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giovedì 10 novembre 2011

Il mito dell'Araba Fenice allargato.




Il mito della Fenice è inerente alla 'qualità divina del genere umano', ossia alla sua innata capacità di ‘sopravvivere a se stesso’. 

Mentre il concetto di 'sopravvivenza 3d' è legato all’ambito della mancanza di consapevolezza, quello della 'sopravvivenza spirituale' va ben oltre alle limitazioni 'auto impostesi' nell’esperienza multipla della reincarnazione sulla Terra Antisistemica. Se, poi, l’Araba Fenice fosse una trasposizione di un ‘fenomeno’ molto più concreto di quello che si possa immaginare, come ad esempio, quello che 'è rimasto' della descrizione di antichi visitatori venuti sul Pianeta, nulla toglie né cambia alla potenza evocativa della rappresentazione dell’animale simbolo della rinascita e del rinnovamento.

Che sia stato un animale o una entità, un’astronave o un luogo, il suo significato rimane sempre quello:

l’eternità insita in noi. La particella divina che ci ‘anima’.

Già Marziale, Ovidio, Plinio il vecchio, Tacito la usano per esemplificare il concetto di eternità, di ritorno ciclico, continuoTutto quello che poteva servire a comunicare in maniera semplice e accessibile concetti particolarmente difficili’. 

Figurarsi che il sacro uccello venne usato - da Rufino di Aquileia - a dimostrazione di quell'altro mistero che, allora, lasciava perplessi assai: Maria vergine ma anche madre.

Rufino: ‘E d'altra parte perché sembra strano che una vergine abbia concepito dal momento che l'uccello d'Oriente, che chiamano Fenice, si sa che nasce e rinasce senza coniuge e, nascendo e rinascendo, succede sempre a se stesso?’.
Link 
 
Maria, vergine ma anche madre:

ci troviamo di nuovo di fronte alla simbologia legata al Tao, a quello che io ho chiamato ‘terzo stato quantico dello Zen’, ossia alla nostra facoltà di equilibrare la dualità mediante la nostra centratura continua nell’eterno attimo presente.

In quantistica equivale al concetto di 'on/off' allo stesso tempo, dando luogo all'unificazione della polarità:
  • on
  • off
  • on/off.
Stati sovrapposti di energia che danno Vita alle dimensioni per diretta differenza vibrazionale. O, meglio, non ‘che danno Vita’ ma che ‘permettono di raggiungere’. La distanza è infatti solo una differenza strutturale espressa dalla differenza di vibrazione tra osservatore e osservato, che equivale alla ‘qualità’ della vibrazione individuale profonda.

Un po’ il concetto di ‘viaggio nel tempo’ e di ‘teletrasporto’. 

È come se, attraverso la propria centratura, si potesse raggiungere un ‘altro Mondo’. Come chiudere gli occhi e ritrovarsi da qualche altra parte. L’individuo è un essere multidimensionale fondamentalmente. La sua ‘forma’ attuale è una concettualizzazione appartenente alle 3d, un avatar specificamente adattato per l’usufruire dell’esperienza 3d. Ma la ‘realtà’ è molto più ‘vasta’ di quello che i sensi provvedono a filtrare e calibrare in virtù dello ‘stare qua’.

Siamo delle splendide opere d’intelligenza spirituale.

Ora, mi viene spontanea una riflessione:

la figura della Fenice racchiude la ciclicità, il rinascere e può costituire una ‘trappola’ se ci si limita ad osservarla esclusivamente da questa prospettiva. In realtà, la Fenice rappresenta l’eternità che si concentra nella ciclicità al fine di maturare e/o raggiungere un certo livello della consapevolezza o della maturazione evolutiva, ma in quanto ‘eterna’ è libera di potersi svincolare dalla ‘trama ciclica’ in cui si è auto installata. 

Senza questa ‘accortezza’ la Fenice rimane prigioniera di se stessa e, dunque, delle entità predatrici/parassite che conoscono la sua missione ‘esplorativa’.

Allarghiamo la ‘visuale’. La Fenice ci rappresenta in quanto particelle Divine, o Human Bit, della Creazione. 
 
Perché ho utilizzato il termine ‘allargare la visuale’? Perché occorre abbracciare le ‘cose’ da un punto di vista 'superiore', al fine di capacitarsi della vera essenza dei ‘messaggi’ raccolti e 'celati' dagli Antichi per gli stessi Antichi, che altri non sono che gli uomini e le donne ‘moderni’: noi.

'Celati' sino al giorno in cui la ‘caduta’ si sarebbe arrestata e l’umanità fosse tornata nuovamente a ‘vedere’.

Ciò lo si evince continuando a leggere la citazione:

la Fenice grazie a quell'aggettivo ‘araba’ rimaneva un prodigio esotico ma ormai targato sempre e solo Oriente. Giusto grattandone a fondo l'etimologia - oggi che si conosce il fenicio e l'accadico - potrebbe tornare ad essere il simbolo del Tramonto mediterraneo e di Osiride, com'era già per gli antichi Egizi.  

André Cherpillod nel suo 'Dictionnaire étymologique' scrive: ‘‘Arabia? Potrebbe apparentarsi al radicale ‘garb’ ovvero ‘Occidente, Maghreb...’. E siccome invita a guardarsi pure ‘Maghreb’, eccole le sorprese dell'arabo ‘Maghreb’: ‘... Apparentato all'accadico ‘erepu’, al fenicio ‘ereb’, all'amorreo ‘me'erab’ ovvero ‘sera, ovest’’. Proprio la stessa etimologia di Europa, ovvero Tramonto.
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Chi poteva definire il conglomerato europeo o una qualsiasi zona della Terra con un nominativo geografico? Solo chi aveva una visione 'superiore', ed in questo caso intendo proprio un tipo di visione dall’alto, proprio come degli antichi visitatori provenienti dallo Spazio.

Ricordiamo sempre che ogni localizzazione geografica è senza riferimenti se non si osserva ‘triangolando’ dall’alto.

Infatti chi può definirsi a nord o a sud di qualcos’altro? È solo un punto di vista individuale.

Mentre se si analizza una situazione dal ‘cielo’, prendendo a riferimento dei punti ‘fissi’ come le Stelle o il Sole, allora tutto assume una connotazione più ‘precisa e stabile’, perlomeno dal punto di vista temporale e fisico umano. 

L’etimologia deriva direttamente da una visione extraterrestre.

Il ‘punto di vista temporale’ introduce nell’ambito ciclico dell’osservazione di ogni fenomeno 3d:

se vogliamo studiare approfonditamente i cicli di borsa, allora sicuramente il libro ‘The Profit Magic of Stock Transaction Timing’, pubblicato nel 1970 da Hurst, è una delle migliori pubblicazioni ancora oggi presenti.

Hurst nel suo testo introduce un vero e proprio modello ciclico completo che può porsi come importante punto di riferimento per tutti coloro che vogliono andare ad analizzare e ad approfondire il concetto dei cicli.
 
Hurst afferma che i cicli borsistici si basano su cinque principi:
  1. principio della somma, ovvero i movimenti ciclici che ci sono nel mercato sono il risultato della somma di diversi cicli; 
  2. principio della comunanza, ovvero i cicli sono comuni a tutti i mercati. Questo significa che le caratteristiche basiche dei cicli sono uguali per tutti ed hanno per ogni mercato una certa durata ed una certa intensità di movimento; 
  3. principio della nominatività, che indica una durata nominale per ciascun componente comune ai cicli di diversi mercati. Questo principio si lega strettamente al principio della comunanza e lo completa; 
  4. principio della proporzionalità, che ci dice che maggiore è la durata di una componente del ciclo e più grande è la sua forza; 
  5. principio della variazione, che indica che tutto quanto è stato esposto nei quattro principi precedenti è vero ma non è necessariamente sempre così, ovvero può cambiare e mutare. Questo significa, ad esempio, che il punto di massimo o di minimo di un ciclo possono variare con il passare del tempo, così come la durata del ciclo stesso, che può essere diversa di volta in volta.
Hurst conferma che riuscire a comprendere in pieno l’importanza e la durata dei cicli dei mercati permette al trader di avere un grande vantaggio nei confronti degli altri soggetti e del mercato stesso.
Link 
 
Questo è il punto di vista di una entità parassita. 

Questa è la fotografia che costei è in grado di avere del ‘panorama’ sottostante. È molto più completa di quella che ha, mediamente, un essere umano, no?
 
Sino a quando non si accetta di ‘aprire gli occhi’ e di smettere di continuare a ‘sopravvivere a se stessi’.

Il quinto principio introduce valenze quantistiche e sancisce la viva presenza del cambiamento e della biodiversità, mentre il concetto di libero arbitrio rimane soggettivo e dipendente dal grado di libertà concesso dal livello superiore che amministra, veicola e controlla.

È giunta l’ora di svincolarsi persino da una stretta terminologia abitudinaria legata ai concetti ‘sacri’ di Karma e libero arbitrio, reincarnazione, etc.

Diciamo che il ‘tutto’ è inserito in prospettive cicliche che determinano le ‘ampiezze’ dei ‘vortici’ sottostanti

Non c’è nulla di ‘preciso’ e di eterno, ma esiste una miscellanea di possibile adattamento/cambiamento, proprio come l’evoluzione tridimensionale delle specie viventi è stata ‘mappata’ da Darwin, pur non avendo scattato una ‘diapositiva’ completa del livello globale animico.

Vero e falso non esistono

Esiste il nostro punto prospettico caratterizzato dalla nostra consapevolezza ed, infine, esiste la nostra vibrazione d’essere, che ‘colora’ una certa realtà condivisa in termini probabilistici e comunque soggettivi. Ecco la ‘prova’:

le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenza più alte)…
 
Non a tutti i colori possiamo associare una lunghezza d'onda precisa. Non c'è, cioè, una relazione biunivoca tra i colori che noi percepiamo e le lunghezze d'onda. Quasi tutti i colori che ci vengono dall'ambiente, cioè, non sono puri, ma sono in realtà una sovrapposizione di luci più lunghezze d'onda. 

Se ad ogni lunghezza d'onda è associabile un colore, non è vero il contrario

Quei colori a cui non sono associate lunghezze d'onda, sono invece generati dal meccanismo di funzionamento del nostro apparato visivo (cervello+occhio)…
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Il ‘meccanismo cervello+occhio’ è il nostro lato soggettivo, la nostra firma energetica, ciò che il nostro ‘lapis magico’ capta e deduce di quello che, opportunamente filtrato, lo attornia. 

Ciò che ‘giunge dal cielo’ è ‘ideale’, mentre ciò che elaboriamo noi è ‘pratico. Il nostro 'osservatorio' è il punto dove si concretizza la conversione ‘Cielo-Terra’.

Vero e falso non esistono, ma rappresentano una scala di possibili ‘valori’ o frequenze di 'auto percezione installante' nelle 3d, a cui noi diamo maggiore o minore ‘peso’ attraverso il nostro ‘credo’.

Ora, se qualcuno che osserva da un punto a ‘migliore prospettiva’, vedesse e sapesse a 'cosa stiamo andando incontro', potrebbe prendere un grande vantaggio dalla rilettura prospettica dell’intera situazione inerente al genere umano.

Esiste molto di più rispetto a quello che i sensi riescono a captare:

la luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria)...
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Per la percezione esteriore, il mondo spirituale appare nascosto, velato. Caratteristica dello spirituale è che l’uomo può riconoscerlo solo se si sforza, almeno in piccola misura, di diventare egli stesso diverso da come è in partenza.
 
Lo studiare ed accogliere solo sotto forma di nozioni le verità antroposofiche lasciandole agire su se stessi, pur senza sottoporsi ad una rigida disciplina esoterica, fa mutare la propria anima

Si cambiano abitudini, interessi: ci si autoeduca. Diventiamo diversi

Già partecipare con tutto il cuore e con il sentimento ad uno studio scientifico spirituale significa iniziare uno sviluppo esoterico. L’esoterismo non inizia solo con la pratica occulta: inizia con lo studio e la partecipazione del sentimento ai contenuti occulti.
 
Si attua una trasformazione dell’anima; un processo simile a quello che subirebbe un essere che abbia solo percepito il bianco e il nero, e piano piano divenisse capace di percepire i colori. L’anima si allarga, nel suo modo di percepire, divenendo capace di sviluppare di abbracciare percezioni che prima non venivano da lei registrate.
 
Questa autoeducazione sviluppa una determinata sensibilità nei riguardi del mondo spirituale, nel renderci recettivi verso alcuni processi che solitamente passano inosservati alla nostra coscienza: si educa l’anima ad acquisire maggiore sensibilità.
 
Colui che sviluppa tale particolare sensibilità vede manifestarsi dietro ad ogni impressione di caldo, freddo, di calore e di colore, dietro a tutte le leggi naturali vede apparire delle forze, delle entità spirituali. Appaiono mondi caratterizzati da entità di specie sempre più elevate.
Conferenza di Helsinki, 3 aprile 1912.
Entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura - Capitolo III della serie Studi sulle opere di Rudolf Steiner a cura di Tiziano Bellucci

A cosa ‘siamo spinti’, allora? Semplicemente a camminare con le proprie gambe, in attesa di poterle ritrasformare in ali.

Da questo punto di vista esiste la possibilità che possa giungere un ‘salvatore’?

No. Non è proprio previsto.

Aiutati che il ciel ti aiuta’ recita la tradizione. Come al solito, le due ‘facce’ sono da 'amministrare' attraverso la nostra centratura e ‘presenza’, pena il cadere continuamente nella percezione ‘reale’ dell’alternanza ciclica e, dunque, del completo disequilibrio energetico, della mancanza di consapevolezza, e della riduzione di vibrazione dell’essere

La ‘formula’ per l’equilibrio risiede nell’armonia del contesto umano, costituito dalla trinità corpo-mente-spirito. Non importa chi/cosa mettiamo al ‘centro’, importa il punto prospettico da cui osserviamo l’intero costrutto, ossia la nostra consapevolezza che è ‘a-geografica’… ognuno è caratterizzato dalla propria ‘ricetta’ a tal proposito…

Io mi metto ad inventare una cosa per la caduta dei capelli e per il dolore, in un paese dove uno senza capelli (Mussolini) dice che la via della salvezza si ottiene col dolore.
Da ‘Le vie del signore sono finite’ di Massimo Troisi

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 2 maggio 2011

Super Eroi in evoluzione.




Sono un vostro fratello che ha viaggiato un poco più a lungo sul Sentiero e ha perciò contratto maggiori responsabilità. Sono uno che ha lottato e si è aperta la via fino a trovare una luce maggiore di quella che possono avere gli aspiranti che leggono queste pagine, e devo perciò agire quale trasmettitore della Luce, a qualunque costo…
 
Se un insegnamento suscita una risposta della mente illuminata e fa brillare un lampo d’intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti.
Estratto da una dichiarazione del Tibetano (pubblicata nell’agosto del 1934).

Esistono ‘questi’ libri di Alice Bailey, normalmente scaricabili da Internet e tutti datati entro la prima metà del XX secolo, che lasciano sinceramente senza… fiato. Chi era questa donna? Leggiamo qualche breve cenno:

Le sue opere, scritte fra il 1919 e il 1949, coprono una vasta gamma di sistemi e di argomenti filosofici ed esoterici quali ad esempio il rapporto tra spiritualità e sistema solare, la meditazione, i fondamenti psicologici e terapeutici della spiritualità, il destino delle nazioni, e le prescrizioni morali e politiche per una società del futuro. La Bailey affermò che la maggior parte delle sue opere le erano state dettate telepaticamente da un ‘Maestro di Sapienza’, chiamato anche ‘il Tibetano’ e in seguito identificato con Djwhal Khul ritenuto un maestro anche della Blavatskij.
Da Wikipedia


Possiamo osservare delle dinamiche molto precise già in queste poche righe:

  • Alice ‘pensava’ in maniera globale
  • Alice canalizzava una 'entità'.
Leggendo i suoi scritti, come leggendo del resto gli scritti di molti altri autori ‘illuminati’ anche di fine 1800, l’entità dei costrutti e del ‘tono’ utilizzati sono caratterizzati da una ‘modernità’ sconcertante, se ha senso usare un simile termine; modernità davvero 'bizzarra' e perlomeno capace di toccare in qualche modo i nostri centri della ‘curiosità’

Si percepisce un gran potenziale velato, che bussa alla nostra ‘porta’. La curiosità che desta i suoi pensieri trascritti è davvero notevole e non sembra nemmeno possibile, o ‘vero’, che qualcuno che non faccia parte di questa epoca di ‘le so tutte io’ abbia potuto scrivere in una maniera tanto ‘intrigante e competente’ di ‘cose’ simili. C’è qualcosa in noi che tende a metterci sul 'gradino più alto' e a ritenere tutto ciò che ha fatto l’umanità nel corso del tempo come un qualcosa di ‘rozzo e primitivo’. 

Eppure esistono ‘isole’ particolari ritagliate dal focus della storia deviata dell’Antisistema, che mettono in evidenza taluni personaggi ed accaduti, innalzati al massimo grado della divulgazione e della presa di considerazione. Questo fenomeno corrisponde a delle ‘mode o tendenze’? In un certo senso, sì. Ma come nascono questi veri e propri trend? Da quali ‘moti’ sono sollecitati? Ad opera di chi e perché? Sono le solite domande che ognuno di noi dovrebbe sempre porsi…

L’intera lista di personalità che l’umanità celebra, alle diverse latitudini, non è sempre la stessa, così come è diverso, ad esempio, l’insegnamento della storia nelle scuole nazionali. Questa ‘biodiversità’ è una garanzia che, in tempi ancora immaturi, non si corra il rischio di ‘adorare’ in luogo di ‘conoscere’. Se l’intero globo fosse unificato sotto l’egida del potere di un solo ‘credo’, non ci sarebbe mai l’alternativa a quel modello impartito, che dunque diverrebbe nel tempo l’unico disponibile. Il Mondo va verso un simile scenario in cui un certo tipo di ‘potere’ si propaga a macchia d’olio sopra ad ogni altra sua ‘variante’. L’uscita del petrolio dalla piattaforma BP significa proprio, frattalmente, questo tipo di scenario che sta andando a ricoprire quella ricca fioritura di culture e tradizioni che contraddistinguono questa meraviglia che corrisponde al Pianeta Terra caratterizzato anche dalla specie umana.

La figura di Tesla, che nell’area della ex Jugoslavia viene insegnata nelle scuole e ricordata con monumenti e attribuzioni a nomi di vie centrali delle città e dei paesi, ad esempio, in Occidente non trova il minimo 'spazio pubblico', se non attraverso le nuove forme di comunicazioni aperte sul modello di Internet. Cosa ne sarà del suo ‘insegnamento’ se l’Antisistema si propagherà e polarizzerà il ‘sapere’ umano? 


Semplice: verrà cancellato o distorto

Molto più probabile la cancellazione. Perché? Perché Tesla immaginava un mondo senza confini ma aperto alla condivisione, alla pace, alla fratellanza ed al superamento del separatismo egoico dovuto alla prevaricazione economica del denaro e del profitto. Un’immagine decisamente avversa al modello che si fa largo con estrema decisione e che come una marea nera avvolge il Globo.

Nel magnetismo planetario si sono fissate delle forme pensiero difficili da sradicare.

Chiediamoci, ad esempio, quale sia la fonte delle notizie che vengono date in pasto alla comunità internazionale. Dai quotidiani stampati a quelli online, dalle agenzie di stampa ai telegiornali, etc. ogni singolo ‘motore diffusionale’ trascrive le stesse notizie, solo leggermente modificandole. Si direbbe una sorta di passaparola e di impoverimento della creatività. È davvero incredibile vedere che anche i Siti o i Blog ‘ripetitori’ o i giornali della piccola provincia, amplifichino pappagallescamente le stesse notizie ridondate da Media nazionali o internazionali


Cosa porta il comprendere questo meccanismo?

Che non esiste una capacità autonoma di ‘vedere ed osservare’ gli eventi, le ‘cose’. Che quasi nessuno riesce più a decidere in autonomia il ‘cosa scrivere’. Perché? Perché le fonti sono state sottoposte ad un filtro raddrizzatore e polarizzatore. Non esiste più una fonte indipendente. Le notizie sono controllate, in questo modo, all’origine. La fuga di notizie è stata sempre più circoscritta anche se spopola per attenzione e curiosità innata. Quindi? Quindi persino le fughe di notizie vengono ‘addomesticate’ ed utilizzate ad arte, in quanto si conosce benissimo la loro viralità estrema.  

Attraverso un’opera di convinta confusione si è fatto in modo che non si possa più distinguere la verità dalla menzogna. E allora? Allora occorre discernere attraverso se stessi, perché ‘tutto’ conduce sempre verso se stessi. In che modo? Espandendosi oltre i confini di quello che giunge sino alle rive di 'casa nostra'. Non accontentandosi della voce che parla più forte.

Sentendo e percependo in maniera ‘diversa’… Togliendosi dal contesto o allungandosi oltre al contesto. 


Cosa è questo ‘contesto’? È un’ombra. Un ombra proiettata da un ‘corpo’. Un corpo non fisico che produce comunque un’ombra. Tutto ciò che nasce, vive e vegeta nel reame del cono d’ombra, dipende dall’ombra stessa. Perché si parla di ‘illuminazione’? Perché questa ombra toglie la luce e non permette di vedere con occhi propri.

Non si ha, insomma, la possibilità di una alternativa ed è sempre… buio o notte.

Tutto ciò che nasce nel reame sottoposto al cono d’ombra è sotto al suo influsso.

Tutto!

Cosa è questa ombra? Cosa rappresenta? Chi è?

Per capirlo, osserviamo l’immagine della Terra vista dallo Spazio. Com’è? Meravigliosa, vero? Eppure se leviamo la grande emozione del vederla così bella ed immersa nel ‘nulla’, cosa traspare? Cerchiamo di abituarci a quella emozione mozzafiato. Cosa emerge dopo un po’?




 
La ‘viva’ presenza della desertificazione. I deserti sono sempre più evidenti anche dallo Spazio. Cosa significano frattalmente le loro colorate estensioni? Che il Pianeta soffre. Perché soffre? Perché qualcosa, qualcuno, lo sta sfruttando. La Terra vista dall’alto rappresenta il simbolo dell’avvizzimento tipico di una Vita alle prese con una varietà energetica infestante… come un Virus.

La Terra è sempre più rinsecchita. Serve altro per capire che le dinamiche in corso ‘su di essa’ sono letteralmente disarmoniche? Quale altra prova sarebbe più evidente? E non è finita qua, perché questa opera di rinsecchimento dovuta allo sfruttamento irresponsabile, alla 'maleducazione', alla mancanza di equilibrio nelle modalità d’intessere la conduzione esistenziale propria, è rispecchiata a catena persino nell’uomo stesso, che vive sempre di più ma è sempre ‘ammalato’. L’umanità si ammala di tutto

L’essere umano è fisicamente disidratato


Beve poca acqua. Beve sempre più alcoolici e bibite gassate o altro. Anche in questo modo il grande rispecchia il piccolo ed il piccolo rispecchia il grande, secondo la Legge dell’Analogia Frattale. Le terre sono sempre più sfruttate ed il cane si morde la coda. Allora chiediamoci ancora e sempre: perché? A chi giova tutto ciò? 

Può esistere qualcuno tanto irresponsabile da arrivare a distruggere persino 'casa sua', pur di approfittare di una situazione che ha saputo volgere unicamente a suo vantaggio? Mi chiedo e Vi chiedo: può esistere una simile persona o corporazione che sia solo ‘umana’?

Può esistere?

Ecco ciò che mi rispondo attimo dopo attimo, nel tempo e nella sequenza dei battiti del cuore: No… non può essere.

Dunque? Dunque il controllo di questa situazione conduce verso un'altra fonte direttiva. Una forma di Vita diversa da quella umana, una forma di Vita ‘parassita’ e già descritta in questo Blog. Una forma di Vita ‘carente’, che non ha possibilità di generare energia vitale in maniera autosufficiente e che, dunque, ha ‘adottato’ la nostra complessa ‘forma’ energetica al fine di approfittare dell’opportunità accadutagli



A quale opportunità mi sto riferendo?

Al notare una stirpe divina che ‘cadeva’, che si densificava per fare esperienza nella tridimensionalità, con un chiaro ed evidente scopo evolutivo: conoscere se stessa. Questa energia negativa, liberata dalle 'Cantine del Creatore', osservava con fare convinto questa grande possibilità: agganciare la discesa verso la Terra di una particella divina facendosi assorbire da lei

Entrando dentro ed assumendo il comando, nel tempo, si assicurava il controllo delle entità eterne che entravano nel reame terrestre per scopi altamente evolutivi: gli scopi evolutivi che rispecchiavano quelli del Creatore.

Fantascienza? Beh, discernere è sempre il compito di ogni Lettore

Però, pensandoci bene, questa versione delle ‘cose’ polarizza tutto ciò che sta succedendo sulla Terra ed al genere umano, in una maniera spropositamente ‘logica’. C’è una serie di articoli sviluppati nel mese di aprile 2011, in questo Blog, che rendono molto evidente questo tipo di scenario. Tutto ciò che la controinformazione e l’informazione scrivono è ‘fine a se stessa’ se non ci si toglie dal circolo vizioso della mancanza di causa prima.

Se cerchiamo e troviamo chi perderebbe da queste nuove tecnologie, nei fatti troveremo chi ne frena lo sviluppo, anzi frena il mondo e programma pure un omicidio di massa sotto il nome di ‘riduzione della popolazione’. 
Da www.palmerini.net

La causa è una ‘interferenza’ esterna all’uomo e, anche se tutto ciò è addirittura previsto dal Piano Divino, occorre scuotersi da una simile situazione di mancanza di punti di luce. Ricordiamo sempre che l'esterno corrisponde sempre all'interno e viceversa.

   
Dobbiamo raggiungere delle zone esistenziali che si estendono al di fuori dell’ombra. Allora è opportuno conoscere la struttura energetica che caratterizza l’umanità, la struttura dei corpi sottili che ci contraddistinguono. Perché è da quella ‘dimensione’ che l’opera di controllo si genera e si perpetua. È per questo motivo che non ce ne siamo accorti per così tanto tempo, o meglio, è per questo motivo che siamo stati soffocati in ogni modo nel corso del tempo deviato. Gli Antichi lo avevano capito e hanno cercato di lasciarci delle tracce dei loro insegnamenti. Quelle tracce che oggi vengono travisate in ogni modo dall’Antisistema al fine di confondere le menti, sempre più deviate a ‘fare altro’. 

Occorre trovare delle ‘zone’ fuori dal cono d’ombra

Allarghiamo la percezione e pensiamo a questo, anzi, prendiamo in considerazione anche questo:

verità e menzogna sono complementari. Non è possibile avere l’una senza l’altra, almeno in questa dimensione. Per cui, qualsiasi cosa possiamo dire o pensare è vera e falsa allo stesso tempo, dove per ‘vero e falso’ si deve intendere un qualcosa di diverso rispetto ai consueti significati a loro attribuiti. Cioè? Vero e falso sono le due facce dell’osservazione, osservazione che dipende dal nostro punto prospettico, che può essere diverso da quello di un altro. Ognuno è un Re a casa propria…

Cosa è vero e cosa è falso? Dipende dalla nostra ‘osservazione’. Ciò che si è densificato in questo scenario 3d è vero? Non penso proprio. È solo stato autorizzato dalla massa critica ad esserlo. In realtà, noi viviamo o abbiamo percezione di vivere in quello stato dell’energia che definisco terzo stato quantico dello Zen: il punto di incontro della verità e della menzogna.

Se la facoltà di co-creazione dipende da questo ‘incontro’ quantico, il controllo di questa ‘azione’ può veicolare globalmente la formazione di ‘realtà’ sul Globo.


La densificazione dell’intento, spinto da una sufficiente carica di massa critica, veicola la formazione della realtà manifesta. Lo Scenario viene personalizzato. La trama prefissata si può svolgere con ‘comodità’. Questo controllo strategico è stato eseguito moltissimo tempo fa e visto tramite il potere della Chiaroveggenza, nel corso del decorso del tempo. Ciò che emerge dalla rilettura della storia deviata è che l’umanità è sotto ‘esame’. Il potere a lei atribuito è stato come congelato in attesa della ‘promozione’

Il film ‘Thor, in visione proprio in questi giorni, evidenzia proprio questo aspetto. Per la precisione, evidenzia che Thor, destinato a diventare Re, viene mandato in esilio dal Padre di tutti gli Dei, perché ritenuto immeritevole di una simile responsabilità e potere. Sulla Terra egli diventa un uomo come tutti gli altri e inizia a fare esperienza di Vita. Inizia a scoprire chi egli in realtà fosse stato prima e chi egli sia in potenzialità. Il suo magico martello lo ha accompaganto ma è come disattivato sino al momento in cui, Thor, non avrà acquisito un cuore puro. Solo allora tornerà ad essere la sua naturale linea di continuità con il potere in lui celato. Cosa significa? Verità e menzogna allo stesso tempo. Cosa è vero e cosa è falso? Ecco, secondo il mio sentire, come si sviscerano i piani energetico emozionali contenuti, ed il perché l’Antisistena permetta la veicolazione del messaggio:
  • è vero – che Thor (l’uomo) sia stato confinato in Terra per conoscere se stesso.
  • è falso – il termine di paragone di Thor (l’eletto) con l’umanità.
Tutti noi siamo ‘Thor’. La traccia consueta della produzione Antisistemica mette in relazione un eroe, un supereroe, un eletto, un paladino, un iniziato, un uomo/donna speciale, Uno su tutti… Cosa succede nel processo di mitizzazione di chi assiste allo spettacolo o legge? Succede che si immedesima nel mito dell’eroe. Ma per quanto tempo dura questo meccanismo? Per poco, perché solitamente subentra il riscontro della ‘realtà’, in cui si è inseriti. 

Il fenomeno è di autosvalutazione indotta

Io dovrei essere Thor? Ma per favore, ma se non ho nemmeno un lavoro! Se mi guardo mi metto a piangere. E via di seguito. Ecco il motivo per il quale queste opere trattano sempre di ‘un’ essere speciale e tante nullità

Fateci caso.

La realtà potenziale è ben diversa: ognuno di noi è Thor, ad esempio. Noi tutti siamo divini. Noi siamo senza limiti e in questa illimitatezza possiamo fare ed essere tutto, persino degli… schiavi. Curioso, vero? Una curiosità da brivido per la modalità diffusionale del piano di controllo ed assorbimento dell’energia vitale.

Un dramma? Mai. Perché non è finita qua

Scrivevo poco sopra – apriamo la visuale al massimo che possiamo fare – ebbene, cosa succede se abbracciamo l’Universo intero? Come se fossimo dei giganti scritti tra gli Universi. Come se l’Universo fosse piccolo piccolo e ci potesse stare nel palmo di una mano. Prendiamolo e, utilizzando le dita come per allargare le immagini con un I-phone, raggiungiamo il Sistema Solare, osservandolo dall’esterno. Lo vedete? È un gioiello di bellezza, ma è purtroppo ‘guasto’ al momento


È in disarmonia. 

Un buon orologiaio se ne accorgerebbe subito. C’è qualcosa che non va. Rintocca e suona male, fuori tempo. È come se il Sistema Solare fosse rimasto ritagliato fuori dalla sinfonia celeste. Dobbiamo, a questo punto, fare qualcosa. Ad un certo punto ci accorgiamo di una strana ombra che lo avvolge etericamente. Che cosa è? Può essere quell'ombra, quella ragnatela, il motivo della sua disarmonia? Di una certa ed intelligente disarmonia, una lieve disarmonia che passa quasi inosservata anche ad un osservatore esterno? Certo, è quella l’origine del problema – concludiamo con certezza.

È solo osservando dal di fuori del campo di azione dell’ombra che possiamo accorgerci dell’ombra stessa.

Allora, senza offendere nessuno, giungo a questa affermazione. Una affermazione che non deve rendere ancora più confusi, ma permettere di far entrare un po’ più di luce in ‘casa nostra’:

tutte le leggi che l’uomo ha appreso/compreso, agendo da questo piano dell’esistenza, sono false. Tutte! Comprese quelle del Karma, del Libero Arbitrio, etc. sono assolutamente false perché limitano il nostro operato e provocano rassegnazione, impotenza e autosvalutazione


Sono tutte false e sono da ignorare se agganciamo le più ampie spirali evolutive da cui s’emanano. 

Da quel punto prospettico, queste leggi sono delle palle al piede, un vincolo senza senso, un blocco, una illusione, un motivo di stop evolutivo, un intelligente incantesimo perpetrato dall’Antisistema al fine di trattenerci e continuare a vivere secondo il suo volere. Da questo punto prospettico, tutte le leggi e la conoscenza tramandate persino dai 'movimenti' più lungimirati ed antichi del Globo diventano dei blocchi.

Allo stesso tempo, se il nostro punto prospettico è ancora ridotto e sotto all’influsso dell’ombra, allora queste leggi sono assolutamente vere e necessarie per gli scopi autoeducativi dello Scenario tridimensionale


Non a caso Gurdjieff parla di aumento delle Leggi Celesti direttamente proporzionale alla caduta o alla profondità dimensionale raggiunta. Cosa significa? Che per governare i vari piani dimensionali, occorrono sempre più leggi di pari passo alla complessità dell’espansione Creativa. Il ‘rumore di fondo' aumenta. La confusione aumenta. La possibilità di perdersi aumenta. È ragionevole cadere in qualche ambito energetico o in qualche sacca di resistenza all’evoluzione, perché nel grande numero delle leggi esistono molte possibilità di raggirarle, come possiamo ben capire osservando il nostro modello legislativo fatto di regole e di relativi inganni.

Tutto è vero e falso allo stesso tempo. E alla fin fine... tutto è solo vero.

Questa è la più grande illusione. Questo è il ‘cerchio’ che ci trattiene oltremodo, perché con la sola logica non ne possiamo uscire e non ne usciremo mai. Questa è la speranza dei parassiti e la loro più grande paura o timore: che noi possiamo abbandonarli al loro misero destino…

La loro paura è la nostra paura, perché siamo una cosa sola, alfine. Questo raggio della Creazione, alla sua conclusione, ce lo farò ampiamente comprendere. Nell’Uno non esistono differenze. Lo so che è difficile da capire, ma è così. Pensiamo di salire verso un vertice. Tutto si compatta. È facile da immaginare, no? Così fanno anche le Leggi Celesti. Tutto si accorpa, si compatta, si addensa pur affinando il proprio stato energetico. 


Nell’assenza di giudizio troviamo la quintessenza della via che conduce alla conoscenza di se stessi.

In questa ottica tutto si ‘colora’, si polarizza di senso utile per evolvere, trasmutando la resistenza e l’inerzia e tutto diventa un motore d’utilità che spinge verso ‘casa’.

Che meraviglia. Scrivere del ‘Male’ provando il ‘Bene’…

Riempie il Cuore e lo scalda di quell’Amore sconfinato dell’abbondanza che tutto permea. Da questo punto prospettico abbiamo forato l’ombra e siamo usciti a rivedere le stelle, a respirare la luce e a respirare il respiro diretto del Creatore. Sono lacrime di gioia queste… è felicità accolta dentro e fuori, a pioggia.


 
 
Ognuno di noi è un Creatore, un eroe, un super eroe, un paladino , un eletto, un iniziato, una scintilla divina, un essere unico, una forza senza eguali… Apriamoci a questa onda. Crediamoci, così come abbiamo creduto di essere delle nullità per tutto questo tempo. Sentiamolo con tutta la nostra essenza e la ‘malattia’ scomparirà di conseguenza. In questo modo ascenderemo alla dimensione successiva. In questo modo trasmuteremo la fame senza fine dei parassiti e li aiuteremo nel loro percorso evolutivo.

Ogni nostro passo deve essere attento a non schiacciare nessuno, e deve costruire le basi per una condivisione della nostra consapevolezza. Nella luce. Sempre nella luce…

Dal varco, facciamola entrare in questo Scenario 3D e permettiamo che venga cambiato.

Solo per mezzo dell’umanità stessa il Piano Divino troverà attuazione.
Alice A. Bailey

Passiamo dalla visualizzazione ed esternazione del nostro potere in un ‘oggetto divino’, alla comprensione consapevole di una ‘umanità divina’. Gli ‘oggetti’ che abbiamo imvestito di un simile potere sono solo dei registri di memoria in cui abbiamo racchiuso momentaneamente le nostre 'abilità' potenziali. Potrebbe una entità divina andare a scuola, in Terra 3d, portandosi dietro tutta la propria prosopopea?

La prosopopea (dal greco antico prósopon, faccia, persona, e poiéin, fare, agire ) è una figura retorica che si ha quando si fanno parlare oggetti inanimati o animali, come se fossero persone. È una prosopopea anche il discorso di un defunto...
Un celebre esempio di prosopopea si ha nella Bibbia quando nei libri sapienziali la Sapienza Divina viene personificata e rivolge la parola al popolo e al lettore: 


La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: ‘Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e come nube ho ricoperto la terra’. Siracide 24,1-3
   
Nel linguaggio contemporaneo ‘parlare con prosopopea’ si intende un discorso fatto con eccessiva enfasi rispetto al tema trattato. Colui che parla 'con prosopopea' si mette in ridicolo perché quello che sta dicendo con tanta enfasi è scontato per la grande parte del pubblico e dunque il fatto stesso che venga enunciato con tanta enfasi denota solo l'ignoranza e l'arroganza retorica dell'oratore.
Da Wikipedia 

  
Nella nostra voluta dimenticanza, era insita la grande opportunità dei parassiti che dissero:


‘Noi siamo usciti dalla bocca dell'Altissimo e come nube abbiamo ricoperto la terra’.

 
L’origine è la stessa, perché non v’è altra origine. Prendiamo in considerazione un Creatore in evoluzione, altrimenti non potrebbe esistere nessuna Creazione, perché ogni ‘cosa’ è fatta a sua immagine e somiglianza. Nei frattali esiste la prova di tutto ciò. Basta solo avere l’intenzione di osservare e comprendere con pazienza, umiltà e responsabilità, facendo silenzio del gran rumore che avvolge la Terra e i nostri centri di collegamento e comunicazione superiori.


Tutto è opportuno…


* La foto d'apertura di articolo è di Piero Fontana

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

martedì 16 marzo 2010

Codice Argotico e Punti Luce.




Non c’è ombra di dubbio che i costruttori delle cattedrali gotiche in Europa, fossero depositari di un antico sapere recuperato dalle “missioni speciali” camuffate da Sante Crociate che, a partire dal nuovo millennio, iniziarono ad essere organizzate con fare “misterioso”. Oggi la trama delle Crociate da ottimi spunti per realizzare avvincenti film storici mozzafiato, però cosa altro nasconde?

L’amico Bernardo  Zanini si è cimentato nell’opera di focalizzare ed indagare su uno di questi aspetti cancellati dalle sabbie del tempo e dalla dimenticanza, o meglio dall’offuscamento. Sulle pagine del periodico telematico “L'Araldo - Gruppo Cremasco Ricerche Storico Ambientali”, liberamente scaricabile dalla rete al seguente link http://www.araldo-crema.org/periodico.php, in due numeri contigui possiamo immergerci nelle atmosfere di questo mistero e farci una idea di un “fenomeno” di sapere e cultura che, seppur ancora davanti ai nostri occhi, non parla più la nostra stessa lingua
Si parla dei costruttori delle cattedrali gotiche che, come preziose gemme, racchiudono una sapienza superiore che si lega anche ai meridiani energetici della Madre Terra, le “famose” Ley lines che congiungono tra di loro le strutture megalitiche antiche. A tal proposito penso sia importante segnalare anche le scoperte dell’Architetto Dario Bonomo sui “punti luce” della struttura energetica del globo; dei veri e propri “stargate” energetici capaci di raccogliere e convogliare l’energia naturale e benefica del pianeta
  
 
Taluni edifici del passato, e tra questi le cattedrali gotiche, sono costruiti tenendo conto di una gran ridda di particolari di questo tipo, come l’orientamento, la forma, le luci, l’energia, i numeri, le proporzioni, etc. La cosa interessante del lavoro di Bonomo è che, tramite un apparecchio di sua invenzione, è possibile “convertire” energeticamente la rete Hartmann, riportandola al livello originario di potenza energetica; infatti secondo Bonomo, la rete Hartmann è decaduta nel tempo, per vari motivi, come spegnendosi o diminuendo d’intensità. I punti luce hanno un diametro di 6 metri e si trovano a distanza di circa 120 metri l’uno dall’altro.



“In questa nuova ottica, quello che conosciamo come reticolo elettromagnetico di Hartmann - una volta rigenerato - diventa una sorta di mega-antenna di luce capace di catalizzare enormi quantità di energia cosmica. A partire dalle origini, l'uomo è sempre stato a conoscenza di queste energie vitali ed ha portato dentro di se questo sapere che ha poi espresso in tanti modi attraverso culture diverse.
Una comprova di tutto ciò la verifichiamo attraverso il diagramma geobiologico di templi, tombe ed edifici sacri antichi: infatti, quelli che conosciamo generalmente come punti geopatici, plasmati con opportune tecniche danno luogo ad apposite forme note come geometrie sacre, diventano concentrazioni di energia per la captazione di onde di vita”.
Fonte: http://www.tbstudio.eu/Punti%20luce.htm

Presto andrò a visitare la chiesa di Foen, presso Belluno, dove due potenti stargate elevano la struttura a livello addirittura “angelico” e presso la quale è possibile eseguire opere di esorcismo proprio per via della enorme potenza benefica che scaturisce dalla “zona”.

Tornando al prezioso lavoro di Zanini, occorre evidenziare come egli metta in chiaro risalto un sapere ancora celato alla nostra comprensione, ma non alla nostra vista, presente sulla cattedrale del Duomo di Crema: il cosiddetto Codice Argotico. Nei due articoli si mette in luce la presenza di questo sapere nella città di Crema, evidenziata dall’interessamento, sicuramente non estraneo, della Chiesa ai tempi del processo ai Templari e delle SS di Hitler durante la seconda guerra mondiale. Due “entità” diverse che quando si “muovono” o si “muovevano” non era mai per caso.

Il Codice Argotico racchiude un “messaggio” che è stato custodito e tramandato scolpendolo direttamente nelle costruzioni sacre, ed esposto alla vista di ognuno di noi. 

È lo stesso Zanini a ricordare che "I codici Argotici sono in tutte le cattedrali gotiche". Sono esposti in bella mostra di sè, ma nessuno li prende per quello che in realtà sono: un vero e proprio linguaggio.
Sarebbe bello se, chi lo volesse, all'occorrenza dinnanzi ad una cattedrale di questo tipo, li cercasse con lo sguardo. Cerchiamo di raccogliere testimonianze e fotografie di altri codici Argotici. Se qualcuno fosse già in possesso di fotografie e/o informazioni in merito è pregato, per favore, di inoltrarle al seguente indirizzo e-mail: nebulls@libero.it

Il pensiero va a ciò che afferma Sitchin, nella propria opera di traduzione delle tavolette di argilla Sumere e cioè, che gli antichi Templi non erano altro che “recinti” per le navette spaziali degli Anunnaki. Da qua, con il tempo, si può capire come il Templio sia divenuto un luogo sacro, di culto, di preghiera ma anche di custodia di un sapere superiore, impresso nella ragione stessa della sua esistenza. A cascata, in maniera frattale, gli edifici che oggi ricolleghiamo al simbolismo religioso, rispecchiano ancora tale funzione e le cattedrali gotiche sono certamente allineate in tutto e per tutto con questa “alta e diversa” funzionalità.   

I due articoli Di Zanini sono contenuti nel numero 6 e 7 del periodico telematico "L'Araldo", liberamente scaricabile da internet ai seguenti link: