martedì 3 maggio 2011

Essere 'anti': una questione di linguaggio.




Senza qualità di genere antisociale... gli uomini avrebbero condotto una vita da pastori d'Arcadia, in completa armonia, sempre soddisfatti e amandosi reciprocamente; ma in questo caso tutte le loro capacità sarebbero rimaste sempre nascoste nel proprio germe… Ringraziamo, dunque, la Natura di questa insocievolezza, di questa gelosa invidia e vanità, di questa sete insaziabile di possesso e di potere... L'uomo desidera la concordia; ma la Natura sa meglio che cosa va bene, per le sue specie; ed essa vuole la discordia, perché l'uomo sia obbligato ad esercitare sempre una potenza nuova, e un ulteriore sviluppo delle sue capacità naturali.
Immanuel Kant 

Ringrazio l’Amico Francesco per la segnalazione sovrariportata. Simili pensieri rientrano perfettamente nello Spirito di SPS. Pur emergendo dalle nostre profondità, i costrutti, sono alfine fatti di ‘sole’ parole, corrispondenti ad una terminologia simbolica e assoggettabile alla sfera personale, al proprio punto prospettico, quindi delimitabili dalla capacità di giudizio e, dunque, di separazione dal proprio sé e dagli altri. 

In pratica, ognuno di noi leggendo queste parole… capisce quello che capisce. 

Il filtro interiore interviene personalizzando l’input, elaborando una nuova versione dell’idea sorgente che, in quanto tale, rimane oscura al ‘sentire’ altrui. Persino la ‘fonte’ potrebbe, del resto, avere avuto dubbi o non essere riuscita ad esprimere al meglio ciò che avrebbe voluto partorire. E che dire dell’intervento di 'terzi' nelle eventuali lavorazioni traduttive? E dell’opera del tempo? E di infinite altre forme di modellazione…

Quello che giunge a noi è un surrogato dell’intuizione originale, eroso e lavorato dall’azione del tempo e dello spazio. Il ‘canale’ stesso inizia l’opera di ossidazione della verità ricevuta. Questo è un meccanismo naturale a cui siamo tutti sottoposti a questa latitudine dell’energia condensata in forma di evidenza. Questa è la strada, peraltro, della percezione logica e verista delle ‘cose’, analitica e scientifica o anche filosofica di marchio  Antisistemico. Ricordiamo sempre che siamo nell’ombra di una energia parassita di controllo, sviluppo ed assorbimento di gran parte della nostra ‘vitalità’

Ciò che ‘ci è stato lasciato’ e permesso, rientra nei canoni prestabiliti da questa forma di controllo silente. Non c’è nessuna esclusione da un simile atto di oppressione silenziosa. Il linguaggio fa parte di questa forma di controllo. Tramite lo sviuppo del linguaggio abbiamo perduto le facoltà chiaroveggenti di discorrere in maniera sovrasensibile. Il linguaggio ha provocato parte della separazione che abbiamo tastato con ‘mano’, iniziando a non capirci più

Ma allora qual è lo spirito del pensiero, giunto sino a noi, di Kant? 

Io non sono un esperto in nessuna materia e ben lungi da me l’idea di diventarlo, se non in alcune arti e mestieri nel segno della praticità dovuta all’esplorazione diretta delle modalità del fare; ideare e costruire una vetrata colorata a mosaico è il frutto di un proprio cammino diretto che non può subire l’abbaglio di una incomprensione. L’artefatto finale è ben evidente e non ha nessuna proposizione se non quella di piacere o non piacere e, sinceramente, oltre al proprio Ego, non interessa oltremodo il suo successo presso le regioni degli altri.

Ci perdiamo in tutto quello che ci circonda: questa è la funzione del ‘tutto’. Perdersi per poi ritrovarsi…

Lo spirito di quelle frasi, riportate in apertura di articolo, è riconducibile al termine ‘evoluzione’. La ‘Critica alla ragion pura’ è, dal 'punto di vista del mio sentire', espressione di una sensibile motivazione percepita dall’autore, trovatosi di fronte ad uno strano sentore esistenziale rispecchiato dal sentirsi impotente di fronte a forze che per loro Natura sfuggono perché ‘troppo grandi’. Per inglobarle dentro di sé, per comprenderle, occorre ammettere che il nostro modello sociale è 'limitato' da confini apparenti, ma sin troppo evidenti, e derivanti dall’opera stessa della Natura

Dove per Natura occorre inserire ogni possibile 'interferenza' possibile ed immaginabile, persino l’opera di soffocamento di una specie invasiva sull’altra. Tutto è lecito e rientra nei piani elaborati dal Genio sempre all’opera. Questa, ovviamente, è una mia elaborazione di quello che è giunto sulle mie ‘rive’ e non ha nessuna pretesa di aggiungere altro a quello che ogni individuo ha diritto di ‘pensare’ a tal proposito.

Questa mia ‘opera’, questo Blog, è un ‘gioco’

Colui che prova fastidio, dovrebbe interrogarsi sul ‘perché’ provi una simile sensazione. Mi farebbe certamente felice…

Si accorgerebbe di trovarsi su un promontorio dal quale osserva il fiume della Vita: il proprio promontorio situato nella propria ed esclusiva padronanza ‘territoriale’. Null’altro. Da quel punto egli è un Re, esattamente come ogni altra persona sulla Terra tridimensionale. E allora, forse, potrebbe percepire un flusso di uguaglianza fluire in lui. Pur nella estrema individualità, riconoscerebbe l’uguaglianza del poter essere diversi. Sentirebbe l’intenzione di passare oltre ad un simile concetto, perché ritenuto solo una debolezza, una sciocchezza, una inezia che non merita approfondimento, visto che conduce oltre all’orizzonte scrutabile e raggiungibile dall’abitudine e dal giudizio.

Da quel ‘punto’ potremmo notare una strana luce, alta nel cielo, che non è il Sole. È un punto di luce diverso: un varco. Probabilmente il nuovo sentire, quello soffocato, conduce lì. È impossibile che una via terrena conduca al cielo? O è più facile che quella via scenda dal cielo? Il solo prendere in considerazione queste possibilità espande il nostro punto prospettico, inglobando il 'nuovo'. Con la coda dell’occhio, da questo momento in poi, cercheremo quel varco, in una maniera… così; tanto per vedere se c’è ancora…

Chi ci sussurra di lasciare perdere? Quale parte di noi afferma che è solo una illusione? Riusciamo a percepirla? Se arriva alla nostra sensienza una simile ‘impressione’, deve pur emergere da qualche parte del nostro Sé, no? Lo so che siamo nel più puro astrattismo, tuttavia è da lì che si genera la ‘realtà’… Lo sforzo non deve essere uno sforzo ma un consapevole flusso di apertura temporizzato in questo reame: una questione di tempo

I 'parassiti' lo sanno benissimo e temono per questo: la loro paura diventa la nostra paura. Ci sono stati giorni in cui mi sentivo triste, poi, pensandoci, sentendomi nel presente, mi sono accorto che era una tristezza immotivata: non c’era motivo dentro di me. E allora cosa succedeva? Che mi sentivo sollevato, sereno. Questo significa vivere nel presente e comprendere le dinamiche che ci attraversano. Per troppo tempo lo abbiamo dmenticato.  

Cosa è il ‘presente’?  È una serie infinita di batitti del cuore.  Il cuore annuncia l'eterno presente...

Agganciando questa vibrazione possiamo vivere 'in questa vibrazione', in armonia con noi stessi e con la Terra, perché il cuore è agganciato alla Terra ed al Cielo. Ce lo ricorda sempre, ma non lo capiamo più. Ma egli continua a ricordarcelo instancabilmente, senza sapere altro; sa che deve battere per noi, per non permettere che ci allontaniamo troppo da lui e da noi stessi. È un tam tam nella giungla che non smette mai… Nel buio o nella luce. In ogni situazione lo possiamo ritrovare come il più fedele degli amici…

Le parole sono finestre (oppure muri).
Mi sento così condannata dalle tue parole,
mi sento giudicata e allontanata,
prima ancora di aver capito bene.
Era questo che intendevi dire?
Prima che io mi alzi in mia difesa,
prima che parli con dolore o paura,
prima che costruisca un muro di parole,
dimmi, ho davvero compreso bene?
Le parole sono finestre, oppure muri,ci imprigionano o ci danno la libertà.
Quando parlo e quando ascolto,
possa la luce dell’Amore splendere attraverso me.
Ci sono cose che ho bisogno di dire,
cose che per me significano tanto,
se le mie parole non servono a chiarirle,
mi aiuterai a liberarmi?
Se sembra che io ti abbia sminuito,
se ti è parso che non mi importasse,
prova ad ascoltare, oltre le mie parole,i sentimenti che condividiamo.
Ruth Bebermeyer

Una delle tante cose che ho imparato da mio nonno è apprezzare la grandezza e la profondità e a riconoscere che tutti siamo violenti e che abbiamo bisogno di portare un cambiamento qualitativo nelle nostre Vite. Spesso non riconosciamo che siamo violenti perché è un aspetto di noi che ignoriamo. Pensiamo di non essere violenti perché crediamo che la violenza consista solo di lotte, di uccisioni, aggressioni e guerre – tutte cose che la persona media di solito non fa. Per farmi capire questo, mio nonno mi fece disegnare la genealogia della violenza, usando gli stessi principi che si usano quando si traccia un albero genealogico. 

La sua idea era che avrei apprezzato di più la non violenza se avessi capito e riconosciuto la violenza che esiste nel Mondo… Nel giro di un mese avevo riempito un muro della mia stanza di atti di violenza ‘passiva’, che mio nonno diceva essere più insidiosa di quella fisica… Il Mondo è così come lo abbiamo fatto noi. Se oggi è spietato è perché lo abbiamo reso spietato con i nostri comportamenti. Se cambiamo noi stessi possiamo cambiare il Mondo e questo cambiamento comincia con un cambiamento nel linguaggio e nella comunicazione
Arun Gandhi – Fondatore e Presidente del Gandhi Institute for Nonviolence

Poiché credo che faccia parte della nostra Natura il provare gioia nel dare e nel ricevere con empatia, due domande mi hanno interessato nel corso della maggior parte della mia Vita. Che cos’è che ci fa allontanare dalla nostra Natura empatica, portandoci a tenere comportamenti violenti e strumentalizzanti? E cos’è invece che permette ad alcune persone di rimanere collegate alla loro Natura empatica anche nelle circostanze più difficili?
Donare dal cuore. Il cuore della comunicazione nonviolenta – Da ‘Le parole sono finestre (oppure muri)’ di Marshall B. Rosenberg

Sono davvero sconcertato e sorpreso da come questo articolo si stia formando. Il 'sentire' di interrogare Internet in un certo modo e di trovare un libro in casa e di aprirlo in un certo modo in una determinata pagina, e osservare e leggere talune righe in luogo di altre. Davvero meraviglioso questo flusso di intelligenza che spira dentro e fuori di noi tutti. La migliore Regia è quella del ‘lasciarsi andare’, dell’ispirazione guidata. Ecco il punto: l’ispirazione…

Il linguaggio può essere violento o non violento. Ma da dove giunge la ‘penna’ che usa il linguaggio? O l’azione che muove la ‘penna’? Dai pensieri. No, c’è dell’altro. Dalla ispirazione. Ma che cosa è l’ispirazione?
 
Con il termine ispirazione si intende una particolare eccitazione della mente, della fantasia o del sentimento che spinge un individuo a dar vita ad un'opera. In molte culture si ritiene che l'ispirazione sia l'azione di uno spirito divino o soprannaturale nell'uomo che si manifesta tramite visioni o rivelazioni. Generalmente l'ispirazione presuppone nel soggetto in questione particolari predisposizioni che possono variare nelle differenti culture.
Da Wikipedia 
 
Ecco. Torniamo sempre alla componente spirituale. Quella componente cancellata dall’Antisistema. Questo è il perno della questione: non riconoscendo ufficialmente la più ampia parte di noi, rimaniamo chiusi in un circolo vizioso da cui è stata tolta la ‘causa prima’

In questo loop si muove l’umanità stranita dalla mancanza di senso e di perché che la attornia. È solo estraendosi dal ‘cerchio’ che il ‘cerchio’ appare nella sua limitatezza effimera ma tagliente. Che cosa è un incantesimo? 
 
L'incantesimo è la concentrazione di energie volitive verso un preciso scopo, comprendente l'alterazione del comportamento naturale delle cose o della volontà delle persone… Dal punto di vista strettamente etimologico l'incantesimo dovrebbe richiedere l'uso della voce, la ripetizione di parole più o meno in rima, una cantilena, ecc. infatti deriva dal latino incantare con il significato di ‘cantare formule magiche’.
Da Wikipedia 
 
Ecco un altro snodo focale che torna e ritorna come un’eco ossessiva: il linguaggio.

Calma. Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Il linguaggio non è da incriminare, così come non è il denaro l’anima di tutti i mali. Ogni ‘cosa’ si presta ad almeno due modalità di usufruizione e/o possesso:
  1. come mezzo
  2. come fine
Perché? Perché ogni ‘cosa’ è viva. Reagisce alla mancanza di energia che in questo ecosistema si è creata. La mancanza, la ristrettezza, si riflette immancabilmente su tutto quello che ‘esiste’, dove per ‘esistenza’ si deve intendere tutti i microcosmi e tutti i macrocosmi. Il concetto stesso di ‘cosa’ è davvero da rivedere ed ampliare. È sempre la convenzione del linguaggio che limita l’accesso al ‘varco’, e non solo. E, comunque, dipende da noi, dal come prospettiamo l’esperienza di Vita. 

Spetta a noi discernere. Usare o essere usati - è un motto di 'superficie' che rende crudamente bene l'esempio.

Andiamo al punto, finalmente. È facile comprendere che non occorre agire con violenza, per i più svariati motivi che possiamo fare emergere. Lo capiscono tutti perché è una ampia verità. Eppure non succede a livello globale. Perché? 
 
Facciamo vari esempi pratici:

Berlusconi l'ha confessato. Dopo il vertice italo-francese a Villa Madama ha dichiarato: ‘Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo’ e ha ammesso che ‘fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare… Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria’.
Da www.greenpeace.org 
 
Bin Laden, Usa: sepoltura svolta secondo dettami islamici.
Il leader di al Qaeda Osama bin Laden è stato sepolto in mare dal ponte di una portaerei americana nel nord del mar Arabico dopo essere stato lavato secondo i costumi islamici ed aver ricevuto un funerale religioso. Lo ha detto oggi un funzionario della Difesa Usa. 'I preparativi per la sepoltura in mare sono cominciati all'1:10 del mattino (le 7:10 ora italiana) e sono stati completati alle 2 del mattino (8 ora italiana)', ha detto il funzionario. 'Sono state seguite le procedure tradizionali per la sepoltura islamica'.
Il corpo senza vita di bin Laden è stato lavato e poi avvolto in un lenzuolo bianco. Il corpo è stato posto in una borsa e un ufficiale ha letto un testo religioso tradotto in arabo da un interprete. Dopo la lettura, il corpo è stato posto su una tavola piatta, ribaltato, dopo di che è stato calato in mare', ha detto il funzionario.
Da Yahoo

Usa uccidono Bin Laden. Obama: ora mondo è migliore, più sicuro.
Il capo di al Qaeda, Osama bin Laden, è stato ucciso in un raid degli Usa in Pakistan, poi subito seppellito in mare, in una fine drammatica della lunga caccia al regista degli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti.
I leader di tutto il mondo hanno salutato con favore la morte di bin Laden, ma l'euforia è compensata dal timore di ritorsioni e dall'ammonimento di una rinnovata vigilanza contro eventuali attacchi.
La morte di bin Laden, che aveva raggiunto uno status quasi mitico per la sua capacità di eludere la cattura sotto tre presidenti Usa, chiude un capitolo amaro nella lotta contro al Qaeda, ma non elimina la minaccia di ulteriori attacchi.
Il presidente Usa Barak Obama oggi ha detto che 'questo è un buon giorno per l'America'…
‘Il nostro paese ha mantenuto il suo impegno affinché fosse fatta giustizia. Il mondo è più al sicuro’, ha detto Obama. '(Il mondo) è un posto migliore dopo la morte di Osama bin Laden'.
Da Yahoo 
 
Bin Laden, funzionario Usa: ordine era ucciderlo, non catturarlo.
Le forze speciali americane che hanno ucciso Osama bin Laden avevano l'ordine di eliminarlo e non di catturarlo. Lo ha detto a Reuters un funzionario della sicurezza nazionale Usa. 'Era un'operazione per ucciderlo', ha detto il funzionario, chiarendo che l'obiettivo non era catturare il numero uno di al Qaeda vivo in Pakistan.
Da Yahoo 
 
Bp si aspetta di riprendere trivellazioni Golfo in 2° semestre.
BP ha annunciato oggi di aspettarsi di tornare a trivellare nel Golfo del Messico nella seconda metà dell'anno, dopo il divieto imposto a causa di una fuoriuscita di petrolio provocato dalla stessa società.
Ci aspettiamo di tornare a trivellare attivamente durante la seconda metà dell'anno’, ha detto il Chief financial officer Byron Grote ad una conferenza stampa con gli analisti.
Da Yahoo 
 
Che cosa si genera in noi mentre leggiamo queste notizie? Stizza, rabbia, odio, violenza, nervoso, etc. Cioè? Separazione e senso di impotenza. Ha senso tutto questo?
 
È informazione, ok - ma cosa altro si nasconde dietro? Certamente si confondono le ‘carte in tavola’. In che modo? In ogni modo! Perché un telegiornale deve raccontarci che in una località sconosciuta della Cina, un treno è deragliato? Che senso ha? Non posso dire che mi dispiace e non posso dire che me ne frego, ma cosa si instaura, giorno dopo giorno, in me, mentre assorbo queste notizie insieme al cibo? Una apatia totale nei confronti di quello che succede agli ‘altri’. Mi separo dagli altri, sempre di più

C’è un magnetismo demoniaco che attira a sapere ‘che cosa è successo oggi nel Mondo’. È per tenersi informati? Bah. Siamo onesti prima di tutto con noi stessi. No. Non è per questo. E allora per quale motivo sentiamo di ascoltare sempre un telegiornale? In verità, non lo sappiamo nemmeno noi stessi. Non è una mancanza di idee, questa mia interpretazione, ma è davvero quello che ‘sento’: non lo sappiamo, in verità. Siamo portati a farlo.

Tutto quello che pensiamo di sapere o di fare ci giunge da una voce martellante che scambiamo per ‘nostra’, perché proviene da noi. Ma non è così. Questa voce non ci appartiene ma siamo noi che, ormai, le apparteniamo. Siamo onesti. Ammettiamo che per abitudine ci siamo adattati a permettere che la tv mostri la foto di un cadavere storpiato dalla violenza della ‘vendetta’, mentre mangiamo con le nostre famiglie o con i colleghi, non importa.  

Abbiamo superato un limite

In casa nostra può ormai giungere ogni tipo di messaggio e di immagine ed ogni tipo di parola. Il linguaggio dei Media è divenuto ‘multidimensionale’. È come prendere la dose di droga quotidiana, senza la quale si rischia di tornare a ‘sentire’ quell’altra voce che alberga in noi. Nel film ‘Equilibrium’ lo si fa capire molto chiaramente.

Si è deciso di creare un nuovo ordine e sradicare la guerra partendo dalle sue basi, cancellando dall'essere umano l'aggressività e gli istinti ad essa collegati; vale a dire, in sostanza, le emozioni. Ogni cittadino è tenuto per legge ad assumere quotidianamente una droga, il Prozium che inibisce le emozioni. I ricordi della civiltà del passato sono ugualmente vietati: libri, vecchi dischi o semplici giocattoli, se scoperti, devono essere immediatamente bruciati e il loro semplice possesso può costare la pena capitale.
 
Al fine di sorvegliare l'ordine costituito è stato posto il Tetragrammaton, a metà tra polizia segreta e ordine monastico, con i suoi micidiali Cleric addestrati alle discipline di combattimento più raffinate, come il letale kata della pistola (Gun Kata). John Preston è il migliore tra i Cleric, ma anch'egli non può fare a meno di mettersi in discussione allorché il suo migliore amico e collega viene 'contagiato' dalle emozioni, che ne firmano l'impietosa sentenza di morte.
Da Wikipedia 
 
Ed io essendo povero ho solo i miei sogni e i miei sogni ho steso ai tuoi piedi. Cammina leggera perché stai camminando sui miei sogni. Partridge, leggendo He Wishes for the Cloths of Heaven di William Butler Yeats.
Da Wikiquote 
 
La guerra (violenza) non la si estingue non ‘sentendo’, perché rimane il controllo, che è esterno all’uomo. Ricordate? Siamo nel cerchio dal quale la causa prima è stata levata, perché si protrae da un’altra dimensione.

È come essere in una stanza senza la porta per uscire.

Possiamo rimanere al buio o alla luce, ma la porta non la troveremo perché non esiste in quella modalità del ‘vedere’. Cosa fare? Chiudiamo gli occhi e permettiamoci di ‘sentire’. Usiamo la capacità di astrazione, immaginiamo la ‘porta’, il varco. Da quel punto è possibile agganciare un’altra prospettiva.

Perché non crederci? Che cosa abbiamo da perdere? Le nostre illusioni? Le nostre comodità? Il frutto del nostro vivere? Le nostre certezze? E allora perché sentiamo di non stare bene? Perché? Perché sentiamo che ci manca qualcosa, che qualcosa ci sfugge? Perché? Perché? Perché?...

Ascoltiamo.

Ma non la solita ‘voce’. Ascoltiamo in un altro modo. Fermiamoci… almeno un attimo.

Non basta questa 'energia' mtivazionale per convincervi? Allora percepite questa verità. Non importa se siete credenti o meno in un qualche culto, ma se avete adesso ancora dei dubbi è perché siete già stati conquistati da molto tempo, almeno dal periodo della nascita, ma anche prima purtroppo. Allora leggete questa espressione per convincervi che esiste un’altra realtà dalla quale si emana un controllo di origine parassitaria dell’umanità; rispondete:

che cosa è un esorcismo?

Se siete credenti, crederete anche a questa ‘branca’ della Chiesa che pratica l’esorcismo. Che cosa è un esorcismo? Si avverte già l’emozione mordente della paura, vero? Vengono alla mente le immagini tremende dei famigerati film che ne hanno 'parlato'. 

Che cosa fa un Prete Esorcista? A chi si ‘rivolge’?
 
Non potete fare a meno di affrontare anche questa parte del vostro Credo. A chi si rivolge il Prete? Non potete credere a pezzi, ma dovreste credere con tutto il vostro essere. Per cui, rispondere per favore alla domanda: che cosa è un esorcismo!





Non inserirò nessuna citazione tratta da nessuna fonte. Lo spazio rimarrà ‘bianco’, riempito dalla vostra introflessione, dal vostro atto di comprensione, dal vostro sincero aprire il ‘varco’. È solo trascendendo la paura dell’ignoto che andremo avanti…

Quando l'uomo muore abbandona il suo corpo fisico, affidandolo agli elementi della Terra e del Fuoco. In questo modo la forma che lo Spirito aveva impresso nella materia svanisce. Dopo la morte l’Essere animico-spirituale dell’uomo continua a vivere nel corpo eterico. Quest’ultimo è il portatore delle immagini della memoria. Come in un grande unico quadro di Vita queste immagini si presentano dinanzi all’Anima nei primi tre giorni dopo la Morte. Poi il corpo eterico incomincia a dissolversi negli elementi del Mondo eterico, così come il corpo fisico si è dissolto negli elementi terrestri. A questo proposito Rudolf Steiner parla di di un ‘cadavere eterico’ in analogia al ‘cadavere fisico’

Tuttavia proprio come tra le materie fisiche ne troviamo alcune che non si dissolvono – si pensi per esempio alle materie plastiche come PVC – così vi sono nel quadro della Vita strutture eteriche che si presentano come corpi estranei nel Mondo eterico. Esse vengono respinte e perciò non si dissolvono. Si tratta soprattutto di quelle rappresentazioni e sansazioni che hanno un carattere tecnico-materialistico. 

Esse sono, analogamente alle materie plastiche, il risultato di una costruzione di pensieri materiali  o di azioni materiali. Rimangono ‘non digerite’ nella sfera eterica, tuttavia conservano sempre un certo rapporto con noi, poiché noi le abbiamo generate…
L’uomo alla soglia – Bernard Lievegoed

... senza amore, senza rabbia, senza dolore, il respiro è come un orologio che fa tic tac. 
Mary O'Brien - Equilibrium
 

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 2 maggio 2011

Super Eroi in evoluzione.




Sono un vostro fratello che ha viaggiato un poco più a lungo sul Sentiero e ha perciò contratto maggiori responsabilità. Sono uno che ha lottato e si è aperta la via fino a trovare una luce maggiore di quella che possono avere gli aspiranti che leggono queste pagine, e devo perciò agire quale trasmettitore della Luce, a qualunque costo…
 
Se un insegnamento suscita una risposta della mente illuminata e fa brillare un lampo d’intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti.
Estratto da una dichiarazione del Tibetano (pubblicata nell’agosto del 1934).

Esistono ‘questi’ libri di Alice Bailey, normalmente scaricabili da Internet e tutti datati entro la prima metà del XX secolo, che lasciano sinceramente senza… fiato. Chi era questa donna? Leggiamo qualche breve cenno:

Le sue opere, scritte fra il 1919 e il 1949, coprono una vasta gamma di sistemi e di argomenti filosofici ed esoterici quali ad esempio il rapporto tra spiritualità e sistema solare, la meditazione, i fondamenti psicologici e terapeutici della spiritualità, il destino delle nazioni, e le prescrizioni morali e politiche per una società del futuro. La Bailey affermò che la maggior parte delle sue opere le erano state dettate telepaticamente da un ‘Maestro di Sapienza’, chiamato anche ‘il Tibetano’ e in seguito identificato con Djwhal Khul ritenuto un maestro anche della Blavatskij.
Da Wikipedia


Possiamo osservare delle dinamiche molto precise già in queste poche righe:

  • Alice ‘pensava’ in maniera globale
  • Alice canalizzava una 'entità'.
Leggendo i suoi scritti, come leggendo del resto gli scritti di molti altri autori ‘illuminati’ anche di fine 1800, l’entità dei costrutti e del ‘tono’ utilizzati sono caratterizzati da una ‘modernità’ sconcertante, se ha senso usare un simile termine; modernità davvero 'bizzarra' e perlomeno capace di toccare in qualche modo i nostri centri della ‘curiosità’

Si percepisce un gran potenziale velato, che bussa alla nostra ‘porta’. La curiosità che desta i suoi pensieri trascritti è davvero notevole e non sembra nemmeno possibile, o ‘vero’, che qualcuno che non faccia parte di questa epoca di ‘le so tutte io’ abbia potuto scrivere in una maniera tanto ‘intrigante e competente’ di ‘cose’ simili. C’è qualcosa in noi che tende a metterci sul 'gradino più alto' e a ritenere tutto ciò che ha fatto l’umanità nel corso del tempo come un qualcosa di ‘rozzo e primitivo’. 

Eppure esistono ‘isole’ particolari ritagliate dal focus della storia deviata dell’Antisistema, che mettono in evidenza taluni personaggi ed accaduti, innalzati al massimo grado della divulgazione e della presa di considerazione. Questo fenomeno corrisponde a delle ‘mode o tendenze’? In un certo senso, sì. Ma come nascono questi veri e propri trend? Da quali ‘moti’ sono sollecitati? Ad opera di chi e perché? Sono le solite domande che ognuno di noi dovrebbe sempre porsi…

L’intera lista di personalità che l’umanità celebra, alle diverse latitudini, non è sempre la stessa, così come è diverso, ad esempio, l’insegnamento della storia nelle scuole nazionali. Questa ‘biodiversità’ è una garanzia che, in tempi ancora immaturi, non si corra il rischio di ‘adorare’ in luogo di ‘conoscere’. Se l’intero globo fosse unificato sotto l’egida del potere di un solo ‘credo’, non ci sarebbe mai l’alternativa a quel modello impartito, che dunque diverrebbe nel tempo l’unico disponibile. Il Mondo va verso un simile scenario in cui un certo tipo di ‘potere’ si propaga a macchia d’olio sopra ad ogni altra sua ‘variante’. L’uscita del petrolio dalla piattaforma BP significa proprio, frattalmente, questo tipo di scenario che sta andando a ricoprire quella ricca fioritura di culture e tradizioni che contraddistinguono questa meraviglia che corrisponde al Pianeta Terra caratterizzato anche dalla specie umana.

La figura di Tesla, che nell’area della ex Jugoslavia viene insegnata nelle scuole e ricordata con monumenti e attribuzioni a nomi di vie centrali delle città e dei paesi, ad esempio, in Occidente non trova il minimo 'spazio pubblico', se non attraverso le nuove forme di comunicazioni aperte sul modello di Internet. Cosa ne sarà del suo ‘insegnamento’ se l’Antisistema si propagherà e polarizzerà il ‘sapere’ umano? 


Semplice: verrà cancellato o distorto

Molto più probabile la cancellazione. Perché? Perché Tesla immaginava un mondo senza confini ma aperto alla condivisione, alla pace, alla fratellanza ed al superamento del separatismo egoico dovuto alla prevaricazione economica del denaro e del profitto. Un’immagine decisamente avversa al modello che si fa largo con estrema decisione e che come una marea nera avvolge il Globo.

Nel magnetismo planetario si sono fissate delle forme pensiero difficili da sradicare.

Chiediamoci, ad esempio, quale sia la fonte delle notizie che vengono date in pasto alla comunità internazionale. Dai quotidiani stampati a quelli online, dalle agenzie di stampa ai telegiornali, etc. ogni singolo ‘motore diffusionale’ trascrive le stesse notizie, solo leggermente modificandole. Si direbbe una sorta di passaparola e di impoverimento della creatività. È davvero incredibile vedere che anche i Siti o i Blog ‘ripetitori’ o i giornali della piccola provincia, amplifichino pappagallescamente le stesse notizie ridondate da Media nazionali o internazionali


Cosa porta il comprendere questo meccanismo?

Che non esiste una capacità autonoma di ‘vedere ed osservare’ gli eventi, le ‘cose’. Che quasi nessuno riesce più a decidere in autonomia il ‘cosa scrivere’. Perché? Perché le fonti sono state sottoposte ad un filtro raddrizzatore e polarizzatore. Non esiste più una fonte indipendente. Le notizie sono controllate, in questo modo, all’origine. La fuga di notizie è stata sempre più circoscritta anche se spopola per attenzione e curiosità innata. Quindi? Quindi persino le fughe di notizie vengono ‘addomesticate’ ed utilizzate ad arte, in quanto si conosce benissimo la loro viralità estrema.  

Attraverso un’opera di convinta confusione si è fatto in modo che non si possa più distinguere la verità dalla menzogna. E allora? Allora occorre discernere attraverso se stessi, perché ‘tutto’ conduce sempre verso se stessi. In che modo? Espandendosi oltre i confini di quello che giunge sino alle rive di 'casa nostra'. Non accontentandosi della voce che parla più forte.

Sentendo e percependo in maniera ‘diversa’… Togliendosi dal contesto o allungandosi oltre al contesto. 


Cosa è questo ‘contesto’? È un’ombra. Un ombra proiettata da un ‘corpo’. Un corpo non fisico che produce comunque un’ombra. Tutto ciò che nasce, vive e vegeta nel reame del cono d’ombra, dipende dall’ombra stessa. Perché si parla di ‘illuminazione’? Perché questa ombra toglie la luce e non permette di vedere con occhi propri.

Non si ha, insomma, la possibilità di una alternativa ed è sempre… buio o notte.

Tutto ciò che nasce nel reame sottoposto al cono d’ombra è sotto al suo influsso.

Tutto!

Cosa è questa ombra? Cosa rappresenta? Chi è?

Per capirlo, osserviamo l’immagine della Terra vista dallo Spazio. Com’è? Meravigliosa, vero? Eppure se leviamo la grande emozione del vederla così bella ed immersa nel ‘nulla’, cosa traspare? Cerchiamo di abituarci a quella emozione mozzafiato. Cosa emerge dopo un po’?




 
La ‘viva’ presenza della desertificazione. I deserti sono sempre più evidenti anche dallo Spazio. Cosa significano frattalmente le loro colorate estensioni? Che il Pianeta soffre. Perché soffre? Perché qualcosa, qualcuno, lo sta sfruttando. La Terra vista dall’alto rappresenta il simbolo dell’avvizzimento tipico di una Vita alle prese con una varietà energetica infestante… come un Virus.

La Terra è sempre più rinsecchita. Serve altro per capire che le dinamiche in corso ‘su di essa’ sono letteralmente disarmoniche? Quale altra prova sarebbe più evidente? E non è finita qua, perché questa opera di rinsecchimento dovuta allo sfruttamento irresponsabile, alla 'maleducazione', alla mancanza di equilibrio nelle modalità d’intessere la conduzione esistenziale propria, è rispecchiata a catena persino nell’uomo stesso, che vive sempre di più ma è sempre ‘ammalato’. L’umanità si ammala di tutto

L’essere umano è fisicamente disidratato


Beve poca acqua. Beve sempre più alcoolici e bibite gassate o altro. Anche in questo modo il grande rispecchia il piccolo ed il piccolo rispecchia il grande, secondo la Legge dell’Analogia Frattale. Le terre sono sempre più sfruttate ed il cane si morde la coda. Allora chiediamoci ancora e sempre: perché? A chi giova tutto ciò? 

Può esistere qualcuno tanto irresponsabile da arrivare a distruggere persino 'casa sua', pur di approfittare di una situazione che ha saputo volgere unicamente a suo vantaggio? Mi chiedo e Vi chiedo: può esistere una simile persona o corporazione che sia solo ‘umana’?

Può esistere?

Ecco ciò che mi rispondo attimo dopo attimo, nel tempo e nella sequenza dei battiti del cuore: No… non può essere.

Dunque? Dunque il controllo di questa situazione conduce verso un'altra fonte direttiva. Una forma di Vita diversa da quella umana, una forma di Vita ‘parassita’ e già descritta in questo Blog. Una forma di Vita ‘carente’, che non ha possibilità di generare energia vitale in maniera autosufficiente e che, dunque, ha ‘adottato’ la nostra complessa ‘forma’ energetica al fine di approfittare dell’opportunità accadutagli



A quale opportunità mi sto riferendo?

Al notare una stirpe divina che ‘cadeva’, che si densificava per fare esperienza nella tridimensionalità, con un chiaro ed evidente scopo evolutivo: conoscere se stessa. Questa energia negativa, liberata dalle 'Cantine del Creatore', osservava con fare convinto questa grande possibilità: agganciare la discesa verso la Terra di una particella divina facendosi assorbire da lei

Entrando dentro ed assumendo il comando, nel tempo, si assicurava il controllo delle entità eterne che entravano nel reame terrestre per scopi altamente evolutivi: gli scopi evolutivi che rispecchiavano quelli del Creatore.

Fantascienza? Beh, discernere è sempre il compito di ogni Lettore

Però, pensandoci bene, questa versione delle ‘cose’ polarizza tutto ciò che sta succedendo sulla Terra ed al genere umano, in una maniera spropositamente ‘logica’. C’è una serie di articoli sviluppati nel mese di aprile 2011, in questo Blog, che rendono molto evidente questo tipo di scenario. Tutto ciò che la controinformazione e l’informazione scrivono è ‘fine a se stessa’ se non ci si toglie dal circolo vizioso della mancanza di causa prima.

Se cerchiamo e troviamo chi perderebbe da queste nuove tecnologie, nei fatti troveremo chi ne frena lo sviluppo, anzi frena il mondo e programma pure un omicidio di massa sotto il nome di ‘riduzione della popolazione’. 
Da www.palmerini.net

La causa è una ‘interferenza’ esterna all’uomo e, anche se tutto ciò è addirittura previsto dal Piano Divino, occorre scuotersi da una simile situazione di mancanza di punti di luce. Ricordiamo sempre che l'esterno corrisponde sempre all'interno e viceversa.

   
Dobbiamo raggiungere delle zone esistenziali che si estendono al di fuori dell’ombra. Allora è opportuno conoscere la struttura energetica che caratterizza l’umanità, la struttura dei corpi sottili che ci contraddistinguono. Perché è da quella ‘dimensione’ che l’opera di controllo si genera e si perpetua. È per questo motivo che non ce ne siamo accorti per così tanto tempo, o meglio, è per questo motivo che siamo stati soffocati in ogni modo nel corso del tempo deviato. Gli Antichi lo avevano capito e hanno cercato di lasciarci delle tracce dei loro insegnamenti. Quelle tracce che oggi vengono travisate in ogni modo dall’Antisistema al fine di confondere le menti, sempre più deviate a ‘fare altro’. 

Occorre trovare delle ‘zone’ fuori dal cono d’ombra

Allarghiamo la percezione e pensiamo a questo, anzi, prendiamo in considerazione anche questo:

verità e menzogna sono complementari. Non è possibile avere l’una senza l’altra, almeno in questa dimensione. Per cui, qualsiasi cosa possiamo dire o pensare è vera e falsa allo stesso tempo, dove per ‘vero e falso’ si deve intendere un qualcosa di diverso rispetto ai consueti significati a loro attribuiti. Cioè? Vero e falso sono le due facce dell’osservazione, osservazione che dipende dal nostro punto prospettico, che può essere diverso da quello di un altro. Ognuno è un Re a casa propria…

Cosa è vero e cosa è falso? Dipende dalla nostra ‘osservazione’. Ciò che si è densificato in questo scenario 3d è vero? Non penso proprio. È solo stato autorizzato dalla massa critica ad esserlo. In realtà, noi viviamo o abbiamo percezione di vivere in quello stato dell’energia che definisco terzo stato quantico dello Zen: il punto di incontro della verità e della menzogna.

Se la facoltà di co-creazione dipende da questo ‘incontro’ quantico, il controllo di questa ‘azione’ può veicolare globalmente la formazione di ‘realtà’ sul Globo.


La densificazione dell’intento, spinto da una sufficiente carica di massa critica, veicola la formazione della realtà manifesta. Lo Scenario viene personalizzato. La trama prefissata si può svolgere con ‘comodità’. Questo controllo strategico è stato eseguito moltissimo tempo fa e visto tramite il potere della Chiaroveggenza, nel corso del decorso del tempo. Ciò che emerge dalla rilettura della storia deviata è che l’umanità è sotto ‘esame’. Il potere a lei atribuito è stato come congelato in attesa della ‘promozione’

Il film ‘Thor, in visione proprio in questi giorni, evidenzia proprio questo aspetto. Per la precisione, evidenzia che Thor, destinato a diventare Re, viene mandato in esilio dal Padre di tutti gli Dei, perché ritenuto immeritevole di una simile responsabilità e potere. Sulla Terra egli diventa un uomo come tutti gli altri e inizia a fare esperienza di Vita. Inizia a scoprire chi egli in realtà fosse stato prima e chi egli sia in potenzialità. Il suo magico martello lo ha accompaganto ma è come disattivato sino al momento in cui, Thor, non avrà acquisito un cuore puro. Solo allora tornerà ad essere la sua naturale linea di continuità con il potere in lui celato. Cosa significa? Verità e menzogna allo stesso tempo. Cosa è vero e cosa è falso? Ecco, secondo il mio sentire, come si sviscerano i piani energetico emozionali contenuti, ed il perché l’Antisistena permetta la veicolazione del messaggio:
  • è vero – che Thor (l’uomo) sia stato confinato in Terra per conoscere se stesso.
  • è falso – il termine di paragone di Thor (l’eletto) con l’umanità.
Tutti noi siamo ‘Thor’. La traccia consueta della produzione Antisistemica mette in relazione un eroe, un supereroe, un eletto, un paladino, un iniziato, un uomo/donna speciale, Uno su tutti… Cosa succede nel processo di mitizzazione di chi assiste allo spettacolo o legge? Succede che si immedesima nel mito dell’eroe. Ma per quanto tempo dura questo meccanismo? Per poco, perché solitamente subentra il riscontro della ‘realtà’, in cui si è inseriti. 

Il fenomeno è di autosvalutazione indotta

Io dovrei essere Thor? Ma per favore, ma se non ho nemmeno un lavoro! Se mi guardo mi metto a piangere. E via di seguito. Ecco il motivo per il quale queste opere trattano sempre di ‘un’ essere speciale e tante nullità

Fateci caso.

La realtà potenziale è ben diversa: ognuno di noi è Thor, ad esempio. Noi tutti siamo divini. Noi siamo senza limiti e in questa illimitatezza possiamo fare ed essere tutto, persino degli… schiavi. Curioso, vero? Una curiosità da brivido per la modalità diffusionale del piano di controllo ed assorbimento dell’energia vitale.

Un dramma? Mai. Perché non è finita qua

Scrivevo poco sopra – apriamo la visuale al massimo che possiamo fare – ebbene, cosa succede se abbracciamo l’Universo intero? Come se fossimo dei giganti scritti tra gli Universi. Come se l’Universo fosse piccolo piccolo e ci potesse stare nel palmo di una mano. Prendiamolo e, utilizzando le dita come per allargare le immagini con un I-phone, raggiungiamo il Sistema Solare, osservandolo dall’esterno. Lo vedete? È un gioiello di bellezza, ma è purtroppo ‘guasto’ al momento


È in disarmonia. 

Un buon orologiaio se ne accorgerebbe subito. C’è qualcosa che non va. Rintocca e suona male, fuori tempo. È come se il Sistema Solare fosse rimasto ritagliato fuori dalla sinfonia celeste. Dobbiamo, a questo punto, fare qualcosa. Ad un certo punto ci accorgiamo di una strana ombra che lo avvolge etericamente. Che cosa è? Può essere quell'ombra, quella ragnatela, il motivo della sua disarmonia? Di una certa ed intelligente disarmonia, una lieve disarmonia che passa quasi inosservata anche ad un osservatore esterno? Certo, è quella l’origine del problema – concludiamo con certezza.

È solo osservando dal di fuori del campo di azione dell’ombra che possiamo accorgerci dell’ombra stessa.

Allora, senza offendere nessuno, giungo a questa affermazione. Una affermazione che non deve rendere ancora più confusi, ma permettere di far entrare un po’ più di luce in ‘casa nostra’:

tutte le leggi che l’uomo ha appreso/compreso, agendo da questo piano dell’esistenza, sono false. Tutte! Comprese quelle del Karma, del Libero Arbitrio, etc. sono assolutamente false perché limitano il nostro operato e provocano rassegnazione, impotenza e autosvalutazione


Sono tutte false e sono da ignorare se agganciamo le più ampie spirali evolutive da cui s’emanano. 

Da quel punto prospettico, queste leggi sono delle palle al piede, un vincolo senza senso, un blocco, una illusione, un motivo di stop evolutivo, un intelligente incantesimo perpetrato dall’Antisistema al fine di trattenerci e continuare a vivere secondo il suo volere. Da questo punto prospettico, tutte le leggi e la conoscenza tramandate persino dai 'movimenti' più lungimirati ed antichi del Globo diventano dei blocchi.

Allo stesso tempo, se il nostro punto prospettico è ancora ridotto e sotto all’influsso dell’ombra, allora queste leggi sono assolutamente vere e necessarie per gli scopi autoeducativi dello Scenario tridimensionale


Non a caso Gurdjieff parla di aumento delle Leggi Celesti direttamente proporzionale alla caduta o alla profondità dimensionale raggiunta. Cosa significa? Che per governare i vari piani dimensionali, occorrono sempre più leggi di pari passo alla complessità dell’espansione Creativa. Il ‘rumore di fondo' aumenta. La confusione aumenta. La possibilità di perdersi aumenta. È ragionevole cadere in qualche ambito energetico o in qualche sacca di resistenza all’evoluzione, perché nel grande numero delle leggi esistono molte possibilità di raggirarle, come possiamo ben capire osservando il nostro modello legislativo fatto di regole e di relativi inganni.

Tutto è vero e falso allo stesso tempo. E alla fin fine... tutto è solo vero.

Questa è la più grande illusione. Questo è il ‘cerchio’ che ci trattiene oltremodo, perché con la sola logica non ne possiamo uscire e non ne usciremo mai. Questa è la speranza dei parassiti e la loro più grande paura o timore: che noi possiamo abbandonarli al loro misero destino…

La loro paura è la nostra paura, perché siamo una cosa sola, alfine. Questo raggio della Creazione, alla sua conclusione, ce lo farò ampiamente comprendere. Nell’Uno non esistono differenze. Lo so che è difficile da capire, ma è così. Pensiamo di salire verso un vertice. Tutto si compatta. È facile da immaginare, no? Così fanno anche le Leggi Celesti. Tutto si accorpa, si compatta, si addensa pur affinando il proprio stato energetico. 


Nell’assenza di giudizio troviamo la quintessenza della via che conduce alla conoscenza di se stessi.

In questa ottica tutto si ‘colora’, si polarizza di senso utile per evolvere, trasmutando la resistenza e l’inerzia e tutto diventa un motore d’utilità che spinge verso ‘casa’.

Che meraviglia. Scrivere del ‘Male’ provando il ‘Bene’…

Riempie il Cuore e lo scalda di quell’Amore sconfinato dell’abbondanza che tutto permea. Da questo punto prospettico abbiamo forato l’ombra e siamo usciti a rivedere le stelle, a respirare la luce e a respirare il respiro diretto del Creatore. Sono lacrime di gioia queste… è felicità accolta dentro e fuori, a pioggia.


 
 
Ognuno di noi è un Creatore, un eroe, un super eroe, un paladino , un eletto, un iniziato, una scintilla divina, un essere unico, una forza senza eguali… Apriamoci a questa onda. Crediamoci, così come abbiamo creduto di essere delle nullità per tutto questo tempo. Sentiamolo con tutta la nostra essenza e la ‘malattia’ scomparirà di conseguenza. In questo modo ascenderemo alla dimensione successiva. In questo modo trasmuteremo la fame senza fine dei parassiti e li aiuteremo nel loro percorso evolutivo.

Ogni nostro passo deve essere attento a non schiacciare nessuno, e deve costruire le basi per una condivisione della nostra consapevolezza. Nella luce. Sempre nella luce…

Dal varco, facciamola entrare in questo Scenario 3D e permettiamo che venga cambiato.

Solo per mezzo dell’umanità stessa il Piano Divino troverà attuazione.
Alice A. Bailey

Passiamo dalla visualizzazione ed esternazione del nostro potere in un ‘oggetto divino’, alla comprensione consapevole di una ‘umanità divina’. Gli ‘oggetti’ che abbiamo imvestito di un simile potere sono solo dei registri di memoria in cui abbiamo racchiuso momentaneamente le nostre 'abilità' potenziali. Potrebbe una entità divina andare a scuola, in Terra 3d, portandosi dietro tutta la propria prosopopea?

La prosopopea (dal greco antico prósopon, faccia, persona, e poiéin, fare, agire ) è una figura retorica che si ha quando si fanno parlare oggetti inanimati o animali, come se fossero persone. È una prosopopea anche il discorso di un defunto...
Un celebre esempio di prosopopea si ha nella Bibbia quando nei libri sapienziali la Sapienza Divina viene personificata e rivolge la parola al popolo e al lettore: 


La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: ‘Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e come nube ho ricoperto la terra’. Siracide 24,1-3
   
Nel linguaggio contemporaneo ‘parlare con prosopopea’ si intende un discorso fatto con eccessiva enfasi rispetto al tema trattato. Colui che parla 'con prosopopea' si mette in ridicolo perché quello che sta dicendo con tanta enfasi è scontato per la grande parte del pubblico e dunque il fatto stesso che venga enunciato con tanta enfasi denota solo l'ignoranza e l'arroganza retorica dell'oratore.
Da Wikipedia 

  
Nella nostra voluta dimenticanza, era insita la grande opportunità dei parassiti che dissero:


‘Noi siamo usciti dalla bocca dell'Altissimo e come nube abbiamo ricoperto la terra’.

 
L’origine è la stessa, perché non v’è altra origine. Prendiamo in considerazione un Creatore in evoluzione, altrimenti non potrebbe esistere nessuna Creazione, perché ogni ‘cosa’ è fatta a sua immagine e somiglianza. Nei frattali esiste la prova di tutto ciò. Basta solo avere l’intenzione di osservare e comprendere con pazienza, umiltà e responsabilità, facendo silenzio del gran rumore che avvolge la Terra e i nostri centri di collegamento e comunicazione superiori.


Tutto è opportuno…


* La foto d'apertura di articolo è di Piero Fontana

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

venerdì 29 aprile 2011

Un punto di appoggio per sollevare il Mondo.





Ci manca un punto di ‘appoggio vero’, ossia ci manca l’alternativa a questa realtà, o meglio, ci manca un 'varco' tra questa realtà e un’altra realtà.

Questo ‘varco’ corrisponde a quello che film e produzione letteraria di un certo genere, definiti come ‘fantasy’, hanno visualizzato come un libro, una porta segreta, un oggetto, un rituale, una parola magica, una chiave, un passaggio, etc. Cosa rappresentano, nella loro intima essenza, tutti questi ‘motivi ornamentali’? Nella trama delle vicende raccontate, quale ruolo occupano? 

Posso dire, senza nessun timore d’alcun genere, che occupano un ruolo centrale e, probabilmente, costituiscono proprio il perno centrale delle ‘storie’, insieme alla lotta tra il bene ed il male ed il lieto ma solo abbozzato finale. Tutti questi sforzi immaginari costituiscono un unico corpus codificato dentro di noi, in profondità, come una ‘voce’ che sussurra continuamente un ritornello o un mantra per i nostri 'centri' conquistati dall’essenza parassita della forma esistenziale  che ci controlla. 

La frase ‘the Matrix has you’ (la Matrice ti ha) espressa in questa maniera ‘strana’, tramite il costrutto parlante ‘Ti Ha’, è esemplificativa del concetto di possesso a cui siamo silenziosamente sottoposti

Il punto di appoggio, a cui mi riferivo pocanzi, è una oscillazione della densità che mantiene questa versione della realtà, o paradigma, condensata nello scenario 3D messo a disposizione dalla regione vibrazionale dell’Antisistema

Una simile oscillazione, se 'osservata', potrebbe costituire un aggancio per introdurre una nuova versione della realtà o per, semplicemente, prendere atto della verità che sentiamo nata in cuor nostro: ossia che esiste un altro modo di vivere, al di fuori di questo Mondo preconfezionato sin dalla nostra nascita. A cosa mi riferisco? Ad un 'miracolo', ad esempio. I miracoli succedono molto più spesso di quello che crediamo, solo che non ce ne accorgiamo o non crediamo nemmeno di fronte all’evidenza. 

Nel mio libro, di prossima uscita, ‘Prospettiva Vita’, narro di ‘Sentinelle’ che scattano in noi allorquando il Controllo avverte che ‘qualcosa’ in noi sta sfuggendo alla sua totale opera di sottomissione della nostra capacità divina di co-creazione

Succede sempre qualcosa che ci svia dal ‘momentum’ che ci sta colpendo. Magnifici esseri intrappolati da eoni in gabbie invisibili di vortici energetici di assorbimento: ecco cosa siamo divenuti. Insieme all’amico Hacker L.L. ipotizziamo la diffusione di un pensiero altamente ‘contagioso’: un costrutto fatto di energia, come una idea, capace di raggiungere le persone in maniera quantica, che possa radicarsi e agganciare la struttura di controllo dei parassiti e sostituirla attraverso un 'black out' delle comunicazioni distorcenti l’animo umano

Il pianto di Castaneda di fronte alla visione dell’umanità 'incatenata' è un qualcosa che tocca le estreme profondità o altezze della compassione: non piange per esso ma per l’intera umanità. Ciò, mi ricorda il sacrificio di molti individui e di molti Avatar che si sono succeduti nel corso della storia deviata sulla Terra 3D, uno su tutti: Gesù Cristo

Il piccolo Gesù a Eliopoli trova una confraternita di ‘saggi’ che lo aiutano a completarsi, lasciandolo libero di apprendere secondo il proprio modo d’essere.  Sanno che Egli, semplicemente, 'sa', ma che necessita di... tempo e luce, come il seme necessita di acqua e luce nel reame del tempo. In una frase, del caldo abbraccio dell'Amore...

Questo frattale deve sempre ricordarci che, in questa localizzazione dell’energia, abbiamo necessità dell’aiuto degli ‘altri’, perché viviamo un luogo in cui lo ‘scontro’ è in campo aperto, viviamo la frontiera. Non è semplice districarsi qua. È forse più facile dimenticare, depositarsi sul fondo di noi stessi, nell’oblio, nella dimenticanza, nel sonno della coscienza… Perché gli Angeli e gli Arcangeli vengono dipinti, spesso, come dei guerrieri con tanto di corazza, armi e sguardi oltremodo penetranti? Andiamo oltre al 'canale' che li ha ritratti in questo modo. Lasciamoci andare, suvvia… andiamo oltre alle apparenze, oltre a quello che ci hanno inculcato attraverso ogni modalità disponibile… perché? 

Perché 'quaggiù' si deve stare attenti a come ci si muove, a quello che si fa e che si dice. Perché la luce è velata da un ‘qualcosa’ che si frappone tra la sorgente e la destinazione o sua propagazione. Questa ‘resistenza’, se analizzata nel suo nucleo pulsante, è solo un mezzo ‘feroce’ per condurre le ‘cose’ al loro posto. Una medicina pesante per ‘malati’ che non ne vogliono sapere di guarire ma che, inesorabilmente, lo dovranno fare, perché è quella la via e la destinazione: 'guarire' nella luce e nella grazia della luce

Non credo ad ogni termine, anche riportato nelle Sacre Scritture di qualsiasi religione, che allude o affermi che noi siamo servi della luce

Noi non siamo servi di nessuno, nemmeno del Creatore. 

Ogni fonte che si esprime in questa maniera, esprime ancora un vincolo di assorbimento energetico. Ci hanno avvisato, da sempre, che saremmo stati tentati e sottoposti alle divaricazioni della mancanza di luce in noi. Questa ‘divaricazione’ è presente ad ‘altezze’ che nemmeno immaginiamo. Il frattale che lo dimostra viene agganciato dalla caduta di Lucifero:

Lucifero significa letteralmente 'Portatore di luce', in quanto tale denominazione deriva dall'equivalente latino lucifer, composto di lux (luce) e ferre (portare), sul modello del corrispondente greco phosphoros (phos=luce, pherein=portare), e in ambito sia pagano che astrologico esso indica la cosiddetta stella del mattino, cioè il pianeta Venere che, mostrandosi all'aurora, è anche identificato con questo nome.
Da Wikipedia

Colui che ‘porta la luce’ diventa il simbolo del male? Diciamo che questo luogo comune dovrebbe essere spazzato via dall’immaginario collettivo, una volta per tutte. Questo simbolo del 'male' è uno dei meccanismi, creati appositamente dalla luce, per condurre l’umanità alla luce. Come? 

Opponendosi, facendo resistenza in maniera efficace, ossia concretizzando i principi oscuri contenuti negli individui che vivono in Terra proprio per questo motivo. Apparendo, la tenebra conduce insieme alla paura anche l’abitudine alla paura e, quando ‘abituati a sufficienza’, la paura può essere trasmutata nel suo esatto complementare: l’Amore

Conoscete un altro modo per fare emergere l’Amore? 

Intendo modi che esulino dal condizionamento dovuto ad un credo, ad un dogma, ad una fede, impartiti come ordine subliminale dall’alto di un vertice costituito da uomini, che creano solo un surrogato dell'Amore...

Esiste un’ombra… Un’ombra che ‘ci ha’.

Tutto ciò che sappiamo è circoscritta dall’area e dal perimetro di questa ombra. L’ombra è la proiezione di un corpo immateriale; corpo che se fosse materiale sarebbe uguale al… nostro corpo. Che altro? Tutto ruota attorno all’essere umano. Non diamo retta a chi dice che ‘non contiamo’. Non contiamo? Ma noi siamo dappertutto, siamo oltre all’evidenza, siamo il tutto, siamo fatti con il 'tutto'

Come possiamo non contare? Questo è un pensiero di autosvalutazione di natura parassita. Inizio a comprendere che ‘tutto’ sia sotto l’influenza di questa ombra, persino Karma e Libero Arbitrio. Ciò che assunsero come verità gli Antichi, poteva già essere minato dai parassiti? 

Se il concetto di peccato originale è chiaramente un manto di pesantezza gettato sull’umanità al fine di farne abbassare le ‘ali’, e su questo non ho dubbi, allora anche il Karma potrebbe essere un costrutto, una illusione; potrebbe fare parte dell’ombra che tramava già all’epoca della sua osservazione. Ricordiamo: tutto ciò che l’uomo ha ‘partorito’ in questo reame Antisistemico è sotto il 'copyright' dell’ombra: tutto…
 
Ma allora non possiamo fidarci di niente e nessuno? A cosa possiamo agganciarci? Qual è il punto denso in cui possiamo essere certi di rimanere noi stessi? Non esiste ancora, secondo me. 

Perché? Perché è proprio il nostro compito crearlo tramite la conoscenza di noi stessi. Ci siamo riusciti? C’è qualcuno che può dire di essere giunto alla conoscenza di se stesso? Certo. Esistono e sono esistite ‘persone’ che sono state in grado di poter raggiungere questo livello. Ma adesso dove sono? Sono Ascese… Sono tornate per aiutare gli altri? Può darsi. Diciamo che fanno il ‘tifo’ per noi, ma non possono fare molto di più se ognuno di noi non lo capisce, se non intende essere liberato, se crede di essere già libero…
 
Esiste un punto nel reame Antisistemico in cui possiamo essere veramente noi stessi? Un punto in cui le ‘comunicazioni’ sono libere dall’azione distorcente?

Non esiste, in quanto densificazione della teoria della massima libertà. Esiste in termini di ibridizzazione di questa verità. Questo punto è una localizzazione nella densità che corrisponde ad un canale energetico della Madre Terra, in un grado già sufficientemente evoluto a sua volta. Un punto sacro in cui la Terra invia e riceve la comunicazione superiore con gli altri astri in evoluzione, con il Sole, con gli esseri elementali, con il Creatore, con noi tutti… 

Questo punto corrisponde ad un varco nelle maglie della distorsione.

Come raggiungerlo? Dove si trova?

Scrivevo all’inizio dell’articolo che questo punto ‘ci manca’. Ecco allora dove si trova. Si trova nella nostra mancanza. Se non vivessimo questa mancanza non cercheremmo nemmeno questo punto, non sapremmo che esso esiste. Dov’è? È dappertutto

È dentro e fuori di noi. 

È un sasso, un luogo, un lago, un albero, il nostro cuore, un uomo, una bimba, un neonato, una collana, un sogno, una parola, una idea, una musica, un disegno, una bambola, una poesia, un piatto, una ricetta, un abito, un sorriso, uno sguardo, un mezzo, una azione, un desiderio, una casa, un animale, un profumo, etc. Questo varco è ogni cosa che per noi sia sufficientemente autorevole per esserlo. Dunque? È ogni cosa che noi autorizziamo a ricoprire quella ‘parte’. Allora? 

È ogni cosa che nasce da noi. Quel varco siamo noi, nella nostra interezza, nella nostra funzione di ponte, di albero di comunicazione multidimensionale. È la nostra pazzia e la nostra saggezza. È una carezza, un abbraccio, una stretta di mano, una lacrima, un gesto qualsiasi interpretato nella maniera corretta…

Dunque, non cerchiamo un punto nella densità se quel punto non esiste dentro di noi. Se non crediamo alla nostra  ‘potenza’ allora non crediamo a nulla. Allora i parassiti hanno Vita facile e hanno vinto ancora una volta. Nella fonte dell’autosvilimento esiste la forza che ci viene estratta, come per Sansone il taglio dei capelli aveva significato la perdita della propria forza. La nostra ‘forza’ esiste sempre, immagazzinata ed usata per altri scopi, ma la grande ed infinita portata della ‘forza’ scorre sempre libera nel Creato ed è sempre a nostra disposizione

Noi sappiamo come fare, i parassiti no

Noi siamo i supereroi dei film, dei cartoni animati, della fiction… chi altri se no? Ciò che s’emana dalle anse della fantasia e della creatività è sempre il riflesso della nostra vera immagine: quella di esseri immortali e portatori di luce.

La luce bianca è la sommatoria di ogni altra tonalità. 

Questo ‘totale’ dimostra tutta la sua saggezza, divenendo invisibile all’occhio umano. Il potere racchiuso in un raggio di luce è senza eguali, inglobando egli stesso il ‘tutto’. Il suo calore conduce alla Vita, scalda i cuori, prende per mano il seme che è interrato e lo guida alla luce del Sole. Nel processo della nascita di un vegetale è racchiusa tutta la magia e l’importanza del venire alla luce, un frattale estremamente significativo dell’Ascensione oltre ad ogni asperità che possiamo incontrare lungo il tragitto che conduce alla luce.

L’illusione è solida come la realtà a questo livello.

Ecco un altro filone 'frattalico' da seguire; scrivevo il martedì 9 marzo 2010, nell’articolo ‘La Luna è molto di più di quello che sembra; l'origine della Vita umana’  che:

C’è un’altra foto (presa da uno dei filmati; nei filmati si capisce meglio cosa intendo) che riproduce quello che sembra proprio un 'corpo' enorme riflesso dalla struttura del suolo lunare, anzi ce ne sono più d’uno. Da queste immagini mi sembra quasi che Luna possa essere un manufatto, una astronave camuffata da 'pianeta'; che possa essere la Luna Nibiru? In fondo gli Anunnaki e la Luna (Sin) hanno molte relazioni… 
 
Ora, David Icke sta uscendo nelle librerie con la sua ultima ‘fatica’ letteraria. In cosa consiste? Leggiamo da Macrolibrarsi:

La sua rivelazione più incredibile e controversa è che le mente umana collettiva e la Terra siano manipolate dalla Luna che non è un satellite naturale bensì una struttura artificiale, una enorme astronave spaziale dal cui interno agisce il gruppo di extraterrestri che controllano da migliaia di anni l'umanità.
 
Icke descrive ciò che ha definito 'Moon Matrix', ovvero la falsa realtà trasmessa dalla Luna che viene decodificata dalla nostra mente, in maniera simile a quanto avveniva nella trilogia cinematografica Matrix.
 
Viviamo tempi straordinari. Da un lato vediamo come si vada instaurando uno stato globale orwelliano, un regime fascista di controllo globale con a capo coloro che servono la 'Moon Matrix'; dall'altro invece vediamo come sia in atto una fantastica trasformazione energetica, 'Le vibrazioni della Verità', un fenomeno che Icke ha predetto nel 1990. Le vibrazioni della verità stanno risvegliando un gran numero di persone nel ricordo di cosa sono realmente: infinita, eterna coscienza.
 
Ecco l’indice del libro: 
 
Cap. 1 - Io non sono David Icke
Cap. 2 - Non sarò “un altro mattone nel muro”
Cap. 3 - Cosa sta succedendo al nostro Dave?
Cap. 4 - “Devi solo seguire gli indizi”
Cap. 5 - “Vuoi accomodarti nel mio salotto?” chiese il ragno alla mosca
Cap. 6 - Uomini Ragno
Cap. 7 - Il Mainframe di Zion
Cap. 8 - Vendere il “film”
Cap. 9 - Vendere il “film” (2)
Cap. 10 - Cos'hai detto che sono?
Cap. 11 - Il Culto del Serpente
Cap. 12 - Verità codificata
Cap. 13 - Ma allora, dove sono?
Cap. 14 - Astronave Luna
Cap. 15 - La Voce
Cap. 16 - Il “gioco” di realtà virtuale
Cap. 17 - Internet Cosmico
Cap. 18 - Decodificare la realtà
Cap. 19 - La Matrice Lunare
Cap. 20 - Piano di gioco (1): Distruggere la salute
Cap. 21 - Piano di gioco (2): La Decimazione
Cap. 22 - Piano di gioco (3): Guerra al corpo e alla mente
Cap. 23 - Piano di gioco (4): Diverse maschere – stesso volto
Cap. 24 - Piano di gioco (5): Mondo globale
Cap. 25 - Piano di gioco (6): Assalto alla libertà
Cap. 26 - Piano di gioco (7): Sequestrare i bambini
Cap. 27 - Piano di gioco (8): Gli Idioti Vantaggiosi
Cap. 28 - Rompere l'incantesimo
Cap. 29 - La Ribellione
 
Oramai l’umanità ha agganciato il sentore che qualcosa si oppone al suo cammino. E questo qualcosa non è un uomo o una donna ma una entità parassita, ‘esterna’. 

È da questo ‘punto’ che dobbiamo agire tramite la ‘leva’ per sollevare il Mondo. Ricordate? 

Datemi un punto di appoggio e solleverò il Mondo. Archimede. 

Ecco il vero significato della frase. Il punto di appoggio è una prospettiva nuova, diversa, un’alternativa a questo paradigma, a questo scenario, a questa gabbia

Prepariamoci all’onda d’urto che giungerà in maniera multidimensionale.

La moltitudine di persone chiederanno sempre di più. Ed io credo che ne abbiano il diritto. Ma quella mole di informazioni farà letteralmente tremare la Terra. 
Robert Dean.

Ecco una seria di analogie frattali che mi hanno colpito:
  • Mer Ka Ba – occhio di Ra – forma di disco volante
  • Rumore che ne copre un altro – ombra della Piramide – un altro Mondo
  • Radice che lasciata scoperta mette i rami e le foglie
  • Foglia di fico come una mano – esatte proporzioni
  • Vivere secondo passione
  • Legge d’ottava/d’attrazione – potenziale superfluo Zeland – semitono mancante Gurdjiieff
Quante cose. Ogni 'cosa' un capitolo... Avrei necessità dell’intera giornata per sviscerare tutto quanto. Mi sento come coloro che vivono/vissero la propria Vita secondo ciò che sentono/sentivano veramente come spinta interna. Non ascoltare questa spinta conduce alla separazione, alla pazzia o alla rassegnazione e, quindi, all’assorbimento della propria energia vitale

Ciò che giunge deve essere rilasciato e condiviso, altrimenti diventa una bomba che necessita comunque di uno sfogo. Da questo punto di vista, la distanza tra il bene ed il male è una inezia, una sottile differenza nella vibrazione che i parassiti sanno cogliere molto bene

Destabilizzare una persona è molto facile per loro se la persona non ha consapevolezza del chi egli sia e del fatto che esista questo controllo. Ci pensate? È come avere la facoltà dell’invisibilità ed agire di conseguenza solo per i propri scopi personali. Se questi scopi personali sono relativi alla propria sopravvivenza, allora tutto diventa lecito al fine di utilizzare gli altri, che non vedono, a proprio vantaggio. È quasi comprensibile, no? 

È come sbarcare in un nuovo Mondo con armi 'tonanti' e avere la meglio sulla popolazione locale che ci viene incontro e ci accoglie con collane di fiori, no?
 
Apriamo gli occhi! La sentite questa energia? Aprite gli occhi!

Basta con questa miseria avvilente, con questo accontentarsi delle briciole. Noi siamo molto di più

Noi abbiamo creato tutto questo: noi. Noi siamo come i supereroi dei film, lo ripeto. Vediamoci e sentiamoci così, per diamine. Tutto ruota attorno a questo fulcro, alla nostra consapevole identificazione con il principio divino. Non succede nessun miracolo nel sentirsi così? Pazienza e lungimiranza. Il nostro avversario può alterare persino il corso del tempo, perché abitiamo un’ansa del tempo deviato. Ma non per sempre. Con perseveranza e sagacia dobbiamo tenere duro e seguire la voce interiore che non smette mai di ispirarci, oltre alla scatola emozionale

Facciamo un po’ di silenzio. Troviamo il ‘punto’… e con fiducia attendiamo... Un cuore alla volta.

È solo una questione di tempo…

* I piedi nella foto di apertura di articolo, sono di Claudio72, che ringrazio :)

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com