbolo dell’occhio che vede. Doveva succedere ed è successo e succederà sempre con maggiore evidenza. Le entità parassite che ci hanno condizionati a creare l’Antisistema, hanno alla fine solo svolto il proprio ‘dovere’ alla luce rarefatta e diluita, ma non nel proprio potere, del Piano Divino.

Riuscire a scorgere il filo di luce anche nelle tenebre: questo corrisponde alla consapevole presenza in se stessi.

Il Mondo Antisistemico a chi piace? A coloro che ne godono in virtù di poteri materiali acquisiti nel tempo. Poche persone che usufruiscono delle 'grazie' concesse in un reame caratterizzato dalla scarsità e dalla rarità, dalla strozzatura a monte dell’abbondanza divina. Un concetto, questo, già di per sé chiarificante dello stato di menzogna e di illusione preferito dai pochi a scapito dei molti…

Il Mondo Antisistemico a chi serve? A quelle entità parassite che si nutrono di energia negativa derivante da un Mondo ribaltato nelle sue polarità potenziali.

Il Mondo Antisistemico: perché? Riuscireste a vedervi in maniera ‘integrale’ in uno specchio che non è uno specchio, ma solo una nostra immagine ideale che abbiamo sovrapposto alla superficie riflettente?

Quello che ‘ci riflette’ e quello che ‘ci mostra’: l’eterna dualità dello stare nelle 3d. Il Sacro ed il Profano interconnessi nella ierofania:

Il termine ‘Ierofania’ fu introdotto dallo storico delle religioni rumeno Mircea Eliade (1907-1986) risultando essere un concetto cardine della sua ricerca.
Il termine non comporta alcuna ulteriore specificazione e si riferisce a qualsiasi manifestazione del sacro in qualunque oggetto, persona o luogo nel corso della Storia dell'umanità. Esso denota una realtà del tutto diversa rispetto a quella comunemente intesa come del 'nostro mondo', il profano, la quale si manifesta nella realtà ordinariamente percepita.
 
'Per designare l'atto attraverso il quale il sacro si manifesta abbiamo proposto il termine "ierofania". È un termine appropriato, perché non implica null'altro che quello che dice; non esprime nulla di più di quanto implichi il suo significato etimologico, e cioè che qualcosa di sacro si mostra a noi'.
Mircea Eliade. Religione in Enciclopedia del novecento. Istituto enciclopedico italiano, 1982, pag.122.

Un albero o una pietra o un essere umano come manifestazioni del sacro, ierofanie, non perdono le loro caratteristiche fisiche, ma non per queste caratteristiche fisiche essi vengono ritenuti sacri.

Divengono 'ierofanie' quando assurgono ad ulteriori significati ed attributi, quando, cioè, gli uomini scorgono in loro qualcosa d'altro, di 'totalmente Altro', un 'altro' che appartiene al mondo del sacro.
 
Qualsiasi oggetto, comportamento, funzione, essere può divenire sacro in una cultura umana separandosi inevitabilmente da ciò che lo circonda, il profano, pur mantenendone le caratteristiche fisiche.
Da Wikipedia 
 
È la discesa del principio divino, rappresentato dall’involuzione dell’Anima nella densità, attraverso l’avatar umano: uno specchio tramite il quale riflettere.

I prossimi due articoli ci danno l’idea, vista da un altro punto della prospettiva, in maniera frattale, dell’utilizzo dell’energia globale ed individuale, strozzata dalle maglie Antisistemiche e resa sempre più rarefatta. Uno schema che si ripete in continuazione, a catena, in maniera sfruttante il potenziale umano collettivo.

Quanti tipi di I-Phone, ad esempio, dovranno essere messi in commercio, prima di accorgerci della grande presa per i fondelli? Computer e tecnologia che si evolve con grande diluizione, opportunamente pre meditata. Automobili che consumano sempre lo stesso quantitativo di benzina da 30 anni a questa parte. La stessa ‘musica’ che si ripete all’infinito… anche in epoca di Internet, anche per mantenere le strutture, le radici della ’Rete’:

Quanta energia consumiamo per stare su Internet?
Fino a pochi anni fa, gli esperti di tecnologia prevedevano che nell'era dell'informazione avremmo assistito a una progressiva riduzione dell'inquinamento e a un calo drastico del consumo energetico.  Le previsioni, purtroppo, si stanno rivelando errate: la quantità di energia consumata nel pianeta cresce costantemente e a contribuire in modo decisivo a questo aumento è proprio il simbolo della società dell'informazione: Internet

È impossibile, infatti, produrre e muovere i petabyte (1 petabyte è uguale a 1 milione di miliardi di byte) che costituiscono il traffico digitale mondiale senza consumare milioni di tonnellate di fonti energetiche (tra cui il carbone) e gigawatt-ore di elettricità.
 
Per avere un'idea di quanta energia consumiamo per navigare su Internet si può partire da alcuni dati comparativi pubblicati dalla rivista economica americana Forbes.com, i quali tengono conto di tutta la 'filiera' del web: reti, server, cloud computing, pc, laptop e apparecchiature mobili come smartphone e tablet. 

Prendiamo in considerazione la navigazione web su un tablet servendoci di una connessione adsl in modalità wireless. In questa situazione, per guardare una semplice partita di calcio oppure un film è necessaria lo stesso quantitativo di energia che si consuma percorrendo circa 40 chilometri in automobile. Discorso simile vale per gli smartphone. Calcolando l'energia che serve in un anno per produrre, conservare e trasportare i gigabyte necessari per navigare su Internet con un cellulare di ultima generazione, si può affermare che un solo smartphone utilizza mediamente molta più elettricità del  frigorifero di casa.
 
Continuiamo con le comparazioni concentrandoci sull'energia necessaria alla produzione di tutto il materiale hardware di server, centri dati, reti, apparecchiature portatili e fisse. Per produrre smartphone o pc portatili pari a un peso di mezzo chilo serve un'energia circa 35 volte superiore a quella richiesta per fabbricare mezzo chilo di libri.

Realizzare un centimetro quadrato del silicone con cui sono fatti i microprocessori delle schede video degli apparecchi mobili richiede invece un paio di kilowatt-ore di elettricità. Con la stessa quantità di energia si potrebbero produrre diversi chili di acciaio.
 
Nel loro complesso, i prodotti hi tech richiedono per la loro fabbricazione un quantitativo di energia per chilogrammo che supera di 1.000 volte quella dei materiali che hanno dominato il diciannovesimo e il ventesimo secolo.
 
Il rapporto Smart 2020, stilato dalle organizzazioni The Climate Group e GeSI (Global e-Sustainability Initiative), ha fornito una quantificazione complessiva dell'energia elettrica consumata da Internet. Nel 2007 era pari a 623 miliardi di kilowatt-ore: 330 consumati dai centri che ospitano i server e 293 da tutto il reparto telecomunicazioni (reti, apparecchi fissi e portatili). Nel 2020, secondo le previsioni, la quantità di elettricità è destinata a triplicarsi passando a 1.963 miliardi di kilowatt-ore.
 
Quanto alle emissioni inquinanti generate dalle infrastrutture e dalle apparecchiature che permettono agli internauti di navigare in Rete, si può fare riferimento alla stessa indagine. Dal rapporto emerge che nel 2007 tutto il settore dell'Ict (Information & communication technology) generava gas inquinanti pari a 830 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, così suddivise: 116 milioni di tonnellate emesse dai centri dati (le strutture che ospitano i server di una web company) e dalle 'server farms', 307 dalle infrastrutture e dalle apparecchiature di telecomunicazione (smartphone, cellulari), 407 dai personal computer e dalle periferiche. In particolare, entro il 2020 il numero di pc in circolazione si quadruplicherà: un fenomeno che farà raddoppiare le emissioni nocive.
 
Per tentare di porre rimedio a questa situazione allarmante, alcune delle maggiori compagnie che operano sul web si stanno attrezzando per migliorare l'efficienza delle 'nuvole' (i server che immagazzinano i milioni di dati degli utenti di Internet) e ricorrere con più frequenza a fonti energetiche rinnovabili che vadano progressivamente a sostituire il carbone, gli idrocarburi e il nucleare...
Da Yahoo 
 
È un business senza fine che non vede oltre al proprio portafoglio. Lo strappo è sempre più vicino e questa notizia conferma la dinamica in corso: che altro?

Il fotovoltaico è più competitivo.
I costi di produzione dei pannelli fotovoltaici non cessano di diminuire (circa il 60% in cinque anni), mentre migliora la loro redditività. Al punto che l'energia solare, in alcune regioni del mondo, ha già raggiunto la cosiddetta grid parity, la parità di rete.
 
Il presidente della società americana First Solar ha spiegato al Financial Times che spera di vendere, a partire dal 2014, corrente fotovoltaica negli stati soleggiati come l'Arizona tra i 10 e i 12 cent di dollaro per kilowattora (tra 7 e 8 centesimi di euro).
 
Ovvero il prezzo dell'elettricità fornita da centrali a gas nei periodi di punta. Le più recenti centrali a gas sono in grado di produrre un kilowattora a 4 centesimi contro i 21 centesimi del solare.
 
La competitività del fotovoltaico dipende in primo luogo dalla posizione geografica. Un pannello solare produce maggiore corrente e dunque sarà più redditizio in Andalusia o in Sicilia, dove l'irradiazione supera i 2.000 kWh per metro quadrato. In secondo luogo, dal prezzo del kilowattora consegnato dalla rete, che per esempio in Francia è del 40% meno caro che in Germania.
Da Yahoo

La potenza del Sole è paragonabile alle altre fonti? Siamo davvero al ridicolo. Se l’innovazione fosse davvero libera, avremmo già celle solari con rendimento del 100% e talmente diffuse da avere prezzi quasi azzerati. A chi la stanno raccontando? O siamo noi che non abbiamo occhi per ‘vedere’?

Ricordo ancora che in Italia il fabbisogno delle famiglie italiane è già interamente coperto, già dal 2009, dalla produzione ‘solare’. È la parte relativa al ‘business’ che esula. Business che rappresenta proprio il fenomeno del ‘profano’ in un contesto ‘sacro’ evolutivo giunto ad un bivio 'secolare'.

L’energia naturale non lo ricomprende perché è destinato a ri dimensionarsi e a ri modellarsi e, infine, a sparire proprio come il grande frattale di una economia globale legata al calcolo incantesimale e perverso del Pil:

Devi vedere… e realizzare se stai dando un contributo al modello del Mondo – quindi per prima cosa devi tirarti fuori da questo

Devi togliere gli ancoraggi di questo presente modello del Mondo fuori delle tue stesse abitudini di pensiero e modi di vedere le cose. Solo in questo modo puoi realmente essere pronto a considerare una nuova prospettiva o un nuovo modello di realtà
Le cronache della Storia Cosmica – il libro del Trono

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

martedì 14 giugno 2011

Il 'rosa' della Vita.




Un brindisi alla buona riuscita del Referendum; un brindisi a noi tutti

Uno degli scopi di SPS è quello di mettere in evidenza delle riflessioni ‘Sorgente’ che siano in grado di poter ispirare qualcuno di noi in ‘ascolto’.

Le idee viaggiano attraverso la sintonia, ed il vento della condivisione non è solo raffigurabile nell’intento di mettere insieme ‘cose’ fisiche ma, bensì, anche ‘cose’ che esulano dalla percezione dei cinque sensi. Il che equivale a dire: hey, mi è venuta in mente questa bella idea. Non so esattamente cosa ne potremmo ricavare di buono, ma so che c’è qualcuno tra di noi che potrebbe lavorarci proprio bene

Gli spunti in questo Blog si 'sprecano'. Se qualcuno leggesse nel mare delle parole scritte e ‘non scritte’, in maniera sincronica e frattale, beh… sono certo che ci sarebbe ampio spazio per ‘innovare’ il tessuto sociale. Non alimento l’Ego ma il potenziale nascosto dietro l’Ego, di cui l’Ego è solo la facciata che si fa carico di ‘apparire’.

La Fonte Ispiratrice è infinita. 

Il mio ‘canale’, invece’ è 'finito', nel senso che è un collettore che per forza di necessità deve fare da ponte tra due dimensioni differenti per densità. Il mio ‘canale’ affiora alla superficie densa delle 3d, unendola all’altra estremità ‘rarefatta’ da cui proviene l’informazione. Nulla è per caso e tutto è opportuno, lo sappiamo molto bene ormai…

Il processo di trasferimento, dunque, per ‘spirare’, o re-spirare, necessita in luogo di una pendenza, come per muovere l’acqua, di una connessione tra due potenziali vibrazionali diversi. Però la similarità non è completa, se trattata in questa maniera sbrigativa; vediamola meglio schematicamente.

Per fare scorrere dell’acqua in maniera mirata da un punto ad un altro occorre:
  • un ambiente ospitante (territorio)
  • una forma di scorrimento (canale)
  • una differenza di altezza (pendenza).
Analogamente, per fare scorrere delle 'informazioni' in maniera mirata da un punto ad un altro occorre:
  • un ambiente ospitante (territorio sorgente/territorio ricevente)
  • una forma di scorrimento (canale/ponte)
  • una differenza di altezza (vibrazione).
L’acqua scorre per differenza di altezza, dal punto più alto a quello più basso. L’informazione scorre per differenza vibrazionale, dal punto di ‘vista’ più alto a quello più basso. La differenza sta solo nell’accoppiamento dimensionale, che per l’acqua è più a monte, trattando della stessa il solo ambito di trasporto fisico e non la sua Natura e provenienza. 

Si necessita, dunque, di un canale che sia allo stesso tempo un ponte, un’interfaccia capace di codificare e decodificare secondo ‘leggi’ che operano su piani traslati

L’atto del ‘condurre’ una informazione diventa qualcosa di più, ossia… diventa una unione di due Mondi. Ecco anche cosa siamo capaci di fare: unire come alberi/ponte il Cielo e la Terra. 

In questa dinamica è racchiusa la verità dell’atto volontario della discesa del principio divino nella densità della materia, nell’abbassamento controllato della vibrazione. Per questo ieri scrivevo che la ‘caduta’ è in realtà una discesa. 

Serviva una differenza di potenziale per permettere lo scorrimento, e così è stato.

La tensione elettrica è la causa fisica che spinge le cariche elettriche a passare da un punto a più alta energia potenziale verso un punto ad energia potenziale più bassa, generando una corrente elettrica, se tra i due punti è interposto del materiale conduttore di elettricità.
 
Pertanto la tensione elettrica è sinonimo di forza elettromotrice (fem), tenendo però presente che la 'forza' esercitata sulle cariche non è esattamente equivalente alla forza meccanica sulle masse.

Piuttosto può essere messa in analogia con la pressione che si genera in un tubo (chiuso) pieno di liquido, con le estremità poste ad altezze differenti.
Da Wikipedia 
 
Perfetto. Rileggiamo l’analogia precedente alla luce di questa citazione. Per fare scorrere una corrente elettrica in maniera mirata da un punto ad un altro occorre:
  • un ambiente ospitante (circuito)
  • una forma di scorrimento (materiale conduttore)
  • una differenza di 'altezza' (energia potenziale diversa).
Ma cosa introduce in più? 

Il concetto di ‘causa’, ossia una tensione elettrica

Una causa fisica! Ossia una volontà, una intenzione relativa al piano ricevente di ‘poter instaurare la comunicazione’. Per far sì che questo accada, il piano fisico deve essere caratterizzato da una apertura di consapevolezza, trasportando il discorso sul piano umano. Ossia lo scorrimento avviene se c’è del materiale conduttore, un canale/ponte adatto a veicolare un dato tipo di informazione. 

È uno stretto mix alchemico di possibilità/oportunità. Che altro? Abbiamo il concetto di ‘corrente’, alias una fenomenologia ben evidente, un fattore che evidenzia il trasporto di un certo ‘contenuto’. Senza la manifestazione fisica rimarremmo in un ambito di ritenuta magia e di… teletrasporto. 

La causa fisica è una forza che muove/spinge, dietro ad una ispirazione che giunge ancora da piani diversi. Ma questa ispirazione, senza l’innesco fisico – l’intenzione/volontà – rimane come un potenziale non colto.

La forza esercitata sulle cariche non è esattamente equivalente alla forza meccanica sulle masse'. Che cosa vuole dire? Secondo me, è un concetto in linea con il Libero Arbitrio e con la biodiversità manifesta

Quello che vale oro per me, non è detto che abbia lo stesso effetto per gli altri. Deve succedere qualcosa a livello massivo al fine di permettere lo ‘scatto’ e la diffusione del medesimo ‘concetto’ nel più ampio contesto del consenso generale. Che cosa? L’effetto conclusivo esercitato da una pressione continua:

Una cosa sembra evidente: l’umanità è arrivata a un certo stato di tensione generale - tensione di sforzi, tensione di azioni, tensione perfino nella vita di tutti i giorni -, con una iperattività così eccessiva, un’agitazione così generale che la specie nel suo insieme sembra arrivata a un punto in cui è necessario o far esplodere le nostre resistenze e emergere in una coscienza nuova, oppure ricadere in un abisso di oscurità e di inerzia.
 
È una tensione così totale e generalizzata che qualcosa deve per forza spaccarsi. Non può continuare così. 

Lo possiamo prendere come un segno certo dell’infusione nella materia di un principio nuovo di forza, di coscienza, di potere, che con la sua stessa pressione provoca questo stato critico.
L’Agenda di Mère, vol. I (pagg. 187-190)

L’ultima frase parla chiara come un vecchio saggio: che con la sua stessa pressione provoca questo stato critico.

La parola magica è ‘pressione’. La ‘rana’ sta nel calderone a bollire a fuoco lento, per cui si ‘adatta’ progressivamente e poi muore. Ma potrebbe andare anche in maniera diversa, essendo l’ambito di Natura quantica, cioè, sfuggevole alle leggi fisiche: potrebbe anche succedere che la pressione vibrazionale ricevuta ed emanata la conducano a saltare fuori dalla pentola proprio un momento prima di ‘passare all’altro Mondo’

È questa una legge al seguito dell’evoluzione, la risposta al ‘delta energetico’ che fece dire ad Einstein che ‘Dio non gioca a dadi’, ossia l’allusione inconscia ai campi morfogenetici che guidano le linee esistenziali secondo l’unica luce dell’evoluzione in costante ‘luogo di pressione ispirativa e plasmante’.

Questa ‘pressione’ è un atto continuo che riflette l’intenzione della Sorgente: la sua attenzione, il suo Amore...

È un richiamo inesauribile che ci ispira a divenire ‘materiale conduttore’ per la corrente divina, che deve scendere nelle 3d attraverso la nostra partecipazione attiva. C’è dunque una discesa energetica di una intera dimensione, che attua una sempre più schiacciante pressione sul piano tridimensionale, il quale non può più ‘fare finta di nulla’ e continuare ad ignorare ciò che sente sgorgare dalle proprie profondità o altezze

A questo movimento di abbassamento e schiacciamento, dovremo rispondere innalzando vibrazionalmente  questo piano dimensionale che ospita le proiezioni fisiche dell’Anima. Attraverso il ‘Conosci Te Stesso’ possiamo innalzare la nostra vibrazione individuale, contribuendo opportunamente ad innalzare quella dell’ambiente circostante:

Si fa allusione a quattro esercizi il cui scopo è creare nell’Anima quattro ‘abitudini interiori’. Questi quattro esercizi devono permettere lo sviluppo di ‘abitudini dell’Anima’ senza le quali il nuovo centro del corpo eterico non si potrà formare e sviluppare.  

Rudolf Steiner fa riferimento a queste abitudini come a delle ‘qualità’ e a delle ‘virtù’… dunque i sei esercizi complementari, gli esercizi del chakra del cuore, sono dati come un solo esercizio globale il cui scopo è di permettere lo sviluppo della terza abitudine dell’Anima. 

Ora, questa è strettamente legata al nuovo pensare risvegliato dall’attivazione del chakra del cuore: il ‘pensare con il cuore’’.
Chakra, energia del cuore – Florin Lowndes

La pressione del piano discendente aziona cambiamenti sul piano ascendente, tramite l’attivazione ‘wireless’ di un nuovo modo di pensare attraverso l’organo eterico che sta sviluppandosi 'sopra' la zona fisica del cuore: il principio della ‘centesima scimmia’ o della ‘massa critica’ non è altro che l’effetto di questa sempre più schacciante pressione, ispirante per causa di forza maggiore.

È un ‘senso’, una direzione nativa che non ha mai cambiato polarità: evoluzione.

Gli effetti? Beh, ce ne sono a bizzeffe. Vediamone uno, collocato in un ambito molto sensibile del Mondo:

Hong Kong - La polizia in assetto anti-sommossa ha usato nel fine settimana i lacrimogeni per disperdere una folla di lavoratori migranti nel Sud della Cina che stavano protestando per i maltrattamenti subiti da una giovane venditrice ambulante incinta da parte delle guardie della sicurezza. Lo hanno riferito oggi i media…
 
Sebbene le proteste siano diventate abbastanza frequenti per qualunque motivo, dall'inflazione in aumento agli abusi di potere, Pechino è parsa particolarmente a disagio di fronte a qualunque segnale di rivolta sulla scia delle proteste che hanno scosso il mondo arabo.
Da Yahoo 
 
C’è, inoltre, un moto di evidenziazione in corso, relativo al ‘fare’ Antisistemico:

Vietnam, pubblicati i Pentagon Papers.
40 anni dopo lo scoop del NY Times, consultabili per intero.
Sono consultabili pubblicamente sul web i mitici Pentagon Papers sul Vietnam - considerati una sorta di antenato dei documenti pubblicati da Wikileaks - esattamente 40 anni dopo lo scoop del New York Times, nel 1971. 

L'Archivio Nazionale degli Usa ha infatti reso disponibili da ieri tutte le settemila pagine circa dei Pentagon Papers, i documenti riservati che spiegano in dettaglio il comportamento di quattro Amministrazioni Usa sul Vietnam, tra cui le menzogne del presidente Johnson.
Link 
 
'Le menzogne del presidente Johnson'; ma sono solo io che ritengo l’opera di un ‘presidente’ come lo sguardo puro di un bimbo? Non solo in teoria ma anche nella realtà, un uomo che rappresenta una nazione non dovrebbe essere un ‘esempio’ della condensazione della ‘purezza’ che può esprimere il costrutto umano? Qua si parla ufficialmente di ‘menzogne’. 

Siamo al di fuori da un concetto di complottismo fine a se stesso. 

È l’Ansa che riporta una verità descritta negli archivi, pre Wikileaks, della Nazione che ha preso le redini del Mondo. Antisistema che descrive Antisistema.

Mi meraviglio sempre più che questo scenario sia ancora in piedi.

Termino per oggi, riportando questa notizia relativa alla Luna rosa di mercoledì prossimo:

Luna Rossa: mercoledì 'evento astronomico più spettacolare dell'anno'.
La 'Luna Rossa' di mercoledì 15 Giugno non sarà un'eclisse qualsiasi, ma un lungo fenomeno che si ripeterà solo nel 2018... Il massimo dell'eclissi si toccherà, nuvole permettendo, alle ore 22 circa, quando la Luna assumerà un colore rosso scuro, reso ancora più carico (e drammatico) dalle eruzioni dei vulcani dell'Islanda e del Cile, senza contare il consueto e romanticissimo inquinamento atmosferico arricchito ultimamente anche dal fallout di Fukushima

L'Unione Astrofili Italiani afferma in merito alla Luna Rossa del 15 Giugno che 'si tratta senza dubbio dell'evento astronomico più spettacolare dell'anno' e segnala il particolare che questa eclisse sarà di tipo 'centrale': 'Questa eclisse infatti sarà particolarmente lunga poiché vedrà la Luna attraversare il cono d'ombra della Terra passando dal centro di quest'ultimo'…  

In una eclisse 'centrale' come questa la Luna tocca il centro del cono d'ombra: probabilmente assisteremo ad un più marcato oscuramento della Luna alla fase di massimo della totalitàMa perché la Luna diventa rossa? 'La componente rossa del flusso luminoso proveniente dal Sole in direzione dell'atmosfera terrestre viene rifratta da quest'ultima fino ad arrivare sulla Luna. La componente blu, al contrario, viene dispersa nell'atmosfera terrestre, cosicché la Luna eclissata assume una disuniforme colorazione rossiccia'.
Link
  'La Luna tocca il centro del cono d'ombra', 'Questa eclisse sarà di tipo centrale; frattalmente parlando mi sembra un buon segno questa modalità legata all’apparire fisico. Da qualche sera sto assistendo a dei tramonti con una luce molto particolare: una luce calda ed avvolgente rosa

Le perturbazioni che stanziano sul nord Italia da circa due settimane, ricordano molto da vicino quelle relative all’anno scorso, che durarono circa un mese, in seguito all’attività vulcanica islandese replicata proprio quest’anno. Le pioggie sono cariche di particelle rossiccie, proprio come il cielo al tramonto

Le nuvole, a volte, sono colorate della stessa tonalità. Nulla è per caso…

Il colore rosa: delicato, naturale e sicuro è usato come simbolo di amore e dolcezza.
Da Wikipedia 

Davvero un gran bel presagio…


'La rosa meditativa' - Salvador Dalì

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com