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venerdì 29 aprile 2011

Un punto di appoggio per sollevare il Mondo.





Ci manca un punto di ‘appoggio vero’, ossia ci manca l’alternativa a questa realtà, o meglio, ci manca un 'varco' tra questa realtà e un’altra realtà.

Questo ‘varco’ corrisponde a quello che film e produzione letteraria di un certo genere, definiti come ‘fantasy’, hanno visualizzato come un libro, una porta segreta, un oggetto, un rituale, una parola magica, una chiave, un passaggio, etc. Cosa rappresentano, nella loro intima essenza, tutti questi ‘motivi ornamentali’? Nella trama delle vicende raccontate, quale ruolo occupano? 

Posso dire, senza nessun timore d’alcun genere, che occupano un ruolo centrale e, probabilmente, costituiscono proprio il perno centrale delle ‘storie’, insieme alla lotta tra il bene ed il male ed il lieto ma solo abbozzato finale. Tutti questi sforzi immaginari costituiscono un unico corpus codificato dentro di noi, in profondità, come una ‘voce’ che sussurra continuamente un ritornello o un mantra per i nostri 'centri' conquistati dall’essenza parassita della forma esistenziale  che ci controlla. 

La frase ‘the Matrix has you’ (la Matrice ti ha) espressa in questa maniera ‘strana’, tramite il costrutto parlante ‘Ti Ha’, è esemplificativa del concetto di possesso a cui siamo silenziosamente sottoposti

Il punto di appoggio, a cui mi riferivo pocanzi, è una oscillazione della densità che mantiene questa versione della realtà, o paradigma, condensata nello scenario 3D messo a disposizione dalla regione vibrazionale dell’Antisistema

Una simile oscillazione, se 'osservata', potrebbe costituire un aggancio per introdurre una nuova versione della realtà o per, semplicemente, prendere atto della verità che sentiamo nata in cuor nostro: ossia che esiste un altro modo di vivere, al di fuori di questo Mondo preconfezionato sin dalla nostra nascita. A cosa mi riferisco? Ad un 'miracolo', ad esempio. I miracoli succedono molto più spesso di quello che crediamo, solo che non ce ne accorgiamo o non crediamo nemmeno di fronte all’evidenza. 

Nel mio libro, di prossima uscita, ‘Prospettiva Vita’, narro di ‘Sentinelle’ che scattano in noi allorquando il Controllo avverte che ‘qualcosa’ in noi sta sfuggendo alla sua totale opera di sottomissione della nostra capacità divina di co-creazione

Succede sempre qualcosa che ci svia dal ‘momentum’ che ci sta colpendo. Magnifici esseri intrappolati da eoni in gabbie invisibili di vortici energetici di assorbimento: ecco cosa siamo divenuti. Insieme all’amico Hacker L.L. ipotizziamo la diffusione di un pensiero altamente ‘contagioso’: un costrutto fatto di energia, come una idea, capace di raggiungere le persone in maniera quantica, che possa radicarsi e agganciare la struttura di controllo dei parassiti e sostituirla attraverso un 'black out' delle comunicazioni distorcenti l’animo umano

Il pianto di Castaneda di fronte alla visione dell’umanità 'incatenata' è un qualcosa che tocca le estreme profondità o altezze della compassione: non piange per esso ma per l’intera umanità. Ciò, mi ricorda il sacrificio di molti individui e di molti Avatar che si sono succeduti nel corso della storia deviata sulla Terra 3D, uno su tutti: Gesù Cristo

Il piccolo Gesù a Eliopoli trova una confraternita di ‘saggi’ che lo aiutano a completarsi, lasciandolo libero di apprendere secondo il proprio modo d’essere.  Sanno che Egli, semplicemente, 'sa', ma che necessita di... tempo e luce, come il seme necessita di acqua e luce nel reame del tempo. In una frase, del caldo abbraccio dell'Amore...

Questo frattale deve sempre ricordarci che, in questa localizzazione dell’energia, abbiamo necessità dell’aiuto degli ‘altri’, perché viviamo un luogo in cui lo ‘scontro’ è in campo aperto, viviamo la frontiera. Non è semplice districarsi qua. È forse più facile dimenticare, depositarsi sul fondo di noi stessi, nell’oblio, nella dimenticanza, nel sonno della coscienza… Perché gli Angeli e gli Arcangeli vengono dipinti, spesso, come dei guerrieri con tanto di corazza, armi e sguardi oltremodo penetranti? Andiamo oltre al 'canale' che li ha ritratti in questo modo. Lasciamoci andare, suvvia… andiamo oltre alle apparenze, oltre a quello che ci hanno inculcato attraverso ogni modalità disponibile… perché? 

Perché 'quaggiù' si deve stare attenti a come ci si muove, a quello che si fa e che si dice. Perché la luce è velata da un ‘qualcosa’ che si frappone tra la sorgente e la destinazione o sua propagazione. Questa ‘resistenza’, se analizzata nel suo nucleo pulsante, è solo un mezzo ‘feroce’ per condurre le ‘cose’ al loro posto. Una medicina pesante per ‘malati’ che non ne vogliono sapere di guarire ma che, inesorabilmente, lo dovranno fare, perché è quella la via e la destinazione: 'guarire' nella luce e nella grazia della luce

Non credo ad ogni termine, anche riportato nelle Sacre Scritture di qualsiasi religione, che allude o affermi che noi siamo servi della luce

Noi non siamo servi di nessuno, nemmeno del Creatore. 

Ogni fonte che si esprime in questa maniera, esprime ancora un vincolo di assorbimento energetico. Ci hanno avvisato, da sempre, che saremmo stati tentati e sottoposti alle divaricazioni della mancanza di luce in noi. Questa ‘divaricazione’ è presente ad ‘altezze’ che nemmeno immaginiamo. Il frattale che lo dimostra viene agganciato dalla caduta di Lucifero:

Lucifero significa letteralmente 'Portatore di luce', in quanto tale denominazione deriva dall'equivalente latino lucifer, composto di lux (luce) e ferre (portare), sul modello del corrispondente greco phosphoros (phos=luce, pherein=portare), e in ambito sia pagano che astrologico esso indica la cosiddetta stella del mattino, cioè il pianeta Venere che, mostrandosi all'aurora, è anche identificato con questo nome.
Da Wikipedia

Colui che ‘porta la luce’ diventa il simbolo del male? Diciamo che questo luogo comune dovrebbe essere spazzato via dall’immaginario collettivo, una volta per tutte. Questo simbolo del 'male' è uno dei meccanismi, creati appositamente dalla luce, per condurre l’umanità alla luce. Come? 

Opponendosi, facendo resistenza in maniera efficace, ossia concretizzando i principi oscuri contenuti negli individui che vivono in Terra proprio per questo motivo. Apparendo, la tenebra conduce insieme alla paura anche l’abitudine alla paura e, quando ‘abituati a sufficienza’, la paura può essere trasmutata nel suo esatto complementare: l’Amore

Conoscete un altro modo per fare emergere l’Amore? 

Intendo modi che esulino dal condizionamento dovuto ad un credo, ad un dogma, ad una fede, impartiti come ordine subliminale dall’alto di un vertice costituito da uomini, che creano solo un surrogato dell'Amore...

Esiste un’ombra… Un’ombra che ‘ci ha’.

Tutto ciò che sappiamo è circoscritta dall’area e dal perimetro di questa ombra. L’ombra è la proiezione di un corpo immateriale; corpo che se fosse materiale sarebbe uguale al… nostro corpo. Che altro? Tutto ruota attorno all’essere umano. Non diamo retta a chi dice che ‘non contiamo’. Non contiamo? Ma noi siamo dappertutto, siamo oltre all’evidenza, siamo il tutto, siamo fatti con il 'tutto'

Come possiamo non contare? Questo è un pensiero di autosvalutazione di natura parassita. Inizio a comprendere che ‘tutto’ sia sotto l’influenza di questa ombra, persino Karma e Libero Arbitrio. Ciò che assunsero come verità gli Antichi, poteva già essere minato dai parassiti? 

Se il concetto di peccato originale è chiaramente un manto di pesantezza gettato sull’umanità al fine di farne abbassare le ‘ali’, e su questo non ho dubbi, allora anche il Karma potrebbe essere un costrutto, una illusione; potrebbe fare parte dell’ombra che tramava già all’epoca della sua osservazione. Ricordiamo: tutto ciò che l’uomo ha ‘partorito’ in questo reame Antisistemico è sotto il 'copyright' dell’ombra: tutto…
 
Ma allora non possiamo fidarci di niente e nessuno? A cosa possiamo agganciarci? Qual è il punto denso in cui possiamo essere certi di rimanere noi stessi? Non esiste ancora, secondo me. 

Perché? Perché è proprio il nostro compito crearlo tramite la conoscenza di noi stessi. Ci siamo riusciti? C’è qualcuno che può dire di essere giunto alla conoscenza di se stesso? Certo. Esistono e sono esistite ‘persone’ che sono state in grado di poter raggiungere questo livello. Ma adesso dove sono? Sono Ascese… Sono tornate per aiutare gli altri? Può darsi. Diciamo che fanno il ‘tifo’ per noi, ma non possono fare molto di più se ognuno di noi non lo capisce, se non intende essere liberato, se crede di essere già libero…
 
Esiste un punto nel reame Antisistemico in cui possiamo essere veramente noi stessi? Un punto in cui le ‘comunicazioni’ sono libere dall’azione distorcente?

Non esiste, in quanto densificazione della teoria della massima libertà. Esiste in termini di ibridizzazione di questa verità. Questo punto è una localizzazione nella densità che corrisponde ad un canale energetico della Madre Terra, in un grado già sufficientemente evoluto a sua volta. Un punto sacro in cui la Terra invia e riceve la comunicazione superiore con gli altri astri in evoluzione, con il Sole, con gli esseri elementali, con il Creatore, con noi tutti… 

Questo punto corrisponde ad un varco nelle maglie della distorsione.

Come raggiungerlo? Dove si trova?

Scrivevo all’inizio dell’articolo che questo punto ‘ci manca’. Ecco allora dove si trova. Si trova nella nostra mancanza. Se non vivessimo questa mancanza non cercheremmo nemmeno questo punto, non sapremmo che esso esiste. Dov’è? È dappertutto

È dentro e fuori di noi. 

È un sasso, un luogo, un lago, un albero, il nostro cuore, un uomo, una bimba, un neonato, una collana, un sogno, una parola, una idea, una musica, un disegno, una bambola, una poesia, un piatto, una ricetta, un abito, un sorriso, uno sguardo, un mezzo, una azione, un desiderio, una casa, un animale, un profumo, etc. Questo varco è ogni cosa che per noi sia sufficientemente autorevole per esserlo. Dunque? È ogni cosa che noi autorizziamo a ricoprire quella ‘parte’. Allora? 

È ogni cosa che nasce da noi. Quel varco siamo noi, nella nostra interezza, nella nostra funzione di ponte, di albero di comunicazione multidimensionale. È la nostra pazzia e la nostra saggezza. È una carezza, un abbraccio, una stretta di mano, una lacrima, un gesto qualsiasi interpretato nella maniera corretta…

Dunque, non cerchiamo un punto nella densità se quel punto non esiste dentro di noi. Se non crediamo alla nostra  ‘potenza’ allora non crediamo a nulla. Allora i parassiti hanno Vita facile e hanno vinto ancora una volta. Nella fonte dell’autosvilimento esiste la forza che ci viene estratta, come per Sansone il taglio dei capelli aveva significato la perdita della propria forza. La nostra ‘forza’ esiste sempre, immagazzinata ed usata per altri scopi, ma la grande ed infinita portata della ‘forza’ scorre sempre libera nel Creato ed è sempre a nostra disposizione

Noi sappiamo come fare, i parassiti no

Noi siamo i supereroi dei film, dei cartoni animati, della fiction… chi altri se no? Ciò che s’emana dalle anse della fantasia e della creatività è sempre il riflesso della nostra vera immagine: quella di esseri immortali e portatori di luce.

La luce bianca è la sommatoria di ogni altra tonalità. 

Questo ‘totale’ dimostra tutta la sua saggezza, divenendo invisibile all’occhio umano. Il potere racchiuso in un raggio di luce è senza eguali, inglobando egli stesso il ‘tutto’. Il suo calore conduce alla Vita, scalda i cuori, prende per mano il seme che è interrato e lo guida alla luce del Sole. Nel processo della nascita di un vegetale è racchiusa tutta la magia e l’importanza del venire alla luce, un frattale estremamente significativo dell’Ascensione oltre ad ogni asperità che possiamo incontrare lungo il tragitto che conduce alla luce.

L’illusione è solida come la realtà a questo livello.

Ecco un altro filone 'frattalico' da seguire; scrivevo il martedì 9 marzo 2010, nell’articolo ‘La Luna è molto di più di quello che sembra; l'origine della Vita umana’  che:

C’è un’altra foto (presa da uno dei filmati; nei filmati si capisce meglio cosa intendo) che riproduce quello che sembra proprio un 'corpo' enorme riflesso dalla struttura del suolo lunare, anzi ce ne sono più d’uno. Da queste immagini mi sembra quasi che Luna possa essere un manufatto, una astronave camuffata da 'pianeta'; che possa essere la Luna Nibiru? In fondo gli Anunnaki e la Luna (Sin) hanno molte relazioni… 
 
Ora, David Icke sta uscendo nelle librerie con la sua ultima ‘fatica’ letteraria. In cosa consiste? Leggiamo da Macrolibrarsi:

La sua rivelazione più incredibile e controversa è che le mente umana collettiva e la Terra siano manipolate dalla Luna che non è un satellite naturale bensì una struttura artificiale, una enorme astronave spaziale dal cui interno agisce il gruppo di extraterrestri che controllano da migliaia di anni l'umanità.
 
Icke descrive ciò che ha definito 'Moon Matrix', ovvero la falsa realtà trasmessa dalla Luna che viene decodificata dalla nostra mente, in maniera simile a quanto avveniva nella trilogia cinematografica Matrix.
 
Viviamo tempi straordinari. Da un lato vediamo come si vada instaurando uno stato globale orwelliano, un regime fascista di controllo globale con a capo coloro che servono la 'Moon Matrix'; dall'altro invece vediamo come sia in atto una fantastica trasformazione energetica, 'Le vibrazioni della Verità', un fenomeno che Icke ha predetto nel 1990. Le vibrazioni della verità stanno risvegliando un gran numero di persone nel ricordo di cosa sono realmente: infinita, eterna coscienza.
 
Ecco l’indice del libro: 
 
Cap. 1 - Io non sono David Icke
Cap. 2 - Non sarò “un altro mattone nel muro”
Cap. 3 - Cosa sta succedendo al nostro Dave?
Cap. 4 - “Devi solo seguire gli indizi”
Cap. 5 - “Vuoi accomodarti nel mio salotto?” chiese il ragno alla mosca
Cap. 6 - Uomini Ragno
Cap. 7 - Il Mainframe di Zion
Cap. 8 - Vendere il “film”
Cap. 9 - Vendere il “film” (2)
Cap. 10 - Cos'hai detto che sono?
Cap. 11 - Il Culto del Serpente
Cap. 12 - Verità codificata
Cap. 13 - Ma allora, dove sono?
Cap. 14 - Astronave Luna
Cap. 15 - La Voce
Cap. 16 - Il “gioco” di realtà virtuale
Cap. 17 - Internet Cosmico
Cap. 18 - Decodificare la realtà
Cap. 19 - La Matrice Lunare
Cap. 20 - Piano di gioco (1): Distruggere la salute
Cap. 21 - Piano di gioco (2): La Decimazione
Cap. 22 - Piano di gioco (3): Guerra al corpo e alla mente
Cap. 23 - Piano di gioco (4): Diverse maschere – stesso volto
Cap. 24 - Piano di gioco (5): Mondo globale
Cap. 25 - Piano di gioco (6): Assalto alla libertà
Cap. 26 - Piano di gioco (7): Sequestrare i bambini
Cap. 27 - Piano di gioco (8): Gli Idioti Vantaggiosi
Cap. 28 - Rompere l'incantesimo
Cap. 29 - La Ribellione
 
Oramai l’umanità ha agganciato il sentore che qualcosa si oppone al suo cammino. E questo qualcosa non è un uomo o una donna ma una entità parassita, ‘esterna’. 

È da questo ‘punto’ che dobbiamo agire tramite la ‘leva’ per sollevare il Mondo. Ricordate? 

Datemi un punto di appoggio e solleverò il Mondo. Archimede. 

Ecco il vero significato della frase. Il punto di appoggio è una prospettiva nuova, diversa, un’alternativa a questo paradigma, a questo scenario, a questa gabbia

Prepariamoci all’onda d’urto che giungerà in maniera multidimensionale.

La moltitudine di persone chiederanno sempre di più. Ed io credo che ne abbiano il diritto. Ma quella mole di informazioni farà letteralmente tremare la Terra. 
Robert Dean.

Ecco una seria di analogie frattali che mi hanno colpito:
  • Mer Ka Ba – occhio di Ra – forma di disco volante
  • Rumore che ne copre un altro – ombra della Piramide – un altro Mondo
  • Radice che lasciata scoperta mette i rami e le foglie
  • Foglia di fico come una mano – esatte proporzioni
  • Vivere secondo passione
  • Legge d’ottava/d’attrazione – potenziale superfluo Zeland – semitono mancante Gurdjiieff
Quante cose. Ogni 'cosa' un capitolo... Avrei necessità dell’intera giornata per sviscerare tutto quanto. Mi sento come coloro che vivono/vissero la propria Vita secondo ciò che sentono/sentivano veramente come spinta interna. Non ascoltare questa spinta conduce alla separazione, alla pazzia o alla rassegnazione e, quindi, all’assorbimento della propria energia vitale

Ciò che giunge deve essere rilasciato e condiviso, altrimenti diventa una bomba che necessita comunque di uno sfogo. Da questo punto di vista, la distanza tra il bene ed il male è una inezia, una sottile differenza nella vibrazione che i parassiti sanno cogliere molto bene

Destabilizzare una persona è molto facile per loro se la persona non ha consapevolezza del chi egli sia e del fatto che esista questo controllo. Ci pensate? È come avere la facoltà dell’invisibilità ed agire di conseguenza solo per i propri scopi personali. Se questi scopi personali sono relativi alla propria sopravvivenza, allora tutto diventa lecito al fine di utilizzare gli altri, che non vedono, a proprio vantaggio. È quasi comprensibile, no? 

È come sbarcare in un nuovo Mondo con armi 'tonanti' e avere la meglio sulla popolazione locale che ci viene incontro e ci accoglie con collane di fiori, no?
 
Apriamo gli occhi! La sentite questa energia? Aprite gli occhi!

Basta con questa miseria avvilente, con questo accontentarsi delle briciole. Noi siamo molto di più

Noi abbiamo creato tutto questo: noi. Noi siamo come i supereroi dei film, lo ripeto. Vediamoci e sentiamoci così, per diamine. Tutto ruota attorno a questo fulcro, alla nostra consapevole identificazione con il principio divino. Non succede nessun miracolo nel sentirsi così? Pazienza e lungimiranza. Il nostro avversario può alterare persino il corso del tempo, perché abitiamo un’ansa del tempo deviato. Ma non per sempre. Con perseveranza e sagacia dobbiamo tenere duro e seguire la voce interiore che non smette mai di ispirarci, oltre alla scatola emozionale

Facciamo un po’ di silenzio. Troviamo il ‘punto’… e con fiducia attendiamo... Un cuore alla volta.

È solo una questione di tempo…

* I piedi nella foto di apertura di articolo, sono di Claudio72, che ringrazio :)

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

giovedì 17 febbraio 2011

Piramide, Ombra, Eclisse e la pelle della Terra.




Chiedendomi costantemente perché ho attratto una cosa piuttosto che un’altra, ieri sono rimasto colpito da una mail pubblicitaria inerente il prossimo arrivo di David Icke in Italia, nel particolare da una piccola frase contenuta nel messaggio e inerente al suo prossimo libro:

Icke descrive ciò che ha definito ‘Moon Matrix’, ovvero la falsa realtà trasmessa dalla Luna che viene decodificata dalla nostra mente, in maniera simile a quanto avveniva nella trilogia cinematografica Matrix”.

Bene. Nello stesso istante è riaffiorato alla mente un’analogia che feci, tempo fa, e che poi dimenticai, questa:

Se rappresentiamo il flusso dell’esistenza universale come acqua che scorre nel letto di un fiume, e prendiamo quel ramo che è inerente alla nostra discendenza familiare, è come se le Vite dei nostri genitori, nonni, antenati, avessero increspato il moto placido e perfetto delle acque ed, in un certo qual modo, alcuni aspetti irrisolti si fossero arenati e messi come di traverso

Coloro che seguono, ad esempio un figlio, vive nell’influsso di quelle ‘increspature’, nella loro ombra, nel flusso distorto della ‘corrente’… Proprio come dice Icke, descrivendo l’effetto Moon Matrix. 

Ossia, una illusoria realtà che diventa vera per chi la subisce

È questo un meccanismo Celeste di evoluzione. La famiglia Karmica al lavoro. Se osserviamo un fiume o un canale in estate, caratterizzato da una minima pendenza che permetta di non definirlo uno stagno, potremo osservare che, l’effetto di ogni corpo arenato è di generare un disturbo nell’acqua a forma di Cono o di Piramide, con vertice nel punto di 'blocco' e progressivo allargamento a cascata ad avvolgere quello che segue. 

Se noi viviamo in quel tratto di acque increspate, ombrose, colorate da quell’effetto, assolutamente vivremo le conseguenze di quell’effetto su di noi. Ciò equivale a dire che la linea di discendenza trasmette ciò che non ha ancora ‘risolto’ ai diretti interessati, in questo caso, i figli. 
 
Dal punto prospettico dell’Anima, queste ‘cose’ sono evidenti, ed è per questo motivo che può scegliere attraverso quali genitori ‘passare’. Semplicemente sceglie il percorso più idoneo allo scioglimento dei propri blocchi, decidendo di incarnarsi nei blocchi di un ramo familiare o dell’altro.
Tutto ciò descrive un gioco di specchi e di riflessi, un ritmo evidenziato dal vorticare della luce tra Sole e Terra, di cui il frattale più evidente è una eclisse

Ciò dimostra che ‘tutto’ lascia un’ombra e che questa ‘ombra’ è un effetto, una conseguenza, di una presenza, di un modo di fare e di essere. L’ombra descrive il frattale della responsabilità nei confronti del ritenuto ‘fuori’, della percezione dell’esterno di sé, che in realtà non esiste

Se io calpesto dei fiori o delle formiche, in maniera del tutto indifferente perché li ritengo insignificanti, è la mia ombra che annuncia la mia presenza. La mia ombra è sopra di loro. Il mio influsso nefasto li colpisce. Con sagacia è possibile che l’ombra non ci sia, mettendosi di fronte alla luce solare. Dunque?

Questo testimonia come sia possibile aggirare l’evidenza, tramite un uso contorto dell’intelligenza previsto nel Libero Arbitrio. Se coloro che scrutano nei cieli al fine di percepire luce ed ombra sanno anche di poter essere ingannati dall’illusione della luce, cosa possono fare per trasmettere la loro conoscenza ed il loro messaggio alle generazioni successive, imprigionate dai riverberi melliflui del passato? Incidere quel messaggio o conoscenza in una maniera differente: non so ancora come, ma penso che la figura della Piramide sia incontrovertibilmente adatta, visto la sua grande diffusione in tutto il mondo antico. 

La Piramide focalizza e distribuisce. Il suo vertice indica qualcosa. La sua base è salda in Terra. Tuttavia, penso che la figura della Piramide sia una 'mezza figura', proprio come la punta dell’iceberg. Al di sotto della superficie direttamente osservabile, essa continua, e probabilmente potrebbe esserci anche la sua controparte rovesciata per dare vita ad un ottaedro, uno dei cinque Solidi Platonici relativi alla Geometria Sacra. Una figura molto simile a quella di un cristallo

Questa figura è direttamente agganciata al suono, alla risonanza, all’Etere. L’Etere è un qualcosa che è dappertutto e descrive proprio delle caratteristiche molto simili a quelle dell’acqua. Per cui il ragionamento sopra esposto trova ancora maggiore vigore se pensiamo all’Etere. Rimanere imprigionati nell’ombra, nell’increspatura, di qualcun altro è come vivere con minore energia, visto che faremo esperienza di una mancanza di luce. Meno luce uguale a meno energia. Meno energia uguale a meno Amore.

Dobbiamo completare ciò che i nostri genitori, nonni, avi, etc. hanno lasciato irrisolto della propria dimensione, perché in realtà la loro dimensione è la nostra dimensione, essendo noi stessi facenti parte della loro estensione e della loro ombra. 

Aiutare loro significa migliorare noi stessi.

Ripulire il nostro campo significa rimuovere anche ciò che occlude a monte, perché in realtà le correnti d’acqua o di Etere possono risalire anche il flusso principale, proprio come sanno coloro che navigano i fiumi. Infatti lungo le rive la corrente è contraria al flusso dello scorrere del fiume. In questa maniera  è possibile ripulire il passato vivendo bene il presente. Vivere in equilibrio nel presente significa non temere il futuro.

In questa maniera focalizziamo i tre tempi in uno, proprio come il vertice di una Piramide.

La figura dell’ottaedro è transitoria ed in evoluzione. Il suo completamento condurrà l’essere vivente chiamato Terra ad 'accendere' la propria MerKaBa e ad ascendere. La sua accensione dipende anche da ogni organismo vivente presente in essa e su di essa.

Nell'antico Egitto l'Uno, quindi Dio, era identificato con il termine di Neter o Atum (o Netjer, letteralmente 'spirito divino', 'Dio'), mentre gli dèi venivano indicati al plurale, con il termine Neteru (o Netjeru). La concezione del divino è di tipo immanente: Dio, e quindi tutti gli dèi da esso emanati, permeano il cosmo, forgiano l'universo, sono l'energia divina che costituisce la parte più sottile di tutto ciò che esiste. Gli dèi sono dunque presenti in ogni cosa, in ogni luogo e nell'interiorità spirituale dell'uomo stesso, sono nei fenomeni naturali: nella pioggia, nella crescita di un germoglio, nel soffiare del vento. Il divino va cercato dentro se stessi e nel mondo in cui l'umanità vive”.
Wikipedia
 
Le qualità della luce divina descritta nei testi sacri nella mitologia Egizia sono rappresentate dai Neter. Gli dei del Pantheon Egizio. Questi 22 Neter sono il simbolo delle qualità divine, così come in Astrologia i diversi pianeti rappresentano i diversi aspetti della personalità. Questi 22 Neter sono gli aspetti vibratori di una unica divinità”.
Youtube
 
Non è molto difficile associare il termine ‘Neter’ con il termine ‘Etere’, no?

Dio, e quindi tutti gli dèi da esso emanati, permeano il cosmo, forgiano l'universo”.

Stiamo parlano della stessa cosa immanente:
  • Etere
  • Creatore

L'Etere è la sua ombra, anzi la sua luce che diventa fioca a causa dell’inabissarsi delle condizioni esistenziali della densità, dove il gioco della luce conduce all’illusione della paura e del distacco. Il suo respiro è in realtà sempre con noi, ma per ‘ricordarlo’ occorre sviluppare 'sensi' diversi.

A volte mi succede che, come per vedere un autostereogramma, riesca a vedere la ‘pelle’ della Terra. Come una seconda vista che permette di ordinare ogni sassolino, rametto, foglia, impronta, etc. disposti a ‘caso’ al suolo, evidenziando come una sorta di trama che ricorda molto la lavorazione a scaglie della pelle.

È quella una prova sufficiente per comprendere che la Terra è un enorme essere vivente?


Infine vorrei soffermarmi su questa intuizione: 

osserviamo una foto di binari del treno, o un molo come nell'esempio, presi in primo piano. Cosa descrivono, allontanandosi dal punto di osservazione della base della fotografia? Una Piramide. È un gioco prospettico ovviamente… 

Prospettiva.

L’effetto prospettico trasforma la visione, unifica il parallelo, sorvola la dualità, converge.

La Piramide rappresenta l’unione o la divisione a seconda di come la si osserva.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011 

venerdì 19 marzo 2010

David Icke senza "veli".




Mi sono avvicinato al mondo di David Icke, in maniera “responsabile” solo da poco; non ho ancora letto tutti i suoi libri, eppure mi sembra di conoscerlo da sempre. Questo succede perché c’è una relazione che va oltre il piano della mente, in quello “spazio” dove esiste l’energia del campo vibrazionale della coscienza. Una simile familiarità spiega molte cose. Spiega perché siamo più vicini o più lontani alle persone e/o alle “cose”. Siamo in pratica un mix, una miscellanea, una pozione magica che bolle nel calderone delle possibilità
 
Su Youtube si trova una intervista ad Icke a questo link
 
È molto interessante perché mette in risalto gli inizi relativi al suo risveglio. Ed in quei sintomi ognuno di noi può riconoscere i propri. Il processo è simile per esseri simili. I meccanismi che spingono a lasciare quello che si “ha” o meglio che si crede di avere, come il lavoro, sono meccanismi strani, quasi perversi secondo una logica ferrea tipica del mondo duale. Poi ognuno può anche non credere che la Vita di Icke sia andata in quel modo, certo! Ma allora smetta per favore anche di credere a quello che sostengono le religioni, la pubblicità, la storia, etc. Chi ce lo dice che è andata così? Uno storico o David Icke per me pari son.

Di Icke mi piace il discorso relativo al punto di osservazione. È molto simile a quello che sostengo io, quando scrivo che ci sono diversi punti di “vista” nell’osservare la realtà percepita.
 
È come se tanti “me” stessero seduti su di un colle a vedere. 
 
Ognuno ad altezze diverse di questo colle. Ognuno dunque vedrebbe le “cose” da un piano dimensionale diverso. E man mano che il punto ottico si alza, anche la visuale si espande e dunque la consapevolezza di quello che circonda l’osservato. È come se la coscienza stesse in alto ad osservare la mente che costruisce il mondo dei sensi in funzione di determinati stati vibrazionali decodificati dal cervello. Il fisico sta sul piano più concreto e “piatto”; sta a valle diciamo, e crede di vivere e di essere solo un “fisico”. La mente diventa la sua padrona. La coscienza osserva e testimonia l’ambito esperienziale.

Ognuno di noi può scegliere di mettersi sul piano della coscienza e, per questo, accettare di vedere ogni cosa che capita al fisico come un grande gioco di riflessi e di esperienze. Tutto qua. Quando Icke dice “che rideremo per una settimana quando scopriremo la verità” penso che abbia ragione; e percepisco già le mie risate liberatorie. Icke è passato dai riflettori della televisione, sotto ai quali conduceva programmi sportivi, e dai palcoscenici della politica alla pubblica derisione, quando iniziò a sostenere la sua nuova “verità”. Una nazione intera che lo derideva; la potente Inghilterra intera. Quella nazione “utilizzata” dai fratelli Wachowski per ambientare le trame realistiche di “V for vendetta”: l’Inghilterra domina! Il teatro scelto dalla coscienza di Icke per delineare le trame del proprio “gioco”.

Quando ci accorgiamo di classificare, di credere, di imparare a memoria, di essere un personaggio in carne ed ossa, stiamo scegliendo dal punto di vista della mente. La coscienza “è” e basta. Dovrebbe essere sufficiente questo per farci comprendere che siamo molto di più di carne ed ossa messe insieme per lavorare una Vita intera; anche se non è il lavoro il problema, bensì le modalità di lavoro, il tipo di lavoro, la finalità del lavoro, il perché, il come, il quando, il dove… un lavoro che quasi sempre è contro le proprie passioni e dunque il nostro “essere”.  
 
Questo andare “contro” quello che si “è”, porta a confondersi, a perdersi e ad osservare il mondo dalla sua superficie, senza slancio ne prospettiva. I significati sfuggono se ci stiamo nel mezzo e ne siamo perturbati. Da qua il famoso detto “cane che si morde la coda”.

Siamo pervasi da antiche conoscenze scolpite nei monumenti, ad esempio, oppure nelle leggende. Ma non le capiamo più. L’Antisistema le ha scalpellate via dai nostri campi vibrazionali terreni. Ricordo sempre che il senso di tutto ciò è sempre auto educativo. È una grande concertazione che porterà i frutti della grande semina, in virtù del piano divino. All’opera ci sono forze senza limiti che plasmano i mondi dai primordi. Non saranno interferenze aliene, ne quelle dell’ego che potranno deviare per molto il cammino di una umanità lanciata verso i verdi campi delle praterie dell’Universo.

Correre a piedi nudi sulla verde erba fresca, senza distruggere nessun “filamento”; con le ali ai piedi… ed il vento ad “incoraggiarci”…